Annali dell'Islam - The Search For Mecca

§§ 137, 138.
13. a. H.
13. a. H. Invece abu Baki- e dopo di lui TJmar poterono governare la già indo-
^^r'i^zionTdi'^u- i"»^«'^ Arabia, perchè essi seppero attirarsi e poi mantenere ed accrescere
mar.] tutta la fiducia del mondo musulmano ed agire come i rappresentanti di
tutti i Musulmani, qualunque fosse stato il modo singolare con cui avevano
ottenuto o carpito il potere. Forse quello che avvenne nella Saqifah dei
banù Sà'idah nella notte fra il 13 ed il 14 Eabi' I dell'I 1. a. H. non era
legale, non era conforme in tutto ai precedenti : ma gli attori del dramma
seppero produrre l'impressione che quanto avevano fatto era di gran lunga la
migliore soluzione: gli straordinari successi militari e politici della
Riddah
e delle prime conquiste confermarono questa impressione e trascinarono
appresso tutta l'opinione pubblica musulmana: della cui immensa forza 'Ali
si mostrò ben cosciente nelle succitate parole, quando ammise il principio
che la voce del popolo era la voce di Dio : per lui infatti non erano musulmani
quelli che non accettavano il plebiscito dei fedeli.
Tali considerazioni valgono, io spero, a dimostrare quanto sia complesso
il problema che abbiamo ora in esame, e come lo studio di esso ci
riveli molti aspetti ignorati o negletti della vita pubblica musulmana in
quel suo primo periodo giovanile sì
straordinariamente fecondo di problemi
e di soggetti di studio. Dobbiamo quindi necessariamente aggiungere anche
alcune altre considerazioni, che varranno forse a chiarire meglio tutto l'argomento.
Nota 1. — In Sahrastani abbiamo una singolare conferma di tutto il nostro modo di vedere, nelle
seguenti osservazioni dello scrittore arabo .. . « La proclamazione di abù Bakr fu una sorpresa (faltalii,
i malvagi effetti della quale Dio tenga lontani, ma chiunque avesse tentato ripetere la stessa cosa, lo
avrebbero ucciso...» (Sabrastàni, I, 12, Un. 13 e segg.).
§ 138. — Da quanto si è detto mi pare si possa ragionevolmente ammettere
la probabilità d'un previo accordo tra abù Bakr, 'Umar ed abù
'Ubaydah. Accettando tale modo di vedere, ne possiamo trarre logicamente
altre conclusioni, pur esse di molto rilievo, e che varranno come conferma
della tesi. Quel perfetto accordo, per esempio, tra abù Baki- ed 'Umar, che
abbiamo studiato poc'anzi (cfr. §§ 130-131), non è forse un fortissimo argomento
in favore della tesi del Lammens? L'ingerenza continua e l'influenza
preponderante di 'Umar nei consigli di abù Bakr non può essere stata
un previo accordo tra i due, tro-
una fortuita coincidenza ;
ammettendo
viamo una spiegazione dignitosa della mii-abile fusione della volontà di
due uomini di tanto valore, e vediamo in una luce nuova quegl' incidenti
rammentati dai tradizionisti, da noi già esaminati discorrendo del carattere
di abù Baki- e dei suoi rapporti con 'Umar. La nomina di abù 'Ubaydah,
forse nel secondo anno del califfato di Umar (cfr. 15. a. H.), alla carica
di comandante generale in Sii'ia, la posizione più eminente nell'Islam dopo
126.