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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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I 188. 13. a. H.<br />

13. a. H.<br />

[ARABIA- IRAQ. -<br />

La Battaglia del<br />

Ponte: riassunto<br />

critico delle tradizioni<br />

sulla seconda<br />

campagna<br />

persiana.l<br />

.1..1 Calilf.. precipitarono ben presto in uno stato di grande confosione. Bastò<br />

•Ulor-ì che i Persiani, al momento opportuno, avanzassero energicamente<br />

'con 'i loro elefanti, perchè il nemico, non potendo più presentare una h..nte<br />

unita e compatta, dovesse di necessità soccombere. La canea degli e efantì<br />

decise le sorti finali della gioi-nata: stretti tra i canali e i campi c:oltivati,<br />

nulla avendo da contrapporre all'impeto schiacciante di quei pachidermi,<br />

agli Arabi non rimaneva altro partito che o lasciarsi stritolare sotto i piedi<br />

cU quegli animali, o fuggire. I capi, è vero, con l'eroismo della disperazione,<br />

e nella speranza dell' impo.ssibile, si slanciarono contro gli elefanti<br />

menando colpi all'impazzata con le spade sulle proboscidi: pare che gli Arabi<br />

ritenessero sicuro di uccidere un elefante, se gli troncavano la proboscide.<br />

Ma è noto a chi ha viaggiato in India che, quando un elefante mompe su<br />

alcuno, alza in aria, o raggomitola sotto alla mascella, per non esporla a<br />

ferite la punta sensibilissima della proboscide. Quindi è assai difficile, per<br />

non dire impossibile, il colpii'lo dove speravano gli Arabi ;<br />

abu Ubayd ed<br />

altri capi con il loro eroismo non fecero che imtare i grandi pachidermi:<br />

questi fecero impeto sugli Arabi, i quali rimasero schiacciati, ridotti ad m-<br />

forme poltiglia sotto le zampe delle bestie inferocite.<br />

Lo slancio generoso di abù 'Ubayd e di Salit, invece di salvare la giornata,<br />

accelerò quindi il disastro: gli Arabi si trovarono senza capi ed esposti<br />

ad una fine orribile senza speranza di salvezza. Le milizie, mancatiti già<br />

forse di coesione e formate da elementi dubbi e raccogliticci, si perdettero<br />

d'animo e si<br />

diedero ad vtna foga impazzata. La turba dei foggenti si accalcò<br />

con tanta ressa sul ponte, che questo si spezzò, troncando cosi ai vinti l'ultima<br />

via di salvezza. Molti caddero nel fiume e annegarono e pare che<br />

alcuni,<br />

accecati dallo spavento, tentassero di varcare a nuoto l'Eufrate, soltanto<br />

per perirvi annegati; molti altri trovarono la morte sotto le zampe<br />

degli elefanti o le spade dei Persiani che ricalzavano.<br />

Una tradizione, del resto poco sicura, dice che il ponte venisse tagliato<br />

da un arabo, il quale voleva rianimare i compagni con il coraggio della disperazione,<br />

ma è più probabile che la rottura fosse effetto della gi-ande ressa<br />

dei fuggenti: forse alcuni barconi si distaccarono dalle gomene che li reggevano,<br />

o affondarono sotto il peso della gente che fuggiva. Il danno non<br />

sembra però essere stato molto grande, perchè vi è notizia che fu riparato<br />

per cura di al-Muthanna: forse le gomene fissate alle due rive non avevano<br />

ceduto, e bastò rimettere altri barconi là ove i<br />

primi erano affondati, perche<br />

il ponte fosse ripristinato.<br />

Per la morte di abu Ubayd e di Salit, il valoroso ed accorto capo<br />

Bakrita, al-Muthanna, era divenuto ora il capo effettivo delle forze musul-<br />

174.

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