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Annali dell'Islam - The Search For Mecca

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13. a. H. §§ 6, 7.<br />

§ 6. — (Tabari, senza isnàd, certamente da Sayf b. Umar). I Persiani i3- a- ^<br />

continuarono intanto a battersi fi-a loro senza darsi pensiero degli Arabi, i ^-^<br />

ai-Muthanna<br />

quali rimasero perciò non molestati durante tutta l'assenza di al-Muthauna a Madinah per<br />

in Madinah e fino alla venuta di abù Uba^'d nell' 'Iraq. La maggior parte ^^^^j<br />

delle genti musulmane si tenne in Hirah e nei posti fortificati del confine,<br />

in al-Sib, mentre schiere volanti scorrazzavano tutto il paese fino alle rive<br />

del Tigri ('j. Questo fiume era divenuto ora il confine tra i possedimenti persiani<br />

e quelli arabi (Tabari, I, 2121).<br />

Nota 1. — Il varco dell' Eufrate per opera di distaccamenti arabi prima della Battaglia del Ponte<br />

(ct'r. più avanti i §§ 143 e segg.) è notizia tanto poco sicura, che siamo disposti a respingerla: le ragioni<br />

saranno evidenti, quando studieremo le notizie sul grande disastro militare arabo in Persia, con cui si<br />

chiuse la campagna persiana del 13. a. H.<br />

SIRIA. — Esame critico della cronologia delle conquiste arabe in<br />

Palestina e in Siria.<br />

§ 7. — La cronologia delle conquiste arabe presenta il più arduo problema<br />

storico della storia musulmana, non tanto per deficienza di notizie,<br />

perchè anzi i materiali di ragguaglio sono piuttosto abbondanti, se si tiene<br />

in considerazione l'età remota nella quale i fatti avvennero, quanto per la<br />

profonda discrepanza tra le fonti più antiche, abù Mikhnaf ft 130. a. H.J,<br />

ibn Ishàq [t 151. a. H.]. Sayf [t 180. a. H.], al-Wàqidi [t 207. a. H.], ed<br />

al-Madà-ini [t 215. a. H.j differiscono fra loro non solo nei particolari, ma<br />

pei-fino nel fissare la successione degli eventi di maggiore importanza. I cronisti,<br />

che li seguii-ono, e sui quali possiamo maggiormente fidarci, ossia<br />

al-Balàdzm-i [t 279. a. H.] e Tabari [t 310. a. H.], dinanzi alle contradizioni<br />

offerte dalle loro fonti, hanno esitato di esprimere un'opinione propria<br />

recisa, e tentennando fra le varie versioni, liauLO creduto bene di<br />

dare non solo quelle tradizioni, che ritenevano corrette, ma altresì quelle<br />

che erano contrarie alle loro opinioni. Più deciso di loro è al-Ya'qùbi [t<br />

dopo<br />

292. a. }{.], il quale però contiene molto meno particolari degli altri. Eutj'chius<br />

[t 328. a. H.] narra i fatti senza mostrare alcun dubbio sulla correttezza<br />

della sua versione. Questi due ultimi scrittori dipendono però interamente<br />

da quelli menzionati prima (cfr. Miednikoff, I, 384-385). Degli<br />

altri cronisti successivi non mette il conto nemmeno di parlare, perchè,<br />

copiando le<br />

tradizioni dei precedenti, le hanno arbitrariamente accomodate<br />

a modo loro, senza tentare nemmeno un esame, e senza dare alcuna giustificazione,<br />

mescolando il buono ed il cattivo, il falso e il vero con la più<br />

'vidente deficienza di spirito critico e di senso storico. Uno solo merita di<br />

essere menzionato, al-Nii\vayri, il quale rendendosi conto dell'estrema confusione<br />

dei molteplici ragguagli storici e cronologici, ha rinunziato a rior-<br />

13.

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