Annali dell'Islam - The Search For Mecca

§§ 238, 239. 13. a. H.
A
13. a. H. Cfr. Durayd, 49, liii. 4; Masudi, IX, 54; Azraqi, 127. lin. 12
NECROLOGIO.
Attab. b. Asid.]
segg.; Dz ah abi Paris, I, fol. 119,v. ;
Fàkihi, 40, lin. 12 e segg., dove si
afiferma che 'Attàb ricevesse dal Profeta quaranta oncie d'argento (ùqiyah
min fiddah, all'anno?) quando fu nominato governatore.
Secondo al-Fàsi, 'Attàb b. Asìd fu nominato governatore
(J)
e
di Makkah
dal Profeta, al momento di partire per Hunayn, nei primi dieci giorni
di Sawwàl, oppure nel penultimo giorno di Ramadàn dell" 8 a. H. al-Fàsi
riunisce poi (Fasi, 158-161) molte tradizioni sulla nomina di 'Attàb. .svdle
ragioni di essa (un sogno del Profeta), sulla durata della sua amministrazione
(fino al 13., oppure fino al 19. H.), ed infine anche una fpag. 160,
lin. 18 e segg.), secondo la quale abù Bakr, eletto Califib, nominò al-
Hàritji b. Nawfal governatore di Makkah, e non Attàb.
Ibi.
Cfi-. Wùstenfeld, Geschichte der Stadi Mekìca, pag. 117,§ 117; trawzi.
13,v.
al-Hàrith b.
Kaladah.
§ 239. — lai al-Hàrith b. Kaladah b. 'Amr b. abi Tlàg b. abi Salamah
b. Abd al-'Uzza b. Ghiyarah b. Awf b. Qasi al-Thaqafi, detto
Tabib a 1- Ara b, o il medico degli Arabi. Secondo ibn Ishàq. quando si
convertirono gli abitanti di al-Tàif, alcuni di essi, tra i quali al-Hàrith.
parlarono al Profeta riguardo a quelli schiavi thaqafiti, che avevano disertato
nel campo musulmano durante l'assedio neir8. a. H. (8. a. H. § 150),
ed essendosi convertiti all' Isiàm, erano stati posti in libertà. I Thaqafiti
avrebbero voluto la restituzione degli schiavi, ed al-HàritJi avi-ebbe desiderato
riavere uno dei suoi, per nome al-Azraq; ma il Profeta rispose con
un reciso diniego: « Essi sono i liberti di Dio! ».
al-Hàrit_h b. Kaladah si fece un nome come medico fra i Musulmani, e
per ordine dello stesso Profeta cui-ò il celebre Sa'd b. abi Waqqàs (cft-.
10. a. H., § 78) durante una malattia. (Racconta ibn Grulgul [cfr. U.saybi'ah,
I. 110, lin. 3]) che inteiTogato dal Califfo limar, quale fosse la miglior
cura, egli rispose: « Il boccone », ovvero « la dieta », o « astinenza »
(al-azm), volendo significare che la sobrietà nel vitto è il miglior modo
l^er
non ammalarsi.
Quando fii per morire la gente gli corse attorno chiedendogli gli ultimi
consigli per la loro salute, ed egli rispose: « Non vi sposate se non
con donne giovani, non mangiate frutta se non mature », ecc. Di lui si
narrano molti aneddoti sui suoi rapporti personali con i re sassanidi della
Persia.
Mori per il morso d'una serpe, che egli volle afferrare per studiarla
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