TOSCANA
TOSCANA la Toscana Cultura - Anno 3 - Numero 3 - Marzo 2015 - Registrazione Tribunale di Firenze n. 5905 del 6-2-2013 - Iscriz. Roc. 23227. E 2
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<strong>TOSCANA</strong><br />
la<br />
Toscana Cultura - Anno 3 - Numero 3 - Marzo 2015 - Registrazione Tribunale di Firenze n. 5905 del 6-2-2013 - Iscriz. Roc. 23227. E 2
In collaborazione con<br />
Comune di Cerreto Guidi<br />
Bando di Concorso<br />
per la realizzazione del<br />
Palio dei<br />
Ragazzi<br />
2015<br />
Il Comune e la Pro<br />
Loco di Cerreto Guidi<br />
in collaborazione con<br />
l'artista Claudio Caioli e<br />
l'Associazione Toscana<br />
Cultura, indicono un<br />
bando a carattere nazionale<br />
rivolto ad artisti italiani e<br />
stranieri per la realizzazione<br />
del Drappo del Palio dei<br />
Ragazzi di Cerreto Guidi<br />
Il “Palio del Cerro” viene svolto a Cerreto Guidi, in provincia di Firenze, in onore di Santa<br />
Liberata e si tiene di solito, tranne casi eccezionali, il primo sabato del mese di settembre.<br />
Il periodo storico di riferimento di questa manifestazione è il Rinascimento e più precisamente<br />
il periodo in cui a governare Firenze vi era la figura di Cosimo I dei Medici, il quale aveva fatto<br />
costruire la villa che si trova nel paese, a disposizione della figlia Isabella. Per rievocare lo<br />
spirito rinascimentale in occasione del Palio il paese viene diviso in quattro contrade: Porta<br />
Caracosta, Porta Fiorentina, Porta al Palagio, Porta Santa Maria al Pozzolo, ognuna delle quali<br />
ha un capitano che guiderà la propria contrada durante lo svolgimento dei giochi. Dal 2014<br />
la Villa Medicea di Cerreto Guidi, insieme alle altre meravigliose ville medicee sparse nella<br />
Toscana, è stata insignita dell'importantissimo titolo di "Patrimonio mondiale dell'umanità".<br />
Il Palio 2015 puoi dipingerlo tu scaricando il bando a: http://www.paliodelcerro.com/<br />
Tempo limite per le iscrizioni: 24 aprile 2015 - ore 13.00<br />
Porta Caracosta Porta fiorentina porta palagio porta s.m. AL pozzolo
Sommario<br />
Sommario<br />
4<br />
6<br />
8<br />
11<br />
12<br />
14<br />
16<br />
18<br />
21<br />
22<br />
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26<br />
27<br />
28<br />
29<br />
30<br />
Carlo Ciucchi<br />
Quando “Picchio” rimase folgorato dall'arte<br />
Roberto Braida<br />
La poetica del mare al Palazzo Pretorio di Certaldo<br />
Sonia Paladini<br />
I suoi “Percorsi” alle Giubbe Rosse<br />
Simultanea Spazi d'Arte<br />
A Firenze Estensionisti a confronto<br />
Silvestro Pistolesi<br />
L'antologica di Palazzo Medici Riccardi<br />
Alla Casa di Dante<br />
Libuse Babakova, Andrea Ortuño e Paraskevi Zerva<br />
Alberta Bigagli<br />
La poesia come erba d'aprile<br />
Sun Yumin<br />
La personale dell'artista cinese nelle Sale Fabiani<br />
Pasticceria Nencioni<br />
65 anni di dolcezze<br />
Franco Cappellini<br />
La scultura come ricerca dell'essenza<br />
Antonio Ciccone e Luigi Falai<br />
Ad Arezzo un altro omaggio ad Annigoni<br />
Il gruppo Primeros Cinceles<br />
Al lavoro nel "Parco della Luce" a Siena<br />
Milena Prestia<br />
Il Mediterraneo alla Galleria Via Larga<br />
Elio Bargagni<br />
Un maestro dell'acquerello alla Casa di Giotto<br />
Griscia Tufano<br />
La “Divina Commedia” approda alle Giubbe Rosse<br />
Luciana Zanchini<br />
L'inedito Triduo Pasquale del 2012<br />
La Toscana saluta la primavera con<br />
un numero ricco di una fioritura di<br />
servizi che spaziano un po' in tutto il<br />
territorio toscano, da Certaldo con la mostra<br />
di Roberto Braida a Dicomano per un incontro<br />
con Carlo “Picchio” Ciucchi al quale dedichiamo<br />
una meritata copertina, dalla Casa di<br />
Giotto con gli acquerelli di Elio Bargagni alla<br />
Casa di Dante che ospita Libuse Babakova,<br />
Andrea Ortuno e Pareskevi Zerva fino ad arrivare<br />
a Arezzo, dove Antonio Ciccone e Luigi<br />
Falai rendono omaggio al maestro Pietro Annigoni,<br />
e a Siena dove sono impegnate in un<br />
simposio scultrici guatemalteche.<br />
Luciana Zanchini ci porta nel mondo della<br />
fotografia con gli scatti dedicati al Triduo Pasquale<br />
del 2012, Franco Cappellini svela il<br />
suo rapporto con la scultura, Sonia Paladini<br />
quello con la pittura e Alberta Bigagli con la<br />
poesia regalando ai lettori inedite liriche.<br />
Firenze, dove si festeggia il compleanno per<br />
i 65 anni della Pasticceria Nencioni, si conferma<br />
città dell'arte per antonomasia con le<br />
importanti mostre di Palazzo Medici Riccardi<br />
dell'artista cinese Sun Yumin, del fiorentinissimo<br />
maestro Silvestro Pistolesi e della<br />
“mediterranea” Milena Prestia. Il capoluogo<br />
toscano registra anche il ritorno degli Estensionisti<br />
e l'approdo alle Giubbe Rosse di una<br />
esposizione dedicata alla Divina Commedia.<br />
Fabrizio Borghini<br />
fabrizio.borghini@toscanacultura.it<br />
In copertina: il pittore Carlo Ciucchi "Picchio" davanti alla sua opera<br />
Sieve al tramonto, olio su tela, cm. 170x210 (foto di Francesco Noferini)<br />
la Toscana<br />
Periodico di attualità, arte e cultura<br />
dell’Associazione Toscana Cultura<br />
Registrazione Tribunale di Firenze<br />
n. 5905 del 6-2-2013 - Iscriz. Roc. 23227<br />
Anno 3 - Numero 3 - Marzo 2015<br />
Direzione e Redazione:<br />
Via Valdichiana, 42 - 50127 Firenze<br />
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Direttore responsabile:<br />
Fabrizio Borghini<br />
Capo Redattore:<br />
Lorenzo Borghini<br />
Redazione:<br />
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Elvio Natali<br />
Giuliano Pacifici<br />
Caterina Trombetti<br />
Griscia Tufano<br />
Alessandro Vezzosi<br />
Luciana Zanchini<br />
Segretaria di redazione<br />
Chiara Scali<br />
Coordinamento editoriale<br />
Lucia Raveggi<br />
Foto:<br />
Sergio Alessi<br />
Maria Grazia Dainelli<br />
Kimagestudio<br />
Guglielmo Meucci<br />
Griscia Tufano<br />
Riccardo Vannetti<br />
Luciana Zanchini<br />
Grafica, impaginazione e stampa:<br />
Nova Arti Grafiche srl<br />
50058 Signa (FI)<br />
Sommario<br />
3
Carlo Ciucchi<br />
Nella sua arte c'è la bellezza antica<br />
dei Macchiaioli toscani filtrata<br />
nell'eco della sensibilità suprematista<br />
di Elvio Natali<br />
“ La tradizione del nuovo” può cifrare l’operazione<br />
pittorica di Carlo Ciucchi “Picchio”. Come<br />
diceva il Rosenberg: sintesi di novità e tradizione.<br />
C’è nell’entroterra del Ciucchi la bellezza<br />
dei Macchiaioli toscani filtrata nell’eco della sensibilità<br />
suprematista. Non c’è la macchia, ma si alita lo stesso respiro<br />
nell’intento e nel genere.[…] Quasi uno stile di vita tradotto<br />
nel disegno e nel colore del paesaggio. Lo specchio -<br />
diciamo - dell’animo che si esalta nella partitura dei piani,<br />
nell’estensione dello spazio, protratto fino al limite del pensabile.<br />
Lirismo. Diciamo pure: se è vero che il quadro è il ritratto<br />
di ciò che il cuore ama e, amando, ripensa e rimira. […]<br />
L’artista di Dicomano non si infeuda a una visione stereotipa,<br />
unidimensionale. Allunga ed accorcia l’obiettivo fantastico<br />
di cui la natura l’ha dotato. Spaziando con identica ed affettuosa<br />
curiosità su uno spettro pressoché sconfinato.<br />
Vaso di fiori di campo, olio su tavola, cm. 30x40<br />
Sieve al tramonto, olio su cartone telato, cm. 25x25<br />
[…] Ora in essenziale accordo, si coniuga allo spazio il motivo<br />
della luce; un luminismo che dilaga e filtra dovunque e da<br />
più fonti. […] Così spazio, luce e colore danno vita a una<br />
forma che scorre con suasiva limpidezza definitoria e cromatica:<br />
fine e a tratti contigua all’astratto. Mai rilevi moleste<br />
gravezze di tono; neppure nei tempi d’ombra o di mezzeluci.<br />
La levità della concezione, la nitidezza delle stesure, la chiarezza<br />
dinamica delle forme e infine la finezza del disegno<br />
assicurano la presenza di un dettato di sicura levatura. […]<br />
Tutto quindi conferma l’implicita coerenza di tenuta sotto la<br />
diversità formale: dall’esplicito figurativismo della prima<br />
maturità alle ideazioni di più recente, astratteggiante formulazione.<br />
Tanto che vien di parlare di una evoluzione naturale<br />
dal sensibilismo contemplativo alla misura mentale, meditativa<br />
dell’ispirazione.<br />
4 Carlo Ciucchi
Quando<br />
Carlo diventò<br />
“Picchio”<br />
Elba, olio su cartone telato, cm. 13x18<br />
Il pittore di Dicomano<br />
ricorda la folgorazione<br />
per l'arte nata sui<br />
banchi di scuola<br />
di Carlo Ciucchi "Picchio"<br />
Con la passione di dipingere si nasce; ricordo<br />
da bambino la gioia che provavo quando di<br />
nascosto alla mamma riuscivo a disegnare e<br />
colorare i muri o gli scuretti delle finestre di<br />
casa. Un lapis, una matita, un gesso, una penna biro, tutto<br />
era buono per esprimere il sentimento, l’emozione provata<br />
in quei momenti. […] Passavo ore ed ore a disegnare e<br />
colorare fogli di carta, cartoni, scatole da scarpe, anche se<br />
la mia passione rimanevano i muri bianchi di casa. […]Un<br />
giorno, a scuola, mentre stavo buttando nel cestino uno<br />
dei tanti disegni eseguiti quella mattina, il maestro mi invitò<br />
a farglielo vedere. Con grande stupore mi disse di non<br />
buttarlo via, anzi di conservarlo e metterlo in cornice. […]<br />
A tredici anni mentre recitavo nel teatrino della parrocchia,<br />
caddi in scena battendo un “picchio” tremendo e mi<br />
guadagnai l’appellativo che oggi è diventato il mio nome<br />
d’arte. […] Non avevo ancora la patente di guida, perciò<br />
molte mattine era il babbo ad accompagnarmi in automobile<br />
a dipingere all’aria aperta, in campagna. Mi portavo il<br />
mangiare a sacco, dipingevo tutto il giorno, il babbo tornava<br />
a prendermi la sera e volevo che arrivasse il più tardi<br />
possibile. […]<br />
Una scuola bellissima l’Istituto Statale di Porta Romana,<br />
immersa nel verde, ai piedi del Poggio Imperiale; le aule<br />
erano grandissime e luminosissime, al centro dell’edificio,<br />
una corte coperta a vetri a forma di ottagono era il luogo<br />
dove noi studenti trascorrevamo i minuti di ricreazione.<br />
[…] Al di là dei risultati, penso che dipingere e scolpire<br />
siano un dono divino, che spesso permette di superare i<br />
quotidiani problemi della vita. L’artista ha ed avrà sempre<br />
il suo mondo di armonia e forma in cui potersi rifugiare; un<br />
mondo forse difficilmente comprensibile per gli altri, ma<br />
che proprio grazie a questo mistero di tratto e colore riesce<br />
ad emozionare.<br />
Frullo in controluce, tempera grassa su carta, cm. 70x100<br />
Altissimo, olio su tela, cm. 70x90<br />
Elba, olio su cartone telato, cm. 13x18<br />
Carlo Ciucchi<br />
5
AQUA<br />
Il mare di Braida<br />
Roberto Braida<br />
al Palazzo Pretorio di Certaldo<br />
di Fabrizio Borghini<br />
Palazzo Pretorio di Certaldo Alto ospita per tutto il 2015 un<br />
importante ciclo di mostre unite da un unico argomento: i<br />
quattro elementi fondamentali, Acqua, Fuoco, Aria, Terra.<br />
Quattro mostre personali unite sotto il nome #4elements1palace.<br />
Sono stati invitati ad esporre, inalterando le proprie peculiarità iconografiche,<br />
quattro maestri della nostra epoca che, attraverso la loro arte,<br />
trasferiranno nelle sale della prestigiosa sede l’intera loro poetica, interpretando<br />
in maniera artistica i quattro elementi.<br />
Da un’idea dell’assessore alla Cultura Francesca Pinochi, sviluppata dai<br />
curatori delle mostre Filippo Lotti e Roberto Milani con l’organizzazione<br />
della Casa d’arte San Lorenzo, ogni singola esposizione potrà essere<br />
considerata a tutti gli effetti, un evento nell’evento.<br />
“Un importante percorso espositivo che farà di Palazzo Pretorio il centro<br />
di un programma realizzato con quattro importanti artisti che con i loro<br />
lavori indagano e dialogano con i quattro elementi naturali” - ha dichiarato<br />
l’assessore alla Cultura Francesca Pinochi. La tematica è stata pensata<br />
e declinata con i temi di EXPO 2015, ed ha ottenuto per questo il<br />
marchio regionale La Toscana verso EXPO 2015 e addirittura il patrocinio<br />
di EXPO 2015 Milano. Palazzo Pretorio si pone così come luogo di<br />
Foto opere: Riccardo Vannetti<br />
Foto inaugurazione: Guglielmo Meucci<br />
Una delle sale di Palazzo Pretorio con le opere del maestro Braida<br />
creazione e innovazione, ma anche riflessione, scoperta e approfondimento,<br />
grazie ad un percorso espositivo con una elevata<br />
carica simbolica che, insieme alle bellezze del borgo, permette<br />
di valorizzare il patrimonio storico, culturale e artistico di<br />
cui andiamo orgogliosi”.<br />
In questo contesto è stata inaugurata lo scorso febbraio, alla<br />
presenza del sindaco di Certaldo Giacomo Cucini, la mostra del<br />
maestro Roberto Braida dal titolo “AQUA - Alle sorgenti della<br />
memoria”.<br />
Braida, artista spezzino di nascita, riconosciuto in ambito nazionale<br />
ed internazionale, che celebra quest’anno i suoi quarant’anni<br />
di attività, ha interpretato il primo elemento: l’Acqua.<br />
Come il fuoco dentro, 2015, cm. 100x100<br />
Il suggestivo cortile interno di Palazzo Pretorio il giorno del vernissage<br />
6 Roberto Braida
Da sinistra Giacomo Cucini, Sindaco di Certaldo, Francesca Pinochi, Assessore<br />
alla Cultura, Filippo Lotti, Roberto Braida e Roberto Milani<br />
Riverberi di luna verde, 2015, cm. 90x90<br />
Attraverso la declinazione poetica del mare, traduce metaforicamente la<br />
vita quotidiana del singolo essere umano in immagini dalla forte componente<br />
emotiva.<br />
Mare come metafora della vita, sempre uguale, sempre diverso. In continuo<br />
movimento, musa per poeti e romantici, simbolo di libertà per eterni<br />
sognatori. Autostrada per naviganti e luogo di scambio fra popoli e<br />
punto di incontro per culture differenti.<br />
Raffinato colorista, eccellente pittore, Braida si esprime con un gesto di<br />
struttura neo romantica votata alla dimensione surrealista.<br />
“Il mare di Braida - scrive Filippo Lotti - non ha a che fare con l’orizzonte<br />
tout court. È, piuttosto, una condizione passionale, un sentimento, un<br />
umore. L’orizzonte è l’inizio. Quella linea d’acqua che si fonde con le nubi<br />
non è il punto di arrivo, ma quello di partenza. È il destino di un moderno<br />
Odisseo, metafora del viaggiatore, che si trova al cospetto della Natura<br />
dove finito e infinito sono a confronto.<br />
Si perde, quindi, Braida in questo mare ma nel perdersi sembra ritrovare<br />
la sua stessa energia, la forza vitale per lui necessaria, come l’acqua”.<br />
“Braida - aggiunge Lotti - ci pone al cospetto non di un panorama, ma<br />
racconta e rappresenta ciò che batte in pieno petto e che provoca turbinii<br />
spaventosi o momenti di pace. Per dirla con una frase: Roberto Braida,<br />
dipingendo il mare dinnanzi a noi, dipinge il mare che è dentro di noi”.<br />
E Roberto Milani si domanda: Cos'è l’acqua? “Per alcuni è l’origine di<br />
ogni forma di vita - scrive Milani - per altri un luogo dove ritrovarsi. Per<br />
molti è simbolo di speranza, e se attribuiamo all’immagine dell’acqua la<br />
sua manifestazione più poetica, il mare - come avviene nell›opera di<br />
Roberto Braida - diventa speranza, sussistenza, sopravvivenza. Per altri<br />
ancora è felicità, divertimento. Per taluni una semplice formula chimica.<br />
Per altri un dialogo con il proprio spirito.<br />
Per Roberto Braida è espressione artistica. Non semplice pittura. Eppure<br />
è attraverso il mezzo pittorico che si esprime. Un inseguirsi continuo e<br />
costante di pennellate lievi e leggere che si incrociano con altre più decise,<br />
quasi violente, per raggiungere un insieme armonico e coinvolgente<br />
fatto di puro colore. Quel colore che per l›artista diventa rappresentazione<br />
dell’essere. Senza inibizioni, freni e ripensamenti. Dai blu oltremare ai<br />
gialli oro, passando attraverso l’utilizzo dei verdi fino al carminio e toccare,<br />
infine, quei mezzi toni grigiastri, che tanto coinvolgono lo spettatore.<br />
L’acqua, e ancora una volta nello specifico, il mare, ha ispirato da sempre<br />
poeti e narratori, cantastorie e cantautori e non poteva non attrarre<br />
lo spirito di Roberto Braida che il mare lo vive quotidianamente dalla<br />
finestra del proprio studio. Un elemento a lui vicino, da generazioni.<br />
Sempre vivo e sempre lì, a disposizione di chiunque sia dotato di un<br />
minimo spirito di libertà”.<br />
Una mostra bella e raffinata dove dialogano armoniosamente le<br />
opere contemporanee di Braida con i volumi, gli affreschi di questo<br />
austero e splendido palazzo medievale. Una mostra tutta da<br />
assaporare, goccia dopo goccia, in un mare incantato di colori e<br />
poesia. L'esposizione, che resterà aperta ai visitatori fino al 12<br />
aprile 2015, è stata realizzata in collaborazione con il C.R.A. -<br />
Centro Raccolta Arte e con FuoriLuogo - Servizi per l'Arte ed è<br />
documentata da un catalogo edito da Bandecchi & Vivaldi con le<br />
immagini delle opere in mostra.<br />
Per info:<br />
Sistema Museale di Certaldo - Tel. 0571 661265<br />
musei@comune.certaldo.fi.it - www.comune.certaldo.fi.it<br />
Casa d’Arte San Lorenzo - Tel. 0571 43595<br />
galleria@arte-sanlorenzo.it - www.arte-sanlorenzo.it.<br />
Orario di apertura:<br />
9.30-13.30 / 14.30-16.30 (dal 15 febbraio al 31 marzo, chiusura martedì);<br />
9.30-13.30 / 14.30-19.00 (dal 1 al 12 aprile, aperto tutti i giorni).<br />
Ingresso euro 4,00 (ticket Sistema Museale, comprensivo visita Palazzo<br />
Pretorio e Casa di Boccaccio).<br />
Cortile di Palazzo Pretorio: un momento della presentazione della mostra<br />
Roberto Braida<br />
7
Sonia Paladini<br />
Alle Giubbe Rosse la sua<br />
mostra personale “Percorsi”<br />
dal 25 aprile al 15 maggio<br />
di Daniela Pronestì<br />
L’approccio di Sonia Paladini alla pittura non può disgiungersi dalla<br />
necessità di trasferire nell’atto creativo la libertà conquistata<br />
dopo un cammino interiore che l’ha vista affrontare le ragioni della<br />
propria vulnerabilità. Un percorso che le ha permesso di affrancarsi<br />
da quelle che lei stessa ha definito “trappole”, cioè le insicurezze che<br />
appesantiscono il bagaglio esistenziale di ciascun individuo. Ed è anche attraverso<br />
la pittura che ha raggiunto una maggiore consapevolezza di se stessa e<br />
delle proprie capacità, facendo dell’immagine dipinta la sequenza di un racconto<br />
scaturito dalle esperienze vissute. Nell’arabesco lineare che definisce i<br />
contorni della figura femminile spesso ricorrente nei suoi lavori (Libertà e Donna<br />
nel vento), è facile riconoscere l’esemplificazione dello slancio vitalistico<br />
che illumina il presente della pittrice fiorentina e lo proietta verso il futuro con<br />
rinnovata fiducia. Un contesto in cui anche il colore assolve ad una funzione<br />
simbolica, caricandosi di cromatismi intensi e luminosi, così come di forti contrasti<br />
che segnalano la volontà di trasferire nel ritmo espressionistico delle<br />
pennellate la ferma determinazione di un processo creativo sospeso tra realtà<br />
e astrazione. In certi casi, infatti, la componente figurale si disperde per lasciare<br />
campo ad una stesura energica della materia cromatica (Pesce degli abissi<br />
e Cigni in volo); in altri casi, invece, la figura nasce direttamente dal colore<br />
(Uomo contro vento e Manifestazione), che si stratifica sul piano seguendo il<br />
dettato di un pensiero o di un’emozione. Entrambe le soluzioni rivelano il bisogno<br />
di superare gli schemi tradizionali per mettere a punto un linguaggio pittorico<br />
che risponde in pieno alla sensibilità dell’artista. Per questo motivo la<br />
Manifestazione, olio su tavola, cm. 25x32<br />
Cigno in volo, olio su tavola, cm. 20x20<br />
Uomo contro vento, olio su tavola, cm. 20x20<br />
8 Sonia Paladini
I dipinti di Sonia Paladini saranno esposti al Caffè Storico<br />
Letterario Giubbe Rosse di Firenze in occasione della mostra<br />
personale dal titolo “Percorsi” che si terrà dal 25 aprile al<br />
15 maggio con inaugurazione alle 17.30.<br />
realtà non è mai apertamente rappresentata quanto piuttosto evocata<br />
attraverso un registro formale che unisce all’incisività del segno<br />
uno spiccato senso del colore. Una sintesi a cui è giunta portando<br />
a maturazione i fattori tecnici e tematici che appartengono da<br />
sempre alla sua pittura: l’uso di tinte vivaci prive di ombre e date per<br />
brevi tocchi (Mediterraneo), la distribuzione equilibrata della luce e<br />
l’apertura sul tema fantastico. Tuttavia, mentre i dipinti meno recenti<br />
sono fermi ad una riproduzione mimetica del dato oggettivo, e<br />
quindi rivelano un forte legame con la realtà apparente, quelli di ultima<br />
realizzazione puntano invece al superamento del visibile, senza<br />
assumere un andamento astratto ma rendendo il supporto specchio<br />
fedele dell’interiorità. Una vocazione introspettiva che pone in primo<br />
piano l’azione del dipingere, cercando nel gesto l’espressione diretta<br />
di uno stato emotivo. Non c’è un progetto di partenza, un disegno<br />
da seguire, ma un atto spontaneo e irrazionale che non esclude la<br />
casualità. È il tentativo di avvicinare la pittura ad una condizione<br />
dello spirito, affinchè non sia più racconto ma ricerca della verità.<br />
Sonia Paladini nasce a<br />
Firenze nel 1971; è vissuta<br />
nel Mugello fino all'età di<br />
ventisette anni per poi<br />
trasferirsi nella provincia pratese.<br />
Ama da sempre dipingere e da<br />
quattro anni si è messa in gioco con<br />
passione e dedizione. Ha frequentato<br />
la Scuola Leonardo dove ha<br />
sperimentato l'acquerello e<br />
l'incisione, trovando nella<br />
materialità del colore ad olio la<br />
tecnica che più di altre le consente<br />
di esprimere liberamente le sue<br />
emozioni. Al suo attivo ha quattro<br />
mostre personali nella città di Prato<br />
e diverse collettive sul territorio<br />
toscano. Il prossimo aprile esporrà<br />
con la personale dal titolo<br />
“Percorsi” alle Giubbe Rosse di<br />
Firenze, dove presenterà una parte<br />
significativa del suo cammino<br />
artistico, che è frutto di una ricerca<br />
interiore tra inconscio e sentimento.<br />
IL CONCETTO DI<br />
“TRAPPOLA”<br />
SECONDO SONIA<br />
PALADINI<br />
Ciascuno di noi è in trappola, ognuno di noi ha le proprie, il fatto<br />
è che non se ne esce, non puoi non cascarci perché fanno parte<br />
della tua vita da sempre e per sempre ti troverai ad inciamparci<br />
senza accorgertene, così, naturalmente. Non resta che<br />
assecondarle accettandole e ascoltandole quando ti stringono<br />
forte per ricordarti chi sei e chi sei stato e nel loro abbraccio farti<br />
cullare perché, per assurdo, con loro ti senti al sicuro, forte di una<br />
vita che ti ha punito sì, ma è l'unica vita che conosci, la tua.<br />
Folle Trappola, tecnica mista su tavola,<br />
cm. 30x46<br />
Vita Nuova, tecnica mista su tavola,<br />
cm. 46x65<br />
Prima trappola, acrilico su tela, cm. 50x40 Donna nel vento, olio su tavola, cm. 20x20 Libertà, olio su tavola, cm. 20x20<br />
Sonia Paladini<br />
9
La pittrice Sonia Paladini con il poeta Maurizio Colligiani<br />
SONIA PALADINI<br />
LE DIFFERENZE<br />
TI RENDONO UNICA<br />
Piccola grande donna<br />
che racchiude in sé<br />
uno scrigno<br />
d'intensa arte e poesia.<br />
Femminilità mediterranea,<br />
ardente bellezza<br />
dagli occhi che parlano,<br />
avvolta da mille colori pastello.<br />
Nella sua mente un mondo d’idee,<br />
che si sviluppano artisticamente<br />
nella sua vita nei suoi lavori.<br />
Sonia vive in un regno tutto suo,<br />
le differenze la rendono unica,<br />
a volte le sembra di volare<br />
la porpora del mare la innalza.<br />
Cara Sonia amica mia...<br />
apri sempre più le ali,<br />
lotta per il tuo sogno e non mollare mai.<br />
Ricordati sempre che la protagonista<br />
della tua vita sei tu e solo tu...<br />
Che la gioia del vivere,<br />
ti sorrida sempre!!!<br />
In foto la cover band Palasport, amici ed estimatori di Sonia Paladini<br />
I Palasport sono l'unica cover band ufficiale dei Pooh,<br />
titolo assegnatogli nel 2006 dagli stessi Pooh durante il "Pooh<br />
official tribute band". Nel 2013 hanno ricevuto il premio alla<br />
carriera Nino Rota in occasione del XIV° Festival Internazionale<br />
Ritmo Sinfonico; nel 2014 sono stati insigniti del<br />
premio Crisalide. Lo scorso anno li ha visti impegnati in oltre<br />
venti tappe del loro tour '14 “Tribute of Pooh” insieme a Dodi<br />
Battaglia e in cinque concerti insieme all'orchestra sinfonica<br />
diretta dal maestro Quadrini. Uno spettacolo dal vivo con più di<br />
due ore di musica in omaggio al più longevo gruppo italiano, con<br />
strumenti riprodotti dagli originali (alcuni appartenenti agli stessi<br />
Pooh), scenografia, costumi, effetti speciali, luci e suoni che<br />
hanno contraddistinto gli spettacoli della famosa band italiana.<br />
Video, foto e tante altre informazioni sono visibili sul sito ufficiale<br />
dei Palasport: www.poohcoverband.it<br />
Maurizio Colligiani<br />
poeta e scrittore<br />
Poesia fra vento e foglie, olio su tavola, cm. 43x45<br />
In foto la Silvia Querci Band, amici della pittrice Sonia Paladini.<br />
Per info: antonio.sammauro@finanzaefuturo.it<br />
10 Sonia Paladini
Estensionisti<br />
a confronto<br />
Allo Spazio d'Arte<br />
Simultanea di Firenze<br />
di Roberta Fiorini<br />
Sul tracciato di quel concetto di “estensionismo” formulato<br />
dall’artista Ambra Morosi un po’ di tempo fa - ricorre<br />
un ventennio - Simultanea Spazi d’Arte, realtà curatoriale,<br />
e associazione artistico-culturale (avventurosa esperienza<br />
che condivido con Daniela Pronestì, entrambe storici e critici)<br />
ha messo in scena la mostra Estensionisti a confronto: Claudio De<br />
Filippi, Ersilia Leonini, Franco Margari, Ambra Morosi, Milvio Sodi.<br />
L’Estensionismo è un movimento artistico, fondato nel 1994, che indaga<br />
sull’energia della materia e su gli aspetti più sottili ed inespressi<br />
del reale. Nella tematica estensionista, l’uomo (ES…) o la<br />
natura, sono sempre immersi in una gravità fisica e sconosciuta,<br />
come a evidenziare l’isolamento da un ciclo storico limitante. Secondo<br />
l’intuizione estensionista, la pluralità dei metodi di indagine e di<br />
rappresentazione, porta ad un solo risultato: l’effetto estensionismo,<br />
ossia una dilatazione macroscopica del senso del reale. L’estensionismo<br />
induce a una pratica polifonica, una pluralità indefinita<br />
di combinazioni, una pluralità di immagini e dissonanze. È la rinascita<br />
della “sensazione” e di tutte le sue scie. Ed è in questa dimensione<br />
che, a vent’anni dal suo primo manifesto, si confrontano i nostri<br />
cinque artisti accomunati, non dalle tematiche, non dalle tecniche,<br />
ma nel concepire la creazione visiva, l’immagine, l’opera d’arte,<br />
come immanenza dalla quale sgorga, metamorfica, la forma in continuo<br />
dialogo con sé stessa, confondendone l’identità, moltiplicandola<br />
in un superamento, appunto, estensionista. Difficile poter informare<br />
in breve su chi sono i protagonisti dato che vantano tutti una<br />
lunga storia e, per inciso, tutti operanti a Firenze! L’arte di Ambra<br />
Morosi ha origine nei primi anni Ottanta da esperienze classicheggianti<br />
e successivamente iperrealiste. La sua è una continua ricerca<br />
di “trasformazione sfumata della materia”, una particolare tecnica<br />
di sfumato che non toglie ma costruisce la forma. Presente nel panorama<br />
artistico con numerose personali e collettive di livello, in collezioni<br />
private e museali italiane ed estere, nel 1994 presenta la prima<br />
mostra sull’Estensionismo, un’avanguardia da lei creata, che come<br />
gruppo si scioglie nel 2004, ma nella quale la pittrice porta avanti la<br />
sua produzione a tutt’oggi e incontrando nel tempo anche altri artisti:<br />
nel 1995 riceve in Campidoglio il prestigioso premio dell’Accademia<br />
dei Dioscuri per la sua ricerca. Claudio De Filippi, architetto,<br />
designer, fotografo pittorialista, partecipa alla fondazione del “Gruppo<br />
Estensionista”. Negli anni allestisce mostre di opere multidisciplinari<br />
e scenografie per eventi teatrali. Dal 1991 coniuga una intensa<br />
attività didattica nella Facoltà di Architettura di Firenze dove dal<br />
1999 è professore a contratto. Attualmente svolge l’incarico nel Laboratorio<br />
di Architettura degli Interni nel Corso di Laurea in Scienze<br />
Da sinistra: De Filippi, Pronestì, Leonini, Margari, Morosi, Fiorini, Sodi<br />
dell’Architettura. Franco Margari, dopo l’esperienza delle tecniche<br />
incisorie, da oltre vent’anni si dedica esclusivamente alla pittura<br />
approdando ad un informale evocativo che mantiene un solido substrato<br />
‘grafico’. Presente in diverse fiere in Italia e all’estero, ha partecipato<br />
a numerose mostre collettive e presentato diverse personali<br />
in spazi istituzionali; sue opere sono in numerose raccolte pubbliche.<br />
Nel 2004 gli viene assegnato il Fiorino d’Oro al Premio Firenze.<br />
Milvio Sodi è attivo in pittura fin dalla seconda metà degli anni Sessanta<br />
maturando nel tempo una personale forma espressiva della<br />
sua visione, in chiave metamorfica, del mondo naturale e figurale. La<br />
sua attività espositiva, oltre alla partecipazione a premi e collettive,<br />
è ricca di personali in gallerie e spazi pubblici di varie città italiane e<br />
straniere. Numerose anche le presenze, dagli anni Ottanta, a importanti<br />
rassegne internazionali e a fiere d’arte svoltesi in Italia e all’estero.<br />
Molti suoi lavori hanno trovato collocazioni pubbliche. Ersilia<br />
Leonini ha studiato a Siena presso l’Istituto d’Arte e in seguito Storia<br />
dell’Arte presso Lettere e Filosofia, mentre a Firenze è diventata fotografo<br />
professionista presso il Centro studi Tecnico-Cinematografici.<br />
Avvia la sua carriera giovanissima, nel 1977, con il gruppo “Iperfantastico”.<br />
Dal 1982 si dedica alla creazione di maschere-scultura<br />
aprendo, per molti anni, a Siena il laboratorio “Magamarindo”. Dal<br />
2000 intraprende un nuovo percorso figurativo ritraendo prevalentemente<br />
nudi, dapprima maschili, nei quali scandaglia profondamente<br />
la psicologia dei soggetti quanto del suo inconscio. Vanta una fervida<br />
attività espositiva con mostre nazionali e internazionali.<br />
Tante esperienze diverse e diversamente antitradizionali ma che insieme,<br />
in questo incontro-confronto estensionista, hanno dato vita<br />
ad un evento carico di energia con opere di un raro respiro, al tempo<br />
stesso rigorose, nel loro valore estetico e filosofico, eppure libere di<br />
muovere la percezione visiva, quanto quella del significato introverso,<br />
alle infinite possibilità di connessioni e oltre: leggere e maestose,<br />
segrete e aperte, sonore e ritmiche, splendenti e calde, sociali e<br />
spirituali. Diverse.<br />
10-24 marzo - Simultanea - Spazi d’Arte<br />
Firenze, Via San Zanobi 45 rosso (orario: lun./ven. 16.00 - 19.00)<br />
Estensionisti a confronto<br />
11
Silvestro Pistolesi<br />
L'antologica del maestro fiorentino<br />
al Palazzo Medici Riccardi di Firenze<br />
di Daniela Pronestì<br />
Il maestro Silvestro Pistolesi<br />
Dal 4 al 15 marzo le Sale ex circolo di Palazzo Medici<br />
Riccardi a Firenze ospitano la mostra antologica del<br />
maestro Silvestro Pistolesi. L’evento, promosso<br />
dall’Associazione Toscana Cultura, offre uno spaccato<br />
sui cinquant’anni di attività artistica del grande pittore fiorentino attraverso<br />
una selezione di oltre cento dipinti, tra oli, tecniche miste,<br />
lapis e sanguigne. Evocatrici di un’idea della pittura come mestiere<br />
che esige studio, metodo e disciplina morale, le opere in mostra ci<br />
riportano ai principi basilari del fare artistico, che si fonda per prima<br />
cosa sulla tecnica, sull’abilità manuale. Da qui si procede con la capacità<br />
d’invenzione, che vede Pistolesi trasferire il dato oggettivo in<br />
una partitura visiva che unisce realtà e visione, verità e immaginazione.<br />
Un connubio che gli consente di rimanere entro uno stesso genere<br />
pittorico, quello del paesaggio, offrendone una varietà d’interpretazioni<br />
che cambiano anche in rapporto alla tecnica utilizzata. Si va<br />
dai paesaggi dipinti en plein air, in cui la materia pittorica restituisce<br />
la molteplicità degli effetti atmosferici e cromatici degli scorci collinari<br />
e degli orizzonti marini, ai quadri di natura, derivati da una rielaborazione<br />
in studio del soggetto paesaggistico che si arricchisce di<br />
sfumature irreali ed effetti luministici di notevole suggestione. Si<br />
prosegue con un’ampia selezione di opere, alcune delle quali vere e<br />
proprie miniature, che trasformano il paesaggio naturale nello scenario<br />
di un racconto che ha per protagonisti eremiti, mendicanti, maghi<br />
e altre figure d’ispirazione fantastica. Sono opere che non rispondono<br />
ad un progetto preordinato, ma nascono disegnando<br />
direttamente sul supporto, e quindi abbandonandosi al libero fluire<br />
dell’immaginazione, come in una specie di scrittura automatica. Ne<br />
deriva un’ambiguità di forma e contenuto che trasforma questi frammenti<br />
di realtà in “visioni”, come l’artista stesso ama definirle, e<br />
quindi spazi incantati, regni dell’illusione e della fantasia che fanno<br />
entrare l’osservatore in una dimensione fitta di mistero. Scienza e<br />
magia convivono in questi luoghi senza tempo, che dilatano i confini<br />
Da sinistra: Danielle Villicana D'Annibale, Riccardo Macinai, Daniela Pronestì, Silvestro<br />
Pistolesi, Antonio Ciccone, Francesco Nesi e Filippo Lotti<br />
Fabrizio Borghini, Agatino Lombardo, Silvestro Pistolesi, Luciano Artusi, Luigi Falai,<br />
Ricciardo Artusi e Mauro Baroncini<br />
12<br />
Silvestro Pistolesi
del già noto per lasciare spazio ad un linguaggio<br />
che si fa simbolico e allusivo pur rimanendo<br />
nei canoni di un naturalismo schietto e privo di<br />
artifici. L’ultima sezione della mostra è dedicata<br />
agli studi di figura, che segnalano la centralità<br />
del disegno nella ricerca artistica di Pistolesi,<br />
che ha sempre fatto della pratica<br />
disegnativa il punto di partenza di ogni sua<br />
creazione. Dai nudi femminili, raffigurati dal<br />
vero con freschezza di tratto e sapiente modellato<br />
chiaroscurale, si passa ai ritratti, concepiti<br />
come esercizio di stile e occasione per perfezionare<br />
la conoscenza della figura umana. La<br />
naturalezza delle pose e la vivacità degli sguardi<br />
confermano la volontà di fare del disegno<br />
uno strumento capace di catturare la scintilla<br />
della vita e trasferirla sul foglio in un’immagine<br />
che si sottrae alla staticità della rappresentazione<br />
pittorica. Molte di queste opere grafiche<br />
sono state eseguite in preparazione delle importanti<br />
opere pubbliche che l’artista fiorentino<br />
ha portato a termine in tanti anni di carriera:<br />
l’ultima in ordine di tempo è quella realizzata<br />
nella cappella della chiesa che si trova all’interno<br />
del Centro di Riabilitazione “Don Carlo<br />
Gnocchi” di Firenze, dove Pistolesi è stato incaricato<br />
di raccontare le azioni meritorie del beato<br />
lombardo con due affreschi di rara bellezza.<br />
La mostra, a cura di Daniela Pronestì e Filippo<br />
Lotti, si avvale della collaborazione dell’Associazione<br />
FuoriLuogo - Servizi per l’Arte e del<br />
C.R.A. (Centro Raccolta Arte) di San Miniato.<br />
Palazzo Medici Riccardi con lo stendardo della mostra<br />
Silvestro Pistolesi<br />
Nato a Firenze nel 1943, fin da giovanissimo ha dimostrato la sua inclinazione<br />
artistica iscrivendosi prima alla Scuola d’Arte di Porta<br />
Romana, poi all’Accademia Cappiello. Tuttavia, il suo vero apprendistato<br />
artistico è iniziato con la frequentazione dello studio della pittrice Nerina<br />
Simi contemporaneamente al corso di nudo dell’Accademia delle Belle Arti<br />
di Firenze. Nel 1963 diventa allievo di Pietro Annigoni, al seguito del quale<br />
completa la sua formazione artistica frequentandone lo studio per oltre dieci<br />
anni. Nel 1972 la prima mostra personale alla Arts Unlimited Gallery di Londra<br />
che lo decreta giovane talento di fama internazionale; da allora ha esposto in<br />
numerose città italiane ed estere.<br />
Ha eseguito anche numerosi ritratti tra i quali quello del Professor Cooley di<br />
Huston, quello del Cardinale Stickler (bibliotecario del Vaticano) e quello del<br />
Santo Padre Giovanni Paolo II. Di notevole valore artistico sono le grandi opere<br />
pubbliche in importanti sedi quali l’Abbazia di Montecassino, il Santuario della<br />
Verna e l’Abbazia di Vallombrosa. Dal 2001 al 2010 è stato impegnato nell’esecuzione<br />
degli affreschi della Church of the Transfiguration a Cape Cod nella<br />
baia di Boston.<br />
Numerose le mostre realizzate dagli anni Sessanta ad oggi. Tra queste si ricordano:<br />
Museo Italo Americano, San Francisco (1998); Wolffer Estate & Culturel<br />
Center, Sagaponack, L.I., New York (2000); Centro Culturale San Bartolomeo,<br />
Bergamo (2000); Chiesa di Santa Maria Assunta, Positano (2006); Art Antiqua,<br />
Bergamo (2008); El Mar, Valencia (2008); Confraternita Misericordia, Poggibonsi<br />
(2008); Antichità Via dei Fossi, Firenze (2009).<br />
Per maggiori info: www.silvestropistolesi.it<br />
Silvestro Pistolesi, Daniela Pronestì, Fabrizio Borghini e Filippo Lotti<br />
Silvestro Pistolesi<br />
13
Alla Casa di Dante<br />
Libuse Babakova<br />
Andrea Ortuño<br />
Paraskevi Zerva<br />
di Daniela Pronestì<br />
Visioni parallele, autori a confronto: questo il titolo della mostra che dal 28<br />
marzo al 16 aprile vedrà esporre Libuse Babakova, Andrea Ortuño e<br />
Paraskevi Zerva nella sede del Circolo degli Artisti “Casa di Dante” a<br />
Firenze. Un evento che, riunendo tre artisti diversi tra loro, ribadisce il valore<br />
dell’individualità creativa in un’epoca che troppo spesso invece cancella le differenze<br />
in favore di un adeguamento al “gusto dominante”. Una condizione che non risparmia<br />
il sistema dell’arte contemporanea, in cui le scelte di “pochi” - galleristi e operatori del<br />
settore - determinano il percorso artistico dei “tanti” che cedono alla banalità del conformismo.<br />
Un processo di omologazione che comprende non solo gli aspetti formali e<br />
tematici dell’opera d’arte, ma anche la sottovalutazione delle conoscenze tecniche e<br />
dell’abilità esecutiva rispetto alla natura puramente concettuale di molti linguaggi artistici<br />
del nostro tempo. Rivendicando la libertà di sottrarsi ad una logica uniformante, i<br />
tre artisti in mostra a Firenze esprimono il senso e la direzione di una poetica che non<br />
dimentica l’importanza dell’intervento manuale, del lavoro eseguito con buona tèchne:<br />
la loro, infatti, è un’arte ancora arte, cioè legata alle sue radici etimologiche. Un approccio<br />
condiviso da cui si dipartono tre esperienze che divergono ciascuna in nome della<br />
propria specificità. Per Libuse Babakova, ceca d’origine e italiana d’adozione, la pittura<br />
è un momento introspettivo che trasforma la superficie del quadro nella sostanza stessa<br />
Andrea Ortuño, Autoritratto<br />
dell’opera. Il supporto è parte integrante del tutto, perché accoglie<br />
e conserva la proiezione di un vissuto, l’estensione di una condizione<br />
interiore. I segni stratificati sul piano quasi a formare un bassorilievo<br />
sono caratteri di una scrittura che richiede calcolo, misura,<br />
costruzione, come in una partitura musicale. Nei suoi lavori non<br />
troveremo l’attitudine cupa, aggressiva, caotica di molti pittori gestuali,<br />
quanto, invece, il bisogno di sciogliere il groviglio dei sentimenti<br />
e riunirli in un codice visivo che diventa una crittografia<br />
dell’anima. I tempi di realizzazione del quadro - dalla stesura degli<br />
strati cromatici all’iterazione del segno - consentono alla pittrice<br />
ceca di rallentare la corsa dei pensieri, di non perdersi nel trasporto<br />
emozionale, mantenendo sempre un equilibrio di visione e un<br />
ordine compositivo che attribuiscono armonia all’insieme.<br />
Un’armonia che nasce dalla dissonanza, dal canto e controcanto<br />
dei colori, che, incontrandosi sulla tela, generano percorsi labirin-<br />
Paraskevi Zerva con la scultura intitolata Esserci<br />
14 Libuse Babakova, Andrea Ortuño, Paraskevi Zerva
Libuse Babakova, 132 Silenzi in Diesis<br />
Paraskevi Zerva, La donna del giglio tiene il sacro fuoco<br />
tici e arcane simmetrie. Vibrante, sottile, inestricabile: la trama di linee<br />
che occupa lo spazio del dipinto ha il valore di una confessione,<br />
di un’autobiografia, in cui la singolarità dell’esserci, qui ed ora, emerge<br />
nella sua inconfutabile verità. Per Andrea Ortuño, pittore fiorentino<br />
di origine spagnola, il<br />
volto è la forma attraverso<br />
cui l’interiorità dell’individuo<br />
si esprime nel modo più<br />
chiaro. I suoi ritratti colgono,<br />
insieme all’immediatezza<br />
dell’espressione, l’intero carattere<br />
della persona raffigurata:<br />
uomini e donne che si<br />
offrono al nostro sguardo in<br />
tutta loro fragile e disarmante<br />
umanità. Il velo dell’apparenza<br />
è franto: non c’è che<br />
silenzio intorno; un silenzio<br />
che esige ascolto. È l’esperienza<br />
dell’alterità, del diventare<br />
altro da sé per andare<br />
verso quegli occhi che<br />
guardano e interrogano l’osservatore,<br />
fino a farlo sentire<br />
Andrea Ortuño, Renata<br />
compartecipe di qualcosa<br />
che rende gli esseri umani<br />
solidali di fronte al mondo, agli altri, a se stessi. Ortuño sa bene che<br />
la dimensione corporea è una soglia da attraversare per ritrovare<br />
quell’unità di materia e spirito che si divide, si lacera nel racconto<br />
parziale e frammentario che l’immagine esteriore comunica. E quando,<br />
con l’autoritratto, il punto di osservazione si ribalta, l’analisi è<br />
ancora più attenta, per molti versi più spietata, perché l’artista si<br />
misura con se stesso, essendo al contempo soggetto ed esecutore<br />
della rappresentazione pittorica. Un duplice ruolo che Ortuño affronta<br />
con l’efficacia di una tecnica - l’olio dato con la sola spatola - che<br />
gli permette di dilatare i piani di lettura del quadro, passando dalla<br />
luce all’ombra, dalla stesura piatta al colore materico. Con Zerva<br />
Paraskevi, la scultura si veste di un significato simbolico: le sue origini<br />
greche la collegano ad una cultura plastica che fa convivere storia<br />
e mito, razionalità e pathos. L’urgenza di comunicare contenuti che<br />
trascendono il semplice fatto umano per toccare argomenti di respiro<br />
universale - l’amore, la bellezza, l’origine del mondo -, la induce a far<br />
nascere la forma modellando direttamente la materia, senza seguire<br />
un progetto preordinato o un preciso riferimento visivo. Le sue figure<br />
femminili conservano l’aspetto solenne e sacrale delle divinità classiche,<br />
anche se il sentimento che le anima non ha nulla di idealizzante<br />
né di soprannaturale. Al contrario, è un sentimento nutrito di concretezza,<br />
di autenticità; un sentimento prima vissuto e poi infuso<br />
nella sostanza scultorea. Un passaggio che consente alla scultrice<br />
greca di diventare tutt’uno con le sue creazioni, che rivelano il bisogno<br />
di sublimare le vicende del quotidiano in una dimensione che<br />
lascia aperta la porta alla fiducia nell’altro, alla possibilità di mutare<br />
l’io in “noi”, alla voglia di Esserci e Sentirsi - titoli di due sculture -,<br />
oltre ogni umana debolezza. Ed è anche nella forza trasformatrice<br />
dell’atto creativo - il “sacro fuoco” di cui parla in una delle ultime<br />
realizzazioni - che si compie la rigenerazione interiore dell’individuo,<br />
quella rinascita che guida l’uomo alle radici della sua essenza.<br />
Libuse Babakova, 118 Recondite Armonie<br />
La mostra Visioni parallele, autori a confronto si terrà a Firenze<br />
dal 28 marzo al 16 aprile 2015 nella sede del Circolo degli Artisti<br />
“Casa di Dante”, con inaugurazione sabato 28 alle 17.00.<br />
All’evento interverranno il Consigliere della Regione Toscana Eugenio<br />
Giani, Daniela Pronestì e Fabrizio Borghini per la rubrica Incontri con l’Arte.<br />
Per informazioni e contatti:<br />
www.libusebabakova.com - libuse.babakova@gmail.com<br />
www.zervaparaskeviarte.weebly.com - zervaparaskevi@gmail.com<br />
www.andrea-ortuno.com - andrea.ortuno@gmail.com<br />
Libuse Babakova, Andrea Ortuño, Paraskevi Zerva<br />
15
La poesia<br />
non si stanca mai<br />
Alberta Bigagli e i suoi<br />
inediti<br />
di Alberta Bigagli<br />
Se la poesia è divenuta la naturale espressione e se è coraggiosa<br />
e valida in sé, qualunque sia l’età dell’autore,<br />
quando appare è sempre nuova come erba d’aprile. Per<br />
cui riesce stimolante per il poeta stesso. Personalmente,<br />
io sento il bisogno di rileggermi e di commentarmi, immaginando voi<br />
che mi ascoltate. La vita migliore è quella del dialogo. Ho una serie<br />
di inediti in poesia che iniziarono nel 2009, prima di vari altri libri<br />
anche importanti. Sono raccolti in quadernoni neri e da lì li attingo.<br />
XII<br />
Dentro noi ci portiamo i paesi e le città<br />
dentro noi ci portiamo fiumi e gallerie.<br />
Io le sento le voci dei bambini<br />
che si intrattengono sul prato<br />
situato mi pare qui nella pancia.<br />
Giocano e corrono strillanti<br />
fra le piante e le basse costruzioni.<br />
Li amo più di chi passa per vie cittadine<br />
mentre evito il traffico autostradale.<br />
Abbraccio il mondo intorno e all’interno<br />
ed a volte mi chiedo se io sono singola<br />
o sono un frammento. Segno di vita<br />
ma anche in balìa della feconda morte.<br />
Alberta Bigagli presidente di giuria al Premio Mario Gori di Impruneta, 2009<br />
Dicevo, mi commento e mi specchio. Non per stringermi su me stessa,<br />
ma per rendere me stessa sempre più chiara e trasparente, disponibile.<br />
Se mi abbandono e mi metto in discussione, voi lo sentite<br />
cosa accade. Si dilata il mio pensiero e posso chiedervi e offrirvi il<br />
mondo. A braccia aperte vi parlo di bambini e natura. Di cemento,<br />
rumore e confusioni, sospirando e con gesti di riserva.<br />
Alberta Bigagli con Mariagrazia Carraroli e Franco Manescalchi di Pianeta Poesia<br />
all'Archivio di Stato, 2011<br />
Alberta Bigagli con Roberto Maini alla Biblioteca Marucelliana, 2012<br />
16 Alberta Bigagli
Alberta Bigagli con Tita Paternostro al premio di Poesia di<br />
Capezzana, 2013<br />
Impruneta: presentazione del suo ultimo libro con due rappresentanti dell'associazione<br />
F. Paolieri, 2014<br />
XIV<br />
Lo so che voi cantate voi lassù<br />
sento passare onde qua intorno.<br />
Si lo so che c’è una rete fatta<br />
di mugolanti litanie superate<br />
da note angeliche alte diffuse.<br />
Mi sostiene senz’altro il brusio<br />
questa nota leggera musicale.<br />
Un godimento inconscio è per noi<br />
richiesti ora a dare vaga risposta.<br />
Lo so che il mio spostarsi etereo è<br />
involontario ma atteso e indotto.<br />
Sto partendo e il mio canto lirico è<br />
sto arrivando ed ho passo di danza.<br />
Come la vita nascesse per diventare musica.<br />
Forse lo è già all’inizio. La vita di ciascuno. Il<br />
neonato viene adagiato con rispetto e timore,<br />
come fosse un flauto, mentre lui già canta in<br />
modo acuto. Cresce l’individuo, matura e invecchia,<br />
ma il suo rapporto con il suono è sempre<br />
più importante. Devo continuamente, in un certo<br />
senso, rispondere a tutto ciò che è voce del<br />
mondo e della vita per esserci anch’io.<br />
Se l’erba è stanca e il mare della sabbia<br />
manca, se il sole ci produce angoscia, questo<br />
non è un mondo felice. E le presenze<br />
umane? Infantili, immature, incerte nel<br />
sentire e nell’apparire. Ma accade qualcosa.<br />
Accade che la dolce lentezza, accade<br />
che la lontananza dell’orizzonte, accade<br />
che una linea sottile, accade che un colore<br />
debole, rendano la vita sorridente e con<br />
l’odore della speranza.<br />
Alberta Bigagli con Giuseppe<br />
Marchetti al "Parma Poesia<br />
Festival Internazionale 2010"<br />
dott.ssa Alberta Bigagli<br />
Incontri di Linguaggio Espressivo<br />
Via Ghibellina 105 - 50122 Firenze<br />
Tel. 055 2398443 - Cell. 339 1690047<br />
associazioneabbi@alice.it<br />
www.albertabigagli.it<br />
XV<br />
Quanto misura questa landa<br />
ch’è prateria dall’erba stanca<br />
tratto sabbioso senza il mare.<br />
È una marcia che dura da tre giorni.<br />
La prima fu un’alba molto bagnata<br />
e la seconda fredda e ventosa.<br />
Oggi c’è un sole acceso e veloce<br />
che brucia e manda le trafitte al cuore.<br />
Tre i bambini stupiti di se stessi<br />
tre gli adulti dal sesso vago incerto.<br />
La vita li ha modificati alterati.<br />
È un gruppo debole un gruppo lento.<br />
Ma non c’è all’orizzonte un filo azzurro?<br />
Al Giardino dei Ciliegi con l'archivio diaristico di Pieve Santo Stefano, 2011<br />
Alberta Bigagli<br />
17
SUN YUMIN<br />
La grazia della semplicità<br />
La poesia della vita quotidiana ritratta in una<br />
personale a<br />
Palazzo Medici<br />
Riccardi<br />
di Alessandro Vezzosi<br />
Direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci<br />
Foto Studio Kimage<br />
La pittura di Sun Yumin procede dalla<br />
conoscenza e dall’esperienza dell’arte<br />
classica cinese alla reinvenzione<br />
di un linguaggio espressivo orientato<br />
verso la rappresentazione intima della figura<br />
umana in una estrema sintesi.<br />
Non sorprende che la sua opera sia stata al centro<br />
di ricerche e tesi di discussione teorica sulla pittura<br />
tradizionale.<br />
L’immagine nasce dalla calligrafia, dalla superficie<br />
del disegno, e dalla linea prende rilievo nel<br />
colore, che si accompagna e si esalta nei tratti<br />
identificativi dei personaggi.<br />
I soggetti dei suoi dipinti non sono modelli ma<br />
persone, donne e uomini protagonisti della vita<br />
quotidiana: in questa serie di ritratti sfila l’intensa<br />
umanità di un popolo interpretato con affettuose<br />
percezioni. Sono come istantanee per cogliere lo<br />
stato d’animo delle persone di cui Sun Yumin evidenzia<br />
il carattere, il sentimento, l’interiorità, con<br />
elementi e tratti primari.<br />
L’atteggiamento espressivo, l’abbigliamento e<br />
pochi accessori sottolineano, con purezza ed essenzialità,<br />
una sobria eleganza: la grazia della<br />
semplicità. Anche le acconciature distinguono i<br />
personaggi, talvolta insieme con il velo di un sorriso<br />
o di tenerezza, spesso incantati, assorti nella<br />
loro dimensione riflessiva.<br />
Sempre ricorre incisiva, con variazioni psicologiche,<br />
la rivelazione dello sguardo. Non mancano le<br />
coincidenze con l’arte europea, pure con la Scuola<br />
di Parigi, ma senza le deformazioni di un<br />
Modigliani e - invece - con fisionomie e accenti<br />
caratteristici del suo mondo d’origine. Sun Yumin<br />
ha infatti viaggiato ed esposto anche a Parigi e,<br />
da Singapore al Giappone, dalla Malesia alla<br />
Corea e al Canada, sempre evidenziando nelle<br />
sue opere la poesia della sua identità civile, culturale<br />
e umanissima.<br />
Il te, 2013, cm. 136x68<br />
18 Sun Yumin
Una panoramica della Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi durante la presentazione della mostra<br />
SUN YUMIN Pittrice - Professore<br />
Nata nel 1954 a Siping, nella provincia<br />
di Jilin.<br />
Attualmente è ricercatrice presso il<br />
Gruppo di Ricerca della Academy of Arts<br />
& Design dell’Università di Tsinghua.<br />
Nel 1977 è entrata a far parte<br />
del Dipartimento di Pittra Cinese<br />
dell’Accademia di Belle Arti di Luxun.<br />
Nel 1981 ha conseguito la laurea<br />
magistrale e ha iniziato ad occuparsi<br />
professionalmente di arte presso<br />
l’Accademia di Pittura di Liaoning.<br />
Nel 1989 ha continuato i propri studi<br />
trasferendosi presso L’Accademia<br />
Centrale Cinese di Belle Arti.<br />
I suoi lavori sono stati acquisiti dal<br />
NAMOC, dall’Istituto di Ricerca sulla<br />
Pittura Cinese e dal Comitato Olimpico<br />
Internazionale, solo per citarne alcuni.<br />
Lan Hua, 1994, cm. 80x60<br />
意 大 利 华 人 艺 术 家 协 会<br />
Associazione degli Artisti Cinesi in Italia<br />
Piazza Indipendenza, 21 - 50129 Firenze, Italia<br />
Tel. 0039 055 4684478<br />
aacifirenze@hotmail.com - www.aacitalia.com<br />
Sun Yumin 19
Figura, 2005, cm. 68x68<br />
Zuo Ru, 1998, cm. 80x100<br />
di Liu Dawei<br />
President of China Artists Association<br />
una forte preponderanza della linea e rendono<br />
evidenti i risultati raggiunti dopo decenni<br />
di ricerca artistica. Oltre a questo sono opere<br />
delicate da cui traspare tutto l’amore di<br />
Sun Yumin verso le persone ritratte, e tutto<br />
l’interesse di un’artista donna verso la famiglia,<br />
la vita, l’arte, la natura e la società.<br />
L’8 marzo è stata la Festa internazionale della<br />
Donna. Una mostra delle opere realizzate<br />
da una donna artista, in questa occasione,<br />
ha certamente un significato ancora più speciale.<br />
L’Italia e la Cina sono due paesi ricchi<br />
di storia e di cultura: esse svolgono un ruolo<br />
importante nei lunghi processi di civilizzazione<br />
degli essere umani. Nell’antichità la<br />
Via della Seta era il principale collegamento<br />
tra l’Italia e la Cina: oggi essa è la strada<br />
La pittrice Sun Yumin, il console generale di Cina a Firenze Wang Fuguo e il consigliere della città metropolitana<br />
di Firenze Massimiliano Pescini durante l'inaugurazione della mostra nelle Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi<br />
Nel 2015 ricorre il 45° anniversario<br />
dello stabilimento<br />
delle relazioni diplomatiche<br />
fra Italia e Cina. Con lo scopo<br />
di celebrare l’anniversario di tutte le<br />
cooperazioni e gli scambi in ambito culturale<br />
e artistico tra i due Paesi, l’Associazione<br />
degli Artisti Cinesi in Italia ha organizzato<br />
la mostra “La bellezza della linea.<br />
La pittura cinese nei ritratti di Sun Yumin”,<br />
che si aprirà a Firenze mercoledì 11<br />
marzo presso Palazzo Medici Riccardi.<br />
Con grande orgoglio a nome dell’Associazione<br />
degli Artisti Cinesi vorrei fare i migliori<br />
complimenti e auguri a questa bella<br />
manifestazione.<br />
Sun Yumin, direttrice dell’Associazione<br />
degli Artisti Cinesi e docente presso l’Accademia<br />
dell’Arte e del Disegno dell’Università<br />
di Tsinghua, da anni porta avanti la<br />
ricerca, lo studio e l’insegnamento delle<br />
pitture cinesi, specialmente per quanto riguarda<br />
il significato artistico della linea.<br />
Nelle sue opere l’artista ha infatti realizzato<br />
un suo personalissimo stile: semplice,<br />
sintetico, elegante e pacifico. Sun Yumin<br />
ha ricevuto numerosi riconoscimenti<br />
all’interno di manifestazioni artistiche sia<br />
nazionali che internazionali, come il premio<br />
d’oro nella Competizione d’Arte Internazionale,<br />
organizzata dal Comitato Olimpico.<br />
Questa mostra presenta una selezione dei<br />
lavori di Sun Yumin, come le esposizioni che<br />
si sono precedentemente tenute presso il<br />
Museo d’Arte Nazionale Cinese, il Visual Art<br />
Center, il Centro di Cultura Cinese a Parigi.<br />
Le opere visibili in questa occasione sono<br />
state scelte con attenzione: vi sono ritratti<br />
di persone care all’artista, che presentano<br />
lungo la quale si svolge la comunicazione<br />
artistica tra i due Paesi.<br />
Desidero che gli amici italiani, artisti e non,<br />
conoscano meglio questa grande artista cinese,<br />
Sun Yumin, e i suoi lavori artistici:<br />
spero dunque che questa mostra sia un’occasione<br />
importante, anche per promuovere<br />
lo scambio artistico e culturale tra di noi.<br />
Auguro a questa manifestazione un grandissimo<br />
successo.<br />
20 Sun Yumin
di Lorenzo Borghini<br />
Sessantacinque anni di dolcezze. La pasticceria<br />
Nencioni di Firenze, con sede in via Pietrapiana 24r,<br />
ha appena festeggiato l’importante traguardo, offrendo<br />
caffè e cappuccino a tutti i suoi clienti, grazie<br />
anche alla storica collaborazione con l’azienda Segafredo.<br />
L’attività è aperta dal 1950 ed è uno dei negozi storici di Firenze.<br />
Era il 1950, infatti, quando i giovani coniugi Maria Luisa<br />
Falai (21 anni) e Vinicio Nencioni (25 anni) aprirono in città, in<br />
Pasticceria<br />
Nencioni<br />
65 anni di dolcezze<br />
Festa grande<br />
in via Pietrapiana<br />
per l’anniversario.<br />
Il negozio nacque<br />
nel 1950 con<br />
bar e laboratorio<br />
ni energie: Nicoletta Nencioni, Francesca Falai, Stefano Lisi, Chiara<br />
Martignoni, Filippo e Niccolò Lisi, figli e nipoti, insomma il futuro. Insomma<br />
un’intera famiglia continua a essere impegnata nell’attività, con<br />
la guida di Maria Luisa Falai Nencioni, la colonna portante del gruppo.<br />
Accanto a lei, le nuove generazioni, ovvero i nipoti che portano avanti<br />
l’attività abbinando tradizione e innovazione.<br />
via Pietrapiana, un forno con produzione propria di pane, dolci<br />
e pasta fresca. Allora in piazza dei Ciompi c’era il mercato rionale<br />
e i banchi si alternavano ai negozi. L’attività crebbe rapidamente,<br />
portando alla nascita della pasticceria Nencioni,<br />
con bar e annesso laboratorio, grazie anche al contributo di<br />
Ottavio Falai.<br />
Nel 1966, insieme a tutta la città di Firenze, anche la pasticceria<br />
Nencioni subì la terribile alluvione. L’acqua dell’Arno devastò<br />
completamente la bottega e tutto il resto, arrivando fino<br />
all’appartamento posto al piano di sopra. Con grande fatica,<br />
con tanto lavoro e determinazione, dopo pochi giorni da quel<br />
triste 4 novembre, la bottega riaprì, senza acqua e senza luce,<br />
più che altro per essere di sollievo a quanti stavano lavorando<br />
per liberare il quartiere di Santa Croce dal fango e dalla disperazione.<br />
Sono passati ancora altri anni e i protagonisti sono<br />
cambiati: sono venuti a mancare Ottavio Falai (1972) e poi Vinicio<br />
Nencioni (1993) e sono entrate nell’attività nuove giova-<br />
Specialità da gustare<br />
Sono tante le specialità della pasticceria Nencioni ed è davvero difficile<br />
sceglierne una in particolare. Da provare sicuramente la ghiotta Sacher<br />
torte, il tradizionale millefoglie, i budini di riso, i salatini di sfoglia, la<br />
schiacciata alla fiorentina e la pasticceria mignon.<br />
Ogni giorno, intorno alle 16, i famosi budini di riso della pasticceria Nencioni<br />
sono sfornati caldi assieme alle sfogliatine ed altre dolcezze per<br />
non lasciarvi senza coccole durante tutta la giornata.<br />
Pasticceria Nencioni<br />
Tel. 055 241012 - www.pasticcerianencioni.com<br />
Pasticceria Nencioni<br />
21
Franco<br />
Cappellini<br />
scultore<br />
di Caterina Trombetti<br />
Un corpo a corpo<br />
con la materia alla<br />
ricerca di interiorità<br />
ed essenza<br />
Franco Cappellini scolpisce da sempre, anche se ha<br />
cominciato a far conoscere la sua opera e a partecipare<br />
a mostre collettive e personali solo negli ultimi<br />
anni. Attivo componente dell'associazione Centro<br />
d'Arte Modigliani, del cui direttivo fa parte, si è fatto conoscere<br />
e apprezzare dagli artisti che frequentano il Caffè Storico<br />
Giubbe Rosse, presso il quale è presente con una sua opera da<br />
lui donata.<br />
Il nostro artista non ama plasmare materiali molli, come il<br />
gesso e la terracotta, non ama le superfici levigate, predilige la<br />
pietra. Quasi una sfida fisica, oltre che concettuale, tra l'energia<br />
creatrice dell'artista e la durezza della materia, che preferisce<br />
lasciare grezza, mettendo così in evidenza i segni della<br />
scalpellatura, su cui la rifrazione della luce crea ombre e volumi<br />
sempre diversi.<br />
È un corpo a corpo con la materia che dà vita a figure uniche e<br />
visionarie, nella ricerca di una forma che sia interiorità ed essenza.<br />
Basti osservare Il risanato, Incubo, La donna gatto, Il sup-<br />
Franco Cappellini all'opera<br />
La donna gatto, 2011, pietra arenaria, cm. 140x35x25<br />
22 Franco Cappellini
Gatto afflitto, pietra arenaria, cm. 35x25x15<br />
Le fiamme dell'Universo, pietra arenaria, cm. 100x60x20<br />
plizio, Joker, sculture che catalizzano<br />
l'attenzione, quasi fossero dotate di un<br />
magnetismo misterioso.<br />
Gli elementi più evidenti del suo stile<br />
si trovano nella drammaticità delle figure<br />
rappresentate e nell'accentuazione<br />
delle sofferte espressioni. Anche<br />
la resa psicologica dell'opera si intensifica<br />
attraverso le superfici scalpellate,<br />
dove l'idea del dolore e del tormento<br />
sono espresse in maniera forte.<br />
I soggetti delle sculture di Franco Cappellini,<br />
il modo di trattare la pietra, i<br />
fori perfettamente circolari, che lo<br />
scultore realizza senza mezzi meccanici,<br />
ma con il solo utilizzo dello scalpello<br />
“spuntato”, come lui stesso tiene<br />
a precisare, trasmettono la forza di<br />
un'opera tutt'uno con il suo autore.<br />
Il suo lavoro richiama il Primitivismo<br />
francese e la scultura africana, e richiama<br />
alla mente l'opera di Constantin<br />
Brancusi e di Amedeo Modigliani,<br />
anche se Franco Cappellini, che scolpisce<br />
preso dal sacro demone dell'esperienza<br />
creativa, si dichiara scultore di getto e senza maestri.<br />
Pensiamo che la sua scultura sia la risposta al bisogno interiore<br />
di espressione attraverso una materia di cui sembra subire il<br />
fascino nelle forme arcaiche delle origini, dei primordi. Non<br />
La fertilità, pietra arenaria, cm. 50x30x20<br />
dobbiamo dimenticare che Franco è<br />
nato a Vicchio, e che nella terra<br />
della pietra ha vissuto la sua infanzia<br />
e giovinezza, traendone, anche<br />
inconsciamente, il motivo primo del<br />
suo rapporto con l'arte.<br />
La pietra è dura, la pietra è un materiale<br />
faticoso a lavorarsi, è un materiale<br />
scolpito direttamente e non<br />
offre all'artista la minima possibilità<br />
di tornare indietro o di modificare,<br />
correggere l'errore e Cappellini<br />
sceglie le “sue pietre arenarie”<br />
come se queste gli parlassero, perché<br />
- come lui ci dice - vede già<br />
nella pietra informe, la forma che<br />
avrà e subito la battezza, le dà il<br />
nome prima ancora di cominciare a<br />
scolpire.<br />
Figure e forme scaturiscono<br />
dall'arenaria con una forza prorompente<br />
come volessero parlarci,<br />
come volessero comunicarci il senso<br />
di un discorso, che proviene<br />
dalla naturalezza con la quale egli<br />
incide la pietra. Franco Cappellini realizza, così, una scultura che<br />
diventa una forma plastica pura, che attraversa tutto il suo immaginario<br />
e che esalta le possibilità espressive e dinamiche della<br />
pietra grezza, di cui egli raccoglie l'insondabile mistero.<br />
Franco Cappellini<br />
23
Franco Cappellini alle Giubbe Rosse<br />
Bigatto tutto matto, pietra arenaria, cm. 35x36x14<br />
Franco Cappellini, conosciuto e apprezzato scultore<br />
è nato a Vicchio del Mugello, vive ed opera a<br />
Scandicci. È presente con le sue opere a Firenze,<br />
a Scandicci e a Sesto Fiorentino.<br />
Le sue sculture impreziosiscono luoghi ed enti pubblici e<br />
sono collocate in permanenza a Firenze presso il Caffè<br />
Storico “Le Giubbe Rosse”, alla sede della CNA e nello<br />
Spazio Eventi del Bocciodromo di Scandicci, presso il<br />
Centro Oncologico Fiorentino di Sesto Fiorentino, all'Ospedale<br />
Torregalli di Firenze ed altre ancora.<br />
Fa parte del Consiglio Direttivo del Centro d'Arte Modigliani<br />
e partecipa alle iniziative artistiche organizzate e<br />
coordinate da Riccardo Ghiribelli alle Giubbe Rosse.<br />
Franco Cappellini dal 2004 è spesso invitato a mostre e<br />
rassegne ed ha tenuto la sua personale Lithos nel giugno<br />
2014 a Firenze a Villa Bandini nel Quartiere 3.<br />
Cell. 377 5060896<br />
La pazzia, pietra arenaria, cm. 50x30x25<br />
I supremo, pietra arenaria, cm. 60x20<br />
Lo smidollato, pietra arenaria, cm. 35x33x15<br />
24 Franco Cappellini
Antonio Ciccone &<br />
Luigi Falai: Omaggio<br />
a Pietro Annigoni 2<br />
a cura di Danielle Villicana D’Annibale<br />
Inaugurazione: domenica 12 aprile ore 18:00<br />
con la presenza degli artisti<br />
e del giornalista Fabrizio Borghini per la trasmissione Incontri con l'Arte<br />
Finissage: giovedì 23 aprile ore 18:00<br />
“Incontro con gli artisti Antonio Ciccone e Luigi Falai”<br />
12-23 aprile 2015<br />
Orario: dalle ore 16:00 alle 20:00<br />
da martedì a sabato<br />
e dietro appuntamento<br />
Via Cavour 85, 52100 Arezzo (AR)<br />
Info: Cell: 338 6005593<br />
www.villicanadannibale.com<br />
danielle@villicanadannibale.com<br />
Sponsor:<br />
Antonio Ciccone, Pietro Annigoni XXVII,<br />
1988-89, carboncino, cm. 100x70<br />
Luigi Falai, Massaciuccoli, 2010, olio, cm. 40x50<br />
Maurizio D'Annibale, Luigi Falai, Antonio<br />
Ciccone, Danielle Villicana D'Annibale<br />
Pietro Annigoni e Luigi Falai<br />
Pietro Annigoni e Antonio Ciccone<br />
Antonio Ciccone e Luigi Falai 25
Il gruppo<br />
“Primeros Cinceles”<br />
Al lavoro nel “Parco della Luce” a Siena<br />
di Lucia Badii<br />
Il Gruppo “Primeros Cinceles” è un colletivo di 40 scultori<br />
guatemaltechi e stranieri residenti in Guatemala, che dal<br />
2009 lavorano tagliando la pietra in un ambiente aperto nel<br />
quale gli artisti condividono le loro esperienze e creatività<br />
proponendo al pubblico una visione tridimenzionale dei loro valori.<br />
“Primeros Cinceles” ha allestito e partecipato a molti eventi di singolare<br />
importanza quali la mostra “Tetun Te” (“La pietra che parla”),<br />
in commemorazione del cambio dell’era Maya 13 B’aktun ed<br />
anche “Cuando el rio suena…es porque piedras lleva” mostra che<br />
trasmetteva la conoscenza dei proverbi degli antenati. Questi eventi<br />
hanno ottenuto entrambi un grande successo nella scultura guatemalteca<br />
con entusistica approvazione della critica e del pubblico.<br />
Dopo sei anni di intensi e produttivi lavori, il gruppo si prepara<br />
quest’anno ad internazionalizzarsi iniziando nel mese di marzo un<br />
percorso che li vede presenti con una mostra intitolata “Pietre di<br />
fede” alla quale hanno partecipato gli artisti: Beverley Rowley,<br />
Aida Santo, Hyona Angie Chung, Ana Lucrecia Ortiz, Bemeka, Betty<br />
Paiz, Brenda Estrada, Julieta Urrutia, Luisa de Ayau, Luz Maria<br />
Anckermann, Mafer Garcia Pellecer e Rae Leeth alla “Galleria La<br />
Pigna” di Roma per continuare come ambasciatori del Guatemala<br />
Capitale della cultura Iberoamericana 2015 con un simposio di<br />
scultura con la partecipazione di Beverley Rowley, Betty Paiz, Bemeka,<br />
Rae Leeth e Brenda Estrada, tenutosi nel “Parco della Luce”<br />
a Siena in via dei Tufi e ad accoglierli amichevolmente sono stati i<br />
grandi artisti scultori Mauro Berrettini e Vittoria Marziari. Contemporaneamente<br />
alcuni degli artisti sopra citati hanno esposto le loro<br />
opere nell’atelier di Vittoria Marziari situato in via Stalloreggi 23,<br />
Siena titolato “Dimensioni”.<br />
www.primeroscinceles.com<br />
Da sinistra: S.E. l'Ambasciatore del Guatemala presso la Santa Sede Alfonso Matta<br />
Fahsen, la rappresentante di Radio Vaticana, Beverley Rowley e Brenda Estrada<br />
Le scultrici del gruppo Primeros Cinceles durante il simposio nel "Parco della Luce" di Siena<br />
26 Primeros Cinceles
Milena Prestia:<br />
il Mediterraneo a Firenze tra<br />
immagini reali e fantastiche<br />
Percorso d’arte dalla valenza innovativa,<br />
che unisce al sentimento ecologista ed<br />
ambientalista quello di due espressioni<br />
simboliche e creative<br />
di Fabrizio Borghini<br />
Mercoledì 1 aprile alle ore<br />
18.00 si inaugura la mostra<br />
di opere pittoriche e<br />
fotografiche dal titolo<br />
“Mediterraneo”. La mostra, fino al 15<br />
aprile, sarà ospitata nei locali della ex<br />
Provincia di Firenze, nella “Galleria Via<br />
Larga” in via Cavour, 7/r. Le foto, dalle atmosfere<br />
profonde e coinvolgenti, sono<br />
state scattate da Silvana Grippi, reporter<br />
dell’agenzia di stampa “DEApress”, e<br />
sono tratte dai vari reportage realizzati in<br />
un ventennio di lavoro per l’agenzia, dalle<br />
coste del Maghreb ai Balcani.<br />
Le opere pittoriche di Milena Prestia prendono<br />
ispirazione dalla sua terra di provenienza,<br />
l’antica e mitologica isola di Ortigia,<br />
cuore di Siracusa, patria di Sirene e<br />
Ninfe. L’artista, ormai adottata da Firenze<br />
dal 1975, dopo numerose mostre collettive<br />
e prestigiose personali, approda a questo<br />
singolare e suggestivo modo di esporre<br />
che, dal sogno dei fondali marini fantastici,<br />
abitati ed attraversati da oniriche figure di<br />
donne pesce o abitanti degli abissi, ci riporta<br />
quasi violentemente alla cruda realtà<br />
del peggiore dei comportamenti umani.<br />
Il maltrattamento dell’ambiente marino,<br />
infatti, è il grande tema che accompagna i<br />
dipinti di questa artista che, con apparente contrasto, offre tanto un<br />
volto dolce e sognante quanto uno ribelle e lottatore, e in realtà<br />
manda un messaggio preciso: se davvero il “Mare Nostrum” è nostro,<br />
è di tutti noi. Trattiamolo con rispetto, come un gioiello prezioso,<br />
come un tesoro dal valore sacro e inestimabile.<br />
Questa modalità di esposizione, Milena Prestia ha già avuto modo<br />
di presentarla con successo al Palazzo del Governo di Siracusa<br />
nell’agosto 2010 e in due edizioni di “Terra Futura” alla Fortezza da<br />
Basso di Firenze.<br />
Con questa mostra si<br />
assiste ad una continua<br />
sorpresa, con repentini<br />
cambi di stile<br />
di esecuzione delle<br />
idee, delle visioni e<br />
delle interpretazioni<br />
della natura.<br />
Si assiste a forti passaggi emotivi, dai<br />
pannelli introduttivi più toccanti, come<br />
quello che documenta le ormai tristemente<br />
famose “Isole di Plastica” (giganteschi<br />
agglomerati di rifiuti galleggianti),<br />
ai suoi quadri, come messaggio<br />
di speranza e di proposta, che gli uomini<br />
si ravvedano in tempo e si fermino<br />
prima del “troppo tardi”, grazie non<br />
solo ad una individuale presa di coscienza,<br />
ma anche alla ricerca e all’utilizzo<br />
di tecnologie e soluzioni scientifiche<br />
che offrono valide alternative sia<br />
di smaltimento che energetiche.<br />
Quindi si accede a quella che è la visione<br />
dell’artista Milena Prestia, del<br />
puro amore per il mare per la sua natura<br />
fantastica, che accoglie nel proprio<br />
cuore, nel proprio immaginario, e che<br />
elabora per poi esternare sotto forma<br />
di messaggio artistico ed immagini catartiche.<br />
Quindi anche fuori dalle acque,<br />
fra salti di umore, dalla tempesta rombante e minacciosa alle<br />
dolcissime silenziose onde sotto una strana, silenziosa nebbia.<br />
A volte immagini quasi fotografiche, a volte essenziali ed astratte,<br />
perché il piacere della pittura di Milena Prestia, è questo: la pittura.<br />
Semplice, sperimentale o tradizionalissima, ma pura pittura.<br />
Cell. 348 1030037<br />
www.milenaprestia.it - milena.prestia@gmail.com<br />
Milena Prestia<br />
27
Attività alla Casa<br />
Museo di Giotto<br />
L’Associazione Artistico Culturale<br />
dalle Terre di Giotto e dell’Angelico<br />
presenta IL PITTORE<br />
Elio<br />
Bargagni<br />
Eventi Speciali:<br />
Da sabato 28 febbraio al 6 aprile 2015: il Comune e l’Associazione<br />
ripropongono la mostra delle riproduzioni di Giotto nella sua<br />
Casa natale nel colle di Vespignano.<br />
Domenica 15 marzo conferenza: “Cenni di Pepo detto Cimabue”<br />
a cura di Armando Caprilli<br />
Sabato 2 maggio alla Casa di Giotto alle ore 16,00 consegna del<br />
premio letterario 2ª edizione “Giotto - Colle di Vespignano”.<br />
Per informazioni: Cell: 328 5990920 - 329 9293044 - 328 8966833<br />
www.dalleterredigiottoedellangelico.it<br />
info@dalleterredigiottoedellangelico.it<br />
Elio Bargagni è un artista che ritengo un vero maestro<br />
nell’arte dell’acquerello, sia per la tecnica, sia<br />
per i suoi soggetti che sorgono vivi di colori con una<br />
facile spontaneità dal suo pennello.<br />
L’equilibrio delle masse che figurano in una compostezza cromatica,<br />
danno un impeto all’opera che risente della classica scuola<br />
ottocentesca.<br />
Sereno ma non calmo, irruento ma non aggressivo, il quadro del<br />
Bargagni si presenta in vivacità di luce anche quando il cielo è<br />
imbronciato. Artista onesto, consapevole del suo valore, non è<br />
uno sfrontato, ma come vero artista è un timido.<br />
Giuliano Pacifici<br />
Scorcio inedito di Firenze, acquerello<br />
Alcune delle mostre più significative<br />
1975 Art Gallery, Montecatini Terme (PT)<br />
1977 Mostra personale presso lo Studio di pittura R. Spampanato<br />
1978 “L’acquerello in Italia negli anni Sessanta” centro culturale Le<br />
Grazie, Milano<br />
1979 Mostra Nazionale dell’Acquerello, Palazzo di Re Enzo - Bologna<br />
Dal 1982 partecipazione a 14 edizioni di “100 Acquerellisti a Roma”<br />
promosse da A.NA.D.I. (Associazione Nazionale Acquerellisti d’Italia)<br />
Banca d’Italia, Roma. Nell’ultima edizione del 1996 primo classificato<br />
tra i vincitori delle precedenti edizioni.<br />
1983 “Gli Artisti Lucchesi” Lucca - artista più votato dal pubblico.<br />
1986 e 1987 “Artisti Italiani e Stranieri per le Isole Eolie”, Stromboli,<br />
Lipari e Salina - secondo posto e primo posto. Nell’ultima edizione<br />
Vista da piazza Goldoni, acquerello<br />
del 1996 primo classificato tra i vincitori<br />
delle precedenti edizioni<br />
1987 Premio “Città di Pistoia” - primo<br />
classificato<br />
1991 Premio “Città di Lucca” - primo<br />
classificato<br />
1998 Mostra personale “Appunti di<br />
Viaggio” Riolo Terme (RA)<br />
2000 “La via Francigena in Toscana”<br />
Sala Granai - Comune di Altopascio<br />
(LU)<br />
2001 XIX Rassegna Nazionale di Pittura<br />
Contemporanea, Villa dei Boemi.<br />
Dal 2008 partecipazione a diverse mostre<br />
promosse dalla Fondazione<br />
Lucca, piazza San Michele, acquerello<br />
FiorGen, Firenze.<br />
2008 Mostra personale a Villa Bardini, Firenze<br />
2008 Mostra personale presso la sede del Comune di Dicomano, Firenze<br />
2011 Premio Firenze - Fiorino d’Argento<br />
2012 Premio Firenze - Mostra a Palazzo Bastogi (FI)<br />
2013 Premio Firenze - Mostra presso il Centro Culturale Firenze - Europa<br />
“Mario Conti” Firenze.<br />
Mostra personale “Altopascio Uno Spedale sulla via francigena” Sala Granai<br />
Comune di Altopascio (LU)<br />
2014 “Lucca le Storie le Mura” promossa da FiorGen Palazzo Guinigi Lucca<br />
Elio Bargagni<br />
Cell. 347 4953146<br />
elio.bargagni@me.com<br />
28<br />
Dalle Terre di Giotto e dell’Angelico
Griscia Tufano<br />
alle Giubbe Rosse con<br />
“La Divina Commedia”<br />
Cominciava 150 fa l’avventura di Firenze Capitale e<br />
Dante celebrato il 14 maggio 1865 divenne non solo<br />
simbolo dell’identità linguistica nazionale, ma anche<br />
fonte di ispirazione di artisti per la sua straordinaria<br />
ed affascinante capacità visionaria<br />
di Griscia Tufano (Pittrice e Scrittrice)<br />
Il 14 marzo si è inaugurata una mostra ispirata alla Divina<br />
Commedia alle Giubbe Rosse, lo storico Caffè Letterario di<br />
Firenze. La mostra, che si concluderà il 3 aprile, è organizzata<br />
dall’Associazione Star Art di Fermo, con esposizione di artisti<br />
di diversa provenienza e ben si inserisce nel 2015, anno in cui si festeggiano<br />
i 150 anni di Firenze Capitale. Il locale (ex Caffè Birreria dei<br />
fratelli Reininghaus) sorge nel centro storico di Firenze, in piazza della<br />
Repubblica, nella quale si erge l’Arco di Trionfo che consacrò il<br />
processo di ristrutturazione del capoluogo toscano. Una proliferazione<br />
dei “Caffè”, sul filo della moda parigina, fece delle Giubbe Rosse<br />
(che deve il suo nome alle fiammanti livree rosse dei camerieri) un<br />
luogo di artisti, poeti, scrittori e intellettuali ben fornito di riviste e<br />
giornali provenienti da tutto il mondo.<br />
La mostra è dedicata a Dante che in Firenze Capitale trova un posto<br />
I Guardiani della soglia - Purgatorio<br />
Amor, che a nullo amato amar perdona - Inferno Canto V°<br />
d’onore in piazza Santa Croce con un monumento a lui dedicato come<br />
Sommo Poeta, padre della letteratura italiana e quindi simbolo dell’identità<br />
linguistica nazionale. Questa collettiva di artisti evidenzia<br />
come Dante continui ancora ad affascinare con la Divina Commedia<br />
per l’incredibile capacità di creare stupore con le sue narrazioni poetiche.<br />
Bianca Garavelli, critica letteraria, così commenta il genio artistico<br />
del poeta: “Se pensate che i lettori del tempo non conoscevano<br />
né il cinema né la televisione, non avevano dimestichezza con le gigantografie<br />
dei cartelli pubblicitari e nemmeno avevano la possibilità<br />
di ascoltare musica dalla radio o dallo stereo, capirete subito che con<br />
queste raffigurazioni Dante voleva suscitare il loro stupore”. Quindi<br />
ben venga questa mostra che dimostra come le innovazioni tecnologiche<br />
non uccidano affatto l’immaginazione creativa che Dante ha<br />
espresso mirabilmente in uno dei capolavori della letteratura mondiale<br />
di tutti i tempi. Ben venga alle Giubbe Rosse, che nei festeggiamenti<br />
di Firenze Capitale del 2015 si conferma ancora un caffè letterario<br />
fiorentino capace di costituire un<br />
vanto e un’attrazione per Firenze, mitigando<br />
l'amarezza per la scomparsa dei<br />
caffè letterari dell’epoca che tanto<br />
hanno contribuito alla cultura del nostro<br />
paese.<br />
Amor che move il sole e l'altre stelle - Paradiso Canto XXXIII°<br />
Griscia Tufano<br />
Griscia Tufano<br />
Via delle Terme, 5 - 50123 Firenze<br />
Cell. 333 2814583 - www.grisciart.it<br />
grisciatufano@libero.it<br />
grisciartufano@virgilio.it<br />
Griscia Tufano<br />
29
La celebrazione<br />
del Triduo Pasquale<br />
nella Basilica di San<br />
Marco a Firenze<br />
A.D. 2012<br />
Testo e foto Luciana Zanchini<br />
Il Triduo Pasquale è la celebrazione del Mistero pasquale,<br />
cioè della Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore<br />
Gesù Cristo.<br />
Il termine Triduo fa riferimento ai tre giorni durante i quali si<br />
è compiuto il Mistero, tenuto però conto del computo cronologico<br />
secondo la tradizione ebraica e del primo cristianesimo.<br />
Secondo il computo che conta i giorni dalla mezzanotte alla mezzanotte<br />
del giorno successivo, i giorni sono quattro:<br />
Giovedì Santo, in cui si ha la celebrazione della Coena Domini, quindi<br />
la reposizione del Santissimo all’altare della Reposizione (detto<br />
comunemente e impropriamente “sepolcro”) e il portale della chiesa<br />
è aperto sino a mezzanotte per l’adorazione eucaristica;<br />
Venerdì Santo, in cui si celebrano la Passione e Morte di Gesù, che<br />
vengono ricordate con la lettura del Passio dal Vangelo Secondo<br />
Giovanni; il Venerdì Santo si conclude con l’Adorazione della Croce.<br />
Ai Misteri del Venerdì Santo, si ricollega il pio esercizio della “Via<br />
Crucis”, che normalmente si compie nei venerdì della Quaresima<br />
nelle chiese.<br />
Sabato notte si celebra la Veglia Pasquale, si inizia con l’accensione<br />
e benedizione del Fuoco, quindi del Cero pasquale e durante la veglia<br />
viene benedetta l’Acqua lustrale e cantato l’Exultet.<br />
Domenica, è la Pasqua di Resurrezione, al termine della Messa vengono<br />
benedette le uova che sono il simbolo della Resurrezione di<br />
Cristo.<br />
L’addobbo floreale dell’altare ci dice che è primavera, quindi rinascita<br />
alla Vita.<br />
Ringrazio con molto affetto i padri di San Marco, Alfonso, Antonio,<br />
Fausto, Luciano, sia per la coinvolgente celebrazione che mi hanno<br />
lasciato riprendere, sia per il permesso alla pubblicazione, nonché il<br />
sagrestano Francesco Bitossi per la cura profusa negli addobbi della<br />
chiesa, nella preparazione delle suppellettili, dei paramenti sacri e<br />
nella organizzazione delle celebrazioni.<br />
Giovedì Santo<br />
30 Triduo Pasquale
Venerdì Santo<br />
Sabato Santo<br />
Pasqua<br />
“In esclusiva le<br />
immagini del<br />
Triduo Pasquale<br />
del 2012 celebrato<br />
nella Basilica di<br />
San Marco a Firenze”<br />
Triduo Pasquale<br />
31
Sede sociale e direzione<br />
Signa<br />
piazza Michelacci 7 - 50058 Signa<br />
Tel. 055 879101 - fax 055 8732067<br />
Filiali<br />
Signa<br />
piazza Michelacci 1-2 - 50058 Signa<br />
Tel. 055 879101 - fax 055 8732067<br />
Lastra a Signa<br />
via Turati 10-12<br />
50055 Lastra a Signa<br />
Tel. 055 8720251 - fax 055 8720204<br />
Ponte a Signa<br />
(Comune di Lastra a Signa)<br />
via S. Lavagnini 11 - 50055 Lastra a Signa<br />
Tel. 055 8725268 - fax 055 8725270<br />
San Mauro a Signa<br />
(Comune di Signa)<br />
via della Chiesa 19 - 50050 S. Mauro a Signa<br />
Tel. 055 8739764/5 - fax 055 8739693<br />
Viottolone<br />
(Comune di Scandicci)<br />
via di Castelpulci 3 - 50018 Scandicci<br />
Tel. 055 7310678 - fax 055 720145<br />
Montelupo Fiorentino<br />
via Centofiori 14 - 50056 Montelupo Fiorentino<br />
Tel. 0571 913188 - fax 0571 913216<br />
Malmantile<br />
(Comune di Lastra a Signa)<br />
via Vecchia Pisana 235<br />
50050 Malmantile (Lastra a Signa)<br />
Tel. 055 8729244 - fax 055 8784412<br />
Firenze<br />
Piazza della Libertà 32R - 50129 Firenze<br />
Tel. 055 5088114 - fax 055 578832<br />
Sede distaccata<br />
Castelfranco di Sotto<br />
via Provinciale Francesca Nord 78<br />
56022 Castelfranco di Sotto (Pisa)<br />
Tel. 0571 488730 - fax 0571 488740<br />
Sportelli ATM<br />
Signa<br />
Parco dei Renai<br />
Badia a Settimo<br />
(Comune di Scandicci)<br />
via la Comune di Parigi 34<br />
Capannori<br />
Via del Popolo 5<br />
55012 Capannori (Lucca)<br />
Firenze<br />
Nuovo Ospedale San Giovanni di Dio<br />
via Torregalli 3 - 50143 Firenze<br />
Fucecchio<br />
Piazza dei Seccatoi<br />
San Miniato<br />
Viale Marconi 20