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strumenti per guadagnare tempo?

Riflessione che nasce dall'esperienza di insegnamento di religione cattolica con i nuovi strumenti multimediali che dovrebbero portare ad ottimizzare il tempo.

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Giuseppe De Lorenzis<br />

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PROPOSTE DIDATTICHE


Strumenti <strong>per</strong> <strong>guadagnare</strong> <strong>tempo</strong>?<br />

Antonio Rollo *<br />

STRUMENTI PER GUADAGNARE TEMPO?<br />

Scuola, Didattica Digitale e Insegnamento della Religione Cattolica<br />

Insegnare oggi in un contesto digitale<br />

Vivere all’interno della scuola oggi non è semplice. Insegnare nel contesto della nuova<br />

scuola è difficile sia <strong>per</strong>ché gli <strong>strumenti</strong> utilizzati dalla popolazione digitale sono cambiati<br />

o stanno <strong>per</strong> cambiare, sia <strong>per</strong>ché le fonti culturali significative si sono moltiplicate, sia<br />

<strong>per</strong>ché le fonti autorevoli di una volta sono state ridimensionate. Inoltre in questo contesto,<br />

secondo una considerazione attribuita a Fermi, si rischia di confondere l’informazione con<br />

la cultura. Aver sentito qualcosa, venire a conoscenza di un particolare non significa aver<br />

studiato.<br />

In molti casi l'aver sentito una notizia rende ‛e-dotti’, soddisfatti. L'informazione, che <strong>per</strong><br />

natura semplifica, nel momento in cui trasmette qualcosa lo fa con la sicumera di presentare<br />

certezze, spara supposizioni ed ipotesi come se fossero novità. È così che il già-sentito diventa<br />

muro, ostacolo alla comunicazione docente-discente. Quando in aula si cerca di chiarire,<br />

approfondire, esaminare e costruire un <strong>per</strong>corso ci si scontra con la sordità dell'ipse dixit<br />

massmediale. In un contesto di comunicazione multimodale e multimediale è quasi una<br />

necessità <strong>per</strong> un docente rivedere il proprio armamentario strumentale visto che deve comunicare,<br />

aprire alla conoscenza, presentare chiavi di lettura, tracciare collegamenti, spingere<br />

all’approfondimento, stimolare alla rielaborazione creativa. Accanto alla narrazione, alla<br />

visione di insieme, al supporto fondamentale del testo e dei documenti potrebbe essere utile<br />

completare la comunicazione con ciò che va oltre il gesso e la lavagna.<br />

In molti casi noi immigrati digitali siamo quelli che hanno deciso di fare di necessità<br />

virtù e, di fronte alle abitudini che cambiano e agli <strong>strumenti</strong> che si moltiplicano e si diversificano,<br />

hanno deciso di correre ai ripari e di investire il <strong>tempo</strong> <strong>per</strong> imparare prima e quindi<br />

risparmiare energie dopo. Imparare, investire, risparmiare applicati alla didattica hanno <strong>per</strong>messo<br />

spegnere l'effetto eco, di uscire dalla figura del ripetitore-stufato-noioso, <strong>per</strong> il quale<br />

ad argomento/unità didattica corrispondevano parole, schemi e <strong>per</strong>fino battute. Siamo quelli<br />

che, prova e riprova, cercano di crearsi accanto al bagaglio culturale anche uno strumentale,<br />

<strong>per</strong> essere più pronti nel giocare le carte buone al momento opportuno. Visto dalla parte del<br />

docente questo rappresenta un vero investimento di <strong>tempo</strong> nella fase di progettazione delle<br />

unità didattiche e delle specifiche lezioni in modo modulare <strong>per</strong> risparmiare <strong>tempo</strong> in<br />

* Docente di Religione Cattolica presso il Liceo De Giorgi dal 1991; dal 2009 completa il proprio orario<br />

cattedra presso il Liceo Scientifico Banzi-Bazoli di Lecce.<br />

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Antonio Rollo<br />

seguito. Investire del <strong>tempo</strong> <strong>per</strong> <strong>per</strong>sonalizzare le lezioni, <strong>per</strong> creare un deposito di conoscenze<br />

che può essere arricchito, condiviso e può essere occasione di stimolo di approfondimento<br />

e di recu<strong>per</strong>o. Il materiale prodotto può essere occasione <strong>per</strong> la creazione di <strong>per</strong>corsi<br />

interdisciplinari o multidisciplinari particolarmente stimolanti conducibili e modificabili<br />

sulla base di nuove es<strong>per</strong>ienze. Un esempio particolare e simpatico (anche se stiracchiato<br />

<strong>per</strong> necessità e <strong>per</strong> gioco) è offerto da un corso di aggiornamento sulla didattica con<br />

le LIM nel 2012 che ha portato il gruppo di docenti (quasi tutti di matematica e uno di religione)<br />

a creare un learning-objet sulle parabole 1 (foto 1-2). Si è trattato di divertissement,<br />

ma anche di un’occasione di lavoro comune finalizzato, che si potrebbe ripetere su altre<br />

tematiche all’interno di una classe o di un gruppo di approfondimento extra-curriculare.<br />

Partendo da una home comune si poteva cliccare sulla parte destra della slide <strong>per</strong> approfondire<br />

gli elementi essenziali delle parabole in ambito matematico, mentre cliccando sulla<br />

parte sinistra della home si accedeva alla struttura del lavoro di religione sulle parabole.<br />

Un’altra occasione che <strong>per</strong>mette di investire <strong>tempo</strong> <strong>per</strong> un docente è rappresentata dal<br />

ricorso ai tanti software in grado di preparare, somministrare e tabulare i test <strong>per</strong> verificare<br />

in modo veloce e costante le conoscenze acquisite. Alcuni di questi programmi <strong>per</strong>mettono<br />

di creare/modificare domande, tipologie di richieste e risposte; <strong>per</strong>mettono di creare<br />

un deposito di domande che possono essere scelte a caso, come casuale è la disposizione<br />

delle risposte multiple; <strong>per</strong>mettono di ricevere e tabulare le risposte che vengono inviate<br />

in <strong>tempo</strong> reale, creando anche i grafici <strong>per</strong> un commento immediato delle risposte della<br />

classe. Si tratta di un lavoro che viene fatto, come blocco, una volta <strong>per</strong> tutte, e che può<br />

essere arricchito o adattato alla singola classe.<br />

In seguito presenterò alcuni esempi di quella che è stata l’es<strong>per</strong>ienza didattica in questo<br />

campo negli ultimi anni.<br />

Insegnare Religione oggi in un contesto digitale<br />

Oggi in questo contesto “digitale” e “scolastico” insegnare Religione Cattolica ha i suoi<br />

vantaggi e le sue difficoltà. Ma partiamo dal <strong>per</strong>ché si insegna Religione Cattolica. Non<br />

Foto 1 - 2: La home e le slides che aprono le sezioni del lavoro multidisciplinare sulle parabole<br />

1 Al gioco hanno partecipato i docenti Antonietta Giannattasio, Elena Maddalo, Anna Rita Martino,<br />

Giovanna Stefanelli e Alberto Zecca <strong>per</strong> la matematica, invece lo scrivente <strong>per</strong> religione.<br />

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Strumenti <strong>per</strong> <strong>guadagnare</strong> <strong>tempo</strong>?<br />

certo, come si pensa – più altrove <strong>per</strong> la verità – <strong>per</strong>ché si è credenti o <strong>per</strong>ché si va in<br />

chiesa o si fa parte di un gruppo ecclesiale organizzato. Anzi. Il contesto è quello scolastico<br />

e quindi l’approccio deve essere di tipo culturale nel senso più ampio del termine. Lo<br />

conferma la recente Intesa tra lo Stato Italiano e la Conferenza Episcopale Italiana:<br />

L’insegnamento della religione cattolica (Irc) risponde all’esigenza di riconoscere nei <strong>per</strong>corsi<br />

scolastici il valore della cultura religiosa e il contributo che i principi del cattolicesimo offrono<br />

alla formazione globale della <strong>per</strong>sona e al patrimonio storico, culturale e civile del popolo<br />

italiano. 2<br />

Non si tratta, quindi, di una questione devozionale o catechistica, ma di un supporto<br />

culturale che <strong>per</strong>mette di dare, nel limite del <strong>tempo</strong> settimanale/annuale, le più chiare e<br />

complete chiavi di lettura storiche, testuali, semantiche, filosofiche, religiose, umane<br />

anche a quanto si studia e si approfondisce nelle altre discipline. L’Ora di religione diventa<br />

così la disciplina più multi/inter-disciplinare che possa esistere.<br />

L’Irc, partecipando allo sviluppo degli assi culturali, con la propria identità disciplinare, assume<br />

il profilo culturale, educativo e professionale dei licei; si colloca nell’area linguistica e<br />

comunicativa, tenendo conto della specificità del linguaggio religioso e della portata relazionale<br />

di ogni espressione religiosa; offre un contributo specifico sia nell’area metodologica, arricchendo<br />

le opzioni epistemologiche <strong>per</strong> l’interpretazione della realtà, sia nell’area logico-argomentativa,<br />

fornendo <strong>strumenti</strong> critici <strong>per</strong> la lettura e la valutazione del dato religioso, sia<br />

nell’area storico-umanistica, <strong>per</strong> gli effetti che storicamente la religione cattolica ha prodotto e<br />

produce nella cultura italiana, europea e mondiale; si collega, <strong>per</strong> la ricerca di significati e<br />

l’attribuzione di senso, all’area scientifica, matematica e tecnologica. […] È responsabilità del<br />

docente di religione cattolica declinare queste Indicazioni in adeguati <strong>per</strong>corsi di apprendimento,<br />

anche attraverso possibili raccordi interdisciplinari, valorizzando le particolari sensibilità e<br />

le peculiari opportunità di approfondimento legate ai diversi <strong>per</strong>corsi liceali: 3<br />

La didattica dell’IdR<br />

Tralasciando la grande difficoltà che l’Insegnamento di Religione (IdR) incontra nella<br />

didattica, come l’esiguità del <strong>tempo</strong> a disposizione o il dover far fronte ad un continuo<br />

lavoro di rettifica 4 , riorganizzazione delle conoscenze in un contesto culturale un po’ più<br />

ampio di come si è abituati, passiamo a vedere i lati positivi dell’insegnamento <strong>per</strong> quan-<br />

2 Indicazioni didattiche <strong>per</strong> l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo di istruzione e formazione,<br />

28.06.2012.<br />

3 ibidem.<br />

4 L’Insegnamento della Religione si avvicina molto alla situazione di quel docente che si trova di fronte a<br />

chi ha imparato male e in modo su<strong>per</strong>ficiale una poesia e farebbe prima a resettare la memoria <strong>per</strong> ripartire da<br />

capo, al posto di correggere ciò che si pensa di sa<strong>per</strong>e come giusto. È come se uno avesse imparato da bambino<br />

che il corpo umano ha un cervello con tante rotelle che girano, un polmone come un mantice che si riempie<br />

di aria e poi la utilizza <strong>per</strong> suonare (leggi: <strong>per</strong> dare ossigeno) o che il cuore è come una pompetta che si riempie<br />

di sangue e poi lo invia in giro attraverso dei canaletti (le vene e le arterie). Ora se il bambino che ha<br />

imparato questa lezione non dovesse avere la possibilità di approfondire, rivedere e studiare <strong>per</strong> anni il corpo<br />

umano resterebbe convinto che il corpo è fatto veramente di rotelle, pompette e canali. Si immagini lo sforzo<br />

che dovrebbe fare il docente di biologia <strong>per</strong> fondare scientificamente la realtà delle conoscenze nello studente<br />

“non più bambino” il quale penserà che l’ostinazione del docente è dovuta all’inceppamento delle sue rotelle<br />

e che se continua a sovraccaricare il suo mantice c’è il rischio che gli scoppi la pompetta. È questa una delle<br />

maggiori difficoltà che incontra il docente di religione che deve calare nella storia un testo, nel <strong>tempo</strong> una<br />

<strong>per</strong>sona, nel cervello un concetto e nella mente un valore.<br />

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Antonio Rollo<br />

to riguarda la didattica. A parte il principio che chi sceglie di seguire un’ora non obbligatoria<br />

lo fa o <strong>per</strong>ché è convinto del valore in sé della disciplina e non <strong>per</strong> il voto che fa<br />

media o <strong>per</strong> una scelta confessionale, anzi…, in questa prospettiva insegnare Religione<br />

Cattolica rappresenta una sfida stimolante e un impegno sempre nuovo. Permette di creare<br />

<strong>per</strong>corsi didattici molto articolati che potrebbero essere dei veri e propri seminari di<br />

approfondimento della durata di un quadrimestre, particolarmente se si organizza un <strong>per</strong>corso<br />

che partendo, <strong>per</strong> esempio, dal dato biblico si snoda dalla interpretazione storico<br />

esegetica, si indirizza alla dimensione religiosa (e interreligiosa), si sofferma sulle diverse<br />

visioni storico-filosofiche, si chiude sulle tante espressioni della creatività culturale<br />

che si è ispirata al testo di partenza. Una mappa concettuale realizzata con Ideas o Power<br />

point o Keynote (foto 3), come <strong>per</strong> l'approfondimento sul diluvio universale (cui si farà<br />

spesso riferimento), può essere molto utile <strong>per</strong> visualizzare l'intero <strong>per</strong>corso che si intende<br />

fare o stimolare. Nel <strong>tempo</strong> il materiale prodotto <strong>per</strong> lezioni e grazie al contributo degli<br />

studenti è stato messo a disposizione di tutti attraverso un apposito sito-deposito 5 . Per la<br />

concretizzazione di questo <strong>per</strong>corso c’è la possibilità di ricorrere a tutti i linguaggi attraverso<br />

i quali la conoscenza e la creatività dell’uomo si è espressa nel corso della storia.<br />

Come esempio riporto l’es<strong>per</strong>ienza fatta con un gruppo di classi parallele sui due racconti<br />

della creazione. In questo caso (l’argomento è stato messo a disposizione su un sito<br />

appositamente creato 6 ) si è voluto dare una linea da seguire <strong>per</strong> gli approfondimenti e <strong>per</strong><br />

spingere gli studenti alla ricerca <strong>per</strong> la curiosità e quindi ad una propria rielaborazione<br />

creativa di quanto hanno studiato e di un’analisi critica della rielaborazione fatta da altri<br />

partendo dal testo studiato ed analizzato. Questo tipo di lavoro è stato reso possibile grazie<br />

a quella cultura occidentale in genere e italiana nello specifico, che ha attinto <strong>per</strong><br />

secoli, nel bene e nel male, dalla Bibbia <strong>per</strong> stimoli creativi e critici.<br />

Foto 3 - La mappa concettuale alla base del lavoro sulla figura di Noè.<br />

5 www.rollomycreation.altervista.org<br />

6 www.rollomyreligion.altervista.org<br />

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Strumenti <strong>per</strong> <strong>guadagnare</strong> <strong>tempo</strong>?<br />

Il punto di partenza, dopo la presentazione della mappa concettuale dell’argomento/<br />

<strong>per</strong>iodo, è stata un’occasione di novità rappresentata da una sorta di fumetto (un disegno<br />

in diretta o riciclato dalle altre classi – una volta <strong>per</strong> tutti… <strong>tempo</strong> guadagnato!) <strong>per</strong> far<br />

notare anche visivamente la differenza tra i due racconti (il primo – Gn 1,1-24a – e il<br />

secondo Gn 2,4bss), oppure un racconto liberamente ispirato al testo, <strong>per</strong> spingere a riflettere<br />

sulla fedeltà o meno tra testo, racconto (lavoro utile anche <strong>per</strong> tutte quelle volte che<br />

si vede o ascolta qualche rielaborazione creativa ispirata ad un testo. Così come è avvenuto<br />

<strong>per</strong> la storia del peccato originale (con un rimando organico di approfondimento<br />

all’articolo pubblicato nel numero dei «Quaderni» del 2003 poi reso sfogliabile on line 7 )<br />

o di Noè in chiave <strong>per</strong>sonale rivista in «Io c’ero con… Noè» 8 . (foto 4) Dopo questo primo<br />

approccio si è passati al commento del testo dal punto di vista esegetico e storico; poi alla<br />

presentazione del contesto storico culturale che lo ha espresso, quindi ai tanti ambiti della<br />

creatività culturale che hanno trovato ispirazione da quella pagina della Bibbia. In linea<br />

proprio con le Indicazioni, da questo punto di vista c’è la possibilità di spaziare, mettendo<br />

a disposizione degli studenti una bozza di lavoro da seguire come esempio e da ampliare<br />

ed arricchire con ricerche, con lavori individuali e ulteriori approfondimenti.<br />

Foto 4 - Il lavoro di riferimento sulla figura di Noè nella versione ebook realizzata sia con Issuu, sia<br />

<strong>per</strong> iPad. Nel riquadro a sinistra il lavoro in power point che nella versione <strong>per</strong> iPad si può sfogliare<br />

indipendentemente dall'ebook.<br />

7 http://www.rollomycreation.altervista.org/il_diavolo_e_luomo.html<br />

8 La storia di Noè rivista e stravolta in chiave <strong>per</strong>sonale, facendo riferimento a elementi che possono essere<br />

ritrovati dagli studenti nella propria memoria o nelle conoscenze <strong>per</strong>sonali, alcune volte volutamente forzate,<br />

serve <strong>per</strong> sottolineare la forza della narrazione come strumento di comunicazione – tradizione trasmessa…<br />

tràdere – tra generazioni. La tradizione orale è alla base della formazione e redazione del testo biblico ed è<br />

sembrato opportuno riprenderla anche attraverso un racconto in «presa diretta – io c’ero» visto che spesso nella<br />

narrazione ebraica si parla al presente e in prima <strong>per</strong>sona: «Mio padre era un arameo errante…» Il ricorso alla<br />

prima <strong>per</strong>sona, all’io narrante, sottolinea il coinvolgimento emotivo che fissa e registra nella memoria e nel<br />

<strong>tempo</strong> fatti e parole.<br />

Come <strong>per</strong> Noè anche <strong>per</strong> altri <strong>per</strong>sonaggi biblici – che spesso ritornano nella nostra cultura <strong>per</strong> il ruolo<br />

rico<strong>per</strong>to (patriarca, giudice, re, profeta) si è fatto ricorso al racconto diretto dell’Io c’ero con…, senza mettere<br />

<strong>per</strong> iscritto nulla, sia <strong>per</strong> spingere all’arte dell’appunto <strong>per</strong>sonale, sia <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere di confrontare il detto con<br />

il testo, secondo l’antico adagio del «mai fidarsi dei professori», sia <strong>per</strong> lasciare che verba possan volare. Tra<br />

le storie raccontate ci sono naturalmente anche Adamo ed Eva, Caino e Abele, la torre di Babele, Giosuè,<br />

Deborah e Sansone, Davide e Natan.<br />

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Antonio Rollo<br />

La bozza di lavoro<br />

Come bozza 9 di lavoro in più occasioni è stata creato, in base ad una mappa concettuale<br />

10 , più o meno con lo stesso materiale un sito ad hoc o un ebook sfogliabile e disponibile<br />

sul sito “deposito” <strong>per</strong> la continua consultazione.<br />

Il sito<br />

Il sito 11 sui racconti della creazione è stato creato con ExeLearning 12 , un software open<br />

source di facile utilizzo e con diversi e simpatici elementi che possono essere utili alla<br />

presentazione della lezione (esempio la lente <strong>per</strong> ingrandire le o<strong>per</strong>e d’arte). Si può lavorare<br />

inserendo il materiale (testo, foto, video) all’interno di pagine organizzate a diversi<br />

livelli. Nel caso in oggetto ho inserito una prima pagina di introduzione generale (La<br />

Bibbia <strong>per</strong> noartri) sui due racconti con una tabella riassuntiva e alcuni articoli presi da<br />

altri siti <strong>per</strong> l’approfondimento. In seguito sono entrato a parlare i due racconti della creazione<br />

con due distinti capitoli, ma con lo stesso schema: Il racconto (con i disegni fatti<br />

sulla LIM in classe - foto 5); un commento “ufficiale” al testo preso dalle catechesi di<br />

Giovanni Paolo II; la presentazione di alcuni esempi di o<strong>per</strong>e d’arte che si sono ispirate a<br />

quelle pagine bibliche (dalla Cappella Sistina a Chagall) e quindi il collegamento ad alcu-<br />

Foto 5 - La co<strong>per</strong>tina e una delle pagine interne dell'ebook sulla Creazione realizzato con gran<br />

parte del materiale del sito sulla creazione.<br />

9 L’idea della bozza nasce dalla necessità di non considerare come se tutto fosse già definito e propinato, ma<br />

come working in progress.<br />

10 A parte il Power Point un buon programma <strong>per</strong> la creazione di mappe concettuali è rappresentato da Ideas;<br />

un software della Smart che naturalmente può essere utilizzato accanto agli altri programmi di gestione delle<br />

LIM, particolarmente Notebook collegato alle lavagne interattive della Smart.<br />

11 www.rollomyreligion.altervista.org<br />

12 Molto utile alla didattica può essere proprio il sito: www.exelearning.it<br />

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Strumenti <strong>per</strong> <strong>guadagnare</strong> <strong>tempo</strong>?<br />

ni video (film o rappresentazioni teatrali) che hanno tradotto il racconto in immagini e<br />

parole, come Ermanno Olmi con il suo film-tv sulla Genesi o Gioele Dix con una parte del<br />

suo spettacolo: «La Bibbia ha (quasi) sempre ragione». Nel caso dei video si è fatta la<br />

scelta di inserirli direttamente sul sito, ma sarebbe stato meglio mettere un collegamento a<br />

Youtube, sia <strong>per</strong> non appesantire le pagine nell’atto di essere caricate, sia <strong>per</strong> una questione<br />

di copyright. A chiusura dei due racconti alcuni approfondimenti comuni ai due racconti:<br />

il primo preso dal Messaggio <strong>per</strong> la Giornata Mondiale della Pace del 2010 di<br />

Benedetto XVI <strong>per</strong> sottolineare il collegamento tra il rispetto del creato e la difesa della<br />

Pace; il secondo una singolare Creazione rivista attraverso una poesia in vernacolo di<br />

Giuseppe De Dominicis (Capitano Black): La criazzione dell’omu, o<strong>per</strong>a attraverso la<br />

quale il poeta salentino descrive come «lu Patreternu a ncelu ‘ia ncadhisciatu!» e «lu<br />

mundu a cinque giurni fabbrecau» ma con le diverse classi sociali già in partenza. Chiude<br />

il sito la pagina della verifica, come ogni unità didattica che si rispetti, la presentazione di<br />

alcuni link utili. Un problema nella realizzazione di un sito può essere quello del trasferimento<br />

on line attraverso un programma FTP o su piattaforme a pagamento o su quelle<br />

gratuite (come nel caso di altevista o Google site), comunque risolvibile anche attraverso<br />

la prestazione del materiale organizzato in locale (off line); così tuttavia viene meno la<br />

possibilità della consultazione di ritorno.<br />

L’ebook<br />

La stessa impostazione, anche se con alcuni riferimenti o approfondimenti in più, è stata<br />

utilizzata <strong>per</strong> la realizzazione di un ebook (sempre foto 5). Tale scelta nasceva dalla necessità<br />

di rendere più accattivante la proposta didattica, da una parte, e di spingere gli studenti a<br />

creare qualcosa di nuovo anche con il loro contributo. Per la creazione di ebook ci sono<br />

diversi software a disposizione, alcuni più statici altri più realistici. Quello che mi è sembrato<br />

più facile da usare, anche in funzione di una condivisione su più canali, è Issuu 13 . Tra i<br />

vantaggi di Issuu c'è il facile utilizzo: dopo una registrazione gratuita al sito, c'è la possibilit<br />

à<br />

d i<br />

Foto 6 - La libreria con gli ebook realizzati sulla piattaforma Issuu. Al centro accanto agli ebook su<br />

Noè si può notare quello sul rapporto tra il diavolo e l'uomo realizzato con il testo impaginato <strong>per</strong><br />

13 il «Quaderno» del Liceo De Giorgi del 2003.<br />

www.issuu.com<br />

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Antonio Rollo<br />

creare una propria libreria on line formata da testi propri, o condivisi presenti sulla piattaforma<br />

(foto 6). Creare un ebook è molto semplice: basta caricare (upload) il file che si è prodotto<br />

(power point, acrobat, word,…) e che si vuole trasformare, riempire un modulo con gli<br />

elementi che riguardano il lavoro, che poi saranno visualizzati. Una volta terminata la trasformazione<br />

l’ebook comparirà all’interno della libreria <strong>per</strong>sonale. In questo caso potrà essere<br />

associato a sottocartelle <strong>per</strong> argomento (lezioni, religione, fotolibri, Liceo, ecc.) in modo da<br />

visualizzare anche solo i testi appartenenti a quella categoria. Ogni ebook avrà così il proprio<br />

indirizzo su internet 14 e quindi sarà più semplice comunicarlo <strong>per</strong> la consultazione, ma l’ebook<br />

potrà essere inserito direttamente sul proprio sito ed essere visto nella stessa maniera in<br />

cui si vede sul sito di issuu. In questo caso <strong>per</strong> la consultazione basta copiare il codice creato<br />

con “embed” in una delle pagine del sito di destinazione 15 , oltre che scaricarlo nel formato<br />

originale (power point, acrobat, word,…). Uno svantaggio di Issuu è rappresentato dalla<br />

presenza, a lato, della pubblicità o della presentazione di altri testi della piattaforma, ma<br />

essendo gratuito si può sopportare l’intrusione.<br />

Per la realizzazione dell’ebook sulla Creazione (solo sul primo racconto) è stato utilizzato<br />

buona parte del materiale usato <strong>per</strong> il sito (<strong>per</strong> risparmiare <strong>tempo</strong>…), sia del nuovo materiale<br />

(o<strong>per</strong>e d’arte, video, canzoni) trovato nel corso del <strong>tempo</strong>, anche con il contributo degli<br />

studenti. In questo caso il problema della visualizzazione dei video o dell’ascolto dell’audio<br />

(mp3) è stato risolto con l’inserimento di un link visibile verso altri siti (<strong>per</strong> es. Youtube),<br />

visto che la consultazione avviene online, mentre nella versione cartacea, può avvenire scrivendo<br />

l’indirizzo internet di destinazione.<br />

Quest’ultimo problema, mettere insieme testo e video/musica, all’interno degli ebook è<br />

stato risolto con gli ebook sfogliabili su ipad, visto che <strong>per</strong>mettono di leggere e vedere i<br />

video all’interno della stessa pagina. Grazie a diversi software è possibile crearli e scaricarli<br />

sul tablet della Apple. Il programma più versatile sembra essere iBook Author 16 (anche se<br />

gira sul sistema o<strong>per</strong>ativo Lion in poi) visto che attraverso alcuni layout preconfezionati<br />

<strong>per</strong>mette di aggiungere testo, video, immagini e verifiche. Questo programma, utilizzato <strong>per</strong><br />

la già menzionata storia su Noè, mi ha <strong>per</strong>messo di mettere insieme il materiale che sul sito<br />

è presente all’interno di due distinti (anche se in parte simili, <strong>per</strong> far vedere le diverse possibilità<br />

di “confezione”) ebook fatti con Power Point e con lo stesso iBook Author (anche<br />

se poi ritrasformato con Issuu - foto 6). La sincronizzazione tra il file creato con iBook<br />

Author avviene attraverso la libreria di iTunes. Nella libreria di iTunes possono coesistere<br />

moltissimi ebook in vari formati, compresi quelli che sono direttamente in formato .pdf.<br />

Il tablet, particolarmente l’ipad, pur rimanendo sostanzialmente uno strumento di visualizzazione<br />

diretta o indiretta (attraverso un proiettore), oggi è un mezzo che <strong>per</strong>mette di<br />

essere molto utile sia <strong>per</strong> il semplice utilizzo dei nuovi registri online, sia <strong>per</strong> la presentazione<br />

delle lezioni o dei learning object, sia quelli preparati direttamente anche con altri<br />

programmi e <strong>strumenti</strong>, come abbiamo visto, sia <strong>per</strong> l’immenso materiale che è presente<br />

sulla rete e che viene messo a disposizione dai docenti, sia da altri colleghi o dalle case<br />

editrici. Inoltre si può utilizzare come una tavoletta grafica in sostituzione della classica<br />

lavagna. Ma il tablet può risultare scomodo in fase di creazione del materiale.<br />

14 http://issuu.com/toniorollo/docs/1_creazione<br />

15 http://www.rollomycreation.altervista.org/creazione.html<br />

16 http://www.apple.com/it/support/ibooksauthor/<br />

- 124 -


Strumenti <strong>per</strong> <strong>guadagnare</strong> <strong>tempo</strong>?<br />

Luogo di insegnamento<br />

Questo necessario ricorso a nuovi <strong>strumenti</strong> ha in molti casi un limite insormontabile,<br />

visti gli standard logistici di tante scuole. In alcuni casi risulta evidente che l'opportunità<br />

multi-mediale <strong>per</strong>de la sua efficacia quando non si hanno i luoghi idonei o disponibili <strong>per</strong><br />

rendere fruibile quanto programmato o <strong>per</strong> realizzare e ricercare nuovi object. Una cosa è<br />

disegnare su una lavagna la struttura di un luogo sacro come può essere una sinagoga o il<br />

tempio di Gerusalemme, un’altra far vedere quei luoghi con una ricostruzione in 2D o<br />

entrarci dentro con immagini in 3D. In alcuni casi semplicemente sarebbe un modo <strong>per</strong> far<br />

vedere delle semplici cartine geografiche europee post-’89.<br />

Per ovviare a questa difficoltà anche all’interno del Liceo De Giorgi nel <strong>tempo</strong> e grazie<br />

ai finanziamenti europei, si cercò di tracciare un doppio <strong>per</strong>corso in modo da ‛aprire’ le<br />

aule e soprattutto ‛riconvertire’ i pochi laboratori vecchi. La prima via fu quella di evitare<br />

che fossero le classi ad andare nel laboratorio 17 , ma che fossero gli <strong>strumenti</strong> ad entrare in<br />

classe, grazie ad alcuni armadietti mobili contenenti il necessario <strong>per</strong> la didattica: tavoletta<br />

grafica, proiettore, casse acustiche, collegamento alla tv satellitare, macchinetta fotografica<br />

e, soprattutto, uno schermo interattivo (Sympodium della Smart che, utilizzando lo<br />

stesso software della LIM – Notebook – rappresenta l’ideale <strong>per</strong> la didattica in quanto la<br />

penna/mouse non ha problemi di ombra, avendo il proiettore al di sopra della testa del<br />

docente il quale potrà essere rivolto verso la classe). Una fase successiva si è concretizzata<br />

nel <strong>per</strong>iodo più recente dotando diverse aule di lavagna interattiva part-time (Mimio),<br />

cioè una barra che si attacca su una su<strong>per</strong>ficie liscia (una lavagna magnetica <strong>per</strong> pennarelli<br />

a secco) e che, grazie ad una rete ad infrarossi, la rende interattiva. Si tratta di una scelta<br />

intermedia e non <strong>per</strong>fetta, ma efficace <strong>per</strong> la fase di passaggio che si sta vivendo <strong>per</strong>ché<br />

<strong>per</strong>mette di coesistere allergici, immigrati e nativi digitali.<br />

Il secondo <strong>per</strong>corso intrapreso e, che <strong>per</strong> certi versi ha <strong>per</strong>messo di s<strong>per</strong>imentare concretamente<br />

e rendere possibile il tutto, ha portato a rivedere gli standard dei laboratori scientifici<br />

riorganizzati in tre aree e rendendoli di fatto multidisciplinari 18 , smontando quella che era<br />

la teoria dei sancta sanctorum 19 disciplinari e pensando a tre aree distinte e integrate. E su<br />

questa linea che sono nati o ri-nati negli ultimi anni i laboratori del Liceo <strong>per</strong>mettendo una<br />

17 PON finanziamento FESR: Allargare la rete delle conoscenze.<br />

18 «Nel nostro sistema d’istruzione, gli indirizzi classico e scientifico e magistrale presentano infatti un<br />

tratto distintivo liceale che privilegia i caratteri di formazione generale rispetto a quelli specialistici.<br />

D’altro canto una formazione di questo tipo, che vuole tener conto delle esigenze della società moderna, non<br />

può non tenere in particolare considerazione una cultura di base nel settore scientifico e tecnologico che, liberatasi<br />

dall’eccesso di teoria che la caratterizza, acquisti un giusto impianto s<strong>per</strong>imentale basato sull’attività<br />

o<strong>per</strong>ativa.<br />

Il laboratorio (reale o simulato) deve essere, <strong>per</strong>ciò, inteso sia come spazio finalizzato all’esecuzione di<br />

compiti prefissati e all’acquisizione di specifiche abilità s<strong>per</strong>imentali, sia come orizzonte culturale nel quale<br />

gli studenti possano gradualmente appropriarsi di modi di osservare, descrivere e interpretare i fenomeni naturali.<br />

In tale prospettiva il laboratorio va quindi concepito non come semplice “spazio o<strong>per</strong>ativo di supporto”<br />

ma come «spazio formativo integrato».<br />

[…] «Questa filosofia comporta <strong>per</strong>tanto anche una strutturazione nuova degli spazi che, <strong>per</strong> quanto possa<br />

consentire la situazione edilizia dei singoli istituti, deve prevedere una Area Centrale (Aula di presentazione)<br />

(AC) attrezzata anche con apparecchiature multimediali attorno alla quale si sviluppano le Aree Laboratorio<br />

polivalenti (AL) e le Aree di progettazione (AP)». MIUR, Progetto Set - Laboratorio scientifico-tecnologico<br />

<strong>per</strong> o Licei ed ex Istituti Magistrali, Linee Guida.<br />

19 Sancta Sanctorum sia <strong>per</strong>ché c’erano <strong>strumenti</strong> intoccabili, ma anche <strong>per</strong>ché il Sommo sacerdote ci entrava<br />

una volta l’anno.<br />

- 125 -


Antonio Rollo<br />

maggiore varietà nella proposta didattica e che ha <strong>per</strong>messo, di conseguenza, una migliore<br />

penetrazione degli <strong>strumenti</strong> tecnologici anche nelle singole aule secondo il principio della<br />

gradualità.<br />

Nasce così l’idea di fare lezione altrove, non più in aula ma lì dove c’è la possibilità di<br />

vedere e fare. È stata, ed è, l’idea di «andare a fare religione» in un luogo diverso (che non<br />

è una cappella!), sia <strong>per</strong> dare l’idea della novità, che <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere agli studenti di creare<br />

uno stacco tra il prima e il dopo. Sia quando la lezione si svolgeva nell’Aula di presentazione<br />

(semplicemente chiamata Aula Video) che, nell’ultimo <strong>per</strong>iodo, nel laboratorio linguistico-multimediale,<br />

gli <strong>strumenti</strong> vengono utilizzati prevalentemente <strong>per</strong> la visione comune<br />

(ognuno con il proprio monitor ed insieme con l'unica LIM proiettata sugli schermi) <strong>per</strong>ché<br />

sostanzialmente rimane l’idea della lezione frontale.<br />

Ultimamente, anche se solo <strong>per</strong> le prime classi, visto il quasi generalizzato utilizzo dei<br />

software di base e una discreta conoscenza degli <strong>strumenti</strong>, è stato possibile s<strong>per</strong>imentare dei<br />

lavori in coo<strong>per</strong>ative learning sulla Religione 20 in generale e sulle religioni antiche (egizia,<br />

mesopotamica, greca e romana). Gli studenti sono stati divisi in gruppi e ed a ognuno di essi<br />

è stato affidato uno degli argomenti (scelto o sorteggiato in caso di più richieste), poi è stato<br />

messo a disposizione sul sito un <strong>per</strong>corso/mappa e una scheda che deve riportare ciò che ogni<br />

studente ha fatto a casa e ciò che farà <strong>per</strong> la settimana successiva oltre a quanto il gruppo ha<br />

fatto in classe <strong>per</strong> assemblare tutto il materiale trovato, rielaborato e prodotto. Il tutto andrà<br />

a finire, dopo la presentazione agli altri gruppi, all’interno di un unico prodotto della classe<br />

da utilizzare on line, o su cd-rom o su ipad.<br />

Creare e condividere un «depositum-lectionis» o cartella della prof.ssa<br />

Mary Poppins<br />

Lo schema della lezione con lo stretto necessario viene così predisposto una volta<br />

(torna il risparmio del <strong>tempo</strong>!), poi in base alla classe e all’andamento della lezione si può<br />

arricchire, snellire… <strong>per</strong>sonalizzare. A questo punto l’obiettivo di tutti (leggi: membri del<br />

dipartimento consiglio di classe) potrebbe essere quello della condivisione del materiale,<br />

in modo da creare un ‛depositum-lectionis’ <strong>per</strong> essere tutti coscienti del <strong>per</strong>corso che si sta<br />

facendo all’interno della stessa classe o dello stesso dipartimento. Mettere in comune il<br />

materiale significa che l’approfondimento o l’impostazione dell’unità didattica con i<br />

rimandi, gli allegati, i riferimenti può essere fatta da alcuni docenti su una parte e da altri<br />

su di un’altra. Ecco di nuovo il risparmio del <strong>tempo</strong>! Sarebbe un modo <strong>per</strong> uscire da una<br />

scuola dove ogni docente è l'unico pilastro della scuola, unico faro della conoscenza.<br />

Anche in questo caso torna il ruolo docente uno dei freni che rende immobile la scuola. È<br />

un modo <strong>per</strong> uscire dal fare Scuola alla Monet, nel classico stile impressionista, dove si ha<br />

l’idea di essere scuola, ma non si vedono i contorni, i compiti, gli obiettivi, le strategie.<br />

Strumenti di condivisione<br />

Con il <strong>tempo</strong> il materiale prodotto <strong>per</strong> essere consultato, approfondito, implementato ha<br />

bisogno di uno spazio raggiungibile dai più. Il sito può essere una soluzione. Nelle sue<br />

diverse tipologie il sito <strong>per</strong>mette di essere una buona soluzione, anche se difficilmente<br />

<strong>per</strong>corribile dalla maggior parte dei docenti, soprattutto <strong>per</strong> una errata ‛ansia di prestazione’<br />

nell’affrontarne la costruzione e l’aggiornamento.<br />

20 http://www.rollomycreation.altervista.org/religione__religioni.html<br />

- 126 -


Strumenti <strong>per</strong> <strong>guadagnare</strong> <strong>tempo</strong>?<br />

In molti usano i newsgroups, essenziali, <strong>per</strong>chè utili alla condivisione dei files e alla<br />

discussioni tematiche sincrone o asincrone. In parte sono stati sostituiti, con le stesse finalità,<br />

dai gruppi di contatti chiusi sui social network, ma rappresentano un serio ostacolo al<br />

risparmio di <strong>tempo</strong>, <strong>per</strong>ché forieri di distrazioni. È come dire ad un goloso impenitente di<br />

andare a prendere la traccia <strong>per</strong> i compiti all’interno di una mega-pasticceria.<br />

Oggi costruire un sito non è difficilissimo (foto 8) e non richiede conoscenze di programmazione<br />

o di Master al Mit. Naturalmente ci si riferisce ai siti utili alla realizzazione<br />

di un deposito statico di materiale <strong>per</strong> la didattica, le segnalazioni, gli approfondimenti e<br />

le verifiche (su cui si tornerà a breve) e non quelli che <strong>per</strong> l’inserimento di un documento<br />

richiedono un solido filo di Arianna <strong>per</strong> non <strong>per</strong>dersi. Per necessità o <strong>per</strong> diletto è capitato<br />

di utilizzare diverse modalità <strong>per</strong> costruire e/o gestire dei siti 21 ed alcuni <strong>per</strong> semplicità<br />

e efficacia potrebbero fare al caso del docente che vuole creare la propria borsa di Mary<br />

Poppins da cui estrarre al momento opportuno il <strong>per</strong>corso adatto. Lasciando da parte il<br />

macchinoso e “<strong>per</strong>di<strong>tempo</strong>” di Joomla (opensource, implementabile e con buoni sviluppi,<br />

ma è troppo!), si può fare ricorso a Wordpress (di base gratuito, con diverse tipologie di<br />

utilizzo e divertenti template <strong>per</strong> tutti i gusti); entrambi <strong>per</strong>mettono di lavorare diretta-<br />

Foto 8 - Homepage del sito-deposito su cui si può trovare il materiale <strong>per</strong> la didattica, <strong>per</strong><br />

l'approfondimento e <strong>per</strong>fino <strong>per</strong> le lezione dei corsi <strong>per</strong> l'ECDL.<br />

21 www.liceodegiorgi.it era progettato con WebSite5, come anche www.rollomycreation.altervista.org ;<br />

www.liceodegiorgi.gov.it si basa su una piattaforma Joomla; www.toniorollo.altervista.org (un blog che ospita<br />

articoli e altro <strong>per</strong> lo più di articoli sul laicato cattolico pubblicati su L’Ora del Salento), www.irclecce.it (sito<br />

dell’Ufficio degli Insegnanti di Religione Cattolica dell’arcidiocesi di Lecce) e ilcaffedicosimo.wordpress.com<br />

sono basati su Wordpress; il sito <strong>per</strong> questionari del Liceo De Giorgi: https://sites.google.com/site/liceodegiorgi/<br />

si poggia ed è stato creato con l’applicazione <strong>per</strong> la costruzione dei siti direttamente sulla piattaforma di<br />

Google.<br />

- 127 -


Antonio Rollo<br />

mente online (il che in alcuni casi potrebbe essere un problema!). Sempre online e con il<br />

supporto con tutti i passaggi richiesti è possibile creare un sito all’interno di Google.<br />

Google Chrome<br />

Da qualche <strong>tempo</strong> anche Google si è a<strong>per</strong>to a nuovi scenari facendo la scelta di diventare<br />

una vera piattaforma con una miriade di opportunità tali da rendere quasi inutile il<br />

ricorso ad altri software. Da quando Chrome è sbarcato sul web ha puntato alla <strong>per</strong>sonalizzazione<br />

della scrivania on line di ogni utente. Chrome <strong>per</strong>mette a ciscuno di accedere<br />

con le proprie credenziali di Gmail ed avere davanti un desktop proprio, con tanto di<br />

Applicazioni, di preferiti, oltre naturalmente al pacchetto offerto dalla casa: posta elettronica<br />

(Gmail), il calendario (Calendar), hardisk (Drive – 5 Gb di spazio gratuito - con tanto<br />

di software <strong>per</strong> la creazione e lettura di documenti di testo, i fogli elettronici, le presentazioni,<br />

i moduli <strong>per</strong> le “verfiche”), album fotografici (Picassa), Youtube oltre al classico<br />

strumento di ricerca e tanto altro ancora. Tra le novità utili al docente c’è l’applicazione<br />

Chrome Web Store all’interno della quale si possono trovare tantissimi programmi <strong>per</strong> la<br />

didattica delle diverse discipline, specie quelle di Lingue e scientifiche, e tantissime applicazione<br />

<strong>per</strong> la realizzazione di questionari e verifiche.<br />

Il desktop di Chrome (foto 8) assume l’aspetto del video dei telefoni con tutte le applicazione<br />

(programmi) utili e specifici in modo da avere la stessa impostazione su qualsiasi<br />

computer ci si colleghi evitando di andare ogni volta alla ricerca dei «propri programmi»<br />

(altro risparmio di <strong>tempo</strong>!). All’interno, oltre al Geogebra o altri programmi <strong>per</strong> la didattica,<br />

è possibile trovare anche i clouds.<br />

I Clouds<br />

Il cielo sopra… agli <strong>strumenti</strong> è sempre più carico di nuvole. Il cloud è nuovo strumen-<br />

Foto 8 - Desktop di Google Chrome con alcune delle App di frequente utilizzo. Nell'ultima riga si<br />

possono notare alcuni clouds come dropbox, box, skydrive, google drive e il raccoglitore di clouds<br />

come jolidrive. Gli ultimi della prima e seconda riga i programmi che, con Moduli google, vengono<br />

utilizzati <strong>per</strong> le verifiche e questionari. Tutti i programmi - gratuiti - sono inseriti da Chrome<br />

App Store, il primo in alto a sinistra.<br />

- 128 -


Strumenti <strong>per</strong> <strong>guadagnare</strong> <strong>tempo</strong>?<br />

to che <strong>per</strong>mette di buttare le pendrive e di lavorare sempre sullo stesso documento anche<br />

se ci si sposta su computer diversi. Infatti scaricato il programma del cloud sui diversi<br />

computer (in genere nella cartella documenti) che si usano (scuola, portatile, fisso casa,<br />

ecc.) si può lavorare in locale, salvare il file e ritrovarselo sulla nuvola <strong>per</strong> lavorare su un<br />

quarto pc direttamente collegandosi via internet (direttamente o attraverso l’icona presente<br />

su Chrome), o sui computer di casa che nel momento in cui si sono collegati ad internet<br />

hanno sincronizzato tutto.<br />

I clouds gratuiti sono diversi: alcuni <strong>per</strong>mettono un semplice deposito dei file (dropbox o<br />

box), altri con all’interno dei programmi aggiuntivi che <strong>per</strong>mettono di creare direttamente file<br />

senza installare il pacchetto Office (Google Drive, di cui già si è parlato, o skydrive che ha<br />

formati bonsai dello stesso pacchetto dei programmi della Microsoft). Quasi tutti mettono a<br />

disposizione uno spazio gratuito di deposito di 5 Gb. Da qualche <strong>tempo</strong> c’è anche un’applicazione<br />

(sempre su Chrome) come Jolidrive che <strong>per</strong>mette di governare tutti i clouds all’interno<br />

della stessa piattaforma. Particolarità delle cartelle depositate sui cloud è quella di poterne<br />

condividere il contenuto anche con altri (colleghi, alunni, amici), i quali potranno accedere<br />

ed eventualmente contribuire e modificare solo i files contenuti nella cartella condivisa.<br />

Il registro on line<br />

Un buon strumento di condivisione del materiale con gli studenti è rappresentato anche<br />

dal registro elettronico che, oltre ad essere un efficace mezzo <strong>per</strong> la trasparenza della<br />

comunicazione e valutazione, <strong>per</strong>mette l’inserimento degli schemi utilizzati o creati in<br />

classe (<strong>per</strong> esempio con la LIM) e collegarli ad un argomento e quindi associarlo all’intera<br />

classe o ad alcuni studenti <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o o <strong>per</strong> l’approfondimento. In alcuni lo stesso<br />

schema generale a più classi parallele.<br />

Strumenti <strong>per</strong> le verifiche<br />

Una delle maggiori difficoltà, anche <strong>per</strong> il <strong>tempo</strong> impiegato <strong>per</strong> la preparazione e <strong>per</strong> la<br />

tabulazione delle risposte, è rappresentata dalle verifiche a risposta chiusa (nelle diverse<br />

tipologie) o a<strong>per</strong>ta che si somministrano <strong>per</strong>iodicamente agli studenti <strong>per</strong> verificare il <strong>per</strong>corso<br />

fatto. Una soluzione si può trovare nei diversi programmi che <strong>per</strong>mettono di organizzare<br />

e preparare la prova, <strong>per</strong> verificarla (almeno <strong>per</strong> le risposte chiuse) e <strong>per</strong> tabularne le risposte<br />

(<strong>per</strong> una successiva analisi globale dei risultati). A parte Quizfaber, un po’ troppo statico, si<br />

può fare ricorso a Google Moduli che oltre a dare una visualizzazione accattivante all’interno<br />

di diverse “strutture”, può essere incorporato all’interno di una pagina di un sito, si può<br />

inviare direttamente e in più tabula direttamente le risposte in un foglio di calcolo di Google<br />

drive (compatibile ed esportabile in Excel) creando automaticamente dei grafici in base alle<br />

risposte.<br />

Sempre all’interno del Web Google Store ci sono diversi programmi, anche in italiano,<br />

come Questbase, che <strong>per</strong>mettono di creare una banca dati di domande (es. 100) da cui<br />

vengono estratte quelle (es. 20/30) che in ordine sparso e con le possibili risposte casualmente<br />

messe verranno visualizzate sul sito di riferimento o stampate <strong>per</strong> lo studente. Al<br />

termine della prova il docente avrà i sui dati già tabulati e lo studente il risultato della prova<br />

sostenuta (eccetto le domande a<strong>per</strong>te). Il deposito può essere arricchito nel <strong>tempo</strong> e sistemato,<br />

<strong>per</strong>sonalizzato alla classe. Un lavoro fatto una volta <strong>per</strong> tutte, senza <strong>per</strong>dere ciò che<br />

si è fatto una volta.<br />

- 129 -


Antonio Rollo<br />

È pur vero che già da <strong>tempo</strong> diverse scuole utilizzano, attraverso lo stesso sito istituzionale,<br />

una piattaforma come Moodle che <strong>per</strong>mette di avere tutto (deposito e verifiche) a<br />

portata di clic.<br />

Conclusioni<br />

La leggenda vuole che quando questo pezzo andrà in stampa già tutto ciò che è stato<br />

scritto sarà caduco, sarà passato e quindi, si potrebbe pensare che si è <strong>per</strong>so… <strong>tempo</strong>.<br />

Riecheggiano ancora le parole dell’antico adagio paterno: «Chi fa e ri-fa, non <strong>per</strong>de mai<br />

<strong>tempo</strong>» ma guadagna <strong>tempo</strong> <strong>per</strong>ché sa come affrontare la novità. E i Nativi digitali sono la<br />

più grande novità che si incontra ogni anno e ogni volta sempre diversa e… nuova.<br />

Era un mercante di pillole <strong>per</strong>fezionate che calmavano la sete.<br />

Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno<br />

di bere.<br />

«Perché vendi questa roba?» disse il piccolo principe.<br />

«È una grossa economia di <strong>tempo</strong>», disse il mercante, «Gli<br />

es<strong>per</strong>ti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano 53 minuti a settimana».<br />

«E cosa se ne fa di questi 53 minuti?»<br />

«Se ne fa quel che si vuole...»<br />

«Io», disse il piccolo principe, «se avessi 53 minuti da spendere,<br />

camminerei adagio adagio verso una fontana...»<br />

Antoine De Saint-Exupéry<br />

Stupidi noi che facciamo di tutto, anzi di più!<br />

n.d.a.<br />

Sitografia<br />

www.apple.com/it/support/ibooksauthour/<br />

http://www.exelearning.it/creare-learning-object/exelearning/progettazione-didattica/<br />

tecniche-di-progettazione.html<br />

www.ilcaffedicosimo.wordpress.com<br />

www.irclecce.it<br />

www.issu.com<br />

www.liceodegiorgi.gov.it<br />

www.rollomycreation.altervista.org<br />

www.rollomyreligion.altervista.org<br />

https://sites.google.com/site/liceodegiorgi/<br />

www.toniorollo.altervista.org<br />

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