Annali dell'Islam - The Search For Mecca

§8168-1«1. ^3. a. H.
13. a. H. ijay.s b. Ilabib,' fratello di abu Mihgau, ma pure egli fu ucciso, e peri pa-
[PERSIA. - Campagna
neir Iraq
riuicnti >Salit b. Qays al-Ansàri con vari altri madinosi. Ultimo a prendere
e Battaglia del ],, st(>ndardo fu al-Mut_hanna, ma già allora i Musulmani erano in tiiga.
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al-Mut_hanna gridò a Urwali b. Zayd al-Khayl al-Tà-i: «Coni al ponte
e trattieni da esso i Persiani I » Intanto al-Muthanna continuò a battersi
alle spalle dei fuggenti per proteggerli dai Persiani che incalzavano, finché
tutti i Musulmani furono passati .sull'altra riva. Dopo la disfatta al-Mutjianna
si ritirò con la gente ad al-Tha'labiyyah (cfi-. Yàqùt, I, 925-926)
e mandò l'annimzio del disastro al Califfo 'Umar per mezzo di 'Urwah
b. Zayd al-Khayl. Il Califfo pianse e disse ad Urwah di ritornare dai suoi
compagni e ordinare loro restassero dove si trovavano in attesa dei rinforzi,
che egli si accingeva ad inviare con la massima sollecitudine. La
battaglia del Ponte avvenne in un sabato del mese di Kamadàn del
ìò. a. H. (Hanìfah, 118-119).
XdTA 1. — In questi particolari ascondesi certamente un qualche spirito tendenzioso della tra.-
dizione, clie finora mi sfugge. Nel precedente § 155 è dato chiaramente ad intendere che la colpa del
disastro fu l'imprudenza di abù 'Dbayd e l'aver egli trascurato di seguire i consigli più prudenti di
Salit. Qui invece, e nel § 154 è Salit il precipitoso, e per questa ragione gli si nega il comando, allo
stesso tempo però abu 'Ubayd riceve ordine di seguire i suoi consigli : abbiamo quindi una doppia contradizione
di cui mi riesce incomprensibile la ragione ed il vero significato. Il nesso voluto tra le parole
del Califfo e la responsabilità del disastro costituisce, a mio parere, la sola cosa evidente in siffatti
particolari. Si potrebbe aggiungere però che le parole di 'Umar sono forse inventate nel solo scopo di
spiegare perchè egli preferisse conferire il comando ad uno sconosciuto e lo negasse ad un Compagno del
Profeta. Le vere ragioni di questo le abbiamo esposte in altro luogo (§§ 146 e segg.), ma naturalmente
non potevano essere ammesse dai tradizionisti, ne dovettero perciò escogitare altre. La scuola iraqense
ha inventato (§§ 171, 172) una spiegazione: la madinese un'altra, quella cioè del presente paragrafo: nessuna
delle due regge all'analisi critica. La prima perchè i Sassanidi non erano più temuti, la seconda
perchè al-Balàdzuri stesso (§ 155) ammette che del disastro fu responsabile abù 'Ubayd e non Salit.
§ 159. — ibn Ishàq, secondo quanto dice Tabari ('), conferma tutti i
particolari dati da Sayf b. 'Umar (cfi-. più avanti i
§§ 171 e segg.) sulla
grande battaglia del Ponte, ed aggiunge che abù 'Ubaj-d si gettò a mozzare
la proboscide dell'elefante e restò schiacciato sotto il suo ginocchio
(Tabari, I, 2180-2181).
Nota 1. — Dunque per Tabari la fonte principale è Sa3'f b. 'Umar! Troveremo in appresso un altro
caso simile, in cui le tradizioni della scuola iraqense sono considerate come le più importanti e degne
di fede, e quelle della scuola madinese degne soltanto d'ana menzione fuggevole come la presente. La
critica moderna ha interamente invertito questo giudizio.
§ 160. — (ibn Ishàq). Dopo la battaglia, i Persiani si ritrassero e
al-Mutbanna trasferì LI campo in Ullays : il primo dei fuggiaschi che portasse
la notizia del disastro a Madinah fu 'Abdallah b. Zajd b. al-Husayu
al-Khatmi (Tabari, I, 2181).
§ 161. — (Yàqùt, senza isnàd). Quando Khàlid b. al-Walid tu paitito
per la Siria, dietro gli ordini avuti dal Califfo abù Ba.i-, al-Muthanna b.
Hàritjaah
era rimasto al comando delle schiere nell' 'Ii'àq. Contro di lui riimi-
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