Il sistema bancario italiano - Etudes économiques du Crédit Agricole
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HORIZONS BANCAIRES<br />
NUMERO 340 – NOVEMBRE 2010<br />
La differenziazione dei modelli di filiale è rimasta relegata<br />
alla costituzione di modelli distinti in funzione<br />
della dimensione della filiale e quindi di popolamento<br />
con figure commerciali.<br />
Sul fronte del modello di servizio la sperimentazione è<br />
stata poca e sporadica, limitata per esempio a: estensioni<br />
degli orari di apertura (sperimentata da alcuni<br />
gruppi, ma di fatti non perseguita con costanza) e alla<br />
vendita di servizi non bancari (es. biglietti di eventi,<br />
consulenza fiscale...).<br />
Dal lato dell’offerta è necessario anche fronteggiare<br />
la crescente pressione dei category killer che si sono<br />
focalizzati su singoli bisogni / servizi e attorno a questi<br />
hanno costruito un’offerta specializzata (es. lancio<br />
di mutui low cost, prodotti di raccolta ad alto rendimento),<br />
spesso antieconomica per le banche<br />
generaliste, anche alla luce del possibile effetto cannibalizzazione<br />
sui propri ricavi. Nei fatti i category killer<br />
hanno parzialmente disintermediato le filiali tradizionali.<br />
Crescita dei canali alternativi<br />
Se dal lato dell’offerta si è assistito alla cosiddetta<br />
corsa allo sportello, dal lato della domanda emerge<br />
chiaro un trend di progressivo maggior utilizzo dei<br />
canali alternativi.<br />
Nel dichiarato i clienti continuano a privilegiare la prossimità<br />
come uno dei maggiori fattori di scelta della Banca<br />
(e questo è vero sempre negli ultimi 10 anni, sulla base<br />
delle ricerche Eurisko), ma i dati evidenziano un progressivo<br />
maggior peso nell’utilizzo dei canali alternativi.<br />
I clienti mostrano di essere più propensi ed in grado di<br />
interagire con canali remoti (soprattutto ATM, internet<br />
e call center) e di fatti stanno spostando il loro canale<br />
di interazione dalla Filiale ad altre modalità (cfr. tavola 1).<br />
Allo stesso tempo molte ricerche testimoniano una<br />
ri<strong>du</strong>zione dei tempo libero che i clienti possono dedicare<br />
alla filiale 3 . In sostanza: i clienti hanno meno<br />
tempo libero da dedicare alle attività bancarie e quello<br />
che hanno preferiscono impiegarlo su canali diversi<br />
dalla filiale.<br />
Le sfide competitive: possibili scenari<br />
per l’evoluzione degli assetti distributivi<br />
Alla luce dei trend sopra evidenziati il Retail Banking<br />
deve rispondere alla sfida di trasformare i modelli distributivi<br />
attuali e tradizionali per poter meglio rispondere<br />
all’evoluzione del contesto competitivo.<br />
TAVOLA 1. Evoluzione livello di utilizzo della filiale<br />
Perdita importanza contatto con la clientela<br />
10 %<br />
90 %<br />
% di vendite per canale<br />
15 %<br />
25 %<br />
85 %<br />
75 %<br />
40 %<br />
60 %<br />
Altro (1)<br />
Filiale<br />
2000<br />
50 %<br />
50 %<br />
2000<br />
2005<br />
2010F<br />
% di transazioni dispositive per canale<br />
60%<br />
70%<br />
40%<br />
30%<br />
2005<br />
2010F<br />
Visite medie mensili in filiale per cliente<br />
2015F<br />
90%<br />
10%<br />
2015F<br />
Altro (1)<br />
Filiale<br />
2,0<br />
1,8<br />
1,6<br />
1,0<br />
2000<br />
2005<br />
2010F<br />
2015F<br />
(1)<br />
Internet, ATM, call center e IVR, altri canali distributivi diversi dagli sportelli bancari.<br />
Fonte: elaborazione su dati: Finalta 2009, Osservatorio E-Committee 2009, ABI;<br />
E-Retail Finance KPMG 2008, Assofin, analisi Bain<br />
3. Cfr. Special Focus: Measuring Leisure in OECD Countries – OECD 2009.<br />
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