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Venanzio Fortunato<br />
legge i suoi<br />
poemi a<br />
Radegonda VI di<br />
Turingia.<br />
ritmi. La valenza di questa losanga è<br />
quindi analoga a quella del simbolo<br />
cruciforme della croce di S. Tommaso:<br />
la Croce al centro dell’uomo, da<br />
cui tutto ha origine ed in cui tutto si<br />
conclude, posto che anche in questo<br />
caso la specularità delle lettere e l’irregolarità<br />
fra braccio destro e braccio<br />
sinistro richiamino l’umanità e le sue<br />
differenziazioni.<br />
Tuttavia la differenza più evidente<br />
fra le due croci consiste proprio nelle<br />
lettere e nella loro successione. Se<br />
le sequenze di lettere distinguibili<br />
nella croce di S. Tommaso appaiono<br />
incomprensibili e non compongono<br />
termini di senso compiuto, né in<br />
latino ne in alcuna altra lingua, nella<br />
croce dell’Abbazia di San Gallo, partendo<br />
dal centro e procedendo lungo<br />
i quattro bracci sono distinguibili<br />
quattro frasi. Nel braccio di destra si<br />
legge “CRUX DOMINI MECUM”,<br />
cioè “La Croce del Signore è con<br />
me”; in quello di sinistra “CRUX<br />
MIHI REFUGIUM”, “la Croce è per<br />
me un rifugio”, verso l’alto troviamo<br />
“CRUX MIHI CERTA SALUS”,<br />
ovvero “la Croce è per me sicura salvezza”,<br />
e infine verso il basso “CRUX<br />
EST QUAM SEMPER ADORO”,<br />
“la Croce è ciò che sempre adoro”.<br />
Sono evidentemente espressioni di<br />
fede profonda nella croce del Cristo,<br />
esaltata dalla loro disposizione cruciforme.<br />
Ma sono proprio queste scritte<br />
che consentono di attribuire alla croce<br />
una funzione salvifica e tutelare,<br />
che attiri verso l’opera, chi l’ha scritta<br />
e chi la legge la protezione di Dio.<br />
In questa prospettiva,e fatte le debite<br />
differenze, il simbolo sacro assume la<br />
stessa valenza di un pentacolo magico,<br />
sempre che per magia s’intendano<br />
quegli interventi e quegli oggetti che<br />
mirano a mettere in contatto l’essere<br />
umano col sovramondo e, in generale,<br />
con la divinità.<br />
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