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Relazione Programmatica - Unione dei Comuni del Pratomagno

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Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

le proposte saranno ordinate ed istruite a cura <strong>del</strong>l'Ufficio, il quale provvederà a<br />

redigere un database di tutte le proposte pervenute e ad associare a ciascuna<br />

proposta un'istruttoria sintetica, evidenziando la congruità rispetto ai criteri contenuti<br />

nel bando;<br />

la Giunta Comunale, vista l'istruttoria <strong>del</strong>l'Ufficio predisporrà la proposta per la<br />

formazione <strong>del</strong> Quadro Previsionale Strategico Quinquennale; tale proposta sarà<br />

discussa dalla competente Commissione Consiliare, per essere successivamente<br />

sottoposta all'approvazione <strong>del</strong> Consiglio Comunale;<br />

il Consiglio Comunale adotterà un provvedimento finale di indirizzo, dando esplicità<br />

menzione di ciascuna <strong>del</strong>le proposte presentate, <strong>del</strong>la loro ammissibilità e degli<br />

indirizzi da seguire ai fini <strong>del</strong> loro possibile inserimento nel nuovo Regolamento<br />

Urbanistico.<br />

Specifici approfondimenti saranno effettuati in merito alla fattibilità economica degli<br />

interventi, mediante ricorso a tecniche perequative e compensative, e alla incidenza degli<br />

stessi interventi sul sistema <strong>del</strong>la mobilità.<br />

L'istituto <strong>del</strong>la perequazione urbanistica è espressamente previsto nell'ordinamento<br />

<strong>del</strong>la Regione Toscana dall'art. 60 <strong>del</strong>la L.R.T 1/2005 e <strong>del</strong>l'art. 16 <strong>del</strong> Regolamento 3/R<br />

<strong>del</strong> 9 febbraio 2007.<br />

Esso consiste nell'equa ripartizione tra tutti i proprietari interni ad un ambito di<br />

trasformazione <strong>dei</strong> costi e <strong>dei</strong> benefici relativi alle trasformazioni stesse (tenendo in<br />

debita considerazione l'effettivo stato <strong>dei</strong> luoghi ed i vincoli presenti).<br />

La perequazione urbanistica <strong>del</strong>la Regione Toscana è quindi “parziale e a posteriori” in<br />

quanto si applica solo all'interno <strong>del</strong>le aree di trasformazione ed è attuata dai singoli<br />

proprietari nell'ambito <strong>del</strong>l'approvazione di un piano attuativo, contenente un programma<br />

di ricomposizione fondiario.<br />

Tale approccio tradizionale che trova il suo fondamento giuridico nel comparto urbanistico<br />

<strong>del</strong>la L. 1150/42, si contrappone al mo<strong>del</strong>lo “totale e a priori” introdotto da altre regioni<br />

quali ad esempio la Lombardia, nel quale la perequazione non è limitata all'ambito di<br />

trasformazione ma interessa tutto il territorio comunale, con esclusione <strong>del</strong>le aree<br />

agricole e degli ambiti già edificati.<br />

In questo caso sono individuati i fondi “accipienti o di atterraggio” (dove effettivamente si<br />

costruisce) ed i fondi “sorgenti o di decollo” (che hanno una potenzialità edificatoria “da<br />

vendere”). Essi non sono legati tra loro come avviene nel mo<strong>del</strong>lo toscano all'interno di<br />

un'area di trasformazione; ogni proprietario <strong>del</strong> fondo accipiente può, pertanto,<br />

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