Il sistema bancario italiano - Etudes économiques du Crédit Agricole
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HORIZONS BANCAIRES<br />
NUMERO 340 – NOVEMBRE 2010<br />
TAVOLA 2. Dati <strong>sistema</strong> <strong>bancario</strong> <strong>italiano</strong> - 2004<br />
Banche N. di sportelli Principali azionisti<br />
SanPaolo IMI 3,205 Compagnia San Paolo (14,27%); Fondazione CR di Padova e Rovigo (10,65%);<br />
Banco Santander Central Hispano (8,49%); Fondazione CR di Bologna (7,58%).<br />
Unicredito 3,137 Fondazione CR di Torino (8,74%); Fondazione CR di Verona, Vicenza, Belluno e<br />
Ancona (7,59%); Carimonte Holding (7,14%) ; Allianz (4,94%).<br />
Banca Intesa 3,080 Crédit <strong>Agricole</strong> SA (15,00%); Fondazione Cariplo (9,92%); Assicurazioni Generali<br />
(6,35%); Commerzbank (4,29%).<br />
Capitalia 1,950 ABN Amro (7,91%); Fondazione CR di Roma (5,19%); Fondazione Manodori<br />
(4,00%); Lehman Brothers International Europe (3,66%).<br />
MPS 1,824 Fondazione Monte dei Paschi di Siena (58,58%); Caltagirone Francesco Gaetano<br />
(3,81%); Hopa Spa (2,44%); Premafin Finanziaria (2,10%).<br />
BP U 1,204 Banca popolare: azionariato diffuso.<br />
BP VN 1,172 Banca popolare: azionariato diffuso.<br />
BP ER 1,105 Banca popolare: azionariato diffuso.<br />
Antonveneta 1,000 BPI (29,5%); ABN Amro (18,12%); Magiste International (4,99%); Fingruppo<br />
Holding (4,92%).<br />
BPI 970 Banca popolare: azionariato diffuso.<br />
(già Banca Popolare di Lodi) per Banca Antonveneta e<br />
Unipol per BNL, che comprarono azioni sul mercato e<br />
a loro volta lanciarono delle offerte pubbliche di acquisto<br />
sulle <strong>du</strong>e banche.<br />
Nel maggio 2005, tuttavia, la Procura di Milano aprì un<br />
fascicolo contro ignoti per la scalata di Banca<br />
Antonveneta ipotizzando il reato di aggiotaggio volto a<br />
far fallire l’offerta di ABN Amro.<br />
<strong>Il</strong> 25 luglio 2005 la Procura di Milano dispose il sequestro<br />
delle azioni che BPI e i suoi alleati detenevano in<br />
Banca Antonveneta: questo fu l’inizio di una serie di<br />
inchieste che riguardarono i vertici di BPI e che portarono<br />
alla cessione da BPI ad ABN Amro del 25,9% di<br />
Banca Antonveneta. La banca olandese venne così a<br />
detenere il 55,8% di Banca Antonveneta e lanciò successivamente<br />
l’opa obbligatoria.<br />
I vertici di Unipol vennero a loro volta coinvolti nell’inchiesta<br />
su BPI e il 10 gennaio 2006 Banca d’Italia<br />
bloccò l’offerta Unipol su BNL. Nel febbraio 2006,<br />
BNP Paribas ha acquisito il 48% di BNL da Unipol e i<br />
suoi alleati ed ha successivamente lanciato l’opa obbligatoria<br />
su tutto il capitale di BNL alla quale aderì anche<br />
il BBVA.<br />
Sempre nel corso del 2005, a fronte di istituti stranieri<br />
che cercavano di crescere in Italia, vi erano banche<br />
italiane che guardavano ad uno sviluppo internazionale:<br />
è il caso di Unicredito che nel giugno 2005 annunciò<br />
la fusione con la tedesca HVB.<br />
Gli avvenimenti dell’estate 2005 spinsero molte banche<br />
italiane a interrogarsi su eventuali operazioni di M&A alla<br />
luce di (i) crescente interesse delle banche estere per<br />
il mercato <strong>italiano</strong>, (ii) necessità di avere una massa critica<br />
sufficiente per competere nel mercato domestico<br />
in considerazione dei cambiamenti in atto e (iii) voglia<br />
delle principali banche italiane di giocare un ruolo rilevante<br />
anche nel panorama europeo.<br />
In questo contesto nell’estate del 2006 fu annunciata<br />
la fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI che<br />
diede vita a Intesa Sanpaolo, prima banca italiana<br />
per numero di sportelli (circa 6.200). Tale operazione<br />
comportò una diluizione degli azionisti esteri delle <strong>du</strong>e<br />
banche: Santander (azionista Sanpaolo IMI) decise<br />
di uscire dal capitale della nuova banca, mentre a<br />
Crédit <strong>Agricole</strong> SA (azionista Banca Intesa) fu proposta<br />
la possibilità di acquisire <strong>du</strong>e banche (Cariparma<br />
e Friuladria) e alcuni sportelli bancari ottenendo così<br />
una presenza diretta nel mercato <strong>italiano</strong>. La fusione<br />
tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI ha rappresentato<br />
anche il primo caso <strong>italiano</strong> di adozione del <strong>sistema</strong> di<br />
governance <strong>du</strong>ale (consiglio di gestione e consiglio di<br />
sorveglianza) in sostituzione del più classico schema<br />
che prevedeva il consiglio di amministrazione e il collegio<br />
sindacale.<br />
Precedentemente alla nascita di Intesa Sanpaolo, per<br />
alcuni mesi si erano diffuse voci su una possibile operazione<br />
tra Banca Intesa e Capitalia. Tali voci furono sem-<br />
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