Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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13. a. H.
13. a. H. .j ga-(i b. abi Waqqàs, già dicemmo che la sua missione ili d'importanza
lEsame critico del.
^^^_^. jj^-^o^.g^ q quaudo venemo alle tradizioni sulla battaglia di al-Qàdii^eiezione
d. U-
'^-^^^^ ^^^^^ occasioue d'indicare come la nomina di Sa'd fti probabilmente
un altro accorto atto politico di 'Umar per disarmare l'opposizione
latente dei Compagni anziani. Sa'd non era poi uomo pericoloso: sembra
che non fosse dotato di vera ambizione, e in quel momento non si offrisse
alla mente dei contemporanei come un possibile Califfo.
Ben diverso invece fu il caso con Khàlid b. al-Walid, il meraviglioso,
l'invincibile stratega d'Arabia, l'eroe della Riddah, del Sawàd, del grande
viaggio attraverso l'Arabia settentrionale e di tutte le strepitose vittorie
in
Siria. In lui 'Umar deve aver realmente temuto un candidato alla successione
al califfato; e fra non molto dovi-emo dare per disteso le tradizioni
intorno ai suoi rapporti con 'Umar ed indagarne 1' ascoso significato con
l'assistenza delle conclusioni e considerazioni dei presenti paragrafi.
Ma Khalid era fuori d'Arabia, aUa testa d'un esercito sempre vittorioso:
il suo nome rifulgeva già per tutta l'Ai-abia con splendore ogni dì
crescente, e si propagava sin negli angoli più remoti della vasta penisola,
destata da un lungo sonno dal poderoso appello dell'Islam. Con lui bisognava
usare riguardi speciali, e sarà nostro compito tra breve appurare
con quali arti 'Umar credè diminuire le probabilità di una sua candidatura
al califfato e mettere innanzi quella di abù Ubaydah; vedi-emo anche
come il destino rese vani a un tempo le speranze ed i timori del Califfo,
e come la morte repentina, troncandone i piani, preparò il terreno alla
grande guerra civile del 36. a. H.
In conclusione quindi possiamo .dii-e che, vivendo abù Baki-, lo Stato
musulmano fosse nominalmente retto da un Califfo, realmente invece da
due uomini già uniti tra loro in segreto accordo ;
tale accordo però, divenuto
evidente e palese dm-ante il breve califfato di abù Baki-, incontrò la
tacita approvazione dei fedeli, i quali, senza dirlo e senza ammetterlo,
riconobbero ed accettarono in realtà d'essere dii-etti e governati non da
uno, ma da due Califfi. Così avvenne che, quando l'uno scomparve, l'altro
rimase semplicemente al suo posto, divenne di fatto solo Califfo e nessuno
osò, forse nemmeno pensò, di contestarlo.
Nota 1 - Il dott. Becker mi fa sapere che in una tradizione, conservata in Balàdzuri Ansab
(da Wahb b. Baqij-yah, da Yazid b. HàrQn, da al-'Awwam b. HawSab, da Ibràhim al-Taymi), e detto
cbiaramente come appena mori Maometto, 'Umar oflfrisse ad abu 'Ubardah di farlo proclamare Califlo.
al-Madà-ini ed abiì Mikhnaf, come è noto (Tabari, 1, 2776, lin. 12-15), affermano esplicitamente che
•Dinar, al momento di morire dichiarasse: «Se viveva abu 'Ubaydah, lo avrei nominato mio successore..
La stessa tradizione ignora del tutto gli altri Compagni quali possibili successori: è palese che Lmar
non avrebbe amato lasciare la successione ai capi del partito a lui si ostile degli antichi Compagni
('Ali,
Talhah, al-Zubayr, ecc.).
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