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Relazione Programmatica - Unione dei Comuni del Pratomagno

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secondo regolamento urbanistico<br />

COMUNE di EMPOLI<br />

Provincia di Firenze<br />

Settore III - Politiche Territoriali<br />

Secondo Regolamento Urbanistico e<br />

contestuale Variante di minima entità al Piano Strutturale<br />

relazione programmatica<br />

Integrazione all’Avvio <strong>del</strong> Procedimento disposto con DGC n.180/2010<br />

maggio 2012


Sindaco: Luciana Cappelli<br />

Assessore all ‘Urbanistica ed Edilizia privata : Franco Mori<br />

Dirigente <strong>del</strong> Settore: Marco Carletti<br />

Responsabile <strong>del</strong>l’Ufficio di Piano: Daniela Campolmi<br />

Ufficio di Piano<br />

Daniele Alamia<br />

Andrea Bonatti<br />

Romina Falaschi<br />

Chiara Lotti<br />

Cristina Sichi


Indice<br />

1. Strumentazione urbanistica approvata e procedimenti in corso pag. 1<br />

2. Il percorso di adeguamento e aggiornamento <strong>del</strong>la strumentazione urbanistica<br />

comunale<br />

pag.2<br />

2.1 La relazione di monitoraggio<br />

2.2 La metodologia adottata<br />

3. Descrizione <strong>dei</strong> contenuti e degli obiettivi <strong>del</strong> 2° RU pag.6<br />

3.1 Ripianificazione <strong>del</strong>le aree soggette a piano attuativo che hanno perso efficacia<br />

3.2 Quantificazione <strong>del</strong>le dimensioni massime sostenibili<br />

3.2.1. Definizione degli obiettivi e degli indirizzi strategici<br />

3.2.2. Analisi <strong>dei</strong> vincoli e <strong>del</strong>le invarianti strutturali<br />

3.2.3. Analisi <strong>del</strong>le dinamiche demografiche<br />

3.2.4. Analisi comparata <strong>del</strong> dimensionamento di altri comuni toscani (dati<br />

IRPET)<br />

3.2.5. Conclusioni<br />

3.3 Ripianificazione <strong>del</strong>le aree con vincoli espropriativi decaduti e aggiornamento <strong>del</strong>lo<br />

strumento urbanistico relativo alle richieste <strong>del</strong> Ufficio LLPP, e rete <strong>del</strong>le<br />

infrastrutture.<br />

3.4 Aggiornamento <strong>del</strong> Quadro Conoscitivo relativamente ai Vincoli morfologici e<br />

conformativi <strong>del</strong> territorio.<br />

3.4.1. La valorizzazione <strong>del</strong>le emergenze archeologiche<br />

3.4.2 L'ANPIL “Arnovecchio”<br />

3.5 Aggiornamento <strong>del</strong> Quadro Conoscitivo relativamente agli aspetti<br />

geologici/sismici/idraulici<br />

3.6 Revisione <strong>del</strong>la disciplina degli usi e <strong>del</strong>le funzioni<br />

3.7 Revisione <strong>del</strong>la disciplina relativa al Patrimonio Edilizio Esistente<br />

3.8 Revisione <strong>del</strong>le NTA sulla base <strong>del</strong>l’esperienza acquisita negli anni di applicazione<br />

<strong>del</strong> RU e <strong>del</strong>le modifiche normative nel frattempo sopravvenute<br />

3.9 La disciplina degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili<br />

3.10 Disciplina in materia di impianti di radio-telecomunicazioni<br />

3.11 Aggiornamento PEBA<br />

3.12 nformatizzazione <strong>del</strong>la strumentazione urbanistica<br />

4. La Valutazione ambientale strategica pag. 43


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

1. Strumentazione urbanistica approvata e procedimenti in corso<br />

Ai fini <strong>del</strong>la illustrazione <strong>del</strong> presente provvedimento di revisione <strong>del</strong>la strumentazione<br />

Urbanistica, che porterà alla redazione <strong>del</strong> secondo Regolamento Urbanistico, si ritiene<br />

opportuno premettere la cronologia degli atti che precedono la proposta in oggetto o che<br />

sono in corso di svolgimento, riportando il collegamento ipertestuale per una<br />

consultazione specifica degli argomenti trattati.<br />

Il Comune di Empoli ha approvato il Piano Strutturale nel 2000, e il Regolamento<br />

Urbanistico nel 2004, secondo i disposti <strong>del</strong>la Legge Regionale Toscana 16 gennaio 1995,<br />

n.5, vigente al momento <strong>del</strong>la redazione e approvazione degli atti:<br />

Piano Strutturale approvato con D.C.C. n. 43 <strong>del</strong> 30/03/2000:<br />

http://www.comune.empoli.fi.it/menu.html<br />

- Il 1° Regolamento Urbanistico approvato con D.C.C. n. 137 <strong>del</strong> 21/12/2004, che è<br />

divenuto efficace dalla data di pubblicazione sul BURT <strong>del</strong> 26 gennaio 2005:<br />

http://www.comune.empoli.fi.it/piano_regolatore/htm/reg_indice05.htm<br />

Attualmente sono in corso di svolgimento i seguenti Procedimenti:<br />

Variante anticipatoria relativa ai P.U.A. <strong>del</strong> 1° R.U. selezionati nell'ambito <strong>del</strong><br />

bando pubblico:<br />

Approvazione bando pubblico D.G.C. n. 28 <strong>del</strong> 10/03/2011;<br />

Approvazione graduatoria <strong>del</strong> bando pubblico D.G.C. n. 4 <strong>del</strong>l'11/01/2012;<br />

Avvio <strong>del</strong> procedimento di verifica di assoggettabilità alla VAS D.G.C. n. 23 <strong>del</strong><br />

20/02/2012;<br />

Conferenza <strong>dei</strong> servizi 11/04/2012.<br />

http://www.comune.empoli.fi.it/i_progetti/valutazione/variante_anticipatoria.htm<br />

Realizzazione di una nuova viabilità di collegamento tra via Piovola e la viabilità<br />

principale <strong>del</strong> quadrante nord est:<br />

Avvio <strong>del</strong> procedimento D.G.C. n. 152 <strong>del</strong> 16/11/11;<br />

http://www.comune.empoli.fi.it/i_progetti/valutazione/via_Piovola.htm<br />

Realizzazione nuova strada di collegamento tra il nuovo svincolo FI.PI.LI. “Empoli”<br />

e la rotonda di via <strong>dei</strong> Cappuccini:<br />

Avvio <strong>del</strong> procedimento D.G.C. n. 110 <strong>del</strong> 28/07/2011.<br />

http://www.comune.empoli.fi.it/i_progetti/valutazione/avviso_nuovo_svincoloFIPI<br />

LI.htm<br />

1


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

2. Il percorso di adeguamento e aggiornamento <strong>del</strong>la strumentazione<br />

urbanistica comunale<br />

A partire dal 26 gennaio 2010, trascorso un quinquennio dall’approvazione <strong>del</strong> 1°<br />

Regolamento Urbanistico, hanno perso efficacia le previsioni a carattere espropriativo e<br />

quelle relative ai piani attuativi di iniziativa privata non convenzionati, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 55<br />

comma 5 e 6 <strong>del</strong>la LRT 1/2005.<br />

Per far fronte alle difficoltà venutesi a creare in campo edilizio urbanistico con DGC n.<br />

180 <strong>del</strong> 24 novembre 2010, l’Amministrazione Comunale ha avviato il procedimento di<br />

revisione <strong>del</strong>la strumentazione urbanistica, anche in adeguamento alla sopraggiunta<br />

disciplina regionale:<br />

L.R. n. 1 <strong>del</strong> 3 gennaio 2005: “Norme per il governo <strong>del</strong> territorio e relativi<br />

regolamenti attuativi;<br />

D.C.R. n. 72, <strong>del</strong> 24 luglio 2007: Piano d’Indirizzo Territoriale (attualmente<br />

implementato per la disciplina paesaggistica con <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong> Consiglio Regionale n.<br />

32 <strong>del</strong> 16 giugno 2009).<br />

A seguito <strong>del</strong>la comunicazione di avvio <strong>del</strong> procedimento ai sensi <strong>del</strong>l’art. 15, L.R. 3<br />

gennaio 2005 n.1, hanno fornito il loro contributo i seguenti organismi pubblici:<br />

l’Autorità di Bacino <strong>del</strong> Fiume Arno che, con nota prot. n. 1929 <strong>del</strong> 14/01/2011, ha<br />

segnalato che gli strumenti di pianificazione territoriale e gli atti comunali di governo <strong>del</strong><br />

territorio dovranno risultare conformi al complesso <strong>del</strong>la pianificazione vigente, con<br />

particolare riferimento alla problematica idraulica;<br />

l’Ufficio Tecnico <strong>del</strong> Genio Civile <strong>del</strong>la Regione Toscana che, con nota prot. n.<br />

17867 <strong>del</strong> 05/04/2011, ha manifestato la sua disponibilità a procedere ad una<br />

collaborazione tecnica per la redazione di studi geologici idraulici, a seguito <strong>del</strong>la<br />

revisione generale <strong>del</strong> PAI ed all’aggiornamento <strong>del</strong>la disciplina regionale D.P.G.R. 25<br />

ottobre 2011, n. 53/R, volti all’implementazione degli studi idraulici vigenti ed<br />

all’individuazione di una programmazione di interventi unitari e risolutivi per la messa in<br />

sicurezza idraulica nella parte orientale <strong>del</strong> territorio comunale.<br />

2.1 La relazione di monitoraggio<br />

Con la stessa <strong>del</strong>iberazione n. 180 <strong>del</strong> 24 novembre 2010, la Giunta Comunale ha<br />

demandato all'Ufficio la redazione <strong>del</strong>la <strong>Relazione</strong> sul monitoraggio degli effetti <strong>del</strong>le<br />

trasformazioni attuate sulle risorse essenziali <strong>del</strong> territorio, al fine di <strong>del</strong>ineare il quadro<br />

2


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

conoscitivo e di introdurre nella revisione <strong>del</strong>la strumentazione vigente, eventuali<br />

interventi correttivi.<br />

Detta relazione, elaborata ai sensi <strong>del</strong>la legislazione regionale, è stata predisposta<br />

nell'anno 2011 ed è visionabile al seguente indirizzo:<br />

http://www.comune.empoli.fi.it/i_progetti/valutazione/monitoraggio.htm.<br />

La relazione di monitoraggio mette in luce gli aspetti <strong>del</strong>la Legge Regionale Toscana 16<br />

gennaio 1995, n.5, ad oggi superata, che hanno indirizzato l’elaborazione sia <strong>del</strong> Piano<br />

Strutturale, approvato nel 2000, che <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico, approvato nel 2005.<br />

Al fine di inquadrare gli obiettivi e i contenuti <strong>del</strong> Secondo Regolamento Urbanistico, si<br />

ritiene utile riassumere di seguito le principali criticità emerse nel suddetto documento.<br />

In particolare, a livello di Piano Strutturale è stato rilevato:<br />

- Un dimensionamento sottostimato, carente <strong>del</strong>l’individuazione <strong>del</strong>la quota parte<br />

<strong>del</strong> dimensionamento da assorbire con il recupero e limitato solo ad alcune<br />

funzioni;<br />

- La mancata valutazione <strong>del</strong>la potenzialità residua <strong>del</strong> Piano Regolatore<br />

Generale previgente, in particolare per valutare le reali potenzialità <strong>del</strong>la<br />

“città consolidata”;<br />

- Uno scarso approfondimento <strong>del</strong>la tematica legata all’edilizia residenziale sociale<br />

che, pur essendo un obiettivo <strong>del</strong> PS, non è stata “quantificata” rispetto alla<br />

totalità <strong>del</strong> fabbisogno abitativo e non è stata accompagnata da strategie attuative<br />

efficaci e moderne.<br />

Mentre a livello di Regolamento Urbanistico, il Monitoraggio ha evidenziato:<br />

- La parziale inadeguatezza <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico vigente rispetto alle<br />

novità legislative sopraggiunte dopo la sua approvazione; il RU avrebbe infatti<br />

dovuto prevedere un dimensionamento tale da esser consumato nell’arco di<br />

cinque anni, lasciando la capacità residua ai successivi regolamenti;<br />

- La necessità di una revisione <strong>del</strong>la disciplina <strong>del</strong> patrimonio edilizio esistente sia<br />

attraverso la normativa, sia attraverso una rilettura degli ambiti <strong>del</strong> tessuto<br />

urbano consolidato;<br />

- La necessità di analizzare le previsioni <strong>del</strong> nuovo strumento urbanistico nelle aree<br />

già urbanizzate, tenendo in considerazione il volume realizzato negli ultimi<br />

anni, poiché pur non consumando territorio, consumano risorse e inducono<br />

criticità e dunque devono essere analizzate in termini di sostenibilità urbana<br />

e ambientale.;<br />

3


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

- La necessaria programmazione <strong>del</strong>le previsioni relative ai vincoli preordinati<br />

all’esproprio, secondo il quadro previsionale quinquennale.<br />

1.2 La metodologia adottata<br />

In considerazione <strong>del</strong>la complessità <strong>dei</strong> temi da trattare e <strong>del</strong>la contestuale necessità di<br />

procedere celermente alla ripianificazione <strong>del</strong>le aree soggette a PUA (Piani Urbanistici<br />

Attuativi) che hanno perso efficacia e <strong>del</strong>le aree con vincoli di esproprio decaduti, è stato<br />

individuato un percorso di aggiornamento <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico articolato in due<br />

fasi, una anticipatoria e l'altra generale, scandite dall’emissione di due Avvisi pubblici,<br />

secondo il sistema <strong>del</strong>la concorsualità prevista dall’art. 13 <strong>del</strong> DPGR 3/R <strong>del</strong> 9 febbraio<br />

2007.<br />

A queste due fasi, in una logica di regia unitaria e sistemica, si aggiungerà una terza<br />

fase relativa ad una complessiva riflessione sui contenuti <strong>del</strong> Piano Strutturale, in<br />

relazione soprattutto ad un quadro socio-economico e normativo di riferimento<br />

profondamente mutato.<br />

Rispetto alla D.G,.C. n. 180/2010, che prevedeva un'unica fase per la revisione generale<br />

<strong>del</strong> P.S. e <strong>del</strong> R.U. si è ritenuto opportuno, infatti, separare i due procedimenti, nell'ottica<br />

di una ulteriore semplificazione <strong>dei</strong> procedimenti stessi.<br />

Avremo, pertanto, una 1° FASE costituita dalla VARIANTE ANTICIPATORIA AL R.U.<br />

vigente che comprenderà la conclusione <strong>dei</strong> procedimenti in corso relativi:<br />

- all'approvazione <strong>dei</strong> P.U.A. <strong>del</strong> 1° R.U., selezionati nell'ambito <strong>del</strong> 1° bando<br />

pubblico;<br />

- alla realizzazione di una nuova viabilità di collegamento tra via Piovola e la viabilità<br />

principale <strong>del</strong> quadrante nord est;<br />

- alla realizzazione <strong>del</strong>la nuova strada di collegamento tra il nuovo svincolo FI.PI.LI.<br />

“Empoli” e la rotonda di via <strong>dei</strong> Cappuccini.<br />

Una 2° FASE, relativa alla REDAZIONE DEL 2° REGOLAMENTO URBANISTICO CON<br />

CONTESTUALE VARIANTE DI MINIMA ENTITA' AL PIANO STRUTTURALE, oggetto<br />

<strong>del</strong> presente avvio <strong>del</strong> procedimento.<br />

Il Quadro Conoscitivo di riferimento sarà costituito dai seguenti strumenti:<br />

- Piano d’Indirizzo Territoriale (PIT), approvato dal Consiglio Regionale con<br />

<strong>del</strong>iberazione n. 72 <strong>del</strong> 24/07/2007;<br />

4


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

- Variante al PIT con valenza di Piano Paesaggistico Regionale, adottata con<br />

<strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong> Consiglio Regionale n° 32 <strong>del</strong> 16/06/2009;<br />

- il Piano Territoriale di Coordinamento <strong>del</strong>la Provincia di Firenze (PTCP), adottato<br />

con <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong> C.P. n. 29 <strong>del</strong> 20/02/2012;<br />

- il Piano di Bacino <strong>del</strong> Fiume Arno – stralcio Assetto Idrogeologico (PAI), entrato in<br />

vigore con DPCM 06.05.2005;<br />

- il Piano Strutturale, approvato con con D.C.C. n. 43 <strong>del</strong> 30/03/2000;<br />

- il Regolamento Urbanistico, approvato con D.C.C. n. 137 <strong>del</strong> 21/12/2004.<br />

I contenuti <strong>del</strong> 2° Regolamento Urbanistico saranno definiti nel rispetto <strong>dei</strong> piani e<br />

programmi sovraordinati ad eccezione di una Variante di minima entità al Piano<br />

Strutturale che si potrà rendere necessaria per l'aggiornamento <strong>del</strong> dimensionamento<br />

(presa d'atto <strong>del</strong>le reali dinamiche di crescita <strong>del</strong>la popolazione rispetto a quelle previste<br />

dal PS) e per la modifica di alcune previsioni infrastrutturali.<br />

Andranno comunque svolti i seguenti approfondimenti:<br />

- verifica in merito alla necessità di adeguamento al nuovo PIT ed alla relativa<br />

variante adottata avente valenza di Piano Paesaggistico Regionale;<br />

- verifica in merito alla necessità di adeguamento al nuovo PTCP adottato;<br />

- verifica di coerenza <strong>dei</strong> contenuti <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico con i regolamenti<br />

attuativi <strong>del</strong>la L.R.1/2005.<br />

Una 3° FASE, relativa alla REVISIONE DEL PIANO STRUTTURALE, che,<br />

successivamente alla conclusione <strong>del</strong>le fasi precedenti comporterà, con separato<br />

procedimento, una revisione globale <strong>del</strong>la strumentazione urbanistica comunale,<br />

nell'ambito <strong>del</strong>la quale sarà redatta la Variante Generale <strong>del</strong> Piano Strutturale,<br />

conforme ai contenuti <strong>del</strong> PIT 2007 e degli altri strumenti sovraordinati.<br />

5


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

3. Descrizione <strong>dei</strong> contenuti e degli obiettivi <strong>del</strong> 2° RU<br />

Il secondo Regolamento Urbanistico dovrà provvedere:<br />

alla ripianificazione <strong>del</strong>le aree soggette a Piano attuativo che hanno perso efficacia.<br />

alla quantificazione <strong>del</strong>le dimensioni massime sostenibili <strong>del</strong> nuovo piano;<br />

alla ripianificazione <strong>del</strong>le aree con vincoli espropriativi decaduti e aggiornamento <strong>del</strong>lo<br />

strumento urbanistico relativo alle richieste <strong>del</strong> Ufficio LLPP, e rete <strong>del</strong>le<br />

infrastrutture.<br />

All'interno <strong>del</strong>lo stesso procedimento si procederà inoltre:<br />

all'aggiornamento <strong>del</strong> Quadro Conoscitivo relativamente ai Vincoli morfologici e<br />

conformativi <strong>del</strong> territorio;<br />

all'aggiornamento <strong>del</strong> Quadro conoscitivo <strong>del</strong> Piano Strutturale e <strong>del</strong> Regolamento<br />

Urbanistico, relativamente agli aspetti geologici/sismici/idraulici;<br />

alla redazione di studi idrologici-idraulici di supporto alla nuova strumentazione<br />

urbanistica, finalizzati all'adeguamento <strong>del</strong> Piano Assetto Idrogeologico <strong>del</strong> fiume<br />

Arno, ai sensi degli articoli 27 e 32 <strong>del</strong>le Norme Tecniche <strong>del</strong> P.A.I.;<br />

alla revisione <strong>del</strong>la disciplina degli usi e <strong>del</strong>le funzioni;<br />

alla revisione <strong>del</strong>la disciplina relativa al Patrimonio Edilizio Esistente;<br />

alla revisione <strong>del</strong>le NTA sulla base <strong>del</strong>l’esperienza acquisita negli anni di applicazione<br />

<strong>del</strong> RU e <strong>del</strong>le modifiche normative nel frattempo sopravvenute;<br />

all’individuazione <strong>del</strong>la aree idonee all’istallazione degli impianti fotovoltaici;<br />

alla disciplina in materia di impianti di radio-telecomunicazioni;<br />

all'aggiornamento <strong>del</strong> PEBA (piano eliminazione barriere architettoniche);<br />

all'informatizzazione <strong>del</strong>la strumentazione urbanistica.<br />

3.1 Ripianificazione <strong>del</strong>le aree soggette a piano attuativo che hanno perso<br />

efficacia.<br />

Il primo Bando pubblico (1° fase), approvato con Deliberazione G.C. n. 28 <strong>del</strong> 10<br />

marzo 2011, è stato finalizzato a fronteggiare, nelle more <strong>del</strong>l'approvazione <strong>del</strong> secondo<br />

RU ed in coerenza con il dimensionamento ed i contenuti <strong>del</strong> Piano Strutturale, le<br />

difficoltà in cui si è venuto a trovare il settore edilizio urbanistico a seguito <strong>del</strong>la perdita<br />

di efficacia degli interventi di trasformazione <strong>del</strong> territorio.<br />

La sua definizione, avvenuta con approvazione di una graduatoria contenente tre<br />

proposte di piani urbanistici attuativi (D.G.C. 87 <strong>del</strong> 23/11/2011) e con la sottoscrizione<br />

di accordi procedimentali pubblico/privati secondo gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dal<br />

bando, ha comportato, sul piano urbanistico procedurale, l’elaborazione <strong>del</strong>la “variante<br />

parziale al R.U. per la ripianificazione <strong>del</strong>le aree soggette a P.U.A. selezionate<br />

6


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

con avviso pubblico di cui alla D.G.C. n. 28/11” con contestuale procedimento di<br />

verifica di assoggettabilità alla VAS di cui all’art. 11 <strong>del</strong>la L.R.T. 1/2005 e <strong>del</strong>l’art. 22 <strong>del</strong>la<br />

L.R.T. 10/2010.<br />

In data 11 aprile 2012 si è tenuta una conferenza <strong>dei</strong> servizi al fine <strong>del</strong>la verifica di<br />

assoggettabilità sopra citata e più in generale per una compiuta valutazione <strong>del</strong>le<br />

condizioni di trasformabilità degli interventi proposti, preliminarmente alla loro adozione<br />

in Consiglio Comunale.<br />

Tuttavia, contestualmente alla procedura in itinere <strong>del</strong>la suddetta variante, considerato il<br />

limitato riscontro ottenuto dal primo Bando, l’Amministrazione ha ritenuto opportuno<br />

pubblicare un nuovo Avviso Pubblico, a carattere più generale, nella forma prevista<br />

dall’ art. 13 <strong>del</strong> DPGR n. 9 febbraio 2007, n. 3/R “ Regolamento di attuazione <strong>del</strong>le<br />

disposizioni <strong>del</strong> Titolo V <strong>del</strong>la legge regionale 3 gennaio 2005, n.1, per acquisire dalla<br />

cittadinanza ulteriori indicazioni ai fini <strong>del</strong>la definizione, previa valutazione <strong>del</strong>le<br />

condizioni di fattibilità e <strong>del</strong>l’effettiva disponibilità <strong>dei</strong> proprietari ad intervenire, <strong>del</strong><br />

Quadro previsionale strategico quinquennale <strong>del</strong> secondo Regolamento Urbanistico,<br />

previsto dall’articolo 55 <strong>del</strong>la legge urbanistica regionale.<br />

L’ Avviso pubblico è stato approvato con Delibera di C.C. n. 87 <strong>del</strong> 23/11/2011.<br />

Complessivamente sono state 55 le proposte presentate: 33 concernenti ex PUA, e 22<br />

relative a nuovi ambiti di trasformazione, come risulta dalla tavola e dalle tabelle<br />

seguenti.<br />

7


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Tavola 1 – Mappa <strong>del</strong>le proposte presentate<br />

8


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Tale Avviso, ha assunto un carattere più ampio rispetto al primo Bando, in cui la<br />

peculiarità concorsuale era stata qualificata sia da una capacità edificatoria massima<br />

differenziata nelle destinazioni residenziale e industriale/commerciale/direzionale, sia da<br />

un insieme di criteri sintetizzati in punteggi in base ai quali redigere una graduatoria.<br />

9


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Le proposte presentate ai sensi <strong>del</strong> pubblico Avviso, senza in alcun modo vincolare le<br />

scelte <strong>del</strong>l'Amministrazione Comunale (art. 9 “Disposizioni generali”), saranno valutate<br />

sulla base <strong>dei</strong> requisiti specifici previsti dallo stesso, ai fini <strong>del</strong>la redazione <strong>del</strong><br />

dimensionamento <strong>del</strong> Secondo Regolamento Urbanistico.<br />

Come per il primo Bando, è stata perseguita la scelta di coniugare lo sviluppo urbanistico<br />

con quello sociale, ambientale ed economico per il miglioramento <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>la vita<br />

<strong>dei</strong> cittadini, in particolare accompagnando lo sviluppo edilizio con la realizzazione di<br />

opere di urbanizzazione, servizi e nuove infrastrutture viarie particolarmente importanti<br />

per la città.<br />

Tra gli obiettivi specificati nel secondo Avviso (art. 7 “Criteri e modalità per l'esame <strong>del</strong>le<br />

proposte”), vi sono:<br />

la realizzazione di quote di “housing sociale” (edilizia sociale), che rispondano in<br />

modo efficace ai problemi abitativi e sociali <strong>dei</strong> soggetti deboli, quali famiglie a basso<br />

reddito, studenti, ecc.;<br />

il potenziamento degli standard urbanistici e degli spazi pubblici e di uso pubblico,<br />

nonché <strong>del</strong>le infrastrutture, degli impianti e più in generale <strong>del</strong>la qualità ambientale e<br />

sociale <strong>del</strong>l’ambito territoriale interessato;<br />

il miglioramento <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong> tessuto urbanistico ed edilizio esistente;<br />

il risparmio nell’uso <strong>del</strong>le risorse naturali disponibili e, in particolare, il contenimento<br />

<strong>del</strong>le risorse energetiche e idriche, nonché di quelle ambientali esistenti;<br />

la realizzazione di interventi previsti nel Piano triennale <strong>del</strong>le opere pubbliche e in<br />

particolare la viabilità parallela alla Fi.Pi.Li;<br />

Nell'ambito <strong>del</strong>la valutazione <strong>del</strong>le proposte saranno tenute in debita considerazione<br />

anche:<br />

soluzioni progettuali volte a risolvere in maniera concreta, operativa e risolutiva,<br />

l’efficace attuazione di previsioni di trasformazione urbanistica ed edilizia già<br />

individuate nel primo Regolamento Urbanistico come aree soggette a PUA, suscettibili<br />

di perseguire indirizzi e finalità d’interesse pubblico;<br />

interventi che riguardino ambiti di trasformazione soggetti a PUA che sono stati<br />

presentati nei cinque anni di validità <strong>del</strong> primo RU e che stavano per giungere a<br />

conclusione poco prima <strong>del</strong>la scadenza quinquennale.<br />

Le proposte saranno valutate secondo l'iter utilizzato per l'esame <strong>del</strong>le osservazioni agli<br />

strumenti urbanistici (art. 6 “Procedimento di analisi <strong>del</strong>le proposte”).<br />

In particolare:<br />

10


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

le proposte saranno ordinate ed istruite a cura <strong>del</strong>l'Ufficio, il quale provvederà a<br />

redigere un database di tutte le proposte pervenute e ad associare a ciascuna<br />

proposta un'istruttoria sintetica, evidenziando la congruità rispetto ai criteri contenuti<br />

nel bando;<br />

la Giunta Comunale, vista l'istruttoria <strong>del</strong>l'Ufficio predisporrà la proposta per la<br />

formazione <strong>del</strong> Quadro Previsionale Strategico Quinquennale; tale proposta sarà<br />

discussa dalla competente Commissione Consiliare, per essere successivamente<br />

sottoposta all'approvazione <strong>del</strong> Consiglio Comunale;<br />

il Consiglio Comunale adotterà un provvedimento finale di indirizzo, dando esplicità<br />

menzione di ciascuna <strong>del</strong>le proposte presentate, <strong>del</strong>la loro ammissibilità e degli<br />

indirizzi da seguire ai fini <strong>del</strong> loro possibile inserimento nel nuovo Regolamento<br />

Urbanistico.<br />

Specifici approfondimenti saranno effettuati in merito alla fattibilità economica degli<br />

interventi, mediante ricorso a tecniche perequative e compensative, e alla incidenza degli<br />

stessi interventi sul sistema <strong>del</strong>la mobilità.<br />

L'istituto <strong>del</strong>la perequazione urbanistica è espressamente previsto nell'ordinamento<br />

<strong>del</strong>la Regione Toscana dall'art. 60 <strong>del</strong>la L.R.T 1/2005 e <strong>del</strong>l'art. 16 <strong>del</strong> Regolamento 3/R<br />

<strong>del</strong> 9 febbraio 2007.<br />

Esso consiste nell'equa ripartizione tra tutti i proprietari interni ad un ambito di<br />

trasformazione <strong>dei</strong> costi e <strong>dei</strong> benefici relativi alle trasformazioni stesse (tenendo in<br />

debita considerazione l'effettivo stato <strong>dei</strong> luoghi ed i vincoli presenti).<br />

La perequazione urbanistica <strong>del</strong>la Regione Toscana è quindi “parziale e a posteriori” in<br />

quanto si applica solo all'interno <strong>del</strong>le aree di trasformazione ed è attuata dai singoli<br />

proprietari nell'ambito <strong>del</strong>l'approvazione di un piano attuativo, contenente un programma<br />

di ricomposizione fondiario.<br />

Tale approccio tradizionale che trova il suo fondamento giuridico nel comparto urbanistico<br />

<strong>del</strong>la L. 1150/42, si contrappone al mo<strong>del</strong>lo “totale e a priori” introdotto da altre regioni<br />

quali ad esempio la Lombardia, nel quale la perequazione non è limitata all'ambito di<br />

trasformazione ma interessa tutto il territorio comunale, con esclusione <strong>del</strong>le aree<br />

agricole e degli ambiti già edificati.<br />

In questo caso sono individuati i fondi “accipienti o di atterraggio” (dove effettivamente si<br />

costruisce) ed i fondi “sorgenti o di decollo” (che hanno una potenzialità edificatoria “da<br />

vendere”). Essi non sono legati tra loro come avviene nel mo<strong>del</strong>lo toscano all'interno di<br />

un'area di trasformazione; ogni proprietario <strong>del</strong> fondo accipiente può, pertanto,<br />

11


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

acquistare la volumetria da qualsiasi proprietario di un fondo sorgente. Generalmente,<br />

una volta venduta la volumetria il fondo sorgente viene ceduto all'amministrazione<br />

comunale da parte di chi realizza l'intervento. Si tratta di un vero e proprio mercato <strong>del</strong>le<br />

volumetrie che recentemente è anche stato oggetto di un episodico intervento <strong>del</strong><br />

legislatore nazionale in merito alla trascrizione <strong>dei</strong> contratti aventi ad oggetto i<br />

trasferimenti volumetrici.<br />

La perequazione introdotta nell'ordinamento toscano trova il suo fondamento giuridico,<br />

come già ricordato, nella legge urbanistica <strong>del</strong> 1942. Essa non va confusa con altri<br />

istituti, quale la compensazione urbanistica finalizzata alla realizzazione di opere<br />

pubbliche (o cessione di aree) da parte <strong>dei</strong> privati, previo riconoscimento di premi ed<br />

incentivi, sia in termini quantitativi (incrementi volumetrici) che qualitativi (cambio di<br />

destinazione d'uso); la rigenerazione urbana, introdotta recentemente nella legislazione<br />

regionale, è un esempio di compensazione.<br />

Il secondo Regolamento Urbanistico sarà redatto utilizzando entrambi gli istituti<br />

(perequazione parziale e a priori e compensazione) che, nella prassi pianificatoria,<br />

spesso, se non sempre, coesistono nella medesima previsione urbanistica.<br />

Tali istituti consentono il superamento <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo urbanistico tradizionale, basato sulla<br />

netta distinzione tra intervento edificatorio, in capo ai privati e realizzazione di opere<br />

pubbliche a carico <strong>del</strong>le Amministrazioni locali, non più sostenibile a causa degli alti costi<br />

di esproprio e <strong>del</strong>le risorse sempre più limitate a disposizione <strong>del</strong>le stesse<br />

Amministrazioni.<br />

La perequazione / compensazione permette, infatti, di raggiungere i seguenti obiettivi:<br />

risparmio <strong>del</strong>le risorse solitamente utilizzate per l'esproprio;<br />

acquisizione al patrimonio comunale di aree e/o opere a “costo zero”;<br />

eliminazione <strong>del</strong> contenzioso sull'accertamento <strong>dei</strong> valori d'esproprio;<br />

riduzione <strong>dei</strong> tempi tecnici e <strong>del</strong>le risorse <strong>del</strong>la macchina amministrativa dedicate alle<br />

pratiche di realizzazione <strong>del</strong>le opere pubbliche (espletamento gara, direzione lavori,<br />

collaudo, ecc.).<br />

In particolare, sarà elaborata una valutazione <strong>dei</strong> benefici pubblici e privati, quale esito<br />

<strong>del</strong>le trasformazione <strong>del</strong>le aree da realizzarsi tramite i piani urbanistici attuativi<br />

presentati.<br />

I nuovi insediamenti proposti nei PUA comporteranno, infatti, un aggravio <strong>del</strong> carico<br />

urbanistico che richiederà la realizzazione di nuove infrastrutture per la mobilità; in<br />

particolare, la trasformazione di alcune aree è fortemente dipendente dalla realizzazione<br />

12


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

di due reti stradali (in zona Serravalle e di un asse parallelo alla Fi.Pi.Li.) e di un<br />

sottopasso ferroviario.<br />

Esigenza <strong>del</strong>l’Amministrazione è la verifica <strong>del</strong>la sostenibilità <strong>del</strong>la realizzazione di tali<br />

infrastrutture da parte <strong>dei</strong> soggetti privati promotori <strong>dei</strong> PUA, sulla base <strong>del</strong>l'applicazione<br />

di un mo<strong>del</strong>lo perequativo di ripartizione <strong>del</strong> plusvalore immobiliare ipotizzabile dalle<br />

trasformazioni.<br />

In questo contesto, sarà necessario quantificare e calibrare il plusvalore immobiliare esito<br />

<strong>del</strong>le trasformazioni previste dalle scelte pianificatorie affinché parte <strong>del</strong>lo stesso “ritorni<br />

alla collettività” in termini di cessione di aree a standard e/o realizzazione di opere<br />

pubbliche, garantendo al contempo un equo trattamento tra le diverse aree di<br />

trasformazione, in considerazione <strong>del</strong>le differenze di valore associate ai vantaggi<br />

localizzativi.<br />

Sarà altresì opportuno verificare la capacità di sostenere la realizzazione <strong>del</strong>le<br />

infrastrutture pubbliche attraverso la ripartizione <strong>del</strong> plusvalore <strong>del</strong>la trasformazione tra<br />

pubblico e privato.<br />

Potranno dunque essere efficacemente indirizzate scelte strategiche ed obiettivi di qualità<br />

urbana attraverso l'analisi di individuazione <strong>del</strong> plusvalore generato dai PUA e <strong>del</strong>la<br />

capacità <strong>dei</strong> privati di partecipare alla realizzazione <strong>del</strong>le infrastrutture di interesse<br />

pubblico.<br />

A compendio <strong>del</strong> quadro conoscitivo sarà svolto inoltre uno studio sulla mobilità che<br />

valuti i flussi veicolari afferenti alla rete viaria principale sulla base sia <strong>dei</strong> dati disponibili<br />

presso gli uffici <strong>del</strong>l’Amministrazione comunale, sia di ulteriori indagini dirette speditive<br />

finalizzate all’individuazione <strong>dei</strong> nodi critici <strong>del</strong>la rete: misurazione <strong>dei</strong> livelli di servizio<br />

<strong>del</strong>la rete e <strong>del</strong>le intersezioni principali in relazione alle diverse condizioni di carico<br />

giornaliere (fascia oraria di punta, arco orario, ecc.).<br />

Saranno eseguiti i seguenti studi tecnici atti a facilitare ed i indirizzare le scelte<br />

pianificatorie durante la fase di valutazione – elaborazione <strong>del</strong>le proposte presentate con<br />

lo strumento <strong>del</strong>l'avviso pubblico:<br />

- verifica <strong>dei</strong> livelli di sicurezza <strong>del</strong>la rete stradale con classificazione funzionale <strong>del</strong>la<br />

rete stradale e verifica <strong>del</strong>l’attuale regolamentazione rispetto alla normativa vigente;<br />

- valutazione <strong>del</strong>le prestazioni <strong>del</strong>la rete stradale (urbana ed extraurbana) in relazione<br />

alle condizioni di carico <strong>del</strong> traffico veicolare e <strong>dei</strong> livelli di accessibilità offerti rispetto<br />

ai diversi comparti urbani. Individuazione <strong>del</strong>le principali criticità con riferimento<br />

13


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

anche al possibile sviluppo e/o incentivo di modalità di trasporto a basso e/o nullo<br />

impatto ambientale (rete pedonale, ciclabile, ecc.);<br />

- stima <strong>dei</strong> flussi di traffico e determinazione <strong>del</strong> livello di servizio <strong>del</strong>la viabilità,<br />

attraverso un'analisi strategica, comprendente:<br />

l’analisi di dettaglio <strong>del</strong>le caratteristiche geometriche e funzionali <strong>del</strong>le strade afferenti<br />

alle zone oggetto di trasformazione urbanistica e <strong>dei</strong> livelli di criticità per assicurare<br />

idonei livelli prestazionali con particolare riferimento a dimensioni <strong>dei</strong> percorsi<br />

pedonali, condizioni par la mobilità ciclabile, sensi di marcia e sosta lungo strada;<br />

la stima <strong>del</strong>la domanda attesa in relazione alle opzioni di trasformazione <strong>del</strong>le aree e<br />

alle funzioni insediative di previsione e la valutazione degli effetti <strong>del</strong>la domanda<br />

potenziale attesa sull’assetto attuale <strong>del</strong>la rete viaria;<br />

la valutazione degli effetti di cui al punto precedente prendendo a riferimento anche<br />

la realizzazione <strong>del</strong>le viabilità di piano e proposte per eventuale interventi di<br />

ottimizzazioni <strong>del</strong>le previsioni strutturali. Studio di scenari temporali intermedi<br />

rispetto agli interventi di previsione e/o di eventuali parziali realizzazione degli<br />

interventi stessi;<br />

la definizione degli interventi strutturali sulla rete stradale e la sosta a fronte <strong>del</strong>le<br />

trasformazioni previste per assicurare una funzionale interconnessione con la rete<br />

esistente e le previsioni di piano;<br />

Sarà dunque definito il quadro strategico <strong>del</strong>la viabilità comprendente l’individuazione<br />

<strong>del</strong>le interconnessioni primarie tra le principali polarità di attrazione/generazione <strong>del</strong>la<br />

domanda e valutazione <strong>dei</strong> livelli di accessibilità sotto il profilo prestazionale rispetto alle<br />

diverse modalità di trasporto e ai relativi tempi di percorrenza; nonché la verifica e la<br />

valutazione <strong>del</strong> quadro degli interventi infrastrutturali previsti a breve e lungo termine<br />

rispetto alle esigenze e all’evoluzione attesa <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>la mobilità urbana, anche in<br />

relazione alle trasformazioni urbanistiche di piano. Saranno studiate politiche di<br />

regolamentazione <strong>del</strong>l’accessibilità alla rete infrastrutturale finalizzate ad incentivare<br />

modalità di trasporto alternative e di minore impatto ambientale rispetto all’uso <strong>del</strong>l’auto.<br />

Tutte le informazioni ottenute relative al sistema <strong>del</strong>la mobilità, saranno raccolte su<br />

idonei supporti digitali finalizzati anche all’aggiornamento sistematico <strong>dei</strong> dati.<br />

Nell’ambito <strong>del</strong>la rielaborazione <strong>del</strong>la strumentazione urbanistica, potrà configurarsi la<br />

necessità di una revisione <strong>del</strong> dimensionamento definito dal Piano Strutturale, sulla base<br />

<strong>del</strong>le valutazioni di seguito esplicitate e nel rispetto di quanto emerso dal documento di<br />

Monitoraggio allegato alla presente relazione.<br />

14


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

3.2 Quantificazione <strong>del</strong>le dimensioni massime sostenibili<br />

3.2.1 Definizione degli obiettivi e degli indirizzi strategici<br />

L'avviso pubblico sopra descritto, rivolto principalmente alle aree di trasformazione <strong>del</strong><br />

primo Regolamento Urbanistico non attuate, (ai sensi <strong>del</strong>l'ultimo comma <strong>del</strong>l'art. 1 <strong>del</strong><br />

bando “proposte che si discostino dalle schede norma decadute potranno essere prese in<br />

considerazione solo in via eccezionale e residuale ...”) è coerente con l'obiettivo generale<br />

<strong>del</strong>l'Amministrazione Comunale di confermare, nelle sue linee generali, il disegno <strong>del</strong>la<br />

città <strong>del</strong>ineato dal 1° Regolamento Urbanistico che a sua volta si era posto in stretta<br />

continuità con le previsioni contenute nel PRG previgente.<br />

La strumentazione urbanistica vigente (P.S. e R.U.), infatti, definisce un quadro<br />

complessivo di riferimento, sia relativamente all'individuazione <strong>del</strong>le invarianti strutturali<br />

che degli ambiti di trasformazione, tutt'oggi valido ed attuale, che necessita di<br />

integrazioni ed approfondimenti, (come, solo per fare alcuni esempi, l'adeguamento <strong>del</strong>le<br />

indagini geologiche al Regolamento Regionale 53R/2011 o la redazione <strong>del</strong>la carta<br />

archeologica), più che di modifiche sostanziali.<br />

3.2.2. Analisi <strong>dei</strong> vincoli e <strong>del</strong>le invarianti strutturali<br />

Nell'ambito <strong>del</strong> 2° Regolamento Urbanistico saranno inseriti, nello specifico, solo<br />

previsioni coerenti con il sistema <strong>del</strong>le invarianti e <strong>del</strong>le tutele definite dal Piano<br />

Strutturale e degli strumenti sovraordinati; tuttavia, preso atto <strong>del</strong>l’esito <strong>del</strong><br />

monitoraggio degli effetti <strong>del</strong> Primo Regolamento Urbanistico in termini di<br />

dimensionamento e constatati gli obiettivi <strong>del</strong>l’Amministrazione ed i contenuti <strong>del</strong>l’ Avviso<br />

pubblico, approvato con DCC 87/2011 , sarà necessaria una Variante di minima entità al<br />

PS, sia per la modifica di alcune previsioni infrastrutturali che per l'aggiornamento <strong>del</strong><br />

dimensionamento <strong>del</strong> Piano Strutturale in virtù <strong>del</strong>le considerazioni di seguito esplicitate.<br />

3.2.3. Analisi <strong>del</strong>le dinamiche demografiche<br />

Analisi <strong>del</strong> dimensionamento residenziale previsto dal Piano Strutturale<br />

Il Piano Strutturale vigente conteneva, per il 2010 (stima 1998-2010), previsioni in<br />

merito all'incremento <strong>del</strong>la popolazione, alla richiesta di nuove abitazioni, alla<br />

popolazione complessiva, alle famiglie complessive e al taglio medio degli alloggi.<br />

Sulla base di dette previsioni il Piano Strutturale ha definito un dimensionamento<br />

residenziale generale di 634.050 mc, ovvero di 211.350 mq di SUL (tabella 1) che è stato<br />

15


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

interamente inserito nel Regolamento Urbanistico approvato con D.C.C. n. 137 <strong>del</strong> 21<br />

dicembre 2004.<br />

Tabella 1 – Scenario 2010 previsto dal Piano Strutturale<br />

SCENARIO 2010 PREVISTO DAL PIANO STRUTTURALE<br />

A incremento popolazione 270<br />

B nuove famiglie 1.750<br />

C richiesta nuove abitazioni 1.409<br />

1409 = 1750 – 341<br />

(quota assorbita dai cambi d'uso<br />

e riutilizzo alloggi sfitti)<br />

D taglio medio alloggi (mc) 450<br />

E popolazione prevista 43.800<br />

F famiglie complessive 17.520<br />

G media persone a famiglia 2,50<br />

Dimensionamento = C x D = 634.050 mc<br />

Quantità attuate nel primo Regolamento Urbanistico<br />

Dalla relazione sul monitoraggio (capitolo 4.1) è emerso che rispetto alla previsione <strong>del</strong><br />

Piano Strutturale al 2010 (634.000 mc) è stato consumato circa il 62% <strong>del</strong>la potenzialità<br />

(392.000 mc circa) ed è quindi possibile stimare un residuo <strong>del</strong> 38% <strong>del</strong><br />

dimensionamento previsto, ovvero circa 244.000 mc di volume e 81.333 mq di SUL<br />

(tabella 2).<br />

Tabella 2 – Quantificazione <strong>del</strong> residuo <strong>del</strong> Piano Strutturale<br />

RESIDUO <strong>del</strong> PIANO STRUTTURALE<br />

Dimensionamento PS 634.050 211.350<br />

Dimensionamento<br />

“consumato” dal 1° RU<br />

MC MQ NOTE<br />

402.400 134.133<br />

Residuo PS 231.650 77.217<br />

402.400 *<br />

=<br />

392.000<br />

(dato monitoraggio 2000-2010)<br />

+<br />

12.400<br />

(dato 2011)<br />

* Le quantità riportate sono quelle risultanti dagli interventi edilizi (nuova edificazione e<br />

ampliamento, ristrutturazione urbanistica, sostituzione edilizia e deruralizzazioni) realizzati nel<br />

periodo che va dall’approvazione <strong>del</strong> PS (aprile 2000) ad Agosto 2011.<br />

16


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Andamento reale <strong>del</strong>la crescita demografica dal 1998 al 2010<br />

Rispetto allo scenario <strong>del</strong>ineato dal Piano Strutturale, le reali dinamiche demografiche<br />

(fonte: ISTAT, ufficio anagrafe comunale) hanno evidenziato differenze considerevoli, sia<br />

in termini di incremento <strong>del</strong>la popolazione di nuove famiglie, sia conseguentemente in<br />

termini di popolazione e famiglie complessive. Differenze sostanziali sono emerse anche<br />

in merito al taglio medio degli alloggi, tali da giustificare una riduzione di 1/3 (da 150 mq<br />

a 100 mq): riduzione in linea con il parametro utilizzato da altri comuni toscani, come<br />

emerge da un recente studio condotto dall'IRPET (Istituto Regionale per la<br />

Programmazione Economica <strong>del</strong>la Toscana).<br />

Sulla base <strong>del</strong>le reali dinamiche di crescita <strong>del</strong>la popolazione e <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong> taglio<br />

medio degli alloggi l'effettivo fabbisogno di superficie residenziale è pari a 1.075.800 mc,<br />

ovvero 358.600 mq di SUL (tabella 3).<br />

Tabella 3 – Scenario 2010 basato su dati reali<br />

SCENARIO 2010 su DATI REALI<br />

A incremento popolazione 4.425<br />

B nuove famiglie 3.586<br />

C richiesta nuove abitazioni 3.586<br />

Fabbisogno complessivo<br />

da soddisfare sia con nuova edificazione che<br />

con interventi sul patrimonio edilizio esistente<br />

D taglio medio alloggi (mc) 300<br />

E popolazione totale 47.955<br />

F famiglie complessive 19.383<br />

G media persone a famiglia 2,47<br />

Dimensionamento = C x D = 1.075.800 mc<br />

Previsioni di crescita demografica per il 2018<br />

Il capitolo 3.4 <strong>del</strong> monitoraggio contiene lo scenario demografico al 2018.<br />

“Dalle analisi svolte risultano evidenti alcuni andamenti sufficienti ad ipotizzare lo<br />

scenario demografico per il prossimo quinquennio (periodo di validità <strong>del</strong> 2°R.U.):<br />

17


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

a) aumento <strong>del</strong> numero di residenti, in particolare <strong>del</strong>la popolazione in età<br />

compresa tra 0 e 14 anni;<br />

b) aumento <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le famiglie;<br />

c) riduzione <strong>del</strong>la dimensione media <strong>del</strong> nucleo familiare;<br />

d) aumento degli stranieri residenti.<br />

E' ipotizzabile, nel prossimo quinquennio il raggiungimento <strong>del</strong>la soglia di 50.000<br />

residenti. Nel periodo 1998 – 2010 l'incremento medio annuo è stato di 360 residenti. Il<br />

numero <strong>del</strong>le famiglie supererà la soglia di 20.000.<br />

Considerando un incremento medio annuo di 280, si avranno 1.400 nuovo famiglie che,<br />

aggiunte a quelle presenti, corrispondono a 20.783. La dimensione media <strong>del</strong> nucleo<br />

familiare si ridurrà a 2,4 componenti.”<br />

Tali valutazioni sono sintetizzate nella tabella 4.<br />

Tabella 4 – Scenario 2018<br />

SCENARIO 2018<br />

A incremento popolazione 2.045<br />

B nuove famiglie 1.400<br />

C richiesta nuove abitazioni 1.400<br />

Fabbisogno complessivo<br />

da soddisfare sia con nuova edificazione che<br />

con interventi sul patrimonio edilizio esistente<br />

D taglio medio alloggi (mc) 300<br />

E popolazione totale 20.783<br />

F famiglie complessive 21<br />

G media persone a famiglia 2,40<br />

Dimensionamento = C x D = 420.000 mc<br />

Comparazione tra le effettive dinamiche di crescita demografica e le previsioni<br />

<strong>del</strong> Piano Strutturale<br />

Sulla base <strong>del</strong>le considerazioni sopra riportate risulta uno scarto di 441.750 mc tra le<br />

previsioni (1998 – 2010) contenute nel Piano Strutturale (634.050 mc) e il fabbisogno<br />

reale (1.075.800 mc).<br />

18


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Se al fabbisogno reale 1998 – 2010 (detratte le quantità “consumate” dal 1°<br />

Regolamento Urbanistico) si aggiungono le previsioni 2010 - 2018 ne deriva un<br />

“potenziale” dimensionamento complessivo di 1.093.400 mc, ovvero 364.467 mq di SUL,<br />

come risulta dalla seguente tabella 5.<br />

Tabella 5 – Dimensionamento residuo <strong>del</strong> Piano Strutturale<br />

NUOVO DIMENSIONAMENTO "POTENZIALE" <strong>del</strong> PIANO STRUTTURALE<br />

MC<br />

MQ<br />

SCENARIO 2010 DATI REALI 1.075.800 + 358.600 +<br />

SCENARIO 2018 420.000 - 140.000 -<br />

DIMENSIONAMENTO “CONSUMATO” 1° R.U. 402.400 = 134.133 =<br />

DIMENSIONAMENTO RESIDUO PS<br />

da utilizzare nel 2° E SUCCESSIVI RU<br />

1.093.400 364.467<br />

3.2.4. Analisi comparata <strong>del</strong> dimensionamento di altri comuni toscani<br />

Di notevole interesse, ai fini <strong>del</strong>la definizione <strong>del</strong> dimensionamento <strong>del</strong> Piano Strutturale e<br />

<strong>del</strong> secondo Regolamento è lo studio commissionato dalla VI Commissione <strong>del</strong> Consiglio<br />

Regionale all'IRPET - Istituto Regionale per la Programmazione Economica <strong>del</strong>la Toscana<br />

- avente per oggetto la “Ricostruzione <strong>del</strong>le ipotesi quantitative di crescita indicate dai<br />

Piani Strutturali e dai Regolamenti Urbanistici”. Nella tabella 7 seguente sono stati<br />

rielaborati i dati sul dimensionamento degli oltre cento comuni analizzati.<br />

In particolare sono stati individuati due parametri comparativi:<br />

la SUL prevista per ogni abitante;<br />

il “dimensionamento virtuale” ottenuto rapportando il dimensionamento previsto<br />

da ogni comune al numero di abitanti <strong>del</strong> Comune di Empoli (per maggiori<br />

approfondimenti consultare la nota (A) <strong>del</strong>la tabella seguente).<br />

19


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Tabella 6 – Analisi comparata tra il dimensionamento <strong>dei</strong> comuni IRPET ed Empoli<br />

ANALISI COMPARATA <strong>del</strong> DIMENSIONAMENTO<br />

COMUNI IRPET ED EMPOLI<br />

note(A),(B),(C),(D)<br />

abitanti SUL RU SUL RU /ab<br />

SUL RU *<br />

47955/ab<br />

COMUNE EMPOLI 47.955 211.350 4,4 211350<br />

COMUNI IRPET<br />

1 Altopascio 15.047 92.300 6,1 294.161<br />

3 Barberino Val D'Elsa 4.373 34.000 7,8 372.849<br />

4 Bibbiena 12.725 1.229.893 96,7 4.634.933<br />

5 Borgo a Mozzano 7.396 32.518 4,4 210.844<br />

6 Bucine 10.194 63.626 6,2 299.312<br />

7 Buggiano 8.882 38.730 4,4 209.108<br />

8 Calci 6.513 110.979 17,0 817.135<br />

9 Calenzano 16.462 126.705 7,7 369.101<br />

10 Campagnatico 2.532 25.700 10,2 486.747<br />

11 Campi Bisenzio 43.901 152.000 3,5 166.036<br />

12 Capannoli 6.145 37.900 6,2 295.768<br />

13 Capannori 46.207 184.600 4,0 191.583<br />

14 Capolona 5.515 10.100 1,8 87.823<br />

16 Casciana Terme 3.676 26.202 7,1 341.816<br />

17 Castagneto Carducci 8.934 10.150 1,1 54.482<br />

18 Castel <strong>del</strong> Piano 4.700 23.700 5,0 241.816<br />

19 Castellina in Chianti 2.971 18.207 6,1 293.880<br />

21 Cavriglia 9.522 67.067 7,0 337.763<br />

22 Cecina 28.573 46.300 1,6 77.707<br />

23 Certaldo 16.343 70.071 4,3 205.608<br />

24 Cetona 2.913 11.950 4,1 196.726<br />

25 Chianni 1.505 6.072 4,0 193.477<br />

26 Chiesina Uzzanese 4.462 27.292 6,1 293.319<br />

27 Chitignano 951 39.991 42,1 2.016.581<br />

28 Cinigiano 2.778 4.900 1,8 84.586<br />

29 Collesalvetti 16.919 89.145 5,3 252.671<br />

30 Coreglia Antelminelli 5.327 16.800 3,2 151.238<br />

31 Cutigliano 1.580 20.197 12,8 613.005<br />

32 Fauglia 3.601 38.529 10,7 513.096<br />

33 Firenzuola 4.950 26.047 5,3 252.337<br />

34 Follonica 22.113 81.700 3,7 177.177<br />

35 Gallicano 3.931 5.700 1,5 69.535<br />

36 Gavorrano 8.982 81.800 9,1 436.731<br />

37 Lajatico 1.376 18.500 13,4 644.744<br />

38 Lamporecchio 7.724 47.180 6,1 292.920<br />

20


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

39 Lastra a Signa 19.829 57.000 2,9 137.850<br />

41 Loro Ciuffenna 5.925 37.500 6,3 303.513<br />

42 Lucignano 3.613 5.330 1,5 70.745<br />

43 Magliano 3.753 30.700 8,2 392.278<br />

44 Marciana Marina 1.993 4.125 2,1 99.255<br />

45 Massa e Cozzile 7.872 53.801 6,8 327.749<br />

46 Massarosa 23.004 88.220 3,8 183.907<br />

47 Montalone 3.773 15.100 4,0 191.922<br />

50 Montemurlo 18.438 79.295 4,3 206.237<br />

51 Monterchi 1.847 17.749 9,6 460.830<br />

53 Montignoso 10.549 48.330 4,6 219.705<br />

54 Ortignano Raggiolo 880 11.600 13,2 632.134<br />

56 Pescaglia 3.758 12.000 3,2 153.129<br />

57 Pienza 2.190 15.110 6,9 330.868<br />

58 Pieve a Fosciana 2.450 4.200 1,7 82.209<br />

59 Pieve a Nievole 9.632 42.900 4,5 213.587<br />

60 Pieve Santo Stefano 3.249 20.300 6,2 299.627<br />

61 Poggio a Caiano 9.959 54.000 5,4 260.023<br />

62 Pomarance 6.054 77.400 12,8 613.102<br />

63 Pontassieve 20.709 53.340 2,6 123.517<br />

64 Ponte Buggianese 18.510 21.103 1,1 54.672<br />

65 Poppi 6.396 34.765 5,4 260.656<br />

66 Porto Azzurro 3.578 5.400 1,5 72.375<br />

67 Portoferraio 12.020 41.040 3,4 163.733<br />

68 Quarrata 25.379 122.200 4,8 230.904<br />

69 Rapolano Terme 5.308 42.453 8,0 383.544<br />

70 Rio Marina 2274 20.133 8,9 424.580<br />

71 Sambuca Pistoiese 1.749 16.045 9,2 439.930<br />

72 San Casciano <strong>dei</strong> Bagni 1.703 17.860 10,5 502.922<br />

73 San Gimignano 7.770 38.198 4,9 235.751<br />

74 San Giovanni d'Asso 912 36.223 39,7 1.904.686<br />

75 San Giovanni Valdarno 17.118 89.979 5,3 252.071<br />

76 San Godenzo 1.258 12.390 9,8 472.307<br />

77 San Miniato 28.087 62.800 2,2 107.223<br />

78 San Piero a Sieve 4.305 8.700 2,0 96.913<br />

79 Sassetta 567 3.333 5,9 281.922<br />

80 Scandicci 50.309 171.950 3,4 163.904<br />

81 Scarperia 7.809 7.600 1,0 46.672<br />

82 Semproniano 1.192 12.300 10,3 494.838<br />

83 Seravezza 13.315 66.700 5,0 240.225<br />

84 Serravalle Pistoiese 11.561 56.027 4,8 232.398<br />

85 Sesto Fiorentino 47.623 156.420 3,3 157.510<br />

86 Siena 54.466 141.987 2,6 125.014<br />

87 Signa 18.510 42.650 2,3 110.496<br />

21


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

88 Stazzema 3.362 34.800 10,4 496.381<br />

89 Subbiano 6.408 50.699 7,9 379.412<br />

90 Talla 1.151 7.200 6,3 299.979<br />

91 Tavernelle in Val di Pesa 7.755 29.417 3,8 181.905<br />

92 Terranuova Bracciolini 12.340 75.550 6,1 293.598<br />

93 Uzzano 5.671 55.486 9,8 469.200<br />

94 Vaiano 9.990 114.362 11,4 548.972<br />

95 Vicchio 8.262 28.300 3,4 164.261<br />

96 Vicopisano 8.466 33.099 3,9 187.487<br />

97 Villafranca in Lunigiana 4.877 45.940 9,4 451.723<br />

98 Volterra 11.077 23.100 2,1 100.005<br />

100 Massa Marittima 8.781 34.100 3,9 186.228<br />

101 Arcidosso 4.427 34.600 7,8 374.801<br />

105 Murlo 2.427 18.733 7,7 370.151<br />

106 Orbetello 15.246 32.800 2,2 103.170<br />

107 Ponsacco 15.987 44.465 2,8 133.379<br />

108 Pontedera 27.808 216.900 7,8 374.045<br />

109 Montemignaio 622 22.600 36,3 1.742.416<br />

NOTE<br />

Media SUL 7,7 368.981<br />

(A): Nell’ultima colonna è indicato il valore <strong>del</strong>la SUL virtuale di ognuno <strong>dei</strong> comuni<br />

studiati da IRPET, avendo ipotizzato che gli stessi abbiano i medesimi abitanti di Empoli.<br />

Per esempio nel caso di Altopascio:<br />

15.047 : 92.300 = 47.995 : X ; quindi X=92.300x47.955/15.047=294161 mq (SUL<br />

virtuale)<br />

(B): Quando nello studio IRPET il dimensionamento è stato espresso in volume si è<br />

utilizzata la seguente formula di conversione: SUL = V/3<br />

(C): quanto nello studio IRPET il dimensionamento è stato espresso in alloggi si è<br />

utilizzata la seguente formula di conversione: SUL = alloggi x 100 mq<br />

(D): quanto nello studio IRPET il dimensionamento è stato espresso in abitanti si è<br />

utilizzata la seguente formula di conversione: SUL = abitanti x 33 mq<br />

Dalla tabella 6, risulta che le quantità residenziali contenute nel 1° Regolamento<br />

Urbanistico di Empoli (221.350 mq) sono sensibilmente sotto la media (circa il 60%) <strong>del</strong><br />

dimensionamento “virtuale” <strong>dei</strong> comuni analizzati (368.981 mq), “rapportando” il<br />

dimensionamento <strong>dei</strong> singoli comuni analizzati ai residenti nel Comune di Empoli.<br />

Tale dato rappresenta una verifica indiretta <strong>del</strong>la correttezza, anche in termini<br />

quantitativi, oltreché sostanziali (come già esplicitato nel capitolo 3.2.1) con cui è stato<br />

redatto il primo Regolamento Urbanistico <strong>del</strong> Comune di Empoli.<br />

22


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

3.2.5. Conclusioni<br />

Sulla base <strong>del</strong>le valutazioni sopra esposte il dimensionamento <strong>del</strong> 2° Regolamento<br />

Urbanistico, comprensivo degli interventi di nuova edificazione (nuove lottizzazioni e lotti<br />

di completamento) e degli interventi sul patrimonio edilizio esistente, sarà definito sulla<br />

base <strong>dei</strong> seguenti criteri:<br />

in termini di coerenza degli interventi con la strumentazione urbanistica<br />

sovraordinata: saranno inseriti nel 2° Regolamento Urbanistico solo interventi<br />

coerenti con il sistema <strong>del</strong>le tutele e <strong>del</strong>le invarianti strutturali contenute nel Piano<br />

Strutturale e negli strumenti sovraordinati, demandando ad un successivo e<br />

separato procedimento l'analisi e la valutazione di eventuali situazioni e<br />

problematiche la cui risoluzione comporti una modifica <strong>del</strong> Piano Strutturale. Gli<br />

interventi privati soggetti a piano urbanistico attuativo saranno individuati, in<br />

particolare, mediante l’apposito Avviso pubblico descritto nelle pagine precedenti.<br />

in termini di capacità <strong>del</strong> territorio di sostenere il nuovo carico urbanistico, in<br />

relazione agli standard e ai servizi esistenti e di progetto;<br />

in termini di sostenibilità ambientale: gli interventi da inserire nel Quadro<br />

Previsionale Strategico saranno valutati nell'ambito <strong>del</strong> processo di Valutazione<br />

Ambientale Strategica;<br />

in termini dimensionali: le quantità da inserire nel 2° Regolamento Urbanistico<br />

saranno definite in relazione alle risultanze <strong>del</strong> pubblico avviso e alla<br />

quantificazione degli interventi sul patrimonio edilizio esistente / lotti di<br />

completamento e comunque con valori complessivi sensibilmente inferiori rispetto<br />

ai valori medi sul dimensionamento risultanti dall'analisi svolta dall'Istituto<br />

Regionale per la Programmazione Economica <strong>del</strong>la Toscana (circa 369.000 mq<br />

SUL Residenziale).<br />

In questa fase, sebbene il dato risultante dalla tabella 5 (circa 365.000 mq) sia <strong>del</strong> tutto<br />

in linea con i valori medi rilevati da IRPET (369.000 mq), si ritiene di dover modificare<br />

il dimensionamento <strong>del</strong> Piano Strutturale solo per inserire le quantità<br />

necessarie a definire il Quadro Previsionale Strategico <strong>del</strong> 2° Regolamento<br />

Urbanistico, demandando ad una fase successiva (fase 3) eventuali ulteriori analisi e<br />

approfondimenti in tema di dimensionamento.<br />

23


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

3.3 Ripianificazione <strong>del</strong>le aree con vincoli espropriativi decaduti e<br />

aggiornamento <strong>del</strong>lo strumento urbanistico relativo alle richieste <strong>del</strong>l’Ufficio<br />

LL.PP., e rete <strong>del</strong>le infrastrutture<br />

Il Quadro previsionale strategico, ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 55 <strong>del</strong>la legge regionale<br />

1/2005, dimensiona tutte le trasformazioni degli assetti insediativi ed anche le<br />

infrastrutture (opere pubbliche e dotazioni di servizi) da realizzare e le relative aree,<br />

nonché individua i beni sottoposti a vincolo ai fini espropriativi per pubblica utilità.<br />

Il secondo Regolamento Urbanistico dovrà formarsi in coerenza con le “Disposizioni<br />

per la tutela e valorizzazione degli insediamenti” contenute nel Regolamento di<br />

attuazione <strong>del</strong>l’articolo 37, comma 3, <strong>del</strong>la legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1, in<br />

particolare per quanto attiene al dimensionamento, localizzazione e qualità <strong>del</strong>le<br />

dotazioni di infrastrutture per la mobilità, parcheggi, verde urbano e di connettività<br />

urbana, percorsi pedonali e ciclabili, infrastrutture per il trasporto pubblico, arredo<br />

urbano ed altre opere di urbanizzazione.<br />

Tali previsioni saranno definite di concerto con gli altri Uffici comunali, in maniera<br />

coordinata con la programmazione <strong>dei</strong> lavori pubblici e <strong>dei</strong> piani di<br />

acquisizione/dismissione <strong>del</strong> patrimonio comunale. Nel capitolo 4 <strong>del</strong>la relazione di<br />

monitoraggio è evidenziato lo stato di attuazione <strong>del</strong>le opere pubbliche previste nel 1°<br />

RU, la consistenza e la localizzazione <strong>del</strong>le aree il cui vincolo preordinato all’esproprio<br />

risulta ad oggi decaduto, ai sensi <strong>del</strong> comma 5 <strong>del</strong>l’art. 55 <strong>del</strong>la L.R.T. n. 1/2005 e per le<br />

quali non è ancora stato avviato il relativo procedimento di acquisizione.<br />

Nei cinque anni di “vita” <strong>del</strong> primo Regolamento Urbanistico alcune <strong>del</strong>le opere<br />

pubbliche previste non hanno trovato la loro realizzazione, sia per la necessità di<br />

risolvere preventivamente problematiche di carattere tecnico-progettuale, sia perché è<br />

stato necessario garantire la congruità con la programmazione degli investimenti<br />

finanziari ed il controllo <strong>del</strong>la spesa <strong>del</strong>l’Amministrazione.<br />

Una nuova previsione urbanistica da attribuire alle aree per le quali si è verificata la<br />

perdita di efficacia, comporta la necessità di un atto urbanistico di ripianificazione <strong>del</strong>le<br />

stesse, anche se ciò si rappresenta solo nella riconferma <strong>del</strong>la previsione precedente.<br />

Per alcune di esse l’amministrazione comunale dovrà valutare lo loro utilità ed attualità e,<br />

nel caso di ri-conferma, sarà necessaria la reiterazione <strong>del</strong> vincolo preordinato<br />

all’esproprio, prevedendone anche il relativo indennizzo al proprietario.<br />

L’istituto <strong>del</strong>l’esproprio, che trova il suo fondamento costituzionale nell'art. 42 terzo<br />

comma <strong>del</strong>la Costituzione, se da una parte garantisce al Comune l’acquisizione di<br />

24


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

vantaggi volti al soddisfacimento di interessi pubblici, dall’altra comporta per la stessa un<br />

impegno di spesa per gli indennizzi, rilevante.<br />

La sensibile riduzione <strong>del</strong>le risorse pubbliche <strong>del</strong>le amministrazioni locali ha ridotto<br />

fortemente la capacità di garantire l’impegno economico richiesto per operazioni<br />

urbanistiche finalizzate alla acquisizione di nuove aree dal mercato libero da destinare a<br />

pubblici servizi (c.d. standards urbanistici).<br />

Per questi motivi gli atti di governo <strong>del</strong> territorio (in primis il Regolamento Urbanistico ed<br />

i piani attuativi di iniziativa privata) prevedono di ricorrere a forme di accordo pubblico–<br />

privato proprio per coprire il fabbisogno di opere di urbanizzazione a carico <strong>dei</strong> privati.<br />

Già con il primo Regolamento Urbanistico sono stati previsti <strong>dei</strong> meccanismi in grado di<br />

rendere il soggetto privato disponibile a cedere gratuitamente <strong>dei</strong> beni o servizi, a fronte<br />

<strong>del</strong> riconoscimento <strong>dei</strong> diritti edificatori.<br />

L’adesione si attua attraverso la sottoscrizione di una Convenzione, correlata al Piano<br />

Urbanistico, sotto forma di vero e proprio contratto, tra pubblico e privato.<br />

Questa maniera di operare permette di raggiungere l’obiettivo di acquisire i suoli da<br />

destinare ad opere pubbliche “gratuitamente”, garantendo ai proprietari un diritto<br />

edificatorio da utilizzarsi nell’ambito <strong>del</strong>la stessa area o in aree preventivamente indicate<br />

dallo stesso Regolamento Urbanistico.<br />

Nel quinquennio di vigenza <strong>del</strong> primo Regolamento Urbanistico si sono però mostrati<br />

alcuni limiti applicativi di questo meccanismo.<br />

Le localizzazioni di aree destinate ad opere pubbliche all’interno <strong>dei</strong> comparti PUA non<br />

possiedono un netta distinzione fra quelle che hanno la funzione di garantire il<br />

raggiungimento di obiettivi collettivi interni (standards funzionali all’intervento<br />

edificatorio) e quelli collettivi esterni (opere strategiche per il territorio).<br />

Se infatti i primi determinano un incentivo all'adesione spontanea <strong>dei</strong> proprietari alle<br />

opere direttamente connesse all’intervento edilizio, i secondi comportano per la P.A.<br />

l’assunzione di un rischio di frammentazione e realizzazione di specifiche opere pubbliche<br />

(p.e. le infrastrutture lineari).<br />

Bisogna infatti ricordare che le opere pubbliche inserite all’interno <strong>dei</strong> comparti non<br />

hanno valenza di vincolo espropriativo ma rappresentano elementi compensativi,<br />

rispondenti all’interesse pubblico, a ristoro <strong>dei</strong> vantaggi che il privato otterrà con le<br />

trasformazioni edilizie (comparto perequativo).<br />

25


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Altro elemento di criticità è rappresentato dall’attuale quadro normativo in materia di<br />

scomputi <strong>del</strong>le urbanizzazioni realizzabili direttamente dal soggetto privato e dalle<br />

relative forme di garanzia.<br />

Il nuovo Regolamento Urbanistico dovrà affrontare questa tematica in rapporto alla<br />

disciplina che regola la modalità di partecipazione <strong>del</strong> privato ai costi <strong>del</strong>le opere di<br />

trasformazione <strong>del</strong> territorio (c.d. oneri) rendendo chiare le procedure da seguire e<br />

allineandole agli ultimi disposti legislativi nazionali.<br />

La stipula <strong>del</strong>la convenzione urbanistica avviene al termine <strong>del</strong> percorso procedurale di<br />

approvazione <strong>del</strong> piano attuativo e attualmente nell’apparato normativo <strong>del</strong> Regolamento<br />

Urbanistico non è prevista un tempistica limite per la sottoscrizione, rispetto all’atto di<br />

approvazione <strong>del</strong> piano. Questo può portare ad uno slittamento indeterminato <strong>del</strong>le<br />

tempistiche realizzative <strong>del</strong>le opere pubbliche previste dall’atto di governo. Risulterebbe<br />

pertanto necessario mettere in atto degli strumenti che garantiscano comunque la<br />

cantierizzazione <strong>del</strong>l’opera pubblica indipendentemente dalle scelte operate dal soggetto<br />

privato.<br />

Altro intervento dovrà essere previsto in materia di “monetizzazione” da corrispondere<br />

in luogo <strong>del</strong>la mancata cessione da parte <strong>del</strong> soggetto privato di aree od opere pubbliche,<br />

specificando la disciplina ed i criteri di valutazione <strong>del</strong>le opportunità di monetizzazione di<br />

aree a standard.<br />

Tale strumento permetterebbe di sopperire almeno in parte alla oggettiva difficoltà che<br />

l’Amministrazione ha di acquisire e gestire tipologie di urbanizzazioni di scarsa fruibilità<br />

collettiva esterna.<br />

Il secondo Regolamento Urbanistico dovrà ricercare strumenti flessibili e certi nella<br />

tempistica, indispensabili per reperire risorse private; nello stesso si valuterà, sotto il<br />

profilo economico pubblico-privato, l’ammontare <strong>dei</strong> costi diretti ed indiretti relativi alla<br />

realizzazione e alla gestione <strong>del</strong>l’opera pubblica.<br />

La possibilità di ricorrere a mo<strong>del</strong>li perequativi, di accordi sostitutivi od integrativi <strong>del</strong><br />

procedimento o al confronto concorrenziale, verrà verificato al fine di reperire aree o<br />

finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche anche alla luce di recenti esperienze<br />

di pianificazione.<br />

Con l'introduzione <strong>del</strong>la scadenza quinquennale <strong>del</strong>le previsioni urbanistiche (art. 55 c. 5<br />

L.R.T. 1/2005) la variabile “tempo” ha assunto, infatti, un ruolo ancor più strategico nella<br />

pianificazione urbanistica.<br />

26


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Tale consapevolezza ha indotto l'Amministrazione Comunale a ricorrere allo strumento<br />

<strong>del</strong>l'avviso pubblico per selezionare gli interventi da inserire nel quadro previsionale<br />

strategico <strong>del</strong> secondo Regolamento Urbanistico, rivolto ai soggetti pubblici e privati che<br />

abbiano la disponibilità <strong>del</strong>le aree o degli immobili compresi nel relativo comparto di<br />

intervento (art. 3 <strong>del</strong>l'avviso) e ad indicare, tra i principali criteri di valutazione <strong>del</strong>le<br />

proposte, la tempistica prevista per la realizzazione degli interventi stessi.<br />

L'inserimento <strong>del</strong>le aree di trasformazione nel secondo Regolamento Urbanistico sarà<br />

comunque subordinata alla preventiva sottoscrizione di un accordo procedimentale, ai<br />

sensi <strong>del</strong>l'art. 11 <strong>del</strong>la L. 241/90, con cui saranno definiti i reciproci impegni, compresi i<br />

tempi di realizzazione (art. 8 <strong>del</strong>l'avviso).<br />

Sempre nell'ottica di una riduzione <strong>dei</strong> tempi di realizzazione degli interventi, si<br />

procederà contestualmente ad una semplificazione <strong>dei</strong> procedimenti, mediante<br />

l'introduzione <strong>del</strong> Progetto unitario convenzionato, al posto <strong>del</strong> piano urbanistico<br />

attuativo, per gli interventi meno complessi.<br />

Il controllo di queste procedure deve essere preventivamente fissato nell’atto di governo<br />

<strong>del</strong> territorio nel suo fondamentale ruolo discrezionale e conformativo <strong>del</strong>la proprietà e<br />

<strong>del</strong> territorio senza che esso venga sostituito dal contratto pubblico-privato.<br />

3.4 Aggiornamento <strong>del</strong> Quadro Conoscitivo relativamente ai Vincoli morfologici<br />

e conformativi <strong>del</strong> territorio<br />

3.4.1 La valorizzazione <strong>del</strong>le emergenze archeologiche<br />

Nell'ambito <strong>del</strong>l'aggiornamento <strong>del</strong> quadro conoscitivo <strong>del</strong> P.S. e <strong>del</strong> R.U. sarà condotto<br />

uno studio specifico per il censimento e la valorizzazione <strong>del</strong>le emergenze archeologiche<br />

presenti nel territorio empolese.<br />

Tale studio avverrà sulla base di una suddivisione <strong>del</strong> territorio comunale in varie sezioni<br />

(ed eventuali sottosezioni) e sull’integrazione <strong>dei</strong> dati raccolti attraverso una ricognizione<br />

sistematica diretta <strong>del</strong> territorio comunale, con particolare interesse per i siti non indagati<br />

e quindi non editi, e sulla redazione di schede UT secondo le direttive indicate dalla<br />

Soprintendenza ai Beni Archeologici <strong>del</strong>la Toscana, di ciascun sito indagato.<br />

Sarà prevista la produzione <strong>del</strong>la documentazione fotografica e cartografica sia generale<br />

che di dettaglio; la trasposizione cartografica <strong>dei</strong> dati raccolti su supporto digitale,<br />

secondo le indicazioni concordate con il Committente; la redazione <strong>del</strong>la relazione di<br />

accompagnamento <strong>del</strong>le ricerche effettuate.<br />

27


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Sarà realizzata, anche in supporto digitale, una carta tematica <strong>del</strong> rischio archeologico<br />

con la definizione <strong>del</strong>le categorie <strong>dei</strong> livelli di rischio archeologico, compresa<br />

l’individuazione di siti archeologici di accertata o probabile esistenza e le eventuali tracce<br />

di viabilità antica, da assoggettarsi ad appropriate e diversificate discipline di tutela,<br />

salvaguardia e valorizzazione;<br />

Sarà inoltre elaborata una carta di dettaglio degli elementi di maggiore interesse in<br />

ambito <strong>del</strong>la pianificazione urbanistica con particolare riguardo alla situazione<br />

archeologica <strong>dei</strong> centri storici e alle aree accertate dal punto di vista <strong>del</strong>le evidenze<br />

archeologiche. Il Documento normativo sarà relativo ai siti individuati, con evidenziati i<br />

diversi livelli di fattibilità conseguenti ai relativi livelli di rischio precedentemente<br />

individuati, che garantiscano (unitamente al quadro normativo <strong>del</strong>l’attività urbanistica ed<br />

edilizia) la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione <strong>del</strong>l’eventuale emergenza<br />

archeologica individuata e segnalata, con specifico richiamo alla normativa comunitaria,<br />

italiana e regionale vigente di riferimento.<br />

3.4.2 L' ANPIL “Arnovecchio”<br />

Con <strong>del</strong>ibera n. 98 <strong>del</strong> 27/12/2011 è stata istituita l’Area Naturale Protetta d’Interesse<br />

Locale (A.N.P.I.L.) in località Arnovecchio, che rappresenta il primo passo per l’effettivo<br />

recupero ambientale e naturalistico di un’importante area <strong>del</strong> territorio empolese.<br />

In considerazione <strong>del</strong>le notevoli valenze naturalistico ambientali e <strong>del</strong>le potenzialità<br />

didattico-ricreative di tale area, soprattutto se lette nell’ambito territoriale in cui essa è<br />

inserita, l’Amministrazione comunale ha avviato un percorso di graduale recupero e<br />

riqualificazione ambientale che ben si coniuga con le previsioni <strong>del</strong> Regolamento di<br />

coordinamento fra i <strong>Comuni</strong> di Empoli, Montelupo F.no, Cerreto guidi, Vinci e Capraia e<br />

Limite (approvato dal comune di Empoli con <strong>del</strong>iberazioni consiliari n. 36 <strong>del</strong> 13 maggio<br />

1995 e n. 80 <strong>del</strong> 22 luglio 1996), nonché con i contenuti <strong>del</strong> Piano Strutturale di Empoli,<br />

che prevede l’esistenza di “corridoi ecologici” di collegamento tra Arnovecchio, il Parco<br />

urbano di Serravalle ed il parco fluviale <strong>del</strong>l’Arno, atti a favorire la conservazione <strong>del</strong>la<br />

bio-diversità.<br />

Il R.U. vigente assoggetta il geotopo di Arnovecchio alla disciplina <strong>dei</strong> beni a protezione<br />

paesistica e/o ambientale prevista dalla variante d’implementazione al Piano d’Indirizzo<br />

Territoriale (PIT) adottata con Del. C.R.T. <strong>del</strong> 16 Giugno 2009 n.32, introducendo in<br />

questi ambiti una serie di divieti, fra cui:<br />

a) la costruzione di stazioni radio-base per telefonia cellulare;<br />

28


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

b) le nuove costruzioni stabili o provvisorie di qualsiasi tipo, nonché l’utilizzazione<br />

<strong>dei</strong> terreni a scopo di deposito a cielo aperto;<br />

c) gli impianti tecnologici, salvo le reti tecnologiche sotterranee per pubblica<br />

utilità ed i manufatti agricoli di cui non sia dimostrata la necessità attraverso<br />

programmi di miglioramento agricolo ambientale, e di cui sia dimostrata<br />

l’impossibilità <strong>del</strong>la loro localizzazione fuori <strong>del</strong>l’area tutelata, e dimostrata<br />

l’impossibilità a riutilizzare quelli esistenti;<br />

d) la modifica ai tracciati viari storici e <strong>del</strong>le alberature di arredo (filari, siepi,<br />

alberi di segnaletica, ecc.).<br />

e) gli impianti solari termici e fotovoltaici per i quali è prevista l’installazione a<br />

terra;<br />

f) gli impianti eolici, fatta eccezione per gli impianti classificabili interventi di<br />

manutenzione ordinaria ai sensi <strong>del</strong>l’art. 11 comma 3 <strong>del</strong> D. Lgs. 30 Maggio<br />

2008 n. 115.<br />

Al fine di predisporre però una regolamentazione <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>l'A.N.P.I.L. capace non<br />

solo di garantire le necessarie esigenze di salvaguardia, valorizzazione e tutela degli<br />

ambienti di peculiare rilevanza naturalistico-ambientale, ma anche di interagire,<br />

integrandosi, con la realtà eminentemente agricola <strong>del</strong> territorio circostante e con le<br />

norme <strong>del</strong>la vigente pianificazione territoriale <strong>del</strong> Comune di Empoli, si è ritenuto<br />

opportuno sottoporre l’ANPIL a diversi gradi di regolamentazione, suddividendola in tre<br />

ambiti territoriali così individuati:<br />

Zona 1.a) le aree protette, rappresentate dalle aree di maggior rispetto situate<br />

all'interno <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>le ex cave di proprietà comunale;<br />

Zona 1.b)le aree protette, rappresentate dalle aree di maggior rispetto situate<br />

all'interno <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>le ex cave di proprietà privata;<br />

Zona 2) le aree marginali contermini;<br />

Zona 3) l’intera area ANPIL di Arnovecchio;<br />

Le zone 1.a), 1.b) e 2) saranno assoggettate alla disciplina di un apposito Regolamento<br />

che, sia pure con diversi gradi di protezione e rispetto fra le zone 1.a e 1.b e la zona 2,<br />

normi e regolamenti:<br />

• le modalità di tutela e conservazione <strong>del</strong>le emergenze naturalistiche, <strong>del</strong> paesaggio e<br />

<strong>del</strong>l’insieme di risorse naturali <strong>del</strong>l’ANPIL;<br />

• le azioni, gli interventi e le misure da attuare per migliorare lo status <strong>dei</strong> luoghi;<br />

• le attività agricole e forestali compatibili;<br />

29


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

• le modalità di accesso all’area;<br />

• le attività didattico-ricreative compatibili;<br />

• le forme di vigilanza.<br />

La gestione <strong>del</strong>l’ANPIL di Arnovecchio è posta dal Regolamento in capo<br />

<strong>del</strong>l'Amministrazione Comunale di Empoli, la quale potrà però avvalersi, ogni qualvolta lo<br />

riterrà necessario, <strong>del</strong> supporto di altri soggetti aventi specifiche competenze in materia<br />

naturalistico-ambientale, didattico-educativa e quant’altro necessario per assicurare una<br />

corretta ed efficiente gestione <strong>del</strong>l’ANPIL, come già avvenuto con il Museo paleontologico,<br />

che in questi anni ha gestito l’attività didattico-culturale <strong>del</strong>la ex cava Pierucci, nella<br />

quale si sono realizzati interventi di recupero e riqualificazione aventi queste finalità.<br />

3.5 Aggiornamento <strong>del</strong> Quadro Conoscitivo relativamente agli aspetti<br />

geologici/sismici/idraulici.<br />

L'Aggiornamento <strong>del</strong> Quadro Conoscitivo relativamente agli aspetti<br />

geologici/sismici/idraulici sarà finalizzato all’integrazione e all’adeguamento degli Studi<br />

Geologico-tecnico e Geomorfologico esistenti, redatti a supporto <strong>del</strong> vigente Piano<br />

strutturale e <strong>del</strong> primo Regolamento Urbanistico, alle prescrizioni e ai contenuti <strong>del</strong>la<br />

normativa vigente ed in particolare al DPGR n. 53/R <strong>del</strong> 25/10/2011 e al Piano di Bacino<br />

<strong>del</strong> Fiume Arno, stralcio assetto idrogeologico PAI (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.<br />

230 <strong>del</strong> 3/10/2005), come espressamente richiesto dal Genio Civile con nota <strong>del</strong> 5 aprile<br />

2011, prot. 17867.<br />

Nell'ambito <strong>del</strong>l'adeguamento <strong>del</strong> Piano Strutturale e <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico alle<br />

disposizioni <strong>del</strong> Regolamento Regionale 53/R in tema di indagini geologiche, saranno, in<br />

particolare:<br />

- effettuati studi di microzonazione sismica di 1° livello;<br />

- individuate le aree a maggiore pericolosità geologica geomorfologica e sismica;<br />

- definite le condizioni di fattibilità <strong>del</strong>le previsioni urbanistiche;<br />

- effettuati gli studi idraulici <strong>dei</strong> seguenti corsi d'acqua: fiume Arno, fosso Fibbiana, rio<br />

Sammontana, rio di Citerna, rio Corte Nuova, torrente Orme, torrente Ormicello, fosso<br />

<strong>del</strong>la Piovola, rio <strong>dei</strong> Cappuccini, rio di santa Maria, rio di Vitiana, rio Stella, rio di<br />

Pagnana, rio Friano, rio Volpi, fiume Elsa. Detti studi saranno altresì utilizzati, come<br />

espressamente richiesto dall'Autorità di Bacino <strong>del</strong> Fiume Arno con nota <strong>del</strong> 14 gennaio<br />

2011, prot. 1929, ai fini <strong>del</strong>l'approfondimento <strong>del</strong> quadro conoscitivo <strong>del</strong> PAI, ai sensi<br />

<strong>del</strong>l'art. 27 comma 4 <strong>del</strong>le Norme relative norme tecniche. Gli approfondimenti <strong>del</strong><br />

30


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

quadro conoscitivo così compiuti saranno, in particolare trasmessi, ai sensi <strong>del</strong>l'art. 32<br />

<strong>del</strong>le Norme Tecniche <strong>del</strong> PAI, all'Autorità di Bacino, la cui approvazione costituirà<br />

presupposto necessario per l'adozione <strong>del</strong>lo strumento urbanistico.<br />

3.6 Revisione <strong>del</strong>la disciplina degli usi e <strong>del</strong>le funzioni<br />

La pianificazione urbanistica ed il governo <strong>del</strong> territorio pongono come loro obiettivo<br />

prioritario la definizione di una struttura coerente di localizzazioni e funzioni che sia in<br />

grado di rispondere alle esigenze di carattere economico, sociale e di sostenibilità<br />

ambientale.<br />

Il primo Regolamento Urbanistico (redatto secondo i disposti <strong>del</strong>la Legge Regionale<br />

Toscana 16 gennaio 1995, n. 5) ha reso operativi gli indirizzi strategicamente <strong>del</strong>ineati<br />

dal Piano strutturale, cercando di superare il concetto di una strumentazione urbanistica<br />

fondata sostanzialmente sulla suddivisione <strong>del</strong> territorio in zone omogenee per<br />

destinazione.<br />

In estrema sintesi il Regolamento Urbanistico distingue gli ambiti storicamente consolidati<br />

da quelli di nuova istituzione, suddivide il territorio in base ad una destinazione<br />

urbanistica di zona e per essa ne specifica poi le funzioni associabili ed insediabili;<br />

prevede infine la localizzazione <strong>del</strong>le nuove infrastrutture, <strong>del</strong>le dotazioni di servizi<br />

pubblici e <strong>del</strong>le aree di conservazione e tutela.<br />

Il tentativo di distinguere la destinazione urbanistica di una zona <strong>del</strong>le funzioni ad essa<br />

associabili, trovò una sua prima enunciazione nel primo Regolamento Urbanistico che<br />

elencava per ciascuna zona le destinazioni/funzioni in essa insediabili, considerando<br />

inoltre le interazioni <strong>del</strong>le stesse con le zone contermini in termini di effetti, bilanci, e<br />

dotazioni.<br />

Tutto ciò deve comunque essere inquadrabile nella suddivisione in zone territoriali<br />

omogenee di cui al Decreto Ministeriale 2 Aprile 1968, n. 1444.<br />

La suddivisione in zone <strong>del</strong> territorio pianificato costituisce, per precisa previsione di<br />

legge, l'elemento fon dativo di ogni strumentazione urbanistica, dalla quale non si può<br />

sotto alcun profilo derogare.<br />

Il D.M. prevede in maniera perentoria, che le zone urbanistiche, definite in sede di atto di<br />

governo <strong>del</strong> territorio, debbano ricondursi alle sei zone (A, B, C, D, E ed F) ivi definite.<br />

Il settore terziario, come ormai restituito da tutta la prassi urbanistica, rappresenta un<br />

insieme di funzioni che si pongono in senso trasversale rispetto alle zone a destinazione<br />

urbanistica definita; esso comprende attività che vanno da quelle direzionali e<br />

31


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

professionali, a quelle <strong>del</strong>l’artigianato di servizio, anche di tipo non produttivo, fino ad<br />

alcune attività di tipo commerciale come pubblici esercizi o attrezzature scolastiche<br />

private.<br />

La possibilità di insediare queste attività dipende dalla loro sostenibilità ed<br />

interdipendenza con gli ambiti urbanistici e non sono pertanto localizzabili o configurabili<br />

con un’unica zona non specificatamente prevista dal D.M. citato.<br />

Le zone industriali ed artigianali corrispondono, come dichiarato al Capo IV “Ambiti<br />

urbani a prevalente destinazione produttiva” <strong>del</strong>le norme <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico,<br />

alle zone D <strong>del</strong> D.M. 1444/68.<br />

Le funzioni in esse insediabili sono state esplicitate per ciascuna sottozona tenendo conto<br />

<strong>del</strong>la loro <strong>del</strong>la natura vocazionale o prevalente se già in atto, <strong>del</strong>la localizzazione rispetto<br />

anche alla struttura <strong>del</strong> territorio (sistema <strong>del</strong>la Produzione nel P.S.), <strong>del</strong><br />

dimensionamento e <strong>del</strong>la compatibilità con il contesto in cui esse erano inserite o<br />

inseribili.<br />

Sia il Piano Strutturale che il Regolamento Urbanistico hanno posto, come ulteriore<br />

elemento <strong>del</strong> quadro conoscitivo, la ricognizione <strong>del</strong>lo stato di attuazione <strong>del</strong>lo strumento<br />

urbanistico previgente ed in particolare la pianificazione si è soffermata a valutare gli<br />

azzonamenti sparsi nel territorio che rappresentavano un insieme episodico di uso <strong>del</strong><br />

suolo. Tra questi risultano evidenti:<br />

- alcuni insediamenti industriali ed artigianali isolati rispetto al sistema urbanizzato<br />

compatto;<br />

- complessi di edifici esistenti con diversa destinazione d’uso o funzionale, che<br />

ricadevano o sarebbero ricaduti in ambiti estesi di carattere artigianale, industriale<br />

o misto.<br />

L’attenzione da sempre riservata al sistema <strong>del</strong>la produzione nei contenuti “statutari” <strong>dei</strong><br />

vari piani regolatori comunali, traeva la sua motivazione dalla presa d’atto <strong>del</strong>la realtà<br />

industriale ed artigianale empolese di quegli anni.<br />

Dall’analisi <strong>del</strong> contesto provinciale fiorentino, l’area empolese era connotata da una<br />

spiccata autonomia e dalla caratterizzazione di distretto industriale: ovvero un’area di<br />

industrializzazione diffusa capace di permanenza e di diversificazione produttiva nel<br />

tempo.<br />

La pianificazione, registrando questa realtà, si preoccupava di interpretarla mettendo in<br />

luce alcuni aspetti fondamentali, oggi quanto mai attuali nella loro dimensione di criticità.<br />

32


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Tra questi spiccava, già al tempo <strong>del</strong>la redazione <strong>del</strong> primo Regolamento, il fenomeno<br />

<strong>del</strong>la terziarizzazione e <strong>del</strong>la frammentazione-dispersione <strong>del</strong>la produzione che,<br />

per certi aspetti, prefigurava poi l’assetto strategico <strong>del</strong>la pianificazione da attuarsi.<br />

La pianificazione comunale, sin dall’anno 2000, ha quindi proposto, accanto ad uno<br />

sviluppo tradizionale di funzioni industriali ed artigianali, la creazione di poli integrati di<br />

produzione e servizi cercando di intervenire senza ulteriori consumi di suolo ma fornendo<br />

la possibilità di incrementare l’offerta di funzioni insediabili all’interno <strong>del</strong>le aree già<br />

esistenti, anche parzialmente edificate.<br />

La presa d’atto di questa situazione e la sua valutazione, soprattutto a livello di reciproca<br />

compatibilità funzionale e di congruità con l’ambito generale, ha guidato le scelte<br />

pianificatorie che si sono poi tradotte in riconferma o meno <strong>del</strong>la situazione esistente o<br />

nella ri-modulazione <strong>del</strong>le reciproche interazioni, anche in termini di effetti, <strong>del</strong>le diverse<br />

zone.<br />

Nell’arco temporale che va dall’approvazione <strong>del</strong> Piano Strutturale in data 30/03/2000 e<br />

<strong>del</strong> Regolamento Urbanistico <strong>del</strong> 21/12/2004 ad oggi, si registra un sensibile<br />

cambiamento <strong>del</strong> quadro di riferimento.<br />

Da una parte, un nuovo ambito legislativo e normativo regionale, in particolare la L.R.T.<br />

1/2005 ed i relativi regolamenti di attuazione ed il Piano di Indirizzo Territoriale;<br />

dall’altra, l’attuale quadro <strong>del</strong> mercato economico e <strong>del</strong> lavoro che richiedono politiche<br />

territoriali di sviluppo economico diversificato.<br />

Il mutato contesto socio economico necessita, in particolare, di una maggiore flessibilità<br />

funzionale che consenta alle aziende esistenti di adeguare tempestivamente la propria<br />

struttura e organizzazione produttiva alle richieste di un mercato in continua evoluzione,<br />

nonché di attivare sinergie tra i diversi settori economico - produttivi (obiettivi non<br />

perseguibili con la zoonizzazione tradizionale), previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con<br />

gli assetti infrastrutturali esistenti e di progetto.<br />

Il governo <strong>del</strong> territorio deve assumere anche il difficile compito di mantenere e<br />

consolidare il sistema produttivo esistente, tipicamente artigianale e manifatturiero, e di<br />

creare i presupposti per potenziare gli insediamenti a tecnologia avanzata (la così detta<br />

new-economy), basata su produzioni ad alto contenuto tecnologico ma a basso impatto<br />

ambientale.<br />

Nell’attuale scenario di crisi economica appare scontata la perentoria necessità di<br />

intraprendere una serie d’interventi finalizzati a rispondere alle problematiche evidenziate<br />

anche dagli attori locali: sia per il rafforzamento <strong>del</strong>la competitività <strong>del</strong>le aree industriali<br />

33


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

ed artigianali <strong>del</strong> territorio, che per la conseguente riorganizzazione di questi ambiti,<br />

concentrandosi soprattutto sui punti di “debolezza” che richiedono un intervento.<br />

Il secondo Regolamento Urbanistico, proseguendo anche azioni già avviate<br />

dall’amministrazione comunale, si propone di:<br />

- promuovere e sostenere il sistema economico locale e territoriale con l’introduzione di<br />

funzioni qualificate capaci di dotare la città di funzioni che rafforzino il ruolo di Empoli<br />

all’interno <strong>del</strong>l’area Empolese Val<strong>del</strong>sa;<br />

- consentire lo sviluppo di attività già radicate e consolidate sul territorio empolese e<br />

che forniscono ottimi livelli di occupazione ed alta qualità nei servizi;<br />

- accrescere la sostenibilità <strong>del</strong>le funzioni insediate ed insediabile nelle varie zone, con<br />

particolare riferimento agli ambiti misti consolidati;<br />

- rimodulare le dotazioni <strong>dei</strong> servizi alla persona ed alla residenza ed il commercio al<br />

dettaglio di vicinato, semplificando il passaggio da una all’altra destinazione;<br />

- selezionare le funzioni insediabili nelle aree industriali per rispondere ai bisogni<br />

espressi dalle mutate condizioni <strong>del</strong> mercato e sociali;<br />

- rendere efficace il sistema <strong>del</strong>la mobilità ed il sistema infrastrutturale finalizzato ad<br />

incrementare il livello <strong>del</strong>l’accessibilità nelle aree produttive e di collegamento<br />

strategico con la rete extralocale;<br />

- rivalutare il sistema ai servizi alle imprese.<br />

La particolare dimensione che assume questa azione e l’indubbio rapporto di<br />

interdipendenza tra bisogni sociali ed economici <strong>del</strong>l’impresa, diventa un’importante<br />

occasione per l’Amministrazione per attivare un processo partecipativo sugli interessi di<br />

sviluppo sociale ed economico <strong>del</strong> territorio.<br />

L’insediamento di funzioni con contenuti innovativi e tecnologici a basso impatto<br />

ambientale, oltre che allinearsi con le esigenze <strong>del</strong>la “nuova economia”, trova un terreno<br />

di incontro con il crescente desiderio <strong>dei</strong> giovani di vedere ampliata l’offerta lavorativa in<br />

tali settori.<br />

Per riuscire a rispondere all’esigenza di nuova occupazione in ambiti innovativi e con<br />

moderne tecnologie, le imprese necessitano che al loro “contorno” si sviluppino attività di<br />

supporto e di servizio compatibili, in grado però di insediarsi e gestirsi autonomamente.<br />

L’estensione <strong>del</strong>le funzioni/destinazioni ammissibili, se opportunamente valutata,<br />

può garantire un buon grado di flessibilità, adeguato ai repentini cambiamenti <strong>del</strong><br />

mercato economico e <strong>del</strong> lavoro; ed evitare inoltre, che destinazioni monofunzionali di<br />

intere aree siano portate all’abbandono con la cessazione <strong>del</strong>l’unica attività presente.<br />

34


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Lo Zoning monofunzionale ha infatti ormai dimostrato grossi limiti nella pianificazione<br />

urbanistica.<br />

Accanto ad uno sviluppo tradizionale di funzioni industriali ed artigianali tipicamente<br />

manifatturiere, è pertanto necessario intraprendere <strong>del</strong>le azioni per la creazione di poli<br />

integrati di produzione e servizi cercando prioritariamente di intervenire con azioni che<br />

non comportino ulteriori consumi di suolo, fornendo la possibilità di incrementare l’offerta<br />

di funzioni insediabili all’interno <strong>del</strong>le aree già esistenti, anche già parzialmente edificate.<br />

3.7 Revisione <strong>del</strong>la disciplina relativa al Patrimonio Edilizio Esistente<br />

La legge regionale n.1 <strong>del</strong> 2005, relativamente alle norme che definiscono la formazione,<br />

l’attuazione e la gestione <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico, prevede una netta distinzione in<br />

due parti <strong>del</strong>lo strumento urbanistico: la disciplina per la gestione degli insediamenti<br />

esistenti e la disciplina <strong>del</strong>le trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed<br />

edilizi <strong>del</strong> territorio (art. 55, c. 1).<br />

La parte <strong>del</strong> piano orientata alla disciplina <strong>del</strong> patrimonio territoriale e insediativo<br />

esistente ha validità a tempo indeterminato. Essa contiene (in base all’art 55, c. 2) la<br />

disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti che, per quanto riguarda gli<br />

interventi su di essi, individua e definisce:<br />

- la disciplina <strong>del</strong>l’utilizzazione, <strong>del</strong> recupero e <strong>del</strong>la riqualificazione <strong>del</strong> patrimonio<br />

urbanistico ed edilizio esistente, compresa la tutela e valorizzazione degli edifici e<br />

<strong>dei</strong> manufatti di valore storico e artistico, sulla base di un quadro conoscitivo<br />

dettagliato ed aggiornato <strong>del</strong>l’edificato e <strong>del</strong>le funzioni in atto;<br />

- le aree, gli ambiti o i singoli edifici sui quali perseguire prioritariamente la<br />

riqualificazione insediativa;<br />

- le aree all’interno <strong>del</strong> perimetro <strong>dei</strong> centri abitati nelle quali è permessa<br />

l’edificazione di completamento;<br />

- l’individuazione <strong>del</strong> patrimonio edilizio esistente sul quale sono consentiti<br />

interventi di ampliamento;<br />

- la disciplina <strong>del</strong> territorio rurale, nel rispetto <strong>del</strong>le vigenti norme regionali in<br />

materia.<br />

La disciplina <strong>del</strong>l’esistente costituisce l’elemento essenziale <strong>del</strong>l’elaborazione e <strong>del</strong>la<br />

gestione <strong>del</strong>lo strumento urbanistico. La città costruita ed il territorio antropizzato<br />

rappresentano la risorsa fondamentale alla quale fare riferimento per il presente e per il<br />

futuro <strong>del</strong> territorio: attraverso la scelta attenta <strong>del</strong>le operazioni di modificazione,<br />

35


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

recupero, riutilizzo, riadattamento e riconversione funzionale, e attraverso il<br />

miglioramento incrementale e progressivo <strong>del</strong>la qualità e <strong>del</strong>le prestazioni.<br />

Nel secondo Regolamento Urbanistico particolare attenzione sarà rivolta alla disciplina<br />

degli interventi da prevedere nel centro storico, nella città consolidata e nel territorio<br />

rurale.<br />

Il Centro storico<br />

Il Comune di Empoli ha, tra i suoi obiettivi principali, quello di riqualificare e rivitalizzare il<br />

centro storico. Uno degli argomenti trattati durante gli incontri svolti nel 2011, in<br />

occasione <strong>del</strong> percorso di Partecipazione “Centro. Punto a Capo”, è stato quello di andare<br />

a “definire nuove regole per abitare il Centro storico”; tra le problematiche emerse, è<br />

risultata prevalente la scarsa qualità riscontrata nelle abitazioni esistenti che<br />

dipenderebbe sostanzialmente dalla tipologia <strong>del</strong>le abitazioni (mancanza di balconi, scale<br />

troppo strette, difficoltà ad apportare modifiche, scarso rendimento energetico) e dal<br />

contesto abitativo (convivenza/prossimità a situazioni di sovraffollamento in molte<br />

abitazioni, carenza di servizi essenziali).<br />

Bisognerà agire sul Regolamento Urbanistico ed Edilizio, per cercare di ampliare<br />

le possibilità d’intervento, in particolare su quegli immobili che non presentano<br />

specifici caratteri di pregio; questo comporterà anche l’eventuale revisione <strong>del</strong>l’attuale<br />

classificazione degli edifici a cui è collegato il tipo di intervento edilizio previsto dal<br />

Regolamento Urbanistico.<br />

La città consolidata<br />

Nel Piano Strutturale di Empoli, come nella maggior parte <strong>dei</strong> piani strutturali <strong>del</strong>la prima<br />

generazione, non è stato considerato l’incremento proveniente dalle zone di<br />

completamento, che di fatto si è dimostrato di entità rilevante, e nemmeno i<br />

frazionamenti e le trasformazioni per cambio di destinazione sia in zona urbana<br />

che nel territorio aperto.<br />

Nel secondo RU saranno individuate le aree <strong>del</strong>la Gestione <strong>del</strong> patrimonio edilizio<br />

esistente, in particolare dovrà essere fatta una rilettura degli ambiti <strong>del</strong> tessuto<br />

36


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

urbano consolidato (zone B), individuando quelle parti che si ritengono da tutelare,<br />

anche in termini di corti interne e di verde privato.<br />

Questa azione sarà orientata ad evitare che si ripetano fenomeni incontrollati di<br />

saturazione edilizia nell’ambito di aree già densamente urbanizzate. Si dovrà cercare di<br />

escludere che attraverso operazioni di sostituzione edilizia venga attuata la realizzazione<br />

di grandi edifici multipiano in luogo <strong>dei</strong> precedenti corpi edilizi modesti; attività edilizia<br />

che induce particolari criticità nelle zone di completamento dove l’altezza <strong>dei</strong> fabbricati<br />

esistenti è solitamente piuttosto contenuta e dove si arriva ad un eccessiva densificazione<br />

edilizia con progressiva eliminazione <strong>del</strong>le aree a verde privato, senza un contestuale<br />

adeguamento degli standards urbanistici.<br />

Al nuovo strumento urbanistico spetterà il compito di esercitare un controllo qualitativo,<br />

evitando intasamenti, eccessivi frazionamenti, utilizzi impropri e promuovendo, al<br />

contempo, il pieno utilizzo e il generale innalzamento <strong>del</strong>la qualità, funzionale ed estetica,<br />

<strong>del</strong> patrimonio edilizio; la nuova disciplina dovrà agevolare quelle modificazioni che<br />

comportino il miglioramento <strong>dei</strong> livelli prestazionali in materia di contenimento <strong>dei</strong><br />

consumi energetici e di accessibilità o visitabilità degli edifici.<br />

Nell’ ambito <strong>dei</strong> tessuti edificati consolidati, in coerenza con quanto disposto dall’ art. 55<br />

<strong>del</strong>la LRT n.1 <strong>del</strong> 2005, il Regolamento Urbanistico dovrà inoltre individuare all’interno<br />

<strong>del</strong>le “aree urbane” i lotti destinati all’ edificazione di completamento a carattere<br />

puntuale, e le aree di riqualificazione edilizia.<br />

In ragione <strong>del</strong>la minore complessità e/o estensione <strong>dei</strong> singoli interventi, in alcune aree<br />

attualmente soggette a PUA, potrebbe essere consentita l’attuazione degli interventi<br />

attraverso un Progetto Unitario convenzionato.<br />

Tale strumento compare tra i temi indicati nella <strong>del</strong>ibera di Giunta <strong>del</strong>la Regione Toscana<br />

con cui è stato approvato il documento preliminare per la revisione <strong>del</strong>la legge regionale<br />

1/2005, dove è prevista la facoltà per i comuni di far ricorso ad un’ulteriore tipologia di<br />

atto, con contenuti intermedi tra il piano attuativo ed il progetto edilizio, da attuarsi con<br />

modalità procedurali semplificate.<br />

Il progetto unitario dovrà essere esteso all'intera area di intervento, o all'intera Unità<br />

minima di intervento e sarà finalizzato alla realizzazione di interventi organici nell'ambito<br />

individuato dal RU.<br />

37


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

Il territorio rurale<br />

Il RU vigente, con la variante normativa e di assestamento <strong>del</strong> 2010, si è adeguato alla<br />

nuova disciplina introdotta dal DPGR 9 febbraio 2007, n. 5/R (regolamento di attuazione<br />

<strong>del</strong> titolo IV capo III “il territorio rurale” <strong>del</strong>la Legge Regionale 3 gennaio 2005, n. 1 e<br />

s.m.i.).<br />

Sono state introdotte norme di salvaguardia in accordo con la sopravvenuta<br />

normativa regionale, cercando in particolare di contenere nel territorio extraurbano<br />

la parcellizzazione <strong>del</strong>le unità immobiliari con una disciplina diretta a impedire usi<br />

impropri o contrari al valore identitario <strong>del</strong> patrimonio con destinazione d’uso non<br />

agricola, con norme differenziate in relazione alle diverse caratteristiche <strong>del</strong> territorio<br />

extraurbano di Empoli.<br />

Con il secondo RU, nell’ambito <strong>del</strong>la revisione sugli interventi consentiti nel territorio<br />

aperto, si dovrà cercare di contenere i carichi urbanistici legati ai frazionamenti e andrà<br />

analizzato nel dettaglio l’esito <strong>del</strong>l’intervento di sostituzione edilizia che, stando agli<br />

interventi finora realizzati, fa emergere un oggettivo problema di inserimento ambientale<br />

<strong>dei</strong> manufatti ricostruiti e/o ampliati.<br />

3.8 Revisione <strong>del</strong>le Norme tecniche di attuazione, sulla base <strong>del</strong>l’esperienza<br />

acquisita negli anni di applicazione <strong>del</strong> RU e <strong>del</strong>le modifiche normative<br />

sopravvenute<br />

In data 08/02/2010 è stata approvata dal Consiglio comunale (<strong>del</strong>iberazione n°9/2010)<br />

la “Variante normativa di assestamento al vigente Regolamento Urbanistico”: con essa<br />

l’Amministrazione comunale ha cercato di migliorare l’efficacia <strong>del</strong>l’azione di governo <strong>del</strong><br />

territorio all’interno <strong>del</strong> nuovo quadro di rifermento normativo intervenuto dopo<br />

l’approvazione <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico.<br />

L’esperienza maturata e gli esiti <strong>del</strong> monitoraggio di attuazione <strong>del</strong> primo<br />

Regolamento Urbanistico, hanno determinato l’esigenza di ovviare ulteriormente alle<br />

criticità emerse in vari ambiti, attraverso un’adeguata revisione normativa al fine di:<br />

• correggere alcune definizioni con lo scopo di allinearle al linguaggio usato nella<br />

normativa di riferimento regionale;<br />

• introdurre nuove definizioni di carattere prescrittivo che discendono direttamente<br />

dalla ricognizione tecnica tra Strumenti <strong>del</strong>la pianificazione territoriale<br />

sovraordinati e la normativa statale e regionale intervenuti dopo l’approvazione<br />

<strong>del</strong> Regolamento Urbanistico comunale;<br />

38


Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

• chiarire e modificare alcune definizioni ed alcune norme per trovare univoca<br />

soluzione a problemi interpretativi o semplificarne l’applicazione;<br />

• risolvere le criticità interpretative soprattutto riferibili a prescrizioni di nuova<br />

introduzione (sostituzione edilizia in ambito <strong>del</strong> territorio aperto o aree protette,<br />

ANPIL ecc.) e sulla valutazione <strong>del</strong>le consistenze in termini di Superfici utili lorde e<br />

di superfici accessorie;<br />

• la verifica <strong>dei</strong> “Siti e manufatti di rilevanza ambientale e/o storico culturale”;<br />

• chiarire problematiche in ambito agricolo sull’allevamento amatoriale e/o sportivo<br />

(anche con carattere terapeutico-riabilitativo);<br />

• introdurre discipline per l’impiego <strong>del</strong>le energie rinnovabili.<br />

Considerato che è in atto la stesura <strong>del</strong> nuovo Regolamento Edilizio comunale<br />

possiamo affermare che è stato avviato un processo di globale revisione e riscrittura<br />

<strong>del</strong>la normativa comunale vigente, finalizzata ad una maggior semplificazione e<br />

comprensione <strong>del</strong>la materia, che passerà attraverso una più chiara distinzione tra le<br />

norme prettamente tecnico-edilizie e quelle di carattere urbanistico.<br />

Il quadro normativo <strong>del</strong> secondo Regolamento Urbanistico comunale dovrà<br />

integrarsi con il nuovo Regolamento Edilizio, come con gli altri regolamenti che<br />

disciplinano la prassi edilizia sul nostro territorio (Regolamento per l’edilizia bio-eco<br />

sostenibile, Regolamento <strong>del</strong> verde, Regolamento per la disciplina <strong>del</strong>lo svolgimento<br />

<strong>del</strong>l'attività commerciale sulle aree pubbliche, Regolamento comunale d'igiene ecc.)<br />

3.9 La disciplina degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili<br />

Un altro argomento che dovrà far parte <strong>del</strong> secondo RU, riguarderà la disciplina <strong>del</strong>le<br />

fonti energetiche rinnovabili (FER).<br />

Il secondo RU dovrà promuovere la realizzazione degli impianti per la produzione di<br />

energia da fonti rinnovabili in attuazione <strong>del</strong> Piano di Indirizzo Energetico Regionale<br />

(P.I.E.R.) ed assicurare che il loro inserimento nel territorio avvenga nel rispetto <strong>dei</strong><br />

valori paesaggistici, storici ed architettonici che lo caratterizzano. A tal fine dovrà definire<br />

i criteri per la corretta localizzazione e realizzazione degli impianti.<br />

L’autorizzazione alla costruzione ed esercizio di un qualunque impianto tecnologico non<br />

potrà prescindere dalla valutazione <strong>del</strong> suo corretto inserimento nel paesaggio e sul<br />

territorio.<br />

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Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

La Regione Toscana, in applicazione <strong>del</strong>la L. 23.08.2004 n. 239 (Riordino <strong>del</strong> settore<br />

energetico, nonchè <strong>del</strong>ega al Governo per il riassetto <strong>del</strong>le disposizioni vigenti in materia<br />

di energia), ha emanato la L.R. 24.02.2005 n. 39, che disciplina le attività in materia di<br />

energia e, in particolare, la produzione, il trasporto e la trasmissione, lo stoccaggio, la<br />

distribuzione, la fornitura e l’uso <strong>del</strong>l’energia, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze<br />

energetiche <strong>del</strong>la vita civile e <strong>del</strong>lo sviluppo economico secondo criteri di efficienza<br />

economica, di contenimento <strong>dei</strong> costi, di sostenibilità e tutela ambientale, di<br />

razionalizzazione degli usi e di risparmio energetico, anche attraverso l’armonizzazione<br />

<strong>del</strong>le infrastrutture energetiche e la promozione di fonti rinnovabili per ridurre la<br />

dipendenza da fonti fossili.<br />

Con la Legge regionale Toscana n.11/2011, che ha modificato la LRT 39 <strong>del</strong> 2005, sono<br />

state dettate le disposizioni in materia di “installazione di impianti di produzione di<br />

energia elettrica da fonti rinnovabili”, ed in particolare sono stati limitati fortemente gli<br />

impianti fotovoltaici a terra in aree non urbanizzate.<br />

La legge ha individuato i siti non idonei all’installazione degli impianti (art. 4), così come<br />

elencati nell’Allegato A: “siti inseriti nella lista <strong>del</strong> patrimonio mondiale <strong>del</strong>l’UNESCO”;<br />

“aree e beni immobili di notevole interesse culturale individuati ex art.10 e 11 D.lgs<br />

42/04”; “aree e beni immobili vincolati ex art.136 D.lgs 42/04”; “zone all’interno di coni<br />

visivi e panoramici la cui immagine è storicizzata, aree agricole di particolare pregio<br />

paesaggistico”; “emergenze culturali e zone contigue a parchi archeologici e culturali”;<br />

“aree naturali protette”; “zone umide ai sensi <strong>del</strong>la convenzione di Ramsar”; “aree D.O.P,<br />

D.O.C., D.O.C.G. e I.G.P.”; “zone vincolate ex art.142 Dlgs 42/04”.<br />

La legge ha stabilito per nuovi impianti a terra tra loro limitrofi una distanza minima di<br />

200 m (art.6).<br />

Sono state invece considerate idonee alle installazioni le aree già urbanizzate prive di<br />

valore culturale paesaggistico e le aree di pertinenza <strong>del</strong>l’edificato privo di valore storicoarchitettonico;<br />

le aree degradate quali siti minerari dismessi e cave dismesse, per i quali<br />

non sia riconosciuto alcun valore storico-culturale o paesaggistico, discariche, depositi<br />

inerti e rottamazioni, fatte salve le norme in materia di bonifica.<br />

Oltre alla installazione sulle nuove costruzioni si dovrà incoraggiare la realizzazione di<br />

impianti solari fotovoltaici in:<br />

- aree industriali ed artigianali (coperture);<br />

- coperture di grandi edifici moderni nelle aree urbane e rurali (scuole, uffici, ecc.);<br />

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Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

- aree edificate non soggette a vincoli storici (condomini, case a schiera, in linea,<br />

ecc.) e, con particolari prescrizioni e limiti, anche in aree edificate storiche;<br />

- strutture per il tempo libero (stadi, palazzetti <strong>del</strong>lo sport, tribune, piscine, ecc.);<br />

- aree vincolate a determinati usi che potrebbero essere “riconvertite” (ad es. le<br />

aree <strong>del</strong>le discariche ormai chiuse).<br />

Per quanto riguarda le altre tipologie di impianti, è attualmente in fase di elaborazione,<br />

da parte degli enti competenti, l’individuazione <strong>del</strong>le aree non idonee all’installazione di<br />

impianti eolici di grande taglia e degli impianti a biomassa di grande taglia, che hanno<br />

rispettivamente aspetti critici di inserimento nel paesaggio e aspetti critici di filiera che<br />

devono essere ben ponderati.<br />

3.10 Disciplina in materia di impianti di radio-telecomunicazioni<br />

Nell'ambito <strong>del</strong>la redazione <strong>del</strong> 2° Regolamento Urbanistico si procederà all’adeguamento<br />

<strong>del</strong>la disciplina degli impianti di radio-telecomunicazioni, in particolare per quanto<br />

riguarda i criteri localizzativi di cui all'art. 11 <strong>del</strong>la L.R. n. 49 <strong>del</strong> 6 ottobre 2011:<br />

1. Nella definizione <strong>del</strong> programma comunale degli impianti e nel rilascio <strong>del</strong> titolo<br />

abilitativo, il comune osserva i seguenti criteri localizzativi:<br />

a) gli impianti di radiodiffusione radiotelevisivi sono posti prevalentemente in zone<br />

non edificate;<br />

b) gli altri tipi di impianti sono posti prioritariamente su edifici o in aree di proprietà<br />

pubblica;<br />

c) nelle aree di interesse storico, monumentale, architettonico, paesaggistico e<br />

ambientale, così come definite dalla normativa nazionale e regionale, l’installazione degli<br />

impianti è consentita con soluzioni tecnologiche tali da mitigare l’impatto visivo;<br />

d) è favorito l’accorpamento degli impianti su strutture di supporto comuni o<br />

quantomeno all’interno di siti comuni, ottimizzando l’utilizzo <strong>del</strong>le aree che ospitano gli<br />

impianti stessi e definendo al contempo le necessarie misure idonee alla limitazione degli<br />

accessi;<br />

e) è vietata l’installazione di impianti di radiodiffusione radiotelevisivi e per telefonia<br />

mobile su ospedali, case di cura e di riposo, scuole di ogni ordine e grado, asili nido,<br />

carceri e relative pertinenze, salvo quando previsto al comma 2.<br />

2. Nei casi di cui al comma 1, lettera e), l’installazione di impianti fissi per telefonia<br />

cellulare è consentita solo quando risulta la migliore localizzazione in termini di<br />

esposizione complessiva <strong>del</strong>la popolazione alle onde elettromagnetiche tra le possibili<br />

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Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

localizzazioni alternative proposte dai gestori, debitamente motivate, necessarie ad<br />

assicurare la funzionalità <strong>del</strong> servizio.<br />

3. L'osservanza <strong>dei</strong> criteri localizzativi di cui al comma 1, non può pregiudicare la<br />

funzionalità <strong>del</strong>le reti di radiocomunicazione.<br />

4. Il comune può disporre la diminuzione <strong>dei</strong> termini di cui all’articolo 87, comma 9,<br />

<strong>del</strong> d.lgs. 259/2003 e ulteriori forme di semplificazione amministrativa, nel caso in cui il<br />

gestore utilizzi le migliori tecnologie disponibili al fine <strong>del</strong> contenimento <strong>del</strong>l'inquinamento<br />

elettromagnetico.<br />

3.11 Aggiornamento <strong>del</strong> Piano per l’eliminazione <strong>del</strong>le barriere architettoniche<br />

(PEBA)<br />

Ai sensi <strong>del</strong> DPGR 29/07/2009 n.41/R il quadro normativo <strong>del</strong> secondo Regolamento<br />

Urbanistico dovrà prevedere anche la rielaborazione <strong>del</strong> P.E.B.A.; tale aggiornamento,<br />

comporterà la ricognizione e la redazione di una mappa completa <strong>del</strong>l’accessibilità su<br />

tutto il territorio comunale comprese le frazioni.<br />

Al riguardo, è stata recentemente realizzata una mappa <strong>del</strong>l’accessibilità sul centro<br />

urbano, che dovrà essere estesa alle frazioni periferiche ed al resto <strong>del</strong> territorio.<br />

3.12 Informatizzazione <strong>del</strong>la strumentazione urbanistica<br />

Nell'ambito <strong>del</strong>la redazione <strong>del</strong> secondo Regolamento Urbanistico si procederà<br />

all'informatizzazione <strong>del</strong>la strumentazione urbanistica. In particolare si procederà:<br />

- alla completa informatizzazione degli elaborati e <strong>del</strong>le norme tecniche <strong>del</strong> Regolamento<br />

Urbanistico vigente, nonché <strong>del</strong>le modifiche che saranno introdotte in sede di redazione<br />

<strong>del</strong> secondo Regolamento Urbanistico, che consentirà una gestione più agevole e più<br />

certa di uno strumento che, per il suo carattere di operatività, è frequentemente<br />

utilizzato e modificato dall’Amministrazione;<br />

- alla realizzazione di un portale web specificamente dedicato al Sistema Informativo<br />

Territoriale, nel quale verranno implementati la consultazione interattiva <strong>del</strong>le tavole e<br />

<strong>del</strong>le Norme Tecniche <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico vigente, nonché <strong>del</strong>le modifiche che<br />

saranno introdotte in sede di redazione <strong>del</strong> secondo Regolamento Urbanistico, <strong>del</strong>la<br />

cartografia di base e <strong>del</strong>le mappe catastali, che consentirà, agli utenti interni<br />

all’Amministrazione all’uopo autorizzati, di accedere ai dati collegati alle mappe catastali<br />

e all’applicativo finalizzato alla produzione <strong>del</strong> certificato di destinazione urbanistica, e,<br />

agli utenti esterni, sarà in grado di garantire la più ampia distribuzione <strong>del</strong>le informazioni<br />

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Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

senza bisogno di alcun software specialistico, ma semplicemente con l’ausilio <strong>dei</strong> più<br />

comuni browser web.<br />

Entrambe le operazioni costituiranno un primo nucleo “fondativo” che potrà<br />

successivamente essere implementato con l’aggiunta di ulteriori archivi, progetti,<br />

applicativi e funzionalità.<br />

4. La Valutazione ambientale strategica<br />

Ai fini <strong>del</strong>l'approvazione <strong>del</strong> secondo regolamento Urbanistico sarà attivata la procedura<br />

di Valutazione Ambientale Strategica, di seguito denominata VAS, di cui al titolo II <strong>del</strong>la<br />

Legge regionale 12 febbraio 2010, n. 10 , in attuazione <strong>del</strong>la direttiva 2001/42/CE <strong>del</strong><br />

Parlamento europeo e <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong> 27 giugno 2001 (Determinazione degli impatti di<br />

determinati piani e programmi sull’ambiente) e <strong>del</strong> decreto legislativo 3 aprile 2006<br />

n.152 (Norme in materia ambientale); e comunque secondo i disposti normativi e<br />

procedurali vigenti in materia e <strong>del</strong>le eventuali modifiche sopravvenute.<br />

In particolare saranno redatti i seguenti documenti:<br />

documento preliminare, proposta indice Rapporto ambientale e di un questionario<br />

guida per la stesura <strong>dei</strong> contributi da parte <strong>dei</strong> soggetti competenti in materia ambientale<br />

(consultazione preliminare scoping);<br />

rapporto ambientale;<br />

sintesi non tecnica;<br />

all'interno <strong>dei</strong> quali saranno affrontate ed approfondite le seguenti tematiche:<br />

1. Presa d’atto <strong>del</strong> contesto territoriale e socio economico (i trend socio<br />

economici, domanda abitativa, ect.)<br />

2. Contenuti ed obiettivi <strong>del</strong>l’azione programmata (tradurre le domande <strong>dei</strong><br />

decisori in obiettivi strategici, prioritari e secondari)<br />

3. Riferimenti normativi e strategici internazionali, nazionali e regionali (inerenti i<br />

settori e le tematiche ambientali o con possibili effetti sull'ambiente)<br />

4. Individuazione <strong>dei</strong> piani e <strong>dei</strong> programmi pertinenti (ad es. Piano di indirizzo<br />

territoriale regionale, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Piano di<br />

Assetto Idrogeologico, Piano energetico regionale, Piano Regionale di Gestione<br />

<strong>dei</strong> Rifiuti, Piani energetici comunali, <strong>del</strong>la mobilità, etc.., Piani strategici, altri<br />

Piani di settore sovraordinati e/o comunali)<br />

5. Presa d’atto <strong>del</strong> sistema <strong>dei</strong> vincoli (vincoli di tipo amministrativo, difesa <strong>del</strong><br />

suolo, tutela e salvaguardia, etc..)<br />

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Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

6. Schede di sintesi degli obiettivi di sostenibilità ambientale, generali e specifici<br />

(gli obiettivi saranno selezionati dai documenti - piani, programmi, strategie -<br />

e dalle normative di riferimento, pertinenti al piano in oggetto; saranno<br />

elencati in schede di sintesi indicando la normativa o il documento dal quale<br />

sono desunti o al quale fanno riferimento<br />

7. Gli aspetti pertinenti allo stato <strong>del</strong>l'ambiente attuale (in relazione alle<br />

componenti ed alle tematiche ambientali contestualizzate all'ambito<br />

territoriale <strong>del</strong> piano)<br />

8. Quadro di sintesi <strong>del</strong>le criticità, <strong>del</strong>le pressioni e <strong>dei</strong> problemi ambientali<br />

pertinenti al piano (con particolare riferimento a quelli relativi ad aree di<br />

particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, nonché i territori<br />

agricoli con produzioni di qualità e tipicità di cui all'art. 21 <strong>del</strong> D.Lgs.<br />

18.05.2001, n. 228)<br />

9. Metodologia e criteri adottati per la determinazione e valutazione degli impatti<br />

10. Impatti derivanti dalle aree di trasformazione<br />

11. Quadro <strong>dei</strong> potenziali impatti attesi<br />

12. Effetti cumulativi e sinergici<br />

13. Valutazione degli obiettivi <strong>del</strong> piano con gli obiettivi generali di sostenibilità<br />

14. Valutazione <strong>del</strong>le azioni <strong>del</strong> piano con gli obiettivi specifici di sostenibilità<br />

15. Verifica di coerenza esterna (resa anche in modo tabellare)<br />

16. Coerenza interna <strong>del</strong> piano (resa anche in modo tabellare)<br />

17. Descrizione di scenari alternativi possibili rispetto alle scelte effettuate; gli<br />

scenari alternativi potranno essere definiti attraverso le differenti proposte e/o<br />

i contributi pervenuti nel merito <strong>del</strong>le scelte di piano nelle fasi di costruzione<br />

<strong>del</strong>lo stesso; tali proposte e contributi, che potrebbero configurare scenari<br />

diversi devono essere tenute nella cronistoria <strong>del</strong>la formazione <strong>del</strong> piano,<br />

rendendo esplicite le argomentazioni che hanno condotto alle scelte verso lo<br />

scenario finale.<br />

18. Quadro <strong>del</strong>le criticità, degli indirizzi e <strong>dei</strong> criteri per annullare, ridurre,<br />

compensare gli eventuali impatti negativi<br />

19. Modalità e periodicità <strong>del</strong> monitoraggio<br />

20. Definizione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti<br />

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Comune di Empoli<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Programmatica</strong><br />

Secondo Regolamento Urbanistico<br />

21. Definizione <strong>del</strong>le risorse per la realizzazione <strong>del</strong> monitoraggio e soggetto<br />

preposto alla redazione <strong>dei</strong> report periodici (le risorse finanziarie ed umane;<br />

sarà indicato il soggetto preposto alla redazione <strong>dei</strong> report periodici e le<br />

modalità di pubblicazione degli stessi)<br />

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