Il sistema bancario italiano - Etudes économiques du Crédit Agricole
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HORIZONS BANCAIRES<br />
NUMERO 340 – NOVEMBRE 2010<br />
La distribuzione bancaria in italia:<br />
trend in atto, scenari evolutivi e<br />
possibili strategie competitive<br />
Negli ultimi anni la struttura distributiva<br />
bancaria è profondamente cambiata<br />
sulla spinta dei processi di<br />
aggregazione, liberalizzazione e di<br />
espansione territoriale. Differenti<br />
cambiamenti strutturali globali e locali<br />
stanno spingendo le banche a<br />
ripensare ed innovare i modelli<br />
distributivi consolidati.<br />
NOM AUTEUR Fonction à venir<br />
VITTORIO RATTO<br />
Partner, Bain & Company, Milano<br />
ALESSANDRO GERALDI<br />
Manager, Bain & Company, Milano<br />
NEL 1992, L’ALLORA PRESIDENTE DEL<br />
CONSIGLIO GIULIANO AMATO descrisse il <strong>sistema</strong><br />
<strong>bancario</strong> <strong>italiano</strong> come “una foresta pietrificata”, un’espressione<br />
che attecchì subito. In<strong>du</strong>bbiamente qualche<br />
ragione era dalla sua parte: il <strong>sistema</strong> <strong>bancario</strong> rispondeva<br />
a regole di competizione e controllo che vincolavano<br />
in modo forte la possibilità delle banche di<br />
competere imprenditorialmente. Lo Stato era proprietario<br />
in modo diretto o indiretto della più parte delle banche:<br />
dalle Casse di Risparmio locali fino alle Banche di<br />
Interesse Nazionali (BIN); il <strong>sistema</strong> distributivo stesso<br />
era ingessato, risultando estremamente complesso<br />
attivare la crescita organica attraverso l’apertura di<br />
filiali al di fuori delle zone storiche di ogni banca.<br />
Tra il 1990 e il 1993, l’opera congiunta di Amato e di<br />
Carlo Azeglio Ciampi, Governatore della Banca d’Italia<br />
e futuro Presidente della Repubblica, pose le basi dell’apertura<br />
e privatizzazione del mercato <strong>bancario</strong>, attraverso<br />
la creazione delle Fondazioni e la quotazione sul<br />
mercato delle BIN. Ci si muoveva in un contesto profondamente<br />
diverso rispetto ad oggi, basti pensare<br />
che il tasso ufficiale di sconto della Banca d’Italia variò<br />
tra l’11% ed il 15% tra il 1992 e 1993; quelle prime innovazioni<br />
legislative innescarono un processo di profondo<br />
cambiamento, modernizzazione e creazione di valore<br />
che è proseguito sino ad oggi e che si è riflesso nella<br />
articolazione ed evoluzione delle strutture distributive.<br />
Se guardiamo, infatti, il <strong>sistema</strong> nel suo complesso<br />
possiamo dire che, pur con qualche scossone, sono<br />
stati raggiunti importanti traguardi che hanno consentito<br />
di costruire un <strong>sistema</strong> <strong>bancario</strong> solido e competitivo,<br />
aperto agli investimenti esterni, in grado di espri-<br />
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