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Comune di Casole d'Elsa - Unione dei Comuni del Pratomagno

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Art. 46 - Siepi<br />

1. Sono siepi le formazioni vegetali <strong>di</strong> origine naturale o seminaturale formate da <strong>di</strong>versi strati <strong>di</strong> vegetazione.<br />

2. E’ vietata la posa a <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> specie <strong>di</strong>verse da quelle che caratterizzano il tipo originario. In caso<br />

<strong>di</strong> sostituzione <strong>di</strong> elementi esistenti sono da privilegiare siepi plurispecifiche, con notevole complessità<br />

strutturale interna e a maggior grado <strong>di</strong> copertura.<br />

3. Si suggerisce l’adozione <strong>di</strong> specie a legno pregiato o piante tartufigene, specie produttrici <strong>di</strong> bacche<br />

eduli per la fauna selvatica, <strong>di</strong> arbusti che danno assortimenti legnosi <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni ma con un<br />

proprio mercato (vimini, paleria piccola, piccolo artigianato).<br />

Art. 47 - Vegetazione ripariale<br />

1. E’ vegetazione ripariale la vegetazione <strong>dei</strong> corsi d’acqua, con particolare riferimento a quella compresa<br />

all’interno <strong>dei</strong> subsistemi V3 e V4.<br />

2. Sulla vegetazione ripariale sono consentiti i seguenti interventi:<br />

a) sfoltimento <strong>del</strong>la vegetazione in caso <strong>di</strong> copertura arborea che possa costituire pericolo per il transito e/o<br />

possa compromettere lo svolgimento <strong>del</strong>le consuete pratiche agricole;<br />

b) ceduazione secondo i turni previsti per legge;<br />

c) taglio degli in<strong>di</strong>vidui senili, secondo le norme previste dalla legge e a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> nuova piantumazione<br />

con essenze idonee al tipo <strong>di</strong> ambiente.<br />

3. Sono invece vietati :<br />

a) gli interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssodamento che comportino la riduzione <strong>del</strong>la copertura boschiva;<br />

b) l’introduzione <strong>di</strong> specie estranee al contesto e/o infestanti;<br />

c) l’alterazione geomorfologica <strong>del</strong> terreno e l’escavazione <strong>di</strong> materiali lungo gli argini occupati da<br />

vegetazione riparia;<br />

d) la captazione <strong>di</strong> quantitativi <strong>di</strong> acqua tali da compromettere le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà edafica necessarie<br />

al mantenimento <strong>del</strong>la vegetazione riparia.<br />

4. Per evitare fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento ed erosione <strong>del</strong> terreno e <strong>di</strong> invasione <strong>del</strong>le se<strong>di</strong> stradali con acqua<br />

e fango dovuti per lo più alla omessa manutenzione <strong>dei</strong> corsi d’acqua sono comunque in<strong>di</strong>spensabili<br />

interventi <strong>di</strong> pulizia e mantenimento <strong>dei</strong> fossi, da effettuarsi a cura <strong>dei</strong> conduttori <strong>dei</strong> fon<strong>di</strong> agricoli frontisti<br />

a corsi d’acqua pubblici e privati, attraverso:<br />

a) ripulitura degli alvei da rovi, canne, specie infestanti, specie arboree, con esclusione <strong>di</strong> quelle protette,<br />

e da ogni altro materiale;<br />

b) regimazione <strong>del</strong>le acque <strong>di</strong> sgrondo <strong>dei</strong> campi;<br />

c) arature <strong>del</strong> terreno mantenendo a prato una fascia <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> spessore compreso tra 2 e 4 ml.<br />

Art. 48 - Elementi arborei isolati, raggruppati o in filare<br />

1. Qualsiasi tipo <strong>di</strong> riassetto <strong>del</strong>le zone alberate è considerato intervento sottoposto ad autorizzazione.<br />

2. A tutela <strong>del</strong> paesaggio agrario e per favorire il rinnovo spontaneo degli elementi arborei sparsi, l’approvazione<br />

comunale all’abbattimento degli esemplari arborei sarà subor<strong>di</strong>nata all’accettazione, da parte <strong>del</strong><br />

richiedente l’intervento, <strong>di</strong> una clausola che preveda la tutela <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> crescita <strong>di</strong> altre piante<br />

<strong>del</strong>la stessa specie, scelte tra quelle nate da seme nelle vicinanze <strong>del</strong>l’esemplare abbattuto.<br />

3. Nel caso <strong>di</strong> parere favorevole all’ abbattimento <strong>di</strong> un esemplare d’alto fusto <strong>di</strong> specie protetta, costituente<br />

un filare <strong>di</strong> particolare interesse naturalistico e paesaggistico, l’integrità <strong>del</strong> filare dovrà essere<br />

garantita attraverso la sostituzione con un nuovo esemplare <strong>del</strong>la stessa specie <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni pari a un terzo<br />

<strong>di</strong> quelle <strong>del</strong>la pianta abbattuta.<br />

4. I filari esistenti dovranno essere conservati e mantenuti fino al termine <strong>del</strong> turno, a meno che non sopravvengano<br />

fitopatologie tali da escludere esiti favorevoli <strong>del</strong>le cure fitosanitarie. Sono vietate le potature<br />

“tipo capitozzatura” o che comunque stravolgano il normale portamento <strong>del</strong>le specie arboree. Se si<br />

rende necessario l’abbattimento <strong>di</strong> una pianta per motivi <strong>di</strong> pubblica sicurezza o per malattia, dovrà

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