Il sistema bancario italiano - Etudes économiques du Crédit Agricole
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HORIZONS BANCAIRES<br />
NUMERO 340 – NOVEMBRE 2010<br />
TAVOLA 1. Condizioni di finanziamento per immobili e tenant prime, Marzo 2010<br />
Paese Dimensione massima prestito (mil €) Massimo LTV (%)<br />
Francia 75 65<br />
Germania 50 70<br />
Italia 50 65<br />
Paesi Bassi 40 70<br />
Spagna 50 65<br />
Regno-Unito 75 (mil £) 70<br />
Trend europeo Stabile Crescita<br />
Fonte: CB Richard Ellis<br />
<strong>Il</strong> clima di preoccupazione sul rischio sovrano ha, in<br />
particolare, contagiato nuovamente il settore <strong>bancario</strong>,<br />
rialimentando, in tal modo, la pressione sulla restrizione<br />
del credito nei mercati interbancari, al punto da<br />
minare i presupposti della ripresa economica.<br />
Se l’economia mondiale è destinata a crescere di<br />
quasi cinque punti nel 2010, dopo la flessione di qualche<br />
decimo di punto registrata lo scorso anno, per<br />
l’Area Euro è previsto uno sviluppo in misura di un<br />
punto nel 2010 e dell’1,3% nel 2011 (con performance<br />
piuttosto variegate a seconda dei Paesi), non molto<br />
diversamente dalle previsioni per l’Italia che si attestano<br />
rispettivamente allo 0,9% e 1,1%.<br />
In tale contesto l’investimento immobiliare in Europa ha<br />
raggiunto nel primo trimestre 2010 quota 23,5 miliardi<br />
di euro, segnando un incremento dell’80% rispetto<br />
allo stesso periodo del 2009, a conferma di un generale<br />
ritorno di interesse per il settore real estate, che porterà<br />
a raggiungere a fine 2010 un volume complessivo di<br />
circa 100-110 miliardi di euro, a fronte dei 73 miliardi<br />
di Euro del 2009.<br />
Nei primi mesi di quest’anno si è confermato il buon<br />
interesse degli investitori per alcuni mercati, quali<br />
Regno Unito, Germania, penisola iberica e paesi scandinavi,<br />
incentrato primariamente sul settore commerciale,<br />
che in tali mercati ha rappresentato oltre la metà<br />
degli investimenti complessivi.<br />
In termini generali, nella prima parte del 2010 si è assistito<br />
sui mercati europei ad un miglioramento diffuso<br />
delle aspettative degli investitori immobiliari. E’ però vero<br />
che tale tendenza è riscontrabile limitatamente alla<br />
fascia prime del mercato e per lo più circoscritta a<br />
coloro che investono con prevalenza di capitale proprio.<br />
Con riferimento alla stretta creditizia, va tuttavia segnalato<br />
che ben poco è cambiato rispetto alla seconda<br />
parte del 2009, se si eccettuano piccoli incrementi<br />
nei livelli massimi di LTV per gli investimenti in corrispondenza<br />
di immobili prime, per i quali nei principali<br />
mercati europei ci si attesta al 65% o poco al di sopra<br />
di tale soglia (cfr. tavola 1).<br />
Relativamente alla redditività degli investimenti immobiliari,<br />
nel 2009 si è registrato a livello globale un Total<br />
Return negativo, pari a -7,3% misurato in valuta locale.<br />
Una perdita imputabile alla flessione in conto capitale<br />
(-12,8%), non pienamente assorbita dall’Income<br />
Return (6,2%). Se l’Eurozona ha garantito un risultato<br />
sostanzialmente neutro (+0,2%), il “resto dell’Europa”,<br />
che costituisce la quota più esigua di capitale investita<br />
nel real estate, ha invece fornito un contributo positivo<br />
all’esito complessivo. Ne deriva che il risultato<br />
negativo dell’anno sia imputabile alla combinazione<br />
della performance fortemente negativa, associata ad un<br />
peso in valore piuttosto rilevante, registrata nel resto del<br />
mondo, in particolare negli Stati Uniti e in Giappone.<br />
Con riferimento al contesto europeo, l’indice Paneuropeo<br />
costituito da 16 mercati nazionali, mostra un<br />
Total Return dell’1,4% (è dello 0,2% per l’Area Euro),<br />
composto da un Income Return del 5,9% e da una<br />
Capital Growth del -4,3% (per l’Area Euro tali indicatori<br />
si attestano rispettivamente a 5,6% e -5,1%).<br />
Come è possibile osservare dal grafico (cfr. figura 2), la<br />
variabilità fra le performance dei vari Paesi è notevole,<br />
mentre a livello settoriale (cfr. figura 3) sono il retail ed<br />
il residenziale ad essere risultati quelli più premianti.<br />
La fragilità della ripresa economica<br />
rallenta la crescita del settore in Italia<br />
In tale contesto l’Italia ha sottoperformato il mercato<br />
europeo garantendo un esiguo 0,8% (5,7% Income<br />
Return e -4,6% Capital Growth), con gli uffici che si sono<br />
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