Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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« particolari jiato si allontanò: abù Bakr desideroso di far la pace lo seguì sino a casa
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l'Islam.]
t3. a. H. 6 110. (abiì-l-Dardrij. al)U Bakr aveva un carattere molto dolce.
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^^^^^ ^^^^^_^ ^ ^^^^^ ^^^^_^ questione con 'limar, in seguito alla quale 'Umar
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''"'i. ">'i 'Ui"ii»" uon volle sentir niente e gli chiuse in faccia la porta, abu
mo CaiiHo del- Hakr andò a raccontare il fatto al Profeta, e questi, quando vide Umar,
gliene mosse rimprovero; ma abù Bakr non cessò dal protestare per allontanare
da 'Umar la collera del Profeta, ripetendo con insistenza: « Sono
io che ho toi-to, o Inviato di Dio! » (Dzahabi Paris, I, fol. 121, v.).
Cfi-. Suyiìti, 21, lin. 6 e segg.
§ 111. — (Waki' b. al-GaiTàh, e 'Abdallah b. Numayr, da al-A'mas,
da abù Wà-il, da Masrùq, da 'A-isali). Quando fu per morire, abù Bakr
disse: « Vedete di quanto il mio patrimonio è cresciuto dacché sono venuto
al potere, e mandate il sopravanzo al Califfo che mi succederà! » Alla sua
morte si appurò che egli possedeva soltanto uno schiavo nubiano, che soleva
portare in braccio i suoi bambini, ed un camelo che serviva ad irrigare
il suo giardino.
Saad, III, 1, pag. 13G, lin. 7 e segg., ove in aj^presso trovansi molte
altre
tradizioni su questo tema, con leggiere varianti, evidentemente invenzioni
delle scuole tradizionistiche che vollero stabilire i doveri dei Califfi
nel regolare la loro eredità. Sono notizie tendenziose, miranti a fi,ssare il
principio che la fortuna dei sovrani non è proprietà privata, ma pubblica.
Le tradizioni sono il prodotto di accalorate discussioni su questo argomento,
e lasciano trasparire anche le tendenze della scuola contraria, che sosteneva
essere il sovrano libero di fare in ciò quello che meglio gli garbava.
§ 112. — Secondo un'altra versione (Yazìd b. Hàrùn, da ibn Awn,
da Muhammad) abù Bakr prima di morire stabilì che si liquidassero tutti
i suoi beni per restituii-e al tesoro pubblico i GOOO dirham all'anno ch'egli
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aveva presi durante il suo governo, ma Umar nel succedergli rese ogni cosa
alla famiglia (Saad, HI, 1, pag. 137, lin. 3 e segg.).
§ 113. — abù Bakr lasciò morendo, come sola eredità, una camela da
latte (che serviva anche ad irrigare il suo orto) ed uno schiavo nubiano
(Balàdzuri Ansàb, ms. Costant., fol. 849,r.).
§ 114. — ('Umar b. Sabbah, da al-Madà'ini). Alla morte di abù Bakr
furono fatti i conti del danaro da lui preso nel tesoro pubblico, e si vide
che ammontava soltanto a 8000 dirham (T a bari, I, 2143).
§ 115. — abù Bakr seguì sempre fedelmente le leggi fissate nel Qur'àn
e nella Sunnah; ma quando non trovava in essi veruna indicazione, agiva
sempre secondo la sua ragione (igtahada ra-yahu). Egli assunse il
nome di Kh a 1 ì f a h Muhammad e non Kh a 1 i fa h A 1 1 a h (B a 1 a dz u r i,
Ansàb, ms. Costant., fol. 847, v.).
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