Comune di Casole d'Elsa - Unione dei Comuni del Pratomagno

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78 connessi attraverso opere di consolidamento e risanamento conservativo. Per quegli edifici meno qualificati dal punto di vista architettonico (P. Nuovo) vengono previsti interventi di sostituzione edilizia. Il Piano di Recupero, nel rispetto delle caratteristiche storico-architettoniche e del contesto paesistico, potrà individuare, sulla base di un’attenta valutazione critica dello stato dei luoghi e dell’analisi dei degradi, categorie di intervento maggiormente aderenti alla reale situazione dei luoghi e degli edifici. 7. Il Piano di Recupero potrà essere esteso alle aree esterne al perimetro individuato nelle Schede e sulle tavole “Usi del suolo e modalità d’Intervento” esclusivamente al fine di individuare interventi sulla viabilità (carrabile, pedonale, equitabile, ecc.) e sugli spazi aperti con lo scopo di migliorare la fruibilità e l’accessibilità dell’area. 8. Il cambio di destinazione d’uso agricola viene subordinato alla redazione di Programma Aziendale (PAMAA) con l’individuazione della “non strumentalità” degli immobili all’utilizzo dell’azienda redatto in coordinamento ed in coerenza con il Piano di Recupero nel caso si tratti di imprenditori agricoli (IAP), negli altri casi si applica la procedura dell’art. 45 della L.R. 1/2005. Prescrizioni generali per gli interventi: 1. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto dei caratteri peculiari delle aree e mirati alla valorizzazione delle componenti ambientali, antropiche e naturalistiche. In particolare dovranno essere salvaguardati gli aspetti paesaggistici relativamente a vedute, punti panoramici, elementi antropici e naturali che contribuiscono alla caratterizzazione delle singole aree. 2. Il Piano di Recupero dovrà individuare adeguate Unità Minime di Intervento (UMI) tenendo presente l’obiettivo primario legato alla valorizzazione dell’Ambito V1.2 “Berignone” nonché al recupero del patrimonio edilizio esistente. 3. Nella realizzazione di tutti gli interventi dovrà essere rispettata la diversità biologica e ambientale delle specie arboree e vegetali che costituiscono elemento di riconoscimento del paesaggio evitando interventi e/o integrazioni arboree e/o vegetali non coerenti con il contesto ecologico locale e che alterino la percezione naturale dei paesaggi. 4. Negli interventi di recupero degli edifici esistenti sono da rispettare le seguenti indicazioni: - sono, di norma, consentiti la modifica della distribuzione interna in modo da adeguare gli spazi alle nuove destinazioni e l’introduzione di impianti tecnologici, purché nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali; - le modifiche dei prospetti, ove ammesse, dovranno rispettare regole di forme e proporzioni riconoscibili negli impaginati esistenti e nell’edilizia rurale locale; - non sono ammesse elementi di recinzione o di suddivisione degli spazi di pertinenza anche se composti da elementi vegetali. 5. Il progetto dovrà essere connotato, per tutti gli interventi, della massima attenzione all’inserimento paesaggistico, alle sistemazione esterne e al trattamento di suolo, tenendo conto dei dislivelli del terreno nel rispetto della morfologia esistente e evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti di terra e che possano alterare la conformazione attuale del terreno, in particolare: - la viabilità interna sarà costituita dalla riqualificazione o dall’adeguamento delle strade esistenti; - il tracciato di eventuali percorsi pedonali dovrà essere improntato a linearità e razionalità nel rispetto della conformazione del terreno; - per quanto riguarda gli spazi di sosta e per gli spazi aperti si dovranno adottare soluzioni “leggere”, impiegando forme semplici e materiali locali e per quanto possibile naturali. I percorsi carrabili non dovranno essere pavimentati e i parcheggi potranno essere realizzati con materiali permeabili o semipermeabili e saranno localizzati in prossimità delle strade esistenti, saranno di dimensione limitata per un massimo di 30 posti auto e potranno essere coperti da pergolati con strutture leggere (legno o metallo). Sono vietate in ogni caso le autorimesse interrate; - viene, di norma, consentito l’impiego di superfici impermeabili per gli spazi a ridosso degli edifici e della

79 piscina o relativamente alle pavimentazioni di spazi esterni pavimentati esistenti quali aie, corti ecc.; dovrà essere messo a punto per l’intera area un dettagliato progetto di suolo con accurata definizione delle specie arboree e degli arbusti, che dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti con il contesto ecologico locale e appartenenti alla tradizione rurale, salvaguardando, comunque, il più possibile, il contesto attuale e tutte le alberature esistenti. Tipi di intervento e prescrizioni particolari: Il nucleo che ricade nel Sottosistema ambientale V1.2 è situato in un luogo piuttosto isolato ma non distante da Casole capoluogo e presenta motivi di interesse, nonostante le pessime condizioni nelle quali versa. Sono ancora chiaramente riconoscibili i caratteri originari dei fabbricati, anche se degradati. L’intervento previsto dovrà corrispondere ad una ricostruzione dei volumi preesistenti secondo tecnologie, materiali e finiture tradizionali, recuperando e risanando per quanto possibile le strutture superstiti e comunque tenendo presente quanto indicato all’art. 109 comma 7 bis delle presenti N.T.A. Il progetto dovrà contemplare anche la risistemazione degli spazi aperti di pertinenza, oggi completamente soffocati dalla vegetazione infestante, secondo modalità e forme coerenti al contesto rurale. Il complesso sarà destinato ad attività turistico-ricettiva (ai sensi della L.R. 42/2000 e s.m.i. e del relativo Regolamento d’attuazione). Il numero di posti letto dovrà essere individuato, nell’ambito del Piano di Recupero, tenendo conto della capacità e dei caratteri tipologici e distributivi degli edifici e, comunque, del numero complessivo ammesso per l’intero intervento (200 p.l. - Schede SP010, SP011, SP012, SP019, SP020 cfr. scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” - Allegato B presenti N.T.A.). edifici 001 e 002: restauro come definito all’art. 113 delle presenti N.T.A. Modalità di attuazione: Piano di Recupero esteso alle Schede SP011, SP012, SP019, SP020. Fattibilità geologica: classe 1 per l’area di pertinenza; classe 2 per gli edifici. Dimensionamento: Il dimensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello indicato nella scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.). Norme transitorie: Fino all’attuazione del Piano di Recupero sono ammessi: - interventi di manutenzione degli edifici con esclusione di ogni nuova edificazione; - tutti gli interventi di manutenzione degli spazi esterni e della rete viabile (strade e sentieri).

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connessi attraverso opere <strong>di</strong> consolidamento e risanamento conservativo. Per quegli e<strong>di</strong>fici meno qualificati<br />

dal punto <strong>di</strong> vista architettonico (P. Nuovo) vengono previsti interventi <strong>di</strong> sostituzione e<strong>di</strong>lizia. Il Piano <strong>di</strong><br />

Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche e <strong>del</strong> contesto paesistico, potrà in<strong>di</strong>viduare,<br />

sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione critica <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi e <strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong> degra<strong>di</strong>, categorie<br />

<strong>di</strong> intervento maggiormente aderenti alla reale situazione <strong>dei</strong> luoghi e degli e<strong>di</strong>fici.<br />

7. Il Piano <strong>di</strong> Recupero potrà essere esteso alle aree esterne al perimetro in<strong>di</strong>viduato nelle Schede e sulle<br />

tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento” esclusivamente al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare interventi sulla viabilità<br />

(carrabile, pedonale, equitabile, ecc.) e sugli spazi aperti con lo scopo <strong>di</strong> migliorare la fruibilità e l’accessibilità<br />

<strong>del</strong>l’area.<br />

8. Il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso agricola viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Programma Aziendale<br />

(PAMAA) con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la “non strumentalità” degli immobili all’utilizzo <strong>del</strong>l’azienda redatto in<br />

coor<strong>di</strong>namento ed in coerenza con il Piano <strong>di</strong> Recupero nel caso si tratti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP), negli<br />

altri casi si applica la procedura <strong>del</strong>l’art. 45 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

1. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto <strong>dei</strong> caratteri peculiari <strong>del</strong>le aree e mirati alla valorizzazione<br />

<strong>del</strong>le componenti ambientali, antropiche e naturalistiche. In particolare dovranno essere salvaguardati<br />

gli aspetti paesaggistici relativamente a vedute, punti panoramici, elementi antropici e naturali<br />

che contribuiscono alla caratterizzazione <strong>del</strong>le singole aree.<br />

2. Il Piano <strong>di</strong> Recupero dovrà in<strong>di</strong>viduare adeguate Unità Minime <strong>di</strong> Intervento (UMI) tenendo presente<br />

l’obiettivo primario legato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” nonché al recupero <strong>del</strong> patrimonio<br />

e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />

3. Nella realizzazione <strong>di</strong> tutti gli interventi dovrà essere rispettata la <strong>di</strong>versità biologica e ambientale <strong>del</strong>le<br />

specie arboree e vegetali che costituiscono elemento <strong>di</strong> riconoscimento <strong>del</strong> paesaggio evitando interventi<br />

e/o integrazioni arboree e/o vegetali non coerenti con il contesto ecologico locale e che alterino la percezione<br />

naturale <strong>dei</strong> paesaggi.<br />

4. Negli interventi <strong>di</strong> recupero degli e<strong>di</strong>fici esistenti sono da rispettare le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />

- sono, <strong>di</strong> norma, consentiti la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione interna in modo da adeguare gli spazi alle nuove<br />

destinazioni e l’introduzione <strong>di</strong> impianti tecnologici, purché nel rispetto degli elementi tipologici, formali e<br />

strutturali;<br />

- le mo<strong>di</strong>fiche <strong>dei</strong> prospetti, ove ammesse, dovranno rispettare regole <strong>di</strong> forme e proporzioni riconoscibili<br />

negli impaginati esistenti e nell’e<strong>di</strong>lizia rurale locale;<br />

- non sono ammesse elementi <strong>di</strong> recinzione o <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza anche se composti da<br />

elementi vegetali.<br />

5. Il progetto dovrà essere connotato, per tutti gli interventi, <strong>del</strong>la massima attenzione all’inserimento paesaggistico,<br />

alle sistemazione esterne e al trattamento <strong>di</strong> suolo, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno nel<br />

rispetto <strong>del</strong>la morfologia esistente e evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong><br />

terra e che possano alterare la conformazione attuale <strong>del</strong> terreno, in particolare:<br />

- la viabilità interna sarà costituita dalla riqualificazione o dall’adeguamento <strong>del</strong>le strade esistenti;<br />

- il tracciato <strong>di</strong> eventuali percorsi pedonali dovrà essere improntato a linearità e razionalità nel rispetto <strong>del</strong>la<br />

conformazione <strong>del</strong> terreno;<br />

- per quanto riguarda gli spazi <strong>di</strong> sosta e per gli spazi aperti si dovranno adottare soluzioni “leggere”, impiegando<br />

forme semplici e materiali locali e per quanto possibile naturali. I percorsi carrabili non dovranno<br />

essere pavimentati e i parcheggi potranno essere realizzati con materiali permeabili o semipermeabili e<br />

saranno localizzati in prossimità <strong>del</strong>le strade esistenti, saranno <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione limitata per un massimo <strong>di</strong> 30<br />

posti auto e potranno essere coperti da pergolati con strutture leggere (legno o metallo). Sono vietate in<br />

ogni caso le autorimesse interrate;<br />

- viene, <strong>di</strong> norma, consentito l’impiego <strong>di</strong> superfici impermeabili per gli spazi a ridosso degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong>la

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