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Comune di Casole d'Elsa - Unione dei Comuni del Pratomagno

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295<br />

Scheda normativa n° 195<br />

Scheda rilievo n° 158<br />

Podere S. Antonio<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema L3, è <strong>di</strong> notevolissimo interesse per la posizione panoramica e paesaggistica,<br />

per l’impianto planivolumetrico così armoniosamente integrato all’ambiente e per la non comune<br />

qualità <strong>di</strong> fattura degli e<strong>di</strong>fici. Nell’ambito <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong>l’intero nucleo, è ammessa<br />

la realizzazione <strong>di</strong> due nuovi volumi in aggiunta da localizzare nella parte a sud, anche con possibilità <strong>di</strong><br />

parziale mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> percorso che scende a sud; tali volumi non potranno avere superficie netta superiore<br />

a 800 mq. Non è ammessa l’introduzione <strong>di</strong> elementi vegetali estranei al contesto rurale; al contrario,<br />

dovranno essere massimamente tutelati gli esemplari <strong>di</strong> alberature antiche presenti nell’ambito (cipressi).<br />

La destinazione è ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento<br />

d’attuazione) con le specifiche <strong>di</strong> cui all’art. 29 <strong>del</strong>le N.T.A. <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato con DCC 82 <strong>del</strong><br />

05.05.2009.<br />

Il progetto dovrà essere corredato da opportune analisi progettuali che <strong>di</strong>mostrino le caratteristiche migliorative<br />

dal punto <strong>di</strong> vista idraulico, tecnico-agronomico e paesistico ambientale, in particolare, considerato<br />

che l’intervento ricade in ambito territoriale per il quale il PTC ha in<strong>di</strong>viduato quali emergenze <strong>del</strong> paesaggio<br />

la tessitura agraria a maglia fitta nel caso <strong>del</strong>la scheda 131, il complesso degli interventi può comportare<br />

mo<strong>di</strong>fiche degli assetti originali <strong>del</strong>la struttura tra<strong>di</strong>zionale <strong>del</strong> paesaggio, in questa zona deve pertanto<br />

essere perseguita la massima tutela <strong>del</strong>le sistemazioni idraulico agrarie e <strong>del</strong>la vegetazione non colturale,<br />

con possibilità <strong>di</strong> limitati accorpamenti <strong>dei</strong> campi che non comportino rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> suolo e che non<br />

riducano la capacità <strong>di</strong> invaso <strong>del</strong>la rete scolante, è da tutelare la viabilità campestre ed il <strong>di</strong>segno esterno<br />

<strong>dei</strong> campi, mantenendo le piante campestri residue nei bor<strong>di</strong> e lungo la viabilità.<br />

Negli stessi elaborati progettuali dovrà essere <strong>di</strong>mostrata la ricerca <strong>del</strong>l’obiettivo <strong>di</strong> valorizzazione <strong>del</strong>la identità<br />

agraria <strong>del</strong> paesaggio, me<strong>di</strong>ante la riqualificazione <strong>del</strong>le recinzioni, <strong>dei</strong> caratteri architettonici, <strong>del</strong>la<br />

vegetazione ornamentale ricondotta alle essenze locali, alla eliminazione degli annessi impropri.<br />

La scheda in<strong>di</strong>vidua l’area <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici come schema <strong>di</strong> massima. Più in generale dovranno

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