allegato e - relazione agronomica

COMUNE DI MIGLIARINO 

COSTRUZIONE DI IMPIANTO BIOGAS 

DELLA POTENZA DI 999 KW 

IN MIGLIARINO (FE) 

PROPRIETA' : 

CALDOGNO S.A.R.L. 

VIA BUSSOLENGO, 8/c - 37066 SOMMACAMPAGNA (VR) 

DATA : 

19/12/2011 

AGGIORNAMENTI : 

ELABORATO : 

RELAZIONE AGRONOMICA 

ALLEGATO : 

E 

TECNOLOGIA IMPIANTISTICA : 

Wir geben Gas. EnviTec Biogas. 

EnviTec Biogas AG 

Boschstr. 2 - 48369 Saerbeck 

T +49 25 74 / 88 88-0 

F +49 25 74 / 88 88-800 

E info@envitec-biogas.com 

W www.envitec-biogas.com 

EnviTec Biogas Italia srl 

via Bussolengo, 8c 

37066 Sommacampagna (VR) 

PROGETTO : 

ING. FRANCO MANTERO 

VIALE CAVOUR, 147 - 44100 FERRARA 

TEL. 0532 210590 - FAX 0532 247779 

E-MAIL: mantero@manteroingegneria.it 

DOTT. MAURO BRUNI 

VIA SAN NICOLO' DI VILLOLA, 1 BOLOGNA 

TEL. 051 6333050 - FAX 051 511186 

E-MAIL: mbruni@areteonline.net 

COLLABORATORI : 

ING. 

P.I. 

M. BENAZZI 

G. SOAVI 

STRUTTURE 

IMPIANTI ELETTRICI 

DOTT. L. GRUPPIONI 

ING. 

F. MOLES 

ASPETTI AGRONOMICI 

ASPETTI AMBIENTALI 

DOTT. M. PLAZZI 

VV F 

ING. 

P. CARANI 

SICUREZZA 

ING. 

G. BERTASI 

ASSISTENTE D.L.

Relazione Agronomica – Caldogno Biogas S.A.R.L. 

PREMESSA …………………………………………………………………………………………………………………………………………….2 

1. BIOMASSE IN INGRESSO: QUANTITÀ E CARATTERISTICHE .................................................................... 3 

2. IL DIGESTATO IN USCITA: QUANTITÀ, TRATTAMENTI E CARATTERISTICHE.......................................... 4 

3. LA SAU DISPONIBILE ................................................................................................................................. 6 

4. IL PROGETTO DI PUA (VEDERE ALLEGATI) ............................................................................................... 8 

5. QUADRO DI SINTESI ................................................................................................................................ 14 

6. CALCOLO DELL’ENTITÀ DEI TRASPORTI E DELL’IMPATTO SULLA VIABILITÀ ....................................... 16 

7. CALCOLO DELLE EMISSIONI DI GAS CLIMATERANTI (CO 2 EQUIVALENTI) ........................................... 21 

ALLEGATO 1 - DETTAGLI TERRENI DISPONIBILI ............................................................................................ 26 

ALLEGATO 2 - PUA ANNO 2012 ...................................................................................................................... 29 

ALLEGATO 3 - PUA ANNO 2013 ...................................................................................................................... 31 

ALLEGATO 4 - MAPPA CTR ............................................................................................................................... 33 

ALLEGATO 5 - CALCOLO DEI CARICHI DI TRAFFICO STRADALE AGGIUNTO ................................................. 34 

ALLEGATO 6 – CONTRATTI ............................................................................................................................. 38 

Via San Nicolò di Villola,1 40127 Bologna 

Tel +39 051 6333050 / +39 051 6333053 fax +39 051 511186 

www.areteonline.net 

info@areteonline.net 

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PREMESSA 

La caratterizzazione del digestato e della relativa quantità di azoto in esso contenuta è stata condotta sulla 

base delle tipologie di biomasse e delle relative quantità fornite da EnviTec Biogas. Il digestato in uscita 

dall’impianto subirà un trattamento di separazione della fase solida da quella liquida mediante separatore; 

le frazioni saranno successivamente stoccate prima dell’uso agronomico, per consentire di pianificare lo 

spandimento nei periodi opportuni in funzione delle colture presenti e nel rispetto dei periodi di divieto 

temporale di distribuzione previsto dal RR. 1/2011 (1 novembre – 31 gennaio per le zone vulnerabili, nel 

mese di febbraio gli spandimenti sono permessi solo in caso di copertura vegetale già presente, in caso cioè 

di coltivazione di specie a ciclo autunno-vernino). 

L’ammontare complessivo (SAU + tare improduttive) dei terreni utilizzabili è pari a 141,6 ettari, 

disponibili a pieno titolo per la coltivazione e lo spandimento dei residui, e 117,6 ettari aggiuntivi con soli 

contratti di spandimento, tutti i terreni sono situati in Zona Vulnerabile ai nitrati di origine agricola, in 

quanto dislocati tutti in Provincia di Ferrara (Allegato 1). Il numero di ettari disponibili per lo 

spandimento eccede di circa il 35% la SAU strettamente necessaria allo smaltimento del digestato per 

non eccedere i limiti di legge, tale “credito” di superficie sarà utilizzato in fase di stesura di PUA operativo 

per compensare eventuali ulteriori aree con divieti di spandimento per vicinanza a centri abitativi 

consolidati, abitazioni in zona rurale, fasce di rispetto per corsi d’acqua etc. 

Si è quindi proceduto alla stesura di un “progetto di Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) dei digestati” 

per due anni (2012 e 2013), per definire i dettagli operativi del ritorno del digestato sul suolo, valutare la 

reale necessità complessiva di superficie per la distribuzione del digestato nel rispetto del bilancio 

dell’azoto e valutare la sostenibilità complessiva dell’operazione ai fini della tutela ambientale. 

Il progetto di PUA è stato redatto in conformità al RR. 1/2011 della Regione Emilia Romagna. 


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1. BIOMASSE IN INGRESSO: QUANTITÀ E CARATTERISTICHE 

L’impianto di digestione anaerobica (DA) sarà alimentato con le biomasse indicate in tabella 1. I terreni in 

piena disponibilità forniranno circa il 66% della biomassa necessaria, con circa il 53% del mais trinciato 

necessario e circa l’81% del fabbisogno di sorgo e tricitcale, la restante quota sarà acquistata sul mercato 

(vedi cap. 4 per dettagli). 

Tabella 1 - Piano di alimentazione dell’impianto di DA e relative caratteristiche chimiche 

Tal quale Sostanza secca Sostanza organica 

t/anno % * t % t 

Mais 9.000 32 2.880 98 2.822 

Triticale 4.000 35 1.400 85 1.190 

Sorgo 4.000 35 1.400 85 1.190 

Acqua 200 0 0 0 0 

Totale 17.200 33 5.680 92 5.202 

* Fonte phillis database, dati medi. http://www.ecn.nl/phyllis/ e pubblicazioni DiSTA. 

Ai fini dell’uso agronomico del digestato occorre valutare la quantità complessiva di azoto in ingresso 

all’impianto di DA; di seguito si riportano le concentrazione medie di azoto considerate per ciascuna 

biomassa e la quantità totale che ne deriva (tabella 2). 

Tabella 2 - Contenuto di azoto delle singole biomasse, non è presente azoto di origine zootecnica, pertanto il 100% dell’azoto 

contenuto è da considerarsi di origine vegetale 

Azoto 

% sulla SS Kg/t tal quale Kg/anno 

Mais 1,25 3,9 35.136 

Triticale 1,12 3,4 13.600 

Sorgo 0,86 3,0 12.000 

TOTALE 1,36 4,5 60.736 

Fonti: Tabella 8.3 RR 1-2011 Per triticale: fonte coefficienti di assorbimento individuati nei piani di utlizzo nitrati delle regioni 

marche e piemonte poiché non indicate nel RR suddetto. Si considera l’asportazione di 6 tonnellate equivalenti di granella, 

corrispondenti a 48 t di trinciato tal quale (il dato per il trinciato non è disponibile). Le asportazioni si considerano analoghe ai 

contenuti nella biomassa come nel RR 1/2011. I dati di % di sostanza secca sono derivati dal rapporto col tal quale come da tab. 1 . 


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2. IL DIGESTATO IN USCITA: QUANTITÀ, TRATTAMENTI E 

CARATTERISTICHE 

In questa sede non si considera la quota eventuale di digestato chiarificato ricircolato e/o la eventuale 

quota di acqua aggiunta in testa per equilibrare il tenore di sostanza secca della miscela in alimentazione; si 

prende come quantità di partenza quella indicata in tabella 1, pari a 17.200 t/anno con il proprio carico 

totale di azoto, pari a 60.736 kg/anno. 

In uscita dal processo di digestione anaerobica, al peso totale in ingresso si applica una riduzione del 24,5 

%, come dichiarato dall’azienda costruttrice dell’impianto, poiché parte della sostanza secca e dell’acqua 

contenuta si allontana sotto forma di biogas e di vapore acqueo, il valore si desume dai dati indicati in fase 

di progettazione dell’impianto e andrà comunque verificato in seguito. 

A tale percentuale di riduzione si arriva sottraendo al peso delle biomasse in ingresso il peso del biogas 

prodotto, così come indicato dal RR. 1/2011. Ne deriva che il digestato tal quale in uscita è pari a 12.986 

t/anno. 

Occorre poi procedere alla valutazione dell’azoto al campo presente nel digestato, secondo quanto indicato 

dal RR. 1/2011. Esso stabilisce che la quantità di azoto da biomasse diverse dagli effluenti zootecnici deve 

essere ridotta del 20% per tenere conto delle emissioni in atmosfera in fase di stoccaggio. 

Ne deriva che la quantità totale di azoto da digestato al campo ammonta a 48.589 kg/anno, interamente 

derivante da materiali vegetali. 

A valle della produzione di biogas, il digestato è inviato a separazione solido/liquido mediante separatore a 

compressione elicoidale e le frazioni solida e liquida ottenute saranno poi avviate rispettivamente ad 

adeguate strutture di stoccaggio, in attesa dell’uso agronomico. 

Ai fini delle prestazioni del separatore, in merito alla ripartizione dei volumi e dell’azoto, si assumono i 

valori indicati in fase di progettazione dell’impianto. 

Ne deriva che le frazioni disponibili per lo spandimento agronomico presentano le caratteristiche 

evidenziate in tabella 3. 

Tabella 3 - Caratteristiche del digestato 

Digestato tal quale Frazione solida Digestato Chiarificato 

Quantità t/anno 12.986 1.992 10.994 

Azoto al campo kg/anno 48.589 8.600 39.989 

% 100 17,7 82,3 

Si precisa che in sede di presentazione della Comunicazione ai sensi della DGR n. 96/2007 e del RR 

1/2011, si procederà alla riverifica delle quantità di frazione palabile e di digestato chiarificato sulla base 

dei dati del Progetto esecutivo e si procederà all’eventuale adeguamento dei volumi effettivi da 

distribuire. 


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Non si prevedono invece variazioni di sostanza nella quantità di azoto totale da avviare a spandimento, 

se le biomasse in ingresso non cambiano; nella pratica pertanto, quello che in sede di attuazione 

dell’intervento potrebbe eventualmente variare, è la quantità da spandere per ettaro per distribuire le 

dosi di azoto prestabilite. 


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3. LA SAU DISPONIBILE 

Tutti i terreni coinvolti, come indicato nell’Allegato 1 al PUA, sono situati in Zona Vulnerabile (fig. 1) ai 

nitrati e hanno una estensione complessiva, considerando una tara minima del 4% rispetto alla SAU totale, 

pari a 136 ettari, per i terreni in piena disponibilità e di 112,9 ettari, per i terreni con solo contratto di 

spandimento, per un totale di 248,9 ettari. Riduzioni maggiori della SAU saranno considerate quando 

necessario per vicinanza a corsi d’acqua, ecc. 

Figura 1 - Zone vulnerabili in regione Emilia Romagna 

La definizione di dettaglio di eventuali altre porzioni di SAU da sottrarre allo spandimento per motivi vari 

(ulteriori fasce di rispetto da corsi d’acqua e similari, ecc.), si effettuerà in sede di stesura di PUA 

definitivo, alla presentazione della Comunicazione di utilizzazione agronomica del digestato (vedere 

anche capitolo 4) ai sensi del RR. 1/2011 ed altre disposizioni vigenti. in Zone Vulnerabili i criteri di 

distribuzione del digestato da adottare come quello in esame, sono i seguenti: 

- apporto di N efficiente non superiore al fabbisogno della coltura; 

- apporto di N totale da digestato da calcolare sulla base di un PUA; 

- raggiungimento di un coefficiente aziendale di efficienza dell’uso dell’azoto almeno “medio”. 


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In questo caso specifico, non essendo presente azoto di derivazione zootecnica il limite di spandimento è 

costituito unicamente dal fabbisogno delle colture, correlato al periodo in cui si effettuano gli 

spandimenti con le relative efficienze. Il RR 1/2011 all’articolo 19, comma 1, indica infatti che “Le aziende 

senza allevamento e che non impiegano effluenti zootecnici, devono utilizzare i fertilizzanti azotati 

rispettando i limiti di Massima Applicazione Standard di azoto efficiente per coltura riportati in Allegato II, 

Tabella 6a, come già indicato per gli effluenti di allevamento, nonché le norme attinenti i divieti spaziali e i 

periodi di divieto stabiliti nei precedenti articoli” 

Complessivamente, a fronte di una SAU utile di 248,9 ha e di una quantità di azoto al campo da spandere 

sotto forma di digestato pari a 48.589 kg/anno, si ottiene una dose media pari a 195 kg/ha. 

Di seguito si è proceduto alla stesura di un “progetto Piano di Utilizzazione Agronomica” per due anni: 2012 

e 2013, allo scopo di definire le modalità gestionali del ritorno del digestato prodotto sul suolo che ha 

generato le biomasse caricate, sfruttandone al meglio il potere fertilizzante. 


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4. IL PROGETTO DI PUA (VEDERE ALLEGATI) 

Le colture e la rotazione colturale previste sui terreni in piena disponibilità sono le seguenti: 

2012 Mais da trinciato – triticale + sorgo trinciato 

2013 Triticale + Sorgo da trinciato - Mais da trinciato 

sui terreni con contratti di spandimento sono previsti nei diversi terreni i seguenti ordinamenti colturali 

(per dettagli su dislocazione dei terreni vedere allegati): 

2012 Mais da granella – Barbabietola – Pomodoro 

2013 Mais da granella – Frumento – Pomodoro 

La ripartizione colturale della SAU utile in piena disponibilità è stata effettuata in modo tale da disporre in 

media (sulla rotazione biennale) di circa l’80,7% della quota di sorgo e triticale da inviare a digestione, 

come da piano di alimentazione di cui alla tabella 1, Sulla superficie in piena disponibilità si prevede inoltre 

la produzione di una quota media di mais da trinciato pari a circa il 53 % del fabbisogno; il fabbisogno 

complessivo dell’impianto è coperto per una quota pari al 65%, la restante quota di trinciato verrà 

acquistata sul mercato, o saranno stipulati appositi contratti di coltivazione. 

L’inserimento del sorgo dopo triticale in doppia coltura consente di aumentare l’efficienza dell’azoto 

distribuito sotto forma di digestato e quindi permette di raggiungere un valore medio aziendale di 

efficienza più elevato. La doppia coltura è prevista su circa il 55% della Sau totale in piena disponibilità il 

primo anno e su circa il 45% il secondo anno. 

Le rese produttive attese, nei terreni in piena disponibilità, sono state volutamente scelte non troppo 

elevate per sorgo e triticale, perché l’intenzione è di non spingere troppo le produzioni, limitando al 

massimo gli apporti di concime chimico ad integrazione della fertilizzazione organica. Per il mais, stante 

l’elevato costo di produzione, si è ipotizzata una resa produttiva adeguata, in linea coi valori medi ottenibili 

secondo il RR 1/2011, e l’assenza di doppia coltura per permettere alla coltura di estrinsecare tutta la 

propria produttività, sempre nell’ottica di limitare al minimo l’integrazione chimica alla concimazione 


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Per i terreni in piena disponibilità, la superficie destinata a ciascuna coltura in ciascuno dei due anni e la 

resa produttiva considerata sono riassunti nella tabella 4 che segue. 

Tabella 4- Superficie e resa produttiva 

2012 2013 media 

ha (superficie utile) 61,2 74,8 

Mais 

trinciato 

t/ha 70,00 70,00 

t/anno 4284 5236 4760 

% del fabbisogno totale 47,6% 58,1% 52,8% 


Triticale* 

t/ha 48 48 

t/anno 3590 2937 3263 


Sorgo* 

t/ha 47 47 

t/anno 3516 2876 3196 

Sorgo + 

triticale 

t/anno 7106 5813 6460 

% del fabbisogno totale 88,8% 72,6 80,7 

totale Ha 136 136 

*in doppia coltura sugli stessi appezzamenti 

Per quanto riguarda la superficie destinata al solo spandimento, si considera di distribuire la dose residua di 

digestato chiarificato, spandendola in presemina su mais. 

Per il triticale, nel calcolo dei fabbisogni, si utilizza il valore di granella equivalente e non della biomassa 

totale poiché non essendo disponibile nei regolamenti della regione Emilia Romagna un valore di 

coefficiente di uso dell’azoto specifico per la coltura, si è fatto riferimento alla media dei valori riscontrati 

nei PAN di altre regioni, che riportano il coefficiente per l’intera biomassa in riferimento alla granella 

prodotta, (vedere PUA allegati), per la granella equivalente si è tenuto conto della produttività indicata in 

tabella 6a all.2 RR 1/2011, analogamente per il sorgo si sono utilizzati i valori di granella equivalente per i 

limiti di massima applicazione standard, utilizzando però i coefficienti specifici per il sorgo da foraggio ove 

presenti nella determinazione delle asportazioni e del contenuto di azoto nella biomassa. 


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Tabella 5 - Piano di fertilizzazione al primo anno: azoto al campo per le diverse colture 

Mais Triticale Sorgo 

Da Frazione Palabile (kg/ha) 140 - - 

Da Chiarificato (kg/ha) 110 100 100 

Totale (kg/ha/anno) 250 200 

La frazione palabile viene distribuita solamente in pre-lavorazione sugli appezzamenti destinati a mais a 

inizio marzo in piena disponibilità; questo è stato previsto sia al primo anno che al secondo. 

La frazione chiarificata sarà distribuita: 

- in primavera alla preparazione del letto di semina, a fine marzo, prima della semina del mais (sia sui 

terreni in piena disponibilità che su quelli con contratti di spandimento); 

- a fine inverno in fase di pieno accestimento per il triticale; 

- in tarda primavera alla preparazione del letto di semina, prima della semina del sorgo. 

Ai fini del calcolo della quota di N efficiente disponibile per le colture, sono stati utilizzati i coefficienti 

indicati dal RR. 1/2011, qui riportati in tabella 6, , si considera il livello di efficienza specifico. 

Tabella 6 - Coefficienti di efficienza dell’utilizzo dell’azoto distribuito 

Digestato da biomasse vegetali 

Efficienza alta 0,55 

Efficienza media 0,41 

Efficienza bassa 0,26 

Per la frazione palabile del digestato, sempre secondo le indicazioni del RR. 1/2011, si considera la stessa 

efficienza del digestato. 

Tabella 7 - Piano di fertilizzazione al secondo anno: azoto al campo per le diverse colture. Stessi criteri usati per il calcolo del 

piano del primo anno. 

Mais Triticale Sorgo 

Da Frazione Palabile (kg/ha) 110 - - 

Da Chiarificato (kg/ha) 140 100 100 

Totale (kg/ha/anno) 250 200 


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Lo Schema 1 seguente sintetizza la rotazione colturale prevista e le epoche di spandimento del digestato 

per i terreni in piena disponibilità. Si precisa che per gli spandimenti previsti nel mese di febbraio, 

conformemente a quanto indicato dal RR. 1/2011, saranno effettuati con copertura vegetale in atto. 

Stando alle dosi di N consumate nei terreni in piena disponibilità, resta una quota di N da distribuire nei 

terreni con contratti di solo spandimento, pari a una media di 155 kg di azoto (17.609 kg totali) per ettaro 

nel primo anno e di 148 kg (16.749 kg totali) per ettaro nel secondo anno (vedi PUA allegati). Le quote di 

azoto saranno distribuite in presemina su mais e pomodoro, e in copertura su barbabietola e frumento, 

Non si distribuisce frazione palabile poiché viene interamente utilizzata nel mais dei terreni in piena 

disponibilità. 

Si considera di distribuire la dose residua di digestato chiarificato, spandendola in presemina sulle diverse 

colture, in ragione dei fabbisogni (la quota va integrata ove serve con concime minerale come da PUA 

allegato), si considerano 130 kg/ha/anno su bietola e 160 kg/ha/anno su mais e pomodoro nel primo anno; 

per il secondo anno si considerano 130 kg/ha su frumento e 167 kg/ha su mais e pomodoro (tutti i valori 

sono approssimati al kg). 

Le dosi di azoto minerale necessarie, a partire dal secondo anno, grazie anche alla residua mineralizzazione 

di nutrienti dalle fertilizzazioni precedenti, saranno sensibilmente ridotte. 

Lo Schema 2 seguente sintetizza le epoche di spandimento del digestato per i terreni con solo contratto 

di spandimento, i criteri sono gli stessi specificati per lo schema precedente. 

1 = distribuzione su bietola; 2 = distribuzione su pomodoro e mais; 3 = distribuzione su grano. 


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Come dichiarato nel capitolo 3 La definizione di dettaglio di eventuali altre porzioni di SAU da sottrarre 

allo spandimento per motivi vari (ulteriori fasce di rispetto da corsi d’acqua e similari, ecc.), si effettuerà 

in sede di stesura di PUA definitivo, alla presentazione della Comunicazione di utilizzazione agronomica 

del digestato, a tale proposito, si individua nel PUA un residuo fabbisogno di azoto, da somministrare con 

fertilizzanti chimici, che risulta essere pari al 60% del fabbisogno totale nel primo anno, e i circa il 35% per il 

secondo anno. Prendendo come valore di riferimento quello del secondo anno, poiché tiene conto anche 

della mineralizzazione dell’azoto organico delle fertilizzazioni precedenti, e si ritiene essere un valore 

congruo anche per le annate successive, è ragionevole ipotizzare che anche in caso di fasce di rispetto in 

cui vige il divieto di spandimento, in ragione della distanza da corpi idrici, aree abitative o altri vincoli, la 

superficie a disposizione possa comunque consentire lo spandimento di tutto il digestato senza superare i 

limiti di legge. Una volta individuati tali limiti sui terreni in piena proprietà, l’eventuale eccesso di 

superficie da dedicare allo spandimento potrà essere ridotta, negli anni successivi, al fine di massimizzare 

l’uso del digestato, limitando o annullando l’uso di concimi chimici. 


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Caratteristiche pedologiche dei suoli 

Non disponendo di analisi dei suoli delle aziende coinvolte, si è proceduto alla loro classificazione mediante 

il Catalogo dei Suoli dell’Emilia-Romagna. Stante la localizzazione degli appezzamenti nelle zone di bassa 

pianura, sono state individuate 2 tipologie omogenee di terreno (figura 2) e assegnati i valori di sostanza 

organica indicati tra parentesi: 1 Franco-limosa (1,5%), 2 franco-argillo-limosa (1,5%) 

Figura 2 - Aree omogenee individuate nella carta dei suoli dell’Emilia Romagna, mediante l’apposito plug in rilasciato dalla regione 

per il software Google Earth 

2 2 

2 

1 

2 

1 

In relazione a questa classificazione, le irrigazioni verranno effettuate secondo le indicazioni del RR. 

1/2011, per terreni di medio impasto, in quanto il volume massimo è ottimale ed entro i limiti prestabiliti, 

anche su terreni a granulometria più fine come alcuni di quelli utilizzati nel caso di specie, si eseguiranno 

quindi 3 interventi irrigui su mais e uno su sorgo in presemina, con volumi di adacquamento di 450 metri 

cubi per ettaro per ogni singolo intervento. 


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5. QUADRO DI SINTESI 

Coefficiente di efficienza aziendale dell’azoto 

Ai fini della verifica del valore medio del coefficiente di efficienza aziendale di uso dell’azoto da digestato, si 

riporta la situazione che risulta stante le ipotesi di cui sopra dall’esecuzione del PUA completo, eseguito per 

due annate. 

Tabella 8 - Tabella riassuntiva dei risultati del PUA (vedi risultati estesi negli allegati) 

1° anno 2° anno 

A Fabbisogno totale N delle colture kg/anno 65.922 64.769 

B N tot. distribuito (palabile + chiarificato) kg/anno 48.590 48.590 

C N disponibile al campo da digestato kg/anno 25.677 25.868 

Coefficiente di efficienza medio aziendale 

(C/B) 

52,85% 53,24% 

D N totale disponibile al campo kg/anno 35.910 47.968 

Fabbisogno integrativo di N minerale (A-D) 29.513 17.071 

Dose media distribuita di N da digestato kg/ha 195 195 

Fabbisogno integrativo di N minerale medio 

per ettaro 

kg/ha 118 68 

Dalla tabella di sintesi emerge quanto segue: 

- l’azoto totale efficiente disponibile per le colture, apportato con il digestato più la quota resa 

disponibile dalla fertilizzazione organica dell’anno precedente e dal suolo è al di sotto del 

fabbisogno complessivo delle colture, sia il primo anno che il secondo. 

A tale proposito, non esistendo un coefficiente di recupero specifico per l’azoto proveniente da 

digestato chiarificato ottenuto da sole biomasse, si ritiene opportuno applicare un coefficiente pari 

alla media di quello utilizzato per i diversi liquami, come indicato nel DGR n. 1198/2010, per 

distribuzione regolare (si riportano valori di 30% e 15%). Per la frazione solida essendo distribuita 

ad anni alterni si applica il coefficiente usato per la distribuzione saltuaria degli ammendanti (20%). 

- Complessivamente si raggiunge un valore di efficienza aziendale dell’azoto pari al 56,8% (+/- 

0,25%) del totale somministrato in entrambi gli anni. 


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Il valore medio di efficienza aziendale è superiore al valore di efficienza media indicato dal RR. 

1/2011 che indica un valore di efficienza medio per il digestato da sole biomasse del 41%. 

- il dosaggio medio di azoto distribuito con il digestato è pari a 195 kg/ha. 

Stante le caratteristiche quali-quantitative del digestato che si intende produrre e l’estensione dei terreni 

dichiarati come disponibili, dai PUA completi progettati emerge il pieno rispetto dei vincoli previsti per le 

Zone Vulnerabili previsto dall’Allegato 2 alla DGR n. 96/2007 e dal RR 1/2011. 


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6. CALCOLO DELL’ENTITÀ DEI TRASPORTI E DELL’IMPATTO SULLA 

VIABILITÀ 

Stima dell’entità di traffico macchine agricole generato 

Il traffico generato dalle macchine e rimorchi agricoli è dovuto sia alla fase di coltivazione, con lo 

spostamento dei mezzi agricoli per le lavorazioni del terreno e per le fasi colturali successive, sia alla fase di 

raccolta e trasporto delle biomasse all’impianto e successivo trasporto del digestato in campo per lo 

spandimento. 

In riferimento alla fase di coltivazione, va ricordato che comunque i terreni destinati a biomasse per 

l’impianto, mantengono la destinazione agricola che avevano in precedenza, quindi il traffico generato dalle 

fasi di coltivazione può essere considerato comparabile a quello che già si generava in precedenza per lo 

svolgimento della normale attività agricola. In realtà anche le operazioni di raccolta andrebbero assimilate a 

quelle agricole, ma trattandosi di raccolta di prodotto trinciato e non di granella o altro genere di prodotto 

agricolo il flusso di questi materiali sarà trattato come un nuovo impatto sulla viabilità. 

Il nuovo impatto sulla viabilità è sostanzialmente costituito dal flusso di mezzi fra gli appezzamenti e 

l’impianto, per l’approvvigionamento delle biomasse e per lo spandimento dei liquami, in quanto, nella 

normale attività agricola il flusso di trasporti di fertilizzanti chimici risulta nettamente inferiore rispetto al 

digestato, in quanto i fertilizzanti di sintesi sono molto più concentrati in nutrienti rispetto al digestato; 

sono quindi necessari meno trasporti per apportare la medesima quantità di elementi nutritivi al campo. 

Allo stesso modo, il maggior carico di traffico imputabile alle biomasse in uscita dai campi è dovuto alla 

minor massa volumica (i.e. il minor peso per unità di volume) che caratterizza il trinciato rispetto alla 

maggior parte dei prodotti agricoli, che rende necessari più trasporti dai campi coltivati verso l’impianto. 

L’altro aspetto che genera differenze sul traffico, rispetto allo status quo, da considerare con attenzione è la 

concentrazione del flusso dei mezzi in prossimità dell’impianto, mentre nella normale attività agricola 

infatti la circolazione dei messi risulta diffusa e distribuita nel tempo e nello spazio, nel caso in esame il 

traffico si concentra, in prossimità delle strade di accesso all’impianto ed è caratterizzato da picchi in 

prossimità delle finestre temporali di raccolta e di spandimento. 

Come dichiarato dall’azienda costruttrice, si considera l’utilizzo di rimorchi per il carico del trinciato, carribotte 

spandiliquami e di carri spandiletame classificati come rimorchi agricoli dal carico massimo in piena 

portata di 20 tonnellate, corrispondenti a un volume di carico medio effettivo di 15 m3 per i carri-botte, 20 

m3 per i carri spandiletame e 30 m3 per i rimorchi usati per il trasporto del trinciato (dati medi ottenuti 

dalle schede tecniche di diverse case costruttrici, almeno 3 per ogni tipologia di rimorchio). 


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Considerando un peso specifico di 1 t/m3 per il digestato chiarificato, e una massa volumica apparente di 

0,5 t/m3 per la frazione solida del digestato e di 0,4 t/m3 per le biomasse trinciate, ne consegue che il 

carico trasportabile di un singolo mezzo è di 15 t per i carri spandiliquame, 10 t per i carri spandiletame e 

12 t per i rimorchi di carico biomasse. 

Mediante Google map® è stata elaborata una mappa (figura 3 e allegata in scala maggiore) della rete 

stradale limitrofa all’impianto, dove sono stati evidenziati i percorsi potenzialmente interessati dai trasporti 

di biomasse e digestato, ed individuato il relativo carico di traffico previsto, la cui entità è calcolata in 

allegato 5 e riassunta di seguito. 

Ad eccezione dei flussi di materiale da e per l’appezzamento 2 (vedi mappe allegate), in cui si utilizza la 

viabilità interna ai terreni, i rimorchi agricoli devono passare su strada pubblica. 

Per gli approvvigionamenti esterni di biomassa non è possibile stimare il carico potenziale di traffico sulle 

strade, ad eccezione della via di accesso all’impianto, evidenziata in rosso in figura 3, ne l’esatta 

distribuzione temporale nell’arco dell’anno, anche se è possibile ipotizzare che i carichi aggiuntivi saranno 

concentrati più o meno nelle stesse finestre di raccolta delle biomasse prodotte sui terreni in piena 

disponibilità. il carico massimo di traffico ipotizzabile, per gli approvvigionamenti esterni, sarebbe da 

stimarsi in 20 carri al giorno (17 ad anni alterni), limitatamente a una finestra temporale di 20 giorni nel 

mese di settembre. 

Dalle tabelle riportate in allegato 5 si sono desunti e quantificati i periodi di picco sul traffico, si sono 

considerati periodi di 15 giorni per le finestre di raccolta e di spandimento, per gli approvvigionamenti 

esterni si sono considerati periodi massimi di 20 giorni. Nell’ottica di un utilizzo efficiente delle macchine 

agricole si sono considerato minimo 10 trasporti al giorno da e verso i campi, laddove il volume di 

produzione e di digestato da distribuire lo consentono, per gli appezzamenti in cui le finestre di raccolta e di 

spandimento risultano inferiori a 15 giorni (e.g. appezzamenti 1B, 1C, 2, 3 e appezzamenti spandimento 5, 

6, 7 e 9) le operazioni si considerano effettuate di seguito e non contemporaneamente, ne consegue che 

anche il traffico generato viene dilazionato, sempre all’interno delle finestre di raccolta conside 

Dai calcoli esplicitati in allegato 5, interpolati con la dislocazione della rete stradale (figura 3) nella zona 

in cui è ubicato l’impianto si ottengono i risultati di impatto sul traffico riassunti in tabella 9. 


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Tabella 9 - Stima dell’entità dei flussi di trasporto su rimorchi agricoli, da e verso gli appezzamenti, che avvengono su strada 

pubblica, si indica il numero di rimorchi agricoli che transitano al giorno, la durata in giorni entro cui perdura il flusso di veicoli 

agricoli e il periodo temporale (mese) in cui avviene il flusso. NB per gli appezzamenti in cui si notano due spandimenti nel mese di 

marzo i periodi di spandimento si susseguono nel tempo e non si sovrappongono (spandimento di frazione palabile a inizio mese e 

chiarificato nella seconda metà del mese) 

appezzamento 

appezzamento 1A 

appezzamento 1B+C 

appezzamento 3 


approvvigionamenti 

esterni 

biomassa in uscita numero di rimorchi/giorno 

2012 2013 

n./giorno giorni mese n./giorno giorni mese 

20 15 maggio 29 15 settembre 

20 15 ottobre - - - 

10 6 settembre 15 3 maggio 

0 0 - 15 3 ottobre 


0 0 - 15 9 ottobre 


0 0 - 16 2 ottobre 

7 5 maggio 7 13 maggio 

20 20 settembre 17 20 settembre 

7 6 ottobre 7 14 ottobre 

digestato in ingresso numero di rimorchi/giorno 

chiarificato + frazione solida 

2012 2013 

appezzamento n./giorno giorni mese n./giorno giorni mese 





15 

17 

15 

17 

15 

1 

5 

1 

febbraio 

marzo 

marzo 

marzo 

10 

15 

15 

15 

15 

2 

4 

1 

marzo 

febbraio 

febbraio 

febbraio 

15 

17 

16 

14 

4 

2 

7 

2 

maggio 

marzo 

marzo 

marzo 

15 

8 

15 

15 

13 

1 

4 

1 

marzo 

maggio 

maggio 

maggio 

appezzamento 5sp 16 2 marzo 16 2 febbraio 

appezzamento 6sp. 12 3 marzo 16 2 marzo 

appezzamento 7sp. 15 2 marzo 15 2 marzo 

appezzamento 8sp 10 15 marzo 10 15 marzo 

appezzamento 9sp 10 9 marzo 10 9 marzo 

In definitiva, in funzione dei dati sopra esposti, e in base ai percorsi desunti dalla mappa in figura 3, è 

possibile determinare quanto segue: 

Le strade maggiormente interessate dai flussi di traffico sono Via San Vitale, Via Nigrisoli e le relative 

strade di collegamento con via Travaglio (rete evidenziata in rosso in figura 3) secondariamente il tratto di 


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via travaglio (evidenziato in arancio in figura 3) che va dall’appezzamento 1 (vedi allegati) alla rete 

evidenziata in rosso, è interessato da flussi di minore entità, gli altri tratti (rete evidenziata in verde in figura 

3) che interessano i percorsi fra l’impianto e gli appezzamenti sono interessati da flussi di traffico macchine 

basso. 

I picchi di traffico sono essenzialmente distribuiti come segue: 

- Nell’area fra via San Vitale e Via Travaglio (evidenziata in rosso) si ha un picco di almeno 20 

carri/giorno, o di 29 ad anni alterni(in media uno ogni 30 minuti, o ogni 20 se si considera 

un’operatività delle macchine di 10 ore/giorno) per una finestra di 15 giorni nel mese di maggio e 

altri 15 nel mese di ottobre, oppure nel mese di settembre ad anni alterni, a cui si somma 

verosimilmente una quota di trasporto di biomassa da approvvigionamenti esterni, che però risulta 

distribuito anche su altre direzioni, la concentrazione massima esclusivamente nel tratto di via san 

vitale adiacente l’impianto, può arrivare negli stessi periodi a 30 o 40 carri/giorno (fino a uno ogni 

15 minuti di media). Nella stessa area si possono raggiungere altri periodi di picco di paragonabile 

entità nel mese di settembre nel periodo di raccolta del mais per una finestra di circa 15 giorni. I 

picchi in fase di spandimento sono verosimilmente più ridotti, il picco massimo si riscontra ogni due 

anni quando capita la sovrapposizione del periodo di distribuzione negli appezzamenti 1A e 8, in cui 

possono transitare fino a 20 carri giorno nel mese di marzo, il periodo di sovrapposizione può però 

essere limitato a pochi giorni o addirittura assente, considerando la differente destinazione del 

mais coltivato nei due appezzamenti, e la probabile differita nell’epoca di semina. 

- Su Via Travaglio fra l’appezzamento 1 e l’inizio della rete evidenziata in rosso in figura, i picchi sono 

principalmente dovuti alle grandi dimensioni dell’appezzamento 1A, e riferibili alle finestre di 

raccolta e spandimento in quell’area. Il massimo carico di traffico si riscontra ad anni alterni 

quando l’appezzamento viene coltivato a mais, in cui il picco può raggiungere i 28 carri/giorno, a cui 

si possono sommare alcune unità provenienti da altre aree per approvvigionamenti esterni, 

generando un flusso medio di 1 transito ogni circa 20 minuti per 15 giorni/anno nel mese di 

settembre. Va sottolineato il fatto che la via travaglio è una strada relativamente ampia a due 

corsie che non risente significativamente di carichi di traffico di questo tipo 

- Rispetto ai picchi massimi indicati tutte le altre finestre di raccolta e spandimento presentano flussi 

di traffico minori 

- Per tutte le altre aree interessate dai trasporti, è ragionevole prevedere un carico di traffico 

medio inferiore a un transito ogni 30 minuti (a volte anche uno ogni 60 minuti) per finestre 

temporali abbastanza brevi distribuite lungo l’arco dell’anno. Paragonabili al flusso delle normali 

attività agricole in zona 

In fase di startup dell’impianto si prevede il trasporto di digestato, per l’avvio del processo di DA, da 

altro impianto esistente, che causerà un flusso una tantum di 13 carri al giorno per 10 giorni in periodo 

da definire in base alle esigenze di avvio. Questo carico di biomassa non viene computato nei calcoli ai 

fini del PUA poiché la quota di biomassa inserita per lo startup è inferiore al volume del digestore. Di 

fatto, visto che il digestore lavora in continuo, la biomassa presente al suo interno nella fase di avvio 

può essere considerata nulla poiché l’effettiva produzione di nuovo digestato comincia solo dopo 

l’inserimento di nuova biomassa nel digestore. 


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Al fine di mitigare gli effetti negativi del traffico, soprattutto dovuti all’incrocio, in direzione di marcia 

opposta, dei mezzi agricoli su via Nigrisoli e Via San Vitale, L’azienda costruttrice si impegna a 

concordare con la pubblica amministrazione una serie di interventi di miglioramento della viabilità 

esistente. 

Va inoltre sottolineato che il trasporto di biomasse non differisce sensibilmente rispetto alla normale 

attività agricola sull’usura delle strade, anzi, la minor massa volumica del trinciato, e quindi il minor 

peso dei carri a pieno carico, rispetto alla gran parte degli altri prodotti agricoli, sicuramente risulta 

meno impattante sotto questo aspetto. 

Figura 3 - Rete stradale desunta da google map ®, modificata. Si individuano gli appezzamenti (vedi PUA e mappe allegati) per la 

produzione di biomasse e lo spandimento dei liquami si individua la rete stradale limitrofa agli appezzamenti oggetto di studio e 

l’ubicazione dell’impianto, accanto a cui sono presenti le strutture di stoccaggio dei materiali in ingresso e in uscita 


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7. CALCOLO DELLE EMISSIONI DI GAS CLIMATERANTI (CO2 

EQUIVALENTI) 

Metodologia applicata 

Il bilancio della CO 2 è stato calcolato per kWh di energia prodotta, con un approccio “cradle to grave”, 

calcolando cioè tutte le emissioni di gas serra, dall’estrazione delle materie prime per produrre i mezzi 

produttivi usati nella fase agricola e di trasformazione, fino allo smaltimento dei rifiuti finali (digestato). 

In altre parole sono state considerate sia le emissioni dirette, cioè quelle generate durante il processo 

produttivo, per esempio durante la combustione di carburante per il funzionamento delle macchine 

agricole, sia quelle indirette, ovvero quelle generate nei processi produttivi a monte della distribuzione di 

energia elettrica, per esempio le emissioni durante la produzione dei concimi, degli antiparassitari, delle 

macchine agricole, dei fabbricati, ecc. 

Il bilancio considera tutte le emissioni di gas responsabili dell’effetto serra, non solo la CO 2 . In termini 

quantitativi lo studio del fenomeno si affronta prendendo in considerazione i singoli gas responsabili 

dell'effetto serra, studiandone le origini e valutandone le variazioni di concentrazione in atmosfera. Altri 

gas, oltre la CO 2 , che principalmente contribuiscono all'effetto serra sono ad esempio il metano (CH 4 ) e il 

protossido di azoto (N 2 O). I quantitativi di gas serra oggetto dell'analisi vengono normalmente espressi in kg 

di CO 2 -equivalenti, attraverso un'operazione di standardizzazione basata sui potenziali di riscaldamento 

globale (GWPs, Global Warming Potentials). Questi potenziali sono calcolati per ciascun gas serra tenendo 

conto delle sue capacità di assorbimento delle radiazioni e del tempo della sua permanenza nell'atmosfera. 

Il GWP di una sostanza che abbia le caratteristiche di gas serra è in pratica misurato dal rapporto tra il 

contributo all'assorbimento della radiazione da parte di 1 Kg di tale sostanza e quello fornito da 1 Kg di CO 2 , 

(Houghton et al., 1991). 

Detto GWPi il potenziale di riscaldamento globale della sostanza i-esima e mi la massa della sostanza stessa, 

il potenziale complessivo risultante sarà dato dalla relazione: 

GWP=∑ GWP i 

× m i 

Per esempio, il protossido di azoto (N 2 O) ha un fattore di standardizzazione pari a 296, il metano (CH 4 ) pari 

a 21. Questo significa che un kg di queste sostanze, se rilasciato in atmosfera ha una capacità di 

riscaldamento globale pari a 296 e 21 kg di CO 2 , rispettivamente. 


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La CO 2 emessa in fase di combustione del biogas è da considerarsi analoga a quella che la biomassa ha 

sottratto dall’atmosfera durante il ciclo di vita delle piante, pertanto non viene considerata nel computo 

delle emissioni. 

L’utilizzo dei concimi organici autoprodotti non viene considerato nel computo delle emissioni come 

produzione di materia prima, in quanto l’emissione del processo produttivo viene interamente imputata 

all’energia elettrica (prodotto primario). Si considera però il surplus di N 2 O derivante dalla concimazione 

del terreno, il dato è stato derivato da bibliografia (Capponi-Fazio-Barbanti, CO 2 savings affect the breakeven 

distance of feedstock supply and digestate placement in biogas production. Renewable Energy 

Volume 37, Issue 1, Pages 45-52), l’emissione di N 2 O (come azoto tal quale) viene calcolata in misura 

dell’1% dell’azoto totale (organico + minerale) distribuito, come indicato dalle linee guida IPCC per il 

calcolo delle emissioni dei gas serra. 

Per le materie prime in un solo ciclo produttivo (e.g. concimi, sementi, antiparassitari ecc), si fa 

riferimento all’intera emissione di CO 2 emessa durante la loro produzione e trasporto, per i beni durevoli 

usati nel processo produttivo (e.g. macchine, attrezzi, edifici, ecc.) si tiene in considerazione la 

percentuale di utilizzo di quel bene nel processo produttivo in esame, trovando la frazione di bene 

consumata nel processo. Di seguito si riporta un esempio di calcolo per una trattrice agricola: 

-peso macchina: 6.500 kg; ore totali di utilizzo:10.000; ore di utilizzo nel processo produttivo in esame: 200; 

emissione unitaria (per kg di macchina agricola prodotta) di CO 2 =5,6 kg 

-frazione di macchina consumata nel processo produttivo: 6.500/10.000 x 200 = 130 kg 

-emissione di CO 2 dovuta alla trattrice, nel processo produttivo = 130 x 5,6 = 728 kg 

I dati di origine, usati nel calcolo delle emissioni provengono in gran parte dal database ecoinvent 1.1. (dati 

forniti dal DiSTA-università di Bologna), i dati inerenti le emissioni in fase di trasformazione, così come i dati 

medi di produzione di energia elettrica da fonti convenzionali sono ottenuti dallo studio EUCAR-JRC- 

CONCAWE “Well-to-wheels and Well to Tank analysis of future automotive fuels and powertrains in the 

European context. Version 3, October 2008. - Description and detailed energy and GHG balance of 

individual pathways” 

Per il calcolo delle emissioni della fase agricola e di quelle a monte si è fatto riferimento alle tecniche 

colturali riassunte in tabella 10. 


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Tabella 10. input della fase agricola, gli apporti di fertilizzante da digestato sono calcolati sulla base del PUA, non riportati in questa 

tabella, si considera però l’impatto generato dalle macchine per la sua movimentazione e spandimento. 

Input Unità Mais Sorgo Triticale 

Aratura Cm profondità 40 30 30 

Erpicature Numero/anno 3 2 3 

Semente Kg/ha/anno 27 20 150 

Semina Tipo pneumatica tradizionale 

Spandimento chiarificato Tipo Carrobotte trainato 

Spendimento palabile Tipo Spandiletame - - 

Concimazione chimica 

Spandiconcime portato 

N Kg/ha/anno 75 13 33 

P 2 O 5 Kg/ha/anno 15 20 10 

Diserbo/trattamenti Kg/ha/anno 6 3 3 

Irrigazione m3/ha/anno 1350 450 0 

Raccolta Tipo Trincia-caricatrice 

Gasolio (esclusi trasporti) Kg/ha/anno 189 164 150 

per quanto riguarda l’azoto le quantità sono esplicitate nei PUA, per il fosforo si considerano concentrazioni di 2,3 kg di P 2 O 5 per 

tonnellata di digestato, per il potassio si considerano 4,7 kg di K 2 O per t di digestato (vedi studio Capponi-Fazio-Barbanti citato 

sopra), la quota disponibile di K 2 O si ritiene sufficiente a coprire l’intero fabbisogno delle colture, si prevede solo un apporto di 

fertilizzante fosfatico su sorgo, vista la quantità minore di digestato distribuito. Le dosi di fertilizzante considerate sono ipotizzate su 

una media di 10 anni, tenendo in considerazione il fatto che al primo anno il fabbisogno di fertilizzanti di sintesi è superiore rispetto 

agli anni successivi, in cui la mineralizzazione della sostanza organica distribuita negli anni precedenti rende disponibile una quota 

maggiore di elementi nutritivi. Per il diserbo e trattamenti si specifica solo la quantità cumulata di principi attivi utilizzati, senza 

determinarne il tipo, le ridotte quantità utilizzate, rispetto alle altre materie prime, e soprattutto il loro modesto impatto sul totale 

delle emissioni di CO2 , minore dello 0,5% del totale delle emissioni di processo, non giustifica un calcolo analitico. Su sorgo si 

prevede irrigazione straordinaria post semina per favorire ed uniformare la germinazione della coltura. 

Oltre che le emissioni in fase di processo si sono tenute in considerazione anche quelle in fase di 

trasporto delle biomasse e dei digestati. In base a quanto emerso dallo studio sul traffico (capitolo 6 e 

allegato 5), è possibile stabilire che gli spostamenti avvengono entro un raggio di circa 6 km rispetto 

all’ubicazione dell’impianto di digestione anaerobica. Si considera un percorso medio dei carri pari a 2/3 del 

raggio (4 km), poiché i percorsi i non sono rettilinei. Sempre dallo studio dell’impatto sul traffico (allegato 5) 

emerge che la quantità di materiali in ingresso e in uscita dall’impianto ammonta a circa 30.000 tonnellate 


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medie annue, l’emissione di CO 2 per i trasporti va quindi riferita a 120.000 tkm (4 x 30.000), mediante 

trasporto con carri agricoli trainati da trattrice, il dato viene espresso in tkm (tonnellate-kilometro) poiché il 

database ecoinvent 1.1 riporta le emissioni per i trasporti riferendole a questa unità di misura. I dati di 

consumo e di percorrenza riferiti allo spandimento in campo sono già calcolati nelle fasi agricole. 

Si esprimono i risultati con due indicatori: l’emissione netta per kWh di energia, ottenuta sommando le 

emissioni, e la CO 2 risparmiata per kWh di energia, rispetto alla produzione di elettricità da combustibili 

fossili. 

Risultati 

l’emissione generata dalla produzione di energia da biogas, con il mix colturale di approvvigionamento e le 

distanze di trasporto interno specifiche dell’impianto in esame, è riportata di seguito in tabella 11. Si nota 

come la fase agricola incida per circa il 53 % sul totale delle emissioni di gas serra, la fase di 

trasformazione incide per circa il 42% mentre il restante 5% delle emissioni è dovuto ai trasporti dei 

materiali da e verso l’impianto. Da notare come nelle emissioni dovute all’impianto non siano considerate 

le emissioni in fase di combustione del biogas, poiché essendo di origine biogenica vengono considerate 

completamente ciclizzate e quindi pari a zero. Le emissioni della fase di trasformazione sono quindi 

riferibili alla costruzione e manutenzione degli impianti (digestori, generatori, locali accessori, etc.), e alle 

emissioni di gas diversi dalla CO 2 in fase di stoccaggio degli insilati e del digestato (e.g. perdite dirette di 

metano o protossido di azoto in atmosfera). 

Per il calcolo delle emissioni per kWh il totale delle emissioni annue è stato diviso per la produzione 

elettrica attesa dell’impianto (7.876.000 kWh/anno) 

Tabella 11. Emissioni calcolate per l’impianto di digestione anaerobica, sono riportate anche le emissioni per singola fase 

produttiva 

Unità Totale coltivazione trasformazione trasporto 

elettricità da biogas g CO2 eq /kWh 91,9 48,5 38,9 4,5 

emissioni totali impianto t CO2 eq /anno 723,8 382,0 306,4 35,4 

In tabella 12 sono riportati i confronti con le principali fonti fossili, e con il mix di produzione elettrica 

europeo, comprendente tutte le fonti fossili e rinnovabili che compongono l’offerta energetica in UE. I dati 

provengono dal Well-To-Tank report dello studio EUCAR-JRC-CONCAWE citato sopra, sono stati utilizzati 

dati medi delle diverse tecnologie per carbone e gas naturale, e il dato singolo per il mix di produzione UE, 

ovviamente i dati sono stati in questa sede convertiti ad emissioni per kWh di energia, mentre nello studio 

originale erano riportati per MJ. 


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Tabella 12. confronto dell’energia proveniente dall’impianto con le principali fonti fossili e il mix di produzione elettrica europeo. 

tipo di elettricità 

grammi CO 2 eq /kWh 

Emissioni da impianto DA in esame 91,9 

Emissioni da fonti fossili 

gas naturale 363,6 

carbone 918 

mix elettricità UE 464,4 

Emissioni evitate (crediti CO2) 

rispetto a gas naturale -271,7 

rispetto a carbone -826,1 

rispetto a mix UE -372,5 

Dalla tabella si evince come la produzione di energia elettrica dall’impianto in esame risulti essere 

nettamente meno impattante rispetto a quella prodotta da fonti tradizionali, e alla media europea. 

L’energia ottenuta dall’impianto consente un risparmio di emissioni per kWh pari al 75% rispetto 

all’elettricità prodotta da gas naturale, il risparmio sale al 90% nel confronto con le centrali a carbone, e si 

attesta all’80% in rapporto al mix europeo di produzione elettrica. 

Se si rapporta il dato con il solo mix di approvvigionamento europeo, la produzione di energia dall’impianto 

allo studio può consentire un risparmio annuo di circa 2.930 tonnellate di CO 2 . 


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ALLEGATO 1 - DETTAGLI TERRENI DISPONIBILI 

Terreni in piena disponibilità 

Appezzamento Proprietari Comune 

numero foglio part. note m 2 Visura 

1 

Dati identificativi 

Agricola Passo SAS di Zambardi Nadì Migliaro 3 1 38963 









Agricola Passo SAS di Zambardi Nadì Migliaro 3 177/P solo parte semin. 15945 

Agricola Passo SAS di Zambardi Nadì Migliaro 3 179/P in cnt 14000 m2 8900 






Agricola Passo SAS di Zambardi Nadì Migliaro 3 58 fabbricato rurale 550 



Agricola Passo SAS di Zambardi Nadì Migliaro 3 83 fu d'accert 1262 





















Agricola Passo SAS di Zambardi Nadì Migliaro 3 192 con bosco alto 154 








Superfici disponibili 

ha estensione 

appezzamenti 

SAU ha 

(96%tot) 

Aappezzamento 1A 74,8 

ha (SAU) 

Appezzamento 1B 4,00 ha 

(SAU) 

Appezzamento 1C 6,62 ha 

(SAU) 

tot 1 89,0 85,43 

Segue…. 


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26


…segue da pagina precedente 

Appezzamento Proprietari Comune 

Dati identificativi 

numero foglio part. note m 2 Visura 

ha estensione 

appezzamenti 

Zambardi Nadì Migliarino 37 11 450 





2 Zambardi Nadì Migliarino 37 72 8427 




Zambardi Nadì Migliarino 37 9 area rurale 1050 

Zambardi Nadì Migliarino 37 99 fabbricato 

SAU ha 

(96%tot) 

tot 2 8,4 8,08 

Agricola Ribega SAS di Zambardi Nadì Migliarino 36 43 44560 



Agricola Ribega SAS di Zambardi Nadì Migliarino 37 39 Fabbricato 286 

Agricola Ribega SAS di Zambardi Nadì Migliarino 37 41 Fabbricato 20 



Agricola Ribega SAS di Zambardi Nadì Migliarino 37 102 Fabbricato 

tot Agricola Ribega SAS 18,6 

Bortolazzo Francesco Piva Giuseppe Zambardi Nadì Migliarino 44 207 100 



Superfici disponibili 

3 


Bortolazzo Francesco Piva Giuseppe Zambardi Nadì Migliarino 44 282 escluso corte 337 


TOT Bortolazzo-Piva-Zambardi 7,3 

Agricola San Vitale SS di Zambardi Nadì e C Migliarino 37 75 4480 







Agricola San Vitale SS di Zambardi Nadì e C Migliarino 37 103 area impianto 




TOT Agricola San Vitale in cnt 96709 9,7 

tot 3 35,6 34,14 

Agricola Fornace di Zambardi N e Bortolazzo M Ostellato 53 40 74650 

4 

Agricola Fornace di Zambardi N e Bortolazzo M Ostellato 56 184 12065 

tot 4 8,7 8,32 

TOTALE 1416395 141,6 135,97 


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Terreni con contratti di solo spandimento 

Appezzamento Proprietari Conduttori Comune 

Dati catastali 

Superfici Disponibili 

numero foglio part. 

m2 

Visura 

ha estensione 

appezzamenti 

SAU ha 

(96%tot) 

5 sp. 

Casadei Alder Zambardi Nadì Massa Fiscaglia 12 20 7540 




tot. Casadei 4,0 

Soc. Agr. S. Virgilio di Zambardi Nadì SS the same Massa Fiscaglia 12 2 12300 














tot. Soc. Agr. San Virgilio 10,4 

tot. 5 sp 14,5 13,88 

Istit dioc sost clero diocesi ferrara e comacchio Zambardi Nadì Migliaro 12 67 880 

6 sp. 




tot. 6 sp. 11,8 11,35 

Perazzolo Pier Francesco Zambardi Nadì Migliarino 38 3 50720 

7 sp. 





tot. 7 sp. 9,4 9,07 

Cava San Nicolo' SRL Zambardi Nadì Migliarino 25 11 2370 

8 sp. 








tot. Cava San Nicolo' 18,2 

Roncarati Lucia Miozzi Paola Migliarino 25 4 54590 










tot. Roncarati 32,7 

tot. 8 sp. 50,9 48,87 

Societa' Agricola Zona 11 SS the same Ostellato 75 23 185740 

9 sp. 

Societa' Agricola Zona 11 SS the same Ostellato 75 25 123930 

tot 9 sp. 31,0 29,73 

Totale 117,6 112,90 


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ALLEGATO 2 - PUA ANNO 2012 

I terreni disponibili per lo spandimento sono indicati in anagrafica in allegato 1, si fa riferimento sia ai terreni in piena disponibilità che a quelli per solo spandimento. 

La tabella 1 allegato 2 del RR 1/2011 non stabilisce i coefficienti di assorbimento dell’azoto per il triticale pertanto si fa riferimento ai PAN di altre regioni, che riportano in maniera concordante il valore di 27 

kg di N per t di granella prodotta (2,7 kg/quintale), considerando gli asporti dell’intera pianta. Si stima una resa media di 6 t/ha di granella equivalente, considerando l’intensività colturale medio-bassa, 

basandosi su dati riportati in letteratura in accordo con quanto stabilito dal RR 1/20110 in merito alla resa (http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/triticale.htm). 

terreni in piena dsiponibilità 

Appezzamento 1 A 

Coltura fabbisogni coltura Azoto disponibile al campo fabbisogno N disp. al N organico N N organico N al campo da 

SAU 

VUL. 

tot N campo al campo chimico distribuito distribuzione 

destinazione nr. Y B NM NA NR NS Ko Fo FC 

ha kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno 

74,78 triticale trinciato 1 6 2,7 14,52 12 0 0 0,41 100 0 12.114 5.049 5.049 7.065 7.478 3.066 

si 

74,78 sorgo trinciato 2 47 0,3 18,15 15 0 0 0,55 100 0 10.544 6.592 6.592 3.952 7.478 4.113 

Appezzamento 1 B+C 10,62 si mais trinciato 1 70 0,39 18,15 15 0 0 0,55 250 0 2.899 1.812 1.812 1.087 2.655 1.460 

Appezzamento 2 8,08 si mais trinciato 1 70 0,39 18,15 15 0 0 0,55 250 0 2.206 1.379 1.379 827 2.020 1.111 

Appezzamento 3 34,14 si mais trinciato 1 70 0,39 18,15 15 0 0 0,55 250 0 9.320 5.826 5.826 3.494 8.535 4.694 

Appezzamento 4 8,32 si mais trinciato 1 70 0,39 18,15 15 0 0 0,55 250 0 2.271 1.420 1.420 852 2.080 1.144 

terreni solo per spandimento 

Appezzamento 5-Sp. 13,88 si Barbabietola 1 60 0,31 18,15 15 0 0,55 130 0 2.582 1.454 1.454 1.128 1.807 994 

Appezzamento 6-Sp. 11,35 si mais granella 1 11 2,27 18,15 15 0 0 0,55 167 0 2.834 1.419 1.419 1.415 1.895 1.042 

Appezzamento 7-Sp. 9,07 si mais granella 1 11 2,27 18,15 15 0 0 0,55 167 0 2.265 1.134 1.134 1.131 1.515 833 


Appezzamento 9-Sp. 29,73 si pomodoro 1 80 0,26 18,15 15 0 0 0,55 167 0 6.184 3.716 3.716 2.468 4.965 2.731 

Totale 248,84 MEDIA 52,85% 

65.422 35.910 29.513 48.590 25.677 

Y: Resa per ha (t) 

B: N per la coltura (%) 

Nm: N disponibile al suolo (kg/ha) 

Na: N da deposizioni atmosferiche (kg/ha) 

Nr: N della precessione (kg/ha) 

Ns: N da fertiliz. Precedenti (kg/ha) 

Ko: Coefficiente di efficienza 

Fo: N da organico distribuito (kg/ha) 

Fc: N da chimico distribuito (kg/ha) 

Fabbisongo tot: Fabbisogno totale N della coltura - Y*B*10*SAU - 

N.disp al campo tot: Totale N apportato alla coltura; organico e chimico -(Nm+Na+Nr+Ns+Fo*ko+Fc)*SAUN. 

disp al campo organico tot: Totale N apportato di natura organica -(Nm+Na+Nr+Ns+Fo*ko)*SAU - 

N.distribuito chimico: Totale N distribuito da fertilizzazioni chimiche - Fc*SAU - 

N.distribuito organico: Totale N distribuito da concimazioni organiche - Fo*SAU - 

N. disp al campo da distr organiche: Totale N apportato dalle concimazioni organiche - Fo*Ko*SAU - 


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Fertilizzazioni Organiche 

Coltura 

epoca di 

N 

SAU 

Tipo di 

volume N apportato 


VUL. 

spandimento Modalità di distribuzione 

Efficienza distribuito 

destinazione nr. 

effluente 

ha mese anno kg/ha m 3 /ha kg/ha 

in copertura in fase di pieno 

74,78 triticale trinciato 1 febbraio 2012 chiarificato 0,41 100 27,00 41 

Appezzamento 1A 

si 

accestimento 

pre lavorazione e semina nel 

74,78 sorgo trinciato 2 maggio 2012 chiarificato 0,55 100 27,00 55 

medesimo anno 

pre lavorazione e semina nel frazione 

10,62 marzo 2012 

0,55 140 28,00 77 

Appezzamento 1 B+C si mais trinciato 1 

medesimo anno solida 


10,62 marzo 2012 chiarificato 0,55 110 29,70 61 

medesimo anno 

Appezzamento 2 


8,08 marzo 2012 

0,55 140 28,00 77 

si mais trinciato 1 




medesimo anno 


34,14 marzo 2012 

0,55 140 28,00 77 

appezzamento 3 si mais trinciato 1 




medesimo anno 


8,32 marzo 2012 

0,55 140 28,00 77 

Appezzamento 4 si mais trinciato 1 




medesimo anno 


Appezzamento 5-Sp. 13,88 si barbabietola 1 maggio 2012 in copertura interrato chiarificato 0,55 130 35,15 72 

Appezzamento 6-Sp. 11,35 si mais granella 1 marzo 2012 


medesimo anno 

chiarificato 0,55 167 45,09 92 



medesimo anno 

chiarificato 0,55 167 45,09 92 



medesimo anno 

chiarificato 0,55 167 45,09 92 

Appezzamento 9-Sp. 29,73 si pomodoro 1 marzo 2012 


medesimo anno 

chiarificato 0,55 167 45,09 92 

Totale 248,84 


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ALLEGATO 3 - PUA ANNO 2013 

I terreni disponibili per lo spandimento sono indicati in anagrafica in allegato 1, si fa riferimento sia ai terreni in piena disponibilità che a quelli per solo spandimento. Si utilizzano gli stessi criteri già esposti in 

allegato 2. “Ns” viene considerato in relazione all’anno precedente (per esempio su mais si considera l’effetto residuale del complesso delle distribuzioni effettuate l’anno precedente su sorgo e triticale), 

nella doppia coltura, i coefficienti di tempo indicati per triticale e sorgo in tabella 1a allegato 2 del RR 1/2011, se sommati superano l’unità (0,6 e 0,75, rispettivamente), per riferire la mineralizzazione a 1 

annata agraria si considera l’intero periodo per la coltura in primo raccolto e per differenza si ottiene la quota di azoto mineralizzato per il secondo raccolto, su sorgo non si considera l’effetto della 

precessione di triticale che verrà invece interamente imputata, assieme a quella del sorgo stesso, sul mais nell’anno seguente. Si applicano coefficienti di recupero annuo per apporti annuali regolari, il 

coefficiente per la frazione liquida di digestato non è disponibile, si considera quindi il dato medio fra i liquami bovini e quelli suini, per la frazione solida si utilizza il coefficiente degli ammendanti. 


Coltura fabbisogni coltura Azoto disponibile al campo fabbisogno N disp. al N organico N N organico N al campo da 

SAU 

VUL. 

tot N campo al campo chimico distribuito distribuzione 

destinazione nr. Y B NM NA NR NS Ko Fo FC 

ha kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno 

Appezzamento 1A 74,78 si mais trinciato 1 70 0,39 18,15 15 0 34 0,55 250 0 20.415 15.285 15.285 5.130 18.695 10.282 

Appezzamento 1 B+C 




10,62 triticale trinciato 1 6 2,7 14,52 12 0 63 0,41 100 0 1.720 1.387 1.387 333 1.062 435 

si 

10,62 sorgo trinciato 2 47 0,3 18,15 15 0 42 0,55 100 0 1.497 1.383 1.383 114 1.062 584 

8,08 triticale trinciato 1 6 2,7 14,52 12 0 63 0,41 100 0 1.309 1.056 1.056 253 808 331 

si 

8,08 sorgo trinciato 2 47 0,3 18,15 15 0 42 0,55 100 0 1.139 1.052 1.052 87 808 444 

34,14 triticale trinciato 1 6 2,7 14,52 12 0 63 0,41 100 0 5.531 4.460 4.460 1.071 3.414 1.400 

si 

34,14 sorgo trinciato 2 47 0,3 18,15 15 0 42 0,55 100 0 4.814 4.446 4.446 368 3.414 1.878 

8,32 triticale trinciato 1 6 2,7 14,52 12 0 63 0,41 100 0 1.348 1.087 1.087 261 832 341 

si 

8,32 sorgo trinciato 2 47 0,3 18,15 15 0 42 0,55 100 0 1.173 1.084 1.084 90 832 458 


Appezzamento 5-Sp. 13,88 si frumento 1 6,5 2,59 18,15 15 0 18 0,55 130 0 2.337 1.698 1.698 639 1.807 994 

Appezzamento 6-Sp. 11,35 si mais granella 1 11 2,27 18,15 15 0 28 0,55 160 0 2.834 1.692 1.692 1.142 1.817 999 

Appezzamento 7-Sp. 9,07 si mais granella 1 11 2,27 18,15 15 0 28 0,55 160 0 2.265 1.352 1.352 913 1.452 799 


Appezzamento 9-Sp. 29,73 si pomodoro 2 80 0,26 18,15 15 0 28 0,55 160 0 6.184 4.433 4.433 1.751 4.763 2.620 

Totale 248,84 MEDIA 53,24% 

64.769 47.698 17.071 48.590 25.868 

Y: Resa per ha (t) 

B: N per la coltura (%) 

Nm: N disponibile al suolo (kg/ha) 

Na: N da deposizioni atmosferiche (kg/ha) 

Nr: N della precessione (kg/ha) 

Ns: N da fertiliz. Precedenti (kg/ha) 

Ko: Coefficiente di efficienza 

Fo: N da organico distribuito (kg/ha) 

Fc: N da chimico distribuito (kg/ha) 

Fabbisongo tot: Fabbisogno totale N della coltura - Y*B*10*SAU - 

N.disp al campo tot: Totale N apportato alla coltura; organico e chimico -(Nm+Na+Nr+Ns+Fo*ko+Fc)*SAUN. 

disp al campo organico tot: Totale N apportato di natura organica -(Nm+Na+Nr+Ns+Fo*ko)*SAU - 

N.distribuito chimico: Totale N distribuito da fertilizzazioni chimiche - Fc*SAU - 

N.distribuito organico: Totale N distribuito da concimazioni organiche - Fo*SAU - 

N. disp al campo da distr organiche: Totale N apportato dalle concimazioni organiche - Fo*Ko*SAU - 


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Fertilizzazioni Organiche 


Coltura 

epoca di 

N 

SAU 

Tipo di 

VUL. 

spandimento Modalità di distribuzione 

Efficienza distribuito volume N 

apportato 

destinazione nr. 

effluente 

ha mese anno kg/ha m 3 /ha kg/ha 


74,78 marzo 2013 

0,55 110 22,00 61 

Appezzamento 1 A si mais trinciato 1 




medesimo anno 



Appezzamento 1 B+C 

si 

accestimento 



medesimo anno 




si 

accestimento 



medesimo anno 




si 

accestimento 



medesimo anno 




si 

accestimento 



medesimo anno 


Appezzamento 5-Sp. 13,88 si frumento 1 febbraio 2013 in copertura in fase di levata chiarificato 0,55 130 35,10 72 


Appezzamento 6-Sp. 11,35 si mais granella 1 marzo 2013 chiarificato 0,55 160 43,20 88 

medesimo anno 



medesimo anno 



medesimo anno 


Appezzamento 9-Sp. 29,73 si pomodoro 1 marzo 2013 chiarificato 0,55 160 43,20 88 

medesimo anno 

Totale 248,84 


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ALLEGATO 4 - MAPPA CTR (scala ridotta 1:50.000) con localizzazione degli appezzamenti il 

puntino rosso indica l’impianto, la mappa a scala originale 1:10.000 è riportata in allegato 6. 


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ALLEGATO 5 - CALCOLO DEI CARICHI DI TRAFFICO STRADALE AGGIUNTO 

Quantità di biomasse in uscita da ciascun appezzamento e quantità di digestato restituite al campo 

biomassa in uscita (t) 

digestato in ingresso (t) 

chiarificato frazione solida 

appezzamento 2012 2013 2012 2013 2012 2013 

appezzamento 1 A 7.104 5.235 4.113 2.804 0 1.992 

appezzamento 1 B+C 743 1.009 335 581 346 0 

appezzamento 2 566 768 255 442 263 0 

appezzamento 3 2.390 3.243 1.075 1.867 1.111 0 

appezzamento 4 582 790 262 455 271 0 

appezzamento 5sp 0 0 500 486 0 0 



appezzamento 8sp 0 0 2.199 2.150 0 0 

appezzamento 9sp 0 0 1.338 1.308 0 0 

approvigionamenti 

esterni 5.615 5.955 0 0 0 0 

Per le biomasse in uscita si è moltiplicata la resa per ettaro delle singole colture per gli ettari di SAU di ciascun appezzamento; per la 

frazione solida di digestato è stata trovata la quota distribuita per ettaro, suddividendo l’intera quota di digestato solido disponibile 

per gli ettari coltivati a mais in ciascuna annata, moltiplicando poi il valore ottenuto per gli ettari di SAU di ciascun appezzamento. 

Per il digestato chiarificato è stato calcolato il quantitativo di liquame distribuito per kg di N apportato, dividendo le tonnellate 

totali di chiarificato prodotto per i kg di N in esso contenuti, il valore ottenuto è stato moltiplicato per le quantità di N apportate per 

ettaro ad ogni singolo appezzamento e per gli ettari di SAU di ciascun appezzamento. 


Tel +39 051 6333050 / +39 051 6333053 fax +39 051 511186 



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Numero di rimorchi in ingresso e in uscita dai diversi appezzamenti 

digestato in ingresso numero di rimorchi 

biomassa in uscita 

numero di rimorchi chiarificato frazione solida 

appezzamento 2012 2013 2012 2013 2012 2013 

appezzamento 1 A 592 436 274 187 0 199 

appezzamento 1 B+C 62 84 22 39 35 0 

appezzamento 2 47 64 17 29 26 0 

appezzamento 3 199 270 72 124 111 0 

appezzamento 4 49 66 17 30 27 0 






approvigionamenti 

esterni 468 496 0 0 0 0 

Il numero di rimorchi in ingresso e in uscita dagli appezzamenti è ottenuto dividendo la quantità di digestato restituito e di biomassa 

prodotta in ciascun appezzamento per la portata specifica dei mezzi impiegati per il trasporto dei materiali (15 t per i carri-botte 

spandiliquami, 10 t per i carri spandiletame usati per lo spandimento della frazione solida e 12 t per i carri di trasporto trinciato), i 

valori sono arrotondati all’unità poiché, anche se per esigenze specifiche di un determinato appezzamento uno dei rimorchi si muove 

senza aver raggiunto la piena portata di carico, l’effetto ai fini del calcolo dell’influenza sul traffico non cambia. In verde aree che 

non generano traffico su strada pubblica 


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Numero di rimorchi e finestre temporali di circolazione nel corso dell’anno nei singoli appezzamenti 

digestato in ingresso numero di rimorchi 

biomassa in uscita numero di rimorchi 


2012 2013 2012 2013 

appezzamento num mese num mese num mese num mese 






299 maggio 436 settembre 137 febbraio 187 marzo 

293 ottobre - - 137 maggio 199 marzo 

62 settembre 42 maggio 22 marzo 20 febbraio 

0 - 42 ottobre 35 marzo 20 maggio 







appezzamento 5sp 0 - 0 - 33 maggio 32 febbraio 

appezzamento 6sp. 0 - 0 - 34 marzo 33 marzo 

appezzamento 7sp. 0 - 0 - 27 marzo 27 marzo 

appezzamento 8sp 0 - 0 - 147 marzo 143 marzo 

appezzamento 9sp 0 - 0 - 89 marzo 87 marzo 


esterni 

35 maggio 89 maggio 0 - 0 - 

408 settembre 332 settembre 0 - 0 - 

41 ottobre 94 ottobre 0 - 0 - 

I valori per sorgo e triticale sono ottenuti per ripartizione proporzionale dei dati esposti nella tabella precedente, sulla base delle quote di spandimento esplicitate nei PUA e sulle rese per ettaro attese 

delle diverse biomasse, per le altre colture i valori non vengono suddivisi. In verde le aree che non generano traffico su strada pubblica . NB per gli appezzamenti in cui si notano due spandimenti nel 

mese di marzo i periodi di spandimento si susseguono nel tempo e non si sovrappongono (spandimento di frazione palabile a inizio mese e chiarificato nella seconda metà del mese) 


Tel +39 051 6333050 / +39 051 6333053 fax +39 051 511186 



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Carico giornaliero di rimorchi agricoli in circolazione nelle finestre temporali di riferimento nei diversi appezzamenti, giorni di durata del flusso all’interno della 

finestra temporale. 

digestato in ingresso numero di rimorchi/giorno 

biomassa in uscita numero di rimorchi/giorno 


2012 2013 2012 2013 

appezzamento n./giorno giorni mese n./giorno giorni mese n./giorno giorni mese n./giorno giorni mese 






20 15 maggio 29 15 settembre 15 15 febbraio 12 15 marzo 

20 15 ottobre - - - 15 4 maggio 13 15 marzo 

10 6 settembre 15 3 maggio 11 2 marzo 10 2 febbraio 

0 0 - 15 3 ottobre 12 3 marzo 10 2 maggio 







appezzamento 5sp 0 0 - 0 0 - 16 2 maggio 16 2 febbraio 

appezzamento 6sp. 0 0 - 0 0 - 12 3 marzo 16 2 marzo 

appezzamento 7sp. 0 0 - 0 0 - 15 2 marzo 15 2 marzo 

appezzamento 8sp 0 0 - 0 0 - 10 15 marzo 10 15 marzo 

appezzamento 9sp 0 0 - 0 0 - 10 9 marzo 10 9 marzo 


esterni 

7 5 maggio 7 13 maggio - - - - - - 

20 20 settembre 17 20 settembre - - - - - - 

7 6 ottobre 7 14 ottobre - - - - - - 

Si considera un minimo di 10 trasporti al giorno, espletabili da una singola macchina, da e verso gli appezzamenti nei periodi di attività. Un numero di trasporti maggiori (utilizzando più di un rimorchio 

per appezzamento) viene ipotizzato, laddove le quantità di materiale da trasportare lo richiedano, per permettere la conclusione delle operazioni di raccolta/spandimento in finestre temporali non 

superiori ai 15 giorni, per ovvie ragioni di carattere agronomico. Laddove ovviamente siano sufficienti meno di 10 trasporti per completare le operazioni in un singolo giorno su un appezzamento viene 

indicato un numero inferiore. In verde le are che non generano traffico su strada pubblica. NB per gli appezzamenti in cui si notano due spandimenti nel mese di marzo i periodi di spandimento si 

susseguono nel tempo e non si sovrappongono (spandimento di frazione palabile a inizio mese e chiarificato nella seconda metà del mese) 


Tel +39 051 6333050 / +39 051 6333053 fax +39 051 511186 



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ALLEGATO 6 – CONTRATTI 

Di seguito vengono riportati i seguenti contratti: 

- contratti di affitto; 

- contratti di spandimento; 

- contratto preliminare di compravendita del fondo agricolo, senza sovrastanti fabbricati, sito nel COMUNE DI MIGLIARINO – catasto terreni al foglio 37 

mappale 103. 


Tel +39 051 6333050 / +39 051 6333053 fax +39 051 511186 



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allegato e - relazione agronomica

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