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Hieronymus<br />
Bosch: Trittico<br />
delle tentazione,<br />
particolare del<br />
pannello centrale<br />
con la Messa nera<br />
38<br />
tabile, è semplice, è veritiero, ed è causa<br />
di tutti i beni: Dio è innocente (thèos<br />
anaìtios)... Dunque, se Dio è buono, non<br />
è la causa di tutto, come sono in molti a<br />
dire, ma causa di poche cose nei riguardi<br />
degli uomini, e non di molte, perché i<br />
beni, per noi, sono molto meno numerosi<br />
dei mali; per i beni non v’è altra causa<br />
che Dio, ma per i mali la causa bisogna<br />
cercarla altrove ma non nella divinità.»<br />
Perciò ogni uomo è responsabile<br />
delle sue scelte. Ma, per<br />
scegliere, come c’insegna<br />
lo stesso Platone, bisogna<br />
avere quelle adeguate<br />
conoscenze intorno alla<br />
stessa scelta. Per questo<br />
Platone incitava ognuno a<br />
prepararsi già sulla terra,<br />
attraverso la conoscenza<br />
precisa di qual sia la vita<br />
migliore per l’uomo.<br />
Platone afferma anche che<br />
la causa efficiente dei mali<br />
del mondo e dell’uomo si<br />
basa su un’innata tendenza<br />
che esiste «nella parte<br />
corporea della sua antica<br />
natura d’un tempo». Tale<br />
natura, secondo Platone, è<br />
«la materia non ancora ordinata»,<br />
cioè il caos primordiale<br />
che precede l’ordine<br />
posto dalla divinità. Ora,<br />
essendo la materia incapace<br />
a svolgere alcun movimento.<br />
in quanto solo<br />
l’anima è capace d’agire<br />
con ordine e misura, solo<br />
l’anima può essere causa del male in<br />
quanto l’anima buona, che conosce<br />
l’ordine e la misura, porta la materia<br />
verso il bene, vincendo la sua tendenza<br />
verso il disordine, mentre quella<br />
cattiva, per mancanza di ordine, asseconda<br />
la tendenza verso il disordine<br />
proprio della materia.<br />
Anche per Aristotele il male fisico<br />
risiede nella materia e consiste nella<br />
privazione, nell’assenza di quella<br />
forma perfetta. Egli identifica il<br />
Bene come causa assoluta di tutte le<br />
cose, ma anche come causa finale, in<br />
quanto essa è contemporaneamente<br />
causa prima e termine ultimo di tutte<br />
le cose. Il Male consiste proprio nella<br />
privazione di questa tendenza verso<br />
la causa finale, che è il Bene, e tale<br />
privazione, in Aristotele, non si manifesta<br />
come una “tendenza naturale”,<br />
come l’aveva definita Platone, ma<br />
come il fallimento di tale tendenza .<br />
Ciò ci spiega che, mentre per Platone<br />
il male è sempre in agguato, per Aristotele<br />
è il bene che è sempre pronto<br />
ad attualizzare l’essere in potenza.<br />
S. Agostino risolve infatti la dibattuta<br />
questione sostenendo la non-sostanzialità<br />
del Male, poiché Dio non crea<br />
il Male, ovvero il non-essere, ma solamente<br />
il Bene, ovvero l’Essere, che<br />
in ultima istanza si configura come