Annali dell'Islam - The Search For Mecca

13. a. H. §§ 105-109.
cc'issano per tar vivere se stesso e la tamiolia. Cosi stabili di prendere ^^- ^- "•
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dirham ali anno, ma quando fu sul punto di morire volle restituire ^e, genealogia
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ogni cosa al tesoro: ordinò perciò come restituzione la consegna di una ® particolari
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personali e biocamela
da latte, di uno schiavo e di una coltre (qatitan, efi-. T a bari,
grafici dei pri-
Glossorium, pag. cdxxix) che non valeva nemmeno cinque dirham (Ta- mo Califfo deibari,
I, 2141-2143).
Cfr. anche Saad, III, 1, pag. 131-132.
§ 106. — (Ahmad b. Abdallah b. Yùnus, da abù Baki- b. Aj-vàs. da
Amr b. Maymùn. da suo padre Ma^mùn). Dopo la sua elezione a Califfo,
i Compagni stabilirono di assegnare ad abù Bakr uno stipendio annuale di
2000 dirham. abu Bakr disse : « Aumentatelo perchè io ho famiglia, e mi
avete dato tante occupazioni, che non posso più occuparmi del commercio! »
Per questa ragione gli assegnarono altri 500 dirham. Alcuni dicono però
che il primo assegno fosse di 2500 e che poi fu portato a 3000 (Saad,
TU. 1. pag. 131, lin. 11 e segg.).
§ 107. — (ibn Ishàq, da Ya'qùb b. 'Utbah). Si dice che abù Bakr
tosse dottissimo conoscitore delle genealogie dei Qura3's ed anche delle
altre tribù arabe. G^ubajT b. Mut'im, che era considerato il migliore genealogo
di Makkah, confessava sempre di aver appreso la sua dottrina da abù
Baki'. Questi sapeva anche interpretare i sogni, ed anzi, dopo il Profeta,
si dice che abù Baki- fosso il migliore interprete di sogni (Suyùti, 17,
lin. 7 e segg.).
§ 108. — Le tradizioni affermano che abù Bakr fosse il più dotto dei
Compagni del Profeta, perchè il solo che cercasse di aumentare la sua cultura,
inteiTogando sempre Maometto: per questa ragione, in appresso il suo
parere fii consideiato sempre come quello più giusto, e ad esso gli altri
Compagni si conformarono (Nawawi, 667-GG8).
Era anche il più dotto conoscitore delle genealogie, e di ciò che era
bone e male, ai tempi pagani. Di mestiere era mercante (Hagar, II. 830j.
§ 109. — Quando divenne Califìb, abù Bakr code tutto quello che
possedeva al tesoro pubblico, dicendo:
« Ora che ho raccolto questa fortuna,
e.ssa mi è diventata un oggetto di preoccupazioni ». 'Umar e abù Ubavdah
stabilirono che egli si prendesse una pensione di 2500 ^dirham all'anno),
oltre ad una mezza pecora al giorno. Secondo Urwah b. al-Zubayr, sua
figlia Ai.sah affermò sempz-e in .seguito che abù Bakr non avesse mai
recitato un verso (cfr. però § 125, nota 1, dove le citazioni raccolte proverebbero
essere tendenziosa l'aflfermazione di 'A-isah), né prima né dopo
essersi convertito, e che tanto lui quanto 'Utiimàn cessassero di bere il
vino anche prima della loro conversione (Dzahabi Paris, I, fol. 122,r.).
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