Documento preliminare di progettazione - CCIAA di Vibo Valentia

DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE
ALLEGATO B
2.4 Le scelte architettoniche
Come detto l’asse attrezzato oggetto dell’intervento è costituito da due tronchi posti in
continuità: il Molo Generale Malta e la Banchina Cortese che costituiscono la diga foranea
secondaria del porto di Vibo.
Sul Molo Generale è collocato l’approdo dei mezzi della Marina Militare Italiana e dei Vigili
del Fuoco e della Guardia di Finanza e dei Carabinieri.
Nel disegnare i nuovi percorsi pedonali il concorrente dovrà costruire uno spazio tale da
costituire il segno di un luogo urbanistico che può verosimilmente configurarsi quale
riferimento per la città ed il territorio urbano, raccordarlo con l'assetto urbanistico esistente e
restituirlo usufruibile e godibile all'utenza e alla cittadinanza tutta.
Si tratta pertanto di porre in essere la realizzazione di “una piazza espositiva” priva di
riferimenti predeterminati, completa dell’impiantistica necessaria ad ospitare qualunque
manifestazione commerciale, turistica o culturale, e di percorsi pedonali organizzati mediante
la predisposizione di arredi urbani e allestimenti che permettano l’individuazione delle aree di
sosta/attesa.
Particolare cura deve essere posta inoltre nel completamento delle opere di riqualificazione al
piano di calpestio continuando le opere già iniziate in corrispondenza della radice della
banchina fino in prossimità dell’ormeggio delle navi militari.
Parimenti dovrà essere posta un’attenta valutazione delle scelte impiantistiche relative agli
impianti di servizio necessari quali l’impianto idrico, l’impianto di alimentazione elettrica,
l’impianto illuminotecnico, l’impianto per la raccolta e gestione delle acque meteoriche, le
predisposizioni per ulteriori prevedibili esigenze quali la realizzazione degli impianti speciali,
in funzione delle future necessità manutentive e dei costi di gestione dell’area.
La passeggiata sopraelevata, da realizzare sopra il muro paraonde, deve costituire l’elemento di
forte innovazione caratterizzante l’opera, capace di interconnettersi con tutti gli elementi
qualificanti, di ampliare gli spazi, di raccordare le funzioni moltiplicandone le possibilità di
relazione. Si tratta pertanto di un luogo che dovrà avere una larghezza minima di otto metri
circa e prevedere alcuni slarghi o piazze capaci di ospitare, sul piano sopraelevato o sottostante,
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