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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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§ 2XK 13. a. H.<br />

13. a. H,<br />

[NECROLOGIO. -<br />

al-Hàrith b. Kaladah.l<br />

troll ta Noldeke Perser, pag. 429 e 435) e al-Hàrith mori nel IB. II.<br />

(634 a. È. V.), deve questi essere stato veccliis.simo al tempo della sua<br />

morte (cfr. Atjiir, III, 370j. È perciò impossibile che, come raccontano<br />

ibn ahi Usaybi'ah e al-Qifti, egli sia vissuto sino al Califfato di Mu àwiyah.<br />

(d) Secondo abù-1-Farag, al-liàritji viaggiò in Persia e studiò medicina<br />

nella celebre scuola di Grundaysàbùr ed in altri siti dell'impero sassanida,<br />

prima che sorgesse l'Islam. Egli esercitò in Persia l'arte medica e vi accumulò<br />

una considerevole fortuna: poi ritornò in patria e divenne famoso,<br />

vivendo fino al tempo dell' Islam. Il Profeta ebbe di lui grande stima e<br />

soleva mandargli quelli che fossero malati, affinchè lo consultassero. Non è<br />

certo però se egli si convertisse, e si dice che morisse nei primi tempi<br />

dell'Isiàm (abu-1-Farag, 156-157).<br />

Cfi-. Wùst. G. A. A., 8-9, n. 12.<br />

(e) al-llàritji, trovandosi con il Califfo abu Bakr a pranzo, fu avvelenato<br />

insieme con lui da un ebreo. Essi mangiavano insieme una pietanza<br />

di riso, oppure di harìrah, un bollito di farina di latte e di grasso.<br />

al-Hàrith fu il primo a fermarsi nel mangiare e gridò ad abù Baki" « Ab-<br />

« biamo mangiato una pietanza avvelenata! » Il veleno, secondo la ti'adizione<br />

agì lentamente per tutto un anno, alla fine del quale tanto al-Hàrith<br />

che il Califfo soccombettero agli effetti di esso, nell'anno 13. H. (634-635<br />

a. È. V.) (Athìr, II, 321;.<br />

(/") Secondo ibn Sa'd, egli fii un celebre medico, al quale il Profeta<br />

soleva mandare i malati per essere guariti. Egli ebbe come concubina la<br />

celebre Sumayyah, poi madre del famigerato Zivàd b. Abihi [f 53. a. H.]<br />

(Saad, V, 371-372).<br />

•<br />

(g) ibn al-Qifti conférma che al-Hàritli studiasse in Persia ed accumulasse<br />

una ingente fortuna con le sue guarigioni di personaggi molto<br />

influenti, e narra che uno di questi gii fece dono della schiava Sumayyah.<br />

la quale accompagnò al-Hàrith quando ritornò in patria. Sedotta da abu<br />

SuJEyàn b. Harb, che la rese incinta, partorì il celebre Zijàd b. Abilii. poi<br />

riconosciuto da Mu'àwiyah come proprio fratello. Prima però di questo<br />

fatto Sumayyah aveva partorito ad al-Hàrith due figli, abù Bakrah e Nàti'.<br />

Si vuole che al-Hàrith fosse pui'e conoscitore di grammatica e filologia<br />

araba. Affermasi altresì che vivesse fino ai tempi del Califfo Mu'àwiyah<br />

[40-60. a. TI.] (Qifti, 161-162).<br />

(h) Secondo ibn Durayd, al-Hàrith b. Kaladah si convertì all' Isiàm e<br />

morì durante il Califfato di 'limar [13-23. a. H.j. Gli Al Nàfi' e gii Al abi<br />

Bakrah pretesero discendere da lui; ma abù 'Ubaj-dah Marnar b. al-Mutfianna<br />

[f 207-211. a. H.] dice che al-Hàrith lasciò soltanto una figlia,<br />

2-2B.

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