Castello di Brignac

“ALBERTO SPADOLINI
ALLA CORTE DI JOSEPHINE BAKER”
Rassegna virtuale Château de Brignac 2015
Château de Brignac (Seiches-sur-le-Loir)

Lo Specchio della Stampa: “Alberto Spadolini & Joséphine Baker”
“À Joséphine Baker, regina del music-hall parigino sono state
dedicate mostre, ricerche, biografie, film. Quel che ancora non si
sapeva era la sua breve e travolgente storia d’amore e artistica con
un ballerino italiano, Alberto Spadolini, suo coetaneo, nato ad
Ancona nel 1907 e morto a Parigi nel 1972. Spadò, le danseur nu –
così lo avevano soprannominato i francesi … ”
« Lo Specchio della Stampa », 2006

Primo piano
Spadolini fra i suoi decori nel Castello di Brignac, anni ’50 (coll. P. Oger)
Il danzatore Spadolini & Joséphine Baker
“Parigi si ricorda ancora di quella notte in cui ha scoperto Spadolini. Era in
un Music-Hall di Joséphine Baker. Sulla musica del ‘Matrimonio segreto’
di Cimarosa, nella scenografia in stile cinese uscì, sembrò da una tela del
XVIII° secolo, Spadolini con Joséphine Baker vestita da marchesa creola.
Visione meravigliosa che provocò l’entusiasmo di Parigi …”
Frammento articolo, Parigi anni ‘40

« Manifesto Spadolini », Papeteries de Gerval, Belgio anni ‘30

Spadolini, 1933
“Per molti fu una rivelazione quando, come nuovo partner di Joséphine
Baker apparve Spadolini.
Partner? La parola non è esatta. E questo ancor più perché le sue danze, le
migliori, sono quelle dove, ebbro di questa specie di genio che possiede,
danza da solo…”
« Il fallait un danseur a Joséphine Baker, ce fut un peintre qu’elle choisit »,
J. Barois, Paris Midi 1933

Condé Nast : « Joséphine Baker », anni ‘30

Joséphine Baker : « Theater des Westens – Nachtkabarett », anni ‘20
“Originaria di un povero sobborgo del Missouri, Joséphine Baker sbarca a
Parigi alla metà degli anni ’20. Trionfa con la ‘Revue Négre’ e diventa la
‘stella’ de Le Folies-Bergère e del Casinò de Paris. Donna
straordinariamente generosa durante la 2° Guerra Mondiale lavora nella
Resistenza anti-nazismo, decorata alla Liberazione dallo stesso Generale
De Gaulle. Negli USA si batte contro la segregazione razziale ed adotta
una nidiata di bambini di ogni razza e religione dando esempio di fraternità
universale.
Ma nell’immaginario collettivo sarà ricordata per quelle piume …”

Joséphine Baker, anni ‘ 20

Studio Piaz : « Joséphine et Spadolini », 1932 (coll. Mei)
“Tra me e Joséphine Baker ci sono sempre state delle piume bianche che
le coprivano una parte significativa del corpo.
Da ragazzo ho sempre sperato che cadessero quelle piume, tant’è vero che
ci sono stati dei pensieri notturni su di lei.”
Tonino Guerra
Il brano è tratto da “Chez Joséphine” (omaggio a Joséphine Baker) a cura di Vincenzo Mollica,
Editore del Grifo 1987.

Federico Fellini: “Joséphine Baker” (autorizzazione di Vincenzo Mollica)

« Spadolini & Joséphine », disegno di Pierre Payen, Casinò de Paris 1933
“Perché ad un certo punto della mia vita ho deciso di affrontare il mito
della Baker? Perché quella della ‘Venere Nera’ è una delle avventure
artistiche più ammalianti che mi sia capitata di incontrare. Raccontare
Joséphine, in fondo, ci consente di seguire la scia di una frase di Vinicius
de Moraes: ‘La vita amico è l’arte dell’incontro’…”
Vincenzo Mollica
Il brano è tratto da “Chez Joséphine” (omaggio a J. Baker) a cura di V. Mollica, Editore del
Grifo 1987.

Paul Colin : «Litografia La Revue Nègre », 1927

Photo Cayeb : « Spadolini », Bruxelles anni ‘30
“Ogni sera Spadolini ottiene al Casinò de Paris un successo significativo.
Si chiama Alberto Spadolini, che ne ‘Le Carnet de la Semaine’ io ho
qualificato il ‘Rodin vivente’ ... La gloria di Joséphine Baker non
l’offusca affatto, come la sua non potrebbe essere offuscata …”
Legrand-Chabrier ‘L’Intransigeant’, 1933

Jean-Gabriel Domergue: “Litografia Joséphine Baker” , 1936

Spadolini e Joséphine Baker: “Les Folies du Music-Hall”, Jacques Damase 1960
“Una notte a casa di Joséphine Baker: a tavola, davanti a bicchieri di
cristallo colmi di champagne si parla ancora di lavoro, questa volta con
gravità, quasi con rispetto; una risata riparte subito. Joséphine ha
immaginato qualche scherzo. Nella polvere d’oro luminoso che sfugge dal
giardino d’inverno, da un boschetto di palme è apparso un uomo: egli
danza, atletico, sportivo. E i suoi muscoli disegnano, prolungandoli, dei
movimenti che fanno evocare la vita degli stadi, i giochi degli antichi.
‘Era un pittore – decoratore’ lei dice. ‘Abitava a Nizza. I tempi sono
difficili e lui si è dato alla danza. Debutterà al Casino …’ E Joséphine lo
applaude con frenesia. ‘Bravo Spadolini! Bis!’…”
“Une nuit chez Joséphine Baker” di André Rivollet,
L’Intransigeant , 1932

Joe Pazen: « Spadolini al Palais de Chaillot », Parigi 1946

Studio Piaz : « Spadolini », Parigi 1933
“La Vigilia di Natale, fui invitato nel Vésinet, per il Cenone …Tutto era
bianco a casa di Joséphine. Un tappeto d’ovatta ai piedi di un abete
imbiancato mi accolse all’ingresso. Sotto i rami ricoperti di fili d’argento,
un grammofono riversava l’ultimo ritornello del film ‘Zouzou’. C’era un
gruppo di amici: i compagni del Casinò de Paris, il danzatore nudo
Spadolini, per la circostanza vestito!”
“Une vie de toutes les couleurs : mémoire di J. Baker
raccolte da A. Rivollet”, Ed. Arthaud, 1935

Spadolini e Tatiana Riabouchinska, anni ‘30

Studio Piaz : « Spadolini », Paris 1932
“E’ uno spettacolo veramente magnifico quando entra in scena,
completamente nudo, con l’aureola di porpora, bello come un dio.
La sua figura, degna del cesello di Prassitele, il suo corpo
abbronzato fanno di lui una visione nello stesso tempo
impressionante e mistica … ”
“Vedettes”, Paris 1941

Vedettes, Paris 1941

Condé Nast : « Spadolini », Casinò de Paris 1933
« Mitologico, mistico, faunesco! Visione di Spadolini.»
Paul Valéry

Spadolini : « Casanova », anni ‘30 (coll. Pierre Barlatier De Mas)

Harry Meerson : « Bolero-Spadò », Parigi anni ‘30
“La vostra coreografia è in armonia con la partizione del Bolero.”
Maurice Ravel

Maurice Seymour : « Hermes - Spadolini », Chicago 1935

Maurice Seymour : «Spadolini », Chicago 1935
“Nel regno di Tersicore il suo satellite Spadolini occupa un posto
privilegiato in questo basso mondo. Egli attira in tutti i casi le
folle.”
"Le Figaro" (Parigi)

Studio Piaz: « Spadolini », Parigi 1932

Photo Cayeb : « Spadolini », Bruxelles anni ‘30
“Spadolini ha una tecnica brillante e una grande bellezza di
movimenti e di atteggiamenti.”
"Vogue" 1934

Studio Roger Carlet : « Spadolini », Parigi anni ‘30

Spadolini, anni ‘30 (coll. Pierre Barlatier De Mas)
“I miei amici mi considerano pazzo perché preferisco ai contratti
più remunerativi quelli che mi permettono di viaggiare, di
sperimentare tutte le arti. I soldi non mi sono mai interessati! ”
Alberto Spadolini

Studio Piaz: “Spadolini nel Bolero di Ravel”, anni ‘30

Condé Nast : « Spadolini », Casinò de Paris 1933

Photo Cayeb : « Spadolini », Bruxelles anni ‘30

Photo Roger Carlet: “Spadolini nel minuetto di Lulli”, anni ‘30
“La danza per Spadolini è stata, nell’arco della sua carriera artistica, un
punto di riferimento costante, fatto di molteplici aspetti che comprendono
la sua formazione romana degli anni ’20, il successo come danzatore degli
anni ’30 e ’40 e la sua attività di pittore soprattutto dagli anni ’50 in poi.
Costituisce una specie di ‘fil rouge’, una chiave di lettura per
comprenderne la complessità.”
Rosella Simonari, “Alberto Spadolini e la danza”,
Bolero-Spadò 2007

Spadolini con Yvette Bouland, anni ‘30

Secondo piano
La contessa Yvette de Marguerie nel Castello di Brignac, anni ’50 (coll. P. Oger)
Spadolini pittore, decoratore, scultore, illustratore,
restauratore, attore, regista, cantante
“Un tempo di proprietà della contessa Yvette de Marguerie, il Castello di
Brignac è stato affrescato da Alberto Spadolini. Era questo il luogo
d’incontro privilegiato della principessa russa Irina ed del consorte principe
Felix Yussupov; del duca di Windsor e della duchessa Wallis Simpson; del
ministro André Malraux, ‘braccio destro’ di De Gaulle; del giornalista e
futuro Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini …”
Bolero-Spadò 2007

Spadolini: “Autoritratto”, anni ‘40 (coll. Ghassoul)

Spadolini : “Étoiles de l’Opéra n.1”, anni ‘50
“La ricerca pittorica di Spadolini è la trasfigurazione dell’anima della
danza. Questa testimonianza psicologica ci trasmette la profonda vibrazione
dei suoi personaggi, ma essenzialmente con la sua emotiva ispirazione di
corpi in movimento. Perché: veramente questo artista lavora sopra questa
materia essendo ispirato dall’universo sensitivo e lo traspone con il suo
genio che sprizza dal suo cuore e dalla sua anima” .
Jean Cocteau

Spadolini : “Le Jongleur”, anni ‘40

“Spadolini danza i suoi sogni. I suoi sogni di pittore … La sua
concezione dell’Arte è legata per mezzo della sua anima e dei suoi
muscoli a nostra sorella la Danza e alla Pittura. Le sue tele ci
rivelano dei visi che avremmo amato.
La natura assomiglia al sogno di un mondo quasi Santo.
Ecco questo Spadolini, sportivo infaticabile, che prende la vita
come una corsa e coglie al volo dei fiori. Dei fiori tra gli allori.”
Max Jacob

Spadolini : « Il volto dell’amore », anni ‘40

Spadolini : « Variation romantique », 1960
“Non essendo più sulla scena, nell’esprimermi con figure e colori
ho sempre avuto in me l’inesauribile desiderio di raffigurare ciò che
potevo immaginarvi, ciò che avrei voluto fosse esistito …
L’immagine reale dell’oggetto, in quel momento, in quel solo
momento, perché basta un soffio, il volgersi di una testa,
l’inclinazione più accentuata del corpo, uno scatto … per cambiare
tutto. La bellezza è nel momento in cui si coglie. Un attimo e
l’immagine si disfa, non ‘trasmette’ più quella emotività-bellezza
che hanno prima colpito la sensibilità dello spettatore ...”
Intervista Spadolini, “ Il Messaggero”, Roma 1967

Spadolini : « Duilio, la première leçon de danse », 1947 (coll. P. Oger)

Spadolini : « Sérénade de Schubert », 1960 (coll. Mario Spadellini)
“… l’amicizia con Anton Giulio Bragaglia, che lo conobbe e sostenne nei
primi anni romani, si manifesta nel cinetismo delle figure che discende da
una personale revisione del dinamismo caro ai futuristi. Negli anni della
gioventù di Spadolini, le Marche avevano vissuto infatti una stagione
artistica caratterizzata dal diffondersi fra gli artisti più giovani di un
esasperato desiderio di rinnovamento: a Macerata, in particolare, pittori
come Monachesi, Tulli e Pannaggi avevano raccolto il testimone di
Boccioni dando vita ad una tarda stagione futurista in seno alla quale può
iscriversi anche l’esordio di Spadolini.”
Stefano Papetti, direttore Pinacoteca di Ascoli Piceno
“Rassegna Bolero-Spadò”, Riccione 2005

Spadolini: “Coreografia per Charlotte Bara”, 1972 (coll. Conti)

Spadolini : « Gruppo danzante », anni ‘50 (coll. Mario Spadellini)
“La pittura di Spadolini, singolare per taglio compositivo e
soluzione luministica, si attesta come esigenza espressiva di un
racconto autobiografico, in cui ogni forma creativa rappresenta un
elemento dell’infinito universo esistenziale. Intrisi di istintività e di
poesia, di cromie dense e oniriche, i dipinti ubbidiscono a una
ricerca estetica fondata, come sottolineava Cocteau, sulla
trasfigurazione dell’anima nella danza”.
Prof. Enzo Dall’Ara, critico d’arte, Bolero-Spadò 2007

Alberto Spadolini e Liane Daydé nell’atelier del Maestro Volinin a Parigi, anni ‘50

Spadolini: “Lungo la Senna, in lontananza Notre-Dame”, 1965
“Nei suoi dipinti Spadolini racconta la bellezza architettonica di
Parigi, i suoi monumenti, le chiese, i giardini, le luci, i colori degli
alberi che si affacciano sulla Senna …
Nel dopoguerra egli espone a Parigi alla Galleria dell’Elysée Palace
(partecipa all’inaugurazione Mistinguett), al Cercle de l’Union
Française, alla Galleria Pozzallo, alla Galleria La Pergola, alla
Galleria dell’Odeon, e per tanti anni alla Galleria Alex Cazelles,
accanto al Moulin Rouge.”
Bolero-Spadò, 2007

Spadolini : « Notre-Dame de Paris », anni ‘40

Spadolini: “Place Vendome” Parigi 1950 (coll. Andrée Lotey)

Spadolini: “Sacré-Cœur”, Parigi 1949 (coll. Andrée Lotey)

Spadolini: “Splendore del mare”, anni ‘50
“I paesaggi marchigiani sono la nota più intima di Spadolini.
‘Splendore del mare’, il dipinto con la veduta del Conero
recentemente riportato alla luce è davvero delicato nei toni. Questo
è il vero volto di Spadolini!”
prof. Riccardo Gresta,
storico dell’arte, “Bolero-Spadò” 2007

Spadolini : « Mamma Ida Romagnoli », anni ‘60

Spadolini: « Campagna marchigiana », 1954
“Vita curiosa quella di Spadolini … Debutta a 12 anni nell’atelier
di Gian Battista Conti che all’epoca era già il pittore del Vaticano;
lo ritroviamo presso Bragaglia a Roma con De Chirico, Prampolini
e Marinetti che rappresentano il movimento italiano d’avanguardia.
Là egli espone già e dipinge le sue scenografie…”
Jacopo della Serra, Accademico d’Italia,
Brochure Spadolini 1947

Spadolini: “Fleurs n. 2”, anni ‘50

Spadolini : « Fermo», anni ‘50 (coll. Stefano Travaglini)
“La natura imita l’arte diceva Oscar Wilde. Spadolini dipingendo
è il giocoliere che sa eccitare la nostra curiosità e sensibilità,
rivelandoci quello che ci sfugge invitandoci nel suo universo.”
Principe Felix Feliksovic Yussupov
Brochure ‘La Dorica’, Roma marzo 1967

Spadolini: “Venezia”, anni ‘40

Spadolini : « Fontana della Vita – decori Château de Brignac » (coll. E. Duval)
“L’attuale proprietario, il signor Emmanuel Duval, mi ha fatto
pervenire alcune riproduzioni degli interni del Castello di Brignac,
completamente affrescato da Alberto Spadolini negli anni ’50”.
Bolero-Spadò, 2007

Spadolini scultore : « Le mani », anni ‘50

Spadolini illustratore: "Les Sources de l’Orgueil", 1952
“… Spadolini è stato un grande cultore dell’arte antica. A casa
nostra egli è venuto a dipingere ma è venuto anche a studiare dipinti
antichi. Più volte si soffermava davanti a tele di Luca Giordano, di
altri maestri del ‘600 e del ‘700, facendo schizzi, con il suo disegno
molto sintetico …”
Stefano Papetti, presentazione Bolero-Spado 2005

Spadolini illustratore: “Libre arbitre”, 1957

“Particolare del dipinto Maria Maddalena”, del ‘600
restaurato da Spadolini negli anni ‘40
“Spadolini collabora a restaurare antichi dipinti nello studio di
Jules Boucher (1902 – 1955), apprezzato autore di volumi sulla
simbologia e discepolo del celebre alchimista Fulcanelli…”
Bolero-Spadò, 2007

Scuola di Bartolomé Esteban Murillo: “Sant’Antonio da Padova e il Bambino Gesù”,
dipinto restaurato da Spadolini negli anni ‘40

Spadolini: “Marinella”, 1936
“Il cantante ed attore di origine corsa Tino Rossi, dalla voce
‘magica’ e dal fisico mediterraneo, vuole una danza di Spadolini
nel film ‘Marinella’, una commedia sentimentale diretta da Pierre
Caron.”
Bolero-Spadò, 2007

Spadolini: “Le jour se léve”, 1939
“Spadolini ha fatto parte del cast di ‘Le jour se léve’, distribuito in Italia
con il titolo ‘Alba tragica’, scritto da Jacques Prévert, con Jean Gabin e la
regia di Marcel Carné.”
Bolero-Spadò, 2007

Spadolini : « Nous les Gitans », 1951 (coll. Cinémathèque française)
Questo documentario della Société Courts Métrages sulle origini della
musica gitana vede la partecipazione di Spadolini nelle vesti di scenografo,
realizzatore dei testi, regista e danzatore.
“Ecco una pagina della vita e delle passioni dei gitani ‘Figli del vento e del
sole’ il cui motto è: ‘Noi arriviamo e partiamo a un segnale che nessuno dà
e al quale obbediamo tutti’.
Bolero-Spadò, 2007

Spadolini : « Nous les Gitans », 1951

Léonide Massine: “Tales of Hoffmann”, London Film 1951
“Alberto Spadolini è assunto personalmente da Sir Alexander Korda,
fondatore della London Film, come adattatore dei dialoghi per le versioni
francesi di alcuni film fra i quali “I racconti di Hoffman”, Premio Miglior
Produzione al Festival di Cannes (1951) e “Outcast of the Island” regia di
Carol Reed (1951).”
Bolero-Spadò, 2007

Photo Hartcourt : « Le chanteur Spadolini »
“Spadolini canta con una voce gradevole e intonata e possiede la
diversità di doni richiesti per il Music-Hall.”
Petit Parisien, anni ’30

Terzo piano
« Spadolini », anni ‘30
Il fantastico mondo di Spadolini
“Dalle pieghe smemorate del tempo riemerge una figura a suo
tempo leggendaria. E’ Alberto Spadolini, danzatore italiano che
fece epoca nella Parigi degli anni d’oro a fianco di muse come
Mistinguett e Joséphine Baker e di intellettuali come Jean Cocteau
e Jean Marais, offrendo al pubblico una perfetta e atletica nudità
che gli guadagnò la definizione di ‘Rodin vivente’.”
Franco Maria Ricci, 2007

Alberto Spadolini: “Yvette de Marguerie”, decori Château di Brignac, anni ‘50

Notre Cœur : « Il Principe Azzurro», Paris 1941

Paris, 14 juillet 1937
Spadolini con Suzy Solidor, Marianne Oswald e Raoul Guérin (Canard Enchainé)

Corbellini : «Disegno di Spadolini », anni ‘40 (coll. Corbellini)

Bérard: «Brochure Ballets Russes », 1937

Henri Matisse: “Brochure Ballet Russe de Monte Carlo”, 1938

Jean Cocteau: “Brochure La danse à travers les âges », 1945

Enrique Juvet: « Spartito musicale Bolero-Spado », Parigi 1933

Zig : «Brochure Casino de Paris », 1931

Brochure “Ballet Russe de Monte Carlo”, 1940

Paul Colin «Brochure La Joie de Paris » con Joséphin Baker e Spadolini, 1932 - 1933

Paul Colin : «Brochure Folies Bergère » , 1936

Mistinguett inaugura nel 1946 la prima mostra pittorica di Spadolini

Picasso : « Picasso with nude Dora Maar », litografia n. 62, Suite Vollard, 1956
Picasso : « Minotaur with Dora Maar », litografia n. 83, Suite Vollard, 1956

Dora Maar: “Spadolini con una sfera in mano”, Parigi 1935

Marlène Dietrich, cartolina anni ‘30
“Spadolini, se ero una ballerina, è voi che avrei scelto come
partner! ”
Marlène Dietrich

Kiffer: “Brochure Maurice Chevalier”, Casinò de Paris 1938

Spadolini attore al Teatro degli Indipendenti di Bragaglia, Roma 1928

Cartolina inviata dal regista Anton Giulio Bragaglia a Spadolini nel 1951

Betty Bjurstrom, partner di Spadolini al China Theater di Stoccolma nel 1941
“Spadolini si esibisce nel 1941 accanto alla splendida ballerina Betty
Bjurstrom. Amico di Rolf de Maré, fondatore dei Ballet Suedois, alla fine
degli anni ’40 Spadò apre un atelier a Stoccolma; espone
all’Oscarteaterns, alla Galleria Latina e fino al 1972 alla Bohmans
Konstgalleri ...”
Bolero-Spadò, 2007

Nel 1946 - 47 Spadolini è in tournée con Walter Chiari e Marisa Maresca

Gabriele d’Annunzio, maestro di Alberto Spadolini, cartolina del 1922
“Nel 1924 lavorava al Vittoriale l’anconetano Alberto Spadolini, figura
eclettica del Novecento italiano, da poco riscoperto. Pittore, danzatore,
scenografo e attore, aveva diciassette anni e conobbe d’Annunzio come
addetto alle decorazioni di scena del primo spettacolo all’aperto
organizzato dal Poeta. Nel corso di una passeggiata nel parco con Gabriele,
che lo intratteneva descrivendogli lo splendore delle statue greche,
Spadolini avrebbe ricevuto l’ordine di spogliarsi. Alla replica: “Ma … i
giardinieri…”, Gabriele avrebbe risposto: “I giardinieri non vedranno
quello che io vedo, io solo conto. Guardami in faccia. Il peccato è guardare
se ci guardano, poiché in questo caso tu ti associ alla bassezza degli altri.
Alza le braccia … che bellezza!!!”
Giordano Bruno Guerri:
“La mia vita carnale. Amori e passioni di Gabriele d’Annunzio”,
Mondadori 2013

Spadolini: “Il Martirio di San Sebastiano” di Gabriele d’Annunzio, 1932

Radice di mandragora a forma di cornucopia,
amuleto apotropaico e talismano
Amuleto con zampa di coniglio,
simbolo di prosperità e di successo, e topazio
“Gli uomini di spettacolo sono particolarmente superstiziosi: nel
1929, allorché Spadolini emigra in Francia, riceve in dono da
Gabriele D’Annunzio una mandragora portafortuna.
La sera del suo debutto al Casinò de Paris nel dicembre 1932, la
‘Venere Nera’ Joséphine Baker gli regala un prezioso amuleto con
zampa di coniglio. Diventato famoso l’eclettico artista offre agli
amici talismani in tutte le lingue del mondo”.
“Superstizioni degli uomini di spettacolo”, a cura di Antonio Bortolotti

Spadolini : “Migliori Auguri”, talismano portafortuna inviato agli amici, anni ’50 (coll. N. Mei)

Joe Pazen : « Spadolini danseur et peintre », Parigi 1946 (coll. Buades)
“Nel 2007 il signor Jean-François Crance rivela il coinvolgimento di
Spadolini nella Resistenza antinazista e in un articolo racconta: “… la sua
guerra generosa, pericolosa, incosciente!”
Mentre è ben nota la guerra segreta di Joséphine Baker, che collabora nel
corso della 2° Guerra Mondiale con i servizi di spionaggio francesi
trasportando all’estero importanti messaggi occultati negli spartiti musicali
la storia di Spadolini non è mai stata svelata.
Spadò, secondo l’aristocratico russo Alex Wolson, fra l’autunno del 1940 e
l’inverno del 1941 si esibisce nella Germania nazista (ad ammirarlo Adolf
Hitler e i principali gerarchi nazisti); in seguito si reca in Svezia dove si
impossessa di documenti secreti che fa pervenire alla Resistenza francese.”
« Spadò il danzatore nudo » A. Livi Editore 2012

Joe Pazen : « Spadolini danseur et peintre », Parigi 1946 (coll. Pierre Barlatier De Mas)

Ultima immagine fotografica di Alberto Spadolini, autunno 1972 (coll. C. Petix)
“Recentemente il giornalista italo-americano Cristiano Lovatelli Ravarino,
ha rivelato che: "... anni fa Hugh Montgomery, forse il capo
dell’intelligence U.S.A. più informato che abbia mai conosciuto sull’Italia,
mi chiese se l’agente Spadolini era parente del Primo Ministro Giovanni
Spadolini.
Risposi che non ero a conoscenza della cosa.
“Is he still in the field ? E’ ancora operativo?”
“Io veramente un agente così non l’ho mai sentito nominare...”, osservai.
“Bravissimo!”
“Come, bravissimo?”
“Bravissimo Spadolini: il miglior degli agenti è quello di cui non si
sospetta neanche l’esistenza!”

Spadolini, in partenza dal Castello di Brignac, anni ’50 (coll. P. Oger)

Nel Parco del Castello
CONCERTO “LA JOIE DE PARIS”
del “Nicoletta Fabbri Quintet”
Spadolini : « Château de Brignac », anni ‘50 (coll. P. Oger)

Nicoletta Fabbri: “Sous le ciel de Paris”, 2014
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ZzIyB2baNvM
NICOLETTA FABBRI voce
STEFANO TRAVAGLINI basso e contrabbasso
ROBERTO STEFANELLI pianoforte
GABRIELE ZANCHINI fisarmonica
ROBERTO MONTI chitarra
www.albertospadolini.it