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Le discariche nel Veneto - Università degli Studi di Padova

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Rifiuti sepolti<br />

sotto terra<br />

Contaminazione del<br />

suolo e dell’acqua<br />

Anomalia <strong>degli</strong><br />

in<strong>di</strong>catori ambientali<br />

Scelta del sensore e<br />

della metodologia<br />

adatta.<br />

Rifiuti ORGANICI<br />

sepolti sotto terra<br />

Processo <strong>di</strong><br />

fermentazione<br />

Emissione <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> e<br />

biogas a temperature<br />

elevate<br />

Infrarosso termico:<br />

Analisi dei dati<br />

ASTER e DAEDALUS<br />

Rifiuti TOSSICI<br />

sepolti sotto terra<br />

Contaminazione del<br />

suolo e dell’acqua.<br />

Stress della<br />

vegetazione<br />

VIS/NIR:<br />

Analisi dei dati<br />

LANDSAT 7 e IKONOS<br />

Rifiuti INERTI<br />

sepolti sotto terra<br />

Nessuna reazione<br />

chimica né<br />

contaminazione.<br />

Anomalie possibili<br />

della riflettanza del<br />

suolo<br />

VIS/NIR:<br />

Analisi dei dati<br />

IKONOS<br />

Fig. 2 – Diverse metodologie <strong>di</strong> analisi per <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> rifiuti.<br />

I dati satellitari costituiscono una fonte <strong>di</strong><br />

informazione considerevole perché combinando i dati<br />

spettrali <strong>di</strong> tutti i sensori, la somma delle informazioni<br />

è allora pertinente per stabilire una cartografia delle<br />

<strong>di</strong>verse entità che determinano il territorio stu<strong>di</strong>ato. Per<br />

potere raggiungere questo obiettivo, era dunque<br />

importante avere una base <strong>di</strong> dati numerici corretti<br />

atmosfericamente e georeferenziati <strong>nel</strong>lo stesso sistema<br />

<strong>di</strong> riferimento. Questi pre-trattamenti dei dati sono<br />

fondamentali per potere confrontare i dati in seguito.<br />

La correzione atmosferica (Richter, 2005) è<br />

primor<strong>di</strong>ale perché l’atmosfera in sé, influisce<br />

considerevolmente sulle ra<strong>di</strong>anze misurate.<br />

Correggendo dunque i dati, la ra<strong>di</strong>anza (valore relativo)<br />

è convertita in riflettanza (valore assoluto) e l’influenza<br />

della trasmissione e assorbimento <strong>nel</strong>l’atmosfera viene<br />

eliminata. Allo stesso modo, potere avere i dati, in uno<br />

stesso sistema geografico <strong>di</strong> riferimento, è basilare per<br />

poterli confrontare.<br />

Per poter identificare potenziali <strong><strong>di</strong>scariche</strong> abusive,<br />

è stato deciso <strong>di</strong> lavorare sulle conseguenze che<br />

produce la contaminazione del suolo: può essere uno<br />

stress della vegetazione indotto (Carter, 1993;<br />

Cenedese e al., 2003; Pitea e al., 1997, Kumar e al,<br />

2001; Reusen e al, 2000, Zhang, 2001) oppure un<br />

aumento della temperatura del suolo legata alla<br />

fermentazione della materia organica (quando si tratta<br />

<strong>di</strong> rifiuti organici) e alla produzione <strong>di</strong> biogas (Zilioli e<br />

al., 1992). <strong>Le</strong> metodologie d’analisi dei dati telerilevati<br />

variano dunque in base alla tipologia dei rifiuti da<br />

in<strong>di</strong>viduare. Rifiuti tossici e potenzialmente pericolosi,<br />

ad esempio, spesso producono delle anomalie <strong>nel</strong>la<br />

crescita della vegetazione che possono essere<br />

in<strong>di</strong>viduate da satellite. Rifiuti urbani, invece,<br />

producono aci<strong>di</strong> e gas a temperature elevate, che<br />

possono essere in<strong>di</strong>viduati con delle termografie. La<br />

permette <strong>di</strong> essere confrontata con altri dati, ripresi a perio<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versi per esempio.<br />

40<br />

scelta dei dati telerilevati da analizzare è stata decisiva<br />

secondo il tipo <strong>di</strong> rifiuti che si vuole in<strong>di</strong>viduare. Il<br />

grafico (Fig. 2) punta sulle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> rifiuti e<br />

il modo con il quale analizzarli.<br />

I dati telerilevati utilizzati <strong>nel</strong> progetto comprendono<br />

varie immagini satellitari a me<strong>di</strong>a risoluzione acquisite<br />

dalla piattaforma Landsat 7 col sensore ETM+ (pixel <strong>di</strong><br />

30x30 m) tra il 2001 e il 2004, nonché dati satellitari ad<br />

alta risoluzione acquisiti dal satellite IKONOS (pixel <strong>di</strong><br />

1x1 m): <strong>nel</strong> 2001 sul Bacino Scolante e <strong>nel</strong> 2004<br />

sull’intera pianura veneta. Nell’estate 2005 sono stati<br />

effettuati dei voli radenti con il sensore Daedalus che,<br />

registrando il segnale <strong>nel</strong>l’infrarosso termico, ha<br />

permesso <strong>di</strong> effettuare delle termografie <strong>di</strong> numerose<br />

aree della pianura veneta. Sempre con lo scopo <strong>di</strong><br />

elaborare alcune termografie sono state acquisite anche<br />

immagini dal satellite ASTER.<br />

Il flow-chart 3 <strong>di</strong> Fig. 3 spiega qual è stata la<br />

metodologia applicata ai dati satellitari IKONOS per<br />

poter in<strong>di</strong>viduare i siti potenzialmente inquinati.<br />

In effetti, i dati del telerilevamento possono essere<br />

interpretati visivamente (e dunque non si tratta più <strong>di</strong><br />

telerilevamento ma <strong>di</strong> foto-interpretazione) oppure<br />

trattati in maniera relativa a quello che si cerca <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare, si parla allora <strong>di</strong> telerilevamento.<br />

Per poter in<strong>di</strong>viduare le aree potenzialmente<br />

inquinate, lo stu<strong>di</strong>o è stato principalmente basato<br />

sull’approfon<strong>di</strong>mento dell’analisi della riflettanza dopo<br />

avere effettuato tutti i pre-trattamenti menzionati<br />

precedentemente. Nel flow-chart sono state proposte<br />

due metodologie parallele (in<strong>di</strong>cate con le linee a tratti<br />

blu e rosso). La metodologia scelta è esposta in<br />

dettaglio <strong>nel</strong>le pagine seguenti.<br />

3 La calibrazione, validazione, ed estensione a tutto il bacino<br />

scolante della laguna <strong>di</strong> Venezia del metodo sono stati<br />

effettuati sui dati del IKONOS 2001.

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