Comune di Casole d'Elsa - Unione dei Comuni del Pratomagno
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2. Prima <strong>del</strong>l’inizio <strong>dei</strong> lavori <strong>di</strong> sbancamento e/o <strong>di</strong> escavazione dovrà essere in<strong>di</strong>viduato il sito <strong>di</strong> <strong>di</strong>scarica<br />
ed i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> riutilizzo <strong>del</strong> materiale sbancato e/o scavato. Lo scavo <strong>del</strong>lo strato più superficiale <strong>del</strong> suolo<br />
vegetale dovrà essere conservato a parte in prossimità <strong>del</strong> luogo <strong>del</strong>le operazioni per essere successivamente<br />
reimpiegato nei lavori <strong>di</strong> ripristino.<br />
3. Per ogni intervento che comporti un rimo<strong>del</strong>lamento con mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la pendenza <strong>di</strong> superfici preesistenti<br />
si dovranno calcolare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le nuove pareti e/o <strong>dei</strong> nuovi versanti in relazione alla<br />
prevista configurazione finale e alle variazioni indotte sulla stabilità <strong>del</strong>le strutture limitrofe.<br />
4. Tutti i lavori <strong>di</strong> sbancamento e/o <strong>di</strong> scavo dovranno prevedere il ripristino <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità<br />
<strong>del</strong>le pareti naturali ed il rinver<strong>di</strong>mento <strong>del</strong>le superfici me<strong>di</strong>ante opere <strong>di</strong> rinaturalizzazione con l’impiego <strong>di</strong><br />
tecniche <strong>del</strong>l’ ingegneria naturalistica.<br />
5. Per i rinterri dovranno essere utilizzati materiali terrigeni simili a quelli esistenti in loco, ripristinando il grado <strong>di</strong><br />
compattezza e <strong>di</strong> addensamento <strong>del</strong> terreno.<br />
Art. 42 - Costruzioni interrate<br />
1. Per tutte le costruzioni interrate previste nelle zone con falda acquifera superficiale, dovrà essere verificata<br />
la profon<strong>di</strong>tà <strong>del</strong> livello <strong>di</strong> falda e valutata la sua escursione stagionale in relazione alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> posa<br />
<strong>del</strong>le fondazioni.<br />
2. Al fine <strong>di</strong> evitare l’interferenza negativa sulla <strong>di</strong>namica <strong>del</strong>le acque <strong>di</strong> falda il piano <strong>di</strong> calpestio <strong>dei</strong> locali<br />
interrati dovrà rimanere preferibilmente al <strong>di</strong> sopra <strong>del</strong> livello massimo <strong>di</strong> risalita <strong>del</strong>la falda.<br />
3. Nelle aree dove non sia possibile fondare al <strong>di</strong> sopra <strong>del</strong> livello massimo <strong>del</strong>la falda, potranno essere<br />
realizzate, se consentite, nuove costruzioni interrate, a con<strong>di</strong>zione che i locali interrati siano resi stagni e non<br />
sia prevista la messa in opera <strong>di</strong> apparecchiature permanenti per la depressione <strong>del</strong>la tavola d’acqua.<br />
4. Nel caso che le costruzioni interrate siano costituite da locali sotterranei <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà superiore ad un<br />
piano e/o da strutture fondazionali <strong>di</strong>rette profonde, la loro realizzazione è subor<strong>di</strong>nata alla verifica <strong>del</strong>l’interferenza<br />
che le nuove costruzioni produrranno sulla circolazione <strong>del</strong>le acque sotterranee relativamente al<br />
loro possibile sbarramento e conseguente innalzamento <strong>del</strong> livello freatico e/o piezometrico.<br />
5. La messa in opera <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> depressione <strong>del</strong>la tavola d’acqua è consentita esclusivamente per la<br />
salvaguar<strong>di</strong>a e la messa in sicurezza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti.<br />
Art. 43 - Reti tecnologiche sotterranee<br />
1. Gli impianti tecnologici a rete sotterranei comprendono le tubazioni <strong>del</strong> gas, <strong>del</strong>l’acquedotto, <strong>del</strong>le<br />
fognature, le linee elettriche e telefoniche e tutte le attrezzature connesse al funzionamento e alla manutenzione<br />
<strong>del</strong>le stesse.<br />
2. La messa in opera degli impianti tecnologici dovrà preferibilmente evitare la variazione e/o l’alterazione<br />
<strong>del</strong> reticolo <strong>di</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque superficiali. Qualora l’intervento ne preveda la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> percorso,<br />
dovrà esserne in<strong>di</strong>cato il nuovo andamento, garantendo che non comporti concentrazioni e ristagni <strong>di</strong><br />
acque nelle aree <strong>di</strong> intervento e in quelle limitrofe.<br />
3. La profon<strong>di</strong>tà, rispetto al piano <strong>di</strong> campagna, alla quale installare gli impianti tecnologici dovrà essere<br />
tale da non compromettere in ogni caso la crescita ed il mantenimento degli apparati ra<strong>di</strong>cali <strong>del</strong>le<br />
essenze arboree e non ostacolare le operazioni <strong>di</strong> aratura e/o <strong>di</strong> irrigazione nelle zone agricole.<br />
4. Allo scopo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare le operazioni <strong>di</strong> scavo per gli interventi sugli impianti interrati, gli interventi stessi e<br />
ciascuna opera dovranno essere resi noti in anticipo a tutti i soggetti competenti.<br />
5. I lavori <strong>di</strong> chiusura degli scavi dovranno garantire il ripristino <strong>del</strong>lo strato fertile e la ri-sistemazione <strong>del</strong><br />
terreno (piantumato e non) o <strong>del</strong>la pavimentazione originaria.<br />
Art. 44 - Fognature<br />
1. Tutti gli interventi <strong>di</strong> nuovo impianto <strong>del</strong>la rete fognante dovranno privilegiare il completamento <strong>del</strong>la rete<br />
stessa estendendola alle aree insufficientemente o solo parzialmente servite.