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Il sistema bancario italiano - Etudes économiques du Crédit Agricole

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HORIZONS BANCAIRES<br />

NUMERO 340 – NOVEMBRE 2010<br />

prodotti dell’in<strong>du</strong>stria “domestica” da almeno <strong>du</strong>e<br />

diversi punti di vista:<br />

• non comparabilità (in assenza di condizioni univoche)<br />

dei rendimenti offerti rispetto ai fondi armonizzati di altri<br />

Paesi UE;<br />

• difficoltà di gestione (a causa della questione del<br />

“risparmio d’imposta” sopraccitata) di portafogli gravati<br />

da una posta dell’attivo illiquida e infruttifera.<br />

Dal punto di vista politico e normativo è da segnalare<br />

inoltre la spinta del Regolatore ad una separazione<br />

tra distribuzione e pro<strong>du</strong>zione, separazione che<br />

contribuirà alla ridefinizione degli equilibri dell’arena<br />

competitiva.<br />

Per quanto riguarda i fattori sociali ed ambientali, si ritiene<br />

opportuno segnalare la crisi di fi<strong>du</strong>cia della clientela<br />

verso le banche e la crescente percezione di insicurezza<br />

verso tutti i prodotti finanziari. Dopo le “scottature del<br />

mercato” non stupisce la conseguente ricerca da parte<br />

della clientela di prodotti poco rischiosi, “plan vanilla”,<br />

semplici e trasparenti.<br />

Dall’ultima relazione annuale della Banca d’Italia risulta<br />

in crescita lo stock di ricchezza finanziaria delle<br />

famiglie anche se aumenta la concentrazione della<br />

ricchezza e dei redditi. Aumenta la distribuzione della<br />

ricchezza a favore delle famiglie più “ricche”, mentre il<br />

potere d’acquisto segue un trend negativo da cui deriva<br />

una diminuzione del risparmio che impatta soprattutto<br />

le famiglie di reddito medio e medio-basso.<br />

Dal punto di vista tecnologico risulta evidente il miglioramento<br />

della gestione degli scambi grazie all’utilizzo<br />

di piattaforme più avanzate, all’incremento degli<br />

strumenti informatici a presidio del rischio e della<br />

gestione di strumenti finanziari complessi, allo sviluppo<br />

di strumenti di Personal Financial Planning sempre<br />

più completi e coerenti con le esigenze della clientela.<br />

L’innovazione tecnologica sta inoltre sicuramente giocando<br />

un ruolo fondamentale nel permettere un incremento<br />

della trasparenza informativa richiesta anche<br />

dalla regolamentazione.<br />

A conclusione dell’analisi, si ritiene opportuno evidenziare<br />

come il sentiment degli operatori dell’Asset<br />

Management risulti ancora poco favorevole in termini<br />

di aspettative per il 2011, a causa della generale<br />

instabilità economica e finanziaria globale ma soprattutto<br />

a causa delle difficoltà strutturali dell’in<strong>du</strong>stria in<br />

Italia e ciò nonostante l’atteso aumento della ricchezza<br />

e del risparmio complessivo, guidato dal rientro<br />

di capitali.<br />

Analisi dell’ambiente competitivo<br />

I potenziali entranti<br />

In Italia le maggiori barriere all’ingresso per i potenziali<br />

entranti si identificano nell’accesso alla rete distributiva<br />

e nell’identità di brand. <strong>Il</strong> peso del canale <strong>bancario</strong> nella<br />

distribuzione di prodotti bancari è preponderante. La<br />

necessità di disporre di una rete distributiva diventa<br />

quindi fondamentale. Nessuno dei primi 10 player del<br />

settore risulta essere indipendente da un gruppo<br />

Bancario/Assicurativo: a dicembre 2008 gli attori<br />

indipendenti si contendevano, infatti, poco meno del 5%<br />

dell’AuM 4 e nel 2009 la situazione non appare cambiata.<br />

È quindi la commercializzazione dei prodotti lo scoglio<br />

più difficile da superare nell’attuale contesto<br />

dell’Investment Management <strong>italiano</strong>. La tipicità del<br />

settore, che vede i prodotti “captive” farla da padrone,<br />

rende molto difficile, di fatto, l’ingresso di potenziali nuovi<br />

competitors sul mercato.<br />

La scarsa minaccia di nuovi potenziali entranti nel<br />

mercato dell’Investment Management ha un impatto<br />

molto positivo sull’attrattività del mercato stesso.<br />

Essendo molto difficile l’ingresso di nuovi player in<br />

grado di modificare gli assetti già consolidati del settore,<br />

la situazione competitiva non viene modificata,<br />

creando di fatto un vantaggio per la redditività degli<br />

insiders.<br />

I prodotti sostitutivi<br />

Nei prodotti sostitutivi, la minaccia maggiore arriva dai<br />

prodotti canalizzati verso il cliente finale (retail/<br />

institutional) dalla rete bancaria. Sono, quindi, i prodotti<br />

tipicamente bancari (obbligazioni/certificati) e quelli di<br />

bancassurance (polizze assicurative di ramo I, unit/index<br />

linked) i maggiori indiziati come capacità sostitutiva,<br />

soprattutto in termini di volumi di sostituzione.<br />

Non va sottovalutata, però, la crescita dei prodotti<br />

4. Fonte: ORFEO - Osservatorio sui risparmi delle famiglie – <strong>Il</strong> settore del risparmio gestito in Italia, 2009.<br />

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