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“ALBERTO SPADOLINI<br />

ALLA CORTE DI JOSEPHINE BAKER”<br />

Museo <strong>virtuale</strong> Château de Brignac 2015<br />

Château de Brignac (Seiches-sur-le-Loir)<br />

“Il Presidente della Repubblica Francese François Hollande<br />

ringrazia sinceramente per aver riscoperto Alberto Spadolini,<br />

artista ricco di molteplici talenti, danzatore d'avanguardia,<br />

coreografo, pittore e cantante, che ha illustrato in particolare le<br />

scene e il cinema francese.”<br />

Le Chef de Cabinet du Président de la République


PRIMO PIANO<br />

Spadolini fra i suoi decori nel Castello di Brignac, anni ’50 (coll. P. Oger)<br />

Visione meravigliosa:<br />

Spadolini & Joséphine Baker<br />

“Parigi si ricorda ancora di quella notte in cui ha scoperto Spadolini. Era in<br />

un Music-Hall di Joséphine Baker. Sulla musica del ‘Matrimonio segreto’<br />

di Cimarosa, nella scenografia in stile cinese uscì, sembrò da una tela del<br />

XVIII° secolo, Spadolini con Joséphine Baker vestita da marchesa creola.<br />

Visione meravigliosa che provocò l’entusiasmo di Parigi …”<br />

Frammento articolo, Parigi anni ‘40


Studio Piaz : « Joséphine e Spadolini », 1932 (coll. Mei)


Federico Fellini: “Joséphine Baker”<br />

(autorizzazione di Vincenzo Mollica)<br />

“Originaria di un povero sobborgo del Missouri, Joséphine Baker sbarca a<br />

Parigi alla metà degli anni ’20. Trionfa con la ‘Revue Négre, e diventa la<br />

‘stella’ del Folies Bergère e del Casinò de Paris.<br />

Donna straordinariamente generosa, nel corso della 2° Guerra Mondiale<br />

entra nella Resistenza anti-nazista, decorata alla Liberazione dal Generale<br />

De Gaulle. Si batte contro la segregazione razziale ed adotta una nidiata di<br />

bambini di ogni razza e religione dando esempio di fraternità universale.<br />

Ma nell’immaginario collettivo sarà ricordata per quelle piume …”


Joséphine Baker : « Theater des Westens – Nachtkabarett », anni ‘20


Joséphine Baker, anni ‘ 20<br />

“Tra me e Joséphine Baker ci sono sempre state delle piume bianche che<br />

le coprivano una parte significativa del corpo.<br />

Da ragazzo ho sempre sperato che cadessero quelle piume, tant’è vero che<br />

ci sono stati dei pensieri notturni su di lei.”<br />

Tonino Guerra<br />

Il brano è tratto da “Chez Joséphine” (omaggio a Joséphine Baker) a cura di Vincenzo Mollica,<br />

Editore del Grifo 1987.


Federico Fellini: “Joséphine Baker” (autorizzazione di Vincenzo Mollica)


« Spadolini & Joséphine », disegno di Pierre Payen, Casinò de Paris 1933<br />

“Perché ad un certo punto della mia vita ho deciso di affrontare il mito<br />

della Baker? Perché quella della ‘Venere Nera’ è una delle avventure<br />

artistiche più ammalianti che mi sia capitata di incontrare. Raccontare<br />

Joséphine, in fondo, ci consente di seguire la scia di una frase di Vinicius<br />

de Moraes: ‘La vita amico è l’arte dell’incontro’…”<br />

Vincenzo Mollica<br />

Il brano è tratto da “Chez Joséphine” (omaggio a J. Baker) a cura di V. Mollica, Editore del<br />

Grifo 1987.


Paul Colin : «Litografia Joséphine - La Revue Nègre », 1927


Secondo la rivista “Sourire” (aprile 1933) all’interno del Casinò de Paris è presente<br />

il dipinto “Spadolini in rosso pompeiano” della pittrice milanese Clérici-Trémi<br />

“Ogni sera Spadolini ottiene al Casinò de Paris un successo significativo.<br />

Si chiama Alberto Spadolini, che ne ‘Le Carnet de la Semaine’ io ho<br />

qualificato il ‘Rodin vivente’ ... La gloria di Joséphine Baker non<br />

l’offusca affatto, come la sua non potrebbe essere offuscata …”<br />

Legrand-Chabrier ‘L’Intransigeant’, 1933


Jean-Gabriel Domergue: “Litografia Joséphine Baker” , 1936


Spadolini, dicembre 1933<br />

“Per molti fu una rivelazione quando, come nuovo partner di Joséphine<br />

Baker apparve Spadolini.<br />

Partner? La parola non è esatta. E questo ancor più perché le sue danze, le<br />

migliori, sono quelle dove, ebbro di questa specie di genio che possiede,<br />

danza da solo…”<br />

« Il fallait un danseur a Joséphine Baker, ce fut un peintre qu’elle choisit »,<br />

J. Barois, Paris Midi 1933


Condé Nast : « Joséphine Baker », anni ‘30


Spadolini e Joséphine Baker: “Les Folies du Music-Hall”, Jacques Damase 1960<br />

“Una notte a casa di Joséphine Baker: a tavola, davanti a bicchieri di<br />

cristallo colmi di champagne si parla ancora di lavoro, questa volta con<br />

gravità, quasi con rispetto; una risata riparte subito. Joséphine ha<br />

immaginato qualche scherzo. Nella polvere d’oro luminoso che sfugge dal<br />

giardino d’inverno, da un boschetto di palme è apparso un uomo: egli<br />

danza, atletico, sportivo. E i suoi muscoli disegnano, prolungandoli, dei<br />

movimenti che fanno evocare la vita degli stadi, i giochi degli antichi.<br />

‘Era un pittore – decoratore’ lei dice. ‘Abitava a Nizza. I tempi sono<br />

difficili e lui si è dato alla danza. Debutterà al Casino …’ E Joséphine lo<br />

applaude con frenesia. ‘Bravo Spadolini! Bis!’…”<br />

“Une nuit chez Joséphine Baker” di André Rivollet,<br />

L’Intransigeant , 1932


Joe Pazen: « Spadolini al Palais de Chaillot », Parigi 1946


Studio Piaz : « Spadolini », Parigi 1933<br />

“La Vigilia di Natale, fui invitato nel Vésinet, per il Cenone …Tutto era<br />

bianco a casa di Joséphine. Un tappeto d’ovatta ai piedi di un abete<br />

imbiancato mi accolse all’ingresso. Sotto i rami ricoperti di fili d’argento,<br />

un grammofono riversava l’ultimo ritornello del film ‘Zouzou’. C’era un<br />

gruppo di amici: i compagni del Casinò de Paris, il danzatore nudo<br />

Spadolini, per la circostanza vestito!”<br />

“Une vie de toutes les couleurs : mémoire di J. Baker<br />

raccolte da A. Rivollet”, Ed. Arthaud, 1935


Spadolini e Tatiana Riabouchinska dei Balletti Russi, anni ‘30


Studio Piaz : « Spadolini », Paris 1932<br />

“Spadolini che combina un corpo eccezionale con una<br />

straordinaria capacità di ballare”.<br />

Variety (New York)


Studio Roger Carlet: “Spadolini in una danza indiana”, Parigi anni ‘30


Photo Cayeb : « Spadolini », Bruxelles anni ‘30<br />

“Nella danza internazionale Spadolini primeggia con<br />

grande prestigio”.<br />

The Era (Londra)


« Manifesto Spadolini », Papeteries de Gerval, Belgio anni ‘30


Condé Nast : « Spadolini », Casinò de Paris 1933<br />

« Mitologico, mistico, faunesco! Visione di Spadolini.»<br />

Paul Valéry


Spadolini : « Casanova », anni ‘30 (coll. Pierre Barlatier De Mas)


Harry Meerson : « Bolero-Spadò », Parigi anni ‘30<br />

“La vostra coreografia è in armonia con la partizione del Bolero.”<br />

Maurice Ravel


Maurice Seymour : « Hermes - Spadolini », Chicago 1935


Maurice Seymour : «Spadolini », Chicago 1935<br />

“Spadolini concretizza la visione del poeta.”<br />

Max Jacob


Studio Piaz: « Spadolini », Parigi 1932


Photo Cayeb : « Spadolini », Bruxelles anni ‘30<br />

“Spadolini ha una tecnica brillante e una grande bellezza di<br />

movimenti e di atteggiamenti.”<br />

"Vogue" 1934


Studio Roger Carlet : « Spadolini », Parigi anni ‘30


Spadolini, anni ‘30 (coll. Pierre Barlatier De Mas)<br />

“I miei amici mi considerano pazzo perché preferisco ai contratti<br />

più remunerativi quelli che mi permettono di viaggiare, di<br />

sperimentare tutte le arti. I soldi non mi sono mai interessati! ”<br />

Alberto Spadolini


Studio Piaz: “Spadolini nel Bolero di Ravel”, anni ‘30


Condé Nast : « Spadolini », Casinò de Paris 1933<br />

“La danza per Spadolini è stata, nell’arco della sua carriera artistica, un<br />

punto di riferimento costante, fatto di molteplici aspetti che comprendono<br />

la sua formazione romana degli anni ’20, il successo come danzatore degli<br />

anni ’30 e ’40 e la sua attività di pittore soprattutto dagli anni ’50 in poi.<br />

Costituisce una specie di ‘fil rouge’, una chiave di lettura per<br />

comprenderne la complessità.”<br />

Rosella Simonari, “Alberto Spadolini e la danza”,<br />

Bolero-Spadò 2007


Photo Cayeb : « Spadolini », Bruxelles anni ‘30


SECONDO PIANO<br />

La contessa Yvette de Marguerie nel Castello di Brignac, anni ’50 (coll. P. Oger)<br />

Spadolini pittore, decoratore, scultore, illustratore,<br />

restauratore, attore, regista, cantante<br />

“Un tempo di proprietà della contessa Yvette de Marguerie, il Castello di<br />

Brignac è stato affrescato da Alberto Spadolini. Era questo il luogo<br />

d’incontro privilegiato della principessa russa Irina ed del consorte principe<br />

Felix Yussupov; del duca di Windsor e della duchessa Wallis Simpson; del<br />

ministro André Malraux, ‘braccio destro’ di De Gaulle; del giornalista e<br />

futuro Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini …”<br />

Bolero-Spadò 2007


Spadolini: “Autoritratto”, anni ‘40 (coll. Ghassoul)


Spadolini : “Étoiles de l’Opéra n.1”, anni ‘50<br />

“La ricerca pittorica di Spadolini è la trasfigurazione dell’anima della<br />

danza. Questa testimonianza psicologica ci trasmette la profonda vibrazione<br />

dei suoi personaggi, ma essenzialmente con la sua emotiva ispirazione di<br />

corpi in movimento. Perché: veramente questo artista lavora sopra questa<br />

materia essendo ispirato dall’universo sensitivo e lo traspone con il suo<br />

genio che sprizza dal suo cuore e dalla sua anima” .<br />

Jean Cocteau<br />

Brochure pittore Spadolini anni ‘50


Spadolini : “Le Jongleur”, anni ‘40


Spadolini: “Pas de deux”, 1966 (coll. Minnucci)<br />

“Spadolini danza i suoi sogni. I suoi sogni di pittore … La sua<br />

concezione dell’Arte è legata per mezzo della sua anima e dei suoi<br />

muscoli a nostra sorella la Danza e alla Pittura. Le sue tele ci<br />

rivelano dei visi che avremmo amato.<br />

La natura assomiglia al sogno di un mondo quasi Santo.<br />

Ecco questo Spadolini, sportivo infaticabile, che prende la vita<br />

come una corsa e coglie al volo dei fiori. Dei fiori tra gli allori.”<br />

Max Jacob<br />

Brochure pittore Spadolini anni ‘50


Spadolini : « Il volto dell’amore », anni ‘40


Spadolini : « Variation romantique », 1960<br />

“Non essendo più sulla scena, nell’esprimermi con figure e colori<br />

ho sempre avuto in me l’inesauribile desiderio di raffigurare ciò che<br />

potevo immaginarvi, ciò che avrei voluto fosse esistito …<br />

L’immagine reale dell’oggetto, in quel momento, in quel solo<br />

momento, perché basta un soffio, il volgersi di una testa,<br />

l’inclinazione più accentuata del corpo, uno scatto … per cambiare<br />

tutto. La bellezza è nel momento in cui si coglie. Un attimo e<br />

l’immagine si disfa, non ‘trasmette’ più quella emotività-bellezza<br />

che hanno prima colpito la sensibilità dello spettatore ...”<br />

Intervista Spadolini, “ Il Messaggero”, Roma 1967


Spadolini : « Duilio, la première leçon de danse », 1947 (coll. P. Oger)


Spadolini : « Sérénade de Schubert », 1960 (coll. Mario Spadellini)<br />

“… l’amicizia con Anton Giulio Bragaglia, che lo conobbe e sostenne nei<br />

primi anni romani, si manifesta nel cinetismo delle figure che discende da<br />

una personale revisione del dinamismo caro ai futuristi. Negli anni della<br />

gioventù di Spadolini, le Marche avevano vissuto infatti una stagione<br />

artistica caratterizzata dal diffondersi fra gli artisti più giovani di un<br />

esasperato desiderio di rinnovamento: a Macerata, in particolare, pittori<br />

come Monachesi, Tulli e Pannaggi avevano raccolto il testimone di<br />

Boccioni dando vita ad una tarda stagione futurista in seno alla quale può<br />

iscriversi anche l’esordio di Spadolini.”<br />

prof. Stefano Papetti, direttore Pinacoteca di Ascoli Piceno<br />

“Rassegna Bolero-Spadò”, Riccione 2005


Spadolini: “Coreografia per Charlotte Bara”, 1972 (coll. Conti)


Spadolini : « Gruppo danzante », anni ‘50 (coll. Mario Spadellini)<br />

“La pittura di Spadolini, singolare per taglio compositivo e<br />

soluzione luministica, si attesta come esigenza espressiva di un<br />

racconto autobiografico, in cui ogni forma creativa rappresenta un<br />

elemento dell’infinito universo esistenziale. Intrisi di istintività e di<br />

poesia, di cromie dense e oniriche, i dipinti ubbidiscono a una<br />

ricerca estetica fondata, come sottolineava Cocteau, sulla<br />

trasfigurazione dell’anima nella danza”.<br />

prof. Enzo Dall’Ara, critico d’arte, Bolero-Spadò 2007


Spadolini: “Ballet Russe de Monte Carlo”, anni ‘50


Spadolini: “Lungo la Senna, in lontananza Notre-Dame”, 1965<br />

“Nei suoi dipinti Spadolini racconta la bellezza architettonica di<br />

Parigi, i suoi monumenti, le chiese, i giardini, le luci, i colori degli<br />

alberi che si affacciano sulla Senna …<br />

Bolero-Spadò, 2007


Spadolini : « Notre-Dame de Paris », anni ‘40


Spadolini: “Place Vendôme” Parigi 1950 (coll. Andrée Lotey)


Spadolini: “Sacré-Cœur”, Parigi 1949 (coll. Andrée Lotey)


Spadolini: “Splendore del mare”, anni ‘50<br />

“I paesaggi marchigiani sono la nota più intima di Spadolini.<br />

‘Splendore del mare’, il dipinto con la veduta del Conero<br />

recentemente riportato alla luce è davvero delicato nei toni. Questo<br />

è il vero volto di Spadolini!”<br />

prof. Riccardo Gresta, storico dell’arte,<br />

“Bolero-Spadò” 2007


Spadolini : « Mamma Ida Romagnoli », anni ‘60


Spadolini: « Campagna marchigiana », 1954<br />

“Vita curiosa quella di Spadolini … Debutta a 12 anni nell’atelier<br />

di Gian Battista Conti che all’epoca era già il pittore del Vaticano;<br />

lo ritroviamo presso Bragaglia a Roma con De Chirico, Prampolini<br />

e Marinetti che rappresentano il movimento italiano d’avanguardia.<br />

Là egli espone già e dipinge le sue scenografie…”<br />

Jacopo della Serra, Accademico d’Italia,<br />

Brochure Spadolini 1947


Spadolini: “Fleurs n. 2”, anni ‘50


Spadolini : « Fermo», anni ‘50 (coll. Stefano Travaglini)<br />

“La natura imita l’arte diceva Oscar Wilde. Spadolini dipingendo<br />

è il giocoliere che sa eccitare la nostra curiosità e sensibilità,<br />

rivelandoci quello che ci sfugge invitandoci nel suo universo.”<br />

Principe Felix Feliksovic Yussupov<br />

Brochure ‘La Dorica’, Roma marzo 1967


Spadolini: “Venezia”, anni ‘40


Spadolini: “Satyricon”, anni ‘60<br />

“Francesco mi ha insegnato a dare per la gioia di dare, a sentirmi felice di<br />

quanto possiedo, a considerare i ricchi come i veri poveri perché spesso<br />

sono poveri nello spirito e nell’anima. A credere che il dolore è un dono<br />

perché con il dolore si acquista la felicità e la comprensione della felicità;<br />

a capire che la felicità non può scaturire che da noi stessi, dal profondo del<br />

nostro essere e che il mondo esterno non può turbare l’equilibrio e la<br />

serenità della nostra anima …”<br />

“Spadolini francescano e ballerino”,<br />

intervista di Mila Contini a Spadolini, 1946


Spadolini esoterico: “Tau, l’ultima colonna del Tempio”, anni ’60 (coll. Ghassoul)<br />

“… L’altro aspetto piuttosto persistente nei dipinti di Spadolini è<br />

rappresentato dall’immagine del tempio. Dal punto di vista simbolico, il<br />

Tempio è una variante del Temenos, il recinto sacro, e a volte rituale, che<br />

delimita il territorio dell’interiorità e entro il quale avvengono le<br />

trasformazioni dell’anima nonché l’unione della personalità, ovvero la<br />

meta finale del Sé alla quale allude il simbolo della sfera in alcuni<br />

dipinti…”<br />

“Spadolini ricercatore d’oro” di Antoine Fratini,<br />

Vice Président de l'Association des Psychanalystes Européens


Spadolini : « Fontana della Vita – decori Château de Brignac » (coll. E. Duval)<br />

“L’attuale proprietario, il signor Emmanuel Duval, mi ha fatto<br />

pervenire alcune riproduzioni degli interni del Castello di Brignac,<br />

completamente affrescato da Alberto Spadolini negli anni ’50”.<br />

Bolero-Spadò, 2007


Spadolini scultore : « Le mani », anni ‘50


Spadolini illustratore: “Libre arbitre”, tratto da<br />

“Le coeur … et ma raison” di André – Marie Klénovski, 1957<br />

“Un uomo in equilibrio instabile su di una bilancia tiene sollevato l’intero<br />

pianeta. Riuscirà il pianeta Terra a sopravvivere? La risposta non può che<br />

essere: dipende solo dall’equilibrio interiore raggiunto da ogni singolo<br />

uomo.”<br />

Bolero-Spadò, 2007


Spadolini illustratore: "Les Sources de l’Orgueil",<br />

tratto da « Récital » di André – Marie Klénovski, 1952


“Particolare del dipinto Maria Maddalena”, del ‘600<br />

restaurato da Spadolini negli anni ‘40<br />

“Spadolini collabora a restaurare antichi dipinti nello studio di Jules<br />

Boucher (1902 – 1955), apprezzato autore di volumi sulla simbologia e<br />

discepolo del celebre alchimista Fulcanelli…”<br />

Bolero-Spadò, 2007


Scuola di Bartolomé Esteban Murillo: “Sant’Antonio da Padova e il Bambino Gesù”,<br />

dipinto restaurato da Spadolini negli anni ‘40


Spadolini attore: “Le jour se léve”, 1939<br />

“Spadolini ha fatto parte del cast di ‘Le jour se léve’, distribuito in Italia<br />

con il titolo ‘Alba tragica’, scritto da Jacques Prévert, con Jean Gabin,<br />

regia di Marcel Carné.”<br />

Bolero-Spadò, 2007


Spadolini (a petto nudo) e Jean Marais (in giacca bianca) debuttano nel film “L’épervier”.<br />

In primo piano Charles Boyer e la principessa Natalie Paley (1933)


Spadolini: “Marinella”, 1936<br />

“Il cantante ed attore di origine corsa Tino Rossi, dalla voce ‘magica’ e<br />

dal fisico mediterraneo, vuole una danza di Spadolini nel film<br />

‘Marinella’, una commedia sentimentale diretta da Pierre Caron.”<br />

Bolero-Spadò, 2007


Spadolini danza con Mila Parely nel film « Le Monsieur de 5 heures », di Pierre Caron, 1938


Spadolini : « Nous les Gitans », 1951 (coll. Cinémathèque Française)<br />

Spadolini è stato regista di alcuni documentari prodotti dalla Société<br />

Courts Métrages di Yvette de Marguerie fra cui “Rivage de Paris” (1950)<br />

con Suzy Solidor e le musiche di Django Reinhardt (Archives Français du<br />

Film); “Souvenirs d’Espagne” (1952) con Carmen Amaya (Cinémathèque<br />

Française); “Nous les gitans” (1951) sulle origini della musica gitana vede<br />

la partecipazione di Spadolini nelle vesti di scenografo, realizzatore dei<br />

testi, regista e danzatore (Cinémathèque Française).<br />

Bolero-Spadò, 2007


Spadolini : « Nous les Gitans », 1951


Léonide Massine: “Tales of Hoffmann”, London Film 1951<br />

“Alberto Spadolini è assunto personalmente da Sir Alexander Korda,<br />

fondatore della London Film, come adattatore dei dialoghi per le versioni<br />

francesi di alcuni film fra i quali “I racconti di Hoffman”, Premio Miglior<br />

Produzione al Festival di Cannes (1951) e “Outcast of the Island” regia di<br />

Carol Reed (1951).”<br />

Bolero-Spadò, 2007


Photo Hartcourt : « Le chanteur Spadolini »<br />

“Spadolini canta con una voce gradevole e intonata e possiede la diversità<br />

di doni richiesti per il Music-Hall.”<br />

Petit Parisien, anni ’30


TERZO PIANO<br />

« Spadolini », anni ‘30<br />

Il fantastico mondo di Spadolini<br />

“… nel 1978 venne scoperto, in una soffitta di una casa di Fermo, un<br />

vecchio scatolone, che all’apertura presenta non poche sorprese.<br />

All’interno, infatti, sono conservate un centinaio di fotografie artistiche<br />

degli anni ’30, manifesti, libri, articoli, spartiti musicali, dépliant degli<br />

spettacoli di danza e delle esposizioni di pittura, insomma in quello<br />

scatolone, dimenticato e impolverato è contenuto l’Archivio di Alberto<br />

Spadolini…”<br />

“A tavola con Spadolini, le grand danseur”<br />

a cura di Fabio Filippetti e Franco Copparo, Fortino Napoleonico di Portonovo, 2007


Spadolini: “Yvette de Marguerie”, decori Château di Brignac, anni ‘50


Paris, 14 juillet 1937<br />

Spadolini con Suzy Solidor, Marianne Oswald e Raoul Guérin (Canard Enchainé)


Notre Cœur : « Il Principe Azzurro», Paris 1941


“Illustrated”, Londra 1947


Vedettes, Parigi 1941


Corbellini : «Il danzatore Spadolini », 1940 (coll. Corbellini)


Henri Matisse: “Brochure Ballet Russe de Monte Carlo”, 1938


Jean Cocteau: “Brochure La danse à travers les âges », 1945<br />

Nel lungometraggio “La danse à travers les âges”, Spadolini presenta una<br />

serie di danze antiche e moderne. La regia è di Christian Bérard, il<br />

commento ed i costumi sono di Jean Cocteau. Del filmato resta una esile<br />

traccia in un articolo di giornale del 1946.<br />

Bolero-Spadò, 2007


Enrique Juvet: « Spartito musicale Bolero-Spado », Parigi 1933


Mistinguett inaugura nel 1946 la prima mostra pittorica di Spadolini<br />

“Durante una danza ‘carioca’ la celebre Mistinguett sta per cadere,<br />

ma fortunatamente viene ‘presa al volo’ dal suo partner Spadò.”<br />

“Le Gala Martinez” , Ecoutez-moi, settembre 1934


Il pittore Alberto Spadolini e Liane Daydé, prima ballerina dell’Opera di Parigi,<br />

nell’atelier del Maestro Volinin, anni ‘50


Picasso : « Minotaur with Dora Maar », litografia n. 83, Suite Vollard, 1956<br />

“La bellissima immagine fotografica che appare sulla brochure dello<br />

spettacolo teatrale ‘Catherine empereur’ di Maurice Rostand (1937),<br />

opera dell’artista Dora Maar, compagna di Pablo Picasso, ritrae<br />

Spadolini nudo, bello come un dio, con una sfera in mano.<br />

Questo servizio fotografico, secondo il nobile russo Alex Wolfson,<br />

avrebbe provocato una terribile scenata di gelosia da parte del<br />

pittore spagnolo, inducendo Dora ad abbandonare la fotografia per<br />

darsi alla pittura.”<br />

Bolero-Spadò, 2007


Dora Maar: “Spadolini con una sfera in mano”, Parigi 1935<br />

La foto è utilizzata per la brochure della commedia ‘Catherine empereur’ del 1937


Pubblicità del cabaret “Chez Spadolini – l’Amiral”, 1948 (coll. P. Oger)<br />

“Spadolini s’è insediato a l’Amiral. In otto giorni ha rinnovato<br />

l’arredamento di questo vascello sotterraneo, mettendo lui stesso<br />

mano al pennello. Perché egli è pittore e non sa neppure lui, che<br />

cosa è per lui il primo mestiere: la danza o la pittura?<br />

In modo che, in otto giorni, gli oblò de l’Amiral aprono su una<br />

piccola scena dove suona un’eccellente orchestra del genere sudamericano<br />

…”<br />

Articolo dello scrittore e giornalista Christian Megret,<br />

Parigi 1948


Walter Chiari debutta accanto a Spadolini nella Compagnia di Marisa Maresca (1946)


Cartolina inviata dal regista Anton Giulio Bragaglia a Spadolini (1951)<br />

“Negli anni ’20 Spadolini è aiuto – scenografo e pittore al<br />

Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia. In qualità<br />

di attore debutta nella commedia ‘Scalari e Vettori’ di Umberto<br />

Barbaro (1928).”


Marlène Dietrich, cartolina anni ‘30<br />

“Spadolini, se ero una ballerina, è voi che avrei scelto come<br />

partner! ”<br />

Marlène Dietrich


Gabriele d’Annunzio, maestro di Alberto Spadolini, cartolina del 1922<br />

“Nel 1924 lavorava al Vittoriale l’anconetano Alberto Spadolini, figura<br />

eclettica del Novecento italiano, da poco riscoperto. Pittore, danzatore,<br />

scenografo e attore, aveva diciassette anni e conobbe d’Annunzio come<br />

addetto alle decorazioni di scena del primo spettacolo all’aperto<br />

organizzato dal Poeta. Nel corso di una passeggiata nel parco con Gabriele,<br />

che lo intratteneva descrivendogli lo splendore delle statue greche,<br />

Spadolini avrebbe ricevuto l’ordine di spogliarsi. Alla replica: “Ma … i<br />

giardinieri…”, Gabriele avrebbe risposto: “I giardinieri non vedranno<br />

quello che io vedo, io solo conto. Guardami in faccia. Il peccato è guardare<br />

se ci guardano, poiché in questo caso tu ti associ alla bassezza degli altri.<br />

Alza le braccia … che bellezza!!!”<br />

Giordano Bruno Guerri:<br />

“La mia vita carnale. Amori e passioni di Gabriele d’Annunzio”,<br />

Mondadori 2013


Spadolini: “Il Martirio di San Sebastiano” di Gabriele d’Annunzio, 1932


Radice di mandragora a forma di cornucopia, Amuleto ‘zampa di coniglio’ ,<br />

amuleto apotropaico e talismano<br />

simbolo di prosperità e di successo, con topazio<br />

“Gli uomini di spettacolo sono particolarmente superstiziosi: nel<br />

1929, allorché Spadolini emigra in Francia, riceve in dono da<br />

Gabriele D’Annunzio una mandragora portafortuna.<br />

La sera del suo debutto al Casinò de Paris nel dicembre 1932, la<br />

‘Venere Nera’ Joséphine Baker gli regala un prezioso amuleto con<br />

zampa di coniglio.<br />

“Superstizioni degli uomini di spettacolo”,<br />

a cura di Antonio Bortolotti


Spadolini: “Migliori Auguri in tutte le lingue del mondo”, inviato agli amici, anni ’50 (coll. N. Mei)


Joe Pazen : « Spadolini danseur et peintre », Parigi 1946 (coll. Buades)<br />

“Nel 2007 il signor Jean-François Crance rivela il coinvolgimento di<br />

Spadolini nella Resistenza antinazista e in un articolo racconta: “… la sua<br />

guerra generosa, pericolosa, incosciente!”<br />

Dopo essersi esibito nella Germania nazista fra l’autunno del 1940 e<br />

l’inverno del 1941 (ad ammirarlo Adolf Hitler e i principali gerarchi),<br />

Spadò si reca in Svezia dove entra in possesso di documenti segreti che fa<br />

pervenire alla Resistenza francese.”<br />

« Spadò il danzatore nudo » A. Livi Editore 2012


Joe Pazen : « Spadolini danseur et peintre », Parigi 1946 (coll. Pierre Barlatier De Mas)


Ultima immagine fotografica di Alberto Spadolini, autunno 1972 (coll. C. Petix)<br />

“La spia con licenza di danzare: non è un libro di Fleming, né<br />

tantomeno protagonista è l’agente segreto più amato dal cinema. Il<br />

James Bond di cui parliamo è l’italiano Alberto Spadolini:<br />

intrepido e sexy come 007, circondato da donne affascinanti e<br />

personaggi del jet set internazionale, in perenne movimento tra<br />

mondo dello spettacolo e della politica, ambienti raffinati e scenari<br />

di guerra ...”<br />

“La spia che ballava” di Erminia Pellecchia,<br />

‘Succede Oggi’, 2014


Spadolini, in partenza dal Castello di Brignac, anni ’50 (coll. P. Oger)


NEL PARCO DEL CASTELLO<br />

CONCERTO ‘LA JOIE DE PARIS’<br />

del “Nicoletta Fabbri Quintet”<br />

Spadolini : « Château de Brignac », anni ‘50 (coll. P. Oger)


Nicoletta Fabbri: “Sous le ciel de Paris”, 2014<br />

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ZzIyB2baNvM<br />

NICOLETTA FABBRI voce<br />

STEFANO TRAVAGLINI basso e contrabbasso<br />

ROBERTO STEFANELLI pianoforte<br />

GABRIELE ZANCHINI fisarmonica<br />

ROBERTO MONTI chitarra<br />

www.albertospadolini.it<br />

A cura dell’ATELIER “ALBERTO SPADOLINI” - RICCIONE

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