Il sistema bancario italiano - Etudes économiques du Crédit Agricole
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La distribuzione bancaria in italia: trend in atto, scenari evolutivi e possibili strategie competitive<br />
VITTORIO RATTO & ALESSANDRO GERALDI<br />
Tuttavia il mercato <strong>italiano</strong> presenta delle opportunità di<br />
crescita, legate sia all’incremento della penetrazione dei<br />
prodotti esistenti (si rileva un gap di penetrazione<br />
rispetto agli altri paesi europei comparabili sulle principali<br />
aree di bisogno: mutui, credito al consumo, carte di credito,<br />
fondi, prodotti previdenziali ed assicurativi –<br />
cfr. tavola 2), sia alla nascita di nuovi bisogni (legati alla<br />
crisi, quali protezione e sicurezza) e di nuove fasce di<br />
clientela. In questo senso i forti investimenti effettuati in<br />
aperture di filiali per potenziare la capillarità distributiva<br />
potranno essere un fattore di successo nonostante<br />
una prevista persistenza di pressioni sui margini e<br />
sulla redditività.<br />
<strong>Il</strong> costo della liquidità a regime rimane un punto di<br />
incertezza, potrebbe mitigarsi come effetto di un ritorno<br />
alla “nuova normalità”, senza però arrivare ai livelli<br />
pre-crisi.<br />
ll costo del rischio rimarrà una priorità ma sarà meno<br />
pressante rispetto alla crescita registrata nel corso del<br />
2009, per effetto della ripresa dell’economia.<br />
<strong>Il</strong> costo del capitale rimarrà invece una priorità per<br />
effetto degli impatti di Basilea 3.<br />
La somma di questi effetti avrà un’incidenza diretta sugli<br />
economics di base dei sottosegmenti retail, imponendo<br />
scelte di revisione del cost to serve e di conseguenza<br />
degli assetti distributivi.<br />
La redditività sul margine di interesse potrebbe beneficiare<br />
della ripresa attesa dei tassi di mercato, con<br />
effetto benefico sul mark down, rimarranno però le<br />
pressioni sui margini commissionali unitari dei prodotti,<br />
anche per effetto di interventi legislativi, quali (a<br />
titolo di esempio):<br />
• la portabilità dei mutui;<br />
• la revisione delle commissioni di massimo scoperto;<br />
• la calmierazione dei prezzi sul credito al consumo<br />
(come sta avvenendo sulla Cessione del Quinto dello<br />
Stipendio);<br />
• la possibile revisione della modalità di definizione<br />
dei regimi commissionali sul wealth management, che<br />
saranno sempre meno basati sui c.d up-front.<br />
In relazione alla struttura distributiva nascono pertanto<br />
alcuni importanti punti di domanda:<br />
• come sfruttare al meglio il patrimonio di filiali / personale<br />
ottimizzando il costo dell’investimento e del<br />
servizio per ottenere un adeguato ritorno a fronte di<br />
margini più contenuti, ottimizzando il cost to serve<br />
per segmento?<br />
• come innovare a partire dagli attuali modelli di filiale<br />
per rispondere meglio ai bisogni di una clientela più<br />
frammentata?<br />
• come integrare l’attuale modello di filiale con i canali<br />
alternativi per rispondere a segmenti di clientela che<br />
utilizzeranno meno il canale tradizionale (es. generazione<br />
digitale)?<br />
<br />
TAVOLA 2. Benchmark penetrazione principali prodotti<br />
Indicatore<br />
Italia 2008<br />
Francia 2008<br />
Germania 2008<br />
Spagna 2008<br />
Media<br />
2008 (1)<br />
(escluso Italia)<br />
Upside<br />
potenziale<br />
(media vs Italia)<br />
Mutual funds share of HH<br />
assets (2)<br />
4,8<br />
8,4<br />
11,5<br />
8,7<br />
9,5<br />
2,0x<br />
Insurance and pension<br />
funds share of HH assets (%) (2)<br />
12,3<br />
39,1<br />
34,4<br />
14,9<br />
29,5<br />
2,4x<br />
Payment cards<br />
transactions per capita per year<br />
24,5<br />
102,5<br />
27,9<br />
46,0<br />
58,8<br />
2,4x<br />
Consumer Credit/GDP<br />
4 %<br />
11 %<br />
9 %<br />
11 %<br />
10 %<br />
2,7x<br />
Mortgage/GDP<br />
21 %<br />
48 %<br />
50 %<br />
68 %<br />
55 %<br />
2,9x<br />
(1) Media 2008 per Francia, Germania, Spagna, esclusa Italia (2) Incidenza dei fondi sul totale attività finanziarie delle famiglie.<br />
Fonte: OECD, Banca Italia (relazione Annuale 2008-2009)<br />
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