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Quattro novità in tema di emergenze e ordinanze ... - Gruppo di Pisa

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GIOVANNA RAZZANO<br />

<strong>Quattro</strong> <strong>novità</strong> <strong>in</strong> <strong>tema</strong> <strong>di</strong> <strong>emergenze</strong> e ord<strong>in</strong>anze “<strong>di</strong> protezione civile”<br />

1. Lo stu<strong>di</strong>o del Comitato per la legislazione presentato il 23 novembre 2010. – 2. Il ruolo del<br />

Parlamento nel controllo delle <strong>emergenze</strong>. - 3. L’ultimo “decreto milleproroghe”, convertito nella<br />

legge 26 febbraio 2011 n. 10. – 4. La sentenza n. 115 del 2011 della Corte costituzionale. – 5. La<br />

<strong>di</strong>rettiva della Presidenza del Consiglio del 14 marzo 2011.<br />

1. - In <strong>tema</strong> <strong>di</strong> “<strong>emergenze</strong> amm<strong>in</strong>istrative” 1 e <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anze c.d. “<strong>di</strong> protezione civile”,<br />

adottate per calamità, catastrofi, gran<strong>di</strong> eventi ed altri eventi che, per <strong>in</strong>tensità ed estensione,<br />

debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straord<strong>in</strong>ari 2 , meritano <strong>di</strong> essere segnalate alcune<br />

<strong>novità</strong>, maturate fra la f<strong>in</strong>e del 2010 e i primi mesi del 2011.<br />

Si tratta <strong>di</strong> quattro fatti, fra loro apparentemente scollegati, tutti <strong>in</strong> grado, comunque, <strong>di</strong><br />

esercitare un peso sulla prassi della gestione delle <strong>emergenze</strong> nel nostro ord<strong>in</strong>amento. Su <strong>di</strong> essi ci<br />

si soffermerà nelle prossime pag<strong>in</strong>e, considerandoli <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e cronologico.<br />

In primo luogo è degno <strong>di</strong> attenzione lo stu<strong>di</strong>o curato Comitato per la legislazione del 23<br />

novembre 2010, <strong>in</strong> questa XVI legislatura, presentato dall’on. L<strong>in</strong>o Duilio. La stessa <strong>in</strong>titolazione <strong>di</strong><br />

tale documento - “Il Parlamento <strong>di</strong> fronte alle procedure, alle strutture e ai poteri<br />

dell’amm<strong>in</strong>istrazione dell’emergenza” – rappresenta f<strong>in</strong>almente un segnale <strong>di</strong> attenzione del<br />

Parlamento nei confronti <strong>di</strong> questo fenomeno o, quanto meno, la volontà <strong>di</strong> considerare <strong>in</strong> chiave<br />

1 In epoca post-moderna appaiono pr<strong>in</strong>cipalmente due i versanti dell’emergenza: da un lato, quello<br />

concernente la m<strong>in</strong>accia terroristica; dall’altro, quello concernente l’azione amm<strong>in</strong>istrativa derogatoria<br />

d<strong>in</strong>anzi a contesti <strong>di</strong>fficili. Al contempo sembra <strong>di</strong> dover revocare <strong>in</strong> dubbio l’esistenza reale <strong>di</strong> una netta<br />

<strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione fra <strong>emergenze</strong> costituzionali ed <strong>emergenze</strong> amm<strong>in</strong>istrative, <strong>in</strong>tendendo con quest’ultima<br />

espressione lo sviluppo del <strong>di</strong>ritto amm<strong>in</strong>istrativo dell’emergenza, sviluppatosi soprattutto a partire dalla<br />

legge istitutiva del servizio nazionale <strong>di</strong> protezione civile n. 225 del 1992. Esso si sostanzia nella possibilità<br />

<strong>di</strong> adozione <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti amm<strong>in</strong>istrativi derogatori della legislazione vigente, <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> situazioni<br />

<strong>in</strong>gestibili con gli strumenti ord<strong>in</strong>ari. Al riguardo cfr. i contributi dottr<strong>in</strong>ali raccolti <strong>in</strong> AA.VV., Il <strong>di</strong>ritto<br />

amm<strong>in</strong>istrativo dell’emergenza, <strong>in</strong> Annuario 2005 dell’Associazione italiana dei Professori <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

amm<strong>in</strong>istrativo, Milano, 2006. Per la tesi che <strong>di</strong>st<strong>in</strong>gue, al contrario, le “<strong>emergenze</strong> classiche” da quelle del<br />

“<strong>di</strong>ritto amm<strong>in</strong>istrativo dell’emergenza”, cfr. C. MARZUOLI, Il <strong>di</strong>ritto amm<strong>in</strong>istrativo dell’emergenza: fonti<br />

e poteri, ivi, 5. R<strong>in</strong>viamo poi a G. RAZZANO, L’amm<strong>in</strong>istrazione dell’emergenza. Profili costituzionali,<br />

Bari, 2010, 19 ss. per una più ampia trattazione delle questioni accennate <strong>in</strong> questa nota.<br />

2 Utilizziamo qui le medesime espressioni dell’art. 2 della legge n. 225 del 1992, così come mo<strong>di</strong>ficato dal<br />

d.l. n. 343 del 2001, convertito nella l. n. 401 del 2001. Quest’ultima ha <strong>in</strong>trodotto l’art. 5–bis, per il quale<br />

«le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225 si applicano anche con riferimento alla<br />

<strong>di</strong>chiarazione dei gran<strong>di</strong> eventi rientranti nella competenza del Dipartimento della protezione civile e <strong>di</strong>versi<br />

da quelli per i quali si rende necessaria la delibera dello stato <strong>di</strong> emergenza».<br />

1


problematica la prassi del proliferare <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anze a seguito <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> stato <strong>di</strong> emergenza o<br />

<strong>di</strong> “grande evento” 3 .<br />

Nella Premessa a tale stu<strong>di</strong>o si afferma che il documento presentato si muove <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uità<br />

ideale con un percorso <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento e riflessione sulla crisi della legge e sulla progressiva<br />

riduzione dei marg<strong>in</strong>i d’<strong>in</strong>tervento parlamentare. E si osserva come le ord<strong>in</strong>anze <strong>di</strong> protezione civile<br />

si siano andate configurando come un ulteriore strumento <strong>di</strong> erosione della funzione legislativa e<br />

della centralità della legge 4 .<br />

Il documento stigmatizza, <strong>in</strong> particolare, come negli ultimi <strong>di</strong>eci anni tali ord<strong>in</strong>anze siano<br />

state utilizzate per derogare stabilmente ad ampi e cruciali settori della legislazione: dal <strong>di</strong>ritto<br />

ambientale, all’urbanistica, ai contratti pubblici; e come le decisioni assunte dagli organi<br />

dell’amm<strong>in</strong>istrazione straord<strong>in</strong>aria, fruendo dei poteri eccezionali <strong>di</strong> protezione civile, abbiano<br />

f<strong>in</strong>ito per con<strong>di</strong>zionare <strong>in</strong> modo crescente e def<strong>in</strong>itivo la regolazione e l’attuazione <strong>di</strong> importanti<br />

politiche pubbliche.<br />

Servendosi <strong>di</strong> dati statistici riferiti soprattutto al 2009, il documento approda ad un’analisi<br />

accurata, che evidenzia le pr<strong>in</strong>cipali filiere <strong>tema</strong>tiche, la provenienza soggettiva dei commissari “<strong>di</strong><br />

protezione civile”, la durata, la proroga e gli esiti delle amm<strong>in</strong>istrazioni straord<strong>in</strong>arie, <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guendo<br />

anche alcune tipologie <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anze e monitorando le <strong>in</strong>tese raggiunte con le Regioni <strong>in</strong>teressate,<br />

previste dalla legge 5 .<br />

3 Emblematico <strong>in</strong> questo senso è il titolo della recente monografia <strong>di</strong> A. CARDONE, La normalizzazione<br />

dell’emergenza, Tor<strong>in</strong>o, 2011. Fra gli stu<strong>di</strong> più recenti, F. PEDRINI, Le ord<strong>in</strong>anze cont<strong>in</strong>gibili e urgenti <strong>in</strong><br />

materia <strong>di</strong> protezione civile, <strong>in</strong> AA.VV., La prassi degli organi costituzionali, a cura <strong>di</strong> A. Barbera-T.F.<br />

Giupponi, <strong>in</strong> Ann. <strong>di</strong>r. cost., Bologna 2008, 183 ss.; E. ALBANESI-E. ZACCARIA, Le ord<strong>in</strong>anze <strong>di</strong><br />

protezione civile «per l’attuazione» dei decreti-legge (ed altri scostamenti dalla L. n. 225 del 1992), <strong>in</strong> Giur.<br />

cost., 2009, 2231 ss.; C. PINELLI, Un sis<strong>tema</strong> parallelo. Decreti-legge e ord<strong>in</strong>anze d’urgenza<br />

nell’esperienza italiana, <strong>in</strong> www.associazionedeicostituzionalisti.it; G. MARAZZITA, Il conflitto tra<br />

autorità e regole: il caso del potere <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anza, <strong>in</strong> www.associazionedeicostituzionalisti.it; A. FIORITTO,<br />

Una nuova emergenza: l’alluvione delle ord<strong>in</strong>anze <strong>di</strong> Protezione civile, <strong>in</strong> www.osservatoriosullefonti.it.; S.<br />

AGOSTA, Il potere d’ord<strong>in</strong>anza cont<strong>in</strong>gibile ed urgente quale laboratorio costituzionale a cielo aperto,<br />

Relazione presentata al Convegno dell’Associazione “<strong>Gruppo</strong> <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong>” che ha avuto luogo presso l’<br />

Università Milano-Bicocca il 10-11 giugno 2011, su Gli atti normativi del Governo tra Corte costituzionale<br />

e giu<strong>di</strong>ci (<strong>in</strong> questo medesimo volume).<br />

4 Cfr. pag. 67-68 del resoconto della seduta del 23 novembre 2010 del Comitato per la legislazione. Lo<br />

Stu<strong>di</strong>o presentato è stato anche oggetto <strong>di</strong> riflessione nel corso del sem<strong>in</strong>ario coord<strong>in</strong>ato dai Proff. U.<br />

Allegretti e D. Sorace su “Le ord<strong>in</strong>anze <strong>di</strong> protezione civile. Un esame <strong>di</strong> casi concreti nella XVI<br />

legislatura”, che ha avuto luogo presso il Dipartimento <strong>di</strong> Diritto pubblico dell’Università <strong>di</strong> Firenze, il 4<br />

febbraio 2011, alla presenza dello stesso on. L. Duilio, nell’ambito del programma <strong>di</strong> sem<strong>in</strong>ari promossi dal<br />

Prof. R. Zaccaria presso alcune Università e conclusi con la recente pubblicazione del volume, curato dallo<br />

stesso R. Zaccaria, AA.VV., Fuga dalla legge?, Brescia, 2011.<br />

5 Si tratta del d.lgs. n. 112 del 1998 che, agli artt. 107 e 108, ha previsto l’<strong>in</strong>tesa con le Regioni <strong>in</strong>teressate,<br />

sia per la deliberazione dello stato <strong>di</strong> emergenza, sia per la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> piani d’emergenza, sia per<br />

l’emanazione <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anze, conferendo alle Regioni e agli enti locali le funzioni amm<strong>in</strong>istrative relative<br />

all’attuazione degli <strong>in</strong>terventi necessari per favorire il ritorno alle normali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita nelle aree colpite<br />

dagli eventi calamitosi.<br />

2


Di questo stu<strong>di</strong>o preme soprattutto dare rilievo ad un passaggio apparentemente marg<strong>in</strong>ale<br />

rispetto all’<strong>in</strong>sieme dei dati e delle considerazioni svolte. Si tratta della notazione per cui spesso «la<br />

data delle note, riportata nelle premesse dell’ord<strong>in</strong>anza, precede <strong>di</strong> alcuni mesi ed a volte anche <strong>di</strong><br />

un anno l’emanazione della stessa, a <strong>di</strong>mostrazione che l’<strong>in</strong>tervento è il risultato <strong>di</strong> una<br />

programmazione concertata e me<strong>di</strong>tata tra le varie autorità ed i <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> governo<br />

<strong>in</strong>teressati, più che una reazione d’impulso ad un evento imprevisto» 6 .<br />

Proprio nelle conclusioni, lo stu<strong>di</strong>o rileva <strong>in</strong>oltre l’esistenza <strong>di</strong> «un’<strong>in</strong>tensa attività<br />

endoproce<strong>di</strong>mentale, che precede e segue l’emanazione delle ord<strong>in</strong>anze, che rivela l’esistenza <strong>di</strong><br />

ampie (e spesso lunghe) fasi <strong>di</strong> co<strong>in</strong>volgimento, coord<strong>in</strong>amento e <strong>in</strong>tesa tra autorità e organismi<br />

pubblici e privati, molto simile a quanto accade nelle procedure ord<strong>in</strong>arie. Queste attività, del<br />

resto, <strong>di</strong>mostrano l’effettivo ampio anticipo con cui sono previsti o ad<strong>di</strong>rittura programmati gli<br />

<strong>in</strong>terventi o gli eventi oggetto delle ord<strong>in</strong>anze d’emergenza, e come queste siano sovente il frutto <strong>di</strong><br />

una contrattazione me<strong>di</strong>tata tra le varie autorità ed i <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> governo <strong>in</strong>teressati».<br />

Quel che <strong>in</strong>teressa è che al <strong>di</strong> là, forse, delle <strong>in</strong>tenzioni degli stessi redattori dello stu<strong>di</strong>o,<br />

evidentemente critico nei confronti della gestione delle <strong>emergenze</strong>, si rende palese il vantaggio, per<br />

così <strong>di</strong>re, delle ord<strong>in</strong>anze rispetto alla legge. Le considerazioni svolte rappresentano <strong>in</strong>fatti la<br />

riprova <strong>di</strong> quella che si potrebbe certamente riconoscere come una delle ragioni dell’attuale crisi<br />

della legge. Infatti, a fronte della <strong>di</strong>fficoltà, per il provve<strong>di</strong>mento legislativo, <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervenire <strong>in</strong> modo<br />

appropriato, me<strong>di</strong>tato – e, come si è visto, perf<strong>in</strong>o concertato con altri livelli <strong>di</strong> governo - rispetto<br />

ad una data situazione problematica, l’ord<strong>in</strong>anza si presenta <strong>in</strong>dubbiamente, <strong>in</strong> un’ottica pragmatica,<br />

come la chiave per la soluzione imme<strong>di</strong>ata del caso concreto.<br />

Di questo dato occorre tenere conto per ogni riflessione che, dopo il momento valutativo e<br />

critico, si proponga <strong>in</strong>terrogativi che <strong>in</strong>teress<strong>in</strong>o il piano propositivo delle possibili terapie. In<br />

questo senso il documento presenta un rilievo perf<strong>in</strong>o storico, tanto più perché elaborato nell’ambito<br />

<strong>di</strong> un organo paritetico, quale il Comitato per la legislazione, (composto, com’è noto, da 5<br />

componenti della maggioranza e da 5 dell'opposizione, con presidenza a rotazione), che ha come<br />

obiettivo quello del miglioramento della qualità della regolazione.<br />

2. - La denuncia del fenomeno, condotta <strong>in</strong> modo scientifico e analitico da un organo<br />

parlamentare, <strong>in</strong>duce ad <strong>in</strong>terrogarsi proprio sul ruolo del Parlamento.<br />

D’altronde è lo stesso documento f<strong>in</strong>ale a mostrare come l’organo rappresentativo resti ai<br />

marg<strong>in</strong>i rispetto a fenomeni rilevanti sotto il profilo politico ed economico, che <strong>in</strong> tal modo neppure<br />

arrivano all’attenzione del Parlamento. Nelle conclusioni dello stu<strong>di</strong>o si afferma <strong>in</strong>fatti che, da un<br />

lato, le ord<strong>in</strong>anze sono <strong>di</strong>venute strumenti per l’attuazione <strong>di</strong> programmi la cui attuazione assume<br />

6 Pag. 116 del resoconto <strong>in</strong> pdf della seduta del Comitato per la legislazione del 23 novembre.<br />

3


«un chiaro rilievo politico» e che, dall’altro, le gestioni commissariali agiscono «<strong>in</strong> una terra<br />

giuri<strong>di</strong>ca connotata da eccessiva <strong>di</strong>screzionalità e al <strong>di</strong> fuori della necessaria ortodossia<br />

amm<strong>in</strong>istrativa».<br />

In realtà non è solo l’«ortodossia amm<strong>in</strong>istrativa» ad essere <strong>in</strong> <strong>di</strong>scussione, quanto<br />

l’ortodossia costituzionale. E un’impostazione del problema che miri a ricercare le cause e ad<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>viduare i punti deboli della prassi delle <strong>emergenze</strong> rispetto al pr<strong>in</strong>cipio democratico, alla forma<br />

<strong>di</strong> Stato e alla forma <strong>di</strong> governo si pone esattamente <strong>in</strong> una prospettiva costituzionale.<br />

Quanto al possibile ruolo del Parlamento d<strong>in</strong>anzi alle <strong>emergenze</strong>, questo viene <strong>in</strong> rilievo<br />

almeno sotto due profili: quello dell’erosione della legge da parte delle ord<strong>in</strong>anze e quello del<br />

controllo del Parlamento sull’operato del Governo, sui suoi commissari, sulle sue ord<strong>in</strong>anze.<br />

Con riguardo al secondo profilo, sembra opportuna, come altrove illustrato più estesamente 7 ,<br />

una riforma del sis<strong>tema</strong> vigente e della legge sulla protezione civile <strong>in</strong> particolare. Sia detto per<br />

<strong>in</strong>ciso che una impostazione “riformista” come quella proposta - che punta ad una riforma della<br />

legislazione vigente anziché ad un controllo giuris<strong>di</strong>zionale più str<strong>in</strong>gente o ad<strong>di</strong>rittura ad <strong>in</strong>terventi<br />

<strong>di</strong>ssuasivi e monitori da parte della Presidenza della Repubblica - lungi dall’essere qualificabile<br />

come “romantica” 8 , appare piuttosto, per rimanere <strong>in</strong> questa metafora, “illum<strong>in</strong>ista”.<br />

Il controllo esercitato <strong>in</strong> questi anni <strong>di</strong> applicazione della legge 225 da parte dei giu<strong>di</strong>ci<br />

amm<strong>in</strong>istrativi risulta <strong>in</strong>fatti evidentemente <strong>in</strong>idoneo ad arg<strong>in</strong>are il fenomeno, anche perché non è<br />

tanto la s<strong>in</strong>gola ord<strong>in</strong>anza <strong>in</strong> deroga ad <strong>in</strong>cidere sul sis<strong>tema</strong>, quanto la catena <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anze, che<br />

come tale, nel lungo periodo, esautora l’amm<strong>in</strong>istrazione ord<strong>in</strong>aria e la stessa autonomia delle<br />

regioni e degli enti locali, prorogando nel tempo le amm<strong>in</strong>istrazioni straord<strong>in</strong>arie commissariali 9 .<br />

7 In G. RAZZANO, L’amm<strong>in</strong>istrazione dell’emergenza, cit., 248 ss.<br />

8 Così S. AGOSTA, Intervento al <strong>Gruppo</strong> <strong>di</strong> lavoro su Gli atti normativi del Governo tra legalità<br />

costituzionale e fuga dai controlli coord<strong>in</strong>ato da Nicola Lupo nell’ambito del Convegno annuale del <strong>Gruppo</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Pisa</strong>, cit. e già al Sem<strong>in</strong>ario su “Le ord<strong>in</strong>anze <strong>di</strong> protezione civile. Un esame <strong>di</strong> casi concreti nella XVI<br />

legislatura”, che ha avuto luogo presso il Dipartimento <strong>di</strong> Diritto pubblico dell’Università <strong>di</strong> Firenze, il 4<br />

febbraio 2011, cit.<br />

9 Talvolta si assiste, al contrario, ad una legittimazione, da parte del giu<strong>di</strong>ce amm<strong>in</strong>istrativo, del potere <strong>di</strong><br />

ord<strong>in</strong>anza nell’ambito delle <strong>emergenze</strong>. Limitandoci a registrare la pronuncia, senza voler entrare nel merito<br />

della questione <strong>in</strong> oggetto, cfr., da ultimo, la sent. C.d.S., 3502/2011 (depositata l’8 giugno 2011), che ha<br />

riformato la sentenza del T.A.R. per il Lazio, Roma, Sez. I, n. 1655 dd. 18 febbraio 2009. Il Consiglio <strong>di</strong><br />

Stato, con riguardo ad ord<strong>in</strong>anze del Presidente del Consiglio dei M<strong>in</strong>istri adottate nell’ambito<br />

dell’emergenza rifiuti <strong>in</strong> Campania (d.l. 90/2008) che <strong>di</strong>sponevano, nella fattispecie, <strong>in</strong>terventi sostitutivi ad<br />

opera <strong>di</strong> commissari ad acta nei confronti <strong>di</strong> un comune campano, ha avuto modo <strong>di</strong> affermare che «le<br />

ord<strong>in</strong>anze del Presidente del Consiglio dei M<strong>in</strong>istri emanate a’ sensi dell’art. 5 della L. 225 del 1992 vanno<br />

riguardate quali atti recanti <strong>di</strong>sposizioni normative per l’attuazione degli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> emergenza:<br />

<strong>di</strong>sposizioni che, proprio <strong>in</strong> quanto expressis verbis assumibili “<strong>in</strong> deroga ad ogni <strong>di</strong>sposizione vigente e nel<br />

rispetto dei pr<strong>in</strong>cipi generali dell’ord<strong>in</strong>amento giuri<strong>di</strong>co”, hanno carattere generale ed astratto e assumono<br />

valenza <strong>in</strong>novativa dell’ord<strong>in</strong>amento. La circostanza per cui una <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> legge contempli<br />

l’emanazione <strong>di</strong> atti amm<strong>in</strong>istrativi per affrontare eventi emergenziali me<strong>di</strong>ante deroghe ad ogni<br />

<strong>di</strong>sposizione vigente ma nell’<strong>in</strong>elu<strong>di</strong>bile osservanza dei pr<strong>in</strong>cipi generali dell’ord<strong>in</strong>amento giuri<strong>di</strong>co non<br />

contravviene ad alcuna clausola <strong>di</strong> costituzionalità dell’ord<strong>in</strong>amento medesimo, ma si configura come<br />

4


Allo stesso modo, non si prospetta come probabile 10 , né risolutivo l’eventuale <strong>in</strong>tervento del<br />

giu<strong>di</strong>ce costituzionale nei confronti della stessa legge sulla protezione civile. E ciò, nonostante la<br />

legge 225 presenti senza dubbio alcuni profili d’<strong>in</strong>costituzionalità, essenzialmente per<br />

l’<strong>in</strong>determ<strong>in</strong>atezza dei presupposti per la <strong>di</strong>chiarazione d’emergenza. Il giu<strong>di</strong>ce delle leggi appare<br />

<strong>in</strong>fatti preoccupato <strong>di</strong> garantire effettività a quelle azioni <strong>di</strong> protezione civile che, <strong>in</strong> molte<br />

circostanze estreme, rappresentano l’unica possibilità concreta <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento, <strong>in</strong> tempi relativamente<br />

brevi.<br />

Piuttosto va <strong>in</strong> primo luogo riba<strong>di</strong>to che è il decreto-legge lo strumento previsto dalla<br />

Costituzione per i casi straord<strong>in</strong>ari <strong>di</strong> necessità e <strong>di</strong> urgenza, mentre una legge sulla protezione<br />

civile dovrebbe limitarsi a permettere la <strong>di</strong>chiarazione degli stati <strong>di</strong> emergenza - con il conseguente<br />

seguito <strong>di</strong> commissari ed ord<strong>in</strong>anze – solo <strong>in</strong> casi limitati temporalmente, ossia riferibili a situazioni<br />

meno gravi <strong>di</strong> urgenza, emergenza e acuta problematicità, risolvibili <strong>in</strong> sei mesi o al massimo un<br />

anno, <strong>in</strong> questo caso previa deliberazione da parte dello stesso Parlamento.<br />

Quanto al decreto-legge, è previsto il controllo parlamentare al momento della conversione.<br />

Sempre <strong>in</strong> quella stessa sede, verrebbero <strong>in</strong> rilievo - e <strong>di</strong>verrebbero con ciò <strong>in</strong>evitabilmente<br />

pubbliche e conoscibili, le ord<strong>in</strong>anze che tale decreto-legge dovesse prevedere per la soluzione del<br />

caso straord<strong>in</strong>ario <strong>di</strong> necessità e <strong>di</strong> urgenza. In tal modo il decreto-legge si configura come l’atto<br />

potenzialmente idoneo sia a risolvere le <strong>emergenze</strong> reali, comprese – sussistendone i presupposti –<br />

i “gran<strong>di</strong> eventi”, sia a <strong>di</strong>ssolvere le <strong>emergenze</strong> apparenti.<br />

Va poi tenuto <strong>in</strong> conto il controllo eventuale che potrebbe esercitare la Corte costituzionale<br />

sui presupposti <strong>di</strong> necessità e <strong>di</strong> urgenza, che non possono risultare “evidentemente mancanti” 11 . E<br />

va considerato altresì il controllo – comunque lo si voglia <strong>in</strong>terpretare - del Capo dello Stato al<br />

momento dell’emanazione. Ricondurre al decreto-legge le <strong>emergenze</strong> ora gestite <strong>in</strong> base alla<br />

vigente legge n. 225 del 1992 significa, <strong>in</strong> altri term<strong>in</strong>i, ricondurre al Parlamento la decisione<br />

d’eccezione 12 .<br />

Necessaria è tuttavia anche una riflessione ulteriore, che si <strong>in</strong>terroghi sugli attuali assetti<br />

costituzionali. Ad avviso <strong>di</strong> chi scrive, la legge 225 svolge <strong>in</strong>fatti un ruolo <strong>di</strong> supplenza,<br />

rappresentando così, <strong>di</strong> fatto, una risposta impropria a problemi reali. Fra questi, va riconosciuta la<br />

pienamente conforme alla fondamentale esigenza del “buon andamento” dell’azione amm<strong>in</strong>istrativa (art. 97<br />

Cost.),esplicitata a sua volta negli altrettanto necessari requisiti della sua economicità, efficacia e<br />

imparzialità».<br />

10 Così lasciano <strong>in</strong>tendere, ad esempio, le sentt. n. 327 del 2003, n. 82 e n. 284 del 2006, n. 277 del 2008.<br />

11 Cfr. Corte costituzionale, sentenze n. 171/2007 e 128/2008.<br />

12 Secondo l’espressione utilizzata da P. PINNA, L’emergenza nell’ord<strong>in</strong>amento costituzionale italiano,<br />

Milano, 1988, 200.<br />

5


problematicità <strong>in</strong>sita nei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> sostituzione del Governo nei confronti delle Regioni 13 ;<br />

<strong>di</strong>versi altri no<strong>di</strong> irrisolti nel rapporto Stato-Regioni, con riguardo alle materie <strong>di</strong> competenza<br />

concorrente; la necessità <strong>di</strong> far valere l’<strong>in</strong>teresse nazionale, nonostante la sua scomparsa dal <strong>di</strong>ritto<br />

costituzionale positivo 14 ; la lungagg<strong>in</strong>e e la frammentarietà dei proce<strong>di</strong>menti amm<strong>in</strong>istrativi, la<br />

mancata ridef<strong>in</strong>izione dei poteri e delle funzioni <strong>di</strong> governo.<br />

In ogni caso, anche “a Costituzione <strong>in</strong>variata”, determ<strong>in</strong>erebbe effetti positivi un<br />

restr<strong>in</strong>gimento della possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare e prorogare <strong>emergenze</strong> e “gran<strong>di</strong> eventi”, così da<br />

<strong>di</strong>rottare verso il decreto-legge le situazioni f<strong>in</strong>ora sfuggite alla trasparenza, alla pubblicità,<br />

all’economicità e, <strong>in</strong> def<strong>in</strong>itiva, al controllo politico.<br />

3. - Proprio con riguardo al controllo, una seconda importante <strong>novità</strong> <strong>di</strong> questi ultimi mesi è<br />

rappresentata dal decreto-legge n. 225 del 2010 (c.d. “decreto milleproroghe”), convertito nella<br />

legge 26 febbraio 2011, n. 10, che ha apportato, a sua volta, quattro rilevanti mo<strong>di</strong>fiche alla legge<br />

225 sulla protezione civile.<br />

a) Innanzitutto è stato re<strong>in</strong>trodotto il controllo preventivo <strong>di</strong> legittimità da parte della Corte<br />

dei Conti «sui provve<strong>di</strong>menti commissariali adottati <strong>in</strong> attuazione delle ord<strong>in</strong>anze del Presidente<br />

13 Al riguardo occorre prendere atto della realtà normativa rappresentata da poteri sostitutivi <strong>di</strong>versi e<br />

ulteriori rispetto a quelli <strong>di</strong> cui alla stessa legge “La Loggia”, attuativa dello stesso art. 120 Cost. Si pensi, ad<br />

esempio, alla novella del d.lgs. n. 267 del 2000, che prevede ora la rimozione e la sostituzione <strong>di</strong> s<strong>in</strong>daci,<br />

presidenti delle prov<strong>in</strong>ce, componenti dei consigli e delle giunte che non si conformano ad ord<strong>in</strong>anze<br />

adottate per il superamento dell’emergenza rifiuti, anche come precisati dalle ord<strong>in</strong>anze <strong>di</strong> protezione civile.<br />

Cfr., al riguardo, ancora C.d.S., sent. 3502/2011, cit. che, legittimando l’esercizio <strong>in</strong> concreto <strong>di</strong> tali poteri,<br />

ha affermato, <strong>in</strong> un passaggio, che «lo scopo – assolutamente <strong>in</strong>elu<strong>di</strong>bile – <strong>di</strong> rendere efficace l’azione<br />

amm<strong>in</strong>istrativa che si identifica nella gestione dell’emergenza rifiuti non può che contemplare procedure <strong>di</strong><br />

natura sostitutiva nei riguar<strong>di</strong> degli Enti locali <strong>in</strong>adempienti, e il potere del Gestore del Consorzio Unico -<br />

costituito ex lege quale soggetto che riveste natura assodatamente obbligatoria per i soggetti istituzionali<br />

che vi partecipano - <strong>di</strong> nom<strong>in</strong>are commissari ad acta per provvedere al recupero delle somme dovute e non<br />

corrisposte si fonda sullo stesso, complessivo pr<strong>in</strong>cipio ispiratore della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a <strong>di</strong> emergenza, che è quello<br />

<strong>di</strong> evitare che l’<strong>in</strong>attività degli Enti locali costituisca <strong>in</strong>tralcio all’attività degli organi straord<strong>in</strong>ari preposti<br />

al superamento dell’emergenza medesima». Cfr. <strong>in</strong>oltre Corte cost., sent. 165/2011, che censura il potere<br />

sostitutivo previsto da una legge dello Stato <strong>in</strong> capo ad un “commissario straord<strong>in</strong>ario”, precisando la<br />

<strong>di</strong>fferenza fra potere sostitutivo <strong>di</strong> cui all’art. 120 Cost. e attrazione <strong>in</strong> sussi<strong>di</strong>arietà <strong>di</strong> cui alla stessa<br />

giurisprudenza costituzionale (sent. 303/2003).<br />

14 E’ assai significativo che la stessa Corte costituzionale, quando ha legittimato <strong>in</strong> talune occasioni deroghe<br />

<strong>in</strong>trodotte dal legislatore statale per affrontare alcune <strong>emergenze</strong> (cfr. ad es. le sentenze 284 del 2006 e 237<br />

del 2007) abbia affermato che la competenza dello Stato a <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are gli “eventi <strong>di</strong> natura straord<strong>in</strong>aria” si<br />

giustifica proprio <strong>in</strong> quanto le relative funzioni assumono rilievo nazionale, data la sussistenza <strong>di</strong> esigenze <strong>di</strong><br />

unitarietà, coord<strong>in</strong>amento e <strong>di</strong>rezione delle azioni conseguenti (284/2006) e che, <strong>in</strong>oltre, «i provve<strong>di</strong>menti<br />

posti <strong>in</strong> essere dai commissari delegati sono atti dell’amm<strong>in</strong>istrazione centrale dello Stato (...) f<strong>in</strong>alizzati a<br />

sod<strong>di</strong>sfare <strong>in</strong>teressi che trascendono quelli delle comunità locali co<strong>in</strong>volte dalle s<strong>in</strong>gole situazioni <strong>di</strong><br />

emergenza» (così la sent. 237/2007).<br />

6


del Consiglio dei m<strong>in</strong>istri emanate ai sensi dell’art. 5, comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n.<br />

225» 15 .<br />

Ricor<strong>di</strong>amo come tale controllo fosse stato <strong>in</strong>vece escluso dal decreto-legge sull’emergenza<br />

rifiuti <strong>in</strong> Campania del 2008 (d.l. 90/2008, convertito nella l. 123/2008), che all’art. 14, denom<strong>in</strong>ato<br />

“Norma <strong>di</strong> <strong>in</strong>terpretazione autentica”, aveva <strong>di</strong>sposto che l’art. 5 della legge sulla protezione civile,<br />

così come l’art. 5-bis, comma 5, del decreto-legge 343/2001, convertito nella legge n. 401 del 2001<br />

(la norma che ha aggiunto i “gran<strong>di</strong> eventi” alle calamità naturali, alle catastrofi e agli altri eventi<br />

che per <strong>in</strong>tensità ed estensione debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straord<strong>in</strong>ari) «si<br />

<strong>in</strong>terpretano nel senso che i provve<strong>di</strong>menti adottati ai sensi delle predette <strong>di</strong>sposizioni non sono<br />

soggetti al controllo preventivo <strong>di</strong> legittimità <strong>di</strong> cui all’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20».<br />

Ricor<strong>di</strong>amo altresì come quest’ultima norma avesse dato luogo ad una certa tensione fra la<br />

Presidenza del Consiglio e la Corte dei conti, culm<strong>in</strong>ata - e, per così <strong>di</strong>re – perf<strong>in</strong>o documentata,<br />

dall’adunanza del 4 marzo 2010 16 , nella quale il giu<strong>di</strong>ce contabile ha sostenuto che l’ord<strong>in</strong>anza n.<br />

3838 (quella con la quale la Presidenza del Consiglio aveva <strong>di</strong>chiarato “grande evento” la Louis<br />

Vuitton World Series presso l’arcipelago della Maddalena) andava trasmessa per il controllo<br />

preventivo alla Corte dei conti, giungendo <strong>in</strong>oltre a contestare che la situazione valutata dal<br />

Governo come “grande evento” fosse realmente tale.<br />

Il giu<strong>di</strong>ce contabile ha <strong>in</strong>fatti sostenuto, sempre nella medesima occasione, che i “gran<strong>di</strong><br />

eventi”, per rientrare nella competenza della protezione civile, debbono appartenere al più ampio<br />

genere costituito dalle situazioni <strong>di</strong> grave pericolo, mentre nella fattispecie non sussistevano i<br />

presupposti richiesti per la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> “grande evento” e la conseguente adozione <strong>di</strong><br />

ord<strong>in</strong>anze 17 .<br />

Sulla necessità <strong>di</strong> un tale controllo preventivo ora previsto nuovamente dal legislatore, può<br />

fra l’altro già registrarsi una pronuncia da parte della stessa giurisprudenza contabile. Si tratta della<br />

deliberazione n. 213 del 2011 della Sezione regionale <strong>di</strong> controllo della Corte dei conti per la<br />

Calabria, depositata lo scorso 24 maggio 2011.<br />

In questa recente occasione la Sezione ha chiarito che l’assoggettamento a controllo<br />

preventivo degli atti commissariali che attuano ord<strong>in</strong>anze <strong>di</strong> protezione civile deriva da una norma<br />

15 Art. 2-sexies del decreto-legge citato, così come convertito dalla legge n. 10 del 2011, che ha <strong>in</strong>serito l’art.<br />

c-bis all’art. 3, comma 1, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, dove si elencano appunto i provve<strong>di</strong>menti<br />

sottoposti a controllo preventivo <strong>di</strong> legittimità della Corte dei conti.<br />

16 Cfr. deliberazione n. 5/2010/P della Corte dei conti del 4/3/2010.<br />

17 Va ricordato che la Corte dei conti, specialmente <strong>in</strong> occasione delle relazioni annuali al Parlamento sul<br />

proprio esercizio, aveva già duramente contestato il ricorso sempre maggiore alle ord<strong>in</strong>anze (cfr. <strong>in</strong><br />

particolare la Relazione 2008 e, ancor prima il Programma delle attività <strong>di</strong> controllo sulla gestione per l’anno<br />

2005, delib. n. 1/2005/G, <strong>in</strong>titolata “La gestione dell’emergenza rifiuti effettuata dai Commissari straord<strong>in</strong>ari<br />

del Governo”).<br />

7


imme<strong>di</strong>atamente precettiva, che non necessita <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti amm<strong>in</strong>istrativi chiarificatori o<br />

esplicativi. Il giu<strong>di</strong>ce contabile ha poi chiarito che il controllo preventivo <strong>di</strong> legittimità effettuato<br />

dalla Corte dei conti «é un controllo esterno, rigorosamente neutrale e <strong>di</strong>s<strong>in</strong>teressato, volto<br />

unicamente a garantire la legalità degli atti ad essa sottoposti, e cioè preord<strong>in</strong>ato a tutela del<br />

<strong>di</strong>ritto oggettivo, che si <strong>di</strong>fferenzia pertanto nettamente dai controlli c.d. amm<strong>in</strong>istrativi». E ha<br />

aggiunto che gli organi della Corte dei conti «possono rilevare qualsiasi elemento <strong>in</strong>erente ai tre<br />

classici vizi del proce<strong>di</strong>mento, ivi compreso l’eccesso <strong>di</strong> potere»; che, <strong>in</strong>oltre, il visto si qualifica<br />

come «atto autonomo costituente requisito <strong>in</strong>tegrativo dell’efficacia del provve<strong>di</strong>mento».<br />

La Sezione ha concluso ricusando il visto e la conseguente registrazione dell’ord<strong>in</strong>anza del<br />

commissario delegato concernente un <strong>in</strong>carico <strong>di</strong> consulenza, motivando la decisione, <strong>in</strong> base alle<br />

seguenti argomentazioni:<br />

- l’assenza <strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento esplicito <strong>di</strong> approvazione del contratto da parte dello stesso<br />

commissario delegato, che resta responsabile dell’<strong>in</strong>sieme della gestione commissariale (ancorché<br />

la stipula spetti al <strong>di</strong>rigente della struttura);<br />

- la mancanza <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni circa la <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a del regime fiscale applicato;<br />

- la mancata def<strong>in</strong>izione della spesa complessiva derivante dall’attivazione del contratto;<br />

- l’assenza <strong>di</strong> qualsiasi motivazione circa la proroga dell’<strong>in</strong>carico <strong>di</strong> consulenza (proroga fra<br />

l’altro superiore ai due mesi <strong>in</strong>izialmente prefissati).<br />

b) La seconda rilevante mo<strong>di</strong>fica <strong>in</strong>trodotta dal “decreto milleproroghe 2010” – che, fra<br />

l’altro, non <strong>in</strong>teressa solo i commissari “<strong>di</strong> protezione civile”, ma anche tutte le altre categorie <strong>di</strong><br />

commissari, generalmente denom<strong>in</strong>ati commissari straord<strong>in</strong>ari “per le opere pubbliche” - è che «i<br />

funzionari e commissari delegati, commissari <strong>di</strong> Governo o <strong>in</strong> qualunque modo denom<strong>in</strong>ati,<br />

nom<strong>in</strong>ati dalla Presidenza del Consiglio dei M<strong>in</strong>istri, autorizzati alla gestione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> statali,<br />

titolari <strong>di</strong> contabilità speciali per la realizzazione <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi, programmi e progetti o per lo<br />

svolgimento <strong>di</strong> particolari attività, ren<strong>di</strong>contano nei term<strong>in</strong>i e secondo le modalità <strong>di</strong> cui all’art. 5,<br />

comma 5-bis, della legge 24 febbraio 1992, n. 225. I ren<strong>di</strong>conti sono trasmessi all’Ufficio centrale<br />

del bilancio presso il M<strong>in</strong>istero dell’economia e delle f<strong>in</strong>anze per il controllo e per il successivo<br />

<strong>in</strong>oltro alla Presidenza del Consiglio dei M<strong>in</strong>istri, all’ISTAT e alla competente sezione regionale<br />

della Corte dei conti» 18 .<br />

E’ poi la medesima legge ad aver ulteriormente mo<strong>di</strong>ficato l’art. 5, al comma 5-bis, per cui<br />

ora è appunto all’ISTAT e alla competente sezione regionale <strong>di</strong> controllo della Corte dei conti, oltre<br />

che (come già <strong>in</strong> precedenza) alla Presidenza del Consiglio dei m<strong>in</strong>istri, che le ragionerie territoriali<br />

debbono <strong>in</strong>oltrare i ren<strong>di</strong>conti.<br />

18 Art. 2-octies della legge 10/2011 cit.<br />

8


Queste due “<strong>novità</strong>” appena segnalate, entrambe evidentemente att<strong>in</strong>enti ai controlli e<br />

rilevanti nel rapporto fra il Governo – <strong>in</strong> particolare il Dipartimento <strong>di</strong> Protezione civile - e la Corte<br />

dei conti, non sembra comunque che possano essere <strong>in</strong>terpretate come un ce<strong>di</strong>mento nei confronti <strong>di</strong><br />

quest’ultima, nella <strong>di</strong>alettica che si è venuta a determ<strong>in</strong>are fra i due poteri e a cui abbiamo<br />

accennato. Le <strong>in</strong>novazioni <strong>in</strong>trodotte dal legislatore manifestano piuttosto l’<strong>in</strong>tenzione<br />

dell’esecutivo e della maggioranza parlamentare <strong>di</strong> arg<strong>in</strong>are la spesa che le <strong>emergenze</strong> e le<br />

amm<strong>in</strong>istrazioni straord<strong>in</strong>arie comportano.<br />

Sono <strong>in</strong>somma ragioni <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>e f<strong>in</strong>anziario quelle che sottostanno alla decisione <strong>di</strong><br />

re<strong>in</strong>trodurre il controllo preventivo sugli atti commissariali (ma, si ba<strong>di</strong>, non quello sulle ord<strong>in</strong>anze<br />

dello stesso Presidente del Consiglio, <strong>in</strong> quanto la norma si riferisce espressamente ai provve<strong>di</strong>menti<br />

commissariali adottati <strong>in</strong> attuazione delle ord<strong>in</strong>anze del Presidente del Consiglio).<br />

A suffragare questa <strong>in</strong>terpretazione sono, d’altronde, le altre due <strong>novità</strong>, pure contenute nel<br />

medesimo “decreto milleproroghe” <strong>in</strong> questione.<br />

c) Mo<strong>di</strong>ficando ancora una volta la legge 225 sulla protezione civile, il legislatore ha<br />

chiarito <strong>in</strong>fatti che, qualora il bilancio regionale non rechi le <strong>di</strong>sponibilità f<strong>in</strong>anziarie sufficienti per<br />

effettuare le spese conseguenti all’emergenza, il Presidente della Regione <strong>in</strong>teressata è autorizzato a<br />

deliberare aumenti <strong>di</strong> tributi, ad<strong>di</strong>zionali, aliquote e solo qualora neppure queste misure siano<br />

sufficienti, può essere <strong>di</strong>sposto l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale <strong>di</strong> protezione civile, che<br />

verrà re<strong>in</strong>tegrato con le maggiori entrate derivanti dall’aumento dell’aliquota sulla benz<strong>in</strong>a, <strong>in</strong><br />

misura non superiore a c<strong>in</strong>que centesimi al litro 19 .<br />

Una <strong>di</strong>sposizione questa, chiara e quasi emblematica espressione <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà fiscale<br />

rispetto ai rapporti fra Stato e Regioni, per quanto concerne il f<strong>in</strong>anziamento delle <strong>emergenze</strong>.<br />

d) L’altra misura <strong>in</strong>trodotta è quella per cui le ord<strong>in</strong>anze <strong>di</strong> cui alla legge 225 debbono essere<br />

emanate <strong>di</strong> concerto, relativamente agli aspetti <strong>di</strong> carattere f<strong>in</strong>anziario, con il M<strong>in</strong>istero<br />

dell’economia e delle f<strong>in</strong>anze 20 .<br />

E’ dunque chiara “la stretta” sulle spese che derivano dagli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> protezione civile o<br />

comunque dagli <strong>in</strong>terventi effettuati da commissari straord<strong>in</strong>ari, <strong>in</strong> qualunque modo denom<strong>in</strong>ati,<br />

autorizzati alla gestione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> statali. Ed è altresì chiara la volontà <strong>di</strong> responsabilizzare<br />

maggiormente le Regioni e gli enti locali, spesso assai <strong>di</strong>s<strong>in</strong>volti nel reclamare dal Governo la<br />

<strong>di</strong>chiarazione dello stato <strong>di</strong> emergenza.<br />

In questo senso può dunque osservarsi una co<strong>in</strong>cidenza fra le esigenze <strong>di</strong> risparmio nella<br />

spesa per le <strong>emergenze</strong> e le esigenze <strong>di</strong> controllo sugli atti e i soggetti delle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

19 Art. 2-quater della legge 10/2011 cit.<br />

20 Art. 2-qu<strong>in</strong>quies della legge10/2011 cit.<br />

9


straord<strong>in</strong>arie. Laddove, tuttavia, sono chiaramente le esigenze <strong>di</strong> risparmio ad aver tra<strong>in</strong>ato le<br />

seconde, traducendo <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i normativi la necessità <strong>di</strong> quel maggior controllo da tempo auspicato<br />

<strong>in</strong> dottr<strong>in</strong>a. Si assiste così al fenomeno per cui sono ragioni f<strong>in</strong>anziarie a dare la sp<strong>in</strong>ta a riforme<br />

necessarie secondo il <strong>di</strong>ritto costituzionale.<br />

4. – Il terzo avvenimento <strong>di</strong> questi ultimi mesi, rilevante per le <strong>emergenze</strong>, è rappresentato, a<br />

nostro avviso, dalla sentenza della Corte costituzionale n. 115 del 2011, che ha <strong>di</strong>chiarato<br />

<strong>in</strong>costituzionale la previsione <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anze s<strong>in</strong>dacali «anche cont<strong>in</strong>gibili e urgenti» 21 . Infatti, pur<br />

trattandosi, <strong>in</strong> questo caso, <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anze adottate dai s<strong>in</strong>daci, <strong>di</strong>verse da quelle commissariali “<strong>di</strong><br />

protezione civile”, si tratta pur sempre <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti amm<strong>in</strong>istrativi potenzialmente derogatori<br />

della legge, per la salvaguar<strong>di</strong>a dell’<strong>in</strong>columità pubblica e della sicurezza urbana. E, come è stato <strong>di</strong><br />

recente affermato, «non c’è dubbio che tra sicurezza ed emergenza esiste una relazione strettissima,<br />

<strong>in</strong> quanto è del tutto evidente che nelle situazioni emergenziali (...) il bisogno <strong>di</strong> sicurezza è<br />

elevatissimo, al punto da poter giustificare anche una limitazione provvisoria dei <strong>di</strong>ritti<br />

fondamentali, <strong>in</strong> ragione dell’impreve<strong>di</strong>bilità ed eccezionalità della circostanza che le ha<br />

generate» 22 .<br />

In particolare la Corte ha <strong>di</strong>chiarato illegittimo l’avverbio “anche”, riferito alla cont<strong>in</strong>gibilità<br />

e all’urgenza. Al riguardo, senza voler entrare nella questione delle ord<strong>in</strong>anze s<strong>in</strong>dacali e della<br />

stessa sentenza 23 , ci sembrano <strong>in</strong>teressanti tre circostanze <strong>in</strong> qualche modo comunque relazionate<br />

con tale pronuncia d’<strong>in</strong>costituzionalità.<br />

La prima è che il term<strong>in</strong>e “anche” fu aggiunto <strong>in</strong> sede <strong>di</strong> conversione, durante la <strong>di</strong>scussione<br />

al Senato 24 , proprio con la volontà politica <strong>di</strong> permettere l’adozione <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anze anche non<br />

cont<strong>in</strong>gibili e urgenti. Fra l’altro pochi giorni prima, il 13 giugno 2008, il s<strong>in</strong>daco <strong>di</strong> Venezia aveva<br />

adottato – quasi anticipando l’emendamento - proprio un’ord<strong>in</strong>anza <strong>di</strong> questo tipo, vietando <strong>in</strong> via<br />

sperimentale (dal 16 giugno al 31 <strong>di</strong>cembre 2008) «il trasporto senza giustificato motivo <strong>di</strong><br />

mercanzia <strong>in</strong> gran<strong>di</strong> sacchi <strong>di</strong> plastica, borsoni (o altri gran<strong>di</strong> contenitori) nel centro storico del<br />

Comune <strong>di</strong> Venezia. Il predetto trasporto, se accompagnato con la sosta prolungata nello stesso<br />

21 L’art. 6 del d.l. 23 maggio 2008, n. 92, convertito con mo<strong>di</strong>fiche nella l. 24 luglio 2008, n. 125, ha <strong>in</strong>fatti<br />

novellato l’art. 54 del TUEL, per ciò che concerne le attribuzioni del s<strong>in</strong>daco nei servizi <strong>di</strong> competenza<br />

statale, stabilendo che questi, <strong>in</strong> qualità <strong>di</strong> ufficiale del Governo, «adotta con atto motivato provve<strong>di</strong>menti,<br />

anche cont<strong>in</strong>gibili e urgenti, nel rispetto dei pr<strong>in</strong>cipi generali dell’ord<strong>in</strong>amento, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> prevenire ed<br />

elim<strong>in</strong>are i pericoli che m<strong>in</strong>acciano l’<strong>in</strong>columità pubblica e la sicurezza urbana».<br />

22 Così A. MUSUMECI, La sicurezza nell’emergenza. Osservazioni <strong>in</strong> marg<strong>in</strong>e ad un concetto <strong>in</strong><br />

trasformazione, <strong>in</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> F. Modugno, Napoli, 2011, III, 2329.<br />

23 Di particolare rilievo è la nota orientativa dell’A.n.c.i., su Gli effetti della sentenza della Corte<br />

costituzionale n. 115 del 04/04/2011 <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anze del s<strong>in</strong>daco adottate ai sensi dell’articolo 54<br />

del Tuel (13 aprile 2011), con la quale la stessa Associazione nazionale dei Comuni italiani si riorganizza <strong>in</strong><br />

vista del “seguito” da darsi alla pronunzia citata.<br />

24 Emendamento del Governo 6.1000, seduta pomeri<strong>di</strong>ana del 18 giugno 2008.<br />

10


luogo o <strong>in</strong> aree limitrofe sarà considerato come atto <strong>di</strong>rettamente f<strong>in</strong>alizzato alla ven<strong>di</strong>ta su area<br />

pubblica <strong>in</strong> forma it<strong>in</strong>erante». E’ <strong>in</strong>teressante notare che tale ord<strong>in</strong>anza risulta citata dallo stesso<br />

Dossier del Servizio stu<strong>di</strong> Senato, appunto <strong>in</strong> riferimento alla questione dell’«anche» 25 .<br />

La seconda circostanza è rappresentata da una precedente pronuncia della stessa Corte<br />

costituzionale (sent. 196 del 2009 del 1° luglio 2009), la quale si era limitata ad osservare che, a<br />

seguito della riforma dell’art. 54 del TUEL sussiste la possibilità, per i s<strong>in</strong>daci, «<strong>di</strong> adottare<br />

provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>aria amm<strong>in</strong>istrazione a tutela <strong>di</strong> esigenze <strong>di</strong> <strong>in</strong>columità pubblica e sicurezza<br />

urbana», pur chiarendo che i poteri esercitabili dai s<strong>in</strong>daci, ai sensi dei commi 1 e 4 dell'art. 54 del<br />

T.u.e.l., non possono che essere quelli f<strong>in</strong>alizzati alla attività <strong>di</strong> prevenzione e repressione dei reati e<br />

non i poteri concernenti lo svolgimento <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> polizia amm<strong>in</strong>istrativa nelle materie <strong>di</strong><br />

competenza delle Regioni e delle Prov<strong>in</strong>ce autonome.<br />

La terza circostanza è il rapporto dell’ANCI e <strong>di</strong> Cittalia, "Oltre le ord<strong>in</strong>anze. I s<strong>in</strong>daci e la<br />

sicurezza urbana" del settembre 2009. Questo documento ha denunciato che, “contrariamente a<br />

quanto si è sempre ritenuto con riguardo al carattere derogatorio, temporalmente limitato, delle<br />

ord<strong>in</strong>anze cont<strong>in</strong>gibili e urgenti, i nuovi provve<strong>di</strong>menti s<strong>in</strong>dacali f<strong>in</strong>iscono con l'<strong>in</strong>trodurre una<br />

mo<strong>di</strong>fica sostanziale permanente alla <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a normativa competente” e che il<br />

rafforzamento dei poteri s<strong>in</strong>dacali appare il “frutto <strong>di</strong> una generale sfiducia nei confronti <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong>terventi rimessi agli organi rappresentativi, sia locali che nazionali”, mentre al contrario “la<br />

natura prevalente <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti a carattere normativo delle ord<strong>in</strong>anze sulla sicurezza,<br />

richiederebbe - laddove <strong>in</strong>cidenti su competenze locali - l’<strong>in</strong>tervento dei consigli comunali,<br />

rappresentativi della pluralità delle espressioni riconducibili al corpo elettorale”.<br />

Le tre circostanze appena richiamate mostrano una <strong>in</strong>teressante evoluzione nel modo <strong>di</strong><br />

valutare la <strong>novità</strong> normativa <strong>in</strong>trodotta e mostrano, soprattutto, la rilevanza della prassi. Se <strong>in</strong> un<br />

primo momento tali ord<strong>in</strong>anze sono apparse – anche a politici <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi schieramenti - come la<br />

soluzione più rapida e agevole per alcuni problemi presenti sul territorio, <strong>in</strong> un secondo momento,<br />

attraverso una valutazione più attenta, si è osservato come le stesse fossero <strong>di</strong>ventate norme<br />

sostitutive <strong>di</strong> quelle che avrebbero dovuto adottare i competenti organi rappresentativi delle<br />

25 Cfr. Servizio stu<strong>di</strong> Senato, luglio 2008 n. 33, A.S. n. 692-B, p. 93, che richiama appunto la circostanza <strong>di</strong><br />

tale ord<strong>in</strong>anza del s<strong>in</strong>daco <strong>di</strong> Venezia, che <strong>in</strong> tal modo avrebbe dato “recentemente applicazione” alla <strong>novità</strong><br />

rappresentata dal term<strong>in</strong>e “anche”. Si afferma testualmente (nota 40 del Dossier) che «l’ord<strong>in</strong>anza <strong>in</strong><br />

questione (il cui testo è riportato nel sito web del Comune <strong>di</strong> Venezia all’<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo<br />

http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPag<strong>in</strong>a/18028), essendo stata adottata<br />

prima della conversione <strong>in</strong> legge del decreto-legge <strong>in</strong> esame, non tiene conto delle mo<strong>di</strong>fiche ad esso<br />

apportate <strong>in</strong> sede parlamentare e, <strong>in</strong> particolare, della nuova facoltà attribuita al s<strong>in</strong>daco <strong>di</strong> adottare<br />

provve<strong>di</strong>menti per la tutela della sicurezza urbana e l'<strong>in</strong>columità pubblica anche <strong>in</strong> assenza dei motivi <strong>di</strong><br />

urgenza».<br />

11


comunità locali. E si è dubitato che fosse possibile una <strong>in</strong>terpretazione conforme a Costituzione<br />

della norma <strong>in</strong> questione.<br />

Quanto avvenuto non è sicuramente irrilevante per le <strong>emergenze</strong> <strong>di</strong>chiarabili <strong>in</strong> base alla<br />

legge sulla protezione civile e per le relative ord<strong>in</strong>anze. E’ <strong>in</strong>dubbio <strong>in</strong>fatti che anche le ord<strong>in</strong>anze<br />

<strong>di</strong> protezione civile sono <strong>di</strong>ventate norme sostitutive <strong>di</strong> quelle che dovrebbero adottare i competenti<br />

organi rappresentativi.<br />

Allo stesso tempo non bisogna trascurare che alla base del fenomeno della proliferazione<br />

delle ord<strong>in</strong>anze e degli stati <strong>di</strong> emergenza vi sono profonde ragioni <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>e costituzionale. E che,<br />

pertanto, come già detto, la legge 225 sulla protezione civile svolge, <strong>di</strong> fatto, un ruolo <strong>di</strong> supplenza<br />

rispetto a problemi reali presenti nell’ord<strong>in</strong>amento.<br />

Non pare opportuno allora, almeno a parere <strong>di</strong> chi scrive, tentare <strong>di</strong> risolvere le<br />

problematiche esistenti sperando <strong>in</strong> un pronunciamento analogo, ossia <strong>in</strong> una <strong>di</strong>chiarazione<br />

d’<strong>in</strong>costituzionalità della legge 225, nella parte <strong>in</strong> cui consente l’adozione <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>anze “<strong>di</strong><br />

protezione civile” senza presupposti def<strong>in</strong>iti.<br />

Le questioni aperte sono <strong>in</strong>fatti <strong>di</strong> natura politica e a quest’ultima dovrebbe spettare la loro<br />

soluzione. Al contrario, non solo – com’è noto - il controllo <strong>di</strong> legittimità della Corte esclude ogni<br />

valutazione <strong>di</strong> natura politica e ogni s<strong>in</strong>dacato sull’uso del potere <strong>di</strong>screzionale del Parlamento, ma<br />

è chiaro che altro è una sentenza, sia pure costituzionale, altro è un <strong>in</strong>tervento me<strong>di</strong>tato e articolato<br />

del Parlamento che, facendosi carico della realtà dell’abuso del ricorso agli strumenti emergenziali,<br />

r<strong>in</strong>tracci le cause che determ<strong>in</strong>ano il fenomeno e <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui i rime<strong>di</strong> più opportuni attraverso lo<br />

strumento legislativo. Del resto, come ora si vedrà, anche <strong>in</strong> ambito politico vi è consapevolezza del<br />

fatto che “le <strong>emergenze</strong>” hanno ormai eluso ogni controllo.<br />

5. – L’ultimo avvenimento <strong>di</strong> questi mesi, forse il più importante, è rappresentato dalla<br />

<strong>di</strong>rettiva del Presidente del Consiglio datata 14 marzo 2011 - registrata alla Corte dei conti il<br />

successivo 3 maggio e pubblicata <strong>in</strong> G.U. n. 120 del 25 maggio – <strong>in</strong>titolata “In<strong>di</strong>rizzi per lo<br />

svolgimento delle attività propedeutiche alle deliberazioni del Consiglio dei M<strong>in</strong>istri da adottare ai<br />

sensi dell’art. 5, commi 2 e 3 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, nonché <strong>in</strong> attuazione del<br />

decreto-legge 29 <strong>di</strong>cembre 2010, n. 225, convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 26 febbraio<br />

2011, n. 10”.<br />

Si tratta <strong>in</strong>fatti <strong>di</strong> un documento proveniente dalla stessa Presidenza del Consiglio, adottato<br />

su proposta del capo del Dipartimento della Protezione civile, recante <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi <strong>in</strong>dubbiamente<br />

limitativi e restrittivi delle “attività” riconducibili all’emergenza. Limiti e restrizioni che tuttavia<br />

non <strong>in</strong>taccano la prerogativa del Governo <strong>di</strong> valutare se e quando <strong>di</strong>chiarare, revocare e prorogare le<br />

12


<strong>emergenze</strong> <strong>in</strong> questione, come specifica la <strong>di</strong>rettiva nella stessa Premessa. Una puntualizzazione<br />

che, a ben vedere, non è priva <strong>di</strong> rilievo costituzionale.<br />

Vi si legge <strong>in</strong>fatti che «spetta al Consiglio dei m<strong>in</strong>istri nella sua composizione collegiale<br />

valutare, <strong>di</strong> caso <strong>in</strong> caso se ricorrono i presupposti <strong>in</strong> virtù dei quali una determ<strong>in</strong>ata situazione<br />

(...) richieda misure organizzative (...) che giustificano l’<strong>in</strong>tervento governativo <strong>in</strong> relazione<br />

all’esigenza <strong>di</strong> assicurare il raggiungimento <strong>di</strong> un risultato <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse nazionale che non potrebbe<br />

essere altrimenti raggiunto senza l’impiego <strong>di</strong> poteri straord<strong>in</strong>ari». Si precisa ulteriormente che «la<br />

decretazione dello stato d’emergenza non trova ostacoli nell’assenza <strong>di</strong> una situazione nuova o<br />

impreve<strong>di</strong>bile, poiché ciò che rileva (...) è la sussistenza della necessità <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervenire a<br />

salvaguar<strong>di</strong>a degli <strong>in</strong>teressi da tutelare».<br />

Tali passaggi risultano <strong>di</strong> estremo <strong>in</strong>teresse. Da un lato, la <strong>di</strong>chiarazione d’emergenza o <strong>di</strong><br />

grande evento da parte del Governo viene giustificata con motivi <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse nazionale,<br />

confermando così l’impressione che la legge 225 rappresenti, <strong>in</strong> fondo, una via semplice per<br />

<strong>in</strong>tervenire <strong>in</strong> via sostitutiva 26 . Dall’altro, tali affermazioni, seppur implicitamente, sembrano porre<br />

<strong>in</strong> <strong>di</strong>retta corrispondenza il decreto-legge e la <strong>di</strong>chiarazione d’emergenza <strong>di</strong> cui alla legge 225.<br />

L’accentuazione della spettanza al Consiglio dei m<strong>in</strong>istri della valutazione circa la<br />

ricorrenza dei presupposti per la <strong>di</strong>chiarazione dell’emergenza, <strong>in</strong>fatti, non può non riecheggiare<br />

l’art. 77 Cost., per cui è il Governo, «sotto la sua responsabilità», che adotta provve<strong>di</strong>menti con<br />

forza <strong>di</strong> legge 27 .<br />

Ma è soprattutto la puntualizzazione secondo cui la decretazione dell’emergenza non trova<br />

ostacoli nell’assenza <strong>di</strong> una “situazione nuova o impreve<strong>di</strong>bile” a richiamare l’attenzione. Al<br />

riguardo rileva <strong>in</strong>fatti la giurisprudenza costituzionale relativa alla questione della reiterazione del<br />

decreto-legge 28 . La <strong>di</strong>rettiva <strong>in</strong> questione sembra consapevole dei limiti posti dalla Corte<br />

costituzionale al decreto-legge per questo <strong>di</strong>chiara – quasi premunendosi - che tali limiti non<br />

sussistono rispetto al decreto <strong>di</strong>chiarativo dell’emergenza <strong>di</strong> cui alla legge 225.<br />

In questo modo si rende ancora più evidente che il decreto <strong>di</strong>chiarativo dello stato <strong>di</strong><br />

emergenza è uno strumento <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento più semplice del decreto-legge, che <strong>in</strong>vece è circondato <strong>di</strong><br />

limiti e con<strong>di</strong>zioni non solo dalla Costituzione, ma anche dalla giurisprudenza costituzionale.<br />

26 Cfr. supra, § 2 e relative note. Si rimanda altresì, per questa affermazione, a quanto sostenuto <strong>in</strong> G.<br />

RAZZANO, L’amm<strong>in</strong>istrazione dell’emergenza, cit., 44 e 204 ss.<br />

27 Sottol<strong>in</strong>ea che il Governo «è il primo giu<strong>di</strong>ce della urgenza e della necessità <strong>di</strong> provvedere», nel senso che<br />

il Governo è «il solo giu<strong>di</strong>ce dell’urgenza e della necessità del provvedere ed è <strong>in</strong> ogni caso l’organo idoneo<br />

ad adottare provve<strong>di</strong>menti provvisori con forza <strong>di</strong> legge» F. MODUGNO, Pr<strong>in</strong>cipi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto costituzionale,<br />

Tor<strong>in</strong>o, 2008, 132.<br />

28 Il riferimento è <strong>in</strong> particolare alla sent. 360 del 1996, nella quale la Corte costituzionale, com’è noto, ha<br />

condannato la prassi della reiterazione e ha chiarito che la reiterazione <strong>di</strong> un decreto-legge può essere<br />

legittima qualora sussista una <strong>di</strong>versità sostanziale dei contenuti normativi oppure vi siano presupposti<br />

giustificativi nuovi <strong>di</strong> natura straord<strong>in</strong>aria.<br />

13


Decreto <strong>di</strong>chiarativo dell’emergenza o del grande evento e decreto-legge si presentano così, <strong>di</strong> fatto,<br />

come strumenti concorrenti, rispondendo <strong>in</strong> sostanza alle medesime f<strong>in</strong>alità.<br />

Il problema è allora valutare la compatibilità costituzionale <strong>di</strong> una tale libertà governativa e<br />

<strong>di</strong> una tale facilità <strong>di</strong> forme, a fronte <strong>di</strong> una sostanziale assenza <strong>di</strong> controllo da parte del Parlamento<br />

e <strong>di</strong> una conseguente irresponsabilità politica del Governo per le <strong>emergenze</strong> così decretate. Per<br />

questo sembra costituzionalmente opportuno riportare al decreto-legge le <strong>di</strong>chiarazioni d’emergenza<br />

ora deliberate <strong>in</strong> base alla legge 225, limitando al massimo l’applicazione <strong>di</strong> quest’ultima.<br />

Se la Premessa della <strong>di</strong>rettiva presta il fianco a critiche che r<strong>in</strong>viano a problemi <strong>di</strong> fondo, cui<br />

si è già accennato nei paragrafi precedenti, i successivi paragrafi <strong>in</strong> cui si articola la medesima<br />

presentano <strong>in</strong>vece <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni <strong>in</strong> larga parte con<strong>di</strong>visibili. Queste consistono soprattutto <strong>in</strong> un<br />

richiamo ad una maggiore responsabilità regionale, sia sul piano f<strong>in</strong>anziario, sia sul piano politico e<br />

amm<strong>in</strong>istrativo.<br />

In particolare, la <strong>di</strong>rettiva richiede alla Regioni doveri <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione nei confronti del<br />

Dipartimento <strong>di</strong> protezione civile, <strong>in</strong> modo che sia possibile conoscere, per un verso, l’impatto della<br />

situazione d’emergenza sulla collettività; per altro verso, per quali motivi le Amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

ord<strong>in</strong>arie non riescano a farvi fronte. Inoltre occorre verificare la possibilità <strong>di</strong> superare le <strong>di</strong>fficoltà<br />

con mezzi e poteri ord<strong>in</strong>ari. Le Regioni dovranno poi «illustrare <strong>in</strong> modo puntuale e documentato»<br />

il ricorrere dei requisiti <strong>di</strong> particolare <strong>in</strong>tensità ed estensione, le risorse impiegate, preventivare la<br />

durata dello stato emergenziale e il ritorno allo stato <strong>di</strong> normalità. Per la proroga dell’emergenza la<br />

<strong>di</strong>rettiva richiede <strong>in</strong>oltre alle Regioni «istanze accompagnate da una circostanziata e documentata<br />

relazione», che specifich<strong>in</strong>o altresì le modalità per il rientro alla gestione ord<strong>in</strong>aria.<br />

Quanto agli aspetti <strong>di</strong> carattere f<strong>in</strong>anziario, la <strong>di</strong>rettiva riba<strong>di</strong>sce quanto <strong>di</strong>sposto dalla legge<br />

n. 10 del 2011 <strong>in</strong> precedenza considerata 29 , chiarendo che è onere e non mera facoltà delle Regioni<br />

<strong>in</strong>teressate dall’evento quello <strong>di</strong> doversene fare carico con il proprio bilancio, reperendo le risorse e<br />

deliberando i possibili aumenti. Infatti è solo una volta espletate tali <strong>in</strong>iziative che è possibile<br />

accedere al Fondo nazionale per la protezione civile.<br />

Ancora, le Regioni sono tenute a presentare una relazione tecnico-illustrativa ai f<strong>in</strong>i<br />

dell’adozione delle ord<strong>in</strong>anze, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduando <strong>in</strong>terventi e misure da adottare, le risorse umane e<br />

f<strong>in</strong>anziarie da impiegare, le norme da derogare, l’ambito <strong>di</strong> applicazione dell’ord<strong>in</strong>anza.<br />

Inf<strong>in</strong>e si chiarisce che il concerto sugli aspetti <strong>di</strong> carattere f<strong>in</strong>anziario viene espresso dal<br />

M<strong>in</strong>istro dell’economia e delle f<strong>in</strong>anze sul provve<strong>di</strong>mento def<strong>in</strong>itivo, ossia una volta <strong>in</strong>tervenuta<br />

l’<strong>in</strong>tesa regionale, mentre si riba<strong>di</strong>sce che «l’esercizio della funzione <strong>di</strong> protezione civile permane<br />

nella <strong>di</strong>rimente attribuzione del Presidente del Consiglio dei M<strong>in</strong>istri», con ciò ricollegandosi alle<br />

29 Supra, § 3.<br />

14


affermazioni della Premessa, che ha <strong>in</strong>teso riba<strong>di</strong>re le prerogative del Governo <strong>in</strong> base alla legge<br />

225.<br />

Con riguardo alla rilevante questione della responsabilità commissariale, è <strong>in</strong>teressante<br />

rimarcare l’affermazione per cui, una volta precisata la responsabilità dell’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

regionale, si rimanda «alla figura e alla responsabilità del commissario delegato la determ<strong>in</strong>azione<br />

dei relativi crono-programmi <strong>in</strong> dettaglio». A tale figura è anzi de<strong>di</strong>cato un apposito paragrafo della<br />

<strong>di</strong>rettiva. Questa <strong>in</strong>fatti, dopo aver precisato che il rapporto che si <strong>in</strong>staura fra Consiglio dei m<strong>in</strong>istri<br />

e Commissario è <strong>di</strong> carattere fiduciario, richiede a quest’ultima figura tutta una serie <strong>di</strong><br />

adempimenti, come una motivazione espressa che giustifichi il ricorso alle deroghe, la<br />

presentazione <strong>di</strong> una relazione trimestrale sull’attività svolta, la ren<strong>di</strong>contazione <strong>di</strong> spese ed entrate,<br />

la sottoposizione, come già visto, <strong>di</strong> tutti i provve<strong>di</strong>menti adottati al controllo preventivo della Corte<br />

dei conti.<br />

A questo riguardo, sempre nella prospettiva <strong>di</strong> una maggiore responsabilità ed efficienza<br />

nell’amm<strong>in</strong>istrazione delle <strong>emergenze</strong>, sarebbe stata oltremodo opportuna la misura già prevista per<br />

i commissari straord<strong>in</strong>ari “per le opere pubbliche”, secondo cui «il compenso del commissario<br />

straord<strong>in</strong>ario delegato non è erogato qualora non siano rispettati i term<strong>in</strong>i per l’esecuzione<br />

dell’<strong>in</strong>tervento» 30 .<br />

Inoltre, nel valutare complessivamente il contenuto <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>rettiva, che pure rappresenta un<br />

notevole passo avanti nel miglioramento delle procedure e delle relazioni delle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

straord<strong>in</strong>arie, non si può fare a meno <strong>di</strong> criticare la forma debole <strong>di</strong> tale documento, neppure<br />

annoverabile fra le fonti dell’ord<strong>in</strong>amento giuri<strong>di</strong>co italiano, trattandosi <strong>di</strong> una mera <strong>di</strong>rettiva<br />

proveniente dalla Presidenza del Consiglio, ossia <strong>di</strong> un atto subord<strong>in</strong>ato rispetto agli stessi testi<br />

normativi cui si riferisce.<br />

In questo senso può riscontrarsi una analogia fra questa <strong>di</strong>rettiva dello scorso 14 marzo e la<br />

<strong>di</strong>rettiva –D.P.C.M. – del 22 ottobre 2004.<br />

Anche quest’ultima, <strong>in</strong>fatti, a suo tempo, ha sollecitato un maggior rigore nella valutazione<br />

<strong>di</strong> <strong>in</strong>erzie e <strong>di</strong> ritar<strong>di</strong> nelle amm<strong>in</strong>istrazione d’emergenza. In particolare ha richiesto uno stretto<br />

controllo sulla proroga degli stati d’emergenza, chiarendo soprattutto che le ord<strong>in</strong>anze <strong>di</strong> protezione<br />

civile debbono rispettare le <strong>di</strong>rettive comunitarie, soprattutto <strong>in</strong> riferimento agli affidamenti <strong>di</strong><br />

lavori, servizi e forniture, da affidare a seguito <strong>di</strong> gara, salvo situazioni eccezionali, «<strong>in</strong> relazione al<br />

grave <strong>di</strong> compromissione dell’<strong>in</strong>tegrità della vita umana».<br />

30 Si tratta, <strong>in</strong> particolare, del comma 9 dell’art. 20 del c.d. “decreto anti-crisi” (d.l. n. 185 del 2008,<br />

convertito nella legge n. 2 del 2009, che ha <strong>in</strong>trodotto la figura del commissario straord<strong>in</strong>ario per la<br />

velocizzazione delle procedure esecutive relative a <strong>in</strong>vestimenti pubblici ritenuti prioritari per lo sviluppo<br />

economico e per l’occupazione, rispetto al quale riman<strong>di</strong>amo a G. RAZZANO, L’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

dell’emergenza, cit., 97).<br />

15


Va ricordato <strong>in</strong>oltre come tale <strong>di</strong>rettiva fosse stata emanata a seguito <strong>di</strong> una sentenza <strong>di</strong><br />

condanna dell’Italia da parte della Corte <strong>di</strong> Giustizia, appunto perché l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

straord<strong>in</strong>aria <strong>in</strong> questione aveva affidato appalti al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> qualsiasi procedura <strong>di</strong> gara 31 . In quel<br />

caso è stato <strong>in</strong>somma il <strong>di</strong>ritto europeo a determ<strong>in</strong>are una stretta su procedure troppo<br />

<strong>di</strong>s<strong>in</strong>voltamente giustificate <strong>in</strong> base all’emergenza. Né è irrilevante che tale <strong>di</strong>rettiva abbia<br />

comunque prodotto effetti normativi, se si considera che, a partire da quella data, tutte le leggi<br />

istitutive <strong>di</strong> commissari straord<strong>in</strong>ari per le opere pubbliche hanno previsto esplicitamente, assieme<br />

alla possibilità <strong>di</strong> deroga <strong>di</strong> norme primarie, il limite del rispetto delle norme comunitarie.<br />

In questo senso è tanto più apprezzabile la <strong>di</strong>rettiva o<strong>di</strong>erna, che autonomamente ha avuto<br />

orig<strong>in</strong>e dalla stessa Presidenza del Consiglio. Si attendono tuttavia riforme ancora più coraggiose,<br />

contenute <strong>in</strong> testi normativi che riform<strong>in</strong>o più ra<strong>di</strong>calmente il sis<strong>tema</strong> vigente. E questo, se non ad<br />

un livello costituzionale delle fonti del <strong>di</strong>ritto – come pure sarebbe auspicabile - almeno a livello<br />

primario.<br />

31 Per i particolari <strong>di</strong> tale episo<strong>di</strong>o sia consentito ancora a G. RAZZANO, op. ult. cit., 112.<br />

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