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Il sistema bancario italiano - Etudes économiques du Crédit Agricole

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HORIZONS BANCAIRES<br />

NUMERO 340 – NOVEMBRE 2010<br />

FIGURA 1. Nuovi indicatori di controllo del livello di liquidità secondo le regole di Basilea 3<br />

LIQUIDITY COVERASE RATIO =<br />

LIQUIDITY BUFFER<br />

NET FLOWS (OUT-IN)<br />

≥ 100 %<br />

WITH STRESS WITHIN 30 DAYS<br />

NET STABLE FUNDING =<br />

STABLE FUNDING<br />

ILLIQUID ASSETS<br />

≥ 100 %<br />

mese di luglio, il Comitato di Basilea 8 ha apportato<br />

una modifica sostanziale alla proposta di de<strong>du</strong>zione<br />

integrale dal Common Equity inizialmente prevista.<br />

Tale modifica, prevede che il valore da de<strong>du</strong>rre di tali<br />

componenti sia subordinato al superamento di un<br />

valore di “franchigia” definito in funzione del common<br />

equity e delle componenti oggetto di de<strong>du</strong>zione. In particolare,<br />

dovrà essere dedotto dal patrimonio di base<br />

l’importo che, alternativamente:<br />

• per ciascuna componente oggetto di de<strong>du</strong>zione<br />

eccede il 10% del Common Equity;<br />

• aggregando tutte le componenti oggetto di de<strong>du</strong>zione<br />

eccede il 15% del Common Equity.<br />

La gestione della Liquidità<br />

Le principali innovazioni riguardano l’intro<strong>du</strong>zione di <strong>du</strong>e<br />

nuovi indicatori relativi ai livelli di liquidità da mantenere,<br />

la cui composizione viene descritta di seguito e<br />

schematizzata in figura 1.<br />

<strong>Il</strong> Liquidity Coverage Ratio confronta il buffer di attività<br />

liquide a disposizione dell’intermediario (numeratore)<br />

con i flussi di cassa attesi in condizioni di stress su<br />

un orizzonte temporale molto breve di 30 giorni (denominatore).<br />

In particolare:<br />

• il numeratore è composto da risorse liquide di “elevata<br />

qualità”, anche in una situazione di stress, che<br />

sono composte da Cassa, riserve presso la Banca<br />

Centrale, titoli di Stato e da Corporate Bond e Covered<br />

Bond di “elevata qualità”;<br />

• il denominatore, invece, è rappresentato dai deflussi<br />

di cassa attesi netti (flussi out – flussi in), sempre su<br />

un orizzonte temporale di 30 giorni e sottoposti ad uno<br />

scenario di stress predefinito dall’Autorità di Vigilanza 9 .<br />

<strong>Il</strong> Net Stable Funding stima gli eventuali squilibri strutturali<br />

nella composizione delle attività e passività di<br />

bilancio oltre l’orizzonte temporale dell’anno. In questo<br />

caso:<br />

• il numeratore rappresenta l’insieme delle fonti di<br />

finanziamento stabili, ed è composto dalla somma di<br />

fondi propri (Tier 1 e Tier 2), dei depositi a vista entro<br />

l’anno (la raccolta resi<strong>du</strong>ale con scadenza entro l’anno,<br />

tra cui quella proveniente da controparti bancarie,<br />

non viene considerata una fonte stabile e pertanto<br />

viene esclusa dal computo) e delle fonti di provvista con<br />

scadenza resi<strong>du</strong>a oltre l’anno;<br />

• il denominatore annovera invece le componenti meno<br />

liquide dell’attivo, che approssimano la necessità di<br />

funding stabile, i cui elementi principali sono azioni e<br />

obbligazioni con scadenza oltre l’anno, prestiti erogati<br />

con scadenza resi<strong>du</strong>a entro e oltre l’anno, a prescindere<br />

dalla controparte finanziata, immobili e partecipazioni,<br />

asset intangibles (es. avviamenti) e fuori bilancio (margini<br />

irrevocabili).<br />

La limitazione di non poter considerare come funding<br />

stabile la raccolta presso banche con scadenza resi<strong>du</strong>a<br />

entro l’anno appare coerente, seppur restrittiva, con<br />

l’operatività degli istituti creditizi laddove è possibile<br />

attuare una diversificazione delle modalità di finanziamento<br />

tramite la raccolta di depositi presso il pubblico,<br />

ma pro<strong>du</strong>ce un forte impatto negativo per altri<br />

intermediari non bancari (in Italia ad esempio gli intermediari<br />

ex-art. 107 del Testo Unico Bancario) le cui fonti<br />

8. BIS: “Review of the Basel Committee’s capital and liquidity reform package - Annex Amendment Basel 3”, 26 July 2010.<br />

9. Lo scenario di stress ipotizzato dal Comitato simula una crisi di mercato cui si aggiungono difficoltà di tipo idiosincratico. A titolo esemplificativo si citano: la<br />

“chiusura” del mercato inter<strong>bancario</strong> con deflusso di depositi al 100%, un deflusso completo del funding secured – pronti contro termine – per transazioni aventi<br />

come sottostanti titoli non governativi, un tiraggio completo dei margini irrevocabili per linee di liquidità concesse ad imprese corporate e clientela Financial, ecc.<br />

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