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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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13. a. H. § 31.<br />

tegico, Khàlid, e uiun altro, era l'uomo al quale spettava l'imniane compito '3. a. h.<br />

di battere il \TJicitore della Persia: affidare la dii-ezione di una campagna dei combattenti,<br />

tanto difficile ad altri generali meno esperti di lui sarebbe stato un grave ®<br />

'' comandante<br />

rischio, quasi una follia. Se il Califfo 'Umar depose Q), come vedremo in battaglia di<br />

appresso, Khàlid dal comando in Siria, ciò vuol dii-e che questi prima Agnadayn.]<br />

doveva esercitare una specie di comando, e dacché non v'è menzione<br />

sicura nelle fonti di quaìido fu nominato comandante in capo in Siria,<br />

è presumibile che fosse stato sempre in una carica elevata, o^'^^nque si<br />

battevano i Musulmani ed era presente Khàlid, dal giorno in cui lasciò<br />

Madinah, prima di Buzàkhah. sino alla battaglia del Yarmùk. Il famoso<br />

viaggio di Khàlid da Hirah fino in Palestina non fu compiuto per apportare<br />

soccorsi, ma perchè la SLria era lo scopo immediato dell'aggressione musulmana,<br />

ed ivi naturalmente dovevano convergere i<br />

maggiori sforzi dell' Isiàm<br />

per far fronte al famoso e temuto debellatore dei Sassanidi. Tutte le notizie<br />

in apparenza contraditorie delle fonti, potrebbero forse riguardare il contegno<br />

effettivamente tenuto dai vari generali fino all'arrivo di Khalid ; ma<br />

non abbiamo vex'un<br />

documento per provarlo.<br />

Del resto, anche a persona ignara di questioni tecniche militari, è<br />

evidente, come le pretese istruzioni date dal Califfo abù Baki- ai generali<br />

partenti per la Siria, dovessero essere — ammesso che egli le abbia date —<br />

di natura vaga, provvisoria e temporanea, e non definitiva. E certo che<br />

se il comando generale delle genti musulmane mutava a seconda delle<br />

regioni, nelle quali erano riunite, ogni generale, desideroso di tutta la<br />

gloria<br />

per sé, e geloso degli altri, avrebbe cercato di rimanere nel territorio<br />

assegnatogli, e non passare in quello degli altri, ove di necessità scendeva<br />

a un grado secondario. Da un siffatto sistema dovevano inevitabilmente<br />

nascere conflitti e gelosie: il piano di guerra avrebbe mancato di qualsiasi<br />

coesione e sarebbe finito in un disastro per uno o più dei distaccamenti.<br />

Quale capitano, per esempio, avrebbe avuto l'autorità di costringere gli<br />

altri comandanti a lasciare i posti assegnati a loro (secondo la tradizione),<br />

per venirlo ad aiutare e sottostare ai suoi ordini? Ma v'é un fatto importante<br />

da porre in rilievo: la fusione delle forze musulmane si fece soltanto<br />

dopo l'arrivo di Khàlid: non é forse ciò una prova che tale unione delle<br />

schiere fu opera del grande stratega?<br />

Siffatte considerazioni, a nostro modo di vedere, dimostrano che Khàlid<br />

b. al-Walid in qualche modo deve essere stato il comandante delle forze<br />

musulmane, tanto nella campagna arabica, quanto sul confine persiano e<br />

nella campagna d'invasione in Siria: rimane solo ad appiu-aro quale fosse<br />

il modo particolare con cui egli e.sercitò tale comando. Questo argomento,<br />

4.5.

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