Le discariche nel Veneto - Università degli Studi di Padova

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23.03.2015 Views

Fig. 9 – Risultato delle analisi GIS. È importante ricordare, che per questo progetto tre tipi di oggetti sono stati presi in considerazione perché possono avere conseguenze importanti sull’ inquinamento del territorio: − Le discariche (che siano controllate oppure abusive note) − Le cave: sono state considerate come aree preferibilmente nquinate visto che queste cave degli anni ’50-’60 sono state qualche volta riempite senza nessun controllo e sono numerosi i casi di contaminazione del sottosuolo e degli acquiferi sotto aree di cave. − I siti censiti per telerilevamento. Sui 632 siti considerati: − 144 (ovvero 22.8%) ricadono in aree agricole. In effetti una vegetazione stressata poteva essere la conseguenza di un campo lasciato al riposo. − 93 (ovvero 14.7%) ricadono in aree verdi. − 38 (ovvero 6%) ricadono in aree ricreative che siano terreni di calcio oppure spazi utilizzati per le sagre paesane per esempio. − 88 (ovvero 13.9%) ricadono in areee urbane o in via di lottizzazione. Questa importante proporzione di siti corrobora le considerazioni i fatte precedentemente sulla rapidaa urbanizzazione del territorio veneto. − 45(ovveroo 7.1%) ricadono in aree industriali o commerciali. Tanti siti nelle vicinanze dellee aree industriali sonoo stati assorbiti non appenaa l’area industriale si estendeva. − 53 (ovvero 8.4%) sonoo stati raggruppati sotto la voce “delle altre attività” (che non sia né commerciale né industriale). − 28 (ovvero 4.4%) sono effettivamente inquinatii secondo i comuni. Tanti ricadono in areee lasciate all’abbandono e sono utilizzate come aree di deposito di rifiuti inerti. − 143 (ovvero 22.6%) sono senza informazioni. I comuni non hanno saputo (o voluto) dare dellee informazioni riguardando i siti considerati. 48

Fig. 10 – Ripartizione del uso del suolo dei siti analizzati dai comuni (632 siti). 4.3.2. “Analisi intrusiva” Nella fase di verifica in campo, attualmente in corso per il Bacino Scolante, le informazioni raccolte dai Comuni su ogni sito potenzialmente contaminato vengono approfondite grazie a sopralluoghi e indagini in situ, che, se opportuno, possono comprendere anche indagini geofisiche, campionamenti e analisi chimiche. Tutti i risultati ottenuti vengono infine inseriti nell’archivio globale informatizzato. Una dellee metodologiee più promettenti e che sta fornendo risultati molto significativi è la “tomografia elettrica”(Fig. 12) del sottosuolo, che, come tutte le indagini geofisiche, permette di ispezionare ampie superfici in tempo limitato, lasciando il sito completamente intatto. L’indagine viene effettuata immettendo corrente in corrispondenza di elettrodi collegati a picchetti metallici infissi nel terreno fino ad una profondidi poco superiore al metro. Dall’interpretazione dei dati acquisiti si può derivaree la stratigrafia del sottosuolo, individuando anomalie generate, ad esempio, dalla presenza di metalli, acque inquinate, acqua salata, ecc. La tomografia elettrica permette di ispezionaree il sottosuolo fino a profondità molto elevate: nel caso dei siti del Bacino Scolante si sta procedendo ad indagini fino a 45-50 m di profondità. Le indagini geofisiche non sono comunque sufficienti per determinare lo stato di contaminazione di un sito. Poiché, però, permettono di caratterizzaree la struttura del sottosuolo, sono utili per pianificare con accuratezza la posizione dei campionamenti o dei carotaggi da effettuare in seguito. Ciò permette di limitare il numero dei sondaggi, contenendo i costi anche delle analisi di laboratorio, e perseguendo comunque l’obiettivo di verificare la contaminazione dei siti in esame. I risultati delle indagini in campo sono infine archiviati nel GIS all’interno di schede tecnichee informatizzate, e permettono un’analisi conclusiva finalizzata alla determinazione del “rischio ambientalee potenziale” di ognuno dei siti presi in esame. Il rischio viene calcolatoo in base ad alcuni parametri ambientalii (es. profondità della falda, distanza dalle abitazioni, ecc.) e ad alcuni parametri tecnici derivanti dalle misure (es. concentrazioni inquinanti in falda o nel suolo, ecc.). La scala del rischio ambientale potenzialee è di grande importanza per stabilire la priorità degli interventi di bonifica. Una volta individuati i siti potenzialmentee contaminati con varie metodologie (v. prossimoo paragrafo), la collaborazione avviata dallaa Regione con le Amministrazioni comunali è risultata di fondamentale importanza, in quanto il Comune è l’entee pubblico che, conoscendo dettagliatamente il territorio, più di altri può accertare quali attività abbiano interessato ciascuno dei siti individuati col telerilevamento, permettendo in tal modoo di procederee alla successiva selezione dei soli siti effettivamente a rischio. In conclusione, dopo avere individuato tutti i sitii potenzialmente inquinati presenti sul bacino scolante della laguna di Venezia, e dopo avere esteso questo metodo a tutta la pianura padana, è stato possibile creare ex novoo un data base dinamico permettendo allora di raccogliere tutte le informazione relative ai sitii nquinati. Grazie a strumenti e mezzi importanti, un primo check-up della pianura padana è stato effettuato con l’utilizzo del suddetto strumento di gestionee territoriale. 49

Fig. 10 – Ripartizione del uso del suolo dei siti analizzati dai comuni (632 siti).<br />

4.3.2. “Analisi intrusiva”<br />

Nella fase<br />

<strong>di</strong> verifica in<br />

campo, attualmente in corso<br />

per il Bacino Scolante, le informazioni raccolte dai<br />

Comuni su ogni sito potenzialmente contaminato<br />

vengono approfon<strong>di</strong>te grazie a sopralluoghi e indagini<br />

in situ, che, se opportuno,<br />

possono comprendere anche<br />

indagini geofisiche, campionamenti e analisi chimiche.<br />

Tutti i risultati ottenuti vengono infine inseriti<br />

<strong>nel</strong>l’archivio globale informatizzato.<br />

Una dellee metodologiee più promettenti e che sta<br />

fornendo risultati molto significativi è la “tomografia<br />

elettrica”(Fig. 12) del sottosuolo, che, come tutte le<br />

indagini geofisiche, permette <strong>di</strong> ispezionare ampie<br />

superfici in<br />

tempo limitato,<br />

lasciando il sito<br />

completamente intatto. L’indagine viene effettuata<br />

immettendo corrente in corrispondenza <strong>di</strong> elettro<strong>di</strong><br />

collegati a picchetti metallici infissi <strong>nel</strong><br />

terreno fino ad<br />

una profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> poco<br />

superiore al metro.<br />

Dall’interpretazione dei dati acquisiti si<br />

può derivaree la<br />

stratigrafia del sottosuolo, in<strong>di</strong>viduando anomalie<br />

generate, ad esempio, dalla presenza <strong>di</strong> metalli, acque<br />

inquinate, acqua salata, ecc.<br />

La tomografia elettrica<br />

permette <strong>di</strong> ispezionaree il<br />

sottosuolo fino a profon<strong>di</strong>tà molto elevate: <strong>nel</strong> caso dei<br />

siti del Bacino Scolante si sta procedendo ad indagini<br />

fino a 45-50 m <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà.<br />

<strong>Le</strong> indagini<br />

geofisiche non sono<br />

comunque<br />

sufficienti per determinare lo stato <strong>di</strong> contaminazione<br />

<strong>di</strong> un sito. Poiché, però, permettono <strong>di</strong> caratterizzaree la<br />

struttura del sottosuolo, sono utili per pianificare con<br />

accuratezza la posizione<br />

dei campionamenti o dei<br />

carotaggi da<br />

effettuare in seguito. Ciò permette <strong>di</strong><br />

limitare il numero dei sondaggi, contenendo i costi<br />

anche delle analisi <strong>di</strong> laboratorio, e perseguendo<br />

comunque l’obiettivo <strong>di</strong> verificare la contaminazione<br />

dei siti in esame.<br />

I risultati delle indagini in campo sono infine<br />

archiviati <strong>nel</strong> GIS all’interno <strong>di</strong> schede tecnichee<br />

informatizzate,<br />

e permettono un’analisi conclusiva<br />

finalizzata alla determinazione del “rischio ambientalee<br />

potenziale” <strong>di</strong> ognuno dei siti presi in esame. Il rischio<br />

viene calcolatoo in base ad alcuni parametri ambientalii<br />

(es. profon<strong>di</strong>tà<br />

della falda, <strong>di</strong>stanza dalle abitazioni,<br />

ecc.) e ad alcuni parametri tecnici derivanti dalle<br />

misure (es. concentrazioni<br />

inquinanti in<br />

falda o <strong>nel</strong><br />

suolo, ecc.). La<br />

scala del rischio ambientale potenzialee<br />

è <strong>di</strong> grande importanza per<br />

stabilire la priorità <strong>degli</strong><br />

interventi <strong>di</strong> bonifica.<br />

Una volta in<strong>di</strong>viduati i siti potenzialmentee<br />

contaminati con varie metodologie (v. prossimoo<br />

paragrafo), la collaborazione<br />

avviata dallaa Regione con<br />

le Amministrazioni<br />

comunali<br />

è risultata <strong>di</strong><br />

fondamentale importanza, in<br />

quanto il Comune è l’entee<br />

pubblico che, conoscendo dettagliatamente il territorio,<br />

più <strong>di</strong> altri può accertare quali attività abbiano<br />

interessato<br />

ciascuno<br />

dei<br />

siti in<strong>di</strong>viduati<br />

col<br />

telerilevamento, permettendo<br />

in tal modoo <strong>di</strong> procederee<br />

alla successiva selezione dei soli siti effettivamente a<br />

rischio.<br />

In conclusione, dopo avere in<strong>di</strong>viduato tutti i sitii<br />

potenzialmente<br />

inquinati presenti sul bacino scolante<br />

della laguna <strong>di</strong><br />

Venezia, e dopo avere esteso questo<br />

metodo a tutta<br />

la pianura padana, è stato possibile<br />

creare ex novoo un data base <strong>di</strong>namico permettendo<br />

allora <strong>di</strong> raccogliere tutte le informazione relative ai sitii<br />

nquinati. Grazie a strumenti e mezzi importanti, un<br />

primo check-up<br />

della pianura padana è stato effettuato<br />

con l’utilizzo del suddetto strumento <strong>di</strong> gestionee<br />

territoriale.<br />

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