Annali dell'Islam - The Search For Mecca

13. a. H. § 60.
di recar soccorso all'altro esercito greco in Agnàdayn. Mandava poi anche ^3. a. h.
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[SIRIA. - Battaglia
abù Ayyub al-Maliki verso al-Ramlah, ove trovavasi un esercito greco sotto diAgnadayn(veral-Tadzàriq,
con le medesimo istruzioni. Quando giunsero i rinforzi inviati sione di Sayf b.
dal Califfo dall'Arabia, 'Amr b. al-As mandò 'Umarali b. Amr b. Umayyah
al-Damri in aiuto di abù Ayyùb al-Màliki in al-Ramlah, e mandò Muhammad
b. 'Amr in aiuto di Alqamah b. Mugazziz e Masrùq dinanzi ad Iliyà.
Egli stesso assunse in Agnàdayn un atteggiamento più provocante dinanzi
ad Artabùn senza però riuscire nei suoi intenti di tàr commettere ad Artabùn
un qualsiasi eiTore. Siccome Amr non otteneva dai suoi messi tutti
quei particolari sulle posizioni nemiche, che egli desiderava, si decise di
presentarsi lui stesso nel campo nemico come se fosse un ambasciatore.
Amr penetrò così nell'accampamento greco, e vide e udì da sé quanto
desiderava dei luoghi muniti dal nemico. Nel corso però della conversazione
il generale greco Artabùn si accorse della grande perspicacia del
finto ambasciatore, e sospettando che fosse o 'Amr stesso, o uno dei suoi
migliori consiglieri, ritenne che la morte dell' ambasciatore avrebbe inflitto
agli Arabi una perdita gravissima e diede perciò ordine ad un soldato,
che in tale e tale luogo tendesse un agguato all'ambasciatore e lo
uccidesse. 'Amr però intuì che si tramava contro di lui e prontamente
escogitò un mezzo per salvarsi: egli si rivolse ad Artabùn e gli disse:
« Io ho inteso quello che mi avevi da diie, e tu hai inteso quello che io
doveva dirti: ora il tuo discorso mi ha fatto grande impressione: io però
sono soltanto uno di dieci che il califfo Umar ha mandato a sorvegliare
quello che ta il generale Amr e per porgergli aiuto: io voglio perciò ritornare
al campo e rivenire qui con gli altri, aflSnchè tutti abbiano modo di
ascoltare e valutare quello che tu dici ». Artabùn diede il consenso a questa
proposta, e nella speranza di poter cogliere in una volta sola tutti e dieci
gli ambasciatori mandò un contrordine al sicario di non aggredire più
l'ambasciatore arabo. In questo modo Amr si salvò dal pericolo che lo
minacciava, ed Artabùn, quando vide che il
preteso ambasciatore non ritornava
più con i compagni, comprese di esser stato ingannato.
Grazie alle informazioni ottenute con queste pretese negoziazioni.
'Amr potè impegnare battaglia con sicurezza molto maggiore. In Agnàdayn
si venne ad una giornata sanguinosa e tenibile come quella del
Yannùk. e grande fu il numero dei morti da ambedue le parti : alla fine
però Artabùn si diodo alla fuga con tutta la gente o corcò rifugio in Iliyà.
Dopo la battaglia tutti i di.staccamenti musulmani mandati da Amr a sorvegliare
gli eserciti nemici in Iliya ed in al-Ramlah vennero a riprendere
il loro posto nell'esercito di 'Amr accampato in Agnàdayn (Tabari, I.
•2398-2400).
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