Il sistema bancario italiano - Etudes économiques du Crédit Agricole
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HORIZONS BANCAIRES<br />
NUMERO 340 – NOVEMBRE 2010<br />
che i criteri di maggiore allocazione di capitale a fronte<br />
dei rischi assunti dalle banche, previsti dalla nuova normativa,<br />
impatteranno sul credito con una restrizione dei<br />
flussi creditizi verso le imprese. Infatti tale <strong>sistema</strong> di regole,<br />
pur non essendo ancora applicate, sta già impattando<br />
sul credito <strong>bancario</strong> alle imprese: già oggi mercati ed<br />
agenzie di rating valutano gli istituti di credito sulla loro<br />
capacità di aumentare la patrimonializzazione rispetto<br />
all’attivo rischioso, di conseguenza le banche stanno già<br />
ri<strong>du</strong>cendo gli attivi a rischio e quindi ri<strong>du</strong>cendo i crediti.<br />
Tale posizione è stata confermata dal Presidente 17<br />
della Confin<strong>du</strong>stria, che ha sottolineato come la riforma<br />
costerà alle banche europee 244 miliardi di euro e ciò<br />
di certo non favorirà i prestiti: “Basilea 3 rischia di togliere<br />
altro ossigeno alle imprese e di soffocarle” è il monito<br />
lanciato dagli in<strong>du</strong>striali italiani.<br />
Una simulazione EY<br />
È stato effettuato un esercizio simulativo volto a stimare,<br />
a livello macro e sotto una serie di assunzioni semplificative,<br />
l’impatto sul Patrimonio di Base e sul Patrimonio<br />
di Vigilanza a livello 18 aggregato delle prime cinque<br />
Banche italiane 19 derivante dall’applicazione delle nuove<br />
regole riguardanti il capitale.<br />
In particolare l’analisi ha preso in considerazione le<br />
seguenti assunzioni:<br />
• de<strong>du</strong>zione del capitale ricon<strong>du</strong>cibile alle azioni di<br />
risparmio e alle azioni privilegiate;<br />
• de<strong>du</strong>zione delle Attività per imposte anticipate al<br />
netto delle Passività per imposte differite;<br />
• de<strong>du</strong>zione integrale dal Tier 1 delle partecipazioni<br />
detenute in altre banche, società finanziarie ed assicurative<br />
nonché, delle eccedenze della perdita attesa<br />
rispetto alle rettifiche di valore complessive, che l’attuale<br />
disciplina prevede come elementi da de<strong>du</strong>rre per il<br />
50% dal Tier 1 e per il 50% dal Tier 2;<br />
• de<strong>du</strong>zione integrale dal Tier 1 delle partecipazioni in<br />
assicurazioni che l’attuale disciplina prevede come<br />
elementi da de<strong>du</strong>rre dal Patrimonio di Base e dal<br />
Patrimonio Supplementare;<br />
• ripresa del valore di affrancamento fiscale sull’avviamento<br />
in de<strong>du</strong>zione dal Patrimonio di Vigilanza tra i filtri<br />
prudenziali in de<strong>du</strong>zione al Tier 1 (per evitare il double<br />
counting con le DTA relative all’avviamento);<br />
• tutti gli strumenti ibridi di capitale sono stati considerati<br />
in ipotesi di grandfathering.<br />
I risultati delle analisi, data la bassa granularità dei<br />
dati a disposizione, non vogliono essere esaustivi e rappresentano,<br />
pertanto, solo degli ordini di grandezza di<br />
riferimento al fine di fornire ulteriori elementi di riflessione,<br />
a titolo esemplificativo, sui potenziali impatti<br />
delle nuove regole sul capitale dei principali Gruppi bancari<br />
italiani.<br />
I grafici seguenti (figura 2) illustrano l’impatto sul PV<br />
(Patrimonio di Vigilanza) e sul Tier 1 dell’applicazione<br />
delle regole di Basilea 3 sul capitale a livello aggregato,<br />
stimato sulla base delle assunzioni in precedenza illustrate<br />
(i dati di patrimonio sono stati normalizzati<br />
base 100), evidenziando il contributo delle componenti<br />
sulla diminuzione del Tier 1.<br />
A seguito di tali elaborazioni, risulta un impatto medio<br />
ponderato sul capitale aggregato dei prime cinque<br />
Gruppi bancari di circa il 25% per il Tier 1 e del 10% sul<br />
Patrimonio di Vigilanza. Si noti che l’abbassamento<br />
medio del Tier 1 pari al 25% è spiegato in larghissima<br />
parte dalla de<strong>du</strong>zione integrale delle DTA (53% circa).<br />
Infine, rielaborando le analisi con riferimento all’Annex<br />
BIS di Luglio (considerando la franchigia del 10%<br />
sulla sola componente riferibile alla DTA), l’impatto<br />
medio sul capitale risulterebbe minore e pari rispettivamente<br />
al 22% sul Tier 1 e al 9% sul Patrimonio di<br />
Vigilanza.<br />
Considerazioni conclusive<br />
<strong>Il</strong> <strong>sistema</strong> <strong>bancario</strong> <strong>italiano</strong> è caratterizzato dalla prevalenza<br />
dell’attività creditizia a favore di famiglie e<br />
imprese, dal radicamento sul territorio, da una leva<br />
finanziaria contenuta e da una struttura di bilancio<br />
nel complesso equilibrata 20 . Tale configurazione, basa-<br />
17. Rif. <strong>Il</strong> Sole 24 Ore del 01.06.10.<br />
18. Sono stati considerati i dati e le informazioni presenti nei documenti di Informativa al Pubblico (Pillar 3) e nei Bilanci consolidati al 31.12.09, pubblicati sui siti<br />
internet dei Gruppi Bancari oggetto di analisi.<br />
19. I primi cinque Gruppi Bancari italiani rappresentano, per attivi complessivi al 31.12.09, circa il 53% dell’intero settore. Fonte: Relazione Annuale della Banca<br />
d’Italia, 31 maggio 2010.<br />
20. Rif. Relazione Annuale del Governato della Banca d’Italia, 31 maggio 2010.<br />
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