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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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13. a. H. §§ 191-193.<br />

ritenere che, alla prima campagna persiana, gli abitanti delle rive, forse per ordine del rappresentante<br />

sassanida, sciogliessei"o le gomene e tagliassero le comunicazioni tra le due sponde per impedire agli Arabi<br />

di passare sull'altra riva. Il ponte quindi usato da abii TTbayd non fu uno nuovo costruito espressamente<br />

per la sua spedizione, ma quello solito rimesso assieme in ossequio alla volontà dei nuovi padroni.<br />

§ 192. — Dal contesto delle magre tradizioni non riesce chiaro quale<br />

fosse il vero svolgimento della battaglia, impegnata alla testa orientale del<br />

ponte. Dal fatto però che la battaglia avvenne sì vicina al medesimo si<br />

deve desumere, o che gli Arabi fossero sorpresi dai Sassanidi mentre erano<br />

13. a. H.<br />

[ARABIA- IRAQ. -<br />

La Battaglia del<br />

Ponte: riassunto<br />

critico delle tradizioni<br />

sulla seconda<br />

campagna<br />

persiana.]<br />

intenti a varcare il fiume, o che, con suprema audacia, anzi con vera follia,<br />

osassero tentare il varco in faccia al nemico. La prima supposizione pare<br />

più logica e natiu'ale, e spiega assai meglio il disastro. Non è credibile<br />

che gli Arabi varcassero il fiume in presenza del nemico, perchè sarebbe<br />

stato quasi impossibile senza impegnarsi in una mischia contro forze superiori<br />

in una posizione strategica sommamente svantaggiosa, con un largo<br />

fiume alle spalle e nell'impossibilità quindi di manovrare le loro forze e<br />

scegliersi punti di vantaggio.<br />

È bene tener presente che il paese a oriente dell' Eutìa te era in condizioni<br />

ben diverse da quelle esistenti nel deserto, nella patria degl'invasori,<br />

le sole condizioni, in cui i Musulmani erano avvezzi a combattere.<br />

Nel Sawàd non orano lande piane, ondulate ed aride, sulle quali uomini,<br />

cavalli e cameli potessero muoversi con facilità, con la consueta mobilità<br />

dei<br />

nomadi: in Arabia, vedendosi a mal partito, una schiera può facilmente<br />

ritirarsi e riprendere più tardi, o in altro luogo, la pugna, con maggior vantaggio.<br />

Il Sawàd era invece un paese densamente popolato, sotto coltura<br />

intensiva, intersecato in tutti i sensi da grandi canali d'irrigazione con<br />

mille diramazioni secondarie, grandi e piccole, intrecciate tra loro come<br />

un laberinto: paese che, oltre ad essere sconosciuto agli Arabi, paralizzava<br />

la forza maggiore degl'invasori, la cavalleria, rendendone quasi impossibile<br />

ogni manovra. Corsi d'acqua senza numero e 'campi irrigui, spesso paludosi,<br />

inceppavano ogni movimento: uomini e cavalli, quando meno se lo<br />

aspettavano, trovavansi o arrestati da un corso troppo profondo per es.sere<br />

guadato, o rimanevano improvvisamente impigliati in un pantano, in cui<br />

uomini e cavalli sprofondavano fino al ginocchio. Tutto ciò non solo toglieva<br />

ogni slancio agl'invasori, ogni possibilità di mosse repentine, ma intralciava<br />

fatalmente tutti i piani strategici dei capi.<br />

§ 193. — Se dunque i Persiani, conoscitori del luogo e del modo di<br />

guerreggiare in siffatte condizioni, mcjssero all'assalto dei Musulmani mentre<br />

que.sti erano ancora nei pressi del ponte e non pronti a battersi,<br />

ò indiscutibile<br />

che fin dal principio della mischia gli Arabi si trovas.sero in condizioni di<br />

grande inferiorità: e dalle tradizioni ricaviamo l'impressione che le milizie<br />

173.

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