Università degli studi di Siena Dipartimento di ... - Gruppo di Pisa

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caratterizzati da una consolidata esperienza immigratoria, si indagheranno – de iure condito e de iure condendo – alcuni percorsi di integrazione sociale degli stranieri e, soprattutto, delle cd. “seconde generazioni”. 5.1) Diritto all'educazione, integrazione e appartenenza religiosa. La questione del velo islamico e le pronunce della Corte di Strasburgo 5.2) La Spagna e l'Italia tra Francia e Regno Unito 5.2.1) L'integrazione nelle Comunità Autonome e nelle Regioni La normativa spagnola e quella italiana in materia di cittadinanza. Prospettive di riforma 6) Conclusioni
CRISTINA FASONE Sistema delle Commissioni parlamentari e forme di governo La scelta del tema proposto per la tesi di dottorato è dovuta innanzitutto al preoccupante “stato di salute” in cui versano i Parlamenti, apparentemente senza particolari distinzioni derivanti dalla forma di governo (ma occorre valutare se, invece, tale profilo abbia una qualche incidenza) e in relazione all’esercizio della funzione prevalente che si è soliti riconoscere loro, quella legislativa (oltre al problema della crisi della rappresentanza che, però, qui non si intende prendere in esame). In particolare si ritiene interessante valutare quale ruolo svolgano le Commissioni parlamentari, anche in ragione dell’importanza da loro assunta nell’attività parlamentare nel corso degli ultimi due secoli, nell’ambito del rapporto Parlamento-Esecutivo (quindi considerando anche la funzione di controllo e di indirizzo da esse svolta). Si intende valutare in che misura una determinata forma di governo influenza l’assetto e le funzioni delle Commissioni e quindi la “forza” del Parlamento e quanto contano, invece, relativamente alla dialettica tra il Parlamento e l’Esecutivo, le prerogative delle Commissioni e i loro rapporti con l’Esecutivo, attraverso l’analisi delle norme di procedura e delle prassi parlamentari. Gli studi di diritto comparato in tema sono pochissimi, pressoché tutti riconducibili al contributo della dottrina straniera. La maggior parte di essi, peraltro, risale al periodo antecedente e a quello immediatamente successivo alla Seconda Guerra mondiale ed è comunque limitato allo studio di due o tre ordinamenti (soprattutto la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti). 1. Strumenti di analisi delle forme di governo: un’introduzione - Introduzione allo studio delle forme di governo - I contributi che fungono da premessa allo studio delle forme di governo contemporanee - Le teorie classiche delle forme di governo: in particolare, il contributo di Mortati - Forme di governo e modelli di democrazia: il contributo di Lijphart e la rivisitazione di Volpi - Forme di governo e partiti politici - Forme di governo e investitura popolare - Forme di governo e sistemi elettorali - Forme di governo e scioglimento delle Camere - Forme di governo e Capo dello Stato - Forme di governo e ruolo dell’Opposizione parlamentare: il contributo di De Vergottini - Forme di governo e ruolo del Presidente di Assemblea: il contributo di Torre - Le forme di governo in negativo: ovvero cosa il giurista dovrebbe escludere dalla loro analisi, secondo il contributo di Luciani - Una proposta di analisi delle forme di governo in positivo: il rapporto con il sistema delle Commissioni parlamentari 2. Le Commissioni parlamentari come strumento di organizzazione razionale del lavoro parlamentare Nel primo capitolo si è pensato di esaminare le teorie che hanno inciso direttamente o indirettamente sugli studi inerenti alla “statica parlamentare” e quindi alla struttura dei Parlamenti. Dai fondamentali scritti di Platone e Aristotele sulle “dimensioni ottimali” delle Assemblee, alle riflessioni di Adam Smith e di Madison (in particolare nel Federalist Paper n. 55) nonché le implicazioni derivanti dalla teoria della volontà generale di Rousseau e, più recentemente, dalla
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