REGOLAMENTO EDILIZIO - Unione Terre e Fiumi

2.10.3) Distanza degli edifici dai confini di proprietà
Per gli interventi su edifici esistenti alla data di adozione del presente R.E. che non
comportano modifiche alla sagoma planivolumetrica, sono ammesse le distanze
preesistenti.
Per gli interventi su edifici esistenti alla data di adozione del presente R.E., che
comportino modifiche alla sagoma planivolumetrica, quali ampliamenti, sopraelevazioni e
nuove costruzioni, la distanza minima dai confini di proprietà o dai confini di zona non
deve essere inferiore a due terzi dell’altezza della parete più elevata e comunque non
inferiore a m 5, salvo diversa indicazione per casi specifici eventualmente prevista dalle
norme di zona (strumenti urbanistici preventivi, edifici rurali o altri manufatti per i quali
vigono normative speciali).
E’ ammessa l’edificazione in confine di zona solo se tale confine separa due aree
della stessa proprietà, di cui una ricadente in ZTO E.
E’ ammessa l’edificazione in aderenza ad edificio preesistente costruito sul confine,
nel rispetto di quanto indicato dal Codice Civile.
Le costruzioni adibite a pertinenze del fabbricato principale (autorimesse, lavanderie,
cantinole, ecc.) se di altezza massima inferiore a m 3, possono essere edificate in ogni
zona, con esclusione della zona A, in confine di proprietà.
La norma delle distanze non si applica tra le aree residenziali e aree di verde
attrezzato e di parcheggio, se non disposto diversamente dalle tavole di piano.
2.10.4) Distanza degli edifici dalle strade – arretramenti
Salvo quanto disposto dall’art.14.1 del presente R.E. o indicato nelle tavole di
P.R.G./V, ogni tipo di intervento nell’edificato esistente dovrà avvenire in allineamento con
quanto consolidato precedentemente.
Se tale allineamento non è definibile, dovrà rispettarsi il distacco minimo di m 5 in
arretramento dal confine stradale.
Per le zone produttive o residenziali in espansione, se non disposto diversamente
nei piani particolareggiati con previsioni planivolumetriche, valgono gli arretramenti del
D.M. n. 1404/1968 e dell’art. 45 della L.R. n. 47/1978, di m. 5, 7, 5, 15 per sezioni stradali
rispettivamente inferiori a m. 7, compresi fra m. 7 e m. 15, sempreché non sia disposto
diversamente in applicazione delle prescrizioni delle presenti normative sulla viabilità
comunale.
Per l’edificato esistente all’esterno degli abitati, così come definiti nelle tavole di
P.R.G./V, ma all’interno delle fasce di rispetto stradale, sono ammessi interventi di
ristrutturazione e/o ampliamento da effettuarsi, questi ultimi, nella parte non prospiciente il
fronte stradale e in direzione perpendicolare allo stesso oltre a quanto indicato all’art. 22
delle N.T.A.
All’esterno degli stessi abitati, è prescritto, per ogni nuovo intervento ammesso
(recinzioni, edificazioni, ecc.), il rispetto delle distanze degli artt. 26, 27 del D.P.R. n.
495/1992 e successive modifiche. Sono esclusi da tale vincolo i manufatti di modesta
mole necessari per la gestione del territorio (cabine elettriche, del gas, ecc.), di arredo
urbano o di servizio ai trasporti extra-urbani, nonché manufatti interrati e recinzioni di
altezza inferiore a m 3.
2.10.5) Indice di visuale libera (Ivl):
Rappresenta il rapporto minimo che deve esistere tra la distanza tra le varie fronti di
un fabbricato da altri edifici, dai confini di zona o di proprietà e l’altezza (Hf) dalle fronti
stesse. Per le fronti dello stesso edificio si applica nel caso di sporti superiori a mt.3.
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