libretto con le preghiere - Ssmarcoepiox.it
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PREGHIERE 900<br />
SEGNO DELLA CROCE 901<br />
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spir<strong>it</strong>o Santo. Amen.<br />
PADRE NOSTRO<br />
902<br />
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,<br />
venga il tuo regno,<br />
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.<br />
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,<br />
e rimetti a noi i nostri deb<strong>it</strong>i come noi li rimettiamo ai nostri deb<strong>it</strong>ori,<br />
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal ma<strong>le</strong>.<br />
AVE MARIA 903<br />
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è <strong>con</strong> te.<br />
Tu sei benedetta fra <strong>le</strong> donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.<br />
Santa Maria, Madre di Dio,<br />
prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.<br />
GLORIA AL PADRE 904<br />
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spir<strong>it</strong>o Santo.<br />
Come era nel principio, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen<br />
ANGELO DI DIO 905<br />
Angelo di Dio, che sei il mio custode,<br />
illumina, custodisci, reggi e governa me<br />
che ti fui affidato dalla pietà ce<strong>le</strong>ste. Amen.<br />
PER I DEFUNTI 907<br />
L'eterno riposo dona a loro, Signore,<br />
E sp<strong>le</strong>nda ad essi la luce perpetua.<br />
Riposino in pace. Amen.<br />
ANGELUS 908<br />
L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria.<br />
E la Vergine <strong>con</strong>cepì per opera dello Spir<strong>it</strong>o Santo.<br />
Ecco l'ancella del Signore.<br />
Accada di me se<strong>con</strong>do la Tua parola.<br />
E il Verbo si è fatto carne.<br />
Ed ab<strong>it</strong>a in mezzo a noi.<br />
Ave, o Maria....<br />
Prega per noi, Santa Madre di Dio,<br />
perché siamo fatti degni del<strong>le</strong> promesse di Cristo.<br />
Preghiamo. Infondi nel nostro spir<strong>it</strong>o la tua grazia, o Padre; tu, che nell'annunzio<br />
dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la<br />
sua passione e la sua croce, <strong>con</strong> l'intercessione della beata Vergine Maria,<br />
guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.<br />
In latino:<br />
ANGELUS DOMINI nuntiav<strong>it</strong> Mariae. Et <strong>con</strong>cep<strong>it</strong> de Spir<strong>it</strong>u Sancto.<br />
Ecce ancilla Domini. Fiat mihi secundum verbum tuum.<br />
Et Verbum caro factum est. Et hab<strong>it</strong>av<strong>it</strong> in nobis.<br />
Ave Maria...<br />
Ora pro nobis sancta Dei Gen<strong>it</strong>rix.Ut digni efficiamur promissionibus<br />
Christi.<br />
Oremus. Gràtiam tuam, quaesumus, Dòmine, méntibus nostris infùnde, ut<br />
qui, angelo nuntiànte, Christi Filii tui incarnatiònem cognòvimus, per<br />
passiònem eius et crucem ad resurrectiònis glòriam perducàmur. Per<br />
eùmdem Christum Dominum nostrum. Amen.<br />
REGINA COELI 909<br />
Regina dei cieli, rallègrati, al<strong>le</strong>luia!<br />
Cristo, che hai portato nel grembo, al<strong>le</strong>luia!<br />
E' risorto, come aveva promesso, al<strong>le</strong>luia!<br />
Prega il Signore per noi, al<strong>le</strong>luia!<br />
Ral<strong>le</strong>grati, Vergine Maria, al<strong>le</strong>luia!<br />
Il Signore è veramente risorto, al<strong>le</strong>luia!<br />
1
Preghiamo. O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridonato<br />
la gioia al mondo intero: per intercessione di Maria Vergine <strong>con</strong>cedi a<br />
noi di godere la gioia senza fine della v<strong>it</strong>a eterna. Per Cristo nostro Signore.<br />
Amen.<br />
Regina caeli, laetàre, al<strong>le</strong>lùia!<br />
Quia quem meruìsti portàre, al<strong>le</strong>lùia!<br />
Resurréx<strong>it</strong>, sicut dix<strong>it</strong>, al<strong>le</strong>lùia!<br />
Ora pro nobis Deum, al<strong>le</strong>lùia!<br />
Gaude et laetàre, Virgo Marìa, al<strong>le</strong>lùia!<br />
Quia surréx<strong>it</strong> Dòminus vere, al<strong>le</strong>lùia!<br />
Orémus. Deus, qui per resurrectiònem Filii tui, Dòmini nostri Iesu Christi,<br />
mundum laetificàre dignàtus es: praesta, quaesumus, ut, per eius Gen<strong>it</strong>rìcem<br />
Virginem Marìam, perpétuae capiàmus gaudia v<strong>it</strong>ae. Per eùndem<br />
Christum Dòminum nostrum. Amen.<br />
PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II 910<br />
PER LA CELEBRAZIONE DEL GRANDE GIUBILEO DELL’ANNO 2000<br />
1. Sii benedetto, o Padre, che nel tuo infin<strong>it</strong>o amore ci hai donato<br />
l'unigen<strong>it</strong>o tuo Figlio, fattosi carne per opera dello Spir<strong>it</strong>o Santo nel seno<br />
purissimo della Vergine Maria, e nato a Bet<strong>le</strong>mme duemila anni or sono.<br />
Egli s'è fatto nostro compagno di viaggio e ha dato nuovo significato alla<br />
storia, che è un cammino fatto insieme nel travaglio e nella sofferenza,<br />
nella fedeltà e nell'amore, verso quei nuovi cieli e quella nuova terra in<br />
cui Tu, vinta la morte, sarai tutto in tutti.<br />
Lode e gloria a Te, Trin<strong>it</strong>à Santissima, unico e sommo Dio!<br />
2. Per tua grazia, o Padre, l'Anno giubilare sia tempo di <strong>con</strong>versione<br />
profonda e di gioioso r<strong>it</strong>orno a Te; sia tempo di ri<strong>con</strong>ciliazione tra gli uomini<br />
e di r<strong>it</strong>rovata <strong>con</strong>cordia tra <strong>le</strong> nazioni; tempo in cui <strong>le</strong> lance si mutino<br />
in falci e al fragore del<strong>le</strong> armi succedano i canti della pace. Donaci, o Padre,<br />
di vivere l'Anno giubilare docili alla voce dello Spir<strong>it</strong>o, fedeli nella sequela<br />
di Cristo, assidui nell'ascolto della Parola e nella frequenza al<strong>le</strong> sorgenti<br />
della grazia.<br />
Lode e gloria a Te, Trin<strong>it</strong>à Santissima, unico e sommo Dio!<br />
3. Sostieni, o Padre, <strong>con</strong> la forza dello Spir<strong>it</strong>o l'impegno della Chiesa<br />
per la nuova evangelizzazione e guida i nostri passi sul<strong>le</strong> strade del mondo,<br />
per annunciare Cristo <strong>con</strong> la v<strong>it</strong>a orientando il nostro pel<strong>le</strong>grinaggio<br />
terreno verso la C<strong>it</strong>tà della luce. Risp<strong>le</strong>ndano i discepoli di Gesù per il loro<br />
amore verso i poveri e gli oppressi; siano solidali <strong>con</strong> i bisognosi e larghi<br />
nel<strong>le</strong> opere di misericordia; siano indulgenti verso i fratelli per ottenere<br />
essi stessi da Te indulgenza e perdono.<br />
Lode e gloria a Te, Trin<strong>it</strong>à Santissima, unico e sommo Dio!<br />
4. Concedi, Padre, che i discepoli del tuo Figlio, purificata la memoria<br />
e ri<strong>con</strong>osciute <strong>le</strong> proprie colpe, siano una cosa sola, così che il mondo<br />
creda. Si dilati il dialogo tra i seguaci del<strong>le</strong> grandi religioni, e tutti gli uomini<br />
scoprano la gioia di essere tuoi figli. Alla voce supplice di Maria, Madre<br />
del<strong>le</strong> genti, si uniscano <strong>le</strong> voci oranti degli apostoli e dei martiri cristiani,<br />
dei giusti di ogni popolo e di ogni tempo, perché l'Anno Santo sia<br />
per i singoli e per la Chiesa motivo di rinnovata speranza e di giubilo nello<br />
Spir<strong>it</strong>o.<br />
Lode e gloria a Te, Trin<strong>it</strong>à Santissima, unico e sommo Dio!<br />
5. A Te, Padre onnipotente, origine del cosmo e dell'uomo, per Cristo,<br />
il Vivente, Signore del tempo e della storia, nello Spir<strong>it</strong>o che santifica<br />
l'universo, la lode, l'onore, la gloria oggi e nei secoli senza fine. Amen!<br />
CANTICO DELLA BEATA VERGINE (Magnificat) 911<br />
testo latino al n. 999<br />
L'anima mia magnifica il Signore<br />
e il mio spir<strong>it</strong>o esulta in Dio, mio salvatore,<br />
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.<br />
D'ora in poi tutte <strong>le</strong> generazioni mi chiameranno beata.<br />
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente<br />
e Santo è il suo nome:<br />
di generazione in generazione la sua misericordia<br />
si stende su quelli che lo temono.<br />
Ha spiegato la potenza del suo braccio,<br />
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;<br />
ha rovesciato i potenti dai troni,<br />
ha innalzato gli umili;<br />
ha ricolmato di beni gli affamati,<br />
ha rimandato i ricchi a mani vuote.<br />
Ha soccorso Israe<strong>le</strong>, suo servo,<br />
ricordandosi della sua misericordia,<br />
come aveva promesso ai nostri padri,<br />
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.<br />
CANTICO DI ZACCARIA (Benedictus) 912<br />
Benedetto il Signore il Dio di Israe<strong>le</strong>,<br />
che ha vis<strong>it</strong>ato e redento il suo popolo,<br />
e ha susc<strong>it</strong>ato per noi una salvezza potente<br />
2
nella casa di Davide, suo servo,<br />
come aveva promesso<br />
per bocca dei suoi santi profeti di un tempo:<br />
salvezza dai nostri nemici,<br />
e dal<strong>le</strong> mani di quanti ci odiano.<br />
Così Egli ha <strong>con</strong>cesso misericordia ai nostri padri<br />
e si è ricordato della sua santa al<strong>le</strong>anza,<br />
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,<br />
di <strong>con</strong>cederci, liberati dal<strong>le</strong> mani dei nemici,<br />
di servirlo senza timore, in sant<strong>it</strong>à e giustizia<br />
al suo cospetto per tutti i nostri giorni.<br />
E tu bambino sarai chiamato profeta dell'Altissimo<br />
perché andrai innanzi al Signore a preparargli <strong>le</strong> strade,<br />
per dare al suo popolo la <strong>con</strong>oscenza della salvezza<br />
nella remissione dei suoi peccati,<br />
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,<br />
per cui verrà a vis<strong>it</strong>arci dall'alto un so<strong>le</strong> che sorge,<br />
per rischiarare quelli che stanno nel<strong>le</strong> tenebre<br />
e nell'ombra della morte<br />
e dirigere i nostri passi<br />
sulla via della pace.<br />
CANTICO DI SIMEONE (Nunc dim<strong>it</strong>tis) 913<br />
1. Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace<br />
se<strong>con</strong>do la tua promessa.<br />
2. Perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza<br />
preparata da te davanti a tutti i popoli<br />
3. Luce per illuminare <strong>le</strong> genti<br />
e gloria del tuo popolo, Israe<strong>le</strong>.<br />
TRA LE TUE BRACCIA 914<br />
Ho sognato che camminavo in riva al mare <strong>con</strong> il Signore e rivedevo sullo<br />
schermo del cielo tutti i giorni della mia v<strong>it</strong>a passata e per ogni giorno trascorso<br />
apparivano sulla sabbia due orme: <strong>le</strong> mie e quel<strong>le</strong> del Signore.<br />
Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma, proprio nei giorni più difficili<br />
della mia v<strong>it</strong>a.<br />
Allora ho detto: Signore, io ho scelto di vivere <strong>con</strong> te e tu mi avevi promesso<br />
che saresti stato sempre <strong>con</strong> me. Perché mi hai lasciato solo proprio<br />
nei momenti più difficili?<br />
Ed Egli mi ha risposto: Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato<br />
mai: i giorni nei quali c'è soltanto un'orma sulla sabbia sono proprio<br />
quelli in cui ti ho portato in braccio.<br />
COME VIVERE (Madre Teresa di Calcutta) 915<br />
La v<strong>it</strong>a è un'opportun<strong>it</strong>à, coglila. La v<strong>it</strong>a è bel<strong>le</strong>zza, ammirala.<br />
La v<strong>it</strong>a è beat<strong>it</strong>udine, assaporala. La v<strong>it</strong>a è sogno, fanne una realtà.<br />
La v<strong>it</strong>a è una sfida, affrontala. La v<strong>it</strong>a è un dovere, compilo.<br />
La v<strong>it</strong>a è un gioco, giocalo. La v<strong>it</strong>a è preziosa, abbine cura.<br />
La v<strong>it</strong>a è ricchezza, <strong>con</strong>servala. La v<strong>it</strong>a è amore, godine.<br />
La v<strong>it</strong>a è un mistero, scoprilo. La v<strong>it</strong>a è una promessa, adempila.<br />
La v<strong>it</strong>a è tristezza, superala. La v<strong>it</strong>a è un inno, cantala.<br />
La v<strong>it</strong>a è una lotta, accettala. La v<strong>it</strong>a è felic<strong>it</strong>à, mer<strong>it</strong>ala.<br />
La v<strong>it</strong>a è v<strong>it</strong>a, difendila. La v<strong>it</strong>a sia un futuro di speranza<br />
per te e per i tuoi cari.<br />
CRISTO NON HA MANI (Anonimo fiammingo del XV secolo) 916<br />
Cristo non ha più mani, ha soltanto <strong>le</strong> nostre mani per fare oggi <strong>le</strong> sue o-<br />
pere.<br />
Cristo non ha più piedi, ha soltanto i nostri piedi per andare oggi agli uomini.<br />
Cristo non ha più voce, ha soltanto la nostra voce per parlare oggi di sé.<br />
Cristo non ha più forze, ha soltanto <strong>le</strong> nostre forze per guidare gli uomini<br />
a sé.<br />
Cristo non ha più vangeli che essi <strong>le</strong>ggano ancora,<br />
ma ciò che facciamo in paro<strong>le</strong> e in opere è l'Evangelo che lo Spir<strong>it</strong>o sta<br />
scrivendo.<br />
ANIMA DI CRISTO, SANTIFICAMI 917<br />
Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo salvami. Sangue di Cristo, i-<br />
nebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, <strong>con</strong>fortami.<br />
O buon Gesù esaudiscimi. Entro la tue piaghe nas<strong>con</strong>dimi Dal maligno<br />
nemico difendimi. Nell'ora della mia morte chiamami. Non permettere<br />
che io mi separi da te. Fa' che io venga a te a lodarti <strong>con</strong> i tuoi santi nei<br />
secoli dei secoli. Amen<br />
IL SANTO ROSARIO 918<br />
3
Guardo a voi tutti, fratelli e sorel<strong>le</strong> di ogni <strong>con</strong>dizione, a voi, famiglie<br />
cristiane, a voi, ammalati e anziani, a voi giovani: riprendete <strong>con</strong> fiducia<br />
tra <strong>le</strong> mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scr<strong>it</strong>tura,<br />
in armonia <strong>con</strong> la L<strong>it</strong>urgia e nel <strong>con</strong>testo della v<strong>it</strong>a quotidiana.<br />
«O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo<br />
di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell'inferno,<br />
porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più».<br />
Papa Giovanni Paolo II<br />
Il Rosario della Vergine Maria, sviluppatosi gradualmente nel se<strong>con</strong>do Mil<strong>le</strong>nnio<br />
al soffio dello Spir<strong>it</strong>o di Dio, è preghiera amata da numerosi Santi e<br />
incoraggiata dal Magistero. Nella sua semplic<strong>it</strong>à e profond<strong>it</strong>à, rimane, anche<br />
in questo terzo Mil<strong>le</strong>nnio appena iniziato, una preghiera di grande significato,<br />
destinata a portare frutti di sant<strong>it</strong>à. Essa ben s'inquadra nel<br />
cammino spir<strong>it</strong>ua<strong>le</strong> di un cristianesimo che, dopo duemila anni, non ha<br />
perso nulla della freschezza del<strong>le</strong> origini, e si sente spinto dallo Spir<strong>it</strong>o di<br />
Dio a «prendere il largo» («duc in altum!») per ridire, anzi 'gridare' Cristo<br />
al mondo come Signore e Salvatore, come «la via, la ver<strong>it</strong>à e la v<strong>it</strong>a» (Gv<br />
14, 6), come «traguardo della storia umana, il fulcro nel qua<strong>le</strong> <strong>con</strong>vergono<br />
gli ideali della storia e della civiltà».<br />
Quindi r<strong>it</strong>engo che, per potenziare questo dono ce<strong>le</strong>ste per sottolineare lo<br />
spessore cristologico del Santo Rosario, sia opportuna un'integrazione che<br />
gli <strong>con</strong>senta di abbracciare anche i misteri della v<strong>it</strong>a pubblica di Cristo<br />
tra il Battesimo e la Passione. È infatti nell'arco di questi misteri che <strong>con</strong>templiamo<br />
aspetti importanti della persona di Cristo qua<strong>le</strong> rivelatore defin<strong>it</strong>ivo<br />
di Dio. Egli è Colui che, dichiarato Figlio di<strong>le</strong>tto del Padre nel Battesimo<br />
al Giordano, annuncia la venuta del Regno, la testimonia <strong>con</strong> <strong>le</strong> opere,<br />
ne proclama <strong>le</strong> esigenze. È negli anni della v<strong>it</strong>a pubblica che il mistero<br />
di Cristo si mostra a t<strong>it</strong>olo specia<strong>le</strong> qua<strong>le</strong> mistero di luce: “ Finché sono<br />
nel mondo, sono la luce del mondo ” (Gv 9, 5).<br />
Affinché il Rosario possa dirsi in modo più pieno compendio del Vangelo, è<br />
perciò <strong>con</strong>veniente che, dopo aver ricordato l'incarnazione e la v<strong>it</strong>a nascosta<br />
di Cristo (misteri della gioia), e prima di soffermarsi sul<strong>le</strong> sofferenze<br />
della passione (misteri del dolore), e sul trionfo della risurrezione (misteri<br />
della gloria), la med<strong>it</strong>azione si porti anche su alcuni momenti particolarmente<br />
significativi della v<strong>it</strong>a pubblica (misteri della luce). Questa integrazione<br />
di nuovi misteri, senza pregiudicare nessun aspetto essenzia<strong>le</strong> dell'assetto<br />
tradiziona<strong>le</strong> di questa preghiera, è destinata a farla vivere <strong>con</strong><br />
rinnovato interesse nella spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à cristiana, qua<strong>le</strong> vera introduzione alla<br />
profond<strong>it</strong>à del Cuore di Cristo, abisso di gioia e di luce, di dolore e di<br />
gloria.<br />
(Dalla Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, 16 ottobre 2002)<br />
COME SI RECITA IL SANTO ROSARIO<br />
Rec<strong>it</strong>are il Santo Rosario è molto semplice. Potrebbe sembrare complicato<br />
all'inizio, ma, dopo che uno l'ha rec<strong>it</strong>ato una o due volte, tutto diventa<br />
molto faci<strong>le</strong>. Infatti è molto più diffici<strong>le</strong> spiegare come si fa a dire il Rosario<br />
che rec<strong>it</strong>arlo di fatto.<br />
La parola Rosario ha due significati principali. Un significato si riferisce<br />
all'oggetto fisico (che chiameremo corona), che si compone di una serie<br />
di grani di alcuni <strong>le</strong>ggermente separati dagli altri, e da grani più ravvicinati,<br />
una medaglia o crocera e una croce: l'altro importante significato<br />
si riferisce alla preghiera, per rec<strong>it</strong>are la qua<strong>le</strong> si usa l'oggetto stesso.<br />
L'oggetto fisico non è indispensabi<strong>le</strong> per rec<strong>it</strong>are la preghiera del Rosario,<br />
ma i grani sono un'ottima guida. Inoltre la corona, se è benedetta, è un<br />
oggetto sacro, la cui presenza nella casa di qualcuno o in tasca è, in un<br />
certo senso, un aiuto allo stato di <strong>con</strong>tinua preghiera a Gesù per mezzo di<br />
Maria.<br />
Quando preghiamo il Rosario, partiamo dalla croce della corona, diciamo<br />
una preghiera, quindi ci muoviamo sul primo granello e diciamo un'altra<br />
preghiera; quindi <strong>con</strong>tinuiamo in questo modo fino a che non siamo passati<br />
attraverso tutti i grani.<br />
Il Santo Rosario è composto da 20 Misteri della v<strong>it</strong>a di Gesù e di Maria divisi<br />
in quattro serie. Essi sono: (1) i misteri gaudiosi, (2) i misteri luminosi,<br />
i misteri dolorosi, e (4) i misteri gloriosi. Dovremmo come <strong>con</strong>templare<br />
<strong>con</strong> uno sguardo questi misteri che abbracciano tutta la v<strong>it</strong>a di Gesù<br />
trasmessa dal Vangelo, il Santo Rosario infatti è una preghiera evangelica<br />
per eccel<strong>le</strong>nza.<br />
Il Papa ci raccomanda che ognuno preghi tutto il Santo Rosario (composto<br />
dai 20 misteri) ogni giorno. Chi non potesse, potrebbe rec<strong>it</strong>are <strong>le</strong> rispettive<br />
serie di misteri nei giorni della settimana indicati sempre dalla recente<br />
riforma del Rosario).<br />
La rec<strong>it</strong>a del Santo Rosario può essere divisa in due parti: l'introduzione<br />
e <strong>le</strong> cinque decine.<br />
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spir<strong>it</strong>o Santo. Amen<br />
O Dio vieni a salvarmi.<br />
Signore vieni presto in mio aiuto.<br />
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spir<strong>it</strong>o Santo.<br />
Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen<br />
Per ognuna del<strong>le</strong> cinque decine<br />
4
Annuncio del mistero<br />
Lettura biblica<br />
Pausa di si<strong>le</strong>nzio<br />
Padre nostro<br />
10 Ave Maria<br />
Gloria al Padre<br />
Preghiera della Madonna a Fatima<br />
Gesù perdona <strong>le</strong> nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno,<br />
porta in cielo tutte <strong>le</strong> anime<br />
specialmente <strong>le</strong> più bisognose della tua misericordia.<br />
i misteri del Santo Rosario e il brano biblico<br />
MISTERI GAUDIOSI: (LUNEDÌ E SABATO)<br />
1. L'annunciazione della nasc<strong>it</strong>a di Gesù a Maria Santissima<br />
Nel sesto mese l'angelo Gabrie<strong>le</strong> fu mandato da Dio in una c<strong>it</strong>tà della Gali<strong>le</strong>a,<br />
chiamata Nazàreth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della<br />
casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando<br />
da <strong>le</strong>i, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è <strong>con</strong> te...Non temere,<br />
Maria, perché‚ hai trovato grazia presso Dio. Ecco <strong>con</strong>cepirai un figlio,<br />
lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio<br />
dell'Altissimo»...Allora Maria disse all'angelo: «Eccomi sono la serva del<br />
Signore, avvenga di me quello che hai detto». (Lc 1,26-38)<br />
2. Maria SS. vis<strong>it</strong>a Santa Elisabetta<br />
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in<br />
fretta una c<strong>it</strong>tà di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.<br />
Appena Elisabetta ebbe ud<strong>it</strong>o il saluto di Maria, il bambino <strong>le</strong> sussultò nel<br />
grembo. Elisabetta fu piena di Spir<strong>it</strong>o Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta<br />
tu fra <strong>le</strong> donne e benedetto il frutto del tuo grembo!...». Allora<br />
Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio Spir<strong>it</strong>o esulta in<br />
Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in<br />
poi tutte <strong>le</strong> generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me<br />
l'Onnipotente e Santo è il suo nome... ». (Lc 1,39-49)<br />
3. Gesù Cristo nasce povero a Bet<strong>le</strong>mme<br />
Ora mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per <strong>le</strong>i i giorni del<br />
parto. Diede alla luce il suo figlio primogen<strong>it</strong>o, lo avvolse in fasce e lo depose<br />
in una mangiatoia, perché‚ non c'era posto per loro nell'albergo.<br />
...C'erano in quella regione alcuni pastori...l'Angelo disse loro: «Non temete,<br />
ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è<br />
nato nella c<strong>it</strong>tà di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per<br />
voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia<br />
». (Lc 2,6-12)<br />
4. Gesù viene presentato al tempio<br />
5<br />
Quando venne il tempo della purificazione se<strong>con</strong>do la <strong>le</strong>gge di Mosè, portarono<br />
il bambino a Gerusa<strong>le</strong>mme per offrirlo al Signore... Ora a Gerusa<strong>le</strong>mme<br />
c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio...<br />
prese il bambino tra <strong>le</strong> braccia e benedisse Dio dicendo: «Ora lascia, o Signore,<br />
che il tuo servo vada in pace, perché i miei occhi hanno visto la tua<br />
salvezza... luce per illuminare <strong>le</strong> genti e gloria del tuo popolo Israe<strong>le</strong>». Il<br />
padre e la madre si stupivano del<strong>le</strong> cose che si dicevano di lui. Simeone li<br />
benedisse e parlò a Maria, sua Madre: «Egli è qui per la rovina e la salvezza<br />
di molti in Israe<strong>le</strong>,... E anche a te una spada trafiggerà l'anima». (Lc<br />
2,22-35)<br />
5. Gesù viene r<strong>it</strong>rovato al tempio<br />
Il fanciullo Gesù, quando ebbe dodici anni, <strong>con</strong> Maria e Giuseppe si recò -<br />
da Nazàreth - a Gerusa<strong>le</strong>mme se<strong>con</strong>do l'usanza della festa ebraica; ma<br />
trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del r<strong>it</strong>orno, il<br />
fanciullo Gesù rimase a Gerusa<strong>le</strong>mme, senza che i gen<strong>it</strong>ori se ne accorgessero.<br />
... Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori,<br />
mentre li ascoltava e li interrogava. Al vederlo restarono stup<strong>it</strong>i e sua<br />
madre gli disse: «Figlio, perché‚ hai fatto così ? Ecco tuo padre e io, angosciati,<br />
ti cercavamo». Ed egli rispose: «perché‚ mi cercavate ? Non sapevate<br />
che io devo occuparmi del<strong>le</strong> cose del Padre mio? «. Ma essi non compresero<br />
<strong>le</strong> sue paro<strong>le</strong>. ...Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.<br />
(Lc 2,41-51)<br />
MISTERI LUMINOSI (GIOVEDÌ)<br />
1. Gesù battezzato al Giordano.<br />
Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed<br />
egli vide lo Spir<strong>it</strong>o di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.<br />
Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio predi<strong>le</strong>tto,<br />
nel qua<strong>le</strong> mi sono compiaciuto».( Mt 3, 16-17)<br />
2. Gesù nella sua auto-rivelazione al<strong>le</strong> nozze di Cana.<br />
Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Gali<strong>le</strong>a e c'era la madre di<br />
Gesù. Fu inv<strong>it</strong>ato al<strong>le</strong> nozze anche Gesù <strong>con</strong> i suoi discepoli. Nel frattempo,<br />
venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più<br />
vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare <strong>con</strong> te, o donna? Non è ancora<br />
giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».<br />
E Gesù disse loro: «Riemp<strong>it</strong>e d'acqua <strong>le</strong> giare»; e <strong>le</strong> riempirono fino all'orlo.<br />
(E l’acqua si trasformò in vino.) Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli<br />
in Cana di Gali<strong>le</strong>a, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in<br />
lui. (Gv 2, 1-8)<br />
3. Gesù che annunzia il Regno di Dio e inv<strong>it</strong>a alla <strong>con</strong>versione.<br />
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Gali<strong>le</strong>a predicando il<br />
vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;<br />
<strong>con</strong>vert<strong>it</strong>evi e credete al vangelo». (Mc 1, 15-16). (…) Dopo aver detto
questo, al<strong>it</strong>ò (sugli Apostoli) e disse: «Ricevete lo Spir<strong>it</strong>o Santo; a chi rimetterete<br />
i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno<br />
non rimessi». (Gv 20, 22-23).<br />
4. Gesù Trasfigurato sul monte Tabor.<br />
E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne<br />
candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano <strong>con</strong> lui: erano Mosè<br />
ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipart<strong>it</strong>a che a-<br />
vrebbe portato a compimento a Gerusa<strong>le</strong>mme (…) E dalla nube (che li a-<br />
veva avvolti) uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'e<strong>le</strong>tto;<br />
ascoltatelo». (Lc 9, 35 par)<br />
5. Gesù che ist<strong>it</strong>uisce la Santa Eucaristia.<br />
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di<br />
passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel<br />
mondo, li amò sino alla fine. (Gv 13,1) (…) Ora, mentre essi mangiavano,<br />
Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai<br />
discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». Poi prese<br />
il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene<br />
tutti, perché questo è il mio sangue dell'al<strong>le</strong>anza, versato per molti, in<br />
remissione dei peccati. (Mt 26, 26 par).<br />
6<br />
MISTERI DOLOROSI (MARTEDÌ E VENERDÌ)<br />
1. Gesù agonizza nel giardino degli ulivi<br />
Allora Gesù, usc<strong>it</strong>o dal Cenacolo dove aveva ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o l'Eucaristia, andò <strong>con</strong><br />
i discepoli in un podere, chiamato Getsèmani, e disse loro: «Sedetevi qui,<br />
mentre io vado a pregare». ...e cominciò a provare tristezza e angoscia...e<br />
pregava dicendo: «Padre mio, se è possibi<strong>le</strong>, passi da me questo<br />
calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu» (Mt 26,36-39). In preda<br />
all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce<br />
di sangue che cadevano a terra. (Lc 22,44)<br />
2. Gesù viene flagellato alla colonna<br />
Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero<br />
<strong>con</strong>siglio <strong>con</strong>tro Gesù, per farlo morire. Poi messolo in catene, lo <strong>con</strong>dussero<br />
e lo <strong>con</strong>segnarono al governatore Pilato, il qua<strong>le</strong> dopo averlo interrogato,<br />
disse: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero:<br />
« Sia crocifisso!» ed egli aggiunse: «Ma che ma<strong>le</strong> ha fatto?». Essi allora<br />
urlarono: «Sia crocifisso!» (Mt 27). E Pilato, vo<strong>le</strong>ndo dar soddisfazione<br />
alla folla, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo <strong>con</strong>segnò<br />
ai soldati, perché fosse crocifisso. (Mc 15,15)<br />
3. Gesù viene incoronato di spine<br />
Allora i soldati del governatore <strong>con</strong>dussero Gesù nel pretorio e gli radunarono<br />
attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto<br />
scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo, <strong>con</strong><br />
una canna nella destra; poi mentre si inginocchiavano davanti, lo schernivano:<br />
«Salve, re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la<br />
canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo cosè schern<strong>it</strong>o, lo spogliarono<br />
del mantello, gli fecero indossare i suoi vest<strong>it</strong>i e lo portarono via per<br />
crocifiggerlo. (Mt 27,27-31)<br />
4. Gesù viene caricato della croce<br />
Mentre <strong>con</strong>ducevano via Gesù, presero un certo Simone di Cirene che veniva<br />
dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.<br />
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto<br />
e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso <strong>le</strong> donne disse:<br />
«Figlie di Gerusa<strong>le</strong>mme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse<br />
e sui vostri figli». ... Venivano <strong>con</strong>dotti insieme <strong>con</strong> lui anche due malfattori<br />
per essere giustiziati. (Lc 23,26-32)<br />
5. Gesù muore in croce<br />
Stavano presso la croce di Gesù sua Madre, la sorella di sua Madre, Maria<br />
di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù, vedendo la Madre e lè accanto a <strong>le</strong>i il<br />
discepolo che Egli amava, disse alla Madre: «Donna, ecco il tuo figlio». Poi<br />
disse al discepolo: «Ecco, la tua Madre». E da quel momento il discepolo<br />
la prese nella sua casa. ( Gv 19,25-27)<br />
MISTERI GLORIOSI: (MERCOLEDÌ, DOMENICA)<br />
1. Gesù risorge<br />
Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala<br />
e l'altra Maria andarono a vis<strong>it</strong>are il sepolcro. Ed ecco che vi fu un<br />
gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò<br />
la pietra e si pose a sedere su di essa... L'angelo disse al<strong>le</strong> donne: «Non<br />
abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E' risorto,<br />
come aveva detto». ( Mt 28,1-6)<br />
2. Gesù sa<strong>le</strong> al cielo<br />
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a<br />
loro e disse: «Pace a voi!». Stup<strong>it</strong>i e spaventati credevano di vedere un<br />
fantasma. Ma egli disse: «perché siete turbati, e perché sorgono dubbi<br />
nel vostro cuore? Guardate <strong>le</strong> mie mani e i miei piedi: sono proprio io!<br />
Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che<br />
io ho». Dicendo questo mostrò loro <strong>le</strong> mani e i piedi. ... Poi li <strong>con</strong>dusse<br />
fuori Betania e, alzate <strong>le</strong> mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si<br />
staccò da loro e fu portato verso il cielo. (Lc 24,36-51)<br />
3. Lo Spir<strong>it</strong>o Santo discende su Maria e i primi cristiani<br />
Mentre il giorno di pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme<br />
nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento<br />
che si abbattè gagliardo, e riempè tutta la casa dove si trovavano. Apparvero<br />
loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno<br />
di loro; ed essi furono tutti pieni di Spir<strong>it</strong>o Santo e cominciarono a parla-
e in altre lingue come lo Spir<strong>it</strong>o dava loro il potere di esprimersi. (At<br />
2,1-4)<br />
4. Maria SS. è assunta in cielo<br />
Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte <strong>le</strong> donne che<br />
vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la<br />
terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. ...<br />
Tutto questo hai compiuto <strong>con</strong> la tua mano, egregie cose hai operato per<br />
Israe<strong>le</strong>, di esse Dio si è compiaciuto. Sii sempre benedetta dall'onnipotente<br />
Signore. (Gdt 13,18-20; 15,10)<br />
5. Maria SS. è incoronata Regina dell'universo<br />
Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vest<strong>it</strong>a di so<strong>le</strong>, <strong>con</strong><br />
la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stel<strong>le</strong>. (Ap<br />
12,1)<br />
Alla fine del Santo Rosario o di una sola parte si rec<strong>it</strong>a<br />
Salve Regina, Madre di Misericordia, v<strong>it</strong>a dolcezza e speranza nostra, salve.<br />
A Te ricorriamo, esuli figli di Eva; a Te sospiriamo gementi e piangenti<br />
in questa val<strong>le</strong> di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli<br />
occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto<br />
benedetto del tuo seno. O c<strong>le</strong>mente, o pia, o dolce Vergine Maria.<br />
Seguono <strong>le</strong> LITANIE LAURETANE<br />
Signore, pietà. Signore, pietà.<br />
Cristo, pietà. Cristo, pietà.<br />
Signore, pietà. Signore, pietà<br />
Cristo, ascoltaci. Cristo, ascoltaci.<br />
Cristo, esaudiscici. Cristo, esaudiscici.<br />
Padre del cielo, che sei Dio, Abbi pietà di noi<br />
Figlio, Redentore del mondo ch sei Dio Abbi pietà di noi<br />
Spir<strong>it</strong>o Santo, che sei Dio, Abbi pietà di noi<br />
Santa Trin<strong>it</strong>à, unico Dio, Abbi pietà di noi<br />
Santa Maria, Prega per noi<br />
Santa Madre di Dio, Prega per noi<br />
Santa Vergine del<strong>le</strong> vergini, Prega per noi<br />
Madre di Cristo, Prega per noi<br />
Madre della Chiesa, Prega per noi<br />
Madre della divina grazia, Prega per noi<br />
Madre purissima, Prega per noi<br />
Madre castissima, Prega per noi<br />
Madre sempre vergine, Prega per noi<br />
Madre immacolata, Prega per noi<br />
Madre degna d'amore, Prega per noi<br />
Madre ammirabi<strong>le</strong>, Prega per noi<br />
Madre del buon <strong>con</strong>siglio, Prega per noi<br />
Madre del Creatore, Prega per noi<br />
Madre del Salvatore, Prega per noi<br />
Madre di misericordia, Prega per noi<br />
Vergine prudentissima, Prega per noi<br />
Vergine degna di onore, Prega per noi<br />
Vergine degna di lode, Prega per noi<br />
Vergine potente, Prega per noi<br />
Vergine c<strong>le</strong>mente, Prega per noi<br />
Vergine fede<strong>le</strong>, Prega per noi<br />
Specchio della sant<strong>it</strong>à divina Prega per noi<br />
Sede della Sapienza, Prega per noi<br />
Causa della nostra <strong>le</strong>tizia, Prega per noi<br />
Tempio dello Spir<strong>it</strong>o Santo Prega per noi<br />
Tabernacolo dell'eterna gloria Prega per noi<br />
Dimora tutta <strong>con</strong>sacrata a Dio Prega per noi<br />
Rosa mistica, Prega per noi<br />
Torre di Davide, Prega per noi<br />
Torre d'avorio, Prega per noi<br />
Casa d'oro, Prega per noi<br />
Arca dell'al<strong>le</strong>anza, Prega per noi<br />
Porta del cielo, Prega per noi<br />
Stella del mattino, Prega per noi<br />
Salute degli infermi, Prega per noi<br />
Rifugio dei peccatori, Prega per noi<br />
Consolatrice degli affl<strong>it</strong>ti, Prega per noi<br />
Aiuto dei cristiani, Prega per noi<br />
Regina degli Angeli, Prega per noi<br />
Regina dei Patriarchi, Prega per noi<br />
Regina dei Profeti, Prega per noi<br />
Regina degli Apostoli, Prega per noi<br />
Regina dei Martiri, Prega per noi<br />
Regina dei veri cristiani, Prega per noi<br />
Regina dei Vergini, Prega per noi<br />
7
Regina di tutti i Santi, Prega per noi<br />
Regina <strong>con</strong>cep<strong>it</strong>a senza peccato origina<strong>le</strong> Prega per noi<br />
Regina assunta in cielo, Prega per noi<br />
Regina del santo Rosario, Prega per noi<br />
Regina del<strong>le</strong> Famiglie. Prega per noi<br />
Regina della pace. Prega per noi<br />
Agnello di Dio, che togli peccati del mondo perdonaci, o Signore.<br />
Agnello di Dio, che togli peccati del mondo ascoltaci, o Signore.<br />
Agnello di Dio, che togli peccati del mondo abbi pietà di noi.<br />
Prega per noi, Santa madre di Dio<br />
Affinchè siamo fatti degli del<strong>le</strong> promesse di Cristo<br />
PREGHIAMO. Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere sempre<br />
la salute del corpo e dello spir<strong>it</strong>o, e per la gloriosa intercessione di Maria<br />
santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci<br />
alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.<br />
Un Padre, Ave, Gloria Se<strong>con</strong>do <strong>le</strong> intenzioni del Santo Padre e per<br />
l’acquis<strong>it</strong>o del<strong>le</strong> Sante Indulgenze<br />
un se<strong>con</strong>do modello di rec<strong>it</strong>a del Santo Rosario proposto<br />
dal Santo Padre<br />
Per ce<strong>le</strong>brare la nasc<strong>it</strong>a, l’infanzia, l’attiv<strong>it</strong>à pubblica, la morte e la gloria<br />
di Cristo e di Maria nella rec<strong>it</strong>a del santo Rosario e per diminuire <strong>le</strong><br />
distrazioni.Ad ogni Ave Maria del<strong>le</strong> varie decine si aggiungere una clausola<br />
che richiama il mistero ce<strong>le</strong>brato dopo la parola Gesù…, a metà dell'Ave<br />
Maria… «…benedetto il frutto del tuo seno Gesù…che si incarna nel<br />
seno della vergine Maria… Santa Maria Madre di Dio prega…»<br />
MISTERI GAUDIOSI<br />
Gesù che si incarna nel seno della Vergine Maria.<br />
Gesù che per amore ci spinge alla missione.<br />
Gesù che nasce povero per la nostra salvezza.<br />
Gesù che è cresciuto <strong>con</strong> Maria e Giuseppe in grazia e sapienza<br />
Gesù che si lascia sempre trovare da coloro che lo cercano.<br />
MISTERI LUMINOSI<br />
Gesù che <strong>con</strong> il Battesimo ci ha resi Figli di Dio.<br />
Gesù doci<strong>le</strong> e obbediente alla voce della Madre.<br />
Gesù che dona la <strong>con</strong>versione e il Sacramento del Perdono.<br />
Gesù che trasfigura la nostra natura rivestendola di gloria.<br />
Gesù che è sempre presente per noi nel sacramento Eucaristico.<br />
MISTERI DOLOROSI<br />
Gesù che ci indica che solo la volontà di Dio è il vero tesoro.<br />
Gesù ci insegna ad offrire <strong>le</strong> sofferenze per la nostra salvezza.<br />
Gesù che nel dolore ha amato in si<strong>le</strong>nzio<br />
Gesù che portò la croce dei nostri peccati.<br />
Gesù il cui cuore traf<strong>it</strong>to è sorgente di grazia.<br />
MISTERI GLORIOSI<br />
Gesù risorto che <strong>con</strong>ferma la nostra speranza.<br />
Gesù di cui attendiamo <strong>con</strong> fiduciosa il r<strong>it</strong>orno.<br />
Gesù che ci colma di amore che è lo Spir<strong>it</strong>o Santo.<br />
Gesù che ti accoglie come tu l’avevi accolto.<br />
Gesù che <strong>con</strong> Maria se fedeli c'incorona di gloria.<br />
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE<br />
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi<br />
invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per,<br />
quel sacro vincolo di car<strong>it</strong>à, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria,<br />
Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda,<br />
te ne preghiamo, <strong>con</strong> occhio benigno la cara ered<strong>it</strong>à che Gesù Cristo<br />
acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.<br />
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'e<strong>le</strong>tta pro<strong>le</strong> di<br />
Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che<br />
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere<br />
del<strong>le</strong> tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti<br />
dalla morte la minacciata v<strong>it</strong>a del pargo<strong>le</strong>tto Gesù, così ora difendi la santa<br />
Chiesa di Dio dal<strong>le</strong> ostili insidie e da ogni avvers<strong>it</strong>à; e stendi ognora sopra<br />
ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il<br />
tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e <strong>con</strong>seguire<br />
l'eterna beat<strong>it</strong>udine in cielo.<br />
Sotto la tua protezione.<br />
8
Sotto la Tua protezione ci rifugiamo, o Santa Madre di Dio; non disdegnare<br />
<strong>le</strong> <strong>preghiere</strong> che t’innalziamo nella necess<strong>it</strong>à, ma salvaci sempre da tutti i<br />
pericoli, o Vergine gloriosa e benedetta.<br />
Alla Madonna. (Attribu<strong>it</strong>a a San Bernardo)<br />
Ricordati, o piissima vergine Maria, che non si è mai ud<strong>it</strong>o che qualcuno<br />
sia ricorso al tuo patrocinio, abbia implorato il tuo aiuto, chiesto la tua<br />
protezione e sia stato abbandonato. Animato da ta<strong>le</strong> fiducia, a te ricorro,<br />
o Madre, o Vergine del<strong>le</strong> vergini, a te vengo e, peccatore pent<strong>it</strong>o, mi prostro<br />
davanti a te. O Madre di Gesù, non disprezzare <strong>le</strong> mie <strong>preghiere</strong>, ma<br />
benevolmente ascoltami ed esaudiscimi. Amen.<br />
VIA CRUCIS GUIDATA DAL PAPA GIOVANNI PAOLO II<br />
IL VENERDÌ SANTO DEL GRANDE GIUBILEO<br />
21 apri<strong>le</strong> 2000<br />
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spir<strong>it</strong>o Santo. Amen.<br />
"Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua<br />
croce e mi segua" (Mt 16, 24).<br />
Ad ogni stazione Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.<br />
Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.<br />
Al termine della rif<strong>le</strong>ssione prima dello Stabat Mater:<br />
Pater noster, qui es in cælis: sanctificetur nomen tuum;<br />
adveniat regnum tuum; fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra.<br />
Panem nostrum cotidianum da nobis hodie; et dim<strong>it</strong>te nobis deb<strong>it</strong>a<br />
nostra, sicut et nos dim<strong>it</strong>timus deb<strong>it</strong>oribus nostris;<br />
et ne nos inducas in tentationem; sed libera nos a malo.<br />
9<br />
PRIMA STAZIONE<br />
Sera del Venerdì Santo. Da venti secoli la Chiesa si riunisce in questa sera,<br />
per ricordare e rivivere gli eventi dell'ultima tappa del cammino terreno<br />
del Figlio di Dio. Oggi, come ogni anno, la Chiesa che è in Roma si raccoglie<br />
al Colosseo, per seguire <strong>le</strong> orme di Gesù, il qua<strong>le</strong> "portando la croce,<br />
si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota" (Gv 19, 17). Ci<br />
troviamo qui, nella <strong>con</strong>vinzione che la via crucis del Figlio di Dio non fu un<br />
semplice avvicinarsi al luogo del supplizio. Crediamo che ogni passo del<br />
Condannato, ogni suo gesto e ogni sua parola, ed anche quanto hanno vissuto<br />
e compiuto coloro che hanno preso parte a questo dramma, ci parlano<br />
incessantemente. Anche nel suo patire e morire Cristo ci svela la ver<strong>it</strong>à<br />
su Dio e sull'uomo. In quest'anno giubilare vogliamo rif<strong>le</strong>ttere <strong>con</strong> particolare<br />
intens<strong>it</strong>à sul <strong>con</strong>tenuto di quell'evento, affinché esso parli <strong>con</strong> una<br />
forza nuova al<strong>le</strong> nostre menti e ai nostri cuori, e diventi fonte della grazia<br />
di un'autentica partecipazione. Partecipare significa avere una parte. Che<br />
cosa vuol dire avere una parte nella croce di Cristo? Vuol dire sperimentare<br />
nello Spir<strong>it</strong>o Santo l'amore che la croce di Cristo nas<strong>con</strong>de in sé. Vuol<br />
dire ri<strong>con</strong>oscere, alla luce di questo amore, la propria croce. Vuol dire riprenderla<br />
sul<strong>le</strong> proprie spal<strong>le</strong> e, sempre in virtù di questo amore, camminare...<br />
Camminare attraverso la v<strong>it</strong>a, im<strong>it</strong>ando colui che "si sottopose alla<br />
croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio"<br />
(Eb 12, 2).<br />
Si<strong>le</strong>nzio<br />
Preghiamo. Signore Gesù Cristo, colma i nostri cuori <strong>con</strong> la luce del tuo<br />
Spir<strong>it</strong>o, affinché, seguendo te nel tuo ultimo cammino, <strong>con</strong>osciamo il<br />
prezzo della nostra redenzione e diventiamo degni di partecipare ai frutti<br />
della tua passione, morte e resurrezione. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli.<br />
Amen.<br />
SECONDA STAZIONE<br />
"Tu sei il re dei Giudei?" (Gv 18, 33). "Il mio regno non è di questo mondo;<br />
se il mio regno fosse di questo mondo, i miei serv<strong>it</strong>ori avrebbero combattuto<br />
perché non fossi <strong>con</strong>segnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù"<br />
(Gv 18, 36). Pilato soggiunse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo<br />
dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel<br />
mondo: per rendere testimonianza alla ver<strong>it</strong>à. Chiunque è dalla ver<strong>it</strong>à, a-<br />
scolta la mia voce". Pilato replicò: "Che cos'è la ver<strong>it</strong>à?". A questo punto, il<br />
procuratore romano r<strong>it</strong>enne chiuso l'interrogatorio. Andò dai Giudei e annunziò<br />
loro: "Io non trovo in lui nessuna colpa" (cfr Gv 18, 37-38). Il dramma<br />
di Pilato si nas<strong>con</strong>de nella domanda: "Che cos'è la ver<strong>it</strong>à?". Non era una<br />
domanda filosofica riguardante la natura della ver<strong>it</strong>à, ma una domanda<br />
esistenzia<strong>le</strong> riguardante il proprio rapporto <strong>con</strong> la ver<strong>it</strong>à. Era il tentativo<br />
di sfuggire alla voce della coscienza, che ingiungeva di ri<strong>con</strong>oscere la ver<strong>it</strong>à<br />
e di seguirla. L'uomo che non si lascia guidare dalla ver<strong>it</strong>à, si rende disponibi<strong>le</strong><br />
persino ad emettere una sentenza di <strong>con</strong>danna nei riguardi di un<br />
innocente. Gli accusatori intuis<strong>con</strong>o questa debo<strong>le</strong>zza di Pilato e perciò<br />
non cedono. Con determinazione reclamano la morte di croce. Le mezze<br />
misure, a cui Pilato ricorre, non lo aiutano. Non è sufficiente la crude<strong>le</strong><br />
pena della flagellazione, infl<strong>it</strong>ta all'Accusato. Quando il Procuratore presenta<br />
alla folla Gesù flagellato e coronato di spine, sembra cercare una<br />
parola che, a suo avviso, dovrebbe piegare l'intransigenza della piazza. Indicando<br />
Gesù, dice: "Ecce homo! Ecco l'uomo! ". Ma la risposta è: "Crocifiggilo,<br />
crocifiggilo!". Pilato cerca allora di discutere: "Prendetelo voi e<br />
crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa" (cfr Gv 19 5-7).È sempre<br />
più <strong>con</strong>vinto che l'Imputato sia innocente, ma questo non gli basta per
emettere una sentenza assolutoria. Gli accusatori ricorrono all'ultimo argomento:<br />
"Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa<br />
re si mette <strong>con</strong>tro Cesare" (Gv 19, 12). La minaccia è chiara. Intuendo il<br />
pericolo, Pilato cede defin<strong>it</strong>ivamente ed emette la sentenza. Ma non senza<br />
il gesto ostentato di lavarsi <strong>le</strong> mani: "Non sono responsabi<strong>le</strong> (...) di questo<br />
sangue; vedetevela voi!" (Mt 27, 24). In questo modo è stato <strong>con</strong>dannato<br />
a morte di croce Gesù, Figlio del Dio vivente, Redentore del mondo.Lungo<br />
i secoli la negazione della ver<strong>it</strong>à ha generato sofferenza e morte.<br />
Sono gli innocenti a pagare il prezzo dell'ipocrisia umana. Le mezze<br />
misure non sono sufficienti. Né basta lavarsi <strong>le</strong> mani. La responsabil<strong>it</strong>à per<br />
il sangue del giusto rimane. Fu per questo che Cristo pregò <strong>con</strong> tanto fervore<br />
per i suoi discepoli di tutti i tempi: Padre, "<strong>con</strong>sacrali nella ver<strong>it</strong>à. La<br />
tua parola è ver<strong>it</strong>à" (Gv 17, 17).<br />
ORAZIONE Cristo, che accetti una <strong>con</strong>danna ingiusta, <strong>con</strong>cedi a noi e a<br />
tutti gli uomini del nostro tempo la grazia di essere fedeli alla ver<strong>it</strong>à e non<br />
permettere che su di noi e su quanti verranno dopo di noi cada il peso della<br />
responsabil<strong>it</strong>à per la sofferenza degli innocenti. A te, Gesù, giusto Giudice,<br />
l'onore e la gloria nei secoli senza fine. Amen.<br />
TERZA STAZIONE<br />
Stabat Mater dolorosa,<br />
iuxta crucem lacrimosa,<br />
dum pendebat Filius.<br />
La croce. Strumento di morte infame. Non era <strong>le</strong>c<strong>it</strong>o <strong>con</strong>dannare a morte<br />
di croce un c<strong>it</strong>tadino romano: era troppo umiliante. Il momento in cui Gesù<br />
di Nazaret si caricò della croce per portarla sul Calvario segnò una svolta<br />
nella storia della croce. Segno di una morte infame, riservata alla categoria<br />
più bassa degli uomini, la croce diventa una chiave. D'ora in poi, <strong>con</strong><br />
l'aiuto di questa chiave, l'uomo aprirà la porta del<strong>le</strong> profond<strong>it</strong>à del mistero<br />
di Dio. Per opera di Cristo che accetta la croce, strumento della propria<br />
spoliazione, gli uomini sapranno che Dio è amore. Amore s<strong>con</strong>finato: "Ha<br />
tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigen<strong>it</strong>o, perché chiunque crede<br />
in lui non muoia, ma abbia la v<strong>it</strong>a eterna" (Gv 3, 16). Questa ver<strong>it</strong>à su<br />
Dio si è rivelata mediante la croce. Non poteva rivelarsi in altro modo?<br />
Forse sì. Dio tuttavia ha scelto la croce. Il Padre ha scelto la croce per il<br />
Figlio suo, e il Figlio l'ha presa sul<strong>le</strong> spal<strong>le</strong>, l'ha portata sul monte Calvario<br />
e su di essa ha offerto la sua v<strong>it</strong>a. "Nella croce c'è la sofferenza, nella croce<br />
c'è la salvezza, nella croce c'è una <strong>le</strong>zione d'amore. Dio, chi una volta ti<br />
ha cap<strong>it</strong>o, null'altro desidera, null'altro cerca"(Canto quaresima<strong>le</strong> polacco).<br />
La Croce è segno di un amore senza lim<strong>it</strong>i!<br />
10<br />
ORAZIONE Cristo, che accetti la croce dal<strong>le</strong> mani degli uomini, per fare di<br />
essa il segno dell'amore salvifico di Dio per l'uomo, <strong>con</strong>cedi a noi e a tutti<br />
gli uomini del nostro tempo la grazia della fede in questo infin<strong>it</strong>o amore,<br />
affinché, trasmettendo al nuovo mil<strong>le</strong>nnio il segno della croce, siamo autentici<br />
testimoni della redenzione. A te, Gesù, sacerdote e v<strong>it</strong>tima, la lode<br />
e la gloria nei secoli. Amen.<br />
QUARTA STAZIONE<br />
O quam tristis et afflicta<br />
fu<strong>it</strong> illa benedicta<br />
Mater Unigen<strong>it</strong>i!<br />
"Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, <strong>con</strong>cepirai<br />
un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato<br />
Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e<br />
regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine" (Lc<br />
1, 30-33). Maria ricordava queste paro<strong>le</strong>. R<strong>it</strong>ornava spesso ad esse nel segreto<br />
del suo cuore. Quando sulla via della croce in<strong>con</strong>trò il Figlio, forse<br />
proprio queste paro<strong>le</strong> <strong>le</strong> vennero alla mente. Con una forza particolare.<br />
"Regnerà... Il suo regno non avrà fine...", aveva detto il messaggero ce<strong>le</strong>ste.<br />
Ora, mentre vede il Figlio, <strong>con</strong>dannato a morte, portare la croce sulla<br />
qua<strong>le</strong> dovrà morire potrebbe, umanamente parlando, domandarsi: come<br />
dunque possono compiersi quel<strong>le</strong> paro<strong>le</strong>? in qua<strong>le</strong> modo regnerà sulla casa<br />
di Davide? E come potrà essere che il suo regno non abbia fine? Umanamente,<br />
sono domande comprensibili. Maria però ricorda che allora, dopo<br />
aver ud<strong>it</strong>o l'annuncio dell'Angelo, aveva risposto: "Eccomi, sono la serva<br />
del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1, 38). Ora vede che<br />
quella sua parola si sta compiendo come parola della croce. Perché madre,<br />
Maria soffre profondamente. Tuttavia risponde anche ora come aveva<br />
risposto allora, all'annunciazione: "Avvenga di me quello che hai detto".In<br />
questo modo, maternamente, abbraccia la croce insieme al divin Condannato.<br />
Sulla via della croce Maria si manifesta come Madre del Redentore<br />
del mondo. "Voi tutti che passate per la via, <strong>con</strong>siderate e osservate se c'è<br />
un dolore simi<strong>le</strong> al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta" (Lam 1,<br />
12). È la Madre Addolorata che parla, la Serva obbediente fino alla fine, la<br />
Madre del Redentore del mondo.<br />
ORAZIONE O Maria, tu che hai percorsola via della croce insieme col Figlio,<br />
straziata dal dolore nel tuo cuore di madre, ma sempre memore del<br />
tuo fiat e intimamente fiduciosa che colui a cui nulla è impossibi<strong>le</strong> avrebbe<br />
compiuto <strong>le</strong> sue promesse, impetra per noi e per gli uomini del<strong>le</strong> future
generazioni la grazia dell'abbandono all'amore di Dio. Fa' che, di fronte alla<br />
sofferenza, al rifiuto, alla prova, anche se prolungata ed aspra, non dub<strong>it</strong>iamo<br />
mai del suo amore. A Gesù tuo Figlio onore e gloria nei secoli.<br />
Amen.<br />
Quæ mœrebat et do<strong>le</strong>bat<br />
pia Mater, dum videbat<br />
Nati pœnas incl<strong>it</strong>i.<br />
QUINTA STAZIONE<br />
Costrinsero Simone (cfr Mc 15, 21). I soldati romani fecero così, temendo<br />
che il Condannato esausto non arrivasse a portare la croce fino al Golgota.<br />
Non avrebbero potuto eseguire su di lui la sentenza della crocifissione.<br />
Cercavano un uomo che lo aiutasse a portare la croce. Il loro sguardo si<br />
posò su Simone. Lo costrinsero a caricarsi di quel peso. Si può immaginare<br />
che lui non fosse d'accordo e si opponesse. Il portare la croce insieme ad<br />
un <strong>con</strong>dannato poteva essere <strong>con</strong>siderato un atto offensivo della dign<strong>it</strong>à di<br />
un uomo libero. Pur <strong>con</strong>trovoglia, Simone prese la croce per aiutare Gesù.<br />
In un canto quaresima<strong>le</strong> risuonano queste paro<strong>le</strong>: "Sotto il peso della croce<br />
Gesù accoglie il Cireneo". Sono paro<strong>le</strong> che lasciano intravedere un tota<strong>le</strong><br />
cambio di prospettiva: il divin Condannato appare come qualcuno che, in<br />
un certo senso, "fa dono" della croce. Non è stato forse lui a dire: "Chi non<br />
prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me" (Mt 10, 38)? Simone<br />
riceve un dono. Ne è diventato "degno".Ciò che agli occhi della folla<br />
poteva offendere la sua dign<strong>it</strong>à, nella prospettiva della redenzione gli ha<br />
invece <strong>con</strong>fer<strong>it</strong>o una nuova dign<strong>it</strong>à. Il Figlio di Dio l'ha reso in modo singolare<br />
compartecipe della sua opera salvifica. Simone ne è <strong>con</strong>sapevo<strong>le</strong>? L'evangelista<br />
Marco identifica Simone di Cirene come "padre di A<strong>le</strong>ssandro e<br />
Rufo" (15, 21). Se i figli di Simone di Cirene erano <strong>con</strong>osciuti nella prim<strong>it</strong>iva<br />
comun<strong>it</strong>à cristiana, si può r<strong>it</strong>enere che anch'egli, proprio mentre portava<br />
la croce, abbia creduto in Cristo. Passò liberamente dalla costrizione<br />
alla disponibil<strong>it</strong>à, come intimamente raggiunto dal<strong>le</strong> paro<strong>le</strong>: "Chi non porta<br />
la sua croce <strong>con</strong> me, non è degno di me". Portando la croce, fu introdotto<br />
alla <strong>con</strong>oscenza del vangelo della croce. Da allora questo vangelo<br />
parla a tanti, innumerevoli cirenei, chiamati nel corso della storia a portare<br />
la croce insieme a Gesù.<br />
ORAZIONE Cristo, che a Simone di Cirene hai <strong>con</strong>fer<strong>it</strong>o la dign<strong>it</strong>à di portare<br />
la tua croce, accogli anche noi sotto il suo peso, accogli tutti gli uomini<br />
e dona a ciascuno la grazia della disponibil<strong>it</strong>à. Fa' che non distogliamo lo<br />
sguardo da coloroche sono schiacciati dalla croce della malattia, della sol<strong>it</strong>udine,<br />
della fame, dell'ingiustizia. Fa' che, portando i pesi gli uni degli<br />
altri, diventiamo testimoni del vangelo della croce, testimoni di te, che<br />
vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.<br />
SESTA STAZIONE<br />
Quis est homo qui non f<strong>le</strong>ret,<br />
Matrem Christi si videret<br />
in tanto supplicio?<br />
Veronica non appare nei Vangeli. Questo nome non viene menzionato,<br />
benché vengano fatti i nomi di varie donne che compaiono accanto a Gesù.<br />
Può essere, dunque, che il nome esprima piuttosto ciò che la donna<br />
fece. In effetti, se<strong>con</strong>do la tradizione, sulla via del Calvario una donna si<br />
fece strada tra i soldati che scortavano Gesù e <strong>con</strong> un velo asciugò il sudore<br />
e il sangue sul volto del Signore. Quel volto restò impresso nel velo; un<br />
rif<strong>le</strong>sso fede<strong>le</strong>, una "vera i<strong>con</strong>a". A questo si col<strong>le</strong>gherebbe il nome stesso<br />
di Veronica. Se è così, questo nome, che rende memorabi<strong>le</strong> il gesto compiuto<br />
da questa donna, racchiude allo stesso tempo la più profonda ver<strong>it</strong>à<br />
su di <strong>le</strong>i. Un giorno, susc<strong>it</strong>ando la cr<strong>it</strong>ica degli astanti, Gesù prese <strong>le</strong> difese<br />
di una donna peccatrice, che aveva versato sui suoi piedi olio profumato<br />
e li aveva asciugati <strong>con</strong> i capelli. All'obiezione che venne fatta in quella<br />
circostanza rispose: "Perché infastid<strong>it</strong>e questa donna? Essa ha compiuto<br />
una azione buona verso di me (...). Versando questo olio sul mio corpo, lo<br />
ha fatto in vista della mia sepoltura" (Mt 26, 10. 12). Si potrebbero applicare<br />
queste paro<strong>le</strong> anche alla Veronica. Si manifesta così la profonda eloquenza<br />
dell'evento. Il Redentore del mondo dona a Veronica un'autentica<br />
immagine del suo volto. Il velo, su cui resta impresso il volto di Cristo, diventa<br />
un messaggio per noi. In un certo senso esso dice: Ecco come ogni<br />
atto buono, ogni gesto di vero amore verso il prossimo rafforza in chi lo<br />
compie la somiglianza col Redentore del mondo. Gli atti d'amore non passano.<br />
Ogni gesto di bontà, di comprensione, di servizio lascia nel cuore<br />
dell'uomo un segno inde<strong>le</strong>bi<strong>le</strong>, che lo rende sempre più simi<strong>le</strong> a colui che<br />
"spogliò se stesso, assumendo la <strong>con</strong>dizione di servo" (Fil 2, 7). Così si<br />
forma l'ident<strong>it</strong>à, il vero nome dell'uomo.<br />
ORAZIONE Signore Gesù Cristo, tu che hai accettato il gesto disinteressato<br />
d'amore di una donna<br />
e in cambio hai fatto sì che <strong>le</strong> generazioni la ricordino <strong>con</strong> il nome del tuo<br />
volto, <strong>con</strong>cedi che <strong>le</strong> opere nostre, e di tutti coloro che verranno dopo di<br />
noi, ci rendano simili a te e lascino al mondo il rif<strong>le</strong>sso del tuo infin<strong>it</strong>o<br />
amore. A te, Gesù, sp<strong>le</strong>ndore della gloria del Padre, lode e gloria nei secoli.<br />
Amen.<br />
11
SETTIMA STAZIONE<br />
Quis non posset <strong>con</strong>tristari,<br />
piam Matrem <strong>con</strong>templari,<br />
do<strong>le</strong>ntem cum Filio?<br />
"Io sono verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo"<br />
(Sal 211, 7). Vengono in mente queste paro<strong>le</strong> del Salmo mentre guardiamo<br />
Gesù, che per la se<strong>con</strong>da volta cade sotto la croce.<br />
Ecco, nella polvere della terra sta il Condannato. Schiacciato dal peso della<br />
sua croce. Le forze lo abbandonano sempre più. Ma pur a fatica si rialza,<br />
per <strong>con</strong>tinuare il cammino. Che cosa dice a noi, uomini peccatori,<br />
questa se<strong>con</strong>da caduta? Più ancora della prima, sembra esortare a rialzarci,<br />
a rialzarci un'altra volta sulla nostra via della croce. Cyprian Norwid ha<br />
scr<strong>it</strong>to: "Non dietro a se stessi <strong>con</strong> la croce del Salvatore, ma dietro al Salvatore<br />
<strong>con</strong> la propria croce". Massima breve, ma che dice moltissimo.<br />
Spiega in qua<strong>le</strong> senso il cristianesimo sia la religione della croce. Lascia<br />
intendere che ogni uomo in<strong>con</strong>tra quaggiù il Cristo che porta la croce e<br />
cade sotto di essa. A sua volta Cristo, sulla via del Calvario, in<strong>con</strong>tra ogni<br />
uomo e, cadendo sotto il peso della croce, non cessa di annunziare la<br />
buona novella. Da duemila anni il vangelo della croce parla all'uomo. Da<br />
venti secoli Cristo, che si rialza dalla caduta, in<strong>con</strong>tra l'uomo che cade.<br />
Lungo questi due mil<strong>le</strong>nni molti hanno sperimentato che cadere non significa<br />
la fine del cammino. In<strong>con</strong>trando il Salvatore, si sono sent<strong>it</strong>i da lui<br />
rassicurare: "Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta<br />
pienamente nella debo<strong>le</strong>zza" (2 Cor 12, 9). Si sono rialzati <strong>con</strong>fortati ed<br />
hanno trasmesso al mondo la parola della speranza che sgorga dalla croce.<br />
Oggi, varcata la soglia del nuovo mil<strong>le</strong>nnio, siamo chiamati ad approfondire<br />
il <strong>con</strong>tenuto di questo in<strong>con</strong>tro. È necessario che la nostra generazione<br />
rechi ai secoli futuri la buona novella del nostro rialzarci in Cristo.<br />
ORAZIONE Signore Gesù Cristo, che cadi sotto il peso del peccato dell'uomo<br />
e ti rialzi per assumerlo su di te e cancellarlo, da' a noi, uomini deboli,<br />
la forza di portare la croce della quotidian<strong>it</strong>à e di rialzarci dal<strong>le</strong> nostre<br />
cadute, per recare al<strong>le</strong> generazioni che verranno il Vangelo della tua potenza<br />
salvifica. A te, Gesù, sostegno della nostra debo<strong>le</strong>zza, la lode e la<br />
gloria nei secoli. Amen.<br />
Pro peccatis suæ gentis,<br />
vid<strong>it</strong> Iesum in tormentis,<br />
et flagellis subd<strong>it</strong>um.<br />
OTTAVA STAZIONE<br />
"Figlie di Gerusa<strong>le</strong>mme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse<br />
e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate <strong>le</strong> sterili e i<br />
grembi che non hanno generato e <strong>le</strong> mammel<strong>le</strong> che non hanno allattato.<br />
Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! E ai colli, copr<strong>it</strong>eci!<br />
Perché se trattano così il <strong>le</strong>gno verde, che avverrà del <strong>le</strong>gno secco?" (Lc<br />
23, 28?31). Sono <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> di Gesù al<strong>le</strong> donne di Gerusa<strong>le</strong>mme, che piangevano<br />
esprimendo compassione per il Condannato. "Non piangete su di<br />
me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli". Allora era certamente diffici<strong>le</strong><br />
comprendere il senso di queste paro<strong>le</strong>. Contenevano una profezia,<br />
che presto si sarebbe avverata. Poco prima Gesù aveva pianto su Gerusa<strong>le</strong>mme,<br />
preannunziando l'orribi<strong>le</strong> sorte, che <strong>le</strong> sarebbe toccata. Ora egli<br />
sembra ricol<strong>le</strong>garsi a quella previsione: "Piangete sui vostri figli...". Piangete,<br />
perché essi, proprio essi, saranno testimoni e partecipi della distruzione<br />
di Gerusa<strong>le</strong>mme, di quella Gerusa<strong>le</strong>mme che "non ha saputo ri<strong>con</strong>oscere<br />
il tempo in cui è stata vis<strong>it</strong>ata" (cfr Lc 19, 44). Se, mentre seguiamo<br />
Cristo sulla via della croce, si desta nei nostri cuori la compassione per la<br />
sua sofferenza, non possiamo dimenticare quell'ammonimento. "Se trattano<br />
così il <strong>le</strong>gno verde, che avverrà del <strong>le</strong>gno secco?". Per la nostra generazione,<br />
che si lascia un mil<strong>le</strong>nnio al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong>, più che di piangere su Cristo<br />
martoriato, è ora di "ri<strong>con</strong>oscere il tempo in cui è vis<strong>it</strong>ata".Già risp<strong>le</strong>nde<br />
l'aurora della risurrezione. "Ecco ora il momento favorevo<strong>le</strong>, ecco ora il<br />
giorno della salvezza" (2 Cor 6, 2). A ciascuno di noi Cristo rivolge queste<br />
paro<strong>le</strong> dell'Apocalisse: "Sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia<br />
voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò <strong>con</strong> lui ed egli <strong>con</strong> me. Il<br />
vinc<strong>it</strong>ore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi<br />
sono assiso presso il Padre mio sul suo trono" (3, 20-21).<br />
ORAZIONE Cristo, che sei venuto in questo mondo, per vis<strong>it</strong>are tutti coloro<br />
che attendono la salvezza, fa' che la nostra generazione ri<strong>con</strong>osca il tempo<br />
in cui viene vis<strong>it</strong>ata e abbia parte ai frutti della tua redenzione. Non<br />
permettere che su noi e sugli uomini del nuovo secolo si debba piangere<br />
perché abbiamo respinto la mano del Padre misericordioso. A te, Gesù,<br />
nato dalla Vergine Figlia di Sion, onore e gloria nei secoli eterni. Amen.<br />
Tui Nati vulnerati,<br />
tam dignati pro me pati<br />
pœnas mecum divide.<br />
NONA STAZIONE<br />
12
Ecco, Cristo è nuovamente stramazzato a terra sotto il peso della croce.<br />
La folla, curiosa, osserva se ancora avrà la forza di rialzarsi. San Paolo<br />
scrive: "Pur essendo di natura divina, non <strong>con</strong>siderò un tesoro geloso la sua<br />
uguaglianza <strong>con</strong> Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la <strong>con</strong>dizione di servo<br />
e divenendo simi<strong>le</strong> agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso<br />
facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce" (Fil 2, 6?8).<br />
La terza caduta sembra esprimere proprio questo: la spoliazione, la kenosis<br />
del Figlio di Dio, l'umiliazione sotto la croce. Ai discepoli Gesù, aveva<br />
detto di essere venuto non per essere serv<strong>it</strong>o, ma per servire (cfr Mt 20,<br />
28). Nel Cenacolo, chinandosi fino a terra e lavando loro i piedi, aveva<br />
come voluto ab<strong>it</strong>uarli a questa sua umiliazione. Cadendo a terra per la<br />
terza volta sulla via della croce, ci grida ancora a gran voce il suo mistero.<br />
Ascoltiamo la sua voce! Questo Condannato, a terra sotto il peso della<br />
croce, nei pressi ormai del luogo del supplizio, ci dice: "Io sono la via, la<br />
ver<strong>it</strong>à e la v<strong>it</strong>a" (Gv 14, 6). "Chi segue me, non camminerà nel<strong>le</strong> tenebre,<br />
ma avrà la luce della v<strong>it</strong>a" (Gv 8, 12). Non ci sgomenti la vista di un Condannato,<br />
che cade a terra sfin<strong>it</strong>o sotto la croce. Questo esteriore manifestarsi<br />
della morte, che si sta avvicinando, nas<strong>con</strong>de in sé la luce della v<strong>it</strong>a.<br />
ORAZIONE Signore Gesù Cristo, che per la tua umiliazione sotto la croce<br />
hai rivelato al mondo il prezzo della sua redenzione, da' agli uomini del<br />
terzo mil<strong>le</strong>nnio la luce della fede, affinché ri<strong>con</strong>oscendo in te il Servo<br />
sofferente di Dio e dell'uomo, abbiano il coraggio di seguire lo stesso<br />
cammino, che, attraverso la croce e la spoliazione, porta alla v<strong>it</strong>a che<br />
non avrà fine. A te, Gesù, sostegno della nostra debo<strong>le</strong>zza, onore e gloria<br />
nei secoli. Amen.<br />
DECIMA STAZIONE<br />
Eia, Mater, fons amoris,<br />
me sentire vim doloris<br />
fac, ut tecum lugeam.<br />
"Assaggiatolo, non ne vol<strong>le</strong> bere" (Mt 27, 34). Non vol<strong>le</strong> calmanti, che gli<br />
avrebbero annebbiato la coscienza durante l'agonia. Vo<strong>le</strong>va agonizzare<br />
sulla croce <strong>con</strong>sapevolmente, adempiendo alla missione ricevuta dal Padre.<br />
Ciò era <strong>con</strong>trario ai metodi usati dai soldati incaricati dell'esecuzione.<br />
Dovendo inchiodare alla croce il <strong>con</strong>dannato, essi cercavano di attutire la<br />
sua sensibil<strong>it</strong>à e la sua coscienza. Nel caso di Cristo non poteva essere così.<br />
Gesù sa che la sua morte in croce deve essere un sacrificio di espiazione.<br />
Per questo vuo<strong>le</strong> <strong>con</strong>servare la coscienza vigi<strong>le</strong> sino alla fine. Privo di<br />
13<br />
essa non potrebbe, in modo comp<strong>le</strong>tamente libero, accettare la piena misura<br />
della sofferenza. Ecco, egli deve salire sulla croce, per offrire il sacrificio<br />
della Nuova Al<strong>le</strong>anza. Egli è Sacerdote. Deve entrare mediante il<br />
proprio sangue nel<strong>le</strong> dimore eterne, dopo aver operato la redenzione del<br />
mondo (cfr Eb 9, 12). Coscienza e libertà: sono gli attributi irrinunciabili<br />
di un agire pienamente umano. Il mondo <strong>con</strong>osce tanti mezzi per indebolire<br />
la volontà ed offuscare la coscienza. Occorre difender<strong>le</strong> gelosamente<br />
da tutte <strong>le</strong> vio<strong>le</strong>nze! Lo stesso <strong>le</strong>g<strong>it</strong>timo sforzo di attutire il dolore va<br />
compiuto sempre nel rispetto della dign<strong>it</strong>à umana. Bisogna comprendere<br />
profondamente il sacrificio di Cristo, occorre unirsi ad esso per non cedere,<br />
per non permettere che la v<strong>it</strong>a e la morte perdano il loro valore.<br />
ORAZIONE Signore Gesù, che <strong>con</strong> tota<strong>le</strong> dedizione hai accettato la morte<br />
di croce per la nostra salvezza, rendi noi e tutti gli uomini del mondo partecipi<br />
del tuo sacrificio sulla croce, affinché il nostro esistere e il nostro<br />
operare abbiano la forma di una partecipazione libera e <strong>con</strong>sapevo<strong>le</strong> alla<br />
tua opera di salvezza. A te Gesù, sacerdote e v<strong>it</strong>tima onore e gloria nei<br />
secoli. Amen.<br />
UNDICESIMA STAZIONE<br />
Fac ut ardeat cor meum<br />
in amando Christum Deum,<br />
ut sibi complaceam.<br />
"Hanno forato <strong>le</strong> mie mani e i miei piedi, posso <strong>con</strong>tare tutte <strong>le</strong> mie ossa"<br />
(Sal 212, 17?18). Si compiono <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> del profeta. Inizia l'esecuzione. I<br />
colpi degli aguzzini schiacciano <strong>con</strong>tro il <strong>le</strong>gno della croce <strong>le</strong> mani e i piedi<br />
del Condannato. Nel carpo del<strong>le</strong> mani i chiodi vengono infissi <strong>con</strong> prepotenza.<br />
Quei chiodi terranno appeso il <strong>con</strong>dannato fra gli inesprimibili tormenti<br />
dell'agonia. Nel suo corpo e nel suo animo sensibilissimo, Cristo soffre<br />
indicibilmente. Insieme <strong>con</strong> lui vengono crocifissi due veri malfattori,<br />
uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra. Si compie la profezia: "È stato<br />
annoverato fra gli empi" (Is 53, 12). Quando gli aguzzini alzeranno la croce,<br />
inizierà una agonia che durerà tre ore. Bisogna che si adempia anche<br />
questa parola: "Io, quando sarò e<strong>le</strong>vato da terra, attirerò tutti a me" (Gv<br />
12, 32). Che cosa "attira" in questo Condannato in agonia sulla croce?<br />
L'immagine di una sofferenza tanto intensa desta certamente compassione.<br />
Ma la compassione è troppo poco per indurre a vincolare la propria v<strong>it</strong>a<br />
a colui che è appeso alla croce. Come spiegare che, generazione dopo<br />
generazione, questa terrificante visione abbia attirato innumerevoli schiere<br />
di persone che hanno fatto della croce il distintivo della loro fede? Di<br />
uomini e donne che per secoli hanno vissuto e dato la v<strong>it</strong>a guardando a
questo segno? Cristo attira dalla croce <strong>con</strong> la potenza dell'amore, dell'Amore<br />
divino, che non si è sottratto al dono tota<strong>le</strong> di sé; dell'Amore infin<strong>it</strong>o,<br />
che ha innalzato da terra sull'albero della croce il peso del corpo di<br />
Cristo, per bilanciare il peso dell'antica colpa; dell'Amore s<strong>con</strong>finato, che<br />
ha colmato ogni assenza di amore e ha permesso all'uomo di trovare rifugio<br />
nuovamente tra <strong>le</strong> braccia del Padre misericordioso. Cristo innalzato<br />
sulla croce attiri anche noi, uomini e donne del nuovo mil<strong>le</strong>nnio! All'ombra<br />
della croce, "camminiamo nella car<strong>it</strong>à perché anche Cristo ci ha amato e<br />
ha dato se stesso, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore" (cfr Ef 5,<br />
2).<br />
ORAZIONE Cristo innalzato, Amore crocifisso, riempi i nostri cuori del tuo<br />
amore, affinché rico-nosciamo nella tua croce il segno della nostra redenzione<br />
e, attratti dal<strong>le</strong> tue fer<strong>it</strong>e, viviamo e moriamo <strong>con</strong> te, che vivi e regni<br />
<strong>con</strong> il Padre e <strong>con</strong> lo Spir<strong>it</strong>o, ora e nei secoli senza fine. Amen.<br />
DODICESIMA STAZIONE<br />
Sancta Mater, istud agas,<br />
Crucifixi fige plagas,<br />
cordi meo valide.<br />
"Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno" (Lc 23, 34). All'apice<br />
della passione Cristo non dimentica l'uomo, specialmente non dimentica<br />
coloro che sono direttamente causa della sua sofferenza. Egli sa che l'uomo,<br />
più di ogni altra cosa, ha bisogno d'amore; ha bisogno della misericordia<br />
che in questo istante si espande sul mondo. "In ver<strong>it</strong>à ti dico, oggi sarai<br />
<strong>con</strong> me nel paradiso" (Lc 23, 43). Gesù risponde così alla richiesta del<br />
malfattore, appeso alla sua destra: "Gesù, ricordati di me quando entrerai<br />
nel tuo regno" (Lc 23, 42). La promessa di una nuova v<strong>it</strong>a. Ecco il primo<br />
frutto della passione e dell'imminente morte di Cristo. Una parola di speranza<br />
all'uomo. Ai piedi della croce stava la Madre, e accanto a <strong>le</strong>i il discepolo,<br />
Giovanni evangelista. Gesù dice: "Donna, ecco il tuo figlio!", e al<br />
discepolo: "Ecco la tua madre!". "E da quel momento il discepolo la prese<br />
nella sua casa" (Gv 19, 26-27). È il testamento per <strong>le</strong> persone più care al<br />
suo cuore. Il testamento per la Chiesa. Gesù morente vuo<strong>le</strong> che l'amore<br />
materno di Maria abbracci tutti coloro per i quali egli dà la v<strong>it</strong>a, l'intera<br />
uman<strong>it</strong>à. Sub<strong>it</strong>o dopo, Gesù esclama: "Ho sete" (Gv 19, 28). Parola da cui<br />
traspare la terribi<strong>le</strong> arsura, che brucia l'intero suo corpo. È la sola parola<br />
che manifesta direttamente la sua sofferenza fisica. Poi Gesù aggiunge:<br />
"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Mt 27, 46; cfr Sal 213, 2).<br />
Sono <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> del Salmo <strong>con</strong> cui egli prega. La frase, nonostante il suo tenore,<br />
evidenzia la sua unione profonda <strong>con</strong> il Padre. Negli ultimi istanti<br />
14<br />
della sua v<strong>it</strong>a sulla terra, Gesù dirige il suo pensiero al Padre. Il dialogo si<br />
svolgerà ormai soltanto tra il Figlio che muore e il Padre che accetta il suo<br />
sacrificio d'amore. Quando giunge l'ora nona, Gesù grida: "Tutto è compiuto!"<br />
(Gv 19, 30). Ecco, è giunta a compimento l'opera della redenzione. La<br />
missione, per la qua<strong>le</strong> è venuto sulla terra, ha raggiunto il suo scopo. Il<br />
resto appartiene al Padre: "Padre, nel<strong>le</strong> tue mani <strong>con</strong>segno il mio spir<strong>it</strong>o"<br />
(Lc 23, 46). Detto questo spirò. "Il velo del tempio si squarciò in due..."<br />
(Mt 27, 51). Il "santo dei santi" nel tempio di Gerusa<strong>le</strong>mme viene aperto<br />
nell'istante in cui vi entra il Sacerdote della Nuova ed Eterna Al<strong>le</strong>anza.<br />
ORAZIONE Signore Gesù Cristo, tu che al momento dell'agonia non sei rimasto<br />
indifferente alla sorte dell'uomo e insieme al tuo ultimo respiro hai<br />
affidato <strong>con</strong> amore alla misericordia del Padre gli uomini e <strong>le</strong> donne di<br />
tutti i tempi <strong>con</strong> <strong>le</strong> loro debo<strong>le</strong>zze ed i loro peccati, riempi noi e <strong>le</strong> generazioni<br />
future del tuo Spir<strong>it</strong>o d'amore, affinché la nostra indifferenza non<br />
renda vani in noi i frutti della tua morte. A te, Gesù crocifisso, sapienza e<br />
potenza di Dio, onore e gloria nei secoli eterni. Amen.<br />
TREDICESIMA STAZIONE<br />
Vid<strong>it</strong> suum dulcem Natum<br />
morientem desolatum<br />
dum emis<strong>it</strong> spir<strong>it</strong>um.<br />
O quam tristis et afflicta<br />
Fu<strong>it</strong> illa benedicta<br />
Mater Unigen<strong>it</strong>i.<br />
Hanno rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nel<strong>le</strong> mani della Madre il corpo senza v<strong>it</strong>a del Figlio. I<br />
Vangeli non parlano di ciò che ella ha provato in quell'istante. È come se<br />
gli Evangelisti, col si<strong>le</strong>nzio, vo<strong>le</strong>ssero rispettare il suo dolore, i suoi sentimenti<br />
e i suoi ricordi. O, semplicemente, come se r<strong>it</strong>enessero di non essere<br />
capaci di esprimerli. È stata soltanto la devozione plurisecolare a <strong>con</strong>servare<br />
l'immagine della "Pietà", fissando così nella memoria del popolo<br />
cristiano l'espressione più dolorosa di quell'ineffabi<strong>le</strong> <strong>le</strong>game d'amore<br />
sbocciato nel cuore della Madre il giorno dell'annunciazione e maturato<br />
nell'attesa della nasc<strong>it</strong>a del divin Figlio. Quell'amore si è rivelato nella<br />
grotta di Bet<strong>le</strong>mme, è stato sottoposto alla prova già durante la presentazione<br />
al tempio, si è approfond<strong>it</strong>o insieme <strong>con</strong> gli eventi <strong>con</strong>servati e med<strong>it</strong>ati<br />
nel suo cuore (cfr Lc 2, 51). Adesso quest'intimo <strong>le</strong>game d'amore deve<br />
trasformarsi in un'unione che supera i <strong>con</strong>fini della v<strong>it</strong>a e della morte. E<br />
così sarà lungo tutto l'arco dei secoli: gli uomini si fermano presso la statua<br />
della Pietà di Michelangelo; si inginocchiano davanti all'immagine del-
la Mesta Benefattrice (Sm_tna Dobrodziejka) nella chiesa dei Francescani,<br />
a Cracovia, dinanzi alla Madre dei Sette Dolori, Patrona della Slovacchia;<br />
venerano l'Addolorata in tanti santuari in ogni parte del mondo. Essi apprendono<br />
così il diffici<strong>le</strong> amore che non fugge di fronte alla sofferenza,<br />
ma si abbandona fiduciosamente alla tenerezza di Dio, a cui nulla è impossibi<strong>le</strong><br />
(cfr Lc 1, 37).<br />
ORAZIONE Salve, Regina, mater misericordiæ; v<strong>it</strong>a, dulcedo et spes nostra,<br />
salve. Ad te clamamus... illos tuos misericordes oculos ad nos<br />
<strong>con</strong>verte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exilium<br />
ostende. Impetraci la grazia della fede, della speranza e della car<strong>it</strong>à,<br />
affinché anche noi, come te, sappiamo perseverare sotto la croce fino all'estremo<br />
respiro. Al tuo Figlio, Gesù, nostro Salvatore, <strong>con</strong> il Padre e <strong>con</strong><br />
lo Spir<strong>it</strong>o Santo, ogni onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen<br />
Fac me vere tecum f<strong>le</strong>re,<br />
Crucifixo <strong>con</strong>do<strong>le</strong>re,<br />
donec ego vixero.<br />
QUATTORDICESIMA STAZIONE<br />
"Fu crocifisso, morì e fu sepolto...". Il corpo senza v<strong>it</strong>a di Cristo è stato<br />
posto nel sepolcro. La pietra sepolcra<strong>le</strong> non è tuttavia il suggello defin<strong>it</strong>ivo<br />
della sua opera. L'ultima parola non appartiene alla fals<strong>it</strong>à, all'odio e<br />
alla sopraffazione. L'ultima parola verrà pronunciata dall'Amore, che è più<br />
forte della morte. "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane<br />
solo; se invece muore, produce molto frutto" (Gv 12, 24). Il sepolcro è l'ultima<br />
tappa del morire di Cristo nel corso dell'intera v<strong>it</strong>a terrena; è segno<br />
del suo supremo sacrificio per noi e per la nostra salvezza. Ben presto,<br />
ormai, questo sepolcro diverrà il primo annuncio di lode e di esaltazione<br />
del Figlio di Dio nella gloria del Padre. "Fu crocifisso, morì e fu sepolto,<br />
(...) il terzo giorno risusc<strong>it</strong>ò da morte".Con la deposizione del corpo senza<br />
v<strong>it</strong>a di Gesù nel sepolcro, ai piedi del Golgota, la Chiesa inizia la veglia del<br />
Sabato Santo. Maria <strong>con</strong>serva nel profondo del cuore e med<strong>it</strong>a la passione<br />
del Figlio; <strong>le</strong> donne si danno appuntamento per il mattino del giorno dopo<br />
il sabato, per ungere <strong>con</strong> aromi il corpo di Cristo; i discepoli si raccolgono,<br />
nel nas<strong>con</strong>dimento del Cenacolo, finché non sia passato il sabato. Questa<br />
veglia terminerà <strong>con</strong> l'in<strong>con</strong>tro presso il sepolcro, il sepolcro vuoto del<br />
Salvatore. Allora il sepolcro, testimone muto della risurrezione, par<strong>le</strong>rà.<br />
La pietra ribaltata, l'interno vuoto, <strong>le</strong> bende per terra, questo sarà ciò che<br />
vedrà Giovanni, giunto al sepolcro insieme <strong>con</strong> Pietro: "Vide e credette"<br />
(Gv 20, 8). Ed insieme a lui credette la Chiesa, che da quel momento non<br />
si stanca di trasmettere al mondo questa fondamenta<strong>le</strong> ver<strong>it</strong>à della sua<br />
15<br />
fede: "Cristo è risusc<strong>it</strong>ato dai morti, primizia di coloro che sono morti" (1<br />
Cor 15, 20). Il sepolcro vuoto è segno della defin<strong>it</strong>iva v<strong>it</strong>toria della ver<strong>it</strong>à<br />
sulla menzogna, del bene sul ma<strong>le</strong>, della misericordia sul peccato, della<br />
v<strong>it</strong>a sulla morte. Il sepolcro vuoto è segno della speranza che "non delude"<br />
(Rm 5, 5)."La nostra speranza è piena di immortal<strong>it</strong>à" (cfr Sap3, 4).<br />
ORAZIONE<br />
Signore Gesù Cristo, che dal Padre, nella potenza dello Spir<strong>it</strong>o Santo, sei<br />
stato <strong>con</strong>dotto dal<strong>le</strong> tenebre della morte alla luce di una nuova v<strong>it</strong>a nella<br />
gloria, fa' che il segno del sepolcro vuoto parli a noi e al<strong>le</strong> generazioni future<br />
e diventi fonte di viva fede, di car<strong>it</strong>à generosa e di saldissima speranza.<br />
A te, Gesù, presenza nascosta e v<strong>it</strong>toriosa nella storia del mondo, onore<br />
e gloria nei secoli. C. Amen.<br />
Quando corpus morietur<br />
fac ut animæ donetur<br />
paradisi gloria. Amen.<br />
ALLOCUZIONE DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II<br />
1. "Non era forse necessario che il Cristo sopportasse queste sofferenze<br />
per entrare nella gloria?" (Lc 24,26). Queste paro<strong>le</strong> di Gesù ai due discepoli<br />
in cammino verso Emmaus risuonano nel nostro spir<strong>it</strong>o questa sera, al<br />
termine della Via Crucis al Colosseo. Anche loro, come noi, avevano ud<strong>it</strong>o<br />
parlare degli eventi che riguardavano la passione e la crocifissione di Gesù.<br />
Sulla strada di r<strong>it</strong>orno al loro villaggio, Cristo si avvicina come un pel<strong>le</strong>grino<br />
s<strong>con</strong>osciuto, ed essi si premurano di rac<strong>con</strong>targli "tutto ciò che riguardava<br />
Gesù, che fu profeta potente in opere e in paro<strong>le</strong>, davanti a Dio<br />
e a tutto il popolo" (Lc 24,19) e come i sommi sacerdoti e i capi lo hanno<br />
<strong>con</strong>segnato per farlo <strong>con</strong>dannare a morte e poi lo hanno crocifisso (cfr Lc<br />
24,20-21). E <strong>con</strong>cludono <strong>con</strong> tristezza: "Noi speravamo che fosse lui a liberare<br />
Israe<strong>le</strong>; <strong>con</strong> ciò sono passati tre giorni da quando queste cose sono<br />
accadute" (Lc 24,21). "Noi speravamo...". I discepoli sono scoraggiati e abbattuti.<br />
E' diffici<strong>le</strong> anche per noi capire perché la via della salvezza debba<br />
passare attraverso la sofferenza e la morte. 2. "Non era forse necessario<br />
che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella gloria?" (Lc<br />
24,26). Facciamo nostra questa domanda al termine della tradiziona<strong>le</strong> via<br />
dolorosa al Colosseo. Tra poco, da questo luogo santificato dal sangue dei<br />
primi martiri, ci allontaneremo in varie direzioni. Rientreremo nel<strong>le</strong> nostre<br />
case, ripensando a quegli stessi eventi, dei quali discorrevano i discepoli<br />
di Emmaus. Gesù si accosti a ciascuno di noi; si faccia anche nostro<br />
compagno di viaggio! Egli, mentre ci accompagna, ci spiegherà che per noi<br />
è sal<strong>it</strong>o al Calvario, per noi è morto, a compimento del<strong>le</strong> Scr<strong>it</strong>ture. Il doloroso<br />
evento della crocifissione, che abbiamo appena <strong>con</strong>templato, diven-
terà così per ciascuno un eloquente insegnamento. Fratelli e Sorel<strong>le</strong> carissimi!<br />
L'uomo <strong>con</strong>temporaneo ha bisogno di in<strong>con</strong>trare Gesù crocifisso e risorto!<br />
Chi, se non il divino Condannato, può comprendere appieno la pena<br />
di chi patisce ingiuste <strong>con</strong>danne? Chi, se non il Re schern<strong>it</strong>o e umiliato,<br />
può venire in<strong>con</strong>tro al<strong>le</strong> attese di tanti uomini e donne senza speranza e<br />
senza dign<strong>it</strong>à? Chi, se non il Figlio di Dio crocifisso, può capire il dolore e<br />
la sol<strong>it</strong>udine di tante v<strong>it</strong>e spezzate e senza futuro? Il poeta francese Paul<br />
Claudel scriveva che il Figlio di Dio "ci ha insegnato la via di usc<strong>it</strong>a dalla<br />
morte e la possibil<strong>it</strong>à della sua trasformazione" (Pos<strong>it</strong>ions et propos<strong>it</strong>ions,<br />
Les inv<strong>it</strong>és à l'attention). Apriamo il cuore a Cristo: sarà egli stesso a rispondere<br />
al<strong>le</strong> nostre attese più profonde. Egli stesso ci disve<strong>le</strong>rà i misteri<br />
della sua passione e morte sulla croce. 3. "Ed ecco si aprirono loro gli occhi<br />
e lo ri<strong>con</strong>obbero" (Lc 24,31). Al<strong>le</strong> sue paro<strong>le</strong>, i cuori dei due viandanti<br />
s<strong>con</strong>solati acquistano seren<strong>it</strong>à e cominciano ad ardere di gioia. Ri<strong>con</strong>os<strong>con</strong>o<br />
il loro Maestro allo spezzare del pane. Possano anche gli uomini di oggi<br />
ri<strong>con</strong>oscere, come loro, allo spezzare del pane, nel mistero dell'Eucaristia<br />
la presenza del loro Salvatore. Possano in<strong>con</strong>trarlo nel sacramento della<br />
sua Pasqua, ed accoglierlo come compagno del loro cammino. Egli saprà<br />
ascoltarli e <strong>con</strong>fortarli. Saprà farsi loro guida per <strong>con</strong>durli lungo i sentieri<br />
della v<strong>it</strong>a verso la casa del Padre. "Adoramus te, Christe, et benedicimus<br />
tibi, quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum!".<br />
VIA CRUCIS SECONDO I VANGELI 919<br />
1. Sul monte degli ulivi Lc 22, 39-46<br />
Usc<strong>it</strong>o se ne andò, come al sol<strong>it</strong>o, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo<br />
seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: “Pregate, per non entrare in tentazione”.<br />
Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi,<br />
pregava: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia<br />
fatta la mia, ma la tua volontà”. Gli apparve allora un angelo dal cielo a<br />
<strong>con</strong>fortarlo. In preda all’angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore<br />
diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi<br />
dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza.<br />
E disse loro: “Perché dorm<strong>it</strong>e? Alzatevi e pregate, per non entrare in<br />
tentazione”.<br />
Signore, sii vicino, non lasciarci soli.<br />
Ascolta <strong>le</strong> nostre invocazioni.<br />
Signore, sostienici nella tentazione.<br />
Ascolta <strong>le</strong> nostre invocazioni.<br />
Donaci di vivere in pienezza il Vangelo<br />
Ascolta <strong>le</strong> nostre invocazioni.<br />
16<br />
2. L’arresto di Gesù Lc 22, 47-53<br />
Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui<br />
che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo.<br />
Gesù gli disse: “Giuda, <strong>con</strong> un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?”. Allora<br />
quelli che eran <strong>con</strong> lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: “Signore,<br />
dobbiamo colpire <strong>con</strong> la spada?”. E uno di loro colpì il servo del<br />
sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo:<br />
“Lasciate, basta così!”. E toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù<br />
disse a coloro che gli eran venuti <strong>con</strong>tro, sommi sacerdoti, capi del<strong>le</strong><br />
guardie del tempio e anziani: “Siete usc<strong>it</strong>i <strong>con</strong> spade e bastoni come <strong>con</strong>tro<br />
un brigante? Ogni giorno ero <strong>con</strong> voi nel tempio e non avete steso <strong>le</strong><br />
mani <strong>con</strong>tro di me; ma questa è la vostra ora, è l’impero del<strong>le</strong> tenebre”.<br />
Ti sei lasciato catturare senza fare vio<strong>le</strong>nza.<br />
Donaci la forza di perdonare.<br />
Hai accolto <strong>con</strong> amicizia il trad<strong>it</strong>ore.<br />
Donaci la forza di perdonare.<br />
3. Il rinnegamento di Pietro Lc 22, 54-62<br />
Dopo averlo preso, lo <strong>con</strong>dussero via e lo fecero entrare nella casa del<br />
sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso<br />
un fuoco in mezzo al corti<strong>le</strong> e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette<br />
in mezzo a loro. Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo<br />
disse: “Anche questi era <strong>con</strong> lui”. Ma egli negò dicendo: “Donna,<br />
non lo <strong>con</strong>osco!”. Poco dopo un altro lo vide e disse: “Anche tu sei di loro!”.<br />
Ma Pietro rispose: “No, non lo sono!”. Passata circa un’ora, un altro<br />
insisteva: “In ver<strong>it</strong>à, anche questo era <strong>con</strong> lui; è anche lui un Gali<strong>le</strong>o”. Ma<br />
Pietro disse: “O uomo, non so quello che dici”. E in quell’istante, mentre<br />
ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro,<br />
e Pietro si ricordò del<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> che il Signore gli aveva detto: “Prima che il<br />
gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte”. E, usc<strong>it</strong>o, pianse amaramente.<br />
Quando non assumiamo il tuo messaggio di amore e perdono.<br />
Dona luce ai nostri passi.<br />
Per la via del pentimento, dopo averti rinnegato.<br />
Dona luce ai nostri passi.<br />
Nel cammino della <strong>con</strong>versione.<br />
Dona luce ai nostri passi.<br />
4. Gesù nel Sinedrio Lc 22, 66-71<br />
Appena fu giorno, si riunì il <strong>con</strong>siglio degli anziani del popolo, <strong>con</strong> i sommi<br />
sacerdoti e gli scribi; lo <strong>con</strong>dussero davanti al sinedrio e gli dissero: “Se tu<br />
sei il Cristo, diccelo”. Gesù rispose: “Anche se ve lo dico, non mi crederete;<br />
se vi interrogo, non mi risponderete. Ma da questo momento starà il
Figlio dell’uomo seduto alla destra della potenza di Dio”. Allora tutti e-<br />
sclamarono: “Tu dunque sei il Figlio di Dio?”. Ed egli disse loro: “Lo d<strong>it</strong>e<br />
voi stessi: io lo sono”. Risposero: “Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza?<br />
L’abbiamo ud<strong>it</strong>o noi stessi dalla sua bocca”.<br />
Quando cerchiamo sicurezza nei beni terreni.<br />
Signore, donaci la fede nel tuo amore.<br />
Quando siamo smarr<strong>it</strong>i e dub<strong>it</strong>iamo della tua vicinanza.<br />
Signore, donaci la fede nel tuo amore.<br />
Quando ci sentiamo soli, senza l’aiuto dei fratelli.<br />
Signore, donaci la fede nel tuo amore.<br />
5. Gesù di fronte a Pilato Lc 23, 20-25<br />
Pilato parlò loro di nuovo, vo<strong>le</strong>ndo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano: “Crocifiggilo,<br />
crocifiggilo!”. Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che ma<strong>le</strong><br />
ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che mer<strong>it</strong>i la morte. Lo castigherò<br />
severamente e poi lo rilascerò”. Essi però insistevano a gran voce,<br />
chiedendo che venisse crocifisso; e <strong>le</strong> loro grida crescevano. Pilato allora<br />
decise che la loro richiesta fosse esegu<strong>it</strong>a. Rilasciò colui che era stato<br />
messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò<br />
Gesù alla loro volontà.<br />
Nell’ora dell’umiliazione e dell’incomprensione.<br />
Per il mistero della tua sofferenza, salvaci.<br />
Nel momento della prova, quando <strong>le</strong> persone più care ci lasciano.<br />
Per il mistero della tua sofferenza, salvaci.<br />
Nel dolore incomprensibi<strong>le</strong>, che può portarci alla disperazione.<br />
Per il mistero della tua sofferenza, salvaci.<br />
6. Gesù flagellato e coronato di spine Mc 15, 16-19<br />
Allora i soldati lo <strong>con</strong>dussero dentro il corti<strong>le</strong>, cioè nel pretorio, e <strong>con</strong>vocarono<br />
tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato<br />
una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo:<br />
Salve, re dei Giudei!" E gli percuotevano il capo <strong>con</strong> una canna, gli sputavano<br />
addosso e, piegando <strong>le</strong> ginocchia, si prostravano a lui.<br />
Per i bambini violati nella loro purezza.<br />
Ti chiediamo giustizia e misericordia.<br />
Per i vecchi, gli handicappati, i malati abbandonati<br />
nella loro sol<strong>it</strong>udine.<br />
Ti chiediamo giustizia e misericordia.<br />
Per <strong>le</strong> donne profanate nella loro femminil<strong>it</strong>à.<br />
Ti chiediamo giustizia e misericordia.<br />
7. Gesù caricato della Croce Mc 15, 20<br />
17<br />
Dopo averlo schern<strong>it</strong>o, lo spogliarono della porpora e gli rimisero <strong>le</strong> sue<br />
vesti, poi lo <strong>con</strong>dussero fuori per crocifiggerlo.<br />
La via della Croce è via <strong>con</strong>trocorrente.<br />
Signore, guida i nostri passi.<br />
La via della Croce è via della sapienza divina.<br />
Signore, guida i nostri passi.<br />
La via della croce è via dell’amore.<br />
Signore, guida i nostri passi.<br />
8. Il cireneo e <strong>le</strong> donne Lc 23, 26-29<br />
Mentre lo <strong>con</strong>ducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva<br />
dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo<br />
seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano<br />
lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso <strong>le</strong> donne, disse: “Figlie<br />
di Gerusa<strong>le</strong>mme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui<br />
vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate <strong>le</strong> sterili e i<br />
grembi che non hanno generato e <strong>le</strong> mammel<strong>le</strong> che non hanno allattato”.<br />
Signore, che nella tua bontà ci hai associato all’opera della nostra<br />
salvezza.<br />
Rendici capaci di seguirti quando gli altri fuggono.<br />
Signore Gesù, tu non hai riservato nulla per te, dividi tutto <strong>con</strong> noi.<br />
Aiutaci a portare la tua croce nella croce dell’altro.<br />
Signore Gesù, in<strong>con</strong>trando <strong>le</strong> donne di Gerusa<strong>le</strong>mme, tu soffri per la<br />
sorte del tuo popolo.<br />
Abbi misericordia di noi, cambia il nostro cuore.<br />
9. Gesù è crocifisso Lc 23, 33-34<br />
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori,<br />
uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché<br />
non sanno quello che fanno”. Dopo essersi poi divise <strong>le</strong> sue vesti, <strong>le</strong> tirarono<br />
a sorte.<br />
Le tue mani che hanno benedetto e sanato.<br />
Guariscano i nostri cuori.<br />
Le tue mani che tanto hanno donato, che hanno spezzato il pane e<br />
versato il vino.<br />
Guariscano i nostri egoismi.<br />
Le tue mani, fissate al <strong>le</strong>gno, eternamente aperte.<br />
Guariscano i nostri cuori indur<strong>it</strong>i e chiusi.<br />
10. Gesù deriso e oltraggiato Lc 23, 35-38<br />
Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: “Ha salvato<br />
gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo e<strong>le</strong>tto”. Anche i soldati<br />
lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano:
“Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”. C’era anche una scr<strong>it</strong>ta, sopra<br />
il suo capo: Questi è il re dei Giudei.<br />
Quando mettiamo la nostra forza nel potere.<br />
Donaci, Signore, la forza del tuo amore.<br />
Quando siamo tentati di stare a guardare e non sappiamo difendere<br />
chi è deriso e oltraggiato.<br />
Donaci, Signore, la forza del tuo amore.<br />
Quando <strong>con</strong>fidiamo più nel<strong>le</strong> nostre buone azioni che nella tua misericordia.<br />
Donaci, Signore, la forza del tuo amore.<br />
11. Il buon ladrone Lc 23, 39-43<br />
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva<br />
te stesso e anche noi!”. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai<br />
timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo<br />
il giusto per <strong>le</strong> nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di ma<strong>le</strong>”.<br />
E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli<br />
rispose: “In ver<strong>it</strong>à ti dico, oggi sarai <strong>con</strong> me nel paradiso”.<br />
Signore Gesù, sulla croce tu hai detto<br />
“oggi sarai <strong>con</strong> me nel paradiso”.<br />
Prepara per noi un posto nel tuo regno.<br />
Hai atteso la <strong>con</strong>versione del malfattore<br />
fino agli ultimi istanti della sua v<strong>it</strong>a.<br />
Sostieni , Signore, chi è tentato dalla disperazione.<br />
Tu fai partecipe della tua gloria chi ti ri<strong>con</strong>osce Signore<br />
e si affida a Te.<br />
Rinnovaci, Signore, affinché accogliamo il tuo amore.<br />
12. Maria e Giovanni sotto la croce Gv 19,25-27<br />
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria<br />
di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a<br />
<strong>le</strong>i il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”.<br />
Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il<br />
discepolo la prese nella sua casa.<br />
Dona il coraggio di perdonare a noi che siamo salvati ogni giorno dalla<br />
tua misericordia.<br />
Custodiscici, Signore, nel tuo amore.<br />
Quando siamo tentati dal rancore, dal risentimento, donaci la forza<br />
della ri<strong>con</strong>ciliazione.<br />
Custodiscici, Signore, nel tuo amore.<br />
Conferma i tuoi fedeli nella comunione di pace e di amore reciproco<br />
nel tuo nome.<br />
Custodiscici, Signore, nel tuo amore.<br />
18<br />
13. La morte di Gesù Lc 23, 44-46<br />
Era verso mezzogiorno, quando il so<strong>le</strong> si eclissò e si fece buio su tutta la<br />
terra fino al<strong>le</strong> tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.<br />
Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nel<strong>le</strong> tue mani <strong>con</strong>segno il mio<br />
spir<strong>it</strong>o”. Detto questo spirò.<br />
Sacerdote del Dio altissimo, ti sei offerto<br />
una volta per tutte in sacrificio.<br />
Insegnaci ad offrire a Dio noi stessi <strong>con</strong> te.<br />
Gesù, nostro Salvatore, hai accettato di bere<br />
il calice della passione.<br />
Aiutaci ad assumere <strong>le</strong> sofferenze degli uomini.<br />
gnello di Dio, ti sei immolato, ma ora vivi per sempre.<br />
Fa’ che ti seguiamo ovunque tu vada.<br />
14. La sepoltura Lc 23, 50-56<br />
C’era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e<br />
giusta. Non aveva ader<strong>it</strong>o alla decisione e all’operato degli altri. Egli era<br />
di Arimatèa, una c<strong>it</strong>tà dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò<br />
a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un <strong>le</strong>nzuolo<br />
e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella qua<strong>le</strong> nessuno<br />
era stato ancora deposto. Era il giorno della parascève e già sp<strong>le</strong>ndevano<br />
<strong>le</strong> luci del sabato. Le donne che erano venute <strong>con</strong> Gesù dalla Gali<strong>le</strong>a seguivano<br />
Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il<br />
corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati.<br />
Il giorno di sabato osservarono il riposo se<strong>con</strong>do il comandamento.<br />
O Cristo, hai sofferto per noi lasciandoci un esempio<br />
affinché seguiamo <strong>le</strong> tue orme.<br />
Lode a te, o Cristo.<br />
O Cristo, per <strong>le</strong> tue piaghe siamo guar<strong>it</strong>i.<br />
Lode a te, o Cristo.<br />
O Cristo, come pecore erranti torniamo a te,<br />
Pastore del<strong>le</strong> nostre v<strong>it</strong>e.<br />
Lode a te, o Cristo.<br />
15. L’annuncio della Risurrezione Lc 24, 1-8<br />
Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba,<br />
portando <strong>con</strong> sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata<br />
via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore<br />
Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro<br />
in vesti sfolgoranti. Essendosi <strong>le</strong> donne impaur<strong>it</strong>e e avendo chinato il volto<br />
a terra, essi dissero loro: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non<br />
è qui, è risusc<strong>it</strong>ato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Gali-
<strong>le</strong>a, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse <strong>con</strong>segnato in mano<br />
ai peccatori, che fosse crocifisso e risusc<strong>it</strong>asse il terzo giorno”. Ed esse<br />
si ricordarono del<strong>le</strong> sue paro<strong>le</strong>.<br />
Gesù risorto, <strong>con</strong>cedici di vivere come fratelli.<br />
Fa’ che siamo la tua Chiesa nel mondo.<br />
Gesù risorto, inv<strong>it</strong>aci a mangiare <strong>con</strong> te.<br />
Fa’ che ti ri<strong>con</strong>osciamo allo spezzare del pane.<br />
Gesù risorto, richiamaci ogni giorno a seguirti.<br />
Rendici testimoni del tuo amore sino alla fine.<br />
Conclusione<br />
Scenda, Signore, la tua benedizione su questo popolo, che hai riscattato<br />
<strong>con</strong> la morte del tuo Figlio; venga il perdono e la <strong>con</strong>solazione, si accresca<br />
la fede, si rafforzi la certezza della redenzione eterna. Per Cristo nostro<br />
Signore. Amen.<br />
PREGHIERA DEL CONGRESSO EUCARISTICO GIUBILARE 920<br />
O Dio, Padre di misericordia e fonte della v<strong>it</strong>a, tu ci chiami da tutto il<br />
mondo per ce<strong>le</strong>brare <strong>con</strong> rinnovato fervore il grande mistero dell'Eucaristia,<br />
memoria<strong>le</strong> perenne della Pasqua del tuo Figlio.<br />
Entrando nel terzo mil<strong>le</strong>nnio, ri<strong>con</strong>oscenti per la salvezza che ci è stata<br />
donata, <strong>con</strong> fiducia ti chiediamo: fa' che partecipando dell'unico pane e<br />
dell'unico calice diveniamo un solo corpo in Cristo, e viviamo della v<strong>it</strong>a divina<br />
che Egli ci ha ottenuto a prezzo del suo Sangue.<br />
Vivificati dal suo Santo Spir<strong>it</strong>o, annunceremo al mondo <strong>le</strong> meraviglie del<br />
tuo amore.<br />
Per Gesù Cristo tuo Figlio, nato dalla Vergine Maria, che è Dio e vive e regna<br />
<strong>con</strong> te, nell'un<strong>it</strong>à dello Spir<strong>it</strong>o Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.<br />
CHIESI A DIO (Kirk Kilgour, campione di pallavolo ora su una sedia a rotel<strong>le</strong>,<br />
<strong>le</strong>tta al Giubi<strong>le</strong>o dei malati) 921<br />
Chiesi a Dio di essere forte<br />
per eseguire progetti grandiosi:<br />
Egli mi rese debo<strong>le</strong> per <strong>con</strong>servarmi nell'umiltà.<br />
Domandai a Dio che mi desse la salute<br />
per realizzare grandi imprese:<br />
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.<br />
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:<br />
Mi ha fatto povero per non essere egoista.<br />
Gli domandai il potere<br />
perché gli uomini avessero bisogno di me:<br />
Egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro.<br />
Domandai a Dio tutto per godere la v<strong>it</strong>a:<br />
Mi ha lasciato la v<strong>it</strong>a perché potessi apprezzare tutto.<br />
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,<br />
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno<br />
e quasi <strong>con</strong>tro la mia volontà.<br />
Le <strong>preghiere</strong> che non feci furono esaud<strong>it</strong>e.<br />
Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini<br />
nessuno possiede quello che ho io!"<br />
BENEDICI LA NOSTRA UNIONE 922<br />
Signore, tu hai creato l’uomo, uomo e donna, e hai benedetto la loro u-<br />
nione, perché l’uno fosse dell’altro, aiuto e appoggio.<br />
Ricordati oggi di noi.<br />
Proteggici e <strong>con</strong>cedici che il nostro amore sia dedizione e dono a immagine<br />
di quello del Cristo e della Chiesa.<br />
Signore, tu ci hai chiamati a formare insieme questa nostra famiglia, donaci<br />
la grazia di animarla <strong>con</strong> il tuo amore: sia <strong>con</strong>fortevo<strong>le</strong> per coloro che<br />
vivranno in essa, sia accogliente per coloro che in essa verranno.<br />
Insegnaci a farti <strong>con</strong>oscere i nostri progetti, a domandare il tuo aiuto, a<br />
offrire <strong>le</strong> nostre gioie e <strong>le</strong> nostre pene, a guidare a te quei figli che ci hai<br />
dato. Amen<br />
PREGHIERA DELLA FAMIGLIA 923<br />
Ti preghiamo, Signore, per la nostra famiglia perché ci <strong>con</strong>osciamo sempre<br />
meglio e ci comprendiamo nei nostri desideri e nei nostri lim<strong>it</strong>i.<br />
Fa’ che ciascuno di noi senta e viva i bisogni degli altri e a nessuno sfuggano<br />
i momenti di stanchezza, di disagio, di preoccupazione dell’altro.<br />
Che <strong>le</strong> nostre discussioni non ci dividano, ma ci uniscano nella ricerca del<br />
vero e del bene e ciascuno di noi nel costruire la propria v<strong>it</strong>a non impedisca<br />
all’altro di vivere la propria.<br />
Fa’, o Signore, che viviamo insieme i momenti di gioia e soprattutto, <strong>con</strong>osciamo<br />
Te e Colui che ci hai mandato, Gesù Cristo in modo che la nostra<br />
famiglia non si chiuda in sé stessa, ma sia disponibi<strong>le</strong> ai parenti, aperta<br />
agli amici, sensibi<strong>le</strong> ai bisogni dei fratelli.<br />
Fa’, o Signore, che ci sentiamo sempre parte viva della Chiesa in cammino<br />
e possiamo <strong>con</strong>tinuare insieme in Cielo il cammino che insieme abbiamo<br />
iniziato sulla terra. Amen<br />
19
BENEDICI LA NOSTRA FAMIGLIA 924<br />
Dio, dal qua<strong>le</strong> proviene ogni patern<strong>it</strong>à in cielo e in terra, Padre, che sei<br />
Amore e V<strong>it</strong>a, fa’ che ogni famiglia umana sulla terra diventi, mediante il<br />
Tuo Figlio Gesù Cristo, sorgente di divina car<strong>it</strong>à, un vero santuario della<br />
v<strong>it</strong>a e dell’amore per <strong>le</strong> generazioni che sempre si rinnovano.<br />
Fa’ che la tua grazia guidi i pensieri e <strong>le</strong> opere dei <strong>con</strong>iugi verso il bene<br />
del<strong>le</strong> loro famiglie e di tutte <strong>le</strong> famiglie del mondo.<br />
Fa’ che <strong>le</strong> giovani generazioni trovino nella famiglia un forte sostegno per<br />
la loro uman<strong>it</strong>à e la loro cresc<strong>it</strong>a nella ver<strong>it</strong>à e nell’amore.<br />
Fa’ che l’amore, rafforzato dalla grazia del sacramento del matrimonio, si<br />
dimostri più forte di ogni debo<strong>le</strong>zza e di ogni crisi, attraverso <strong>le</strong> quali, a<br />
volte, passano <strong>le</strong> nostre famiglie. Amen<br />
RESTA CON NOI IN QUESTA CASA 925<br />
Vieni, o Maria, degnati di ab<strong>it</strong>are in questa casa.<br />
Come già al tuo Cuore Immacolato fu <strong>con</strong>sacrata la Chiesa e tutto il genere<br />
umano, così noi,<br />
in perpetuo, affidiamo e <strong>con</strong>sacriamo al tuo Cuore Immacolato la nostra<br />
famiglia. Tu che sei Madre della Divina Grazia, ottienici di vivere sempre<br />
in grazia di Dio e in pace tra di noi. Rimani <strong>con</strong> noi; Ti accogliamo <strong>con</strong><br />
cuore di figli, indegni, ma desiderosi di essere sempre tuoi, in v<strong>it</strong>a, in<br />
morte e nell’etern<strong>it</strong>à.<br />
Resta <strong>con</strong> noi come ab<strong>it</strong>asti nella casa di Zaccaria e di Elisabetta; come<br />
fosti gioia nella casa degli sposi di Cana; come fosti madre per l’apostolo<br />
Giovanni.<br />
Portaci Gesù cristo, Via , Ver<strong>it</strong>à e V<strong>it</strong>a. Allontana da noi il peccato e ogni<br />
ma<strong>le</strong>. In questa casa sii Madre di grazie, Maestra e Regina. Dispensa a ciascuno<br />
di noi <strong>le</strong> grazie spir<strong>it</strong>uali e materiali che ci occorrono; specialmente<br />
accresci la fede, la speranza e la car<strong>it</strong>à. Susc<strong>it</strong>a tra i nostri cari sante vocazioni.<br />
Sii sempre <strong>con</strong> noi, nel<strong>le</strong> gioie e nel<strong>le</strong> pene, e soprattutto fa’ che<br />
un giorno tutti i membri di questa famiglia si trovino <strong>con</strong> Te un<strong>it</strong>i in Paradiso.<br />
Amen<br />
DONACI UN CUORE SEMPLICE P.Grandmaison 926<br />
Santa Maria, madre di Dio, <strong>con</strong>servaci un cuore di fanciullo trasparente e<br />
puro come una sorgente.<br />
Ottienici un cuore semplice che non assapori <strong>le</strong> tristezze; un cuore grande<br />
nel donare, sensibi<strong>le</strong> nel partecipare; un cuore fede<strong>le</strong> e generoso che non<br />
dimentichi alcun bene e non <strong>con</strong>servi rancore di alcun ma<strong>le</strong>.<br />
Donaci un cuore dolce e umi<strong>le</strong>, capace di amare senza chiedere risposta,<br />
lieto di sparire in un altro cuore, davanti al tuo divin Figlio; un cuore,<br />
grande e indomabi<strong>le</strong>, che nessuna ingrat<strong>it</strong>udine chiuda e nessuna indifferenza<br />
stanchi un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo, colp<strong>it</strong>o dal<br />
suo amore, e che non possa essere saziato che in cielo, Amen<br />
FATE SPAZIO NEL CUORE Papa Giovanni Paolo II 927<br />
Vivete nella Fede, trasmettetela ai figli, testimoniatela nella v<strong>it</strong>a.<br />
Amate la Chiesa, vivete in essa e per essa.<br />
Fate spazio nel cuore a tutti gli uomini,<br />
perdonatevi a vicenda,<br />
costru<strong>it</strong>e ambienti di pace ovunque siete.<br />
Ai non credenti dico: cercate Dio,<br />
Egli sta cercando voi.<br />
E ai sofferenti dico: abbiate fiducia,<br />
Cristo che vi ha preceduto<br />
vi darà la forza di far fronte al dolore.<br />
Ai giovani: spendete bene la v<strong>it</strong>a,<br />
è un tesoro unico.<br />
A tutti: la Grazia di Dio vi accompagni ogni giorno.<br />
E salutatemi i vostri bambini, appena di svegliano.<br />
Come vorrei che questo mio ‘buongiorno’<br />
fosse per loro presentimento di una buona v<strong>it</strong>a,<br />
a <strong>con</strong>solazione vostra e mia, e di tutta la Chiesa.<br />
PREGHIERA DEI GENITORI 928<br />
Donaci, Signore, gioie pure,<br />
dolori sopportabili, amore paziente,<br />
lieta e forte <strong>con</strong>cordia nel bene.<br />
Donaci un pane per la nostra famiglia,<br />
v<strong>it</strong>a e virtù per educare i nostri figli.<br />
Nel<strong>le</strong> tue mani raccomandiamo<br />
i giorni che benigno <strong>con</strong>cedi.<br />
Donaci di <strong>con</strong>solare e nobil<strong>it</strong>are<br />
<strong>con</strong> l'esempio e la parola<br />
quanti in<strong>con</strong>triamo<br />
sul nostro cammino.<br />
Insegnaci a espiare <strong>le</strong> nostre colpe<br />
che non ricattano sulla nostra famiglia.<br />
Liberaci dal ma<strong>le</strong><br />
e <strong>con</strong>solaci <strong>con</strong> la tua pace.<br />
20
PREGHIERA NELL'ATTESA DI UN FIGLIO 929<br />
O Signore, Padre Nostro,<br />
ti ringraziamo per il dono meraviglioso<br />
<strong>con</strong> il qua<strong>le</strong> ci hai resi partecipi<br />
della tua patern<strong>it</strong>à divina.<br />
In questo periodo di attesa, ti preghiamo:<br />
proteggi questa v<strong>it</strong>a ancora piena di mistero,<br />
perché giunga sana alla luce del mondo<br />
e alla rinasc<strong>it</strong>a del battesimo.<br />
Madre di Dio, al tuo cuore di mamma<br />
affidiamo nostro figlio. Amen<br />
ANNUNZIA, SIGNORE, LA TUA PAROLA s. Ambrogio 930<br />
Nei momenti di tribolazione, quando <strong>le</strong> lotte si scatenano intorno a noi e<br />
l’intimo è pervaso da paure, infuria terribi<strong>le</strong> nei cuori la tempesta; siamo<br />
immersi nella <strong>con</strong>traddizione, quando i nostri pensieri ondeggiano come<br />
ribol<strong>le</strong> l’onda del mare, e nella profond<strong>it</strong>à dell’animo nessuna forza spir<strong>it</strong>ua<strong>le</strong><br />
sa placarli! Allora solo la parola di Cristo, che rimette i peccati, riesce<br />
a portare bonaccia.<br />
Annunzia, Signore Gesù, questa parola:la tua parola è medicina; la tua parola<br />
è raggio di so<strong>le</strong>;la tua parola è lavacro per la nostra impur<strong>it</strong>à; la tua<br />
parola è acqua sorgente. Tu l’annunzi e la colpa viene lavata.<br />
GUARDACI, SIGNORE GESÙ, PERCHE’ SAPPIAMO PIANGERE LE NOSTRE<br />
COLPE s. Ambrogio 931<br />
Pietro si rattristò e pianse, perché sbagliò, come tutti sbagliano.<br />
Lacrime preziose, che lavano la colpa!<br />
Si mettono a piangere coloro ai quali Gesù volge il suo sguardo<br />
Pietro negò una prima volta, e tuttavia non pianse, poiché il Signore non<br />
lo aveva guardato.<br />
Negò una se<strong>con</strong>da volta, ma non pianse, poiché il Signore non lo aveva<br />
guardato ancora.<br />
Rinnegò una terza volta e pianse un pianto amarissimo.<br />
Guardaci, Signore Gesù, affinché sappiamo piangere il nostro peccato.<br />
Dei santi anche la caduta ci è di vantaggio:<br />
non ci ha danneggiati il rinnegamento di Pietro, ci ha invece giovato il suo<br />
ravvedimento.<br />
Pietro pianse, <strong>con</strong> la più profonda amarezza, per poter lavare <strong>con</strong> <strong>le</strong> lacrime<br />
la sua colpa.<br />
21<br />
Sciogli anche tu, fratello, nel<strong>le</strong> lacrime la tua colpa, se vuoi mer<strong>it</strong>are il<br />
perdono.<br />
Se ti avviene di sbagliare, Cristo ti è accanto come testimone del<strong>le</strong> tue segrete<br />
azioni<br />
e ti guarda perché te ne ricordi e <strong>con</strong>fessi il tuo errore.<br />
Im<strong>it</strong>a Pietro, quando per la terza volta esclama:<br />
“ Signore, tu sai che io ti voglio bene”<br />
Tre volte aveva rinnegato, e per tre volte fa la sua professione.<br />
Aveva rinnegato nella notte, e alla luce del giorno dichiara il suo amore.<br />
Insegnaci, o Pietro, quanto ti abbiano giovato <strong>le</strong> lacrime.<br />
Eri caduto prima di piangere, ma dopo aver pianto<br />
fosti scelto per governare gli altri, tu che prima non eri riusc<strong>it</strong>o a governare<br />
te stesso.<br />
TU CI LAVI I PIEDI s. Ambrogio 932<br />
Il mio Signore depone la veste, si cinge di un asciugatoio, versa dell’acqua<br />
nel catino e lava i piedi ai suoi discepoli: anche a noi egli vuo<strong>le</strong> lavare i<br />
piedi; non solo a Pietro, ma anche a ciascun fede<strong>le</strong> dice:«Se non ti laverò i<br />
piedi, non avrai parte <strong>con</strong> me ».<br />
Vieni, Signore Gesù, deponi la veste che hai indossato per me; spògliati,<br />
per rivestirci della tua misericordia. Cing<strong>it</strong>i di un asciugatoio, per cingerci<br />
<strong>con</strong> il tuo dono, che è l’immortal<strong>it</strong>à.<br />
Metti dell’acqua nel catino, e lavaci non soltanto i piedi, ma anche il capo,<br />
non solo i piedi del nostro corpo, ma anche quelli dell’anima. Voglio<br />
deporre tutta la lordura della nostra fragil<strong>it</strong>à.<br />
Quanto è grande questo mistero! Quasi fossi un serv<strong>it</strong>ore lavi i piedi ai tuoi<br />
servi, e come Dio mandi dal cielo la rugiada.<br />
Ma non solo tu ci lavi i piedi, ci inv<strong>it</strong>i anche ad assiderci a tavola <strong>con</strong> te, e<br />
ci esorti <strong>con</strong> l’esempio della tua <strong>con</strong>discendenza: « Voi mi chiamate Signore<br />
e Maestro, e d<strong>it</strong>e bene, perché lo sono. Se vi ho lavato i piedi, io che<br />
sono il Signore e il Maestro, anche voi lavatevi i piedi l’un l’altro ».<br />
Voglio lavare anch’io i piedi ai miei fratelli, voglio osservare il comandamento<br />
del Signore. Egli mi comandò di non aver vergogna, di non disdegnare<br />
di compiere quello che lui stesso aveva fatto prima di me; il mistero<br />
dell’umiltà mi è di vantaggio: mentre detergo gli altri, purifico <strong>le</strong> mie<br />
macchie.
CRISTO NON VIENE MENO A NESSUNO s. Ambrogio 933<br />
Anche se tardi, si dèstino quanti si sono lasciati vincere dal sonno,<br />
quanti hanno perduto Cristo. Cristo non è perduto al punto che non torni<br />
più indietro — pur che lo si cerchi —. Egli fa r<strong>it</strong>orno verso coloro che vegliano,<br />
si manifesta a quelli che si destano. Egli è vicino a tutti.E presente<br />
in ogni luogo, poiché riempie ogni cosa. Cristo non viene meno a nessuno:siamo<br />
noi a venir meno.<br />
A nessuno egli manca, anzi per tutti sovrabbonda.<br />
Infatti dilagò il peccato, perché fosse la grazia a sovrabbondare.<br />
La grazia è Cristo, la v<strong>it</strong>a è Cristo, Cristo è la risurrezione.<br />
Chi si desta lo trova accanto a sé.<br />
TU SOFFRI, SIGNORE, PER ME s. Ambrogio 934<br />
Cristo ha preso la mia tristezza: non ho paura a parlare di tristezza, poiché<br />
predico la croce. Mia è la tristezza che egli ha provato: nessuno esulta<br />
nell’imminenza della morte. Per me patisce, per me è triste, per me<br />
soffre. Per me e in me ha sofferto, lui che per sé non aveva ragione di<br />
soffrire. Tu soffri, dunque, Signore Gesù, non per <strong>le</strong> tue, ma per <strong>le</strong> mie<br />
fer<strong>it</strong>e; non per la tua morte, ma per la nostra inferm<strong>it</strong>à, se<strong>con</strong>do la voce<br />
del profeta: « Soffre per noi ».<br />
SORGENTE, PRINCIPIO, AUTORE DELLA GIOIA s. Ambrogio 935<br />
Te invoco, o Dio Ver<strong>it</strong>à, sorgente, principio, autore della ver<strong>it</strong>à di tutto<br />
ciò che è vero; Dio Sapienza, sorgente, principio, autore della sapienza di<br />
tutto ciò che è sapiente; Dio che sei la vera, la suprema V<strong>it</strong>a, sorgente,<br />
principio, autore della v<strong>it</strong>a di tutto ciò che vive veramente e sovranamente;<br />
Dio-Beat<strong>it</strong>udine, sorgente, principio, autore della gioia di tutto ciò che<br />
è felice; Dio del bene e del bello in tutto ciò che è buono e bello; Dio-<br />
Luce intelligibi<strong>le</strong>, sorgente, principio, autore della luce intelligibi<strong>le</strong> in tutto<br />
ciò che brilla di questa luce; Dio il cui regno è questo universo che i<br />
sensi ignorano; Dio il cui regno traccia la <strong>le</strong>gge ai regni di questo mondo;<br />
Dio dal qua<strong>le</strong> allontanarsi è cadere, al qua<strong>le</strong> r<strong>it</strong>ornare è risorgere, nel qua<strong>le</strong><br />
rimanere è costruirsi solidamente. Uscire da te è morire, r<strong>it</strong>ornare in te<br />
è rivivere, ab<strong>it</strong>are in te è vivere. Nessuno ti perde se non viene ingannato,<br />
nessuno ti cerca se non è chiamato, nessuno ti trova se non è purificato.<br />
Abbandonarti è perdersi, cercarti è amare, vederti è possederti. Verso di<br />
te là fede ci spinge, la speranza ci guida, la car<strong>it</strong>à a te ci unisce. Dio per<br />
mezzo del qua<strong>le</strong> noi trionfiamo del nemico, a te rivolgo la mia preghiera!<br />
(Soliloquia I, 3a)<br />
DIO, GRAZIE A TE NOI NON MORIAMO COMPLETAMENTE s. Agostino 936<br />
Deus a quo averti, cadere<br />
in quem <strong>con</strong>verti, resurgere<br />
in quo manere, <strong>con</strong>sistere est.<br />
Deus a quo exire, emori<br />
in quem redire, reviviscere<br />
in quo hab<strong>it</strong>are, vivere est.<br />
Deus quem nemo am<strong>it</strong>t<strong>it</strong>, nisi deceptus<br />
quem nemo quaer<strong>it</strong>, nisi admon<strong>it</strong>us<br />
quem nemo inven<strong>it</strong>, nisi purgatus.<br />
Deus quem relinquere, hoc est quod perire<br />
quem attendere, hoc est quod amare<br />
quem videre, hoc est quod habere.<br />
Deus Cui nos fides exc<strong>it</strong>at spes erig<strong>it</strong><br />
char<strong>it</strong>as jung<strong>it</strong>.<br />
Deus per quem vincimus inimicum<br />
te deprecor.<br />
Dio, grazie a te noi non moriamo comp<strong>le</strong>tamente. Tu ci ammonisci di essere<br />
vigilanti. Grazie a te distinguiamo il bene dal ma<strong>le</strong>, fuggiamo dal<br />
ma<strong>le</strong> e cerchiamo il bene, non cediamo al<strong>le</strong> avvers<strong>it</strong>à. Grazie a te possediamo<br />
l’arte di obbedire e l’arte di comandare. Grazie a te impariamo<br />
che talvolta ciò che crediamo nostro ci è estraneo, ed è nostro ciò che<br />
pensavamo estraneo. Grazie a te ci liberiamo dal<strong>le</strong> insidie e dagli attacchi<br />
del ma<strong>le</strong>. E’ per te che <strong>le</strong> picco<strong>le</strong> cose non ci diminuis<strong>con</strong>o. Per te ciò<br />
che di migliore è in noi non è soffocato da ciò che vi è di peggiore. Per te<br />
la morte è assorb<strong>it</strong>a nella v<strong>it</strong>toria’ (I Corinti 15, 54). Dio che ci <strong>con</strong>duci<br />
verso d<strong>it</strong>e, che ci spogli di ciò che non è per rivestirci di ciò che è, Dio tu<br />
ci rendi degni di essere esaud<strong>it</strong>i. Tu ci fortifichi, ci fai <strong>con</strong>oscere tutta la<br />
ver<strong>it</strong>à. Tu suggerisci a noi quel bene che ci impedisce di diventare dei folli,<br />
e a nessuno permetti di renderci tali. Tu ci ri<strong>con</strong>duci sulla via buona.<br />
Tu ci accompagni fino alla porta, e la spalanchi a coloro che bussano<br />
(Matteo 7, 8). Tu ci doni il pane della v<strong>it</strong>a, e grazie a te abbiamo sete<br />
dell’acqua che disseta per sempre (Giovanni 6, 35). Tu <strong>con</strong>vinci il mondo<br />
del peccato, della giustizia, del giudizio (ibid. 16, 8). Grazie a te non<br />
22
siamo turbati da coloro che non credono. Tu ci insegni a biasimare<br />
l’errore di coloro che credono che <strong>le</strong> anime non acquistino alcun mer<strong>it</strong>o<br />
dinanzi a te. Per te non diventiamo schiavi della debo<strong>le</strong>zza e della malattia<br />
(Galati 4, 9). 0 Dio che ci purifichi e ci prepari al<strong>le</strong> divine ricompense,<br />
vieni verso di me propizio.<br />
TU, MIA GIOIA, MIA RAGIONE, MIA PATRIA! s. Agostino 937<br />
Tu sei tutto e, allo stesso tempo, sei quanto ti ho detto nella mia preghiera.<br />
Vieni in mio aiuto, o unica sostanza vera e eterna, nella qua<strong>le</strong> non c’è<br />
alcun disaccordo, alcuna <strong>con</strong>fusione, alcun mutamento, alcuna manchevo<strong>le</strong>zza,<br />
alcuna morte; ma sovrana vi regna la <strong>con</strong>cordia, suprema evidenza<br />
e costanza, somma pienezza e v<strong>it</strong>a; alla qua<strong>le</strong> nulla manca e nella qua<strong>le</strong><br />
nulla è superfluo; presso la qua<strong>le</strong> Colui che genera e Colui che viene generato<br />
sono una cosa sola. Te servono tutte <strong>le</strong> cose, a te ubbidisce ogni anima<br />
buona. Le tue <strong>le</strong>ggi regolano il muoversi dei poli, fissano agli astri il<br />
loro corso, donano al giorno l’ardore del so<strong>le</strong>, alla notte il dolce chiarore<br />
della luna, assicurano all’universo l’equilibrio di cui è capace la materia<br />
sensibi<strong>le</strong>. Le tue <strong>le</strong>ggi stabil<strong>it</strong>e per l’etern<strong>it</strong>à non permettono che il moto<br />
instabi<strong>le</strong> degli e<strong>le</strong>menti mutevoli sia turbato, e impongono loro il corso<br />
regolare dei secoli come un freno per richiamarli a im<strong>it</strong>are la tua stabil<strong>it</strong>à.<br />
Le tue <strong>le</strong>ggi assicurano all’anima il libero arb<strong>it</strong>rio, ai buoni la ricompensa,<br />
ai cattivi il castigo, se<strong>con</strong>do un ordine necessariamente stabil<strong>it</strong>o. Da te<br />
sgorgano per noi tutti i beni, e da noi allontani tutti i mali. Al di sopra d<strong>it</strong>e<br />
non c’è nulla, nulla al di fuori d<strong>it</strong>e, nulla senza d<strong>it</strong>e. A te tutto è sottomesso,<br />
in te tutto è <strong>con</strong>tenuto, verso d<strong>it</strong>e tutto è orientato. Tu che hai<br />
fatto l’uomo a tua immagine e somiglianza, come ri<strong>con</strong>osce ognuno che<br />
<strong>con</strong>osce se stesso, ascoltami. Ascoltami mio Dio, mio Signore, mio Re, mio<br />
Padre. Tu mia causa, tu mia speranza, mia gioia, mia ragione, mia patria,<br />
mia salvezza, mia luce, mia v<strong>it</strong>a! Ascoltami in quel modo tutto tuo che solo<br />
un esiguo numero di uomini <strong>con</strong>osce.<br />
ACCOGLI IL TUO FIGLIO CHE E’ FUGGITO s. Agostino 936<br />
Ora sei tu solo che io amo, te solo che seguo, te solo che cerco, te solo<br />
che mi sento pronto a servire, poiché tu solo governi <strong>con</strong> giustizia. E’ solo<br />
alla tua autor<strong>it</strong>à che voglio sottomettermi. Ti prego, ordina tutto ciò che<br />
vuoi, ma guarisci e apri <strong>le</strong> mie orecchie perché io possa udire la tua voce.<br />
Guarisci e apri i miei occhi perché io possa vedere la tua volontà. Allontana<br />
da me ogni <strong>le</strong>ggerezza di spir<strong>it</strong>o perché possa ri<strong>con</strong>oscerti.<br />
Dimmi dove devo volgere il mio sguardo per poterti vedere, e avrò la speranza<br />
di fare ciò che tu vuoi. Ti prego, accogli il figlio tuo che è fugg<strong>it</strong>o, o<br />
Dio amorevo<strong>le</strong> più di ogni padre. Siano fin<strong>it</strong>e <strong>le</strong> pene che ho sofferto da<br />
parte dei nemici che tu tieni sotto i tuoi piedi; abbiano fine <strong>le</strong> menzogne<br />
<strong>con</strong> <strong>le</strong> quali mi hanno reso oggetto del loro scherno. Accogli ora il tuo servo<br />
che fugge lontano da essi; loro mi hanno accolto bene quando come<br />
straniero fuggivo lontano da te. Sento che solo da te io devo r<strong>it</strong>ornare. Si<br />
apra, grande,<br />
dinanzi a me la porta alla qua<strong>le</strong> busso. Insegnami come devo fare per arrivare<br />
fino a te. Io non ho nulla se non la mia buona volontà. Null’altro so se<br />
non il disprezzo che mer<strong>it</strong>a tutto ciò che è mutevo<strong>le</strong> e caduco, e la ricerca<br />
necessaria di ciò che non muta e che è eterno. Questo io lo faccio, o padre,<br />
poiché è la sola cosa che io ora <strong>con</strong>osco, ma non so un’altra cosa:<br />
come arrivare fino a te. Ispirami e guidami, traccia una strada davanti a<br />
me. Se è <strong>con</strong> la fede che ti trovano coloro che si rifugiano in te, donani la<br />
fede; se è <strong>con</strong> la forza, donami la forza; se è <strong>con</strong> la scienza, donami la<br />
scienza. Aumenta in me la fede, aumenta la speranza, aumenta la car<strong>it</strong>à.<br />
Quanto meravigliosa e unica è la tua bontà!<br />
SE TU CI ABBANDONI E’ LA MORTE s. Agostino 937<br />
Verso d<strong>it</strong>e sono rivolto, ma ti chiedo anche di darmi i mezzi per tendere<br />
verso di te. Se tu ci abbandoni, è la morte! Ma tu non ci abbandonerai,<br />
perché sei la bontà somma che non si lascia cercare rettamente senza lasciarsi<br />
trovare. Rettamente ti cerca chi tu hai reso capace di cercarti in<br />
tal modo. Insegnami, o padre, a cercarti. Liberami dall’errore, perché in<br />
questa ricerca io non in<strong>con</strong>tri altri che te. Se io non desidero nient’altro<br />
che te, possa trovartl o padre mio. Ma se c è in me qualche desiderio di<br />
altre cose, purificami tu stesso, e mettimi in grado di vederti.<br />
Quanto a questo mio corpo morta<strong>le</strong>, poiché non so qua<strong>le</strong> util<strong>it</strong>à possa ricavarne<br />
per me e per coloro che amo, lo affido a te, a te padre sapientissimo<br />
e buono. Ti domanderò per lui ciò che tu stesso mi avrai sugger<strong>it</strong>o, al<br />
momento opportuno. Voglio soltanto invocare la tua amorevo<strong>le</strong>zza sovrana<br />
perché io mi possa rivolgere interamente verso di te e nulla mi costi di<br />
quanto a te mi <strong>con</strong>duce. Permetti che anche <strong>con</strong> questo corpo da <strong>con</strong>durre<br />
e da portare, io viva la temperanza, il coraggio, la giustizia, la prudenza,<br />
che ami e comprenda pienamente la tua sapienza, e mi renda degno<br />
della tua ab<strong>it</strong>azione, e divenga ab<strong>it</strong>ante del tuo regno colmo di felic<strong>it</strong>à.<br />
LE MIE TENEBRE DIVENTERANNO COME UN MERIGGIO s. Agostino 938<br />
Tu mi giudichi, o Signore. E’ vero che “ nessuno degli uomini sa <strong>le</strong> cose<br />
degli uomini, all’infuori dello spir<strong>it</strong>o dell’uomo che è dentro di lui ” (I Corinti<br />
2, 11). Ma è pur vero che vi è qualcosa nell’uomo che neppure lo spir<strong>it</strong>o<br />
dell’uomo sa, lo spir<strong>it</strong>o che pure è dentro di lui, mentre tu o Signore,<br />
che lo creasti, sai tutte <strong>le</strong> cose sue. Ora, io che davanti a te mi umilio e<br />
23
mi r<strong>it</strong>engo “terra e cenere “ (Genesi 18, 27), tuttavia so d<strong>it</strong>e qualche cosa<br />
che di me non so. Certo, ora vediamo attraverso uno specchio, come in<br />
enigma, non ancora faccia a faccia (I Corinti 13, 12). Perciò, durante questo<br />
tempo in cui vado peregrinando lontano da te sono più presente a me<br />
stesso che a te. E nondimeno so che ogni attentato <strong>con</strong>tro di te è impossibi<strong>le</strong>,<br />
mentre di me non so a quali tentazioni sia in grado di resistere. Eppure<br />
mi sorregge la speranza, perché “ fede<strong>le</strong> sei tu e non permetti che<br />
noi siamo tentati oltre <strong>le</strong> nostre forze perché possiamo sostenerla” (I Corinti<br />
10, 13). Confesserò quello che so di me e quello che non so. Poiché<br />
quello che di me so, lo so perché tu m’illumini, e quello che di me non so,<br />
non lo saprò fino al momento in cui “<strong>le</strong> mie tenebre, davanti al tuo volto<br />
diventeranno come un meriggio” (Isaia 58, 10).<br />
AMO UNA LUCE, UN PROFUMO, UN AMPLESSO s. Agostino 939<br />
Signore, io ti amo. Non ho dubbi, sono certo che ti amo. Tu hai percosso il<br />
mio cuore <strong>con</strong> la tua parola e ti ho amato. Il cielo e la terra e tutto ciò<br />
che è in essi, ecco, da ogni parte mi di<strong>con</strong>o di amarti, né cessano di dirlo<br />
a tutti, “affinché non trovino scuse” (Romani 1, 20). Più profondamente<br />
sentirai tu misericordia di colui per il qua<strong>le</strong> avrai avuto misericordia, e u-<br />
serai una più profonda misericordia a colui <strong>con</strong> il qua<strong>le</strong> sarai stato misericordioso;<br />
altrimenti il cielo e la terra di<strong>con</strong>o <strong>le</strong> tue lodi ai sordi (cfr. Romani<br />
9, 15). Ma cosa amo, amando te? Non una bel<strong>le</strong>zza corporea, non una<br />
avvenenza passeggera, non un fulgore come quello della luce piacevo<strong>le</strong><br />
per quei miei occhi, non dolci melodie di canti d’ogni specie, non soave<br />
profumo di fiori, di unguenti, di aromi, non manna di mie<strong>le</strong>, non membra<br />
felici all’amp<strong>le</strong>sso carna<strong>le</strong>. Non queste cose io amo, amando il mio Dio. E<br />
tuttavia, amo una luce, una voce, un profumo, un cibo, un amp<strong>le</strong>sso,<br />
quando amo te mio Dio, luce, voce, profumo, cibo, amp<strong>le</strong>sso dell’uomo<br />
interiore che è in me, dove risp<strong>le</strong>nde alla mia anima una luce che in nessun<br />
luogo può essere <strong>con</strong>tenuta, dove risuona una voce che il tempo non<br />
rapisce, dove è diffuso un profumo che il vento non disperde, dove gusto<br />
un sapore che la vorac<strong>it</strong>à non diminuisce, dove mi stringe un amp<strong>le</strong>sso che<br />
la sazietà mai non discioglie. Questo io amo, quando amo te, mio Dio.<br />
R<strong>it</strong>orno anelante alla tua sorgente O ver<strong>it</strong>à, luce dell’anima mia, non<br />
permettere che mi parlino <strong>le</strong> mie tenebre. Mi abbandonai ad esse e mi<br />
trova al buio. Ma anche di lì, sì anche dal buio, ti ho amato. Ho sent<strong>it</strong>o la<br />
tua voce dentro di me (Ezechie<strong>le</strong> 5, 12) che mi inv<strong>it</strong>ava a r<strong>it</strong>ornare. L’ho<br />
sent<strong>it</strong>a poco per il frastuono prodotto dal<strong>le</strong> passioni ribelli. Ed ecco, ora<br />
r<strong>it</strong>orno ardente e anelante alla tua sorgente. Fa’ che nessuno mi trattenga.<br />
Che io mi disseti e viva. Non devo essere io la mia v<strong>it</strong>a. Da me sono<br />
vissuto ma<strong>le</strong>, sono stato per me causa di morte. In te, invece, rivivo. Tu<br />
parlami, ammaestrami.<br />
24<br />
IL MIO CREDO NELLA PREGHIERA 940<br />
Credo che la preghiera non è tutto, ma che tutto deve cominciare dalla<br />
preghiera: perché l’intelligenza umana è troppo debo<strong>le</strong>; perché l’uomo<br />
che agisce senza Dio non dà mai il meglio di se stesso.<br />
Credo che Gesù Cristo, dandoci il “Padre Nostro” ci ha voluto insegnare<br />
che la preghiera è amore.<br />
Credo che la preghiera non ha bisogno di paro<strong>le</strong>, perché l’amore non ha<br />
bisogno di paro<strong>le</strong>.<br />
Credo che si può pregare tacendo, soffrendo, lavorando, ma il si<strong>le</strong>nzio è<br />
preghiera solo se si ama, la sofferenza è preghiera solo se si ama, il lavoro<br />
è preghiera solo se si ama.<br />
Credo che non sapremo mai <strong>con</strong> esattezza se la nostra è preghiera o non<br />
lo è. Ma esiste un test infallibi<strong>le</strong> della preghiera: se cresciamo nell’amore,<br />
se cresciamo nel distacco dal ma<strong>le</strong>,se cresciamo nella fedeltà alla volontà<br />
di Dio.<br />
Credo che impara a pregare solo chi impara a tacere davanti a Dio.<br />
Credo che impara a pregare solo chi impara a resistere al si<strong>le</strong>nzio di Dio.<br />
Credo che tutti i giorni dobbiamo chiedere al Signore il dono della preghiera,<br />
perché chi impara a pregare impara a vivere.<br />
Un monaco nel mondo<br />
APOSTOLATO DELLA PREGHIERA 941<br />
Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria,<br />
Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, <strong>le</strong> <strong>preghiere</strong>, <strong>le</strong><br />
azioni, <strong>le</strong> gioie e <strong>le</strong> sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati<br />
e per la salvezza di tutti gli uomini, nella Grazia dello Spir<strong>it</strong>o Santo, ad<br />
gloria del divin Padre.<br />
CONSACRAZIONE DI SE STESSO<br />
A GESÙ CRISTO SAPIENZA INCARNATA PER LE MANI DI MARIA 942<br />
Ti saluto, Maria Immacolata, vivo tabernacolo della Divin<strong>it</strong>à, in cui nascosta<br />
l'eterna Sapienza, Gesù Cristo, vuo<strong>le</strong> essere adorata dagli angeli e dagli<br />
uomini; ti saluto, Regina del ciclo e della terra, al cui impero è sottomesso<br />
tutto che è al di sotto di Dio; ti saluto, sicuro rifugio dei peccatori,<br />
la cui misericordia a nessuno viene meno. Esaudisci i desideri che ho della<br />
divina Sapienza, e ricevi a tal fine i voti e <strong>le</strong> offerte che la mia pochezza<br />
ti presenta.
Io, N. … , peccatore infede<strong>le</strong>, rinnovo oggi e ratifico nel<strong>le</strong> tue mani, o Maria<br />
immacolata, i voti del mio Battesimo.<br />
Rinuncio per sempre a Satana, al<strong>le</strong> sue van<strong>it</strong>à e al<strong>le</strong> sue opere e mi dono<br />
interamente a Gesù Cristo, la Sapienza incarnata, per portare la mia croce<br />
dietro lui tutti i giorni della mia v<strong>it</strong>a.<br />
E affinché io gli sia più fede<strong>le</strong> che per il passato ti scelto oggi, o Maria, alla<br />
presenza di tutti i Santi del cielo, per mia Madre e Padrona. A te, come<br />
uno schiavo, io abbandono e <strong>con</strong>sacro e mio corpo e l’anima mia, i miei<br />
beni interni ed esterni ed il valore stesso del<strong>le</strong> mie buone opere passate,<br />
presenti e future, lasciandoti un intero e pieno dir<strong>it</strong>to di disporre di me e<br />
di tutto ciò che mi appartiene, senza eccezione, a tuo piacimento, alla<br />
maggiore gloria di Dio nel tempo e nell'etern<strong>it</strong>à. Amen.<br />
Accogli, Vergine Immacolata, questa piccola offerta della mia schiav<strong>it</strong>ù,<br />
ad onore e in unione della sottomissione che l'eterna Sapienza si compiacque<br />
di avere alla tua Matern<strong>it</strong>à; in ossequio al potere che avete Entrambi<br />
sopra questo povero e miserabi<strong>le</strong> peccatore., in ringraziamento dei privi<strong>le</strong>gi<br />
di cui la Santissima Trin<strong>it</strong>à ti vol<strong>le</strong> dotare. Dichiaro che d'ora innanzi<br />
io voglio, qual tuo vero schiavo, cercare il tuo onore e obbedirti in tutto.<br />
O Madre ammirabi<strong>le</strong>, presentami al tuo caro Figlio Gesù, come suo eterno<br />
schiavo, affinché avendomi Egli riscattato per mezzo tuo, pure per mezzo<br />
tuo mi riceva.<br />
O Madre di misericordia, fammi la grazia di ottenere la vera sapienza di<br />
Dio e mettimi a tal fine nel numero di coloro che tu ami, istruisci, dirigi,<br />
nutri e proteggi come tuoi figli e schiavi tuoi.<br />
O Vergine fede<strong>le</strong>, rendermi in ogni cosa un perfetto discepolo, im<strong>it</strong>atore e<br />
schiavo dell'incarnata Sapienza, Gesù Cristo, tuo figlio; che io giunga, per<br />
la tua intercessione e a tuo esempio, alla pienezza dell'età sua qui in terra<br />
e della sua gloria lassù in Cielo. Amen.<br />
PREGHIERA RIPARATRICE PER LA SERA 943<br />
Eterno padre, per <strong>le</strong> mani di Maria Immacolata, ti offro il Sacro Cuore di<br />
Gesù <strong>con</strong> tutto il suo amore, <strong>con</strong> tutte <strong>le</strong> sue sofferenze e <strong>con</strong> in tutti i<br />
suoi mer<strong>it</strong>i: per espiare tutti peccati che ho commesso questo oggi e nella<br />
mia v<strong>it</strong>a passata; Gloria al Padre.<br />
Per purificare il bene che ho fatto ma<strong>le</strong> quest'oggi e nella mia v<strong>it</strong>a passata.<br />
Gloria al Padre…<br />
Per supplire al bene che ho trascurato di fare quest'oggi e in tutta la mia<br />
v<strong>it</strong>a passata. Gloria al Padre…<br />
DONACI I TUOI OCCHI 944<br />
per vedere che tu cammini <strong>con</strong> noi, al nostro fianco;<br />
donaci di ascoltare la tua voce<br />
che parla di gioia in mezzo al dolore e di speranza a chi è triste e solo.<br />
Donaci, o Padre, occhi per vedere eun cuore per amare<br />
Ti supplichiamo di darci un cuore per amare,<br />
un cuore capace di entusiasmo per te<br />
che vieni <strong>con</strong> noi, a casa nostra<br />
mangi <strong>con</strong> noi e ral<strong>le</strong>gri il nostro cuore.<br />
Donaci un cuore per amare:<br />
il tuo cuore per poterti amare.<br />
Donaci il tuo cuore per amare i fratelli,<br />
quelli che ci pestano i piedi,<br />
quelli che di noi neppure si accorgono.<br />
Donaci, o Padre, occhi per vedere e un cuore per amare<br />
Ti supplichiamo di darci tanto fiato affinchè non rimaniamo per strada ansimanti,<br />
affinchè siano pieni i nostri polmoni di aria pura per camminare<br />
senza guardare il cammino da fare, senza misurare lo sforzo e la fatica.<br />
Donaci tanto fiato per affrontare quello che tutti attendono da noi.<br />
Fiato come se la v<strong>it</strong>a cominciasse ora qui, voce per gridare la speranza, la<br />
gioia, la <strong>con</strong>sapevo<strong>le</strong>zza che Dio è nostro Padre, ci guida e non ci lascia<br />
mai soli.<br />
DI’ ALLA MIA ANIMA: SIA LA LUCE… GUIGO II IL CERTOSINO 945<br />
In principio, Signore, tu fondasti il cielo e la terra (cf. Gen 1,1), cioè creasti<br />
la natura degli angeli e quella degli uomini; ma dopo questa menzione<br />
degli angeli, la tua parola si rivolge soltanto all’uomo. La terra, dice la<br />
Scr<strong>it</strong>tura, era deserta e vuota, e <strong>le</strong> tenebre ricoprivano la superficie<br />
dell’abisso (Gen 1,2). Noi guardiamo, Signore, ed ecco che si presenta ai<br />
nostri sensi questa grande e ammirabi<strong>le</strong> macchina del mondo, che non<br />
cessa di proclamare <strong>con</strong> la sua bel<strong>le</strong>zza e la sua grandezza la tua sapienza<br />
e la tua forza e la tua bontà immensa, incomprensibi<strong>le</strong> ed eterna. E veramente,<br />
anche se questo supera tutto ciò che possono comprendere ed e-<br />
sprimere i mortali, lo scopo è piuttosto di dirigere <strong>le</strong> forze dello spir<strong>it</strong>o<br />
umano verso i cieli nuovi e la terra nuova, che tu stesso ora affermi di<br />
creare (cf. Is 65,17; 66,22; 2 Pt 3,13).<br />
Dici infatti nel tuo vangelo: Il Padre mio opera sempre, e anch’io opero<br />
(Gv 5,17). Qual’è quest’opera se non i cieli nuovi e la terra nuova? Dagli<br />
abissi infatti tu formi la terra e dalla terra i cieli (cf. Gen 1,6-10). Il peccatore<br />
è l’abisso; ma quando tu fai sp<strong>le</strong>ndere la luce dal<strong>le</strong> tenebre (2 Cor<br />
4,6), perché noi rigettiamo <strong>le</strong> opere del<strong>le</strong> tenebre e ci rivestiamo del<strong>le</strong><br />
armi della luce (Rom 13,12), allora dimostri di avere creato dei cieli nuovi<br />
e una terra nuova.<br />
25
Ecco: mi accorgo, Signore, che la terra del mio spir<strong>it</strong>o è ancora in<strong>con</strong>sistente<br />
e vuota, che <strong>le</strong> tenebre ricoprono la superficie dell’abisso. E’ in<strong>con</strong>sistente,<br />
perché fluttua in una misera inquietudine in balia della van<strong>it</strong>à<br />
del<strong>le</strong> sue sciocchezze e dei suoi pensieri; è vuota del frutto del<strong>le</strong> buone<br />
opere. Oppure, come dice un’altra versione della Scr<strong>it</strong>tura, è invisibi<strong>le</strong> e<br />
informe. Essa è infatti nella <strong>con</strong>fusione come in una specie di caos spaventoso<br />
ed oscuro, ignorando sia il suo fine sia la sua origine e il modo della<br />
sua natura, se non fosse che essa crede di essere stata meravigliosamente<br />
creata dal nulla dal sommo Creatore, e che dopo questa v<strong>it</strong>a sarà trasfer<strong>it</strong>a<br />
o all’inferno per i suoi mer<strong>it</strong>i o nel cielo per la misericordia del suo creatore.<br />
Essa è del tutto informe, perché non sa <strong>con</strong>servare la bel<strong>le</strong>zza del<strong>le</strong><br />
virtù e la forma della divina immagine di cui aveva ricevuto la somiglianza<br />
(cf. Gen 1,26). Perciò è <strong>con</strong>finata nell’abisso della sua cec<strong>it</strong>à, e il suo volto<br />
è oscurato dal<strong>le</strong> tenebre del<strong>le</strong> sue illusioni.<br />
Così è la mia anima, Dio mio, così è la mia anima: una terra deserta e<br />
vuota, invisibi<strong>le</strong> e informe, e <strong>le</strong> tenebre sono sulla superficie dell’abisso.<br />
Ma questo abisso fa ancora udire la sua voce (Ab 3,10), e l’abisso inferiore<br />
e oscuro chiama l’abisso superiore (cf. Ps 41,8), cioè te che sorpassi ogni<br />
intelligenza (cf. Fil 4,7); l’abisso del mio spir<strong>it</strong>o invoca te, o Signore, affinché<br />
tu crei anche da me cieli nuovi e terra nuova.<br />
E’ ciò che invocava Davide, e noi lo domandiamo <strong>con</strong> lui: Crea in me, o<br />
Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spir<strong>it</strong>o retto (Ps 50,12). Sapeva che<br />
qualcosa era già stato fatto, ma supplicava di essere trasformato in una<br />
nuova creatura, un nuovo cielo e una nuova terra.<br />
26<br />
Con <strong>le</strong> nostre orecchie abbiamo ud<strong>it</strong>o e i nostri padri ci hanno rac<strong>con</strong>tato<br />
l’opera che hai compiuto ai loro giorni (Ps 43,2). E’ l’opera di cui dici: Il<br />
Padre mio opera sempre, e anch’io opero (Gv 5,17). Tu hai plasmato, infatti,<br />
il cuore di ciascuno di essi (Ps 32,15), creando in essi la luce e separando<br />
questa luce dal<strong>le</strong> tenebre, chiamando la luce giorno e <strong>le</strong> tenebre<br />
notte (cf. Gen 1,3-5). Questa è l’opera che hai compiuto ai loro giorni. La<br />
Scr<strong>it</strong>tura ricorda come il vecchio Abramo e molti altri si siano saziati di<br />
quei giorni, come anche coloro di cui diceva l’Apostolo: Un tempo siete<br />
stati tenebre, ma ora siete luce nel Signore (Ef 5,8).<br />
O ottimo Creatore, se fino ad oggi <strong>con</strong>tinui a compiere quest’opera che<br />
hai fatto nei giorni antichi (cf. Ps 43,2) , perché non la compi anche nella<br />
mia anima? La mia anima è deserta e vuota, e <strong>le</strong> tenebre sono sulla superficie<br />
dell’abisso. Di’ che sia la luce e la luce sarà (cf. Gen 1,3). Tu hai<br />
compiuto quest’opera in Lazzaro e in Paolo. Il volto del primo era avvolto<br />
in un sudario (Gv 11,44), perché <strong>le</strong> tenebre coprivano la superficie<br />
dell’abisso; dagli occhi del se<strong>con</strong>do caddero come del<strong>le</strong> squame al momento<br />
del suo battesimo (Atti 9,18), perché <strong>con</strong>templasse a viso scoperto<br />
la gloria del Signore (2 Cor 3,18). Sono queste squame che fanno <strong>con</strong>tinuamente<br />
dormire il mio cuore davanti a te. A causa di esse anche gli a-<br />
postoli dormivano durante la tua agonia: Infatti i loro occhi, dice la Scr<strong>it</strong>tura,<br />
erano appesant<strong>it</strong>i (Mt 26,43).<br />
Ma ormai è l’ora, Signore, di risvegliarci dal sonno (Rom 13,11), poiché la<br />
tua tromba suona <strong>con</strong> più insistenza: Risvegliati, tu che dormi, sorgi dai<br />
morti e ti illuminerà Cristo (Ef 5,14). Illumina, Signore, <strong>le</strong> mie tenebre (Ps<br />
17,29); di’ alla mia anima: Sia la luce, e la luce sarà!<br />
HYMNUS DE SANCTO SPIRITU (Ildegarda di Byngen) 946<br />
O Spir<strong>it</strong>o di fuoco, sia lode a te<br />
che operi nei timpani e nel<strong>le</strong> cetre.<br />
Le menti degli uomini s'infiammano di te<br />
e i tabernacoli del<strong>le</strong> loro anime racchiudono <strong>le</strong> loro forze.<br />
S'innalza perciò la volontà e dà sapore all'anima;<br />
e il desiderio è la sua lampada.<br />
L'intel<strong>le</strong>tto t'invoca <strong>con</strong> dolcissimo suono,<br />
ti prepara edifici <strong>con</strong> la mente, che stilla sudore in auree opere.<br />
Tu hai sempre la spada per recidere<br />
ciò che la mela ve<strong>le</strong>nosa offre <strong>con</strong> funesto omicidio.<br />
Talvolta una nube offusca volontà e desideri,<br />
in cui l'anima svolazza e da ogni parte si aggira.<br />
La mente però <strong>le</strong>ga insieme volontà e desiderio.<br />
Quando l'animo così si erge e pretende<br />
di vedere l'occhio del ma<strong>le</strong> ed il volto dell'iniqu<strong>it</strong>à,<br />
tu sub<strong>it</strong>o lo bruci nel fuoco, quando vuoi.<br />
Ma quando la ragione si abbassa ad opere malvagie,<br />
tu, quando vuoi, la stringi e l'annienti,<br />
e poi la ripari infondendo<strong>le</strong> esperienza.<br />
Quando il ma<strong>le</strong> sfodera la sua spada verso di te,<br />
tu lo colpisci al cuore, come facesti col primo angelo perduto,<br />
quando scagliasti nell'inferno<br />
la torre della sua superbia.<br />
Ed ivi un'altra torre e<strong>le</strong>vasti<br />
sui pubblicani e i peccatori,<br />
quando a te <strong>con</strong>fessano peccati ed opere.<br />
Per questo tutte <strong>le</strong> creature che vivono di te,<br />
ti lodano, perché tu sei il farmaco più prezioso<br />
per <strong>le</strong> fratture e <strong>le</strong> putride fer<strong>it</strong>e:<br />
tu <strong>le</strong> trasformi in gemme preziosissime.<br />
Degnati ora di radunarci intorno a te,<br />
e di <strong>con</strong>durci sulla via della rett<strong>it</strong>udine. Amen.
PREGHIERE A SAN PIO X 947<br />
O Dio, che per difendere la fede cattolica e unificare ogni cosa nel Cristo<br />
hai animato del tuo Spir<strong>it</strong>o di sapienza e di fortezza il papa san Pio X, fa'<br />
che, alla luce dei suoi insegnamenti e del suo esempio, giungiamo al premio<br />
della v<strong>it</strong>a eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è<br />
Dio, e vive e regna <strong>con</strong> te, nell'un<strong>it</strong>à dello Spir<strong>it</strong>o Santo per tutti i secoli<br />
dei secoli. Amen.<br />
PREGHIERE A SAN PIO X 948<br />
Glorioso Santo che per la umiltà dimostrata nell'accettare come Pietro<br />
Apostolo, il governo della Chiesa universa<strong>le</strong>, mer<strong>it</strong>aste di essere grande<br />
nella sapienza, nella car<strong>it</strong>à, nel dolore, impetrate ancora dal Divin Maestro<br />
di cui fosti il Vicario in terra, <strong>le</strong> grazie che ci soccorrano come figli<br />
devoti della Chiesa. Otteneteci la sapienza del<strong>le</strong> cose divine, affinché non<br />
decliniamo mai dall'eterno vero. Otteneteci la car<strong>it</strong>à, memori della Vostra<br />
bontà, del paterno comando, dello zelo che Vi accese per la Casa e per il<br />
Regno di Dio. Otteneteci il <strong>con</strong>forto e la perseverante fiducia fra i mali<br />
che ci tribolano, affinché possiamo <strong>con</strong>fidare in giorni di pace, di <strong>con</strong>cordia,<br />
di pietà, di fortezza mora<strong>le</strong>. Glorioso Santo ascoltate <strong>le</strong> <strong>preghiere</strong><br />
della Chiesa, i sospiri del<strong>le</strong> anime, e apr<strong>it</strong>e sempre più nel mondo <strong>le</strong> vie<br />
che guidano al cielo. Così sia.<br />
PREGHIERA A SAN PIO X 949<br />
O Santo Pio X, m<strong>it</strong>e ed umi<strong>le</strong> di cuore, a somiglianza di Gesù che tanto<br />
bene rappresentaste in mezzo a noi, accogliete pietoso la nostra preghiera,<br />
come paternamente ascoltaste in terra chiunque ricorreva a Voi. Vedete<br />
quanto sono tristi i nostri giorni e come i nemici di Dio combattono <strong>con</strong>tro<br />
di Lui ed i Suoi figli!Sorgete nella indom<strong>it</strong>a fortezza del Vostro spir<strong>it</strong>o e<br />
proteggete la Chiesa; difendete il Vostro Successore; salvate tutti noi che,<br />
un<strong>it</strong>i <strong>con</strong> Voi in un cuor solo, Vi s<strong>con</strong>giuriamo di presentare al trono di Dio<br />
<strong>le</strong> nostre <strong>preghiere</strong>, perché fra tanti pericoli la Chiesa e la società cristiana<br />
cantino ancora una volta l’inno della liberazione, della v<strong>it</strong>toria e della<br />
pace. Così sia<br />
27<br />
PREGHIERA A SAN PIO X 950<br />
O Santo Pio X, che nella Vostra profonda umiltà versaste lacrime di accorato<br />
dolore allorché, e<strong>le</strong>vato ai fastigi del Pontificato, dichiaraste di esserne<br />
indegno, impetrateci da dio la grazia di umiliarci in tutte <strong>le</strong> nostre<br />
azioni e di sottometterci sempre alla Sua Santissima volontà.<br />
Rafforzate, <strong>con</strong> la Vostra intercessione, la nostra fede nella Provvidenza<br />
divina; otteneteci che all’uman<strong>it</strong>à, divisa da tanti egoismi, sia s<strong>con</strong>giurato<br />
il flagello di nuove guerre; nell’animo dei governanti dòmini volontà sincera<br />
di car<strong>it</strong>à e di giustizia pel <strong>con</strong>seguimento di una vera pace; nel cuore di<br />
tutti la forza di distaccarci dai beni di questa terra e di <strong>con</strong>formarci sempre<br />
alla Vostra santa povertà.<br />
O dolce, o angelico Pio X, liberateci, col Vostro potente patrocinio, da o-<br />
gni ma<strong>le</strong>; assisteteci nel punto della nostra morte, sì che, fatti degni di<br />
raggiungervi in Paradiso, possiamo cantare <strong>con</strong> Voi <strong>le</strong> lodi del Signore e<br />
della Sua Santissima Madre. Così sia.<br />
PREGHIERA A SAN PIO X 951<br />
O Santo Pio X, m<strong>it</strong>e ed umi<strong>le</strong> di cuore, a somiglianza di Gesù che tanto<br />
bene rappresentaste in mezzo a noi, accogliete pietoso la nostra preghiera,<br />
come paternamente ascoltaste in terra chiunque ricorreva a Voi. Sorgete<br />
nella indom<strong>it</strong>a fortezza del Vostro spir<strong>it</strong>o e proteggete la Chiesa; difendete<br />
il Vostro Successore; salvate tutti noi che, un<strong>it</strong>i <strong>con</strong> Voi in un cuor<br />
solo, Vi s<strong>con</strong>giuriamo di presentare al trono di Dio <strong>le</strong> nostre <strong>preghiere</strong>,<br />
perché fra tanti pericoli la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una<br />
volta l’inno della liberazione, della v<strong>it</strong>toria e della pace. pastore buono e<br />
vigilante, asceso alla gloria dei santi, ascoltate la preghiera che deponiamo<br />
ai vostri piedi.<br />
Otteneteci il vero amore di Gesù sicché viviamo soltanto di Lui!<br />
PREGHIERA A SAN PIO X 952<br />
O Santo Pontefice Pio X, pastore buono e vigilante, asceso alla gloria dei<br />
Santi, ascolta la preghiera che <strong>con</strong> fiducia Ti rivolgiamo. Ottienici di <strong>con</strong>oscere<br />
meglio il Signore Gesù e di amarLo profondamente, in modo da vivere<br />
di Lui e per Lui. Tienici lontani da ogni ma<strong>le</strong> dell’anima e del corpo.<br />
Aiutaci a vivere da veri testimoni dell’amore di Dio verso i fratelli. Proteggi<br />
la Chiesa tutta, la nostra diocesi, la nostra parrocchia, <strong>le</strong> famiglie.<br />
Fa che im<strong>it</strong>iamo la tua grande devozione alla Beata Vergine Maria, nostra<br />
Madre ce<strong>le</strong>ste. La tua protezione scenda anche sul<strong>le</strong> ist<strong>it</strong>uzioni civili e su<br />
quanti sono impegnati nella v<strong>it</strong>a socia<strong>le</strong>. Rendici costanti operatori di pace,<br />
fra noi e nella società. Il tuo Figlio Gesù ci accolga nella gloria del Cielo<br />
alla fine di questo esilio terreno, dopo averLo segu<strong>it</strong>o, portando ogni<br />
giorno la nostra croce, sul tuo esempio e <strong>con</strong> la tua materna protezione.<br />
Amen.<br />
(dal discorso pronunciato dal Santo Padre Pio XII il 29 maggio 1954 durante<br />
il so<strong>le</strong>nne R<strong>it</strong>o della Canonizzazione del Suo incl<strong>it</strong>o Antecessore).<br />
PREGHIERA A SAN PIO X PER OTTENERE GRAZIE 953
1 - San Pio X, tu che sapevi vivere ab<strong>it</strong>ualmente alla presenza di Dio, aiutaci<br />
ad orientare al Signore tutta la nostra v<strong>it</strong>a: il lavoro e lo studio, i rapporti<br />
familiari e sociali, lo svago e la sofferenza, la v<strong>it</strong>a e la morte.<br />
Gloria al Padre.<br />
San Pio X, prega per noi.<br />
2 - San Pio X, tu che sei stato un riformatore saggio e <strong>con</strong>creto, capace<br />
anche di gesti innovatori e profetici, dal cielo <strong>con</strong>tinua oggi la missione<br />
che ti ha affidato il Signore. Intercedi per la Chiesa, affinché essa possa<br />
superare i pericoli che la minacciano e svolgere la sua missione nel mondo.<br />
Ottieni<strong>le</strong> di perseverare nella fedeltà, nel coraggio e nella sant<strong>it</strong>à.<br />
Gloria al Padre.<br />
San Pio X, prega per noi.<br />
3 - San Pio X, tu sei sempre stato attento al<strong>le</strong> necess<strong>it</strong>à spir<strong>it</strong>uali e materiali<br />
del<strong>le</strong> persone che hai avvicinato nel tuo ministero pastora<strong>le</strong>. A te anche<br />
noi ci rivolgiamo <strong>con</strong> fiducia. Il tuo cuore di “Padre buono” comprende<br />
ciò che non sappiamo dire. Ottienici dal Signore <strong>le</strong> grazie che sono <strong>con</strong>formi<br />
alla Sua volontà e per il nostro vero bene. In particolare ti chiediamo<br />
la grazia ...<br />
Gloria al Padre.<br />
San Pio X, prega per noi.<br />
INNO A SAN PIO X 954<br />
Squillano in cielo <strong>le</strong> trombe dorate,<br />
echeggiano qui <strong>le</strong> campane argentate;<br />
il popolo innalza, festoso, il suo canto<br />
al buon Pastore, a Pio Decimo Santo.<br />
R<strong>it</strong>. Torna tra noi, quando scende la sera<br />
e l’anima stanca si prostra in preghiera,<br />
aiuta i tuoi figli a dar gloria al Signor,<br />
a sentirsi fratelli ed amarsi tra lor.<br />
Di pace e di gioia tu fosti pastore,<br />
dal soglio di Pietro irradiasti l’amore,<br />
or volgi lo sguardo all’umil tua terra:<br />
preserva i tuoi figli dall’odio e dalla guerra.<br />
PREGHIERA A SAN PIO X 955<br />
O Santo Pio X, gloria del sacerdozio, sp<strong>le</strong>ndore e decoro del popolo cristiano;<br />
Tu in cui l’umiltà parve affratellarsi <strong>con</strong> la grandezza, l’auster<strong>it</strong>à<br />
<strong>con</strong> la mansuetudine, la semplice pietà <strong>con</strong> la profonda dottrina; Tu, Pontefice<br />
dell’Eucarestia e del catechismo, della fede integra e della fermezza<br />
impavida; volgi il tuo sguardo verso la Chiesa santa, che Tu tanto amasti<br />
e alla qua<strong>le</strong> dedicasti il meglio dei tesori, che <strong>con</strong> mano prodiga la divina<br />
Bontà aveva deposto nell’animo Tuo; ottieni<strong>le</strong> la incolum<strong>it</strong>à e la costanza,<br />
in mezzo al<strong>le</strong> difficoltà e al<strong>le</strong> persecuzioni dei nostri tempi; sorreggi<br />
questa povera uman<strong>it</strong>à, i cui dolori così profondamente Ti afflissero,<br />
che arrestarono alla fine i palp<strong>it</strong>i del Tuo gran cuore; fa che in questo<br />
mondo ag<strong>it</strong>ato trionfi quella pace, che deve essere armonia fra <strong>le</strong> nazioni,<br />
accordo fraterno e sincera collaborazione fra <strong>le</strong> classi sociali, amore e car<strong>it</strong>à<br />
fra gli uomini, affinché in tal guisa quel<strong>le</strong> ansie, che <strong>con</strong>sumarono la<br />
Tua v<strong>it</strong>a apostolica, divengano, grazie alla Tua intercessione, una felice<br />
realtà, a gloria del Signor Nostro Gesù Cristo, che col Padre e lo Spir<strong>it</strong>o<br />
Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia.<br />
NOVENA ALLA MADONNA DELLE CENDROLE 956<br />
Piissima Madonna del<strong>le</strong> Cendro<strong>le</strong>, Tu vo<strong>le</strong>sti una chiesa dedicata a Te dove<br />
sorgeva un tempio a divin<strong>it</strong>à pagane, affinché <strong>le</strong> popolazioni venissero a<br />
<strong>con</strong>oscenza del Tuo Figlio Gesù, maestro e salvatore degli uomini.<br />
Noi Ti ringraziamo per il dono della fede, ered<strong>it</strong>ato dai nostri padri e ricevuto<br />
nel battesimo. Ti domandiamo di saperla testimoniare in ogni ambiente,<br />
<strong>con</strong> opere e <strong>con</strong> coraggio, affinché sia sempre più <strong>con</strong>osciuto e<br />
serv<strong>it</strong>o quel Dio Uno e Trino, rivelatoci dal Tuo Figlio Gesù.<br />
Ave Maria.<br />
Dolcissima Madre di Dio, che Ti veneriamo al<strong>le</strong> Cendro<strong>le</strong> nel mistero glorioso<br />
di Assunta in cielo, aiutaci a non dimenticare, tra <strong>le</strong> cose e gli interessi<br />
di questo mondo, quella patria che dal Tuo Figlio Gesù è stata promessa<br />
e assicurata agli uomini di buona volontà.<br />
Sostienici col Tuo amore di Madre in questa val<strong>le</strong> di lacrime. Come Te, fa’<br />
che custodiamo nel cuore e che realizziamo nella v<strong>it</strong>a quella Parola del<br />
Figlio Tuo, che sostiene la nostra speranza.<br />
Ave Maria.<br />
Amabilissima Madonna del<strong>le</strong> Cendro<strong>le</strong>, che dal Tuo santuario per oltre un<br />
mil<strong>le</strong>nnio hai elarg<strong>it</strong>o grazia e aiuto a quanti a Te si sono rivolti, chìnati<br />
all’ascolto della nostra supplica.<br />
Quello che da Te attendiamo è salute per noi e per i nostri cari, è pace e<br />
seren<strong>it</strong>à al mondo intero, è sant<strong>it</strong>à a quella Chiesa di cui Tu sei Madre e<br />
Regina. Ma quello che più ci preme di ottenere da Te è l’amore, che ci<br />
sforzeremo di dimostrare, <strong>con</strong> la v<strong>it</strong>a e <strong>con</strong> <strong>le</strong> opere, verso il Padre che<br />
sta nei cieli e verso gli uomini nostri fratelli.<br />
Ave Maria.<br />
Madonna del<strong>le</strong> Cendro<strong>le</strong>, che vedesti fanciullo ai Tuoi piedi e incoraggiasti<br />
alla missione sacerdota<strong>le</strong> quel Giuseppe Sarto che poi divenne il santo papa<br />
Pio X, sol<strong>le</strong>c<strong>it</strong>a il Tuo Figlio Gesù affinché, dal<strong>le</strong> nostre famiglie e dal<strong>le</strong><br />
nostre parrocchie, chiami altri giovani ad essere suoi ministri e guide sicure<br />
nel mondo.<br />
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Sostieni i sacerdoti stanchi e anziani. Dona grazia e protezione a tutti i<br />
chiamati, affinché siano costantemente fedeli e sempre più degni del Tuo<br />
Figlio Gesù, nostro Signore.<br />
Ave Maria.<br />
Gloria al Padre.<br />
PREGHIERA ALLA MADONNA DELLE CENDROLE 957<br />
O Maria, Vergine Santissima di Cendro<strong>le</strong>, madre di Gesù e madre della<br />
Chiesa, da secoli invocata in questo Santuario col t<strong>it</strong>olo di Assunta in cielo,<br />
dispensatrice amorosa di grazie e favori a chi <strong>con</strong> fiducia a Te ricorre,<br />
guarda benigna a noi tuoi figli, bisognosi del tuo soccorso.<br />
I nostri Padri rivolgendosi a Te, mai hanno pregato invano. Ed il fanciullo<br />
Giuseppe Sarto, che qui spesso veniva pel<strong>le</strong>grino, è stato da Te incoraggiato<br />
ed accompagnato alla missione sacerdota<strong>le</strong> e alla sant<strong>it</strong>à, fino a diventare<br />
S. Pio X.<br />
O Madre dolcissima, facci sperimentare la tenerezza del tuo amore, e ottienici<br />
<strong>le</strong> grazie che Ti domandiamo. Intercedi dal Divin Padre che, animati<br />
dallo Spir<strong>it</strong>o Santo, ci distacchiamo dal<strong>le</strong> cose della terra per vivere costantemente<br />
rivolti ai beni eterni.<br />
NOVENA A SAN PIO X PER OTTENERE GRAZIE 958<br />
Pio X santo, che t’affacciasti alla v<strong>it</strong>a in un’umi<strong>le</strong> casa di un più umi<strong>le</strong> paese<br />
e nella stessa povertà dei natali, pur e<strong>le</strong>vato Pontefice del mondo, vo<strong>le</strong>sti<br />
vivere e morire sul<strong>le</strong> orme di Gesù umi<strong>le</strong> e povero, spegni in noi quello<br />
smodato desiderio di terra e di grandezza, e ottienici di trovare nella<br />
povertà e semplic<strong>it</strong>à quella beat<strong>it</strong>udine dei poveri di spir<strong>it</strong>o che solo anelano<br />
il regno dei cieli.<br />
Gloria al Padre.<br />
Pio X santo, che, proclamato Pastore della cattolic<strong>it</strong>à, difendesti <strong>con</strong> soave<br />
fermezza i dir<strong>it</strong>ti della Chiesa e l’ortodossia della dottrina, e ti proponesti<br />
d’attuare nel mondo un’universa<strong>le</strong> restaurazione in Cristo, sostieni in<br />
noi, insidiati dall’errore, quel coraggio nella professione della fede e<br />
nell’adesione alla Chiesa che garantisca la nostra santificazione e restauri<br />
sull’intiera uman<strong>it</strong>à il regno di Dio.<br />
Gloria al Padre.<br />
Pio X santo, tutto amore e soav<strong>it</strong>à per gli uomini, per la cui salvezza donasti<br />
il tuo molteplice ministero e per la cui pace offristi la v<strong>it</strong>a, fa che<br />
l’umana famiglia viva e prosperi nell’un<strong>it</strong>à implorata da Cristo e s’accenda<br />
sul mondo quella vera pace che è frutto di fratern<strong>it</strong>à e giustizia e che è<br />
beatificante preludio in cielo.<br />
E a noi, imploranti la tua protezione, dona <strong>le</strong> grazie che aspettiamo: assistici<br />
in v<strong>it</strong>a, aiutaci in morte e fa che siamo partecipi <strong>con</strong> te della visione<br />
di Dio nei secoli dei secoli. Così sia.<br />
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