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Leishmaniosi canina in Triveneto: quali novità?

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Contributi pratici<br />

Fig. 5 - Andamento della densità dei flebotomi nella zona di Caneva<br />

mente e che si possono manifestare <strong>in</strong><br />

futuro nelle aree del nord Italia f<strong>in</strong>o ad<br />

ora considerate <strong>in</strong>denni, è tecnicamente<br />

teoricamente semplice, ma complicato<br />

dal punto di vista operativo, perché necessita<br />

il co<strong>in</strong>volgimento di più attori <strong>in</strong><br />

grado di agire <strong>in</strong> modo coord<strong>in</strong>ato.<br />

Da un lato <strong>in</strong>fatti deve muoversi l’autorità<br />

sanitaria (ASL e Comune), ma al tempo<br />

stesso alcune attività (terapia, profilassi,<br />

controllo sierologico) possono o devono<br />

essere fatte dai veter<strong>in</strong>ari liberi professionisti<br />

del territorio o garantite dalla<br />

disponibilità di adeguati presidi sanitari<br />

a livello locale. La popolazione, ed <strong>in</strong><br />

particolare i proprietari di cani, devono<br />

essere <strong>in</strong>formati correttamente sulla malattia<br />

e sulle possibili attività di profilassi<br />

da mettere <strong>in</strong> atto, ma resta a discrezione<br />

del s<strong>in</strong>golo realizzare quanto consigliato.<br />

Dal momento però che attuare o<br />

meno determ<strong>in</strong>ate azioni profilattiche (registrazione<br />

all’anagrafe della popolazione<br />

<strong>can<strong>in</strong>a</strong>, monitoraggio sierologico dei<br />

cani e trattamento tempestivo dei positivi,<br />

uso di presidi anti-parassitari durante<br />

il periodo di rischio) hanno conseguenze<br />

di <strong>in</strong>teresse generale, il Comune può<br />

potrebbe decidere di rendere obbligatori<br />

alcuni di questi <strong>in</strong>terventi. Nel caso<br />

del Comune di Baone sono stati realizzati<br />

degli <strong>in</strong>contri di sensibilizzazione rivolti<br />

alla popolazione e si è cercato di<br />

promuovere un uso diffuso di mezzi di<br />

profilassi, <strong>in</strong> particolare i presidi antiparassitari<br />

attivi nei confronti dei flebotomi.<br />

Molti autori concordano nel sostenere<br />

che l’uso da parte di molti proprietari <strong>in</strong><br />

contemporanea di presidi antiparassitari<br />

(<strong>in</strong> particolare i collari) siano un mezzo<br />

che <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ate situazioni può ridurre<br />

notevolmente il rischio di trasmissione<br />

del parassita. Altro punto card<strong>in</strong>e rimane<br />

il trattamento tempestivo dei cani positivi.<br />

A questo risultato ci si può arrivare solo<br />

mantenendo regolarmente monitorati<br />

i cani che vivono <strong>in</strong> zone potenzialmente<br />

a rischio. Sarebbe consigliabile proporre<br />

ai proprietari un controllo sierologico<br />

annuale dei cani da effettuarsi nel<br />

periodo primaverile, <strong>in</strong> modo da poter<br />

<strong>in</strong>dividuare anche quei soggetti <strong>in</strong>fetti<br />

che però non hanno ancora manifestato<br />

alcun s<strong>in</strong>tomo.<br />

Ricordiamo che anche i cani as<strong>in</strong>tomatici<br />

sono <strong>in</strong> grado di trasmettere il protozoo<br />

ai vettori, anche se con efficienza m<strong>in</strong>ore<br />

rispetto ad un cane s<strong>in</strong>tomatico.<br />

Chiaramente dal punto di vista della sanità<br />

pubblica il cane <strong>in</strong>fetto rimane il rischio<br />

da evitare e, se non è possibile la<br />

sterilizzazione tramite trattamento, da associarsi<br />

all’uso di presidi antiparassitari<br />

protettivi nei confronti dei flebotomi, o il<br />

trasferimento del cane <strong>in</strong> zone dove non<br />

siano presenti i vettori della leishmaniosi,<br />

l’ultima possibilità è quella della soppressione<br />

del cane, da applicare soprattutto<br />

<strong>in</strong> caso di soggetti gravemente malati,<br />

per i <strong>quali</strong> assume anche un significato<br />

eutanasico.<br />

Nella zona di Caneva, al contrario di<br />

quella di Baone, non sembra che <strong>in</strong> questo<br />

momento si stia sviluppando un vero<br />

e proprio focolaio autoctono, ma il riscontro<br />

di anche solo due soggetti positivi<br />

ad alto titolo e senza storie di viaggio<br />

<strong>in</strong> zone a rischio rappresenta comunque<br />

un campanello d’allarme.<br />

Il patogeno, <strong>in</strong>fatti, probabilmente sta<br />

circolando anche se con una velocità ed<br />

una diffusione m<strong>in</strong>ore rispetto ai Colli Euganei.<br />

Questa ipotesi è supportata anche<br />

dal riscontro, <strong>in</strong> questa area, di densità<br />

di flebotomi più basse.<br />

In def<strong>in</strong>itiva la situazione somiglia è simile<br />

a quanto riportato per la può essere<br />

paragonata a quella osservata nella limitrofa<br />

area di Vittorio Veneto e sarebbe<br />

opportuno valutare con maggiore attenzione<br />

se la bassa sieroprevalenza non<br />

sia dovuta ad un effetto diluizione.<br />

Stante la classica distribuzione della leishmaniosi<br />

a macchia di leopardo, potrebbero<br />

esistere <strong>in</strong>fatti delle piccole<br />

aree con valori di sieroprevalenza decisamente<br />

maggiori allo 0,8% riportato<br />

per l’<strong>in</strong>sieme dei 365 soggetti testati.<br />

Conclusioni<br />

L’approccio mantenuto <strong>in</strong> questi anni è<br />

sempre stato similare, basandosi si è<br />

sempre basato su ricerche entomologiche<br />

e su <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i sierologiche mirate a<br />

specifiche aree, scelte sulla base di segnalazioni<br />

di casi positivi autoctoni.<br />

Si vuole perciò rammentare quanto sia<br />

importante la segnalazione da parte dei<br />

liberi professionisti dei casi di leishmaniosi,<br />

ed <strong>in</strong> particolare di quei casi di leishmaniosi<br />

<strong>in</strong> cui non risulti dalla anamnesi<br />

uno spostamento <strong>in</strong> area a rischio. Tale<br />

segnalazione è peraltro prevista dal Regolamento<br />

di Polizia Veter<strong>in</strong>aria (D.P.R.<br />

320/1954) e rappresenta il primo fondamentale<br />

passo per poter <strong>in</strong>iziare un<br />

monitoraggio attivo del territorio e di<br />

conseguenza una efficace attività di controllo.<br />

Le attività di monitoraggio <strong>in</strong> futuro<br />

potrebbero trarre vantaggio da un<br />

approccio maggiormente <strong>in</strong>tegrato e<br />

basato sull’utilizzo di moderni sistemi di<br />

visualizzazione geografica ed analisi<br />

spaziale dei dati. Tale approccio è già<br />

stato suggerito per altre zone d’Italia<br />

dove il problema leishmaniosi è sicuramente<br />

più sentito perché endemico.<br />

La bibliografia è disponibile sul sito<br />

www.ilprogressoveter<strong>in</strong>ario.it<br />

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