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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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§§ 13, 14. 13. a. H.<br />

13. a. H.<br />

§ 13. — Per tevmmare questo breve esame generale delle fonti sarà<br />

crìtico deiuTcTo^opportuno,<br />

seguendo l'esempio dato dal Miednikoff (1, 401), aggiungere un<br />

no logia delle ceiiuo dell'aspetto, per così dire, geografico della campagna siria, quale<br />

i^^pL^rst^naT in ^ssa appare dalle nostre varie fonti. In altre pai-ole, quali furono le grandi<br />

Siria.] linee strategiche della campagna araba di conquista, secondo le indicazioni<br />

delle fonti ? Questo esame generale ci rivela due aspetti fondamentali del<br />

problema, sostanzialmente diversi fra loro, e in contradizione netta, per<br />

modo che accettando l'uno, si deve interamente scartare l'altro.<br />

Seguendo la versione di Sayf, noi troviamo che al principio della<br />

campagna gli Arabi erano disposti su una linea che guardava di fronte<br />

il nord, ma intieramente nella regione Trans-Griordanica, ed i fatti d'arme<br />

successivi di Marg al-Suffar, Busra, Yarmùk, terminati con la presa di<br />

Damasco, ci farebbero credere fosse scopo degli Arabi la conquista della<br />

regione confinante con il deserto, quella cioè poco abitata, relativamente<br />

povera e mal difesa, e che quindi gli Arabi, soltanto dopo espugnata Damasco,<br />

rivolgessero la loro attenzione alla parte della Siria e della Palestina,<br />

la quale era più popolosa, ricca e meglio difesa e fortificata. Infatti dopo<br />

la presa di Damasco gli Arabi avrebbero mutato totahnente la loro fronte,<br />

e volgendola verso il mezzogiorno avrebbero, secondo Sayf, battuto i Greci<br />

accampati alle loro spalle in Filli, e quindi sarebbero venuti alle mani con<br />

altri Greci in Agnàdayn (a mezzodì di Gerusalemme), scendendo dal settentrione.<br />

In altre parole gli Arabi intenti all'assedio di Damasco avrebbero<br />

avuto alle loro spalle due grandi eserciti greci, che rimasero inoperosi<br />

durante i sei mesi, in cui Damasco fri cinta dagl'invasori; tagliate le loro<br />

comunicazioni con la Sfria in seguito alla caduta di Damasco, questi eserciti<br />

si sarebbero lasciati accerchiare e sopraffare dal nemico. Militarmente parlando<br />

un tale piano strategico era sommamente pericoloso, perchè mentre<br />

tutte le forze musulmane erano impegnate attorno a Damasco, non solo gli<br />

eserciti greci in Palestina a^Tcbbero potuto tagliare agli Arabi le comunicazioni<br />

di Madinah e così costringerli facilmente a levare l'assedio, ma<br />

qualora gli Arabi non fossero stati molto pronti a ritii'arsi dalle mura di<br />

Damasco, potevano essere aggrediti alle spalle dinanzi a questa città in una<br />

posizione estremamente pericolosa. È evidente che la scuola tradizionistica<br />

dell' 'Iraq non possedeva fi-a i suoi rappresentanti alcuno dotato di cognizioni<br />

strategiche e geografiche, nemmeno le più elementari.<br />

§ 14. — Totalmente diverse, ma logiche e naturali, ci appaiono invece<br />

. le linee generali della campagna, quale è narrata da tutti gli altri cronisti,<br />

i quali in sostanza sono d'accordo tra loro, ossia ibn Ishàq, al-Wàqidi (in<br />

al-Balàdzmi), ed in realtà anche. al-Madà-ini e al-Ya'qùbi. Secondo questi,<br />

20.

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