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Il sistema bancario italiano - Etudes économiques du Crédit Agricole

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HORIZONS BANCAIRES<br />

NUMERO 340 – NOVEMBRE 2010<br />

<strong>Il</strong> gruppo Crédit <strong>Agricole</strong> in Italia<br />

<strong>Il</strong> gruppo Crédit <strong>Agricole</strong> sviluppa in Italia<br />

l’insieme delle sue attività, talvolta con<br />

delle posizioni tra i leader del mercato.<br />

Queste attività beneficiano di marchi<br />

molto forti e riconosciuti. Esse possono<br />

avvalersi al tempo stesso di partner<br />

italiani di alta qualità e della competenza<br />

che può fornire uno dei primi gruppi<br />

finanziari europei. L’Italia è il secondo<br />

mercato del gruppo dopo la Francia.<br />

ARIBERTO FASSATI<br />

Direttore e membro del Comitato Esecutivo del gruppo<br />

Crédit <strong>Agricole</strong> S.A.<br />

Presidente di Cariparma<br />

Una presenza di lunga <strong>du</strong>rata<br />

<strong>Il</strong> Gruppo Crédit <strong>Agricole</strong> è presente in Italia da oltre<br />

40 anni.<br />

La sua crescita è avvenuta sia in modo organico sia<br />

come conseguenza delle diverse acquisizioni fatte<br />

dalla Casa Madre. La Banque Indosuez, il Crédit<br />

Lyonnais, Sofinco avevano tutte una presenza operativa<br />

nel paese che si è sviluppata sia in modo autonomo,<br />

sia integrandosi con le altre attività del Gruppo.<br />

<strong>Il</strong> primo investimento diretto del gruppo Crédit <strong>Agricole</strong><br />

in Italia è stata l’acquisizione del 30% del Banco<br />

Ambrosiano nel 1989. La piccola banca privata in difficoltà<br />

è stata risanata e con continui successivi aumenti<br />

di capitale sempre sottoscritti dal Gruppo, per la<br />

sua quota, è diventata Banca Intesa, prima banca italiana.<br />

In questo periodo, vista l’opposizione delle<br />

Autorità Monetarie a che importanti banche italiane<br />

fossero acquisite da gruppi esteri, la strategia di Crédit<br />

<strong>Agricole</strong> era di sviluppare joint-ventures di dimensione<br />

europea con Banca Intesa in diversi settori quali l’asset<br />

management, il credito al consumo e la banca privata<br />

ecc.<br />

La fusione tra Banca Intesa e Istituto San Paolo di<br />

Torino ha comportato per il gruppo Crédit <strong>Agricole</strong> un<br />

cambio di strategia anche per rispettare le indicazioni<br />

date dall’Antitrust. <strong>Il</strong> gruppo Crédit <strong>Agricole</strong>, pur avendone<br />

la facoltà, non si è opposto alla nascita di questa<br />

grande banca italiana considerando legittima l’aspirazione<br />

del Paese di avere una grande banca<br />

nazionale di dimensione europea. Ha però chiesto in<br />

cambio la creazione di una propria banca che si è<br />

concretizzata all’inizio del 2007 con l’acquisto da<br />

Banca Intesa del Gruppo Cariparma Friuladria composto<br />

da oltre 700 filiali localizzate nelle zone più ricche<br />

del Paese.<br />

Al momento della creazione di questa nuova banca il<br />

management ha comunicato gli obbiettivi principali di<br />

questo investimento. <strong>Il</strong> primo era di raggiungere una<br />

dimensione di circa 1000 sportelli. <strong>Il</strong> secondo, pur<br />

creando con Cariparma Crédit <strong>Agricole</strong> la capogruppo <br />

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