Valutazione integrata degli effetti - Unione dei Comuni del ...

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20.02.2015 Views

OGGETTO: Piano di recupero ai fini residenziali dell’ex complesso rurale denominato “Casa rossa”, Pian di Scò, (AR) ai sensi degli artt. 27 e 28 della L.475/1978 e artt. 8,9 e 10 della LR 59/80 Proprietà: M.P.R. Immobiliare s.r.l., con sede in Prato, via A. Cecchi n° 30, P.I. e C.F. 02022080978 amministratore unico: Ranaldo Angelo, nato a Prato il 30 settembre 1959 domiciliato per la carica in Prato, via A. Cecchi n° 30 C.F. RNL NGL 59P30 G999U Progettista: Giancarlo Tedeschi, nato a Figline Valdarno (Fi) il 19.05.1971, cod. fisc. TDSGCR71E19D583H, con studio in Figline Valdarno, via S. Lorenzo n. 19, iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Firenze con il n. 6170. RELAZIONE AI SENSI DEL D.P.G.R. DEL 09-02-2007 n. 4 IN MATERIA DI VALUTAZIONE INTEGRATA ed in attuazione di quanto disposto dalla direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo PREMESSA Il rapporto generale di valutazione integrata degli effetti territoriali, ambientali, sociali, economici e sulla salute umana, costituisce un documento di verifica della compatibilità degli interventi di trasformazione del territorio previsti dal piano di recupero in oggetto in attuazione degli obiettivi e delle prescrizioni del Regolamento Urbanistico e del piano strutturale, con gli obiettivi di sostenibilità posti dalla L.R. 1/2005 e relativo D.P.G.R. del 09.02.2007 n. 4 In merito a quanto stabilito dall’art. 14 della L.R.T. 1/2005 sui criteri per l’applicabilità della valutazione integrata, ed in riferimento all’ambito di applicazione dell’art. 2 del D.P.G.R. n. 4 del 09/02/2007, si ritiene opportuno redigere la VALUTAZIONE AMBIENTALE ai sensi della direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo. INDIVIDUAZIONE URBANISTICA DEI BENI OGGETTO DEL PIANO DI RECUPERO I beni oggetto del piano di recupero ricadono in zona E (agricola) del vigente R.U. del Comune di Pian di Scò, per le quali l’art. 25 consente la destinazione d’uso di abitazione ad uso civile; sottozona E5 (Aree agricole delle balze, art. 37 N.T.A.): Arch. GIACOMO SESTUCCI, iscritto all’ordine degli Architetti di Firenze con n° 6169 – C.F. SSTGCM71B01D583M, cell 339/6477553 Arch. GIANCARLO TEDESCHI, iscritto all’ordine degli Architetti di Firenze con n° 6170 – C.F. TDSGCR71E19D583H, cell 339/1353524 1

OGGETTO:<br />

Piano di recupero ai fini residenziali <strong>del</strong>l’ex complesso rurale denominato “Casa<br />

rossa”, Pian di Scò, (AR) ai sensi <strong>degli</strong> artt. 27 e 28 <strong>del</strong>la L.475/1978 e artt. 8,9 e 10<br />

<strong>del</strong>la LR 59/80<br />

Proprietà: M.P.R. Immobiliare s.r.l., con sede in Prato, via A. Cecchi n° 30, P.I. e C.F.<br />

02022080978 amministratore unico: Ranaldo Angelo, nato a Prato il 30 settembre 1959<br />

domiciliato per la carica in Prato, via A. Cecchi n° 30 C.F. RNL NGL 59P30 G999U<br />

Progettista: Giancarlo Tedeschi, nato a Figline Valdarno (Fi) il 19.05.1971, cod. fisc.<br />

TDSGCR71E19D583H, con studio in Figline Valdarno, via S. Lorenzo n. 19, iscritto<br />

all’Ordine <strong>degli</strong> Architetti P.P.C. <strong>del</strong>la provincia di Firenze con il n. 6170.<br />

RELAZIONE AI SENSI DEL D.P.G.R. DEL 09-02-2007 n. 4 IN MATERIA DI<br />

VALUTAZIONE INTEGRATA ed in attuazione di quanto disposto dalla<br />

direttiva 2001/42/CE <strong>del</strong> Parlamento europeo<br />

PREMESSA<br />

Il rapporto generale di valutazione <strong>integrata</strong> <strong>degli</strong> <strong>effetti</strong> territoriali, ambientali, sociali,<br />

economici e sulla salute umana, costituisce un documento di verifica <strong>del</strong>la compatibilità<br />

<strong>degli</strong> interventi di trasformazione <strong>del</strong> territorio previsti dal piano di recupero in oggetto in<br />

attuazione <strong>degli</strong> obiettivi e <strong>del</strong>le prescrizioni <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico e <strong>del</strong> piano<br />

strutturale, con gli obiettivi di sostenibilità posti dalla L.R. 1/2005 e relativo D.P.G.R. <strong>del</strong><br />

09.02.2007 n. 4<br />

In merito a quanto stabilito dall’art. 14 <strong>del</strong>la L.R.T. 1/2005 sui criteri per l’applicabilità <strong>del</strong>la<br />

valutazione <strong>integrata</strong>, ed in riferimento all’ambito di applicazione <strong>del</strong>l’art. 2 <strong>del</strong> D.P.G.R. n. 4<br />

<strong>del</strong> 09/02/2007, si ritiene opportuno redigere la VALUTAZIONE AMBIENTALE ai sensi <strong>del</strong>la<br />

direttiva 2001/42/CE <strong>del</strong> Parlamento europeo.<br />

INDIVIDUAZIONE URBANISTICA DEI BENI OGGETTO DEL PIANO DI RECUPERO<br />

I beni oggetto <strong>del</strong> piano di recupero ricadono in zona E (agricola) <strong>del</strong> vigente R.U. <strong>del</strong><br />

Comune di Pian di Scò, per le quali l’art. 25 consente la destinazione d’uso di<br />

abitazione ad uso civile; sottozona E5 (Aree agricole <strong>del</strong>le balze, art. 37 N.T.A.):<br />

Arch. GIACOMO SESTUCCI, iscritto all’ordine <strong>degli</strong> Architetti di Firenze con n° 6169 – C.F. SSTGCM71B01D583M, cell 339/6477553<br />

Arch. GIANCARLO TEDESCHI, iscritto all’ordine <strong>degli</strong> Architetti di Firenze con n° 6170 – C.F. TDSGCR71E19D583H, cell 339/1353524<br />

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Prescrizioni <strong>del</strong> R.U.<br />

Tutti gli interventi e le attività ricadenti in questa zona omogenea sono subordinati alla<br />

tutela ed all'incentivazione <strong>del</strong> processo evolutivo o naturale <strong>del</strong>la copertura vegetale con<br />

regolazione <strong>del</strong>la ceduazione <strong>del</strong> bosco, alla rimozione <strong>dei</strong> manufatti edilizi incongrui con il<br />

contesto paesaggistico ed alla salvaguardia <strong>dei</strong> sentieri e <strong>del</strong>la viabilità storica esistente.<br />

Le aree E5 sono in parte soggette a vincolo di invariante paesistica.<br />

VALUTAZIONE AMBIENTALE AI SENSI DELLA DIR. 2001/42/CE<br />

- illustrazione <strong>dei</strong> contenuti, <strong>degli</strong> obiettivi principali <strong>del</strong> piano<br />

Il progetto ha come obiettivo il recupero <strong>del</strong> complesso con gli interventi ammessi finalizzati<br />

alla ricostruzione <strong>del</strong> corpo principale e <strong>del</strong> fienile ottenendo 9 unità immobiliari ad uso<br />

residenziale ognuna con resede esclusivo, parcheggi, piscine e viabilità interna (per tutte le<br />

specifiche vedasi la relazione tecnica <strong>del</strong> piano di recupero)<br />

- aspetti pertinenti allo stato attuale <strong>del</strong>l’ambiente e sua evoluzione probabile senza<br />

l’attuazione <strong>del</strong> piano di recupero<br />

La zona su cui insistono i fabbricati è limitrofa alle aree definite dal R.U. a prevalente forte<br />

pendenza formate dall'erosione <strong>dei</strong> sedimenti fluvio lacustri <strong>del</strong> pleistocene, composti da<br />

argille, lime, sabbie e ciottolami, attualmente coperte da boschi e macchie di latifoglie o<br />

nude. Le zone dette Balze<br />

distano circa 400 metri dagli<br />

edifici e relativo resede di<br />

proprietà: il lotto oggetto<br />

d’intervento si trova sui<br />

primi rilievi che si staccano<br />

dalla pianura <strong>del</strong> torrente<br />

Resco, alla quota altimetrica<br />

di 160 m.s.l.m.; gli edifici<br />

sono ubicati alla sommità di<br />

una collina con pendenza<br />

lieve su tutti i lati; su<br />

porzione <strong>del</strong> perimetro <strong>del</strong>la proprietà è presente un’area boscata con piante di medio<br />

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valore rispetto agli standard qualitativi <strong>del</strong>la flora presente sulle montagne limitrofe. Il<br />

bosco è costituito da piante di acacia, pioppo, tigli e alcune querce, molti arbusti e piante<br />

infestanti di nessun valore. La scarsità di valore ambientale <strong>del</strong> bosco è testimoniata da<br />

alcune immagini invernali allegate di seguito, dove è palese la fattezza <strong>del</strong>le piante con<br />

molti tronchi sottili e pochi alberi con fusti di grosse dimensioni.<br />

Nell’immagine precedente è possibile notare la posizione <strong>del</strong>la località Casa Rossa posta a<br />

margine <strong>del</strong>la<br />

zona boscata<br />

sopra descritta. La<br />

proprietà dispone<br />

inoltre di una<br />

vasta area a sud<br />

priva di bosco e<br />

ad oggi lasciata<br />

incolta.<br />

L’immagine di lato<br />

mostra la tipologia<br />

<strong>del</strong> bosco come<br />

sopra descritta: si<br />

noti la quasi totale<br />

mancanza di<br />

piante di grossa taglia, mentre è massiccia la presenza di arbusti e piante di sottobosco.<br />

L’immagine di lato<br />

mostra lo stato<br />

attuale <strong>del</strong>la<br />

proprietà non<br />

coperta da bosco:<br />

l’attività agricola è<br />

oramai inesistente<br />

e tutti i campi<br />

limitrofi sono in<br />

Arch. GIACOMO SESTUCCI, iscritto all’ordine <strong>degli</strong> Architetti di Firenze con n° 6169 – C.F. SSTGCM71B01D583M, cell 339/6477553<br />

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stato di abbandono ed incuria<br />

La vegetazione infestante domina la collina senza che vi sia possibilità di sfruttamento<br />

agricolo di nessun tipo: non c’è presenza di alberi da frutto, olivi o vigneti che<br />

caratterizzavano la campagna <strong>del</strong> valdarno Aretino.<br />

Gli edifici presenti (casa colonica e annessi) sono in stato di totale abbandono e degrado<br />

strutturale con grosse problematiche di natura statica: porzioni di edificio sono crollate e la<br />

condizione in cui versa la struttura fa presupporre il crollo imminente <strong>del</strong> resto<br />

<strong>del</strong>l’edificato. Il fienile è oramai un rudere che mantiene visibili poche parti <strong>del</strong>le pareti<br />

perimetrali.<br />

Dall’analisi <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi emerge in maniera evidente la decadenza fisica ed<br />

ambientale <strong>del</strong>l’intera zona sottoposta a piano di recupero; è altresì palese che se non si<br />

dovesse procedere al recupero architettonico – paesaggistico e conservativo <strong>del</strong>l’intera zona<br />

si perpetuerebbe la condizione di degrado fino alla totale perdita <strong>del</strong>la struttura edificata: si<br />

assisterebbe ad un progressivo allargamento <strong>del</strong>la vegetazione infestante a macchia d’olio<br />

fino alla perdita <strong>dei</strong> connotati paesaggistici tipici <strong>del</strong>le colline valdarnesi. Probabilmente la<br />

zona boscata crescerebbe senza forma e soprattutto senza che le piante di pregio possano<br />

emergere rispetto alla macchia di sottobosco.<br />

- caratteristiche ambientali <strong>del</strong>le aree che potrebbero essere significativamente interessate<br />

Tutta l’area individuata dal piano di recupero verrà sottoposta ad alterazioni fisico –<br />

morfologiche ed ambientali dovute alla ricostruzione <strong>degli</strong> edifici ad uso residenziale con la<br />

sistemazione <strong>del</strong>le superfici esterne da destinare a resede e a servizio <strong>del</strong>la residenza.<br />

Le caratteristiche ambientali <strong>del</strong>le aree di cui sopra, come già precedentemente illustrato,<br />

mostrano un territorio con modeste potenzialità agricole dovute allo scarso interesse che la<br />

società <strong>del</strong>le nostre zone riserva ad un aspetto socio – economico oramai in fase di<br />

attenuazione. La perdita d’interesse <strong>del</strong>l’agricoltura, che le ultime generazioni hanno<br />

mostrato con l’evolversi di nuove attività legate allo sfruttamento, certo economicamente<br />

più vantaggioso, <strong>degli</strong> edifici agricoli, hanno portato al progressivo abbandono <strong>del</strong>l’attività<br />

campestre.<br />

- problematiche ambientali esistenti<br />

Le sole problematiche esistenti nella zona in esame sono legate allo stato d’incuria e di<br />

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abbandono in cui versa l’intero complesso architettonico e paesaggistico.<br />

Gli edifici sono collegati alla strada provinciale che da Figline Valdarno conduce a Vaggio –<br />

Reggello – Pian di Scò, tramite una strada sterrata di proprietà esclusiva e con dimensioni<br />

sufficienti a garantire il transito futuro <strong>dei</strong> residenti al complesso da ristrutturare: pertanto<br />

non sussistono problematiche legate all’accessibilità <strong>dei</strong> luoghi, spesso argomento di<br />

discussione e controversia tra confinanti.<br />

- obiettivi di protezione ambientale, e modi in cui si è tenuto conto di tali obiettivi durante<br />

la stesura <strong>del</strong> piano di recupero<br />

L’obiettivo principale per la protezione ambientale, pertinente il piano di recupero, è senza<br />

dubbio la salvaguardia <strong>del</strong> territorio agricolo così come prescritto dalle norme tecniche di<br />

attuazione <strong>del</strong> R.U. <strong>del</strong> Comune di Pian di scò, che, all’articolo 37 comma 5, recitano<br />

testualmente: tutti gli interventi e le attività ricadenti in questa zona omogenea sono<br />

subordinati alla tutela ed all'incentivazione <strong>del</strong> processo evolutivo o naturale <strong>del</strong>la copertura<br />

vegetale con regolazione <strong>del</strong>la ceduazione <strong>del</strong> bosco, alla rimozione <strong>dei</strong> manufatti edilizi<br />

incongrui con il contesto paesaggistico ed alla salvaguardia <strong>dei</strong> sentieri e <strong>del</strong>la viabilità<br />

storica esistente.<br />

In base a quanto disposto dall’allegato 1 comma “e “ <strong>del</strong>la direttiva 2001/42/CE si riportano,<br />

nella tabella 1, gli obiettivi di sostenibilità ambientale previsti per il P.d.R. in oggetto e i<br />

relativi indicatori (elementi di valutazione <strong>degli</strong> aspetti critici per la salvaguardia<br />

<strong>del</strong>l’ambiente), desunti da studi e valutazioni effettuate per la tutela <strong>del</strong>l’ambiente.<br />

La stesura <strong>del</strong> piano di recupero <strong>del</strong>l’intero complesso architettonico – paesaggistico ha<br />

avuto come filo conduttore il perseguimento <strong>degli</strong> obiettivi di salvaguardia e di sviluppo<br />

sostenibile <strong>del</strong>l’ambiente di cui alla tabelle 1 di seguito riportata.<br />

La realizzazione di unità ad uso civile si rende necessaria per garantire che l’intera area<br />

venga conservata, monitorata e salvaguardata (dalle rispettive proprietà private che<br />

acquisteranno singole unità abitative), dall’incuria ed abbandono in cui attualmente si trova<br />

tutta la zona. I molti esempi di ristrutturazione <strong>del</strong>le zone agricole, sparsi sul territorio <strong>del</strong>la<br />

Regione Toscana, con utilizzo residenziale o turistico – ricettivo, hanno dimostrato che, una<br />

alternativa valida allo sfruttamento agricolo <strong>dei</strong> terreni da parte di grosse aziende, è la<br />

gestione privata a fini abitativi di piccoli appezzamenti. Difatti nella logica <strong>del</strong>la società<br />

attuale che decide di investire sul proprio stile di vita come elemento fondamentale di<br />

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crescita e benessere, diviene importante la collocazione abitativa sul territorio.<br />

Il piano di recupero tende a perseguire tutti gli obiettivi previsti mediante un insieme<br />

sistematico di opere sia architettoniche – tecnologiche che di conservazione <strong>del</strong> paesaggio e<br />

<strong>dei</strong> beni ambientali: la ricostruzione <strong>dei</strong> fabbricati avverrà con previsione di demolizione e<br />

ricostruzione (per motivi strutturali di impossibilità di recupero <strong>del</strong>l’esistente); al fine di<br />

preservare e tramandare il significato <strong>dei</strong> valori storico<br />

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culturali <strong>dei</strong> tessuti e <strong>degli</strong> edifici di valore ambientale e storico culturale, classificati dalle<br />

norme di piano, tutte le opere dovranno essere realizzate osservando le disposizioni e le<br />

prescrizioni riportate nelle norme tecniche <strong>del</strong> P.d.R., che prevedono la salvaguardia di tutti<br />

gli aspetti di conservazione <strong>del</strong>la biodiversità <strong>degli</strong> habitat naturali e seminaturali.<br />

Gli edifici verranno realizzati conformemente a quanto stabilito in materia di risparmio<br />

energetico, riduzione emissioni acustiche, gestione smaltimento acque reflue e quant’altro<br />

necessario a costituire abitazioni compatibili con lo sviluppo sostenibile previsto dalla<br />

normativa nazionale, regionale e comunale.<br />

- possibili <strong>effetti</strong> significativi sull’ambiente prodotti dal P.d.R.<br />

Il piano produrrà <strong>effetti</strong> che andranno a modificare lo stato attuale <strong>dei</strong> luoghi in maniera<br />

incisiva ma senza dubbio non invasiva sugli aspetti ambientali e paesaggistici.<br />

Il piano strutturale prevede una zona vincolata con invariante paesistica individuata nella<br />

fascia di bosco intorno ai fabbricati: per tale zona è previsto il mantenimento (già normato a<br />

livello sovracomunale) e salvaguardia <strong>del</strong>l’aspetto <strong>del</strong>la biodiversità. Per conservare tale<br />

valore ambientale è però necessario intervenire con la semplice pulizia <strong>del</strong> sottobosco<br />

eliminando la vegetazione infestante che con il passare <strong>del</strong> tempo mette a rischio la flora e<br />

la fauna presenti.<br />

A nostro parere non sono previsti <strong>effetti</strong> negativi prodotti dalla trasformazione indotta dal<br />

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P.d.R. se non l’incremento di popolazione in una zona apparentemente poco abitata e in<br />

stato di abbandono: incremento di popolazione significa incremento di autovetture per le<br />

quali è prevista una forte limitazione di percorsi interni in maniera da non creare traffico<br />

veicolare inutile ed inquinante.<br />

Altri aspetti da tenere in considerazione sono da attribuire alla realizzazione di due piscine a<br />

corredo <strong>del</strong>l’abitato che dovranno incrementare il pregio <strong>del</strong>le abitazioni e nello stesso<br />

tempo indurre le proprietà al mantenimento ambientale ad alti livelli.<br />

Un effetto senza dubbio positivo, riferito a quanto disposto dal R.U. <strong>del</strong> Comune di Pian di<br />

Scò in materia di viabilità storica, è da ritenersi quanto previsto dal P.d.R. per il ripristino e<br />

salvaguardia <strong>del</strong>la viabilità privata esistente che, dalla strada provinciale (loc. il vecchietto),<br />

conduce fino agli edifici in collina; la strada manterrà l’attuale percorso, avrà un fondo in<br />

ghiaia bianca e sarà contornata da filari di cipressi, tipici <strong>del</strong>le strade di accesso <strong>del</strong>la<br />

campagna Toscana.<br />

- misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali <strong>effetti</strong> negativi<br />

sull’ambiente prodotti dal P.d.R.<br />

L’utilizzo ai fini abitativi <strong>del</strong>l’intero complesso, peraltro consentito dal regolamento<br />

urbanistico <strong>del</strong> Comune di Pian di Scò, verrà regolamentato dalle norme tecniche di<br />

attuazione <strong>del</strong> P.d.R: il piano prevede tutti gli accorgimenti tecnici, paesaggistici, ambientali<br />

e architettonici idonei a realizzare un ambiente abitativo che non sia in contrasto con il<br />

paesaggio ma ne incrementi il valore mediante la salvaguardia e la manutenzione giornaliera<br />

che ogni singola proprietà dovrà effettuare per mantenere vigoroso il benessere e comfort<br />

derivanti dal suo impiego.<br />

Pertanto, per la costruzione <strong>degli</strong> edifici e per la sistemazione esterna, si utilizzeranno<br />

materiali esistenti e compatibili con le caratteristiche culturali – estetiche <strong>del</strong>la zona; verrà<br />

limitata la circolazione <strong>del</strong>le autovetture lasciando la grossa parte di territorio adibita a<br />

resede verdi; è prevista la piantumazione di essenze tipiche <strong>del</strong>la zona per formare <strong>dei</strong> filtri<br />

di vegetazione (controllata) per ricreare un habitat di residenza immersa nel verde; tutte le<br />

strutture tecniche (vani tecnici, contatori utenze, linee impianti tecnologici ecc.) verranno<br />

mitigate con accorgimenti estetici confacenti al resto <strong>del</strong>la struttura (vani completamente<br />

interrati o rivestiti in pietra come piccole nicchie); verranno realizzate “pareti di piante” per<br />

mitigare parzialmente le piscine, rifinite con materiali naturali; il parcheggio verrà coperto<br />

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da ghiaia su fondo battuto e permeabile.<br />

- sintesi <strong>del</strong>le ragioni <strong>del</strong>la scelta <strong>del</strong>le alternative individuate<br />

Il P.d.R. stesso è stata l’unica alternativa possibile per poter salvaguardare gli edifici e il<br />

territorio limitrofo da una sicuro degrado fisico, culturale e paesaggistico in cui versava<br />

l’inera zona.<br />

- descrizione <strong>del</strong>le misure previste in merito al monitoraggio di cui all’art. 10 <strong>del</strong>la<br />

direttiva 2001/42/CE<br />

verranno impiegati i meccanismi di controllo già esistenti sul territorio<br />

- sintesi non tecnica <strong>del</strong>le informazioni di cui ai paragrafi precedenti<br />

Il piano di recupero <strong>del</strong> complesso architettonico e paesaggistico, denominato Casa Rossa<br />

nel Comune di Pian di Scò, è stato redatto tenendo conto <strong>del</strong>lo sviluppo sostenibile a cui<br />

ogni intervento deve mirare per dar vita alla formazione di un territorio competitivo: una<br />

territorio è competitivo rispetto ad altre aree se le persone lo preferiscono come luogo di<br />

residenza, se risulta vantaggioso per gli investimenti <strong>degli</strong> operatori economici e per le<br />

attività <strong>del</strong>le imprese. Se si vive bene da giovani, da adulti e da anziani. Se si lavora in modo<br />

comodo, se i trasporti sono efficienti ed i collegamenti adeguati, se vi si può trovare casa,<br />

verde e aria pulita.<br />

E per questo che si è ritenuta la trasformazione (non invasiva) <strong>del</strong>l’area ai fini abitativi<br />

l’unica possibilità di recupero <strong>del</strong>la zona in esame.<br />

Pian di Scò (Ar), 07.09.2007<br />

il tecnico<br />

_____________________<br />

arch. Giancarlo Tedeschi<br />

Arch. GIACOMO SESTUCCI, iscritto all’ordine <strong>degli</strong> Architetti di Firenze con n° 6169 – C.F. SSTGCM71B01D583M, cell 339/6477553<br />

Arch. GIANCARLO TEDESCHI, iscritto all’ordine <strong>degli</strong> Architetti di Firenze con n° 6170 – C.F. TDSGCR71E19D583H, cell 339/1353524<br />

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