20.02.2015 Views

Comune di Casole d'Elsa - Unione dei Comuni del Pratomagno

Comune di Casole d'Elsa - Unione dei Comuni del Pratomagno

Comune di Casole d'Elsa - Unione dei Comuni del Pratomagno

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

R e g o l a m e n t o U r b a n i s t i c o<br />

N o r m e t e c n i c h e d i a t t u a z i o n e<br />

Piano Regolatore Generale<br />

<strong>Casole</strong> <strong>d'Elsa</strong>


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> <strong>d'Elsa</strong><br />

Regolamento Urbanistico<br />

Norme tecniche <strong>di</strong> attuazione<br />

Maggio 2001<br />

aggiornate alla D. C.C. n. 74 <strong>del</strong> 7 giugno 2010<br />

(approvazione <strong>del</strong>la variante <strong>di</strong> assestamento)


Il Regolamento Urbanistico <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa<br />

Le norme <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa sono organizzate in 14 titoli raggruppati in 5 parti.<br />

La parte 1° - Struttura <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico contiene gli elementi utili alla lettura ed alla comprensione <strong>del</strong>le<br />

norme e più in generale al meccanismo complessivo <strong>di</strong> funzionamento <strong>del</strong> Piano; la parte 2° - Prescrizioni generali<br />

raccoglie un insieme <strong>di</strong> regole e prescrizioni, valide per l’intero territorio <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa e riferite in particolare alle<br />

risorse naturali <strong>del</strong> territorio: acqua, aria, suolo e sottosuolo, ecosistemi <strong>del</strong>la fauna e <strong>del</strong>la flora; la parte 3° - Usi <strong>del</strong><br />

territorio e la parte 4° - Modalità d’intervento definiscono nello specifico le regole da seguire negli interventi <strong>di</strong> recupero<br />

o trasformazione <strong>del</strong> territorio ed infine la parte 5° - Attuazione <strong>del</strong> Piano raccoglie l’insieme <strong>di</strong> norme e procedure<br />

necessarie all’attuazione <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong> Piano.<br />

Parte 1°- Struttura <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico<br />

La lettura <strong>del</strong> Titolo I - Disposizioni generali, fornisce le coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> riferimento per la comprensione <strong>del</strong> Piano, dove<br />

si illustrano i due <strong>di</strong>fferenti livelli nei quali esso è organizzato: quello generale, <strong>del</strong>le norme <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a ecologica<br />

(art.3) e quello specifico <strong>del</strong>le norme per gli usi e le modalità d’intervento sul territorio (artt. 4 e 5). Vi sono inoltre precisati<br />

il valore prescrittivo <strong>dei</strong> <strong>di</strong>segni e <strong>dei</strong> testi che costituiscono il Piano (art. 6), <strong>di</strong>stinguendo perciò le parti con valore<br />

<strong>di</strong>rettamente precettivo da quelle <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo, oltre alla definizione <strong>dei</strong> livelli minimi <strong>di</strong> standard urbanistici ai quali gli<br />

interventi <strong>di</strong> trasformazione devono adeguarsi (art.7) e previsti dal Regolamento Urbanistico in aggiunta a quelli imposti<br />

dalla normativa nazionale e regionale in vigore.<br />

Il Titolo II - Il linguaggio <strong>del</strong> Piano fissa e chiarisce il significato <strong>dei</strong> principali termini e parametri utilizzati nelle norme, riferiti<br />

sia a quelli correntemente utilizzati nella pratica urbanistica sia a quelli specifici introdotti dal Regolamento Urbanistico.<br />

Parte 2° - Prescrizioni generali<br />

Il Titolo III - Salvaguar<strong>di</strong>a ecologica contiene il testo <strong>di</strong> riferimento per gli interventi <strong>di</strong>ffusi sul territorio riferiti alle risorse<br />

naturali, in relazione alle quali sono raccolte le norme che dovranno costituire il sistema <strong>di</strong> riferimento e <strong>di</strong> orientamento<br />

per l’Amministrazione, la quale attraverso le Commissioni consiliari ed i propri organi tecnici, sorveglierà la corretta tutela<br />

<strong>dei</strong> caratteri fondamentali <strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong> paesaggio nel proprio territorio.<br />

Parte 3° - Usi <strong>del</strong> territorio<br />

Gli usi <strong>del</strong> territorio sono stabiliti in funzione <strong>del</strong>l’appartenenza <strong>di</strong> un dato contesto ai <strong>di</strong>fferenti sistemi, sottosistemi ed<br />

ambiti in<strong>di</strong>viduati dal Piano Strutturale. Le destinazioni d’uso cui le norme e le tavole <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico <strong>di</strong>ffu-


samente fanno riferimento, sono definite al Titolo IV - Destinazioni d’uso esclusive, mentre al Titolo V - Sistemi, sottosistemi<br />

ed ambiti, vengono dettagliate le previsioni già contenute nel Piano Strutturale, precisando gli usi caratterizzanti, previsti<br />

ed esclusi e fornendo criteri sugli usi <strong>del</strong> territorio e sulle prestazioni minime cui riferirsi.<br />

Parte 4° - Modalità d’intervento<br />

Il Titolo VI - In<strong>di</strong>cazioni per il trattamento <strong>del</strong> suolo contiene le prescrizioni e le in<strong>di</strong>cazioni riferite agli elementi semplici e<br />

complessi, vegetazionali e artificiali, che caratterizzano il suolo d’uso pubblico o privato. Tali norme forniscono la chiave<br />

interpretativa <strong>del</strong> “progetto <strong>di</strong> suolo” così come riportato sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento”; allo stesso<br />

tempo il Titolo VII - In<strong>di</strong>cazioni per l’e<strong>di</strong>ficazione fornisce la chiave interpretativa <strong>dei</strong> segni riportati nelle stesse tavole<br />

ed aventi valore <strong>di</strong> riferimento per l’assetto morfologico <strong>del</strong>le nuove volumetrie. In particolare in questo caso si tratta <strong>di</strong><br />

segni che alludono all’allineamento ed all’orientamento planimetrico degli e<strong>di</strong>fici.<br />

Il Titolo VIII - Zone territoriali omogenee definisce i parametri necessari alla definizione planivolumetrica degli interventi<br />

<strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione. Tali parametri sono riferiti alla superficie fon<strong>di</strong>aria, attraverso la sud<strong>di</strong>visione <strong>del</strong> territorio in zone<br />

omogenee, secondo le definizioni che <strong>di</strong> esse stabilisce il D.M. 1444 <strong>del</strong> 1968. La riproposizione <strong>del</strong>le zone omogenee<br />

nel Regolamento Urbanistico <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa, non presuppone il ritorno a logiche funzionaliste, negate dal principio<br />

fondante <strong>del</strong> Piano e rappresentato dai Sistemi, piuttosto <strong>di</strong>viene utile elemento <strong>di</strong> riferimento per tutte quelle normative<br />

nazionali o locali, ancora numerose, che si richiamano a tale classificazione.<br />

Il Titolo IX - Interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente contiene l’insieme <strong>di</strong> prescrizioni ed in<strong>di</strong>cazioni riferite agli e<strong>di</strong>fici<br />

esistenti, sia in ambito urbano (Capo II - aree urbane) che in ambito extraurbano (Capo III - E<strong>di</strong>fici rurali e case sparse).<br />

Raggruppati all’interno <strong>del</strong> Capo I, quattro articoli costruiscono il quadro <strong>di</strong> riferimento necessario alla comprensione<br />

<strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni successive. Si specificano cioè alcune regole generali, valide per tutti gli interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti<br />

(art. 109); si chiariscono il significato <strong>dei</strong> principali termini utilizzati nella definizione <strong>dei</strong> tipi <strong>di</strong> intervento, attraverso<br />

un glossario degli interventi (art. 110); si definiscono i singoli elementi costitutivi degli e<strong>di</strong>fici ai quali viene fatto<br />

successivamente costante riferimento (art.111); infine si riportano, per esteso, le definizioni generali degli interventi, così<br />

come stabiliti dalle recenti <strong>di</strong>rettive urbanistiche regionali e riportate all’art. 4 <strong>del</strong>la Legge Regionale n. 52 <strong>del</strong> 1999, alla<br />

quale gli strumenti urbanistici devono necessariamente riferirsi (art. 112).<br />

Le <strong>di</strong>sposizioni contenute nel Capo II fissano, nello specifico, i singoli interventi ammessi per ciascun e<strong>di</strong>ficio, complesso<br />

o spazio aperto, così come riportato nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento”. Gli interventi riguardano<br />

operazioni <strong>di</strong> restauro (re), conservazione (cs), riqualificazione (rq) e trasformazione (tr), così come già in<strong>di</strong>viduati dal<br />

Piano Strutturale. Il Regolamento Urbanistico, con gli artt. 113, 114, 115 e 116, attraverso eventuali articolazioni, precisa


le singole modalità <strong>di</strong> intervento.<br />

Il Capo III definisce invece gli interventi sulle case rurali e sulle case sparse, attraverso l’esposizione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> criteri<br />

generali (art.117) e attraverso le 265 “schede norma”, relative ai singoli poderi, nelle quali sono riportati i tipi <strong>di</strong> intervento<br />

previsti e consentiti per ciascun e<strong>di</strong>ficio, le prescrizioni particolari, le modalità d’attuazione e la fattibilità geologica.<br />

Il Titolo X - Interventi strategici <strong>di</strong> recupero e/o trasformazione raccoglie le “schede norma” relative agli interventi<br />

programmati <strong>di</strong> conservazione, riqualificazione o trasformazione previsti dal Piano Strutturale.<br />

Le “schede norma” relative alle Unità minime <strong>di</strong> Intervento sono organizzate in funzione <strong>del</strong>l’unitarietà tematica <strong>dei</strong><br />

singoli interventi e sono riferite ai cinque Schemi Direttori (SD) già in<strong>di</strong>viduati dal Piano Strutturale. L’attuazione degli<br />

interventi è subor<strong>di</strong>nata al loro inserimento nel Programma Integrato degli Interventi, secondo quanto previsto dalle<br />

nuove normative regionali (L.R. 5/99). Nelle schede sono riportati <strong>di</strong>segni, testi e tabelle che rappresentano in<strong>di</strong>rizzi<br />

normativi il cui livello prescrittivo sarà definito e precisato in sede <strong>di</strong> elaborazione <strong>del</strong> Programma Integrato degli<br />

Interventi.<br />

Il Titolo XI - Interventi <strong>di</strong>ffusi <strong>di</strong> trasformazione riporta infine le regole per la quantificazione degli interventi <strong>di</strong> trasformazione<br />

<strong>di</strong>ffusi sul territorio ed in<strong>di</strong>viduati nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento” con la sigla AT.<br />

Parte 5° - Attuazione <strong>del</strong> Piano<br />

Al Titolo XII - Modalità d’attuazione <strong>del</strong> Piano fanno riferimento l’insieme <strong>di</strong> norme che regolano le procedure necessarie<br />

alla realizzazione <strong>di</strong> tutte le operazioni previste e consentite dal Regolamento Urbanistico e gli eventuali, quando<br />

necessari, strumenti urbanistici attuativi prioritari.<br />

Il Titolo XIII - La pericolosità geologica riporta le norme relative ai <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità, nei quali sono stati classificati<br />

i vari interventi previsti dal Regolamento Urbanistico, riferiti in particolare a tutte le aree <strong>di</strong> trasformazione, agli interventi<br />

sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente ed a tutti gli interventi strategici <strong>di</strong> recupero e/o trasformazione appartenenti agli Schemi<br />

Direttori (SD).<br />

La valutazione <strong>del</strong>la fattibilità geologica in merito ai singoli interventi previsti dal Regolamento Urbanistico si basa sulla<br />

“Carta <strong>del</strong>la pericolosità” redatta per l’intero territorio comunale a supporto <strong>del</strong> Piano Strutturale. La sovrapposizione<br />

fra destinazioni d’uso e pericolosità geologica in<strong>di</strong>ca il grado <strong>di</strong> fattibilità: ad esempio se in un’area classificata a<br />

pericolosità me<strong>di</strong>a (classe 3) ricadono interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> una certa consistenza, sarà attribuita la classe 3 <strong>di</strong> fattibilità che<br />

con<strong>di</strong>ziona la realizzazione <strong>del</strong>la previsione urbanistica alla esecuzione <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>te verifiche geologiche; mentre se<br />

nella stessa area vengono previsti interventi <strong>di</strong> sistemazione a verde, il rischio <strong>di</strong>minuisce e all’intervento potrà essere<br />

assegnata la classe 1 <strong>di</strong> fattibilità senza particolari limitazioni.


INDICE<br />

PARTE 1° - STRUTTURA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO 12<br />

TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI 12<br />

Art. 1 - Contenuti 12<br />

Art. 2 - Livelli <strong>di</strong> prescrizione 12<br />

Art. 3 - Livello generale: norme e prescrizioni relative alla salvaguar<strong>di</strong>a ecologica 12<br />

Art. 4 - Livello specifico: norme e prescrizioni relative agli usi <strong>del</strong> territorio 12<br />

Art. 5 - Livello specifico: norme e prescrizioni relative alle modalità <strong>di</strong> intervento sul territorio 13<br />

Art. 6 - Valore prescrittivo degli elementi costitutivi <strong>del</strong> Piano 13<br />

Art. 7 - Criteri relativi agli standards 14<br />

Art. 7bis - Criteri relativi ad impianti <strong>di</strong> energia rinnovabile 14<br />

TITOLO II - LINGUAGGIO DEL PIANO 16<br />

CAPO I - TERMINI D’USO CORRENTE E TERMINI SPECIFICI 16<br />

Art. 8 - Sistema, sottosistema e ambito 16<br />

Art. 9 - Progetto <strong>di</strong> suolo 16<br />

Art. 10 - Elementi costitutivi degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti 17<br />

Art. 11 - Schema Direttore (S.D.) 17<br />

Art. 12 - Programma Integrato d’Intervento (P.I.I.) - stralciato - 17<br />

CAPO II - PARAMETRI URBANISTICI 17<br />

Art. 13 - Superficie territoriale (St) 17<br />

Art. 14 - Superficie fon<strong>di</strong>aria (Sf) 17<br />

Art. 15 - Superficie coperta (Sc) 17<br />

Art. 16 - Superficie netta (Sn) 17<br />

Art. 17 - Superficie accessoria (Sa) 17<br />

Art. 18 - Superficie permeabile <strong>di</strong> pertinenza 18<br />

Art. 19 - In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità territoriale (Ef=Sn/St) 18<br />

Art. 20 - Numero <strong>dei</strong> piani 18<br />

Art. 21 - Altezza interpiano 18<br />

Art. 21bis - Tolleranze <strong>di</strong> costruzione 18<br />

PARTE 2° - PRESCRIZIONI GENERALI 19<br />

TITOLO III - SALVAGUARDIA ECOLOGICA 19<br />

CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 19<br />

Art. 22 - Finalità 19<br />

CAPO II - ACQUA 19<br />

Art. 23 - Fasce <strong>di</strong> rispetto <strong>dei</strong> corsi d’acqua 19<br />

Art. 24 - Regimazione <strong>del</strong>le acque superficiali 19<br />

Art. 25 - Casse <strong>di</strong> espansione 20<br />

Art. 26 - Canalizzazioni agricole 20<br />

Art. 27 - Intubamenti 20<br />

Art. 28 - Argini 20<br />

Art. 29 - Gua<strong>di</strong> 21<br />

Art. 30 - Pozzi, sorgenti e punti <strong>di</strong> presa 21<br />

CAPO III - ARIA 21<br />

Art. 31 - Limitazione e compensazione <strong>del</strong>le emissioni inquinanti in atmosfera 21<br />

Art. 32 - Limitazione e compensazione <strong>del</strong>l’inquinamento acustico 22<br />

Art. 33 - Limitazione e compensazione <strong>dei</strong> fenomeni <strong>di</strong> innalzamento <strong>del</strong>la temperatura e ari<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>l’aria 22<br />

CAPO IV - SUOLO E SOTTOSUOLO 22<br />

Art. 34 - Stabilizzazione <strong>dei</strong> versanti collinari 22<br />

Art. 35 - Mantenimento <strong>del</strong>la fertilità naturale <strong>del</strong> suolo 22<br />

Art. 36 - Impermeabilizzazione <strong>del</strong> suolo 22<br />

Art. 37 - Bacini <strong>di</strong> accumulo 23<br />

Art. 38 - Rilevati <strong>del</strong>le infrastrutture viarie 23<br />

Art. 39 - Sottopassi e botti 23<br />

Art. 40 - Attraversamento <strong>dei</strong> corsi d’acqua in elevazione 23<br />

Art. 41 - Sbancamenti, scavi e rinterri 24<br />

Art. 42 - Costruzioni interrate 24<br />

Art. 43 - Reti tecnologiche sotterranee 24<br />

Art. 44 - Fognature 24<br />

CAPO V - ECOSISTEMI DELLA FAUNA E DELLA FLORA 25<br />

Art. 45 - Boschi 25<br />

Art. 46 - Siepi 26<br />

Art. 47 - Vegetazione ripariale 26<br />

Art. 48 - Elementi arborei isolati, raggruppati o in filare 26<br />

PARTE 3° - USI DEL TERRITORIO 28<br />

TITOLO IV - DESTINAZIONI D’USO ESCLUSIVE 28<br />

Art. 49 - Disposizioni generali 28<br />

Art. 50 - Destinazioni d’uso principali 28<br />

Art. 51 - Le attività agricole - A 28<br />

Art. 52 - Le attività industriali e artigianali - I 28<br />

Art. 53 - Le attività terziarie - T 28<br />

Art. 54 - Le infrastrutture e attrezzature <strong>del</strong>la mobilità - M 29<br />

Art. 55 - Le attività residenziali - R 29<br />

Art. 56 - I servizi e le attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico - S 29


Art. 57 - Gli spazi scoperti d’uso pubblico a verde - V 30<br />

Art. 58 - Gli spazi scoperti d’uso pubblico pavimentati - P 30<br />

TITOLO V - SISTEMI, SOTTOSISTEMI E AMBITI 30<br />

CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 30<br />

Art. 59 - Riferimenti agli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> Piano Strutturale 30<br />

CAPO II - SISTEMA AMBIENTALE (V) 31<br />

Art. 59bis - Disciplina specifica in applicazione <strong>del</strong> Regolamento 5R/2007<br />

(Annessi agricoli <strong>di</strong> cui all’Art. 41 commi 5, 7 e 8 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005) 31<br />

Art. 60 - Sottosistema V1: I serbatoi <strong>di</strong> naturalità 33<br />

Art. 61 - Ambito V1.1: La Montagnola 33<br />

Art. 62 - Ambito V1.2: Berignone 34<br />

Art. 63 - Ambito V1.3: La Selva 34<br />

Art. 64 - Sottosistema V2: I serbatoi <strong>di</strong> ruralità 35<br />

Art. 65 - Sottosistema V3: I corridoi <strong>di</strong> naturalità 35<br />

Art. 66 - Sottosistema V4: La maglia ecologica 36<br />

Art. 67 - Sottosistema V5: I capisal<strong>di</strong> <strong>del</strong> verde urbano 37<br />

Art. 67bis - Strade poderali e vicinali 37<br />

CAPO III - SISTEMA DELLA RESIDENZA (R) 37<br />

Art. 68 - Sottosistema R1: Centri e nuclei antichi 37<br />

Art. 69 - Sottosistema R2: I margini 37<br />

Art. 70 - Sottosistema R3: Le frazioni 38<br />

CAPO IV - SISTEMA DEI LUOGHI CENTRALI (L) 38<br />

Art. 71 - Sottosistema L1: I luoghi centrali <strong>dei</strong> centri e nuclei antichi 38<br />

Art. 72 - Sottosistema L2: I luoghi centrali <strong>del</strong>la residenza 39<br />

Art. 73 - Sottosistema L3: I luoghi centrali per l’ospitalità 39<br />

CAPO V - SISTEMA DELLA PRODUZIONE (P) 40<br />

Art. 74 - Sottosistema P1: Le aree industriali 40<br />

Art. 75 - Sottosistema P2: Le aree produttive miste 40<br />

CAPO VI - SISTEMA DELLA MOBILITÀ (M) 41<br />

Art. 76 - Sottosistema M1: La traversa Maremmana 41<br />

Art. 77 - Sottosistema M2: Le dorsali <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione 41<br />

Art. 78 - Sottosistema M3: Le strade <strong>di</strong> connessione 42<br />

Art. 79 - Sottosistema M4: Le strade <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione urbana e locale 42<br />

PARTE 4° - MODALITA’ D’INTERVENTO 44<br />

TITOLO VI - INDICAZIONI PER IL TRATTAMENTO DEL SUOLO 44<br />

CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 44<br />

Art. 80 - Elementi <strong>del</strong> progetto <strong>di</strong> suolo 44<br />

CAPO II - ELEMENTI COMPLESSI 44<br />

Art. 81 - Giar<strong>di</strong>ni 44<br />

Art. 82 - Parchi 45<br />

Art. 82bis - Orti urbani 45<br />

Art. 83 - Piazze 45<br />

Art. 84 - Campi sportivi scoperti 46<br />

CAPO III - ELEMENTI SEMPLICI 46<br />

Art. 85 - Percorsi pedonali 46<br />

Art. 86 - Percorsi ciclo-pedonali 46<br />

Art. 87 - Area stradale 46<br />

Art. 88 - Spazi aperti attrezzati 46<br />

Art. 89 - Aree pavimentate 47<br />

Art. 90 - Area pavimentata alberata 47<br />

Art. 91 - Aree permeabili 47<br />

Art. 92 - Area permeabile alberata 48<br />

Art. 93 - Aree semipermeabili 48<br />

Art. 94 - Area semipermeabile alberata 49<br />

Art. 95 - Filare 49<br />

Art. 96 - Barriere vegetali 50<br />

Art. 97 - Fasce ripariali 50<br />

Art. 98 - Massa boschiva 50<br />

TITOLO VII - INDICAZIONI PER L’EDIFICAZIONE 51<br />

Art. 99 - Disposizioni generali 51<br />

Art. 100 - Allineamento 51<br />

Art. 101 - Asse geometrico <strong>di</strong> orientamento principale 51<br />

TITOLO VIII - ZONE TERRITORIALI OMOGENEE 51<br />

Art. 102 - Disposizioni generali 51<br />

Art. 103 - Zone A 52<br />

Art. 104 - Zone B 52<br />

Art. 105 - Zone C 52<br />

Art. 106 - Zone D 52<br />

Art. 107 - Zone E 53<br />

Art. 108 - Zone F 53<br />

TITOLO IX - INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE 53


CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 53<br />

Art. 109 - Interventi consentiti e vietati 53<br />

Art. 110 - Glossario interventi 55<br />

Art. 111 - Definizione degli elementi costitutivi degli e<strong>di</strong>fici 55<br />

Art. 112 - Definizioni generali degli interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente (in riferimento agli<br />

artt. 78 e 79 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005) 56<br />

CAPO II - AREE URBANE 57<br />

Art. 113 - Aree da sottoporre ad interventi <strong>di</strong> restauro 57<br />

Art. 114 - Aree da sottoporre ad interventi <strong>di</strong> conservazione 57<br />

Art. 115 - Aree da sottoporre ad interventi <strong>di</strong> riqualificazione 59<br />

Art. 116 - Aree da sottoporre ad interventi <strong>di</strong> trasformazione 61<br />

CAPO III - EDIFICI RURALI E CASE SPARSE 61<br />

Art. 117 - Criteri generali <strong>di</strong> intervento 61<br />

Art. 118 - Schede normative <strong>di</strong> riferimento per gli interventi 64<br />

TITOLO X - INTERVENTI STRATEGICI DI RECUPERO E/O TRASFORMAZIONE 373<br />

CAPO I - PRESCRIZIONI GENERALI 373<br />

Art. 119 - In<strong>di</strong>rizzi per il Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento - stralciato - 373<br />

Art. 119bis - Attuazione <strong>di</strong> specifiche aree comprese negli Schemi Direttori 373<br />

CAPO II - SCHEMA DIRETTORE SD1 374<br />

Art. 120 - <strong>Casole</strong> il versante est 374<br />

Art. 121 - UMI S.D.1.A 375<br />

Art. 122 - UMI S.D.1.B 376<br />

Art. 123 - UMI S.D.1.C 378<br />

Art. 124 - UMI S.D.1.D 381<br />

Art. 125 - UMI S.D.1.E 382<br />

Art. 126 - UMI S.D.1.F 384<br />

Art. 127 - UMI S.D.1.G 386<br />

Art. 127bis - UMI S.D.1.H 388<br />

CAPO III - SCHEMA DIRETTORE SD2 390<br />

Art. 128 - <strong>Casole</strong> il versante ovest 390<br />

Art. 129 - UMI S.D.2.A 391<br />

Art. 130 - UMI S.D.2.B 394<br />

Art. 131 - UMI S.D.2.C 395<br />

Art. 132 - UMI S.D.2.D 396<br />

Art. 133 - UMI S.D.2.E 398<br />

Art. 134 - UMI S.D.2.F 399<br />

Art. 135 - UMI S.D.2.G - soppresso - 401<br />

Art. 136 - UMI S.D.2.H 402<br />

Art. 137 - UMI S.D.2.I 403<br />

CAPO IV - SCHEMA DIRETTORE SD3 404<br />

Art. 138 - La “traversa” Maremmana 404<br />

Art. 139 - UMI S.D.3.A 405<br />

Art. 140 - UMI S.D.3.B 407<br />

Art. 140bis - UMI S.D.3.C 409<br />

CAPO V - SCHEMA DIRETTORE SD4 411<br />

Art. 141 - La “nuova strada” <strong>di</strong> Pievescola 411<br />

Art. 142 - UMI S.D.4.A 412<br />

Art. 143 - UMI S.D.4.B 414<br />

Art. 144 - UMI S.D.4.C - stralciato - 415<br />

Art. 145 - UMI S.D.4.D 416<br />

Art. 146 - UMI S.D.4.E 418<br />

Art. 147 - UMI S.D.4.F 420<br />

Art. 148 - UMI S.D.4.G 422<br />

Art. 149 - UMI S.D.4.H 425<br />

Art. 150 - UMI S.D.4.I 426<br />

CAPO VI - SCHEMA DIRETTORE SD5 429<br />

Art. 151 - I centri e nuclei antichi 429<br />

Art. 152 - UMI S.D.5.A 430<br />

TITOLO XI - INTERVENTI DIFFUSI DI TRASFORMAZIONE 432<br />

Art. 153 - Disposizioni generali 432<br />

Art. 154 - Articolazione <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> trasformazione 432<br />

PARTE 5° - ATTUAZIONE DEL PIANO 433<br />

TITOLO XII - MODALITA’ D’ATTUAZIONE DEL PIANO 433<br />

Art. 155 - Disposizioni generali 433<br />

Art. 156 - Attuazione attraverso Programma Integrato d’Intervento - stralciato - 433<br />

Art. 157 - Strumenti <strong>di</strong> attuazione 433<br />

Art. 157bis - Valutazione integrata e valutazione <strong>di</strong> incidenza 433<br />

Art. 157ter - Disciplina in caso <strong>di</strong> decadenza <strong>del</strong>le previsioni in aree <strong>di</strong> trasformazione 434<br />

Art. 157quater - Disciplina successiva alla realizzazione degli interventi 434<br />

TITOLO XIII - FATTIBILITA’ GEOLOGICA 434<br />

Art. 158 - Fattibilità geologica 434<br />

Art. 159 - Classe 1: fattibilità senza particolari limitazioni 435


Art. 160 - Classe 2: fattibilità con normali vincoli 435<br />

Art. 161 - Classe 3: fattibilità con<strong>di</strong>zionata 435<br />

Art. 162 - Classe 4: fattibilità limitata 436<br />

Art.162bis - Ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> Bacino <strong>del</strong> fiume Arno 437<br />

Art.162ter - Ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> Bacino <strong>del</strong> fiume Ombrone 437<br />

Art.162quater - Ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> Bacino regionale Toscana Costa 437<br />

Art. 162quinquies - Tutela degli acquiferi 437<br />

TITOLO XIV - NORME TRANSITORIE E FINALI 439<br />

Art. 163 - Adeguamento <strong>del</strong> Regolamento E<strong>di</strong>lizio 439<br />

Art. 164 - Realizzazioni in corso 439<br />

Art. 165 - Aree per attività estrattive e <strong>di</strong> escavazione <strong>di</strong> tipo transitorio (Ie) 440<br />

Art. 166 - Inammissibilità <strong>di</strong> deroghe 441<br />

Art. 167 - Norme transitorie 441<br />

ALLEGATO A Dimensionamento residenziale 443<br />

ALLEGATO B Dimensionamento turistico-ricettivo 449


12<br />

PARTE 1° - STRUTTURA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO<br />

TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI<br />

Art. 1 - Contenuti<br />

1. Il Regolamento Urbanistico con il Piano Strutturale ed il Piano Integrato degli Interventi, costituisce il Piano<br />

Regolatore Generale così come definito dall’art.23 <strong>del</strong>la L.R. n.5 <strong>del</strong> 16 gennaio 1995 e successive mo<strong>di</strong>fiche<br />

ed integrazioni.<br />

2. Il Regolamento Urbanistico <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa è costituito dai seguenti documenti:<br />

a. le norme tecniche <strong>di</strong> attuazione<br />

b. le tavole:<br />

Tavv. a Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento:<br />

il territorio extraurbano (scala 1:10.000)<br />

Tavv. b Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento:<br />

il territorio urbanizzato (scala 1:2000)<br />

Tavv. c Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento:<br />

i centri antichi (scala 1:1000)<br />

Tavv. d I vincoli 1 (scala 1:10.000)<br />

Tavv. e I vincoli 2 (scala 1:10.000)<br />

Tavv. f Quadro d’unione <strong>del</strong>le schede <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />

rurali e case sparse (scala 1:10.000)<br />

Tavv. g Carta <strong>del</strong>la fattibilità (scala 1:2000)<br />

Tavv. h Perimetrazione <strong>dei</strong> centri abitati (scala 1:10.000).<br />

Art. 2 - Livelli <strong>di</strong> prescrizione<br />

1. Il Regolamento traduce le “<strong>di</strong>rettive e vincoli ambientali” e gli “in<strong>di</strong>rizzi operativi” <strong>del</strong> Piano Strutturale,<br />

in norme e prescrizioni.<br />

2. Esse sono rivolte sia a soggetti pubblici che privati ed agiscono sull’intero territorio comunale a due livelli:<br />

- a livello generale: definendo i criteri per la salvaguar<strong>di</strong>a ecologica;<br />

- a livello specifico: definendo usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento.<br />

Art. 3 - Livello generale: norme e prescrizioni relative alla salvaguar<strong>di</strong>a ecologica<br />

1. Sono contenute nella parte 2° - “Prescrizioni generali”, <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

2. In<strong>di</strong>cano le modalità <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> impianti, manufatti ed attrezzature riferite alle risorse naturali<br />

<strong>del</strong> territorio, così come in<strong>di</strong>viduate dal Piano Strutturale: acqua, aria, suolo e sottosuolo, ecosistemi <strong>del</strong>la<br />

fauna e <strong>del</strong>la flora.<br />

Art. 4 - Livello specifico: norme e prescrizioni relative agli usi <strong>del</strong> territorio<br />

1. Sono contenute nella parte 3° - “Usi <strong>del</strong> territorio”, <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

2. In<strong>di</strong>cano il complesso <strong>del</strong>le funzioni previste ed ammesse in ogni singola parte <strong>del</strong> territorio.<br />

3. Esse, salvo <strong>di</strong>versa e specifica in<strong>di</strong>cazione (ve<strong>di</strong> art.49), si applicano ai singoli luoghi in relazione alla loro<br />

appartenenza ai <strong>di</strong>fferenti sistemi, subsistemi e ambiti, così come in<strong>di</strong>cato sulle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità<br />

d’intervento”.<br />

4. Nei casi in cui venga in<strong>di</strong>cata una doppia sigla si intendono ammesse entrambe le destinazioni su livelli<br />

<strong>di</strong>stinti. Se si tratta <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> Standard <strong>di</strong> cui agli artt. 54 (infrastrutture e attrezzature <strong>del</strong>la mobilità – M), 56<br />

(servizi e le attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico – S), 57 (spazi scoperti d’uso pubblico a verde – V) e 58 (spazi scoperti<br />

d’uso pubblico pavimentati – P), ai fini <strong>del</strong>la verifica degli stessi, l’area deve essere conteggiata nel<br />

seguente modo:<br />

- due volte se su livelli <strong>di</strong>stinti<br />

- al 50% nel caso <strong>di</strong> destinazioni <strong>di</strong>stribuite sullo stesso livello.


13<br />

Art. 5 - Livello specifico: norme e prescrizioni relative alle modalità <strong>di</strong> intervento sul territorio<br />

1. Sono contenute nella parte 4° - “Modalità d’intervento”, <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

2. Forniscono in<strong>di</strong>cazioni riguardanti gli interventi <strong>di</strong> trattamento <strong>del</strong> suolo, <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />

esistente e <strong>di</strong> trasformazione.<br />

3. Esse si applicano ai singoli luoghi in relazione alle in<strong>di</strong>cazioni riportate sulle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità<br />

d’intervento”.<br />

Art. 6 - Valore prescrittivo degli elementi costitutivi <strong>del</strong> Piano<br />

1. Nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento” sono riportati segni grafici ai quali è attribuito valore<br />

prescrittivo quando riferiti:<br />

- ai perimetri <strong>del</strong>le aree destinate a servizi e attrezzature <strong>di</strong> Uso pubblico (S);<br />

- ai perimetri degli spazi scoperti d’uso pubblico a verde (V) e pavimentati (P);<br />

- ai perimetri <strong>dei</strong> parcheggi coperti (Mp) e scoperti (Ms);<br />

- agli allineamenti come definiti all’art.100.;<br />

- ai perimetri <strong>del</strong>le Unità minime <strong>di</strong> intervento degli Schemi Direttori (SDn);<br />

- ai perimetri <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> trasformazione (Atn e AT);<br />

- ai perimetri <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> completamento sottoposte ad interventi <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> tipo 6 (rq6) e <strong>di</strong> trasformazione<br />

<strong>di</strong> tipo 1 (tr1);<br />

- ai perimetri <strong>del</strong>le aree sottoposte ad interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente;<br />

- ai perimetri <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici rurali e <strong>del</strong>le case sparse (SP).;<br />

- i tracciati <strong>dei</strong> percorsi pedonali sono in<strong>di</strong>cativi, non i loro recapiti;<br />

- i confini relativi alle <strong>di</strong>fferenti modalità <strong>di</strong> trattamento degli spazi scoperti sono in<strong>di</strong>cativi.<br />

2. Nelle schede contenute nella parte 4°, al titolo IX, Capo III “E<strong>di</strong>fici rurali e case sparse, sono riportati <strong>di</strong>segni<br />

da utilizzare tenendo conto <strong>del</strong>le seguenti precisazioni:<br />

- i <strong>di</strong>segni non sono necessariamente in scala e pertanto non risultano metricamente prescrittivi;<br />

- per i nuovi e<strong>di</strong>fici, quando in<strong>di</strong>cati, sono ammessi contenuti spostamenti <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> se<strong>di</strong>me purché ricadenti<br />

all’interno <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> intervento perimetrata;<br />

- i confini relativi alle <strong>di</strong>fferenti modalità <strong>di</strong> trattamento degli spazi scoperti sono in<strong>di</strong>cativi, ma restano vincolanti<br />

le loro sequenze;<br />

- le sezioni, quando in<strong>di</strong>cate, in<strong>di</strong>cano il principio inse<strong>di</strong>ativo da seguire nella progettazione;<br />

- la localizzazione <strong>dei</strong> parcheggi, quando in<strong>di</strong>cati, è vincolante, sono, comunque, ammessi, se adeguatamente<br />

motivati, spostamenti all’interno <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> intervento.<br />

3. Nelle schede <strong>di</strong> cui al precedente punto 2, sono inoltre riportati testi da utilizzare tenendo conto <strong>del</strong>le<br />

seguenti precisazioni:<br />

- è attribuito valore prescrittivo a:<br />

- le superfici riferite agli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione, ampliamento e aree a standard, fermo restando<br />

che i valori riferiti alle aree da destinarsi a servizi ed attrezzature <strong>di</strong> interesse collettivo rappresentano <strong>dei</strong><br />

minimi;<br />

- le destinazioni d’uso, quando esplicitamente in<strong>di</strong>cate, con la precisazione che i valori ad esse riferiti<br />

potranno subire mo<strong>di</strong>ficazioni <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> 5% in aumento o in <strong>di</strong>minuzione in caso <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

e <strong>del</strong> 10% in caso <strong>di</strong> interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente;<br />

- il numero <strong>dei</strong> piani;<br />

- i tipi e<strong>di</strong>lizi quando in<strong>di</strong>cati;<br />

- gli interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti;<br />

- gli strumenti <strong>di</strong> attuazione.<br />

4. Nelle Schede, <strong>di</strong> cui all’art. 118 <strong>del</strong>le presenti N.T.A., tenendo presente quanto prescritto ai commi 2 e 3<br />

<strong>del</strong> presente articolo, e per tutti gli interventi contenuti al titolo X “Interventi strategici <strong>di</strong> recupero e/o trasformazione”,<br />

quando sottoposti a Piano attuativo, potranno essere proposti, sulla base <strong>di</strong> adeguati approfon-


14<br />

<strong>di</strong>menti conoscitivi, schemi progettuali (qualora in<strong>di</strong>cati) maggiormente aderenti alla situazione <strong>dei</strong> luoghi e<br />

agli approfon<strong>di</strong>menti conoscitivi.<br />

Art. 7 - Criteri relativi agli standards<br />

1. Tutte le aree e le attrezzature pubbliche o private, ivi comprese quelle religiose, sono considerate standards<br />

se ne è garantito l’uso pubblico, anche se <strong>di</strong> proprietà privata, realizzate o gestite da privati.<br />

2. Le aree specificatamente in<strong>di</strong>cate dal Regolamento Urbanistico come parcheggi <strong>di</strong> uso pubblico Mp ed<br />

Ms, devono essere assunte quale dotazione minima inderogabile.<br />

3. In aggiunta alle quote <strong>di</strong> parcheggi stabilite dall’art. 41 sexies <strong>del</strong>la legge 17 agosto 1942 n.1151, come<br />

mo<strong>di</strong>ficato dall’art.2 <strong>del</strong>la legge 24 marzo 1989 n.122, dovranno comunque essere rispettati i seguenti<br />

rapporti minimi:<br />

a. per tutti i nuovi inse<strong>di</strong>amenti residenziali, mq.25 <strong>di</strong> parcheggi ogni 100 mq. <strong>di</strong> Sn;<br />

b. per tutte le nuove attività industriali ed artigianali (comprese le costruzioni per attività industrializzate e per<br />

allevamenti zootecnici in zona agricola), mq.30 <strong>di</strong> parcheggi ogni 100 mq. <strong>di</strong> Sc;<br />

c. per tutti i nuovi complessi <strong>di</strong>rezionali e le attrezzature ricettive, mq.60 <strong>di</strong> parcheggi ogni 100 mq. <strong>di</strong> Sn;<br />

d. per tutte le nuove attrezzature commerciali:<br />

- mq.100 <strong>di</strong> parcheggi ogni 100 mq. <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, per esercizi <strong>di</strong> vicinato, artigianato <strong>di</strong> servizio<br />

botteghe artigiane ed artistiche, con esclusione <strong>del</strong>la zona A ove non è richiesta alcuna dotazione minima;<br />

- mq.100 <strong>di</strong> parcheggi ogni 100 mq. <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, per me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> tipologia non alimentare,<br />

prevedendo ulteriori parcheggi nella misura minima <strong>di</strong> 100 mq. ogni 100 mq. <strong>di</strong> ulteriori spazi utili coperti<br />

aperti al pubblico, destinati ad altre attività complementari a quella commerciale (ristoranti, bar, sale<br />

riunioni, etc.)<br />

- mq.150 <strong>di</strong> parcheggi ogni 100 mq. <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, per me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> tipologia alimentare<br />

o mista, prevedendo ulteriori parcheggi nella misura minima <strong>di</strong> 100 mq. ogni 100 mq. <strong>di</strong> ulteriori spazi utili<br />

coperti aperti al pubblico, destinati ad altre attività complementari a quella commerciale (ristoranti, bar,<br />

sale riunioni, etc.);<br />

- mq.200 <strong>di</strong> parcheggi ogni 100 mq. <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, per gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> tipologia non alimentare,<br />

prevedendo ulteriori parcheggi nella misura minima <strong>di</strong> 150 mq. ogni 100 mq. <strong>di</strong> ulteriori spazi utili coperti<br />

aperti al pubblico, destinati ad altre attività complementari a quella commerciale (ristoranti, bar, sale<br />

riunioni, etc.);<br />

- mq.300 <strong>di</strong> parcheggi ogni 100 mq. <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, per gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> tipologia alimentare<br />

o mista, prevedendo ulteriori parcheggi nella misura minima <strong>di</strong> 150 mq. ogni 100 mq. <strong>di</strong> ulteriori spazi utili<br />

coperti aperti al pubblico, destinati ad altre attività complementari a quella commerciale (ristoranti, bar,<br />

sale riunioni, etc.).<br />

4. Negli interventi che prevedono il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso dovranno essere verificati e rispettati<br />

i rapporti minimi <strong>di</strong> cui al precedente comma, con esclusione <strong>del</strong>la trasformazione in residenza ed in<br />

attrezzature commerciali con superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta non superiore a 150 mq.<br />

5. Nel caso <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta me<strong>di</strong>e o gran<strong>di</strong> il rispetto <strong>dei</strong> parametri <strong>dei</strong> parcheggi è richiesto anche<br />

nei casi <strong>di</strong> nuova autorizzazione, <strong>di</strong> ampliamento <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> settore<br />

merceologico.<br />

Art. 7bis - Criteri relativi ad impianti <strong>di</strong> energia rinnovabile<br />

1. Secondo il D.lgs 387/2003 (Attuazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 2001/77/CE relativa alla promozione <strong>del</strong>l’energia<br />

elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili) la costruzione <strong>di</strong> impianti da fonti energetiche rinnovabili<br />

non comporta variazioni <strong>del</strong>la destinazione urbanistica <strong>dei</strong> terreni agricoli classificati dai vigenti strumenti<br />

urbanistici.<br />

2. Nell’ubicazione si dovrà tenere conto:<br />

a) - <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizza-


15<br />

zione <strong>del</strong>le tra<strong>di</strong>zioni agro-alimentari locali, alla tutela <strong>del</strong>la bio<strong>di</strong>versità, alla tutela <strong>del</strong> patrimonio culturale<br />

e <strong>del</strong> paesaggio rurale;<br />

b) - <strong>del</strong>la coerenza con gli obiettivi <strong>di</strong> qualità contemplati nelle “Schede <strong>dei</strong> paesaggi e in<strong>di</strong>viduazione<br />

degli obiettivi <strong>di</strong> qualità” <strong>del</strong> PIT regionale, relative agli Ambiti 31 “Val<strong>del</strong>sa” e 33B “Montagnola Senese e<br />

Valli <strong>del</strong> Merse”;<br />

c) - <strong>di</strong> eventuali prescrizioni <strong>del</strong> PTC provinciale.<br />

3. In coerenza con il PIT regionale l’installazione <strong>di</strong> impianti solari termici e fotovoltaici dovrà essere realizzata<br />

come segue:<br />

a) - negli inse<strong>di</strong>amenti e nei complessi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> valore storico e paesaggistico comprendendo anche quelle<br />

parti con uno stretto rapporto visivo e <strong>di</strong> continuità con i centri storici, l’installazione dovrà essere integrata<br />

nella copertura degli e<strong>di</strong>fici adottando soluzioni tecniche e progettuali tali da rendere minimo l’impatto<br />

visivo unitamente al conseguimento <strong>del</strong>la maggiore efficienza energetica;<br />

b) - negli inse<strong>di</strong>amenti e nei complessi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>versi, appartenenti a tessuti più recenti, l’installazione dovrà<br />

essere eseguita con tecniche e materiali che, unitamente al conseguimento <strong>del</strong>la maggiore efficienza<br />

energetica, assicurino, comunque, una soluzione architettonica ottimale;<br />

c) - qualora l’installazione sia prevista a terra, entro i limiti <strong>di</strong> potenza consentiti per usufruire <strong>del</strong>lo scambio<br />

sul posto, come definiti dalla normativa vigente in materia, dovranno essere adottate soluzioni progettuali<br />

atte a garantire un corretto inserimento paesaggistico prevedendo soluzioni in grado <strong>di</strong> armonizzarne l’impatto<br />

visivo, anche in considerazione <strong>di</strong> eventuali valori storici e architettonici presenti nel contesto circostante.<br />

4. Fermo restando quanto <strong>di</strong>sposto dalla vigente <strong>di</strong>sciplina in materia <strong>di</strong> energia in or<strong>di</strong>ne alle attività libere<br />

ed ai titoli abilitativi, l’installazione <strong>di</strong> impianti solari termici e fotovoltaici dovrà essere realizzata secondo i<br />

seguenti criteri:<br />

- comunque, garantire il minimo impatto visivo adeguandosi ai caratteri architettonici degli e<strong>di</strong>fici e/o morfologici<br />

e paesistici <strong>del</strong>l’area;<br />

- nelle nuove e<strong>di</strong>ficazioni gli impianti dovranno essere integrati e coerenti con il progetto complessivo <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio<br />

e, se realizzati sulla copertura, integrati alla copertura in modo strutturale;<br />

- come copertura <strong>di</strong> pensiline per posti auto;<br />

- come integrazione <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> arredo urbano;<br />

- in aree industriali e artigianali.<br />

5. Per l’installazione a terra <strong>di</strong> impianti solari termici e fotovoltaici <strong>di</strong> tipo produttivo dovranno essere privilegiati:<br />

a) - i siti degradati o bonificati;<br />

b) - le zone a destinazione produttiva;<br />

c) - le zone in<strong>di</strong>viduate ad hoc dall’Amministrazione comunale per impianti pubblici da convenzionare per<br />

quote con i privati interessati anche in funzione <strong>di</strong> salvaguardare i centri storici e le aree soggette a vincolo<br />

ai sensi <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004.<br />

6. L’installazione <strong>di</strong> impianti solari termici e fotovoltaici può essere realizzata nel territorio rurale ovvero nelle<br />

zone a prevalente o esclusiva funzione agricola, ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 1/2005, nei seguenti casi.<br />

- in coerenza con gli obiettivi <strong>di</strong> qualità <strong>del</strong>le “schede <strong>di</strong> paesaggio” <strong>del</strong> PIT regionale nonché con la <strong>di</strong>sciplina<br />

<strong>del</strong> PIT stesso.<br />

- limitata ai Sottosistemi V1, V2, V4:<br />

1. secondo regole e criteri tesi a minimizzarne l’impatto visivo;<br />

2. privilegiando radure circondate da aree boscate localizzate in maniera da essere visibili<br />

esclusivamente dall’alto;<br />

- è esclusa l’ubicazione (ai sensi <strong>del</strong>l’art. 34 bis comma 10 <strong>del</strong> PIT) all’interno degli ambiti <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> monumenti<br />

e <strong>di</strong> centri antichi e <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong>chiarate <strong>di</strong> notevole interesse pubblico <strong>di</strong> cui all’articolo 136 (beni<br />

paesaggistici) <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce <strong>dei</strong> beni culturali e <strong>del</strong> paesaggio (D.Lgs. 42/2004);


16<br />

- è esclusa l’ubicazione all’interno <strong>dei</strong> Sottosistemi ambientali V3 e V5 nonché nelle Aree <strong>di</strong> Pertinenza Paesistica<br />

in<strong>di</strong>viduate dal PTC <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Siena.<br />

7. L’installazione <strong>di</strong> impianti solari termici e fotovoltaici, all’interno <strong>di</strong> Beni paesaggistici soggetti a tutela<br />

(D.Lgs. 42/2004 Montagnola senese - Zone <strong>del</strong> centro storico <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> e zone circostanti) fuori dal territorio<br />

rurale ovvero nelle zone a prevalente o esclusiva funzione agricola, ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 1/2005, deve tenere<br />

conto <strong>dei</strong> criteri che seguono:<br />

a) - è da valutarsi in maniera specifica, in funzione <strong>dei</strong> relativi <strong>di</strong>mensionamenti e <strong>del</strong> valore formale <strong>del</strong>l’area<br />

<strong>di</strong> vincolo;<br />

b) - l’eventuale inserimento <strong>di</strong> impianti eolici deve essere rispettoso degli skyline <strong>del</strong> territorio e fare salvo il<br />

principio <strong>di</strong> non perturbazione <strong>del</strong>lo stato tra<strong>di</strong>zionale <strong>dei</strong> luoghi con valutazioni opportune per le eventuali<br />

collocazioni anche in zone pianeggianti.<br />

8. Per l’installazione <strong>di</strong> impianti solari termici e fotovoltaici nel territorio rurale ovvero nelle zone a prevalente<br />

o esclusiva funzione agricola, ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 1/2005, oltre agli elaborati relativi alla conformazione <strong>del</strong>l’impianto<br />

(planimetrie in scala adeguata, sezioni ambientali, particolari costruttivi, ecc.) dovrà essere pre<strong>di</strong>sposta<br />

una scheda tecnica <strong>di</strong> sintesi contenente:<br />

- dati tecnici e <strong>di</strong>mensionali <strong>del</strong>l’impianto;<br />

- localizzazione Sistema, Sottosistema e Ambito;<br />

- coerenza con PIT regionale e PTC provinciale;<br />

- aree soggette a tutela ai sensi <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004;<br />

- aree classificate come SIC, SIR ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 56/2000.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’approvazione <strong>del</strong> Piano Energetico Comunale vale quanto in<strong>di</strong>cato dall’art. 167 - Norme transitorie<br />

<strong>del</strong>le presenti N.T.A.<br />

TITOLO II - LINGUAGGIO DEL PIANO<br />

CAPO I - TERMINI D’USO CORRENTE E TERMINI SPECIFICI<br />

Art. 8 - Sistema, sottosistema e ambito<br />

1. Per sistema si intendono parti <strong>del</strong> territorio - spazi aperti ed e<strong>di</strong>fici - non necessariamente contigue, alle<br />

quali viene riconosciuta una comune identità e che in<strong>di</strong>viduano insiemi <strong>di</strong> funzioni e <strong>di</strong> materiali urbani compatibili<br />

con il ruolo specifico che esse hanno nel territorio.<br />

2. Sistemi, sottosistemi ed ambiti stabiliscono con<strong>di</strong>zioni qualitative, quantitative e localizzative ed in<strong>di</strong>viduano<br />

gli obiettivi prestazionali degli inse<strong>di</strong>amenti al fine <strong>del</strong> mantenimento ed incremento <strong>del</strong>la qualità<br />

ambientale e contribuiscono alla creazione <strong>del</strong> quadro conoscitivo sull’ambiente ed alla corretta <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>del</strong>le funzioni per l’integrazione tra organizzazione degli spazi e organizzazione <strong>dei</strong> tempi.<br />

3. I sistemi coprono l’intero territorio comunale ed in<strong>di</strong>viduano insiemi <strong>di</strong> spazi, luoghi ed e<strong>di</strong>fici, <strong>di</strong>stinti tra<br />

loro e non sovrapposti. I sistemi si articolano in sottosistemi.<br />

4. I sottosistemi danno luogo a parti <strong>di</strong> città, ovvero parti <strong>di</strong> un sistema, dotate <strong>di</strong> chiara riconoscibilità, che si<br />

<strong>di</strong>fferenziano tra loro per <strong>di</strong>mensione, principio inse<strong>di</strong>ativo, tipi e<strong>di</strong>lizi, spazi aperti, mo<strong>di</strong> d’uso.<br />

5. Gli ambiti costituiscono una ulteriore sud<strong>di</strong>visione <strong>del</strong> sottosistema ambientale e ne precisano ulteriormente<br />

le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> cui al precedente punto 2.<br />

Art. 9 - Progetto <strong>di</strong> suolo<br />

Per progetto <strong>di</strong> suolo si intende l’insieme degli interventi e <strong>del</strong>le opere che mo<strong>di</strong>ficano lo stato e i caratteri<br />

<strong>del</strong> suolo pubblico, d’uso pubblico o privato <strong>di</strong> interesse generale ridefinendone il <strong>di</strong>segno e gli usi.<br />

Gli interventi previsti dal progetto <strong>di</strong> suolo consistono nella sistemazione <strong>del</strong>le aree non e<strong>di</strong>ficate attraverso<br />

opere <strong>di</strong> piantumazione, pavimentazione e trattamento <strong>del</strong> terreno.


17<br />

Art. 10 - Elementi costitutivi degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti<br />

Per elementi costitutivi <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio o <strong>di</strong> uno spazio aperto debbono intendersi tutte le parti che per geometria,<br />

materiali utilizzati, soluzioni tecniche ed architettoniche e rapporti reciproci concorrono in modo<br />

determinante a definirne la forma e le caratteristiche.<br />

Art. 11 - Schema Direttore (S.D.)<br />

1. Per schema <strong>di</strong>rettore si intende l’insieme <strong>dei</strong> criteri e <strong>del</strong>le prescrizioni riguardanti gli interventi programmati<br />

<strong>di</strong> conservazione, riqualificazione e/o trasformazione come previsti al titolo VII <strong>del</strong>le Norme <strong>del</strong> Piano<br />

Strutturale, legati da unitarietà tematica e relativi ad ambiti anche appartenenti a <strong>di</strong>fferenti sistemi e sottosistemi.<br />

Gli Schemi Direttori rappresentano ambiti nei quali viene riconosciuto un ruolo strategico per la definizione<br />

degli obiettivi generali per il governo <strong>del</strong> territorio e che richiedono, pertanto, uno sviluppo progettuale<br />

particolarmente approfon<strong>di</strong>to e dettagliato.<br />

2. Lo Schema Direttore organizza gli interventi attraverso U.M.I. (Unità minime <strong>di</strong> intervento) che stabiliscono<br />

criteri e prescrizioni da seguire nell’attuazione <strong>dei</strong> progetti.<br />

Art. 12 - Programma Integrato d’Intervento (P.I.I.) - stralciato -<br />

CAPO II - PARAMETRI URBANISTICI<br />

Art. 13 - Superficie territoriale (St)<br />

La superficie territoriale misura la superficie, espressa in metri quadrati, <strong>di</strong> un’area comprensiva <strong>del</strong>le aree<br />

destinate all’e<strong>di</strong>ficazione e <strong>di</strong> quelle destinate alle opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria.<br />

Art. 14 - Superficie fon<strong>di</strong>aria (Sf)<br />

La superficie fon<strong>di</strong>aria misura la superficie, espressa in metri quadrati, destinata all’e<strong>di</strong>ficazione, con esclusione<br />

<strong>di</strong> quella per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria.<br />

Art. 15 - Superficie coperta (Sc)<br />

La superficie coperta è la superficie espressa in metri quadrati ottenuta attraverso la proiezione orizzontale<br />

<strong>del</strong> perimetro esterno degli e<strong>di</strong>fici, compresi i cave<strong>di</strong>, le chiostrine, le parti porticate ed aggettanti, le logge,<br />

con l’esclusione <strong>di</strong> pensiline e balconi.<br />

Art. 16 - Superficie netta (Sn)<br />

La superficie netta è la somma espressa in metri quadrati <strong>di</strong> tutte le superfici che fanno parte <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio,<br />

con l’esclusione: <strong>dei</strong> muri perimetrali; cave<strong>di</strong>; chiostrine; vani-scala; vani-ascensori; ballatoi condominiali;<br />

balconi; terrazzi; logge; coperture piane praticabili; portici e gallerie; sottotetti non abitabili (nel caso esista<br />

una porzione <strong>di</strong> sottotetto con altezza me<strong>di</strong>a pari o superiore a ml. 2,70 e superficie pari o superiore a mq. 9<br />

si computa come Sn e la restante parte come Sa); cantine ed autorimesse ed in genere tutti i locali interrati.<br />

Le eventuali scale esterne, purché con sottoscala non accessibile, non vengono computate.<br />

Art. 17 - Superficie accessoria (Sa)<br />

La superficie accessoria è la somma espressa in metri quadrati <strong>di</strong> tutte le superfici relative a cave<strong>di</strong>; chiostrine;<br />

vani-scala; vani-ascensori; ballatoi condominiali; balconi e terrazzi (ad esclusione <strong>del</strong>le coperture<br />

piane praticabili); logge; portici e gallerie; sottotetti non abitabili; cantine; autorimesse fuori terra (per la<br />

parte eccedente la quantità minima <strong>di</strong> parcheggi previsti dalle norme vigenti e dalle presenti norme); locali<br />

interrati esterni alla proiezione <strong>del</strong> perimetro <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio stesso. Le eventuali scale esterne, purché con<br />

sottoscala non accessibile, gli spazi <strong>di</strong> manovra e <strong>di</strong> accesso e le rampe coperte <strong>di</strong> autorimesse interrate<br />

realizzate ai sensi <strong>del</strong>la L. 122/89 non vengono computate.


18<br />

Art. 18 - Superficie permeabile <strong>di</strong> pertinenza<br />

La superficie permeabile <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio è quella non pavimentata e quella non impegnata da<br />

costruzioni, fuori e dentro terra, che comunque consenta l’assorbimento <strong>di</strong> parte <strong>del</strong>le acque meteoriche.<br />

Art. 19 - In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità territoriale (Et=Sn/St) e fon<strong>di</strong>aria (Ef=Sn/Sf)<br />

1. L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità territoriale (Et=Sn/St) misura in mq/mq, la superficie netta e<strong>di</strong>ficabile per ogni mq.<br />

<strong>di</strong> superficie territoriale.<br />

2. L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità fon<strong>di</strong>aria (Ef=Sn/Sf) misura in mq/mq, la superficie netta e<strong>di</strong>ficabile per ogni mq. <strong>di</strong><br />

superficie fon<strong>di</strong>aria.<br />

Art. 20 - Numero <strong>dei</strong> piani<br />

1. L’altezza <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio è in<strong>di</strong>cata come numero <strong>di</strong> piani (n.) fuori terra, compreso l’ultimo eventuale piano<br />

in arretramento ed escluso il piano seminterrato anche se abitabile o agibile e purchè la quota <strong>del</strong> piano <strong>di</strong><br />

calpestio <strong>del</strong> piano terra non sia superiore <strong>di</strong> ml. 1,50 sopra il livello <strong>del</strong> caposaldo.<br />

2. L’altezza limite <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio, espressa in ml. è fornita dal prodotto <strong>del</strong> numero <strong>di</strong> piani prescritto, per l’altezza<br />

<strong>del</strong>l’interpiano specificata dal successivo art. 21.<br />

3. Entro questa altezza i <strong>di</strong>fferenti piani potranno avere altezze <strong>di</strong>fferenti. Nel caso <strong>di</strong> terreni in pendenza o<br />

con quote <strong>di</strong>fferenti, il numero <strong>di</strong> piani si intende relativo al fronte a valle.<br />

Art. 21 - Altezza interpiano<br />

1. L’altezza <strong>del</strong>l’interpiano misura in ml. la <strong>di</strong>stanza tra le quote <strong>di</strong> calpestio <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio. L’altezza<br />

<strong>del</strong>l’interpiano tipo è stimata, ai fini <strong>del</strong> calcolo <strong>del</strong>l’altezza massima <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio, pari a 3,50 ml. e pari a 4,50<br />

ml. per il piano terra.<br />

2. Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici per attività industriali ed artigianali, l’altezza <strong>del</strong>l’interpiano tipo a<strong>di</strong>bito ad attività produttiva<br />

è stimata pari a 7,00 ml., in tal caso all’interno <strong>del</strong>l’altezza consentita, a prescindere dal numero <strong>dei</strong><br />

piani, è ammessa la possibilità <strong>di</strong> realizzare spazi ad uso uffici tecnici e amministrativi e spazi espositivi connessi<br />

alle attività produttive. In caso <strong>di</strong> comprovata necessità per la messa in opera <strong>di</strong> carri-ponte od altre<br />

attrezzature strettamente legate alla produzione e questo solo per quelle parti <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio che ospiteranno<br />

la nuova attrezzatura l’altezza tipo potrà essere elevata fino a ml. 11,00. Ove siano ammessi due piani, per il<br />

piano sovrastante dovrà essere rispettata l’altezza massima <strong>di</strong> 3,50 ml.<br />

3. Per la realizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici ad uso <strong>di</strong>rezionale all’interno <strong>dei</strong> Sottosistemi P1 e P2 sono ammessi tre livelli,<br />

a prescindere dal numero <strong>dei</strong> piani consentiti all’interno <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse aree, purché l’altezza massima complessiva<br />

non superi i ml. 9,50.<br />

4. Nel caso <strong>di</strong> servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico non è stabilito un interpiano tipo, considerando pertanto<br />

libera l’altezza limite, in considerazione <strong>del</strong>le attività speciali che possono esservi ospitate.<br />

Art. 21bis - Tolleranze <strong>di</strong> costruzione<br />

1. Nell’esecuzione degli interventi e<strong>di</strong>lizi sono ammesse le tolleranze <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> cui al comma 2 rispetto<br />

alle misure nominali previste dal progetto allegato al titolo abilitativo. Le tolleranze <strong>di</strong> costruzione non si<br />

applicano alle <strong>di</strong>stanze tra e<strong>di</strong>fici, dalle strade, dai confini ed alle misure minime in materia <strong>di</strong> sicurezza,<br />

accessibilità e igiene.<br />

2. Sono ammesse le seguenti tolleranze <strong>di</strong> costruzione:<br />

- per lunghezze fino a ml. 2,00± 2%;<br />

- per lunghezze superiori a ml. 2,00 e fino a ml. 6,00 ± 1%;<br />

- per lunghezze superiori a ml. 6,00± 0,5%;<br />

- per altezze fino a ml. 5,00± 1%;<br />

- per altezze superiori a ml. 5,00± 0,5%.


19<br />

PARTE 2° - PRESCRIZIONI GENERALI<br />

TITOLO III - SALVAGUARDIA ECOLOGICA<br />

CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI<br />

Art. 22 - Finalità<br />

1. Le norme contenute negli articoli successivi riguardano la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>dei</strong> caratteri fondamentali<br />

<strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong> paesaggio <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa, la protezione dai rischi naturali<br />

o che conseguono alle sue mo<strong>di</strong>fiche e trasformazioni, la gestione <strong>del</strong> patrimonio botanico-vegetazionale<br />

esistente e <strong>di</strong> futuro impianto.<br />

2. Esse in<strong>di</strong>cano azioni che debbono essere svolte dai soggetti pubblici e privati in occasione <strong>di</strong> ogni<br />

intervento <strong>di</strong> manutenzione, mo<strong>di</strong>ficazione e trasformazione <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> ogni singola porzione <strong>di</strong> territorio<br />

o <strong>di</strong> ogni singolo manufatto. Hanno carattere <strong>del</strong> tutto generale e si applicano a qualsivoglia intervento in<br />

qualsivoglia parte <strong>del</strong> territorio urbano ed extraurbano.<br />

3. L’Amministrazione, attraverso le commissioni consiliari ed i propri organi tecnici, ne sorveglia l’osservanza.<br />

CAPO II - ACQUA<br />

Art. 23 - Fasce <strong>di</strong> rispetto <strong>dei</strong> corsi d’acqua<br />

1. Su ambedue le sponde <strong>di</strong> tutti i corsi d’acqua compresi all’interno <strong>dei</strong> sub-sistemi V1, V3 e V4, fatte salve<br />

le vigenti <strong>di</strong>sposizioni normative é istituita una fascia <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> larghezza minima pari a 10 ml. a partire<br />

dal piede <strong>del</strong>l’argine per i corsi d’acqua incanalati e a partire dal ciglio <strong>di</strong> sponda per i corsi d’acqua non<br />

arginati. Questa fascia, oltre a garantire la conservazione <strong>del</strong>le funzioni biologiche <strong>del</strong>l’ecosistema ripariale,<br />

servirà ad assicurare la piena efficienza <strong>del</strong>le sponde e la funzionalità <strong>del</strong>le opere idrauliche, oltre a facilitare<br />

le operazioni <strong>di</strong> manutenzione <strong>del</strong>le stesse.<br />

2. Gli interventi <strong>di</strong> ripristino <strong>del</strong>le sponde dovranno prevedere la rinaturalizzazione degli alvei con l’eliminazione<br />

graduale <strong>del</strong>le pareti cementificate, eccetto che nelle aree ad alto rischio idraulico dove sia<br />

inevitabile il mantenimento <strong>di</strong> una portata elevata. In ogni caso dovrà essere garantita la continuità <strong>del</strong>la<br />

copertura vegetale al fine <strong>di</strong> aumentare l’ombreggiamento <strong>del</strong> corso idrico e quin<strong>di</strong> ridurre al minimo la<br />

crescita algale ed i conseguenti effetti <strong>del</strong>l’eutrofizzazione <strong>del</strong>le acque.<br />

3. Nelle fasce <strong>di</strong> rispetto, ferme restando le <strong>di</strong>sposizioni normative vigenti, saranno applicate le seguenti<br />

<strong>di</strong>sposizioni:<br />

a) è vietato qualsiasi tipo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione; saranno consentiti solamente interventi <strong>di</strong> sistemazione a verde<br />

con impiego esclusivo <strong>di</strong> specie ripariali autoctone, con percorsi pedonali e ciclabili, ma senza attrezzature;<br />

b) è vietata la coltivazione, anche nell’ambito <strong>di</strong> orti, e la presenza <strong>di</strong> allevamenti animali.<br />

c) è vietato ogni tipo <strong>di</strong> impianto tecnologico salvo le opere attinenti alla corretta regimazione <strong>dei</strong><br />

corsi d’acqua, alla regolazione <strong>del</strong> deflusso <strong>di</strong> magra e <strong>di</strong> piena, alle derivazioni e alle captazioni per<br />

approvvigionamento idrico e per il trattamento <strong>del</strong>le acque reflue, nonché per le opere necessarie<br />

all’attraversamento viario e all’organizzazione <strong>di</strong> percorsi ciclopedonali e funzionali alle pratiche agricole<br />

meccanizzate;<br />

d) sono vietati i movimenti <strong>di</strong> terra che alterino in modo sostanziale e/o stabilmente il profilo <strong>del</strong> terreno con<br />

la sola eccezione <strong>di</strong> quelli connessi ai progetti <strong>di</strong> recupero ambientale.<br />

Art. 24 - Regimazione <strong>del</strong>le acque superficiali<br />

1. Le nuove opere <strong>di</strong> regimazione idraulica (briglie, traverse, argini, <strong>di</strong>fese spondali) previste per i corsi<br />

d’acqua (naturali e artificiali) saranno finalizzate al riassetto <strong>del</strong>l’equilibrio idrogeologico, al ripristino <strong>del</strong>la<br />

funzionalità <strong>del</strong>la rete <strong>del</strong> deflusso superficiale, alla messa in sicurezza <strong>dei</strong> manufatti e <strong>del</strong>le strutture, alla<br />

rinaturalizzazione con specie ripariali autoctone, alla risalita <strong>del</strong>le specie acquatiche e al generale miglioramento<br />

<strong>del</strong>la qualità biologica e <strong>del</strong>la fruizione pubblica. Esse dovranno essere concepite privilegiando le


20<br />

tecniche proprie <strong>del</strong>l’Ingegneria Naturalistica.<br />

2. All’interno <strong>del</strong> corpo idrico è vietata, qualunque trasformazione, manomissione, immissione <strong>di</strong> reflui non<br />

depurati. Sono ammessi solo gli interventi volti al <strong>di</strong>sinquinamento, al miglioramento <strong>del</strong>la vegetazione<br />

riparia verso l’associazione climax, al miglioramento <strong>del</strong> regime idraulico (limitatamente alla pulizia <strong>del</strong> letto<br />

fluviale), alla manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture idrauliche e alla realizzazione <strong>dei</strong> percorsi <strong>di</strong> attraversamento;<br />

3. I lavori <strong>di</strong> ripulitura e manutenzione fluviale potranno essere eseguiti solo nei casi <strong>di</strong> documentata e<br />

grave ostruzione al regolare deflusso <strong>del</strong>le acque <strong>di</strong> alveo e in ogni caso, senza alterare l’ambiente fluviale<br />

qualora vi siano inse<strong>di</strong>ate specie faunistiche e/o botaniche protette o <strong>di</strong> evidente valore paesaggistico.<br />

Art. 25 - Casse <strong>di</strong> espansione<br />

1. Potrà essere prevista la realizzazione <strong>di</strong> opportune casse <strong>di</strong> espansione per la laminazione <strong>del</strong>le portate<br />

<strong>di</strong> piena <strong>dei</strong> corsi d’acqua.<br />

2. La posizione e la <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong>le casse <strong>di</strong> espansione dovrà essere funzionale alla eliminazione <strong>del</strong><br />

rischio idraulico.<br />

3. In esse sarà vietato qualsiasi tipo <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio, mentre vi potranno essere allocati impianti<br />

sportivi privi <strong>di</strong> superfici impermebilizzate, parchi pubblici non attrezzati, colture seminative e impianti da<br />

arboricoltura da legno che non comportino particolari problemi o per<strong>di</strong>te in caso <strong>di</strong> sommersione.<br />

Art. 26 - Canalizzazioni agricole<br />

1. Tutti gli interventi che coinvolgono parti <strong>di</strong> terreno agricolo dovranno essere volti al mantenimento<br />

<strong>del</strong>l’efficienza <strong>del</strong>le canalizzazioni, provvedendo in ogni caso al ripristino <strong>del</strong>la loro funzionalità là dove<br />

questa risulti essere stata manomessa dagli interventi precedenti.<br />

2. E’ vietato interrompere e/o impe<strong>di</strong>re, con la costruzione <strong>di</strong> rilevati, il deflusso superficiale <strong>dei</strong> fossi e <strong>dei</strong><br />

canali nelle aree agricole senza prevedere un nuovo e/o <strong>di</strong>verso recapito per le acque <strong>di</strong> scorrimento<br />

intercettate.<br />

3. E’ vietata la lavorazione <strong>del</strong> terreno a meno <strong>di</strong> 1,5 m da entrambe le sponde <strong>del</strong>le canalizzazioni<br />

agricole permanenti. Tali fasce dovranno essere regolarmente sfalciate dai proprietari frontisti con il <strong>di</strong>vieto<br />

<strong>di</strong> impiego <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong>serbanti e l’obbligo <strong>del</strong>l’asportazione <strong>del</strong> materiale <strong>di</strong> risulta ai fini <strong>del</strong>l’abbattimento<br />

<strong>del</strong>l’effetto eutrofico nelle acque, <strong>dei</strong> costi <strong>di</strong> risagomatura <strong>del</strong>le sponde e <strong>del</strong>la per<strong>di</strong>ta per erosione <strong>del</strong><br />

suolo.<br />

Art. 27 - Intubamenti<br />

1. Sono vietati gli intubamenti e tutte le operazioni che possano portare all’interramento <strong>dei</strong> fossi.<br />

2. In via eccezionale potranno essere consentiti interventi <strong>di</strong> interramento e intubamento, correlati a<br />

specifiche operazioni <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> percorsi alternativi per il deflusso <strong>del</strong>le acque a “giorno” con<br />

in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un recapito definito. In tali casi l’intervento dovrà prevedere obbligatoriamente i seguenti<br />

accorgimenti:<br />

- all’imboccatura <strong>dei</strong> tratti <strong>dei</strong> corsi d’acqua intubati dovranno essere posti degli elementi filtranti allo scopo<br />

<strong>di</strong> evitare l’intasamento <strong>del</strong>la tubazione da parte <strong>del</strong> detrito e <strong>del</strong> materiale <strong>di</strong> varia natura raccolto e<br />

trasportato dalle acque lungo il percorso a monte.<br />

- gli elementi filtranti dovranno essere <strong>di</strong>mensionati e posizionati in modo tale da non <strong>di</strong>minuire la sezione<br />

utile <strong>di</strong> deflusso prevedendo una fossa <strong>di</strong> accumulo per il materiale intercettato.<br />

- la manutenzione or<strong>di</strong>naria <strong>del</strong>le griglie dovrà prevedere lo svuotamento perio<strong>di</strong>co <strong>del</strong>la fossa e la ripulitura<br />

degli elementi filtranti in particolar modo dopo ogni evento <strong>di</strong> piena.<br />

Art. 28 - Argini<br />

1. I nuovi argini che dovranno essere messi in opera sia per la realizzazione <strong>del</strong>le casse <strong>di</strong> espansione, sia per<br />

il rifacimento e/o miglioramento <strong>di</strong> quelli esistenti lungo i corsi d’acqua dovranno essere progettati in modo


21<br />

tale da consentire la fruibilità <strong>del</strong>le sponde.<br />

2. L’efficienza idraulica <strong>del</strong>le arginature dovrà essere garantita da un preciso programma <strong>di</strong> manutenzione<br />

perio<strong>di</strong>ca per il mantenimento <strong>di</strong> una efficace copertura vegetale <strong>del</strong>le sponde, privilegiando la salvaguar<strong>di</strong>a<br />

<strong>del</strong>le essenze autoctone.<br />

3. E’ vietata la cementificazione e l’impermeabilizzazione degli argini.<br />

4. Devono essere comunque privilegiati gli interventi secondo tecniche <strong>di</strong> ingegneria naturalistica.<br />

Art. 29 - Gua<strong>di</strong><br />

Gli eventuali attraversamenti <strong>dei</strong> corsi d’acqua arginati me<strong>di</strong>ante gua<strong>di</strong> che abbassano la quota <strong>di</strong><br />

coronamento <strong>del</strong>l’argine dovranno essere abbandonati e sostituiti con attraversamenti in sopraelevazione<br />

me<strong>di</strong>ante ponti o passerelle.<br />

Art. 30 - Pozzi, sorgenti e punti <strong>di</strong> presa<br />

1. Intorno a pozzi, sorgenti e punti <strong>di</strong> presa, utilizzati per l’approvvigionamento idrico per il consumo umano,<br />

sono istituite le seguenti fasce concentriche <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a:<br />

a) tutela assoluta a<strong>di</strong>bita esclusivamente ad opere <strong>di</strong> presa ed a costruzioni <strong>di</strong> servizio; deve essere<br />

recintata e provvista <strong>di</strong> canalizzazione per le acque meteoriche e deve avere una estensione non inferiore:<br />

- a 15 metri all’interno <strong>dei</strong> subsistemi P1 e P2;<br />

- a 10 metri in tutte le altre zone.<br />

b) zona <strong>di</strong> rispetto con estensione <strong>di</strong> raggio non inferiore a 200 metri rispetto al punto <strong>di</strong> captazione. Per<br />

i pozzi, sorgenti e punti <strong>di</strong> presa compresi all’interno <strong>del</strong> sistema ambientale tale estensione potrà essere<br />

ridotta in relazione alla situazione locale <strong>di</strong> vulnerabilità e rischio <strong>del</strong>la risorsa. Nelle zone <strong>di</strong> rispetto sono<br />

vietate:<br />

a) la <strong>di</strong>spersione, ovvero l’immissione in fossi non impermeabilizzati, <strong>di</strong> reflui, fanghi e liquami anche se<br />

depurati;<br />

b) l’accumulo <strong>di</strong> concimi organici;<br />

c) la <strong>di</strong>spersione nel sottosuolo <strong>di</strong> acque bianche provenienti da piazzali e strade;<br />

d) le aree cimiteriali<br />

e) lo span<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> e fertilizzanti;<br />

f) l’apertura <strong>di</strong> cave e pozzi;<br />

g) le <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> qualsiasi tipo, anche se controllate;<br />

h) lo stoccaggio <strong>di</strong> rifiuti, reflui, prodotti, sostanze chimiche pericolose, sostanze ra<strong>di</strong>oattive;<br />

i) i centri <strong>di</strong> raccolta, demolizione e rottamazione <strong>di</strong> autoveicoli;<br />

l) gli impianti <strong>di</strong> trattamento rifiuti;<br />

m) il pascolo e lo stazzo <strong>di</strong> bestiame;<br />

n) l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> fognature e pozzi perdenti;<br />

2. I pozzi non più utilizzati per l’approvvigionamento idrico <strong>del</strong>l’acquedotto, se non adeguatamente attrezzati<br />

come punti <strong>di</strong> controllo <strong>del</strong>la falda (misura <strong>del</strong> livello e qualità <strong>del</strong>le acque) dovranno essere definitivamente<br />

tombati.<br />

CAPO III - ARIA<br />

Art. 31 - Limitazione e compensazione <strong>del</strong>le emissioni inquinanti in atmosfera<br />

1. Per le misure <strong>di</strong> compensazione il Regolamento Urbanistico prevede un incremento <strong>del</strong>le aree ver<strong>di</strong><br />

come biomassa vegetale capace <strong>di</strong> assorbire una quota <strong>del</strong>le sostanze inquinanti emesse sulla superficie<br />

urbana con il conseguente abbassamento <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse concentrazioni <strong>di</strong> emissioni inquinanti. Il verde <strong>di</strong><br />

compensazione ambientale è costituito in particolare dalle barriere vegetali e dalle masse boschive così<br />

come definite rispettivamente agli artt. 96 e 98 <strong>del</strong>le presenti norme.


22<br />

2. Per le misure <strong>di</strong> riduzione <strong>del</strong>la densità <strong>del</strong>le emissioni si rinvia ai piani specifici ed in particolare al Piano<br />

energetico-ambientale (per le misure <strong>di</strong> risparmio, ottimizzazione e integrazione <strong>del</strong>le fonti tra<strong>di</strong>zionali con<br />

fonti energetiche a basso inquinamento).<br />

Art. 32 - Limitazione e compensazione <strong>del</strong>l’inquinamento acustico<br />

1. In base alla legislazione vigente dovrà essere effettuata la classificazione in zone <strong>del</strong> territorio comunale<br />

<strong>del</strong>imitando aree con <strong>di</strong>versi limiti <strong>di</strong> inquinamento acustico ammissibile e in<strong>di</strong>cando le misure <strong>di</strong> controllo<br />

atte a garantirne il rispetto.<br />

2. Per le misure <strong>di</strong> compensazione nelle zone <strong>del</strong> territorio comunale classificate ai limiti massimi <strong>di</strong> esposizione<br />

al rumore dovrà essere previsto il potenziamento <strong>di</strong> barriere vegetali, così come definite all’art.96<br />

<strong>del</strong>le presenti norme. Esse assolveranno alle funzioni ambientali <strong>di</strong> fono-assorbenza e <strong>di</strong> abbassamento <strong>del</strong>le<br />

concentrazioni <strong>di</strong> inquinanti chimici. Solo nei casi ove non sia possibile realizzare barriere vegetali, si dovrà<br />

ricorrere a barriere fono-assorbenti in materiale artificiale o a barriere miste integrando materiali artificiali<br />

e vegetali.<br />

Art. 33 - Limitazione e compensazione <strong>dei</strong> fenomeni <strong>di</strong> innalzamento <strong>del</strong>la temperatura e ari<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>l’aria<br />

Per le misure <strong>di</strong> riduzione <strong>del</strong>la temperatura e <strong>del</strong>l’ari<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>l’aria (fenomeno sinteticamente definito “isola<br />

<strong>di</strong> calore urbano”) il Regolamento Urbanistico in<strong>di</strong>vidua misure <strong>di</strong> controllo <strong>del</strong>l’impermeabilizzazione <strong>del</strong>le<br />

superfici urbane e <strong>di</strong> ripristino, laddove possibile, <strong>di</strong> superfici permeabili che contribuiscano a riequilibrare la<br />

rete <strong>di</strong> scambi fisico-biologici tra terreno, acqua ed atmosfera.<br />

CAPO IV - SUOLO E SOTTOSUOLO<br />

Art. 34 - Stabilizzazione <strong>dei</strong> versanti collinari<br />

1. I terrazzamenti dovranno essere mantenuti nella loro piena efficienza me<strong>di</strong>ante opportune opere <strong>di</strong><br />

manutenzione consistenti nel ripristino <strong>del</strong>le parti lesionate e nel mantenimento in efficienza <strong>del</strong>le opere <strong>di</strong><br />

drenaggio <strong>del</strong>le acque superficiali.<br />

2. Nelle aree <strong>di</strong> pascolo soggette a fenomeni erosivi e rischio franoso dovrà essere salvaguardata l’integrità<br />

<strong>del</strong> cotico erboso e con essa la fertilità naturale <strong>dei</strong> suoli applicando corretti carichi animali e l’allontanamento<br />

<strong>del</strong>le acque <strong>di</strong> percolazione me<strong>di</strong>ante la creazione ed il mantenimento <strong>di</strong> opportune sistemazioni<br />

idrauliche.<br />

Art. 35 - Mantenimento <strong>del</strong>la fertilità naturale <strong>del</strong> suolo<br />

Nelle aree agricole dovranno essere favoriti quegli or<strong>di</strong>namenti colturali che compatibilmente con le<br />

esigenze produttive garantiscano nel tempo la maggiore continuità <strong>di</strong> copertura vegetale <strong>del</strong> suolo e la<br />

reintegrazione <strong>del</strong>la sostanza organica ai fini <strong>di</strong> trasmettere alle generazioni future la fertilità naturale nella<br />

sua integrità.<br />

Art. 36 - Impermeabilizzazione <strong>del</strong> suolo<br />

1. Nella realizzazione <strong>di</strong> impianti arborei, così come <strong>di</strong> colture seminative, dovranno in ogni caso essere<br />

previste sistemazioni idraulico-agrarie atte a consentire una corretta regimazione <strong>del</strong>le acque superficiali ed<br />

orientate a favorire l’infiltrazione nel terreno e l’aumento <strong>dei</strong> tempi <strong>di</strong> corrivazione.<br />

2. Nella realizzazione <strong>di</strong> tutti i tipi <strong>di</strong> impianto artificiale si dovrà minimizzare l’impermeabilizzazione attraverso<br />

l’uso più esteso possibile <strong>di</strong> materiali che permettano la percolazione e la ritenzione temporanea <strong>del</strong>le<br />

acque nel terreno. La realizzazione <strong>del</strong>le opere non dovrà alterare la funzionalità idraulica <strong>del</strong> contesto in<br />

cui si inseriscono, garantendo il mantenimento <strong>del</strong>l’efficienza <strong>del</strong>la rete <strong>di</strong> convogliamento e <strong>di</strong> recapito<br />

<strong>del</strong>le acque superficiali.<br />

3. Nelle aree impermeabilizzate le acque superficiali meteoriche dovranno essere recapitate in appositi


23<br />

bacini <strong>di</strong> accumulo evitando il convogliamento <strong>di</strong>retto in fognatura o la <strong>di</strong>spersione casuale nelle zone<br />

limitrofe.<br />

4. Dovrà essere assolutamente evitato in ogni caso <strong>di</strong> interrompere e/o ostacolare il deflusso superficiale <strong>dei</strong><br />

fossi e <strong>dei</strong> canali senza prevedere un nuovo e/o <strong>di</strong>verso recapito per le acque <strong>di</strong> scorrimento intercettate.<br />

Art. 37 - Bacini <strong>di</strong> accumulo<br />

1. Nelle nuove aree destinate ad attività industriali e artigianali, e negli interventi <strong>di</strong> ampliamento, completamento<br />

e trasformazione <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti industriali e artigianali compresi nei sottosistemi P1 e P2, qualora la<br />

superficie coperta da realizzare sia superiore a 500 mq. le acque meteoriche intercettate dalle coperture<br />

dovranno essere recapitate in appositi bacini <strong>di</strong> accumulo temporaneo evitando il convogliamento <strong>di</strong>retto<br />

in fognatura e/o la <strong>di</strong>spersione casuale nelle zone limitrofe.<br />

2. I bacini <strong>di</strong> accumulo, relativi ai nuovi manufatti, <strong>di</strong>mensionati in relazione alla superficie <strong>del</strong>le coperture e<br />

all’altezza <strong>di</strong> pioggia prevista nelle 24 ore, con un tempo <strong>di</strong> ritorno centennale, dovranno invasare le acque<br />

meteoriche tramite opportune opere <strong>di</strong> captazione.<br />

3. I bacini <strong>di</strong> accumulo dovranno essere ricavati in apposite aree permeabili ed essere provvisti <strong>di</strong> una<br />

bocca tarata per il rilascio regolato <strong>dei</strong> volumi d’acqua invasati nella rete <strong>di</strong> scolo <strong>del</strong>le acque superficiali.<br />

Qualora si preveda un fondo impermeabile per il mantenimento <strong>di</strong> uno specchio d’acqua permanente<br />

si dovrà garantire il riciclo, anche forzato, <strong>del</strong>l’intero volume <strong>di</strong> acqua onde evitarne il ristagno e il<br />

deterioramento <strong>del</strong>la qualità. La <strong>di</strong>mensione <strong>dei</strong> bacini deve essere calcolata considerando il volume <strong>di</strong><br />

raccolta pari a 130 mm. d’acqua per ogni metro quadrato <strong>di</strong> superficie impermeabile.<br />

4. I bacini <strong>di</strong> accumulo non sono computati ai fini <strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong>le percentuali <strong>di</strong> impermeabilizzazione<br />

<strong>di</strong> cui alla DCR 21 giugno 1994 n.230.<br />

Art. 38 - Rilevati <strong>del</strong>le infrastrutture viarie<br />

Al fine <strong>di</strong> ridurre al minimo l’impatto negativo sul deflusso <strong>del</strong>le acque superficiali, i rilevati <strong>del</strong>le infrastrutture<br />

viarie dovranno essere provvisti <strong>di</strong> appositi manufatti <strong>di</strong> attraversamento monte-valle posti ad una <strong>di</strong>stanza,<br />

riferita all’andamento generale <strong>del</strong>la superficie topografica e alla pendenza <strong>dei</strong> terreni attraversati, tale da<br />

evitare accumuli e ristagni al piede degli stessi.<br />

Art. 39 - Sottopassi e botti<br />

1. I sottopassi e le botti per l’attraversamento <strong>del</strong>le opere viarie dovranno garantire il mantenimento<br />

<strong>del</strong>la sezione preesistente <strong>del</strong> corso d’acqua, evitandone restringimenti. La sezione <strong>del</strong>l’alveo a valle<br />

<strong>del</strong>l’attraversamento dovrà sempre risultare maggiore e/o uguale a quello <strong>di</strong> monte.<br />

2. Allo scopo <strong>di</strong> mantenere la piena efficienza e funzionalità idraulica, questi manufatti dovranno essere<br />

<strong>di</strong>mensionati in maniera da garantire l’ispezionabilità e il facile svolgimento <strong>del</strong>le operazioni <strong>di</strong> manutenzione<br />

perio<strong>di</strong>ca.<br />

Art. 40 - Attraversamento <strong>dei</strong> corsi d’acqua in elevazione<br />

La costruzione <strong>del</strong>le nuove strutture <strong>di</strong> attraversamento <strong>dei</strong> corsi d’acqua arginati (le spalle e la trave<br />

portante <strong>dei</strong> ponti e/o <strong>del</strong>le passerelle) dovrà evitare il restringimento <strong>del</strong>la sezione <strong>del</strong>l’alveo assicurando<br />

il mantenimento <strong>di</strong> una luce libera <strong>di</strong> deflusso pari a quella posta a monte <strong>del</strong>l’attraversamento stesso. La<br />

base <strong>del</strong>l’impalcato dovrà sempre svilupparsi ad una quota superiore <strong>di</strong> almeno 40 cm rispetto alle sommità<br />

arginali, onde consentire un agevole passaggio <strong>dei</strong> materiali flottanti in caso <strong>di</strong> piena.<br />

Art. 41 - Sbancamenti, scavi e rinterri<br />

1. Ogni sbancamento e scavo in terreno sciolto o substrato lapideo che comporti mo<strong>di</strong>ficazioni permanenti<br />

e rilevanti <strong>del</strong>la morfologia e <strong>del</strong> profilo topografico dovrà essere provvisto <strong>di</strong> appositi drenaggi a monte per<br />

l’abbattimento <strong>del</strong> carico <strong>del</strong>le acque meteoriche e il loro convogliamento nella rete <strong>di</strong> scolo.


24<br />

2. Prima <strong>del</strong>l’inizio <strong>dei</strong> lavori <strong>di</strong> sbancamento e/o <strong>di</strong> escavazione dovrà essere in<strong>di</strong>viduato il sito <strong>di</strong> <strong>di</strong>scarica<br />

ed i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> riutilizzo <strong>del</strong> materiale sbancato e/o scavato. Lo scavo <strong>del</strong>lo strato più superficiale <strong>del</strong> suolo<br />

vegetale dovrà essere conservato a parte in prossimità <strong>del</strong> luogo <strong>del</strong>le operazioni per essere successivamente<br />

reimpiegato nei lavori <strong>di</strong> ripristino.<br />

3. Per ogni intervento che comporti un rimo<strong>del</strong>lamento con mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la pendenza <strong>di</strong> superfici preesistenti<br />

si dovranno calcolare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le nuove pareti e/o <strong>dei</strong> nuovi versanti in relazione alla<br />

prevista configurazione finale e alle variazioni indotte sulla stabilità <strong>del</strong>le strutture limitrofe.<br />

4. Tutti i lavori <strong>di</strong> sbancamento e/o <strong>di</strong> scavo dovranno prevedere il ripristino <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità<br />

<strong>del</strong>le pareti naturali ed il rinver<strong>di</strong>mento <strong>del</strong>le superfici me<strong>di</strong>ante opere <strong>di</strong> rinaturalizzazione con l’impiego <strong>di</strong><br />

tecniche <strong>del</strong>l’ ingegneria naturalistica.<br />

5. Per i rinterri dovranno essere utilizzati materiali terrigeni simili a quelli esistenti in loco, ripristinando il grado <strong>di</strong><br />

compattezza e <strong>di</strong> addensamento <strong>del</strong> terreno.<br />

Art. 42 - Costruzioni interrate<br />

1. Per tutte le costruzioni interrate previste nelle zone con falda acquifera superficiale, dovrà essere verificata<br />

la profon<strong>di</strong>tà <strong>del</strong> livello <strong>di</strong> falda e valutata la sua escursione stagionale in relazione alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> posa<br />

<strong>del</strong>le fondazioni.<br />

2. Al fine <strong>di</strong> evitare l’interferenza negativa sulla <strong>di</strong>namica <strong>del</strong>le acque <strong>di</strong> falda il piano <strong>di</strong> calpestio <strong>dei</strong> locali<br />

interrati dovrà rimanere preferibilmente al <strong>di</strong> sopra <strong>del</strong> livello massimo <strong>di</strong> risalita <strong>del</strong>la falda.<br />

3. Nelle aree dove non sia possibile fondare al <strong>di</strong> sopra <strong>del</strong> livello massimo <strong>del</strong>la falda, potranno essere<br />

realizzate, se consentite, nuove costruzioni interrate, a con<strong>di</strong>zione che i locali interrati siano resi stagni e non<br />

sia prevista la messa in opera <strong>di</strong> apparecchiature permanenti per la depressione <strong>del</strong>la tavola d’acqua.<br />

4. Nel caso che le costruzioni interrate siano costituite da locali sotterranei <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà superiore ad un<br />

piano e/o da strutture fondazionali <strong>di</strong>rette profonde, la loro realizzazione è subor<strong>di</strong>nata alla verifica <strong>del</strong>l’interferenza<br />

che le nuove costruzioni produrranno sulla circolazione <strong>del</strong>le acque sotterranee relativamente al<br />

loro possibile sbarramento e conseguente innalzamento <strong>del</strong> livello freatico e/o piezometrico.<br />

5. La messa in opera <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> depressione <strong>del</strong>la tavola d’acqua è consentita esclusivamente per la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a e la messa in sicurezza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti.<br />

Art. 43 - Reti tecnologiche sotterranee<br />

1. Gli impianti tecnologici a rete sotterranei comprendono le tubazioni <strong>del</strong> gas, <strong>del</strong>l’acquedotto, <strong>del</strong>le<br />

fognature, le linee elettriche e telefoniche e tutte le attrezzature connesse al funzionamento e alla manutenzione<br />

<strong>del</strong>le stesse.<br />

2. La messa in opera degli impianti tecnologici dovrà preferibilmente evitare la variazione e/o l’alterazione<br />

<strong>del</strong> reticolo <strong>di</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque superficiali. Qualora l’intervento ne preveda la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> percorso,<br />

dovrà esserne in<strong>di</strong>cato il nuovo andamento, garantendo che non comporti concentrazioni e ristagni <strong>di</strong><br />

acque nelle aree <strong>di</strong> intervento e in quelle limitrofe.<br />

3. La profon<strong>di</strong>tà, rispetto al piano <strong>di</strong> campagna, alla quale installare gli impianti tecnologici dovrà essere<br />

tale da non compromettere in ogni caso la crescita ed il mantenimento degli apparati ra<strong>di</strong>cali <strong>del</strong>le<br />

essenze arboree e non ostacolare le operazioni <strong>di</strong> aratura e/o <strong>di</strong> irrigazione nelle zone agricole.<br />

4. Allo scopo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare le operazioni <strong>di</strong> scavo per gli interventi sugli impianti interrati, gli interventi stessi e<br />

ciascuna opera dovranno essere resi noti in anticipo a tutti i soggetti competenti.<br />

5. I lavori <strong>di</strong> chiusura degli scavi dovranno garantire il ripristino <strong>del</strong>lo strato fertile e la ri-sistemazione <strong>del</strong><br />

terreno (piantumato e non) o <strong>del</strong>la pavimentazione originaria.<br />

Art. 44 - Fognature<br />

1. Tutti gli interventi <strong>di</strong> nuovo impianto <strong>del</strong>la rete fognante dovranno privilegiare il completamento <strong>del</strong>la rete<br />

stessa estendendola alle aree insufficientemente o solo parzialmente servite.


25<br />

2. Nelle aree destinate ai depuratori possono essere ubicati impianti <strong>di</strong> tipo “tra<strong>di</strong>zionale” oppure <strong>di</strong> altro<br />

tipo, ad esempio tramite fitodepurazione.<br />

3. All’interno <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> pertinenza dovranno essere previste sistemazioni a verde <strong>di</strong> filtro rispetto ai<br />

nuclei abitati, tenendo <strong>di</strong> volta in volta conto <strong>del</strong> contesto dove è inserito, cioè <strong>del</strong>le caratteristiche <strong>del</strong><br />

paesaggio, attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> uno specifico progetto <strong>di</strong> impianto arboreo.<br />

CAPO V - ECOSISTEMI DELLA FAUNA E DELLA FLORA<br />

Art. 45 - Boschi<br />

1. Ai sensi <strong>del</strong>la normativa vigente, i boschi sono sottoposti a tutela integrale. Per il taglio e l’utilizzazione <strong>dei</strong><br />

boschi si fa riferimento ai vigenti in<strong>di</strong>rizzi forniti dal Corpo Forestale <strong>del</strong>lo Stato.<br />

2. Per tutte le aree boschive è previsto un ambito <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> 15 ml. (ridotto a 8 ml. solo in caso <strong>di</strong> contiguità<br />

con terreni coltivati) misurati a partire dal loro perimetro (se è presente il mantello <strong>del</strong> bosco, questo ambito<br />

si calcola a partire dal suo margine). All’interno <strong>del</strong>l’ambito <strong>di</strong> tutela sono vietate :<br />

a) le lavorazioni <strong>del</strong> suolo che in profon<strong>di</strong>tà possano raggiungere gli apparati ra<strong>di</strong>cali <strong>del</strong>le essenze arboree<br />

e arbustive <strong>del</strong> bosco;<br />

b) le arature con profon<strong>di</strong>tà maggiori <strong>di</strong> 40 cm ;<br />

c) la messa a <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> essenze non autoctone;<br />

d) le opere <strong>di</strong> qualsiasi tipo che comportino escavazioni <strong>di</strong> terreno o abbattimento <strong>di</strong> essenze arboree e<br />

arbustive che non siano autorizzate preventivamente dalle autorità competenti.<br />

3. Nelle aree boscate sono ammesse le normali pratiche selvicolturali che dovranno essere improntate<br />

a criteri naturalistici, salvaguardando le specie vegetali arboree ed arbustive autoctone che tendono a<br />

rinnovarsi spontaneamente anche all’interno <strong>dei</strong> rimboschimenti ed evitando <strong>di</strong> ostacolare la sosta e la<br />

presenza <strong>del</strong>le specie faunistiche autoctone. Sono prescritti inoltre:<br />

a) il mantenimento <strong>dei</strong> sentieri esistenti e <strong>dei</strong> viali parafuoco;<br />

b) il taglio <strong>del</strong>le specie infestanti, <strong>dei</strong> rovi e <strong>del</strong>le specie arboree, ad esclusione <strong>di</strong> quelle protette dalla<br />

legislazione vigente.<br />

c) il recupero e la sistemazione <strong>dei</strong> sentieri antichi e <strong>del</strong>le strade esistenti nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>mensioni<br />

originarie, previa richiesta <strong>di</strong> autorizzazione da inoltrare agli organismi competenti;<br />

d) la realizzazione, previa valutazione <strong>di</strong> inserimento paesistico, <strong>di</strong> specchi d’acqua con finalità antincen<strong>di</strong>o.<br />

4. Le aree boscate non possono essere ridotte <strong>di</strong> superficie; sono pertanto vietati la sostituzione <strong>dei</strong> boschi<br />

con altre colture ed il <strong>di</strong>ssodamento, fatti salvi gli interventi tendenti a ripristinare la vegetazione autoctona.<br />

Sono inoltre vietati:<br />

- il pascolo caprino;<br />

- l’allevamento zootecnico <strong>di</strong> tipo intensivo definito da un carico massimo per ettaro superiore a 0,5 uba<br />

(unità bovina adulta) per più <strong>di</strong> sei mesi all’anno;<br />

- la costruzione <strong>di</strong> infrastrutture per la mobilità ed impianti tecnologici fuori terra, salvo le opere <strong>di</strong> derivazione<br />

e captazione d’acqua per uso privato non commerciale e le opere per il trattamento <strong>del</strong>le acque<br />

reflue;<br />

l’alterazione <strong>del</strong>le tipologie vegetazionali esistenti tramite l’eliminazione degli esemplari arborei adulti e<br />

l’introduzione <strong>di</strong> specie estranee al tipo <strong>di</strong> bosco;<br />

- la ceduazione <strong>dei</strong> boschi siti su versanti con acclività superiore al 100% (45°) e con scarso grado <strong>di</strong><br />

copertura <strong>del</strong>lo strato arbustivo-arboreo.<br />

5. Nei boschi d’alto fusto sarà evitato il taglio a raso e favorito lo sviluppo <strong>del</strong>le specie spontanee. Saranno<br />

inoltre promosse iniziative per la conversione ad alto fusto <strong>del</strong> ceduo trentennale.<br />

6. Nelle aree rimboschite da più <strong>di</strong> 10 anni e nei boschi <strong>di</strong> caducifoglie rinfoltiti con le conifere da più <strong>di</strong> 10<br />

anni saranno favoriti interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>radamento e spalcatura <strong>del</strong>le conifere, allo scopo <strong>di</strong> favorire lo sviluppo<br />

<strong>del</strong>la vegetazione forestale autoctona.


26<br />

Art. 46 - Siepi<br />

1. Sono siepi le formazioni vegetali <strong>di</strong> origine naturale o seminaturale formate da <strong>di</strong>versi strati <strong>di</strong> vegetazione.<br />

2. E’ vietata la posa a <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> specie <strong>di</strong>verse da quelle che caratterizzano il tipo originario. In caso<br />

<strong>di</strong> sostituzione <strong>di</strong> elementi esistenti sono da privilegiare siepi plurispecifiche, con notevole complessità<br />

strutturale interna e a maggior grado <strong>di</strong> copertura.<br />

3. Si suggerisce l’adozione <strong>di</strong> specie a legno pregiato o piante tartufigene, specie produttrici <strong>di</strong> bacche<br />

eduli per la fauna selvatica, <strong>di</strong> arbusti che danno assortimenti legnosi <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni ma con un<br />

proprio mercato (vimini, paleria piccola, piccolo artigianato).<br />

Art. 47 - Vegetazione ripariale<br />

1. E’ vegetazione ripariale la vegetazione <strong>dei</strong> corsi d’acqua, con particolare riferimento a quella compresa<br />

all’interno <strong>dei</strong> subsistemi V3 e V4.<br />

2. Sulla vegetazione ripariale sono consentiti i seguenti interventi:<br />

a) sfoltimento <strong>del</strong>la vegetazione in caso <strong>di</strong> copertura arborea che possa costituire pericolo per il transito e/o<br />

possa compromettere lo svolgimento <strong>del</strong>le consuete pratiche agricole;<br />

b) ceduazione secondo i turni previsti per legge;<br />

c) taglio degli in<strong>di</strong>vidui senili, secondo le norme previste dalla legge e a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> nuova piantumazione<br />

con essenze idonee al tipo <strong>di</strong> ambiente.<br />

3. Sono invece vietati :<br />

a) gli interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssodamento che comportino la riduzione <strong>del</strong>la copertura boschiva;<br />

b) l’introduzione <strong>di</strong> specie estranee al contesto e/o infestanti;<br />

c) l’alterazione geomorfologica <strong>del</strong> terreno e l’escavazione <strong>di</strong> materiali lungo gli argini occupati da<br />

vegetazione riparia;<br />

d) la captazione <strong>di</strong> quantitativi <strong>di</strong> acqua tali da compromettere le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà edafica necessarie<br />

al mantenimento <strong>del</strong>la vegetazione riparia.<br />

4. Per evitare fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento ed erosione <strong>del</strong> terreno e <strong>di</strong> invasione <strong>del</strong>le se<strong>di</strong> stradali con acqua<br />

e fango dovuti per lo più alla omessa manutenzione <strong>dei</strong> corsi d’acqua sono comunque in<strong>di</strong>spensabili<br />

interventi <strong>di</strong> pulizia e mantenimento <strong>dei</strong> fossi, da effettuarsi a cura <strong>dei</strong> conduttori <strong>dei</strong> fon<strong>di</strong> agricoli frontisti<br />

a corsi d’acqua pubblici e privati, attraverso:<br />

a) ripulitura degli alvei da rovi, canne, specie infestanti, specie arboree, con esclusione <strong>di</strong> quelle protette,<br />

e da ogni altro materiale;<br />

b) regimazione <strong>del</strong>le acque <strong>di</strong> sgrondo <strong>dei</strong> campi;<br />

c) arature <strong>del</strong> terreno mantenendo a prato una fascia <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> spessore compreso tra 2 e 4 ml.<br />

Art. 48 - Elementi arborei isolati, raggruppati o in filare<br />

1. Qualsiasi tipo <strong>di</strong> riassetto <strong>del</strong>le zone alberate è considerato intervento sottoposto ad autorizzazione.<br />

2. A tutela <strong>del</strong> paesaggio agrario e per favorire il rinnovo spontaneo degli elementi arborei sparsi, l’approvazione<br />

comunale all’abbattimento degli esemplari arborei sarà subor<strong>di</strong>nata all’accettazione, da parte <strong>del</strong><br />

richiedente l’intervento, <strong>di</strong> una clausola che preveda la tutela <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> crescita <strong>di</strong> altre piante<br />

<strong>del</strong>la stessa specie, scelte tra quelle nate da seme nelle vicinanze <strong>del</strong>l’esemplare abbattuto.<br />

3. Nel caso <strong>di</strong> parere favorevole all’ abbattimento <strong>di</strong> un esemplare d’alto fusto <strong>di</strong> specie protetta, costituente<br />

un filare <strong>di</strong> particolare interesse naturalistico e paesaggistico, l’integrità <strong>del</strong> filare dovrà essere<br />

garantita attraverso la sostituzione con un nuovo esemplare <strong>del</strong>la stessa specie <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni pari a un terzo<br />

<strong>di</strong> quelle <strong>del</strong>la pianta abbattuta.<br />

4. I filari esistenti dovranno essere conservati e mantenuti fino al termine <strong>del</strong> turno, a meno che non sopravvengano<br />

fitopatologie tali da escludere esiti favorevoli <strong>del</strong>le cure fitosanitarie. Sono vietate le potature<br />

“tipo capitozzatura” o che comunque stravolgano il normale portamento <strong>del</strong>le specie arboree. Se si<br />

rende necessario l’abbattimento <strong>di</strong> una pianta per motivi <strong>di</strong> pubblica sicurezza o per malattia, dovrà


27<br />

essere garantita l’integrità <strong>del</strong> filare me<strong>di</strong>ante sostituzione con un nuovo esemplare <strong>del</strong>la stessa specie <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensioni pari ad un terzo <strong>di</strong> quelle <strong>del</strong>la pianta abbattuta. In caso <strong>di</strong> sostituzione completa <strong>di</strong> un filare<br />

esistente, per malattia o per fine turno, potrà essere impiantato un nuovo filare <strong>del</strong>la stessa specie.<br />

5. Vale comunque su tutto il territorio <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa l’assoluto <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> abbattimento <strong>del</strong>le<br />

querce camporili (Quercus pubescens) così come il parziale danneggiamento <strong>del</strong>le stesse.


28<br />

PARTE 3° - USI DEL TERRITORIO<br />

TITOLO IV - DESTINAZIONI D’USO ESCLUSIVE<br />

Art. 49 - Disposizioni generali<br />

1. Le <strong>di</strong>sposizioni relative alle destinazioni d’uso, riportate nelle presenti norme, si applicano ai singoli luoghi<br />

in relazione alla loro appartenenza ai <strong>di</strong>fferenti sistemi, sottosistemi e ambiti, così come specificato al<br />

successivo Titolo V.<br />

2. Per le parti <strong>di</strong> territorio (e<strong>di</strong>fici e spazi aperti) nelle quali le tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento”<br />

riportano esplicitamente la destinazione d’uso, riferita alle articolazioni previste dai successivi artt. 52-53-54-<br />

55-56-57-58, questa deve essere intesa come funzione esclusiva con le specifiche <strong>di</strong> cui all’art. 4 comma 4<br />

<strong>del</strong>le presenti NTA.<br />

3. In tali casi non si applicano le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong> relativo sottosistema <strong>di</strong> cui al precedente punto 1.<br />

Art. 50 - Destinazioni d’uso principali<br />

Sono considerate destinazioni d’uso principali:<br />

A - le attività agricole<br />

I - le attività industriali e artigianali<br />

T - le attività terziarie<br />

M - le infrastrutture e attrezzature <strong>del</strong>la mobilità<br />

R - la residenza<br />

S - i servizi e le attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico<br />

V - gli spazi scoperti d’uso pubblico a verde<br />

P - gli spazi scoperti d’uso pubblico pavimentati.<br />

Art. 51 - Le attività agricole - A<br />

1. Sono attività <strong>di</strong>rette alla coltivazione <strong>del</strong> fondo, alla silvicoltura, all’allevamento <strong>del</strong> bestiame e attività<br />

connesse;<br />

2. Sono considerate attività connesse a quella agricola:<br />

- le attività agrituristiche<br />

- le attività <strong>di</strong> promozione e servizio allo sviluppo <strong>del</strong>l’agricoltura, <strong>del</strong>la zootecnia e <strong>del</strong>la forestazione;<br />

- le attività faunistico-venatorie<br />

3. Sono comunque considerate attività agricole tutte quelle definite tali da <strong>di</strong>sposizioni normative comunitarie,<br />

nazionali e regionali.<br />

Art. 52 - Le attività industriali e artigianali - I<br />

1. Sono attività <strong>di</strong>rette alla trasformazione <strong>di</strong> beni ed alla presentazione <strong>di</strong> servizi.<br />

2. Sono considerate attività industriali e artigianali quelle che si svolgono in:<br />

Fabbriche, officine e autofficine (compresi laboratori <strong>di</strong> sperimentazione, uffici tecnici, amministrativi e centri<br />

<strong>di</strong> servizio spazi espositivi connessi); magazzini, depositi coperti.<br />

3. Le aree per attività industriali e artigianali possono essere articolate in:<br />

- Ie aree per attività estrattive e <strong>di</strong> escavazione <strong>di</strong> tipo transitorio, secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al successivo<br />

art.165.<br />

Art. 53 - Le attività terziarie - T<br />

1. Sono attività <strong>di</strong>rette alla prestazione <strong>di</strong> servizi, comprese le attività <strong>di</strong>rezionali, commerciali e pubblici<br />

esercizi.<br />

2. Le aree per attività terziarie possono essere articolate in:<br />

3. Tc - attività commerciali riferite a:<br />

esercizi <strong>di</strong> vicinato (con superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, così come definita all’art.4 <strong>del</strong> DLGS 31/3/98 n.114, inferiore


29<br />

a 150 mq.); me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta (con superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta compresa tra 150 mq. e 1500 mq.), gran<strong>di</strong><br />

strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta (con superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta compresa tra 1500 mq. e 5000 mq.), centri commerciali, bar,<br />

ristoranti, agenzie e sportelli bancari con superficie destinata al pubblico prevalente rispetto a quello <strong>di</strong><br />

back-office e comunque inferiore a 150 mq. <strong>di</strong> Sn., locali per i servizi bancomat, agenzie <strong>di</strong> cambio valuta,<br />

attività per la fornitura <strong>di</strong> servizi attinenti le telecomunicazioni e la telematica, l’informazione turistica, il multime<strong>di</strong>ale;<br />

laboratori artigiani, laboratori artistici e botteghe artigiane, artigianato <strong>di</strong> servizi personali e residenziali<br />

4. Tr - attività ricettive e pubblici esercizi riferite a:<br />

Alberghi, villaggi albergo, residenze turistico alberghiere, campeggi, villaggi turistici, aree <strong>di</strong> sosta, parchi <strong>di</strong><br />

vacanza, così come definiti dalla L.R. n.83 <strong>del</strong> 12/11/97 e successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni.<br />

5. Tu -attività <strong>di</strong>rezionali riferite a:<br />

uffici privati, stu<strong>di</strong> professionali, agenzie bancarie e banche, centri <strong>di</strong> ricerca, se<strong>di</strong> <strong>di</strong> associazioni.<br />

Art. 54 - Le infrastrutture e attrezzature <strong>del</strong>la mobilità - M<br />

1. Le infrastrutture e attrezzature <strong>del</strong>la mobilità possono essere articolate in:<br />

2. Mp - parcheggi coperti<br />

3. Ms - parcheggi scoperti<br />

4. Mc - <strong>di</strong>stributori e depositi <strong>di</strong> carburante.<br />

5. I parcheggi potranno essere assegnati, sulla base <strong>di</strong> ban<strong>di</strong> pubblici, previa convenzione che <strong>di</strong>sciplini le<br />

modalità <strong>di</strong> gestione e manutenzione.<br />

6. L’Amministrazione Comunale potrà stabilire, nell’ambito <strong>dei</strong> parcheggi scoperti Ms, <strong>di</strong> realizzare parcheggi<br />

coperti purché la copertura venga comunque mantenuta a parcheggi scoperti.<br />

Art. 55 - Le attività residenziali - R<br />

Sono le attività riferite a: residenze urbane, collegi, convitti, studentati, pensionati.<br />

Art. 56 - I servizi e le attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico - S<br />

1. Sono attrezzature <strong>di</strong> proprietà anche privata ma <strong>di</strong> uso pubblico.<br />

2. I servizi e le attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico possono essere articolate in:<br />

3. Sa - servizi amministrativi riferiti a: uffici amministrativi, protezione civile, tribunali, attrezzature <strong>del</strong>la finanza,<br />

per la pubblica sicurezza e militari, archivi.<br />

4. Sb - servizi per l’istruzione <strong>di</strong> base riferiti a: asili, scuole per l’infanzia, scuole <strong>del</strong>l’obbligo.<br />

5. Sc - servizi cimiteriali; Sc1 - Cimitero <strong>del</strong>la Misericor<strong>di</strong>a: è ammesso l’ampliamento a valle <strong>del</strong> cimitero.<br />

Viene consentita la realizzazione <strong>di</strong> strutture accessorie smontabili, necessarie e connesse all’attività <strong>del</strong>la<br />

Confraternita <strong>di</strong> Misericor<strong>di</strong>a realizzate con materiali leggeri ed eco-sostenibili. Sono consentite esclusivamente<br />

opere <strong>di</strong> ancoraggio tali da garantire alla cessazione <strong>del</strong>l’attività il ripristino <strong>del</strong>la situazione originaria<br />

<strong>dei</strong> luoghi.<br />

6. Sd - servizi culturali, sociali e ricreativi riferiti a: musei, teatri, au<strong>di</strong>tori, cinema, sale <strong>di</strong> spettacolo, biblioteche,<br />

mostre ed esposizioni, centri sociali, culturali e ricreativi, centri polivalenti, mense.<br />

7. Sh - servizi per l’assistenza socio sanitaria riferiti a: centri <strong>di</strong> assistenza, case <strong>di</strong> riposo, residenze protette e<br />

pensionati (compresi servizi ambulatoriali e sociali connessi); Sh1 - area finalizzata alla realizzazione <strong>di</strong> nuovo<br />

e<strong>di</strong>ficio (Sn max mq. 250) e <strong>di</strong> strutture accessorie smontabili <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>dattico-terapeutico (Superficie complessiva<br />

max mq. 150) realizzate con materiali leggeri ed eco-sostenibili. Sono consentite esclusivamente<br />

opere <strong>di</strong> ancoraggio tali da garantire alla cessazione <strong>del</strong>l’attività il ripristino <strong>del</strong>la situazione originaria <strong>dei</strong><br />

luoghi.<br />

8. Si - servizi per l’istruzione superiore<br />

9. Sr - servizi religiosi riferiti a: chiese, seminari, conventi.<br />

10. Ss - servizi sportivi coperti riferiti a: palestre, piscine, palazzi <strong>del</strong>lo sport, campi coperti


30<br />

11. St - servizi tecnici riferiti a: stazioni <strong>dei</strong> trasporti, impianti tecnici per la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> acqua, energia<br />

elettrica e gas, impianti per il trattamento <strong>dei</strong> rifiuti, servizi postelegrafonici e telefonici, fonti, lavatoi, depuratore,<br />

impianti <strong>di</strong> energia rinnovabile (St1); (St2) - area finalizzata alla realizzazione <strong>di</strong> canile utilizzando materiali<br />

leggeri, eco-sostenibili e coerenti con il contesto paesistico. Dovranno essere realizzati moduli smontabili,<br />

anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione variabile ma derivanti da un progetto unitario e uniforme, sono consentite esclusivamente<br />

opere <strong>di</strong> ancoraggio tali da garantire alla cessazione <strong>del</strong>l’attività il ripristino <strong>del</strong>la situazione originaria<br />

<strong>dei</strong> luoghi; (St3) isola ecologica.<br />

Art. 57 - Gli spazi scoperti d’uso pubblico a verde - V<br />

1. Sono spazi scoperti, generalmente piantumati, anche <strong>di</strong> proprietà privata ma <strong>di</strong> uso pubblico.<br />

2. Gli spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde si possono articolare in:<br />

3. Vg - giar<strong>di</strong>ni, riferiti ad impianti prevalentemente <strong>di</strong>segnati con riferimento al contesto per la trama <strong>dei</strong><br />

percorsi e le modalità <strong>di</strong> trattamento <strong>del</strong>la vegetazione;<br />

4. Vg1 - aree per manifestazioni all’aperto;<br />

5. Vp - parchi<br />

6. In caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> nuovi parchi e giar<strong>di</strong>ni, i criteri per la loro progettazione sono esposti al titolo VI,<br />

Capo II, artt. 81 e 82 <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

7. Vo - orti urbani, riferiti ad aree in a<strong>di</strong>acenza o interne agli inse<strong>di</strong>amenti. I criteri per la loro progettazione<br />

sono esposti al titolo VI, Capo II, art. 82 bis <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

Art. 58 - Gli spazi scoperti d’uso pubblico pavimentati - P<br />

1. Sono spazi scoperti pavimentati, anche <strong>di</strong> proprietà privata ma <strong>di</strong> uso pubblico.<br />

2. Gli spazi scoperti d’uso pubblico pavimentati si possono articolare in:<br />

3. Pz - piazze riferite a spazi pedonali o prevalentemente pedonali;<br />

4. Ps - campi sportivi scoperti<br />

5. In caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> nuove piazze e campi sportivi scoperti, i criteri per la loro progettazione sono<br />

esposti al titolo VI, Capo II, artt. 83 e 84 <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

TITOLO V - SISTEMI, SOTTOSISTEMI E AMBITI<br />

CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI<br />

Art. 59 - Riferimenti agli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> Piano Strutturale<br />

1. Per ciascun sottosistema o ambito in cui risulta sud<strong>di</strong>viso il territorio comunale, sono stabilite norme specifiche<br />

relative agli sui <strong>del</strong> territorio e riferite sia agli spazi aperti che agli e<strong>di</strong>fici.<br />

2. In riferimento alle <strong>di</strong>sposizioni previste dal Titolo V - “Sistemi, Sottosistemi ed Ambiti” <strong>del</strong>le Norme <strong>del</strong> Piano<br />

Strutturale, per ciascun Sottosistema si determina:<br />

a) la definizione <strong>del</strong> rapporto percentuale fra gli usi caratterizzanti, previsti ed ammessi.<br />

b) le eventuali con<strong>di</strong>zioni specifiche relative agli usi ammessi;<br />

c) le con<strong>di</strong>zioni specifiche per la permanenza degli usi esclusi, ma già esistenti alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong><br />

Piano Strutturale;<br />

3. Gli usi caratterizzanti il sottosistema, quelli consentiti od esclusi, fanno riferimento alle destinazioni d’uso<br />

principali <strong>di</strong> cui al precedente art. 50 ed alle relative loro articolazioni.<br />

4. Le destinazioni d’uso principali o singole loro articolazioni non esplicitamente previste o ammesse nei<br />

singoli sottosistemi si intendono escluse, se non <strong>di</strong>versamente specificato nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità<br />

d’intervento”.<br />

5. Le percentuali, riferite alla Superficie Territoriale (St) o alla Superficie Netta (Sn), dovranno essere verificate<br />

sulla superficie complessiva <strong>del</strong>l’immobile o degli immobili oggetto <strong>del</strong>l’intervento implicante il cambia-


31<br />

mento <strong>di</strong> destinazione d’uso. Tale parametro dovrà essere verificato anche nel caso <strong>di</strong> cambiamento <strong>di</strong><br />

destinazione d’uso senza opere.<br />

6. In riferimento alle <strong>di</strong>sposizioni previste dai punti 3 e 4 <strong>del</strong>l’art. 29 <strong>del</strong>le Norme <strong>del</strong> Piano Strutturale, il Regolamento<br />

Urbanistico nei successivi artt. 60, 64 e 66, per i sottosistemi ambientali V1, V2 e V4, stabilisce le<br />

con<strong>di</strong>zioni per la realizzazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici rurali, secondo quanto prescritto dall’art. 41 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005<br />

e successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni.<br />

6bis. In applicazione al Regolamento d’attuazione <strong>del</strong> Titolo IV, Capo III “Il territorio rurale” <strong>del</strong>la L.R. 1/2005, il<br />

Regolamento Urbanistico nel successivo art. 59bis, per i Sottosistemi ambientali V1, V2 e V4, stabilisce le con<strong>di</strong>zioni<br />

per la realizzazione <strong>di</strong> annessi agricoli per i soggetti <strong>di</strong>versi dagli impren<strong>di</strong>tori agricoli e per le aziende<br />

che non raggiungono la superficie minima fon<strong>di</strong>aria ai sensi <strong>del</strong>l’art. 41 commi 5 e 7, nonché la realizzazione<br />

<strong>di</strong> manufatti precari ai sensi <strong>del</strong>l’art. 41 comma 8.<br />

CAPO II - SISTEMA AMBIENTALE (V)<br />

Art. 59bis - Disciplina specifica in applicazione <strong>del</strong> Regolamento 5R/2007 (annessi agricoli <strong>di</strong> cui all’art. 41<br />

commi 5, 7 e 8 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005)<br />

Le presenti norme si applicano ai Sottosistemi V1, V2, V4 considerate zone con esclusiva o prevalente funzione<br />

agricola<br />

1 - Annessi agricoli <strong>di</strong> cui all’art. 41 commi 5 e 7 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005<br />

- I soggetti <strong>di</strong>versi dagli impren<strong>di</strong>tori agricoli e le aziende agricole che non raggiungono la superficie<br />

minima fon<strong>di</strong>aria da mantenere in produzione, possono realizzare annessi agricoli per la conduzione<br />

<strong>dei</strong> fon<strong>di</strong> e per l’agricoltura amatoriale comunque commisurati alla capacità produttiva <strong>del</strong> fondo.<br />

- La realizzazione <strong>di</strong> nuovi annessi agricoli realizzati da soggetti <strong>di</strong>versi dagli impren<strong>di</strong>tori agricoli è<br />

soggetta a quanto prescritto all’art. 41 comma 6 b) <strong>del</strong>la L.R.1/05 nonché all’art. 6 <strong>del</strong> relativo<br />

Regolamento d’attuazione ed al rispetto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni che seguono.<br />

a) la realizzazione e il <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> tali annessi è ammessa con riferimento alla superficie<br />

agraria utilizzabile:<br />

- fino a mq. 30 <strong>di</strong> superficie utile per aziende con SAU fino a ha 0.5 per colture ad orto e floro<br />

vivaistiche;<br />

- fino a mq. 50 <strong>di</strong> superficie utile per aziende con SAU compresa tra ha 0.5 e 0.8 per colture<br />

ad orto e florovivaistiche;<br />

- fino a mq. 30 <strong>di</strong> superficie utile per aziende con SAU fino a ha 1.5 per vigneti e frutteti<br />

specializzati;<br />

- fino a mq. 50 <strong>di</strong> superficie utile per aziende con SAU compresa tra ha 1.5 e 3 per vigneti e<br />

frutteti specializzati;<br />

- fino a mq. 30 <strong>di</strong> superficie utile per aziende con SAU fino a ha 2 per oliveto specializzato e<br />

seminativo irriguo;<br />

- fino a mq. 50 <strong>di</strong> superficie utile per aziende con SAU compresa tra ha 2 e 4 per oliveto<br />

specializzato e seminativo irriguo;<br />

- fino a mq. 30 <strong>di</strong> superficie utile per aziende con SAU fino a ha 3 per colture seminative e<br />

prato;<br />

- fino a mq. 50 <strong>di</strong> superficie utile per aziende con SAU fino compresa tra ha 3 e 6 per colture<br />

seminative e prato;<br />

b) i soggetti abilitati alla realizzazione <strong>di</strong> tali annessi sono i proprietari o gli aventi <strong>di</strong>ritto <strong>del</strong>le aree e<br />

le aziende agricole purché in possesso <strong>di</strong> aree coltivate con le caratteristiche <strong>di</strong> SAU <strong>di</strong> cui al punto<br />

a);<br />

c) Nel rispetto <strong>del</strong> corretto inserimento paesistico-ambientale gli annessi agricoli sono realizzati con<br />

tipologie e volumi <strong>di</strong> forma semplice e compatta con le modalità e caratteristiche che seguono:


32<br />

1. devono essere realizzati in legno semplicemente appoggiati a terra, utilizzando tecniche<br />

costruttive completamente reversibili, altezza max ml.3.00, finitura esterna in legno e<br />

coperture in legno o con manto in coppi e tegole. Sono consentite esclusivamente opere <strong>di</strong><br />

ancoraggio che non comportino alcuna mo<strong>di</strong>ficazione <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi;<br />

2. non è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> servizi igienici o cucina, ne’ <strong>di</strong> altre funzioni collegate<br />

alla residenza;<br />

3. i progetti dovranno rispettare la morfologia <strong>dei</strong> terreni, comportare movimenti <strong>di</strong> terra<br />

per lo stretto in<strong>di</strong>spensabile alla realizzazione <strong>dei</strong> manufatti e comunque privilegiare<br />

la localizzazione che richiede il minimo movimento <strong>di</strong> terra e col minore impatto visivo<br />

sul paesaggio. Si dovranno scegliere collocazioni territoriali tali da evitare situazioni <strong>di</strong><br />

“emergenza visiva” (crinali, sommità <strong>di</strong> colline, ecc.) ricorrendo, quando la morfologia <strong>dei</strong><br />

terreni lo consente, al loro incasso nel piano campagna per quanto possibile.<br />

d) La realizzazione degli annessi è subor<strong>di</strong>nata alla sottoscrizione <strong>di</strong> un atto unilaterale sulla base<br />

<strong>del</strong>la necessità <strong>di</strong> utilizzo che non può, comunque, essere superiore a venti (20) anni. L’Atto può<br />

essere rinnovato se persistono e vengono adeguatamente <strong>di</strong>mostrate le con<strong>di</strong>zioni iniziali. L’Atto<br />

deve contenere l’obbligo a:<br />

1. demolire tutti i manufatti realizzati con materiali impropri (lamiere o altri materiali <strong>di</strong> riciclo)<br />

e comunque indecorosi eventualmente presenti sul fondo;<br />

2. a non mutare la destinazione d’uso <strong>del</strong>l’annesso;<br />

3. a non frazionare le aree per venti anni;<br />

4. a demolire l’annesso se l’area viene a<strong>di</strong>bita ad altro uso o <strong>di</strong>smessa;<br />

5. ad accettare le sanzioni comminate per l’inadempienza. L’inadempienza <strong>di</strong> quanto<br />

contenuto nell’atto d’obbligo comporta la demolizione <strong>del</strong> manufatto in danno <strong>del</strong><br />

proprietario e la sanzione amministrativa pari al doppio <strong>del</strong> costo documentato <strong>di</strong><br />

costruzione <strong>del</strong>l’annesso al momento in cui viene constatata l’inadempienza stessa.<br />

e) Chiunque intende realizzare gli annessi agricoli <strong>di</strong> cui al presente articolo deve presentare, ai<br />

sensi <strong>del</strong>l’art. 6 comma 3 <strong>del</strong> Regolamento d’attuazione 5R/2007, il progetto corredato da:<br />

- l’organizzazione <strong>del</strong>l’azienda e le esigenze produttive;<br />

- l’esplicitazione <strong>del</strong> calcolo per il <strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong>l’annesso con un elaborato cartografico<br />

e la documentazione tecnica che riporti le colture in atto e che intende praticare;<br />

- la descrizione <strong>del</strong>le caratteristiche tecniche e costruttive, nonché adeguata planimetria<br />

con l’esatta localizzazione e la <strong>di</strong>mostrazione <strong>del</strong> rispetto <strong>di</strong> quanto prescritto al punto c) <strong>del</strong><br />

presente articolo;<br />

- la verifica <strong>del</strong>la conformità <strong>del</strong>l’intervento alla L.R. 1/2005, al Regolamento <strong>di</strong> attuazione<br />

5R/2007, nonché alle <strong>di</strong>sposizioni contenute nella presente <strong>di</strong>sciplina.<br />

f) La loro installazione è inibita nei Sottosistemi ambientali V3 e V5 nonché nelle Aree <strong>di</strong> Pertinenza<br />

Paesistica in<strong>di</strong>viduate dal PTC <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> Siena.<br />

g) Nelle aree soggette a vincolo paesistico ai sensi <strong>del</strong> D.lgs 42/2004 “Co<strong>di</strong>ce <strong>dei</strong> beni culturali e<br />

<strong>del</strong> paesaggio” va <strong>di</strong>mostrato che l’intervento è assolutamente necessario e che non è possibile o<br />

opportuno localizzarlo altrove nonché che la percezione <strong>del</strong> beni tutelati non viene alterata<br />

in modo pregiu<strong>di</strong>zievole.<br />

h) Per le aree che non presentano le caratteristiche <strong>di</strong> cui al punto a) <strong>del</strong> presente articolo, e,<br />

comunque, non inferiori a mq. 1.000 <strong>di</strong> superficie agraria, sono consentiti annessi nella misura <strong>di</strong> uno<br />

con superficie fino a mq. 15 <strong>di</strong> superficie utile. Per la loro realizzazione vale il rispetto <strong>di</strong> quanto<br />

prescritto dal presente articolo.<br />

i) Per le aree inferiori a 1.000 mq non è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> alcun manufatto.<br />

2 - Manufatti precari <strong>di</strong> cui all’art. 41 comma 8 L.R. 1/2005<br />

- La realizzazione <strong>di</strong> manufatti precari deve rispettare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui all’art. 7 e 8 <strong>del</strong>


33<br />

Regolamento d’attuazione 5R/2007 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005.<br />

- Nel rispetto <strong>del</strong> corretto inserimento paesistico-ambientale i manufatti precari necessari allo<br />

svolgimento <strong>del</strong>l’attività agricola sono realizzati con materiali leggeri semplicemente appoggiati a<br />

terra ed utilizzando tecniche costruttive completamente reversibili. Sono consentite esclusivamente<br />

opere <strong>di</strong> ancoraggio che non comportino alcuna mo<strong>di</strong>ficazione <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi.<br />

- La loro installazione è inibita nei Sottosistemi ambientali V3 e V5 nonché nelle Aree <strong>di</strong> Pertinenza<br />

Paesistica in<strong>di</strong>viduate dal PTC <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> Siena.<br />

- Nelle aree soggette a vincolo paesistico ai sensi <strong>del</strong> D.lgs 42/2004 “Co<strong>di</strong>ce <strong>dei</strong> beni culturali e <strong>del</strong><br />

paesaggio” va <strong>di</strong>mostrato che l’intervento è assolutamente necessario e che non è<br />

possibile o opportuno localizzarlo altrove nonché che la percezione <strong>del</strong> beni tutelati non viene<br />

alterata in modo pregiu<strong>di</strong>zievole.<br />

Art. 60 - Sottosistema V1: I serbatoi <strong>di</strong> naturalità<br />

1. Le parti <strong>del</strong> territorio ricadenti nel sottosistema V1 sono considerate zone con esclusiva o prevalente funzione<br />

agricola.<br />

2. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Attività agricole (A)<br />

- Spazi scoperti d’uso pubblico a verde (V)<br />

3. Sono consentiti, in e<strong>di</strong>fici esistenti, se non <strong>di</strong>versamente in<strong>di</strong>cato sulle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento”:<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S) limitatamente alle seguenti articolazioni:<br />

Sb - servizi per l’istruzione <strong>di</strong> base<br />

Sd - servizi culturali, sociali e ricreativi;<br />

Sh - servizi per l’assistenza socio sanitaria;<br />

Sr - servizi religiosi.<br />

4. Sono altresì previsti e consentiti, in e<strong>di</strong>fici esistenti:<br />

- Residenza (R)<br />

- Attività ricettive e pubblici esercizi (Tr), con esclusione <strong>di</strong>:<br />

campeggi;<br />

villaggi turistici;<br />

aree <strong>di</strong> sosta;<br />

parchi <strong>di</strong> vacanza.<br />

5. All’interno <strong>del</strong> sottosistema V1 è ammessa l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> percorsi trekking ed ippovie anche su strade<br />

bianche che consentano il collegamento fra i tre ambiti (V1.1; V1.2; V1.3) ed il riallacciamento con analoghi<br />

tracciati nei territori confinanti. Per la segnaletica dovrà essere pre<strong>di</strong>sposto apposito regolamento a<br />

garanzia <strong>del</strong>la massima <strong>di</strong>screzione ed inserimento nel contesto ambientale. Resta il <strong>di</strong>vieto generalizzato su<br />

tutto il territorio <strong>di</strong> percorrere tali aree con mezzi motorizzati al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong>le strade segnalate.<br />

6. Se non <strong>di</strong>versamente riportato nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento” o nelle schede normative<br />

<strong>di</strong> riferimento degli e<strong>di</strong>fici rurali e <strong>del</strong>le case sparse, nel sottosistema V1 non è consentita la realizzazione<br />

<strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici ad uso abitativo, anche se necessari alla conduzione <strong>del</strong> fondo ed all’esercizio <strong>del</strong>le attività<br />

agricole e <strong>di</strong> quelle connesse, in applicazione <strong>del</strong> comma 2 <strong>del</strong>l’art. 41 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 e successive mo<strong>di</strong>fiche<br />

ed integrazioni e <strong>del</strong>l’art 3 comma 1 <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione 5R/2007 e s.m.i.<br />

7. E’ ammessa la sola costruzione <strong>di</strong> annessi agricoli, secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l’art. 41 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 s.m.i.<br />

ed è soggetta a quanto prescritto all’art. 41 comma 6 L.R.1/2005 e s.m.i. La realizzazione <strong>di</strong> nuovi annessi<br />

agricoli è soggetta al rispetto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> cui al comma 12 <strong>del</strong>l’art. 117 <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

Art. 61 - Ambito V1.1: La Montagnola<br />

1. Nell’ambito V1.1 oltre alle caratterizzazioni funzionali definite al precedente art. 60, valgono le seguenti


34<br />

prescrizioni:<br />

2. E’ sconsigliato il rimboschimento se non in presenza <strong>di</strong> rilevanti fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto idrogeologico, da<br />

effettuare con specie decidue autoctone.<br />

3. I castagneti monumentali ancora presenti non potranno essere convertiti in cedui e non dovranno essere<br />

sottoposti al taglio i soggetti censiti come emergenze floristiche, le cenosi classificate come emergenze<br />

vegetazionali e le querce camporili.<br />

4. Per favorire il mantenimento <strong>del</strong>la lecceta, che caratterizza con la sua presenza tale contesto, sarà<br />

favorita la conversione a fustaia, mentre il ritorno a popolamenti misti sarà invece auspicato in leccete già<br />

degradate, nelle aree a rischio erosivo e nei rimboschimenti, ai fini <strong>di</strong> sostituire con vegetazione autoctona<br />

spontanea le conifere, per l’elevato rischio <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o che esse rappresentano. La forma <strong>del</strong>le tagliate<br />

consentite secondo i dettami <strong>del</strong>la L.R. 1/90 dovrà seguire le curve <strong>di</strong> livello per contrastare l’erosione <strong>del</strong><br />

suolo.<br />

5. In tutto l’ambito V1.1 valgono inoltre le seguenti limitazioni:<br />

a) non è consentita l’asfaltatura <strong>di</strong> strade bianche, se non in corrispondenza <strong>dei</strong> nuclei abitati dove si<br />

dovranno attuare tutti gli accorgimenti utili a ridurre l’impatto ambientale <strong>del</strong>lo strato superficiale, attraverso<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> idonee miscele colorate.<br />

b) è escluso il pascolo caprino in bosco ed in appezzamenti non recintati;<br />

c) è escluso il pascolo caprino su tutte le superfici con pendenza superiore al 25%;<br />

d) non è consentito l’uso <strong>del</strong> fuoco per il mantenimento e l’ampliamento <strong>dei</strong> pascoli;<br />

e) è esclusa la messa a coltura <strong>di</strong> terreni destinati a bosco.<br />

Art. 62 - Ambito V1.2: Berignone<br />

1. Nell’ambito V1.2 oltre alle caratterizzazioni funzionali <strong>del</strong> precedente art. 60, valgono le seguenti prescrizioni:<br />

2. E’ sconsigliato il rimboschimento, se non in presenza <strong>di</strong> rilevanti fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto idrogeologico con<br />

specie decidue autoctone.<br />

3. Gli interventi <strong>di</strong> smacchiatura dovranno essere contenuti per evitare il riscoppio <strong>del</strong>le specie più eliofile<br />

<strong>del</strong>la macchia a svantaggio <strong>del</strong> leccio e <strong>del</strong> cerro, con l’obiettivo <strong>di</strong> aumentare nei soprassuoli più maturi la<br />

copertura boschiva facendo evolvere i cedui a fustaia.<br />

4. In tutto l’ambito V1.2 valgono inoltre le seguenti limitazioni:<br />

a) non è consentita l’asfaltatura <strong>di</strong> strade bianche, se non in corrispondenza <strong>dei</strong> nuclei abitati dove si<br />

dovranno attuare tutti gli accorgimenti utili a ridurre l’impatto ambientale <strong>del</strong>lo strato superficiale, attraverso<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> idonee miscele colorate.<br />

b) assoluto <strong>di</strong>vieto <strong>del</strong> taglio <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> sughera e <strong>di</strong> Quercus petraea, con l’obiettivo <strong>di</strong> favorire la<br />

loro ricolonizzazione.<br />

c) non dovranno in ogni caso essere sottoposti al taglio i soggetti censiti come emergenze floristiche, le<br />

cenosi classificate come emergenze vegetazionali e le querce camporili.<br />

d) è escluso il pascolo caprino in bosco ed in appezzamenti non recintati;<br />

e) è escluso il pascolo caprino su tutte le superfici con pendenza superiore al 25%<br />

f) non è consentito l’uso <strong>del</strong> fuoco per il mantenimento e l’ampliamento <strong>dei</strong> pascoli;<br />

g) è esclusa la messa a coltura <strong>di</strong> terreni destinati a bosco;<br />

h) non è consentito il rimboschimento <strong>di</strong> terreni a seminativo.<br />

Art. 63 - Ambito V1.3: La Selva<br />

Nell’ambito V1.3 oltre alle caratterizzazioni funzionali <strong>del</strong> precedente art. 60, valgono le seguenti limitazioni:<br />

a) non è consentita l’asfaltatura <strong>di</strong> strade bianche, se non in corrispondenza <strong>dei</strong> nuclei abitati dove si<br />

dovranno attuare tutti gli accorgimenti utili a ridurre l’impatto ambientale <strong>del</strong>lo strato superficiale, attraverso<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> idonee miscele colorate.


35<br />

b) è escluso il pascolo caprino in bosco ed in appezzamenti non recintati;<br />

c) è escluso il pascolo su tutte le superfici con pendenza superiore al 25%;<br />

d) non è consentito l’uso <strong>del</strong> fuoco per il mantenimento e l’ampliamento <strong>dei</strong> pascoli;<br />

e) è esclusa la messa a coltura <strong>di</strong> terreni destinati a bosco.<br />

Art. 64 - Sottosistema V2: I serbatoi <strong>di</strong> ruralità<br />

1. Le parti <strong>del</strong> territorio ricadenti nel sottosistema V2 sono considerate zone con esclusiva o prevalente funzione<br />

agricola.<br />

2. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Attività agricole (A)<br />

- Spazi scoperti d’uso pubblico a verde (V)<br />

3. Sono consentiti, in e<strong>di</strong>fici esistenti, se non <strong>di</strong>versamente in<strong>di</strong>cato sulle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento”:<br />

Sb - servizi per l’istruzione <strong>di</strong> base<br />

Sr - servizi religiosi.<br />

4. Sono altresì previsti e consentiti, in e<strong>di</strong>fici esistenti:<br />

- Residenza (R)<br />

5. La destinazione d’uso “Attività ricettive e pubblici esercizi” (Tr) è consentita solo se esplicitamente prevista<br />

nelle “schede <strong>di</strong> riferimento per gli interventi degli e<strong>di</strong>fici rurali e <strong>del</strong>le case sparse” (SP), riportate al Titolo IX<br />

- Capo III <strong>del</strong>le presenti norme con esclusione <strong>di</strong>:<br />

campeggi;<br />

villaggi turistici;<br />

aree <strong>di</strong> sosta;<br />

parchi <strong>di</strong> vacanza.<br />

5bis. La destinazione d’uso “attività commerciali” (Tc) è ammessa limitatamente a bar e ristoranti nelle aree<br />

non interessate dalle “schede <strong>di</strong> riferimento per gli interventi degli e<strong>di</strong>fici rurali e <strong>del</strong>le case sparse” (SP); per<br />

gli ambiti <strong>di</strong>sciplinati dalle schede, tale destinazione d’uso è consentita solo se esplicitamente prevista.<br />

6. La costruzione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici ad uso abitativo riferiti all’esigenze degli impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP) impegnati<br />

nella conduzione <strong>del</strong> fondo, <strong>dei</strong> familiari coa<strong>di</strong>uvanti o degli addetti a tempo indeterminato, è consentita,<br />

ai sensi e secondo i limiti <strong>del</strong>l’art. 41 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 e successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni, nel<br />

rispetto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> cui al comma 12 <strong>del</strong>l’art. 117 <strong>del</strong>le presenti norme ed entro i seguenti limiti:<br />

<strong>di</strong>mensione massima <strong>di</strong> ogni unità abitativa mq. 120 <strong>di</strong> Sn.<br />

numero massimo 2 piani fuori terra.<br />

7. E’ ammessa la costruzione <strong>di</strong> annessi agricoli, secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l’art. 41 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 e s.m.i.<br />

ed è soggetta a quanto prescritto all’art. 41 comma 6 L.R. 1/2005 e s.m.i. La realizzazione <strong>di</strong> nuovi annessi<br />

agricoli è soggetta al rispetto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> cui al comma 12 <strong>del</strong>l’art.117 <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

Art. 65 - Sottosistema V3: I corridoi <strong>di</strong> naturalità<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Spazi scoperti d’uso pubblico a verde (V)<br />

2. sono altresì consentite:<br />

- Attività agricole (A)<br />

3. Sono consentiti in e<strong>di</strong>fici esistenti:<br />

- Residenza (R)<br />

4. In tutte le parti <strong>di</strong> territorio appartenenti al sottosistema V3 è <strong>di</strong>sposto il <strong>di</strong>vieto assoluto <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione<br />

e/o ampliamento degli e<strong>di</strong>fici esistenti.


36<br />

Art. 66 - Sottosistema V4: La maglia ecologica<br />

1. Le parti <strong>del</strong> territorio ricadenti nel sottosistema V4 sono considerate zone con esclusiva o prevalente funzione<br />

agricola.<br />

2. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Attività agricole (A)<br />

- Spazi scoperti d’uso pubblico a verde (V)<br />

3. Sono consentiti, in e<strong>di</strong>fici esistenti, se non <strong>di</strong>versamente in<strong>di</strong>cato sulle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento”:<br />

Sb - servizi per l’istruzione <strong>di</strong> base<br />

Sr - servizi religiosi.<br />

4. Sono altresì previsti e consentiti, in e<strong>di</strong>fici esistenti:<br />

- Residenza (R)<br />

5. Sono considerati elementi tipologici <strong>dei</strong> biocorridoi (elementi lineari <strong>di</strong> naturalità che definiscono la<br />

maglia ecologica):<br />

a) la vegetazione ripariale;<br />

b) i bor<strong>di</strong> stradali con ciglio inerbito appartenenti al sottosistema <strong>del</strong>la mobilità M2;<br />

c) gli interventi <strong>di</strong> ingegneria naturalistica (controllo frane su strada);<br />

d) le siepi <strong>di</strong> confine <strong>di</strong> specie autoctone;<br />

e) le alberature stradali con specie autoctone;<br />

f) le recinzioni vegetali per bestiame;<br />

g) gli elementi frangivento;<br />

h) gli alberi isolati;<br />

6. Tutti gli elementi elencati al precedente punto 5. sono considerati elementi costituenti la maglia ecologica.<br />

Ogni mo<strong>di</strong>fica su <strong>di</strong> essi non ne dovrà compromettere l’integrità;<br />

7. Sui terreni appartenenti al sottosistema V4 è consentita la ceduazione, la capitozzatura ed il taglio <strong>del</strong>le<br />

essenze previa richiesta <strong>di</strong> autorizzazione all’Amministrazione e comunque nel rispetto <strong>del</strong>le seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />

- il mantenimento <strong>di</strong> una densità <strong>di</strong> 4-15 m per gli alberi <strong>di</strong> alto fusto in relazione alla loro <strong>di</strong>mensione;<br />

il mantenimento <strong>di</strong> una densità <strong>di</strong> 3-5 m per gli alberi governati a ceduo;<br />

- la ceduazione per tratti non maggiori <strong>di</strong> 100 m lineari continui;<br />

- la ceduazione con turni <strong>di</strong> 5-10 anni in relazione alle principali essenze arboree;<br />

- la capitozzatura annuale per i salici;<br />

- il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> annullamento <strong>del</strong>le essenze (sdra<strong>di</strong>camento);<br />

- il <strong>di</strong>vieto <strong>del</strong>l’uso <strong>del</strong> fuoco;<br />

8. In ogni caso nella formazione vegetale lineare gli interventi <strong>di</strong> taglio devono assicurare il mantenimento<br />

<strong>del</strong>le matricine, rispettando la proporzione fra le specie presenti, alla <strong>di</strong>stanza sopra in<strong>di</strong>cata per gli alberi <strong>di</strong><br />

alto fusto, così da assicurare la <strong>di</strong>sseminazione.<br />

9. Qualora interventi (pubblici o privati) vadano ad incidere sulla integrità <strong>del</strong>la maglia, nel caso in cui il<br />

tratto <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità non possa essere sostituito con la protezione, (me<strong>di</strong>ante variante al Piano Strutturale),<br />

<strong>di</strong> collegamenti sostitutivi nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze (concetto <strong>di</strong> compensazione <strong>del</strong> danno), dovranno<br />

essere obbligatoriamente previste misure per evitare l’interruzione <strong>dei</strong> biocorridoi attraverso la costruzione <strong>di</strong><br />

appositi manufatti quali ponti, sopraelevazioni, etc.<br />

10. La costruzione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici ad uso abitativo riferiti all’esigenze degli impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP) impegnati<br />

nella conduzione <strong>del</strong> fondo, <strong>dei</strong> familiari coa<strong>di</strong>uvanti o degli addetti a tempo indeterminato, è consentita,<br />

ai sensi e secondo i limiti <strong>del</strong>l’art. 41 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 e s.m.i., nel rispetto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> cui al<br />

comma 12 <strong>del</strong>l’art.117 <strong>del</strong>le presenti norme ed entro i seguenti limiti:<br />

<strong>di</strong>mensione massima <strong>di</strong> ogni unità abitativa mq. 120 <strong>di</strong> Sn.<br />

numero massimo 2 piani fuori terra.


37<br />

11. E’ ammessa la costruzione <strong>di</strong> annessi agricoli, secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l’art. 41 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 e s.m.i.<br />

ed è soggetta a quanto prescritto all’art. 41 comma 6 L.R.1/2005 e s.m.i. La realizzazione <strong>di</strong> nuovi annessi<br />

agricoli è soggetta al rispetto <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> cui al comma 12 <strong>del</strong>l’art.117 <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

12. In ogni caso gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione o <strong>di</strong> ampliamento consentiti dal regolamento Urbanistico<br />

non dovranno compromettere l’integrità degli elementi costituenti la maglia ecologica <strong>di</strong> cui al precedente<br />

punto 5.<br />

Art. 67 - Sottosistema V5: I capisal<strong>di</strong> <strong>del</strong> verde urbano<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Spazi scoperti d’uso pubblico a verde (V)<br />

2. In tali aree è <strong>di</strong>sposto il <strong>di</strong>vieto assoluto <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione, fatti salvi gli elementi <strong>di</strong> completamento all’arredo<br />

<strong>del</strong>le aree a verde attrezzato, così come specificato all’art.88.<br />

Art. 67bis - Strade poderali e vicinali<br />

1. Con l’obiettivo <strong>di</strong> migliorare la vivibilità <strong>dei</strong> complessi rurali, sono ammessi, all’interno <strong>del</strong> Sistema ambientale,<br />

senza che ciò costituisca Variante, leggere mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> tracciato alle strade poderali e/o vicinali.<br />

2. Tali mo<strong>di</strong>fiche devono essere realizzate nel rispetto <strong>del</strong>la morfologia esistente, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli<br />

<strong>del</strong> terreno ed evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong> terra.<br />

3. Le mo<strong>di</strong>fiche sono ammissibili fermo restando le necessarie verifiche <strong>di</strong> tipo vincolistico, paesistico, <strong>di</strong> fattibilità<br />

geologica e geotecnica.<br />

CAPO III - SISTEMA DELLA RESIDENZA (R)<br />

Art. 68 - Sottosistema R1: Centri e nuclei antichi<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- “Residenza” (R)<br />

2. Sono previsti e consentiti in misura non superiore al 30% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>la Sn:<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S), con esclusione <strong>di</strong>:<br />

Sc - Servizi cimiteriali<br />

St - Servizi tecnici<br />

Ss - servizi sportivi coperti<br />

- Attività terziarie” (T) limitate a:<br />

Tc - attività commerciali con esclusione <strong>di</strong>:<br />

me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

centri commerciali.<br />

Tr - attività ricettive e pubblici esercizi, limitatamente a:<br />

alberghi;<br />

residenze turistico alberghiere.<br />

Tu - attività <strong>di</strong>rezionali<br />

3. Sono altresì ammessi:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V)<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P) con esclusione <strong>di</strong>:<br />

Ps - Campi sportivi scoperti.<br />

Art. 69 - Sottosistema R2: I margini<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- “Residenza” (R)


38<br />

2. Sono previsti e consentiti in misura non superiore al 20% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>la Sn:<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S), con esclusione <strong>di</strong>:<br />

Sc - Servizi cimiteriali<br />

St - Servizi tecnici<br />

Ss - servizi sportivi coperti<br />

- Attività terziarie” (T) limitate a:<br />

Tc - attività commerciali con esclusione <strong>di</strong>:<br />

gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

centri commerciali.<br />

Tr - attività ricettive e pubblici esercizi, limitatamente a:<br />

alberghi;<br />

residenze turistico alberghiere.<br />

Tu - attività <strong>di</strong>rezionali<br />

3. Sono altresì ammessi:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V)<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P) con esclusione <strong>di</strong>:<br />

Ps - Campi sportivi scoperti.<br />

Art. 70 - Sottosistema R3: Le frazioni<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- “Residenza” (R)<br />

2. Sono previsti e consentiti in misura non superiore al 10% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>la Sn:<br />

- Attività terziarie” (T) limitate a:<br />

Tc - attività commerciali con esclusione <strong>di</strong>:<br />

me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

centri commerciali.<br />

Tu - attività <strong>di</strong>rezionali con esclusione <strong>di</strong>:<br />

agenzie bancarie e banche;<br />

centri <strong>di</strong> ricerca.<br />

3. Sono altresì ammessi:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V)<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P) con esclusione <strong>di</strong>:<br />

Ps - Campi sportivi scoperti.<br />

CAPO IV- SISTEMA DEI LUOGHI CENTRALI (L)<br />

Art. 71 - Sottosistema L1: I luoghi centrali <strong>dei</strong> centri e nuclei antichi<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S) con esclusione <strong>di</strong>:<br />

St - Servizi tecnici;<br />

Sc - Servizi cimiteriali.<br />

Ss - servizi sportivi coperti<br />

- Attività terziarie (T) limitate a:<br />

Tc - attività commerciali con esclusione <strong>di</strong>:<br />

me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

centri commerciali.


39<br />

Tr - attività ricettive e pubblici esercizi, limitatamente a:<br />

alberghi;<br />

residenze turistico alberghiere.<br />

Tu - attività <strong>di</strong>rezionali<br />

2. Sono previsti e consentiti in misura non superiore al 50% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>la Sn:<br />

- Residenza (R)<br />

3. Sono altresì ammessi:<br />

Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V);<br />

Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P) con esclusione <strong>di</strong>:<br />

Ps - Campi sportivi scoperti<br />

4. Sono escluse:<br />

- Attività agricole (A)<br />

- Attività industriali e artigianali (I)<br />

- Infrastrutture ed attrezzature <strong>del</strong>la mobilità (M).<br />

Art. 72 - Sottosistema L2: I luoghi centrali <strong>del</strong>la residenza<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S) con esclusione <strong>di</strong>:<br />

St - Servizi tecnici;<br />

- Attività terziarie (T) limitate a:<br />

Tc - attività commerciali con esclusione <strong>di</strong>:<br />

me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

centri commerciali.<br />

Tr - attività ricettive e pubblici esercizi, limitatamente a:<br />

alberghi;<br />

residenze turistico alberghiere.<br />

Tu - attività <strong>di</strong>rezionali<br />

2. Sono previsti e consentiti in misura non superiore al 50% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>la Sn:<br />

- Residenza (R)<br />

3. Sono altresì ammessi:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V);<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P)<br />

4. Sono escluse:<br />

- Attività agricole (A)<br />

- Attività industriali e artigianali (I)<br />

- Infrastrutture ed attrezzature <strong>del</strong>la mobilità (M).<br />

Art. 73 - Sottosistema L3: I luoghi centrali per l’ospitalità<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Attività turistico ricettive e pubblici esercizi (Tr) con esclusione <strong>di</strong>:<br />

campeggi;<br />

villaggi turistici;<br />

aree <strong>di</strong> sosta;<br />

parchi <strong>di</strong> vacanza.<br />

2. Sono previsti e consentiti, in misura non superiore al 40% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>la Sn:<br />

- Residenze (R)<br />

- Attività terziarie (T) limitate a:


40<br />

Tc - attività commerciali con esclusione <strong>di</strong>:<br />

me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

centri commerciali.<br />

Tu - attività <strong>di</strong>rezionali<br />

3. Sono altresì previsti e consentiti:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V);<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P) con esclusione <strong>di</strong>:<br />

Ps - Campi sportivi scoperti<br />

4. Sono escluse:<br />

- Attività agricole (A)<br />

- Attività industriali e artigianali (I)<br />

- Infrastrutture ed attrezzature <strong>del</strong>la mobilità (M).<br />

CAPO V - SISTEMA DELLA PRODUZIONE (P)<br />

Art. 74 - Sottosistema P1: Le aree industriali<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Attività industriali e artigianali (I)<br />

- Attività terziarie (T) limitate a:<br />

Tu - Attività <strong>di</strong>rezionali;<br />

Tc - attività commerciali, con le limitazioni <strong>di</strong> cui al successivo punto 2.<br />

2. L’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e o gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, così come definite al precedente art. 53, è subor<strong>di</strong>nata<br />

al rispetto <strong>del</strong>le “Direttive per la programmazione urbanistica commerciale” (Del. n.137 <strong>del</strong> 25 maggio<br />

1999 e successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni). Esse richiedono in particolare la verifica <strong>del</strong>la compatibilità<br />

con le attività produttive esistenti, potendosi esercitare solo attività commerciali aventi per oggetto i prodotti<br />

o le componenti <strong>di</strong> essi derivanti dall’attività lavorativa o produttiva svolta.<br />

3. Sono previsti e consentiti in misura non superiore al 20% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>la Sc:<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S) limitatamente a:<br />

Sa - servizi amministrativi<br />

Sd - servizi culturali, sociali e ricreativi<br />

Ss - servizi sportivi coperti<br />

St - servizi tecnici<br />

4. Sono previsti e consentiti in misura non superiore al 10% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>la Sc:<br />

- Residenza (R) limitatamente a:<br />

residenze urbane.<br />

5. Sono altresì consentiti:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V);<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P);<br />

- Infrastrutture ed attrezzature <strong>del</strong>la mobilità (M).<br />

6. Sono esclusi:<br />

- Attività agricole” (A).<br />

Art. 75 -Sottosistema P2: Le aree produttive miste<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Attività industriali e artigianali (I)<br />

- Attività terziarie (T) limitate a:<br />

Tu - Attività <strong>di</strong>rezionali


41<br />

Tc - Attività commerciali, con esclusione <strong>di</strong>:<br />

me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

centri commerciali.<br />

2. Sono previsti e consentiti in misura non superiore al 20% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>la Sc:<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S) limitatamente a:<br />

Ss - servizi sportivi coperti<br />

St - servizi tecnici<br />

3. Sono previsti e consentiti in misura non superiore al 10% <strong>del</strong> totale <strong>del</strong>la Sc:<br />

- Residenza (R) limitatamente a:<br />

residenze urbane.<br />

4. Sono altresì consentiti:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V);<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P);<br />

- Infrastrutture ed attrezzature <strong>del</strong>la mobilità (M).<br />

5. Sono esclusi:<br />

- Attività agricole” (A).<br />

CAPO VI- SISTEMA DELLA MOBILITÀ (M)<br />

Art. 76 - Sottosistema M1: La traversa Maremmana<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Infrastrutture ed attrezzature <strong>del</strong>la mobilità (M)<br />

2. Sono altresì consentiti:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V);<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P);<br />

3. Sono esclusi:<br />

- Attività agricole” (A)<br />

- Attività industriali e artigianali (I)<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S)<br />

- Attività terziarie (T)<br />

- Residenza (R)<br />

4. Su tali strade sono ammesse le seguenti componenti <strong>di</strong> traffico:<br />

a - movimenti <strong>di</strong> autoveicoli privati;<br />

b - movimenti <strong>di</strong> autoveicoli in servizio pubblico, con fermate <strong>di</strong> linea;<br />

p - movimento e sosta <strong>di</strong> pedoni.<br />

5. Per i mezzi pubblici è prevista la realizzazione <strong>di</strong> piazzole <strong>di</strong> fermata o eventuale corsia riservata.<br />

6. Per i mezzi privati è ammessa la sosta su spazi separati con immissioni ed uscite concentrate<br />

7. E’ ammesso il transito pedonale solo su marciapie<strong>di</strong> protetti; è escluso il transito ciclabile, se non previsto in<br />

sede propria, salvo i casi nei quali i relativi percorsi protetti siano attuati sui marciapie<strong>di</strong>.<br />

Art. 77 - Sottosistema M2: Le dorsali <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Infrastrutture ed attrezzature <strong>del</strong>la mobilità (M)<br />

2. Sono altresì consentiti:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V);<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P);<br />

3. Sono esclusi:


42<br />

- Attività agricole” (A)<br />

- Attività industriali e artigianali (I)<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S)<br />

- Attività terziarie (T)<br />

- Residenza (R)<br />

4. Per tali strade è fondamentale sia sotto il profilo paesaggistico che ecologico, il mantenimento <strong>del</strong>la<br />

vegetazione (siepi, filari alberati) che marcano il bordo strada che costituiscono una rete <strong>di</strong> penetrazione e<br />

contatto con gli ecosistemi più lontani. A tale fine è da preservare anche il bordo stradale con ciglio inerbito.<br />

5. Su tali strade sono ammesse le seguenti componenti <strong>di</strong> traffico:<br />

a - movimenti <strong>di</strong> autoveicoli privati;<br />

b - movimenti <strong>di</strong> autoveicoli in servizio pubblico, con fermate <strong>di</strong> linea;<br />

s - sosta <strong>di</strong> autoveicoli privati;<br />

p - movimento e sosta <strong>di</strong> pedoni.<br />

6. Per i mezzi pubblici è prevista la realizzazione <strong>di</strong> piazzole <strong>di</strong> fermata o eventuale corsia riservata<br />

7. Per i mezzi privati è ammessa la sosta con immissioni ed uscite libere con corsia <strong>di</strong> manovra<br />

8. E’ ammesso il transito pedonale su marciapie<strong>di</strong> mentre il transito ciclabile deve essere previsto in sede<br />

propria o su corsia riservata.<br />

Art. 78 - Sottosistema M3: Le strade <strong>di</strong> connessione<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Infrastrutture ed attrezzature <strong>del</strong>la mobilità (M)<br />

2. Sono altresì consentiti:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V);<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P);<br />

3. Sono esclusi:<br />

- Attività agricole” (A)<br />

- Attività industriali e artigianali (I)<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S)<br />

- Attività terziarie (T)<br />

- Residenza (R)<br />

4. Su tali strade sono ammesse le seguenti componenti <strong>di</strong> traffico:<br />

a - movimenti <strong>di</strong> autoveicoli privati;<br />

b - movimenti <strong>di</strong> autoveicoli in servizio pubblico, con fermate <strong>di</strong> linea;<br />

s - sosta <strong>di</strong> autoveicoli privati;<br />

p - movimento e sosta <strong>di</strong> pedoni.<br />

5. Per i mezzi pubblici è prevista la realizzazione <strong>di</strong> piazzole <strong>di</strong> fermata o eventuale corsia riservata<br />

6. Per i mezzi privati è ammessa la sosta con immissioni ed uscite libere con corsia <strong>di</strong> manovra<br />

7. E’ ammesso il transito pedonale su marciapie<strong>di</strong> mentre il transito ciclabile deve essere previsto in sede<br />

propria o su corsia riservata.<br />

Art. 79 - Sottosistema M4: Le strade <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione urbana e locale<br />

1. Sono usi caratterizzanti il sottosistema:<br />

- Infrastrutture ed attrezzature <strong>del</strong>la mobilità (M)<br />

2. Sono altresì consentiti:<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde (V);<br />

- Spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico pavimentati (P);<br />

3. Sono esclusi:


43<br />

- Attività agricole” (A)<br />

- Attività industriali e artigianali (I)<br />

- Servizi ed attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico (S)<br />

- Attività terziarie (T)<br />

- Residenza (R)<br />

4. Su tali strade sono ammesse le seguenti componenti <strong>di</strong> traffico:<br />

a - movimenti <strong>di</strong> autoveicoli privati;<br />

b - movimenti <strong>di</strong> autoveicoli in servizio pubblico, con fermate <strong>di</strong> linea;<br />

s - sosta <strong>di</strong> autoveicoli privati;<br />

p - movimento e sosta <strong>di</strong> pedoni.<br />

5. Per i mezzi pubblici è prevista la realizzazione <strong>di</strong> piazzole <strong>di</strong> fermata o eventuale corsia riservata<br />

6. Per i mezzi privati è ammessa la sosta libera, a norma <strong>del</strong> co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la strada<br />

7. E’ ammesso il transito pedonale su marciapie<strong>di</strong> mentre il transito ciclabile deve essere previsto in sede<br />

propria o su corsia riservata.


44<br />

PARTE 4° - MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

TITOLO VI - INDICAZIONI PER IL TRATTAMENTO DEL SUOLO<br />

CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI<br />

Art. 80 - Elementi <strong>del</strong> progetto <strong>di</strong> suolo<br />

1. Nelle Tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità <strong>di</strong> intervento” sono in<strong>di</strong>cati gli elementi semplici vegetazionali ed<br />

artificiali, che devono essere utilizzati nella realizzazione degli spazi aperti. Sono elementi semplici vegetali<br />

ed artificiali:<br />

- i percorsi pedonali;<br />

- i percorsi ciclo-pedonali;<br />

- le aree stradali;<br />

- gli spazi aperti attrezzati;<br />

- le aree pavimentate;<br />

- le aree pavimentate alberate<br />

- le aree semipermeabili;<br />

- le aree semipermeabili alberate;<br />

- le aree permeabili;<br />

- le aree permeabili alberate;<br />

- i filari;<br />

- le barriere vegetali;<br />

- le fasce ripariali;<br />

- le masse boschive.<br />

2. Vengono definiti elementi complessi gli spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico a verde e pavimentati: giar<strong>di</strong>ni,<br />

parchi, piazze, impianti sportivi scoperti e orti urbani (come definiti ai precedenti artt. 57-58).<br />

3. Quando nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento” all’interno degli spazi scoperti <strong>di</strong> uso pubblico<br />

a verde e pavimentati <strong>di</strong> elementi complessi, vengono in<strong>di</strong>cati elementi semplici vegetazionali ed artificiali,<br />

le in<strong>di</strong>cazioni per il trattamento <strong>del</strong> suolo riferite a questi ultimi prevalgono su quelle generali riferite agli elementi<br />

complessi.<br />

4. Nella realizzazione degli elementi semplici e complessi artificiali, dovranno essere rispettate le norme <strong>di</strong><br />

riduzione <strong>del</strong>l’impermeabilizzazione superficiale <strong>di</strong> cui alla DCR 21 giugno 1994 n.230.<br />

5. Gli articoli successivi forniscono i criteri <strong>di</strong> progettazione (<strong>di</strong>mensioni, caratteristiche geometriche, prestazioni<br />

ed elementi costitutivi) degli elementi semplici e degli elementi complessi.<br />

CAPO II - ELEMENTI COMPLESSI<br />

Art. 81 - Giar<strong>di</strong>ni<br />

1. I nuovi giar<strong>di</strong>ni dovranno essere realizzati attraverso la sistemazione <strong>di</strong> prati, alberature, siepi, viali e spazi<br />

<strong>di</strong> sosta non pavimentati;<br />

2. Non sono ammesse all’interno <strong>dei</strong> nuovi giar<strong>di</strong>ni aree attrezzate per lo sport;<br />

3. Eventuali chioschi non potranno avere una Sc superiore a 4 mq.<br />

4. Sono ammessi, all’interno <strong>dei</strong> nuovi giar<strong>di</strong>ni, spazi attrezzati per il gioco <strong>dei</strong> bambini e <strong>dei</strong> ragazzi.<br />

5. Sono ammesse, nel caso le tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento” riportano esplicitamente la<br />

destinazione d’uso, aree attrezzate per manifestazioni all’aperto subor<strong>di</strong>natamente alla stipula <strong>di</strong> una convenzione<br />

con l’Amministrazione Comunale che ne garantisca l’uso pubblico.<br />

In tal caso è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> strutture smontabili coerenti con il contesto paesistico, sono consentite<br />

esclusivamente opere <strong>di</strong> ancoraggio tali da garantire alla cessazione <strong>del</strong>l’attività il ripristino <strong>del</strong>la<br />

situazione originaria <strong>dei</strong> luoghi. Tali aree devono avere le caratteristiche <strong>del</strong>le aree permeabili ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />

91 <strong>del</strong>le presenti NTA.


45<br />

Art. 82 - Parchi<br />

1. Nella eventuale riorganizzazione <strong>dei</strong> parchi esistenti e nella realizzazione <strong>di</strong> nuovi, si dovrà curare in<br />

particolare:<br />

- il rapporto con il contesto storico attraverso l’analisi critica <strong>del</strong>le permanenze e <strong>dei</strong> materiali naturali ed<br />

artificiali <strong>del</strong>l’impianto storico.<br />

- la coerenza <strong>del</strong>la articolazione funzionale con le esigenze <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong> paesaggio e con la morfologia<br />

naturale;<br />

- la selezione <strong>dei</strong> materiali naturali ed artificiali dal catalogo <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione rurale;<br />

- la coerenza <strong>del</strong>l’impianto vegetazionale e l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> logiche d’impianto e <strong>di</strong> accostamento sulla<br />

base <strong>di</strong> criteri ecologico-<strong>di</strong>mensionali, formali e funzionali;<br />

- la limitazione <strong>del</strong>le superfici a prato con alberi sparsi a favore <strong>del</strong>l’aumento <strong>di</strong> superfici a prato con erba<br />

non tagliata e superfici coperte da impianti boscati densi o arbusteti;<br />

- lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una adeguata illuminazione;<br />

- la protezione <strong>del</strong>la fauna selvatica attraverso sistemazioni <strong>del</strong> suolo, <strong>del</strong>la copertura vegetazionale,<br />

<strong>del</strong>l’illuminazione, che tengano in dovuto conto le esigenze edafiche <strong>del</strong>la fauna terrestre ed avicola<br />

(stanziale e <strong>di</strong> passo) nonché la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> passaggi per la piccola fauna.<br />

2. Potranno essere realizzate strutture <strong>di</strong> tipo leggero per ospitare servizi <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> ristoro, per<br />

attività <strong>di</strong>dattiche e <strong>di</strong> informazione: queste potranno occupare una percentuale massima pari a 1% <strong>del</strong>la<br />

superficie complessiva <strong>del</strong>l’impianto, e comunque non superiore a 300 mq. <strong>di</strong> Sc. L’altezza massima, ove<br />

non sia <strong>di</strong>versamente specificato, non deve superare 3,50 ml.<br />

Tali strutture, da consentire se necessarie alla sicurezza, funzionalità e migliore fruizione degli spazi, dovranno<br />

avere posizione ed accessibilità tali da non richiedere la realizzazione <strong>di</strong> nuovi tratti stradali e da risultare<br />

compatibili con il contesto ambientale. A tali fini potranno anche essere recuperate le eventuali costruzioni<br />

agricole.<br />

3. E’ consentita la collocazione <strong>di</strong> isole ecologiche, previa verifica <strong>di</strong> inserimento nell’impianto spaziale<br />

complessivo <strong>del</strong>lo spazio verde.<br />

Art. 82bis - Orti urbani<br />

Per orti urbani si intendono aree nelle quali è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> orti sociali non recintati per la produzione<br />

a fini <strong>di</strong> autoconsumo nonché per la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le risorse genetiche autoctone.<br />

Tali aree dovranno avere le seguenti caratteristiche:<br />

- avere posizione ed accessibilità tali da non richiedere la realizzazione <strong>di</strong> nuovi tratti stradali e da risultare<br />

compatibili con il contesto ambientale;<br />

- è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> manufatti ad uso ricovero attrezzi semplicemente appoggiati a terra.<br />

Sono consentite esclusivamente opere <strong>di</strong> ancoraggio che non comportino alcuna mo<strong>di</strong>ficazione<br />

<strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi;<br />

- allo scopo <strong>di</strong> minimizzarne l’impatto sul paesaggio, i manufatti devono essere realizzati utilizzando<br />

un’unica tipologia ed essere realizzati accorpati. Ogni manufatto, la cui superficie non può superare<br />

i mq. 4 (H max ml. 2.20), deve essere realizzato in legno e pavimento in terra battuta con copertura<br />

in legno o a coppi e tegole;<br />

- nei casi nei quali l’area sia inferiore a mq. 500 è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> un unico manufatto ad<br />

uso comune;<br />

- non è ammesso l’utilizzo <strong>di</strong> materiali inquinanti, lamiere o altri materiali <strong>di</strong> riciclo.<br />

Art. 83 - Piazze<br />

Il <strong>di</strong>segno <strong>del</strong>le nuove piazze dovrà garantire in primo luogo il confort <strong>del</strong> pedone e curare in particolare:<br />

- l’eventuale sistemazione <strong>di</strong> alberature<br />

- l’eventuale <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> spazi a parcheggio e <strong>di</strong> ingresso degli automezzi agli e<strong>di</strong>fici, come eventuali


46<br />

spazi destinati al carico ed allo scarico <strong>del</strong>le merci, senza che questi ostacolino i percorsi pedonali né con<strong>di</strong>zionino<br />

in modo forte il <strong>di</strong>segno e l’immagine <strong>del</strong>la piazza<br />

- lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una adeguata illuminazione <strong>del</strong>la piazza.<br />

Art. 84 - Campi sportivi scoperti<br />

1. Nella realizzazione <strong>di</strong> nuovi campi sportivi scoperti si dovrà prevedere che almeno il 30% <strong>del</strong>l’intera<br />

superficie dovrà essere sistemata a prato ed il 10% a parcheggio alberato.<br />

2. I confini ed i perimetri <strong>dei</strong> campi dovranno essere segnati da alberature e le recinzioni dovranno essere<br />

realizzate in mattoni pietra o con siepi.<br />

3. All’interno <strong>del</strong>le aree per campi sportivi sono previste solo costruzioni atte ad ospitare gli spogliatoi, i servizi<br />

<strong>di</strong> ristoro e l’accettazione.<br />

4. Non sono ammessi palloni pressostatici anche se temporanei.<br />

CAPO III - ELEMENTI SEMPLICI<br />

Art. 85 - Percorsi pedonali<br />

1. I nuovi percorsi pedonali dovranno garantire il passaggio e la sosta <strong>di</strong> persone e carrozzine. In ambito<br />

urbano dovranno inoltre consentire, ove possibile, anche il transito lento <strong>di</strong> automezzi <strong>di</strong> emergenza.<br />

2. Gli elementi <strong>di</strong> ingombro (alberi isolati, impianti per l’illuminazione, sedute, cabine telefoniche, impianti<br />

tecnologici, pubblicità e informazione, punti <strong>di</strong> raccolta <strong>dei</strong> rifiuti) dovranno essere allineati e collocati in<br />

una fascia <strong>di</strong> larghezza costante.<br />

3. Tutti i percorsi e le eventuali rampe inclinate dovranno essere realizzate nel rispetto <strong>del</strong>le norme per il<br />

superamento <strong>del</strong>le barriere architettoniche.<br />

Art. 86 - Percorsi ciclo-pedonali<br />

1. Nella realizzazione <strong>dei</strong> nuovi percorsi dovranno essere privilegiate pavimentazioni realizzate in terra<br />

stabilizzata, mentre le canalette laterali saranno preferibilmente in pietra e porfido, acciottolato, laterizi pieni<br />

o erbose. L’eventuale uso <strong>di</strong> altri materiali è ammesso prevalentemente in contesto urbano (all’interno <strong>dei</strong><br />

centri abitati).<br />

2. La larghezza <strong>del</strong>le piste ciclabili non può essere inferiore a 1,50 ml se a senso unico, a 2,50 ml se a<br />

doppio senso.<br />

3. Le piste ciclabili dovranno comunque essere realizzate tenendo conto <strong>dei</strong> “Principali criteri e standard<br />

progettuali per le piste ciclabili” pubblicate dal Ministero <strong>del</strong>le aree urbane con circolare n.432 <strong>del</strong> 31/3/93 e<br />

<strong>del</strong>le “Linee guida per la progettazione degli itinerari ciclabili” emanate dal Ministro <strong>dei</strong> Lavori Pubblici.<br />

Art. 87 - Area stradale<br />

1. L’area stradale si compone: <strong>di</strong> carreggiate, spartitraffico, banchine, marciapie<strong>di</strong>, piste ciclabili; <strong>di</strong> fasce <strong>di</strong><br />

connessione ver<strong>di</strong> con alberature isolate, filari, siepi e barriere, <strong>di</strong> spazi pedonali, <strong>di</strong> bande polivalenti, corsie<br />

<strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong> spazi per la manovra e l’inversione <strong>di</strong> marcia.<br />

2. Per le strade <strong>di</strong> nuovo impianto dovranno essere osservate le <strong>di</strong>mensioni relative a ciascuno degli<br />

elementi costitutivi, così come in<strong>di</strong>cate al Titolo V, Capo VI - “Sistema <strong>del</strong>la mobilità (M)”, <strong>del</strong>le presenti<br />

norme.<br />

3. In caso <strong>di</strong> ristrutturazione le <strong>di</strong>mensioni esistenti, quando consentito, dovranno essere ricalibrate con<br />

allargamento <strong>dei</strong> marciapie<strong>di</strong> e ri<strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong>le carreggiate alle <strong>di</strong>mensioni minime consentite<br />

dalle presenti norme.<br />

Art. 88 - Spazi aperti attrezzati<br />

1. Sono spazi, generalmente pavimentati, destinati in modo specifico allo svolgimento <strong>di</strong> funzioni riferite al


47<br />

tempo libero, al gioco ed allo sport.<br />

2. Quando contenuti all’interno <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>ni o parchi, tali spazi in<strong>di</strong>viduano l’area <strong>di</strong> riferimento per i chioschi<br />

<strong>di</strong> cui al punto 3 <strong>del</strong>l’art.81 e per le strutture <strong>di</strong> tipo leggero <strong>del</strong> punto 2 e <strong>del</strong>le isole ecologiche <strong>del</strong> punto 3<br />

<strong>del</strong>l’art. 82.<br />

3. Quando contenuti all’interno <strong>di</strong> campi sportivi scoperti, tali spazi in<strong>di</strong>viduano l’area <strong>di</strong> riferimento per le<br />

nuove costruzioni consentite dal punto 3 <strong>del</strong>l’art.84.<br />

Art. 89 - Aree pavimentate<br />

1. Dovranno essere progettate e realizzate curando sia gli aspetti funzionali che quelli percettivi.<br />

Tra questi in particolare dovranno essere verificati: i caratteri <strong>del</strong>le superfici e le proprietà fisiche <strong>dei</strong> materiali<br />

utilizzati, la percorribilità, il sistema <strong>di</strong> drenaggio e <strong>di</strong> captazione <strong>del</strong>le acque meteoriche.<br />

2. Nella realizzazione <strong>del</strong>le aree pavimentate, secondo i limiti stabiliti dalla tabella successiva è previsto<br />

l’utilizzo <strong>dei</strong> seguenti materiali:<br />

- pietra, con tipologie <strong>di</strong> materiali e <strong>di</strong> taglio riferite alla tra<strong>di</strong>zione locale;<br />

- pietra artificiale;<br />

- cemento, posato me<strong>di</strong>ante caldana, piastrelle autobloccanti e non;<br />

- materiali ceramici quali gres e klinker;<br />

- laterizi, con tipologie <strong>di</strong> materiali e <strong>di</strong> taglio riferite alla tra<strong>di</strong>zione locale;<br />

- asfalto;<br />

- gomma e materiali sintetici.<br />

SISTEMI pietra pietra artif. cemento ceramica laterizi asfalto gomma<br />

V1 ammesso tollerato NO NO tollerato NO NO<br />

V2 ammesso tollerato NO NO ammesso NO NO<br />

V3 NO NO NO NO NO NO NO<br />

V4 tollerato NO NO NO tollerato NO NO<br />

V5 ammesso tollerato tollerato NO ammesso tollerato tollerato<br />

R1 ammesso tollerato NO NO ammesso NO NO<br />

R2 ammesso ammesso tollerato NO ammesso NO NO<br />

R3 tollerato ammesso ammesso tollerato tollerato tollerato tollerato<br />

L1 ammesso tollerato NO NO ammesso NO NO<br />

L2 tollerato ammesso ammesso tollerato tollerato tollerato tollerato<br />

L3 ammesso tollerato NO NO ammesso NO NO<br />

P1 tollerato tollerato ammesso ammesso NO ammesso NO<br />

P2 tollerato tollerato ammesso ammesso NO ammesso NO<br />

Art. 90 - Aree pavimentate alberate<br />

1. Valgono tutte le in<strong>di</strong>cazioni e prescrizioni relative alle aree pavimentate riportate al precedente art.89,<br />

con l’obbligo <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre l’impianto <strong>di</strong> specie arboree per una parte non inferiore al 50% <strong>del</strong>l’intera<br />

superficie <strong>del</strong>l’area.<br />

2. Nella realizzazione <strong>del</strong>le nuove aree pavimentate alberate, la <strong>di</strong>sposizione degli impianti vegetazionali<br />

dovrà essere basata su definite geometrie <strong>di</strong> impianto con preferenza per il tipo a quinconce e bicoccato<br />

regolare o irregolare.<br />

Art. 91 - Aree permeabili<br />

1. Le aree permeabili sono superfici che assorbono almeno il 70% <strong>del</strong>le acque meteoriche (dato ottenibile<br />

dai certificati prestazionali <strong>dei</strong> materiali impiegati) senza necessità che esse vengano convogliate altrove<br />

me<strong>di</strong>ante opportuni sistemi <strong>di</strong> drenaggio e canalizzazione. Ove non <strong>di</strong>versamente prescritto la superficie


48<br />

<strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong>le alberature dovrà essere permeabile.<br />

2. Nella realizzazione <strong>del</strong>le aree permeabili, secondo i limiti stabiliti dalla tabella successiva è previsto l’utilizzo<br />

<strong>dei</strong> seguenti materiali:<br />

- terra battuta;<br />

- ghiaia;<br />

- erba, anche con l’utilizzo <strong>di</strong> materassini <strong>di</strong> consolidamento.<br />

SISTEMI terra battuta ghiaia erba<br />

V1 ammesso ammesso ammesso<br />

V2 ammesso ammesso ammesso<br />

V3 ammesso ammesso ammesso<br />

V4 ammesso ammesso ammesso<br />

V5 tollerato tollerato ammesso<br />

R1 tollerato tollerato tollerato<br />

R2 tollerato tollerato tollerato<br />

R3 tollerato tollerato ammesso<br />

L1 tollerato tollerato tollerato<br />

L2 tollerato tollerato ammesso<br />

L3 ammesso ammesso ammesso<br />

P1 tollerato tollerato tollerato<br />

P2 tollerato tollerato tollerato<br />

Art. 92 - Area permeabili alberate<br />

1. Valgono tutte le in<strong>di</strong>cazioni e prescrizioni relative alle aree permeabili riportate al precedente art.91,<br />

con l’obbligo <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre l’impianto <strong>di</strong> specie arboree per una parte non inferiore al 70% <strong>del</strong>l’intera<br />

superficie <strong>del</strong>l’area.<br />

2. Nella realizzazione <strong>del</strong>le nuove aree pavimentate alberate, la <strong>di</strong>sposizione degli impianti vegetazionali<br />

dovrà essere basata su definite geometrie <strong>di</strong> impianto con preferenza per il tipo a quinconce e bicoccato<br />

regolare o irregolare.<br />

Art. 93 - Aree semipermeabili<br />

1. Le aree semipermeabili sono superfici pavimentate che assorbono tra il 50% ed il 70% <strong>del</strong>le acque<br />

meteoriche (dato ottenibile dai certificati prestazionali <strong>dei</strong> materiali impiegati) senza necessità che esse<br />

vengano convogliate altrove me<strong>di</strong>ante opportuni sistemi <strong>di</strong> drenaggio e canalizzazione.<br />

2. Nella realizzazione <strong>del</strong>le aree semipermeabili, secondo i limiti stabiliti dalla tabella successiva è previsto<br />

l’utilizzo <strong>dei</strong> seguenti materiali:<br />

- autobloccanti in cemento “trasparenti” (tipo prato)<br />

- legno, riferito all’utilizzo <strong>di</strong> doghe o masselli appoggiati od annegati nel suolo.<br />

SISTEMI auto-bloccanti legno<br />

V1 ammesso tollerato<br />

V2 ammesso tollerato<br />

V3 NO NO<br />

V4 ammesso tollerato<br />

V5 ammesso tollerato<br />

R1 tollerato tollerato<br />

R2 ammesso tollerato<br />

R3 ammesso tollerato


49<br />

L1 tollerato tollerato<br />

L2 ammesso tollerato<br />

L3 ammesso tollerato<br />

P1 tollerato NO<br />

P2 tollerato NO<br />

3. Sono consentite realizzazioni che attraverso l’utilizzo combinato <strong>di</strong> materiali riferiti alle aree pavimentate<br />

(art.89) ed alle aree permeabili (art.91) mantengano le percentuali <strong>di</strong> assorbimento in<strong>di</strong>cate al precedente<br />

punto 1.<br />

Art. 94 - Area semipermeabili alberate<br />

1. Valgono tutte le in<strong>di</strong>cazioni e prescrizioni relative alle aree permeabili riportate al precedente art.91, con<br />

l’obbligo <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre l’impianto <strong>di</strong> specie arboree per una parte non inferiore al 50% <strong>del</strong>l’intera superficie<br />

<strong>del</strong>l’area.<br />

2. Nella realizzazione <strong>del</strong>le nuove aree pavimentate alberate, la <strong>di</strong>sposizione degli impianti vegetazionali<br />

dovrà essere basata su definite geometrie <strong>di</strong> impianto con preferenza per il tipo a quinconce e bicoccato<br />

regolare o irregolare.<br />

Art. 95 - Filare<br />

1. A garanzia <strong>di</strong> un corretto inserimento paesistico si farà riferimento per i filari campestri e <strong>di</strong> margine fra<br />

città (centri abitati) e campagna alla tra<strong>di</strong>zione rurale, privilegiando il ricorso a specie tipiche <strong>di</strong> percorsi e<br />

<strong>del</strong>imitazioni poderali, mentre per i filari urbani sarà privilegiato il ricorso a specie idonee alla realizzazione <strong>di</strong><br />

viali.<br />

2. Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong> tipo <strong>di</strong> impianto i filari si <strong>di</strong>stinguono in “fitti” e “ra<strong>di</strong>”. La scelta tra filari “fitti” e “ra<strong>di</strong>”<br />

dovrà rispondere ad esigenze specifiche <strong>di</strong> progetto (trasparenza, creazione <strong>di</strong> barriera visiva).<br />

3. Nei filari “fitti” la <strong>di</strong>stanza minima tra gli alberi (misurata con riferimento alle chiome) è <strong>di</strong> 0,50 ml., la<br />

<strong>di</strong>stanza massima <strong>di</strong> 1,50 ml. Nei filari “ra<strong>di</strong>” la <strong>di</strong>stanza minima è <strong>di</strong> 1,50 ml. La <strong>di</strong>stanza <strong>dei</strong> filari dai<br />

bor<strong>di</strong> <strong>del</strong>le strade sarà <strong>di</strong>sposta in riferimento alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong> Nuovo Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la strada e successive<br />

integrazioni e mo<strong>di</strong>fiche.<br />

4. Gli alberi utilizzati per la realizzazione <strong>di</strong> filari, in rapporto alla loro altezza, sono così classificati:<br />

<strong>di</strong> I° grandezza le specie <strong>di</strong> altezza superiore ai 20 metri;<br />

<strong>di</strong> II° grandezza le specie <strong>di</strong> altezza compresa tra 8 e 20 metri;<br />

<strong>di</strong> III° grandezza le specie <strong>di</strong> massima altezza pari a 8 metri;<br />

5. Nella ristrutturazione <strong>di</strong> filari urbani esistenti e nei casi <strong>di</strong> nuovo impianto dovranno essere particolarmente<br />

curati:<br />

a. la forma e la <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong>le aree permeabili <strong>di</strong> impianto, privilegiando la messa a <strong>di</strong>mora su aiuola<br />

continua non pavimentata (larga minimo 2,50 m per alberi <strong>di</strong> I° e II° grandezza e 1,50 m per alberi <strong>di</strong><br />

III° grandezza). In presenza <strong>di</strong> elementi che non consentano la realizzazione <strong>del</strong>l’aiuola continua, si dovrà<br />

prevedere al piede <strong>del</strong>le piante, una superficie non pavimentata coperta con un grigliato. In tali casi la<br />

superficie minima varierà in relazione alla grandezza: per alberi <strong>di</strong> I° e II° grandezza almeno 10 mq, per<br />

alberi <strong>di</strong> III° almeno 1,5 mq.<br />

b. gli interassi tra gli alberi da definire con la seguente regola:<br />

per alberi <strong>di</strong> I° grandezza 10-12 ml.;<br />

per alberi <strong>di</strong> II° grandezza 8 ml.;<br />

per alberi <strong>di</strong> III° grandezza 4 ml.<br />

c. le <strong>di</strong>stanze dagli e<strong>di</strong>fici da definire con la seguente regola:<br />

per alberi <strong>di</strong> I° grandezza 7 ml.; per<br />

alberi <strong>di</strong> II° grandezza 5 ml.;


50<br />

per alberi <strong>di</strong> III° grandezza 3 ml.<br />

d. le <strong>di</strong>stanze dalle recinzioni da definire con la seguente regola:<br />

per alberi <strong>di</strong> I° grandezza 3,5 ml.;<br />

per alberi <strong>di</strong> II° grandezza 3 ml.;<br />

per alberi <strong>di</strong> III° grandezza 2 ml.<br />

e. le <strong>di</strong>stanze da infrastrutture sotterranee (minimo 4 ml.).<br />

Art. 96 - Barriere vegetali<br />

1. Le barriere vegetali sono costituite da fasce boscate ad alta densità (copertura pari al 100%) con<br />

impianto irregolare. Sono composte da specie arboree ed arbustive molto resistenti alle emissioni inquinanti<br />

atmosferiche e sonore, in grado <strong>di</strong> assorbire e trattenere polveri, fumi e rumore.<br />

2. In relazione alle prestazioni richieste variano la composizione specifica, la densità e la morfologia <strong>di</strong><br />

impianto <strong>del</strong>le barriere vegetali che, in rapporto alla funzione specifica che devono assolvere, si <strong>di</strong>vidono in:<br />

- barriere visive<br />

- barriere frangivento<br />

- barriere antipolveri ed antirumore<br />

3. salvo specifica e <strong>di</strong>versa in<strong>di</strong>cazione nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento”, nella realizzazione<br />

<strong>del</strong>le barriere vegetali si dovranno rispettare le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />

a. barriere visive: dovranno essere costituite da fasce alberate, monofilare con sesto d’impianto fitto o rado<br />

e spessore minimo pari a 5-6 metri, o plurifilare con sesto d’impianto fitto o rado e <strong>di</strong>sposizione a quinconce.<br />

In alcuni casi saranno da preferire specie a foglie persistenti;<br />

b. barriere frangivento: dovranno essere costituite da fasce alberate monofilare o plurifilare, composte dalle<br />

specie Tamerix gallica, Populus nigra, Populus nigra italica ed organizzate secondo le <strong>di</strong>sposizioni previste<br />

per le barriere visive. Sono possibili integrazioni con specie arbustive;<br />

c. barriere antipolveri ed antirumore: dovranno essere costituite da fasce boscate <strong>di</strong> spessore minimo pari<br />

a 18 ml. (ottimale 30 ml.) ad alta densità <strong>di</strong> impianto. Le specie arboree ed arbustive dovranno essere<br />

selezionate in considerazione <strong>del</strong> portamento e <strong>del</strong>le caratteristiche <strong>del</strong>l’apparato fogliare, una quota parte<br />

<strong>del</strong>le quali dovrà essere a foglie persistenti per garantire l’efficacia <strong>del</strong>la barriera durante tutto l’anno.<br />

Art. 97 - Fasce ripariali<br />

1. Le fasce ripariali sono costituite da una copertura arborea ad alta densità, con impianto irregolare.<br />

Queste dovranno assolvere alla funzione <strong>di</strong> consolidare e proteggere il suolo e <strong>di</strong> mitigare e compensare<br />

gli impatti ambientali.<br />

2. La scelta <strong>del</strong>la densità deve essere compiuta in funzione <strong>del</strong> ruolo prevalente assegnato alla fascia<br />

ripariale: consolidamento e protezione <strong>del</strong> suolo, mitigazione e compensazione.<br />

Art. 98 - Massa boschiva<br />

1. Per massa boschiva si intende un raggruppamento minimo <strong>di</strong> specie costitutive <strong>del</strong> bosco. Essa può<br />

assolvere la funzione <strong>di</strong> rinaturalizzare le aree incolte, <strong>di</strong> consolidare e proteggere il suolo, <strong>di</strong> mitigare e<br />

compensare gli impatti ambientali e <strong>di</strong> fornire una produzione lignea.<br />

2. Il rapporto <strong>di</strong> copertura <strong>del</strong>lo strato arboreo non potrà comunque scendere sotto il 50% (normalmente<br />

compreso tra 60 ed 80%).<br />

3. La scelta <strong>del</strong>la densità deve essere compiuta in funzione <strong>del</strong> ruolo prevalente assegnato alla formazione<br />

boschiva: rinaturalizzazione <strong>di</strong> aree incolte, consolidamento e protezione <strong>del</strong> suolo, mitigazione e compensazione,<br />

produzione lignea.


51<br />

TITOLO VII<br />

- INDICAZIONI PER L’EDIFICAZIONE<br />

Art. 99 - Disposizioni generali<br />

1. Gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione, sono quelli finalizzati a creare una o più nuove opere autonome o<br />

<strong>di</strong>pendenti da altre preesistenti, secondo parametri riportati nelle presenti norme tecniche.<br />

1bis. Gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione con destinazione turistico-ricettiva dovranno essere supportati da<br />

“piano industriale” che <strong>di</strong>a conto <strong>del</strong>l’efficacia <strong>di</strong> lungo periodo degli interventi proposti sia per gli effetti<br />

innovativi sia rispetto alla loro congruità economica, sociale e occupazionale.<br />

2. Nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento”, per gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione, sono riportate<br />

particolari in<strong>di</strong>cazioni riferite agli allineamenti ed agli assi geometrici <strong>di</strong> orientamento principali.<br />

3. Negli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione previsti dal Regolamento Urbanistico la Superficie accessoria <strong>del</strong><br />

nuovo e<strong>di</strong>ficio, così come definita all’art.17 non potrà essere superiore al 20% <strong>del</strong>la Superficie netta consentita.<br />

4. Per gli e<strong>di</strong>fici a destinazione esclusiva non residenziale, il limite <strong>di</strong> cui al precedente punto 3 è esteso fino<br />

al 30% <strong>del</strong>la Superficie netta consentita.<br />

4bis. L’eventuale quota <strong>di</strong> Sa eccedente i limiti <strong>di</strong> cui ai commi 3 e 4 è computata come Sn.<br />

4ter. I nuovi e<strong>di</strong>fici dovranno essere progettati secondo regole <strong>di</strong> sostenibilità energetica ed ambientale<br />

seguendo i criteri <strong>del</strong>le “Linee guida per l’e<strong>di</strong>lizia sostenibile in Toscana” nonché secondo quanto previsto<br />

dai D.lgs 192/2005, D.lgs 311/2006 e s.m.i.<br />

5. Negli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione dovranno essere rispettate le norme <strong>di</strong> riduzione <strong>del</strong>l’impermeabilizzazione<br />

<strong>di</strong> cui alla DCR 21 giugno 1994 n.230 ed in particolare:<br />

nella realizzazione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici si dovrà garantire il mantenimento <strong>di</strong> una superficie permeabile pari ad<br />

almeno il 25% <strong>del</strong>la superficie fon<strong>di</strong>aria.;<br />

- per gli interventi <strong>di</strong> ampliamento non è consentito ridurre la superficie permeabile degli spazi scoperti <strong>di</strong><br />

pertinenza nel caso in cui essa risulti inferiore al 25% <strong>del</strong>la superficie fon<strong>di</strong>aria;<br />

- nella realizzazione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici produttivi dovranno essere verificate e rispettate le norme <strong>di</strong> cui al precedente<br />

art. 37 (bacini <strong>di</strong> accumulo) <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

6. Relativamente agli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione residenziale, il <strong>di</strong>mensionamento massimo ammissibile<br />

è quello in<strong>di</strong>cato nelle schede “Dimensionamento residenziale” rispetto all’UTOE <strong>di</strong> appartenenza (Allegato<br />

A presenti N.T.A.).<br />

Art. 100 - Allineamento<br />

L’allineamento rappresenta il riferimento per la linea <strong>di</strong> proiezione in pianta <strong>del</strong>la facciata <strong>di</strong> uno o più<br />

e<strong>di</strong>fici; rispetto ad esso sono possibili arretramenti parziali, ma non sono ammessi sbalzi (ad eccezione <strong>di</strong><br />

pensiline).<br />

Art. 101 - Asse geometrico <strong>di</strong> orientamento principale<br />

Costituisce il riferimento planimetrico per l’orientamento degli assi principali <strong>del</strong>le nuove costruzioni. L’asse<br />

geometrico <strong>di</strong> orientamento principale non rappresenta linee <strong>di</strong> allineamento o fronti continui.<br />

TITOLO VIII<br />

- ZONE TERRITORIALI OMOGENEE<br />

Art. 102 - Disposizioni generali<br />

1. Il Regolamento Urbanistico, per le aree sottoposte ad interventi <strong>di</strong> trasformazione, definisce la massima<br />

estensione planimetrica ed il massimo numero <strong>dei</strong> piani fuori terra realizzabili, in funzione <strong>del</strong>la loro appartenenza<br />

ad una zona territoriale omogenea.<br />

2. Il Regolamento Urbanistico prevede le seguenti zone territoriali omogenee:<br />

-A: zone <strong>del</strong> territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico e <strong>di</strong> partico-


52<br />

lare pregio ambientale, comprese le aree circostanti che possono esserne considerarate parte integrante<br />

-B: zone <strong>del</strong> territorio totalmente o parzialmente e<strong>di</strong>ficate <strong>di</strong>verse dalle zone A<br />

-C: zone <strong>del</strong> territorio destinate a nuovi complessi inse<strong>di</strong>ativi, che risultino ine<strong>di</strong>ficate o scarsamente e<strong>di</strong>ficate<br />

ed infrastrutturate<br />

-D: zone <strong>del</strong> territorio destinate ad inse<strong>di</strong>amenti industriali, artigianali e commerciali<br />

-E: zone territorio destinate ad usi agricoli e ad essi assimilabili<br />

-F: zone <strong>del</strong> territorio destinate ad attrezzature ed impianti <strong>di</strong> interesse generale.<br />

Art. 103 - Zone A<br />

Le zone A corrispondono alle parti <strong>del</strong> territorio nelle quali il processo <strong>di</strong> costruzione urbana è sostanzialmente<br />

terminato e se<strong>di</strong>mentato, dando luogo a stratificazioni più o meno complesse.<br />

In linea generale tali zone sono soggette prevalentemente ad interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> limitato, ma<br />

continuo adeguamento alle esigenze <strong>dei</strong> nuovi abitanti e <strong>del</strong>le loro attività.<br />

Art. 104 - Zone B<br />

Le zone B corrispondono alle parti <strong>del</strong>la città nelle quali il processo <strong>di</strong> costruzione non può ancora<br />

considerarsi concluso, per la presenza <strong>di</strong> parti numerose parti e<strong>di</strong>ficabili, ma non ancora e<strong>di</strong>ficate od<br />

adeguatamente attrezzate.<br />

Art. 105 - Zone C<br />

1. Le zone C corrispondono alle parti <strong>di</strong> città nelle quali il processo <strong>di</strong> costruzione urbana non è ancora<br />

iniziato, ma è previsto dal Piano.<br />

2. Le zone C, in funzione <strong>del</strong> numero <strong>dei</strong> piani e <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> copertura in esse consentito, sono così<br />

articolate:<br />

numero piani % mq/mq (Rc)<br />

C1 1 10<br />

C2 1 20<br />

C3 2 10<br />

C4 2 20<br />

C5 2 30<br />

C6 2 40<br />

Art. 106 - Zone D<br />

1. Le zone D corrispondono alle parti <strong>di</strong> città e <strong>di</strong> territorio, esistenti o <strong>di</strong> nuova costruzione, che il Piano<br />

destina prevalentemente e secondo quanto previsto dalla Disciplina <strong>dei</strong> Sistemi, alle attività produttive.<br />

2. Le zone D, in funzione <strong>del</strong> numero <strong>dei</strong> piani e <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> copertura in esse consentito, sono così<br />

articolate:<br />

numero piani % mq/mq (Rc)<br />

D1 1 10<br />

D2 1 20<br />

D3 2 10<br />

D4 2 20<br />

D5 2 30<br />

D6 2 40<br />

D7 1 30<br />

D8 1 40


53<br />

D9 1 50<br />

D10 1 60<br />

D11 2 60<br />

Art. 107 - Zone E<br />

Le zone E corrispondono alle parti <strong>del</strong> territorio che il Piano riserva alle attività agricole.<br />

All’interno <strong>del</strong>le zone E vige il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> aperture <strong>di</strong> nuove cave (salvo quelle previste dal Piani Regionali)<br />

e <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> qualsiasi <strong>di</strong>scarica, deposito e immagazzinamento <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong> rifiuto e <strong>di</strong> rottami,<br />

fatte salve le <strong>di</strong>scariche in atto regolarmente autorizzate.<br />

Art. 108 - Zone F<br />

1. Le zone F corrispondono alle parti <strong>di</strong> città e <strong>di</strong> territorio che il Piano riserva per attrezzature urbane.<br />

2. Le aree appartenenti al patrimonio in<strong>di</strong>sponibile <strong>del</strong> demanio ricadenti all’interno <strong>del</strong>le zone F non sono<br />

soggette ad esproprio, secondo quanto <strong>di</strong>sposto dall’Art.828 <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce civile.<br />

3. Le zone F, in funzione <strong>del</strong> numero <strong>dei</strong> piani e <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> copertura in esse consentito, sono così<br />

articolate:<br />

numero piani % mq/mq (Rc)<br />

F1 1 10<br />

F2 1 20<br />

F3 2 10<br />

F4 2 20<br />

F5 2 30<br />

F6 2 40<br />

TITOLO IX - INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE<br />

CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI<br />

Art. 109 - Interventi consentiti e vietati<br />

1. Il Regolamento Urbanistico, nel rispetto <strong>dei</strong> contenuti e <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong>lo “Statuto <strong>dei</strong> luoghi” <strong>di</strong> cui<br />

al Titolo VI <strong>del</strong>le norme <strong>del</strong> Piano Strutturale, stabilisce e definisce i singoli tipi <strong>di</strong> intervento relativi a tutti gli<br />

e<strong>di</strong>fici e spazi aperti.<br />

2. Per ciascun’area in<strong>di</strong>viduata nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento”, è in<strong>di</strong>cata la categoria<br />

d’intervento e la sua eventuale articolazione, attraverso una sigla che rimanda alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al successivo<br />

Capo II “Aree Urbane”.<br />

3. Gli interventi consentiti nelle <strong>di</strong>verse aree fanno riferimento alle definizioni generali degli interventi <strong>di</strong> cui<br />

agli artt. 78 e 79 <strong>del</strong>la L.R 1/2005 e riportati all’art.112 <strong>del</strong>le presenti norme, salvo limitazioni e/o precisazioni<br />

riferite agli elementi costituivi degli e<strong>di</strong>fici, eventualmente riportate nei successivi artt. 113, 114, 115 e 116<br />

<strong>del</strong>le presenti norme.<br />

4. Quando l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong> tipo <strong>di</strong> intervento si riferisce ad una parte <strong>del</strong> territorio ogni area ivi inclusa è<br />

assoggettata a quel tipo <strong>di</strong> intervento, con esclusione <strong>del</strong>le strade per le quali valgono le prescrizioni relative<br />

ai sistemi e sottosistemi.<br />

5. Gli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria sono estesi a tutti gli e<strong>di</strong>fici e spazi aperti.<br />

6. Gli interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria sono estesi a tutti gli e<strong>di</strong>fici e spazi aperti con esclusione <strong>di</strong><br />

quelli sottoposti ad intervento <strong>di</strong> restauro.<br />

7. I <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> intervento sono articolati in operazioni che possono riferirsi sia agli e<strong>di</strong>fici (opere interne ed<br />

opere esterne), sia agli spazi aperti. Essi riguardano qualunque tipo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio e <strong>di</strong> spazio aperto qualunque


54<br />

sia la loro destinazione d’uso.<br />

7bis. Nel caso <strong>di</strong> “ruderi” o comunque in presenza <strong>di</strong> interventi che comportino la ricostruzione <strong>di</strong> parti consistenti<br />

<strong>del</strong> fabbricato, si dovrà necessariamente procedere all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la presunta conformazione<br />

originaria, attraverso una accurata ricerca storico documentale.<br />

Il progetto <strong>di</strong> “ricostruzione” dovrà comunque caratterizzarsi come operazione sostanziale <strong>di</strong> recupero <strong>dei</strong><br />

caratteri, oltre che <strong>del</strong>la conformazione originaria <strong>del</strong> complesso dal punto <strong>di</strong> vista volumetrico architettonico.<br />

In assenza <strong>di</strong> dati certi riferiti alle originarie quantità volumetriche e/o alla struttura morfologica, anche<br />

se non esplicitamente in<strong>di</strong>cato, l’attuazione <strong>del</strong>l’intervento dovrà avvenire previo piano <strong>di</strong> recupero nell’ambito<br />

<strong>del</strong> quale saranno valutati e stabiliti e precisati tutti i parametri quantitativi, quelli qualitativi e le<br />

con<strong>di</strong>zioni generali per il completo recupero e ricostruzione <strong>del</strong> manufatto. Tali in<strong>di</strong>cazioni valgono anche<br />

nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici per i quali non sia stato in<strong>di</strong>cato il tipo <strong>di</strong> intervento nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità<br />

d’intervento” o nelle schede normative <strong>di</strong> riferimento per gli interventi sugli e<strong>di</strong>fici rurali e le case sparse <strong>di</strong><br />

cui all’ art. 118.<br />

7ter. Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici per i quali siano in<strong>di</strong>cati interventi <strong>di</strong> restauro o risanamento conservativo e venga<br />

dettagliatamente <strong>di</strong>mostrato che l’e<strong>di</strong>ficio si trova, al momento <strong>del</strong>l’intervento, in stato <strong>di</strong> “rudere”e quin<strong>di</strong><br />

si <strong>di</strong>mostra l’impossibilità <strong>di</strong> sottoporlo ad interventi <strong>di</strong> restauro, si applica quanto previsto al precedente<br />

comma 7 bis.<br />

8. Negli interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti è sempre vietato:<br />

- l’impiego <strong>di</strong> elementi e materiali per i quali non sia nota la compatibilità chimica, fisica e meccanica con<br />

gli elementi e materiali originari;<br />

- l’aumento consistente <strong>del</strong> peso proprio degli elementi strutturali o <strong>dei</strong> sovraccarichi, con pregiu<strong>di</strong>zio <strong>del</strong>la<br />

resistenza <strong>di</strong> alcune parti o <strong>del</strong>l’intero fabbricato;<br />

- l’inserimento <strong>di</strong> elementi la cui rigidezza, superiore a quella <strong>del</strong>le parti a<strong>di</strong>acenti, possa indurre effetti nocivi<br />

sulla stabilità <strong>del</strong>l’intero e<strong>di</strong>ficio o <strong>di</strong> sue parti.<br />

8bis. Nel Sistema ambientale e nei relativi Sottosistemi e Ambiti considerati zone a prevalente o esclusiva<br />

funzione agricola, non è ammessa la nuova e<strong>di</strong>ficazione a destinazione residenziale. Per gli e<strong>di</strong>fici ricadenti<br />

in tale Sistema e nei relativi Sottosistemi ed Ambiti <strong>di</strong> cui agli artt. 60, 61, 62, 63,64, 65, 66, 67 <strong>del</strong>le presenti<br />

N.T.A. la funzione residenziale è esclusivamente legata ad interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />

9. Per gli e<strong>di</strong>fici ricadenti in aree da sottoporre ad interventi <strong>di</strong> conservazione e/o <strong>di</strong> riqualificazione, al<br />

solo scopo <strong>di</strong> agevolare il mantenimento <strong>del</strong>le funzioni residenziali in atto o l’eventuale recupero <strong>del</strong>le<br />

stesse nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche, sono ammesse deroghe alle vigenti <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> altezze<br />

minime interpiano e <strong>di</strong> standard tecnologici e igienico sanitari, in riferimento ai <strong>di</strong>sposti <strong>del</strong>l’art.4 <strong>del</strong>la L.R. 21<br />

maggio 1980 n.59.<br />

10. Negli interventi sugli spazi aperti è sempre vietato:<br />

- l’impiego <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> specie vegetazionali non autoctone né consolidate rispetto agli spazi aperti in oggetto;<br />

- l’impiego <strong>di</strong> elementi e materiali per i quali non sia nota la compatibilità chimica, fisica e meccanica con<br />

gli elementi e materiali originari.<br />

10bis. Negli spazi aperti, all’interno <strong>del</strong>le aree urbane appartenenti ai Sottosistemi R2 e R3 e sottoposte ad<br />

interventi <strong>di</strong> riqualificazione rq4, rq5, è ammessa, una tantum, la realizzazione <strong>di</strong> piccole strutture <strong>di</strong> supporto<br />

alla residenza a<strong>di</strong>bite a ricovero attrezzi e materiali per la manutenzione e gestione degli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza<br />

a con<strong>di</strong>zione che:<br />

- non siano già presenti manufatti a<strong>di</strong>biti a tale scopo;<br />

- la superficie complessiva non superi i mq. 15 e l’altezza max i ml. 2,40. Tale superficie complessiva massima<br />

dovrà, comunque, essere valutata anche sulla base <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mensione e <strong>del</strong>le caratteristiche <strong>del</strong> lotto;<br />

- tali manufatti siano posizionati in modo da ridurre al minimo l’impatto visivo e comunque nella parte tergale<br />

<strong>del</strong> lotto e non prospicienti pubbliche vie;<br />

- vengano realizzati con caratteri coerenti con il contesto.


55<br />

10ter. Negli spazi aperti, all’interno <strong>del</strong>le aree urbane possono essere realizzate strutture temporanee destinate<br />

a serre, che non siano a servizio <strong>di</strong> attività agricola, solo alle seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />

- siano destinate a mera protezione <strong>del</strong>le essenze vegetali;<br />

- siano strutture stagionali limitate al periodo invernale;<br />

- siano <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni (superficie complessiva max mq. 35) e tipologie tali da renderne inequivocabile la loro<br />

utilizzazione a serra;<br />

- siano realizzate con materiale leggero che consenta il passaggio <strong>del</strong>la luce in ogni sua parte;<br />

- non siano ancorate stabilmente al suolo;<br />

- siano rimosse al termine <strong>del</strong> periodo invernale.<br />

11. In tutte le definizioni relative alle modalità <strong>di</strong> intervento contenute nelle presenti norme, compreso le<br />

schede degli “Schemi Direttori” e degli “E<strong>di</strong>fici rurali e case sparse”, valgono le definizioni riportate nel glossario<br />

<strong>di</strong> cui al successivo art.110.<br />

Art. 110 - Glossario interventi<br />

a) Consolidamento: insieme <strong>di</strong> operazioni finalizzate al recupero <strong>del</strong>la resistenza e <strong>del</strong>la efficienza statica,<br />

anche con miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche meccaniche originarie;<br />

b) Mo<strong>di</strong>fica: insieme <strong>di</strong> operazioni che comporta l’introduzione <strong>di</strong> nuovi elementi e l’eliminazione <strong>di</strong> elementi<br />

esistenti o <strong>di</strong> parti <strong>di</strong> essi;<br />

c) Protezione: insieme <strong>di</strong> operazioni finalizzate alla tutela e alla conservazione <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni esistenti <strong>di</strong><br />

elementi architettonici o <strong>di</strong> parti <strong>di</strong> essi;<br />

d) Pulitura: insieme <strong>di</strong> operazioni finalizzate alla rimozione <strong>del</strong>la patina superficiale <strong>di</strong> detriti, in genere riferito<br />

alle superfici lapidee (faccia a vista o <strong>di</strong> elementi decorativi), agli intonaci, alle superfici degli elementi<br />

metallici e lignei;<br />

e) Rifacimento (o rinnovo): operazione <strong>di</strong> sostituzione reimpiegando stessi materiali e stesse tecnologie<br />

<strong>del</strong>l’elemento sostituito;<br />

f) Ripristino (o riparazione): insieme <strong>di</strong> operazioni finalizzate al recupero <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni originarie, senza<br />

alterazioni <strong>del</strong>le caratteristiche esistenti;<br />

g) Sostituzione: insieme <strong>di</strong> operazioni finalizzate alla messa in opera <strong>di</strong> nuovi elementi (o parti <strong>di</strong> essi) al posto<br />

<strong>di</strong> elementi esistenti, con l’uso <strong>di</strong> materiali e tecnologie anche <strong>di</strong>fferenti da quelli esistenti.<br />

Art. 111 - Definizione degli elementi costitutivi degli e<strong>di</strong>fici<br />

a) sono elementi strutturali:<br />

- le strutture <strong>di</strong> fondazione;<br />

- le strutture verticali continue e puntiformi;<br />

- le strutture orizzontali piane: solai, terrazzi e balconi<br />

- le strutture voltate;<br />

- le strutture <strong>di</strong> collegamento verticale: scale, ascensori e montacarichi;<br />

- le strutture <strong>di</strong> copertura <strong>di</strong> qualsiasi tipo;<br />

- i porticati e le logge;<br />

- gli elementi <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o statico catene, speroni, etc..<br />

b) sono elementi complementari interni:<br />

- le pareti non portanti;<br />

- le controsoffittature piane e voltate;<br />

- i soppalchi;<br />

c) sono elementi complementari esterni:<br />

- le aperture: finestre, porte, etc.<br />

- i lucernari<br />

- le pensiline;


56<br />

d) sono elementi <strong>di</strong> finitura:<br />

- le superfici parietali esterne: intonaci, coloriture esterne, superfici murarie faccia a vista;<br />

- gli elementi decorativi: marcapiani, elementi <strong>del</strong>imitanti le aperture, etc.;<br />

- gli infissi, i serramenti ed i sistemi <strong>di</strong> oscuramento;<br />

- le ringhiere e le inferriate.<br />

- gli elementi non strutturali <strong>del</strong>la copertura;<br />

e) sono elementi tecnici:<br />

- gli impianti tecnologici;<br />

- i sistemi <strong>di</strong> protezione degli orizzontamenti e <strong>del</strong>le strutture verticali (gattaiolati, vespai, scannafossi, drenaggi,<br />

etc.).<br />

Art. 112 - Definizioni generali degli interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente (in riferimento agli artt. 78 e 79<br />

<strong>del</strong>la L.R. 1/2005)<br />

a) interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria, ossia quelli riguardanti la riparazione, il rinnovamento e la sostituzione<br />

<strong>del</strong>le finiture degli e<strong>di</strong>fici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici<br />

esistenti. Devono riguardare solo gli elementi <strong>di</strong> finitura e quelli tecnici, senza alterare gli elementi<br />

strutturali, la <strong>di</strong>visione <strong>dei</strong> locali, le caratteristiche originarie e la sua destinazione.<br />

b) interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria, ossia le opere e le mo<strong>di</strong>fiche necessarie per rinnovare e sostituire<br />

parti anche strutturali degli e<strong>di</strong>fici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico - sanitari e tecnologici,<br />

sempre che non alterino i volumi e le superfici <strong>del</strong>le singole unità immobiliari; detti interventi non possono<br />

comportare mo<strong>di</strong>fiche <strong>del</strong>la destinazione d’uso;<br />

c) interventi <strong>di</strong> restauro e <strong>di</strong> risanamento conservativo, ossia quelli rivolti a conservare l’organismo e<strong>di</strong>lizio e<br />

ad assicurare la funzionalità me<strong>di</strong>ante un insieme sistematico <strong>di</strong> opere che, nel rispetto degli elementi tipologici,<br />

formali e strutturali <strong>del</strong>l’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essa compatibili; tali<br />

interventi comprendono:<br />

c.1) il rinnovo degli elementi costitutivi <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio;<br />

c.2) l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze <strong>del</strong>l’uso;<br />

c.3) l’eliminazione degli elementi estranei a l’organismo e<strong>di</strong>lizio;<br />

c.4) gli interventi sistematici, eseguiti mantenendo gli elementi tipologici formali e strutturali <strong>del</strong>l’organismo<br />

e<strong>di</strong>lizio, volti a conseguire l’adeguamento funzionale degli e<strong>di</strong>fici, ancorché recenti;<br />

d) interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, ossia quegli rivolti a trasformare gli organismi e<strong>di</strong>lizi me<strong>di</strong>ante un<br />

insieme sistematico <strong>di</strong> opere che possono portare ad un organismo e<strong>di</strong>lizio in tutto o in parte <strong>di</strong>verso dal<br />

precedente; tali interventi comprendono:<br />

d.1) il ripristino o la sostituzione <strong>di</strong> alcuni elementi costitutivi <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio;<br />

d.2) la eliminazione, la mo<strong>di</strong>fica e l’inserimento <strong>di</strong> nuovi elementi ed impianti;<br />

d.3) le demolizioni con fe<strong>del</strong>e ricostruzione degli e<strong>di</strong>fici, intendendo per fe<strong>del</strong>e ricostruzione quella realizzata<br />

con gli stessi materiali o con materiali analoghi, nonché nella stessa collocazione e con lo stesso ingombro<br />

planivolumetrico, fatte salve esclusivamente le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa<br />

antisismica;<br />

d.4) la demolizione <strong>di</strong> volumi secondari, facenti parte <strong>di</strong> un medesimo organismo e<strong>di</strong>lizio, e la loro ricostruzione<br />

nella stessa quantità o in quantità inferiore ancorché in <strong>di</strong>versa collocazione sul lotto <strong>di</strong> pertinenza;<br />

d.5) le ad<strong>di</strong>zioni, anche in deroga agli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> fabbricabilità per realizzare i servizi igienici e i volumi tecnici<br />

nonché le autorimesse pertinenziali all’interno <strong>dei</strong> centri abitati;<br />

d.6) il rialzamento <strong>del</strong> sottotetto al fine <strong>di</strong> renderlo abitabile senza che si costituiscano nuove unità immobiliari.<br />

d.7) interventi necessari al superamento <strong>del</strong>le barriere architettoniche ed all’adeguamento degli immobili<br />

per le esigenze <strong>dei</strong> <strong>di</strong>sabili, anche in aggiunta ai volumi esistenti e in deroga agli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> fabbricabilità.<br />

e) Sono, altresì, interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 79 comma 2 lettera d) <strong>del</strong>la L.R. 1/2005,


57<br />

gli interventi per il recupero abitativo <strong>dei</strong> sottotetti ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 5/2010 “Norme per il recupero abitativo<br />

<strong>dei</strong> sottotetti”. I progetti relativi a tali interventi sono sottoposti al parere preventivo <strong>del</strong>le Aziende USL competenti<br />

per il territorio.<br />

e)gli interventi <strong>di</strong> sostituzione e<strong>di</strong>lizia, intesi come demolizione e ricostruzione <strong>di</strong> volumi esistenti non assimilabile<br />

alla ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, anche con <strong>di</strong>versa articolazione, collocazione e destinazione d’uso, senza<br />

alcun intervento sulle opere <strong>di</strong> urbanizzazione.<br />

f) interventi <strong>di</strong> ampliamento volumetrico, ossia le ad<strong>di</strong>zioni volumetriche agli e<strong>di</strong>fici esistenti non assimilate<br />

alla ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia.<br />

g) gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica, cioè quelli rivolti a sostituire l’esistente tessuto urbanistico-e<strong>di</strong>lizio<br />

con altro <strong>di</strong>verso, me<strong>di</strong>ante un insieme sistematico <strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi, anche con la mo<strong>di</strong>ficazione <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>segno <strong>dei</strong> lotti, degli isolati e <strong>del</strong>la rete stradale.<br />

CAPO II - AREE URBANE<br />

Art. 113 - Aree da sottoporre ad interventi <strong>di</strong> restauro<br />

1. Sono e<strong>di</strong>fici, complessi e spazi aperti che necessitano <strong>di</strong> interventi volti ad assicurarne, migliorarne e/o<br />

reintegrarne la funzionalità. Ad essi viene riconosciuto carattere urbanistico ed architettonico significativo e<br />

valore culturale ed ambientale, per connotazione tipologica o <strong>di</strong> aggregazione, per testimonianza storica.<br />

2. In tali aree sono previsti e consentiti, oltre agli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria, i seguenti interventi:<br />

re - interventi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo, così come definiti al precedente art.112, con le<br />

seguenti precisazioni:<br />

a) Gli interventi sugli e<strong>di</strong>fici potranno comportare l’eliminazione <strong>di</strong> parti che ne alterano l’assetto, compromettendone<br />

stabilità, fruibilità e riconoscibilità mentre potranno essere compiuti interventi <strong>di</strong> consolidamento<br />

e ricostruzione <strong>del</strong>le parti crollate o demolite.<br />

b) Gli interventi sugli elementi strutturali degli e<strong>di</strong>fici potranno comportare soltanto alterazioni non sostanziali<br />

<strong>del</strong> funzionamento statico <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio e non dovranno mo<strong>di</strong>ficare la gerarchia statica e la <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>del</strong>le sollecitazioni se non in porzioni limitate <strong>del</strong> fabbricato mantenendo in generale le caratteristiche strutturali<br />

esistenti. Gli interventi potranno prevedere l’impiego <strong>di</strong> tecniche non tra<strong>di</strong>zionali, purché il ricorso ad<br />

esse sia strumentale alla conservazione <strong>del</strong> fabbricato o <strong>di</strong> una sua parte.<br />

c) Gli interventi sugli elementi complementari e <strong>di</strong> finitura degli e<strong>di</strong>fici esistenti potranno comportare<br />

operazioni <strong>di</strong> pulizia e <strong>di</strong> limitato e parziale rifacimento, oltre che interventi <strong>di</strong> protezione e consolidamento,<br />

mentre gli interventi <strong>di</strong> sostituzione e nuova realizzazione, fermi restando quelli definiti alla lettera c.2 <strong>del</strong><br />

precedente art.112, saranno limitati ai soli elementi complementari interni;<br />

d) Gli interventi sugli elementi tecnici degli e<strong>di</strong>fici potranno comportare l’integrazione e la realizzazione <strong>di</strong><br />

nuovi impianti tecnologici che non dovranno comunque alterare i volumi esistenti, la superficie netta <strong>di</strong><br />

pavimento e la quota degli orizzontamenti e <strong>del</strong>la copertura.<br />

e) Gli interventi <strong>di</strong> frazionamento negli e<strong>di</strong>fici residenziali non dovranno comportare la realizzazione <strong>di</strong> unità<br />

immobiliari con Sn inferiore a 60 mq. Potranno essere concesse deroghe a tale limite, in sede <strong>di</strong> valutazione<br />

<strong>del</strong> progetto, quando la superficie complessiva <strong>del</strong>l’unità immobiliare da sud<strong>di</strong>videre sia inferiore a 120 mq.<br />

o comunque si <strong>di</strong>mostri impossibile rispettare il limite minimo <strong>di</strong> 60 mq. per tutte le unità frazionate. In quest’ultimo<br />

caso la deroga è concessa relativamente ad una sola unità immobiliare. Con<strong>di</strong>zione comunque<br />

in<strong>di</strong>spensabile alla concessione <strong>di</strong> tale deroga è che in tale caso l’intervento <strong>di</strong> frazionamento non comporti<br />

la mo<strong>di</strong>fica sostanziale <strong>del</strong> sistema <strong>dei</strong> collegamenti verticali e <strong>del</strong>le aperture esistenti.<br />

f) Gli interventi sugli spazi aperti dovranno essere finalizzati a conservare lo spazio aperto esistente nei suoi<br />

caratteri tipologici e formali, nel rispetto <strong>del</strong>l’assetto storico e paesistico-ambientale.<br />

Art. 114 - Aree da sottoporre ad interventi <strong>di</strong> conservazione<br />

1. Sono e<strong>di</strong>fici, complessi e spazi aperti per i quali si rendono necessari interventi volti al mantenimento e/o


58<br />

al recupero <strong>del</strong>la loro struttura morfologica, tipologica e materica.<br />

2. In tali aree sono previsti e consentiti, oltre agli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e manutenzione<br />

straor<strong>di</strong>naria, i seguenti interventi:<br />

3. cs1 - conservazione <strong>di</strong> tipo 1: interventi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo, così come definiti al precedente<br />

art.112, con le seguenti precisazioni:<br />

a) Gli interventi sugli elementi strutturali degli e<strong>di</strong>fici potranno comportare soltanto alterazioni non sostanziali<br />

<strong>del</strong> funzionamento statico <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio, cioè interventi che non mo<strong>di</strong>fichino la gerarchia statica e la <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>del</strong>le sollecitazioni se non in porzioni limitate <strong>del</strong> fabbricato e che mantengano in generale le caratteristiche<br />

strutturali esistenti.<br />

b) Gli interventi sugli elementi <strong>di</strong> completamento e <strong>di</strong> finitura degli e<strong>di</strong>fici esistenti potranno comportare<br />

operazioni <strong>di</strong> pulizia, protezione, rifacimento e consolidamento, mentre gli interventi <strong>di</strong> sostituzione e nuova<br />

realizzazione, fermi restando quelli definiti alla lettera c.2 <strong>del</strong> precedente art.112, saranno limitati ai soli elementi<br />

complementari interni;<br />

c) la realizzazione <strong>di</strong> soppalchi e <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> collegamento verticale interne è subor<strong>di</strong>nata all’impiego <strong>di</strong><br />

tecnologie leggere che garantiscano il minimo incremento <strong>di</strong> carico sulle strutture contigue;<br />

d) Gli interventi sugli elementi tecnici degli e<strong>di</strong>fici potranno comportare l’eliminazione, la mo<strong>di</strong>fica e l’inserimento<br />

<strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici senza alterare i volumi esistenti, la superficie netta <strong>di</strong> pavimento e la<br />

quota degli orizzontamenti e <strong>del</strong>la copertura.<br />

e) Gli interventi <strong>di</strong> frazionamento negli e<strong>di</strong>fici residenziali non dovranno comportare la realizzazione <strong>di</strong> unità<br />

immobiliari con Sn inferiore a 60 mq. Potranno essere concesse deroghe a tale limite, in sede <strong>di</strong> valutazione<br />

<strong>del</strong> progetto, quando la superficie complessiva <strong>del</strong>l’unità immobiliare da sud<strong>di</strong>videre sia inferiore a 120 mq.<br />

o comunque si <strong>di</strong>mostri impossibile rispettare il limite minimo <strong>di</strong> 60 mq. per tutte le unità frazionate. In quest’ultimo<br />

caso la deroga è concessa relativamente ad una sola unità immobiliare. Con<strong>di</strong>zione comunque<br />

in<strong>di</strong>spensabile alla concessione <strong>di</strong> tale deroga è che in tale caso l’intervento <strong>di</strong> frazionamento non comporti<br />

la mo<strong>di</strong>fica sostanziale <strong>del</strong> sistema <strong>dei</strong> collegamenti verticali e <strong>del</strong>le aperture esistenti.<br />

f) Potranno essere effettuati interventi <strong>di</strong> riapertura <strong>di</strong> porte e finestre esterne tamponate, senza mo<strong>di</strong>fica<br />

<strong>di</strong> forma, <strong>di</strong>mensioni e posizione. Solo nel caso in cui tali interventi sull’originario sistema <strong>del</strong>le aperture <strong>di</strong> un<br />

e<strong>di</strong>ficio o <strong>di</strong> parte <strong>di</strong> esso non consenta comunque il cambiamento <strong>di</strong> destinazione d’uso ammesso invece<br />

dalle presenti norme, sarà possibile valutare, in sede <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> autorizzazione o concessione e<strong>di</strong>lizia, la<br />

possibilità <strong>di</strong> introdurvi mo<strong>di</strong>fiche, esclusivamente nella misura minima sufficiente a rendere abitabile o agibile<br />

l’immobile, ai sensi <strong>del</strong>le attuali <strong>di</strong>sposizioni normative e legislative e se salvaguardate l’integrità compositiva<br />

e le originarie caratteristiche architettoniche <strong>del</strong> complesso. Tale <strong>di</strong>sposizione non si applica ai locali<br />

igienici sanitari ed in genere a tutti i locali <strong>di</strong> servizio e/o accessori.<br />

g) Gli interventi sugli spazi aperti dovranno essere finalizzati in generale a conservare lo spazio aperto esistente<br />

nei suoi caratteri tipologici e formali, nel rispetto <strong>del</strong>l’assetto storico e paesistico-ambientale.<br />

4. cs2 - conservazione <strong>di</strong> tipo 2: interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, limitatamente agli interventi <strong>del</strong> tipo d.1<br />

e d.2, così come definiti al precedente art. 112, con le seguenti precisazioni:<br />

a) Gli interventi sugli elementi strutturali degli e<strong>di</strong>fici potranno comportare soltanto alterazioni non sostanziali<br />

<strong>del</strong> funzionamento statico <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio, cioè interventi che non mo<strong>di</strong>fichino la gerarchia statica e la <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>del</strong>le sollecitazioni se non in porzioni limitate <strong>del</strong> fabbricato e che mantengano in generale le<br />

caratteristiche strutturali esistenti.<br />

b) la realizzazione <strong>di</strong> soppalchi e <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> collegamento verticale interne è subor<strong>di</strong>nata all’impiego <strong>di</strong><br />

tecnologie leggere che garantiscano il minimo incremento <strong>di</strong> carico sulle strutture contigue;<br />

c) Gli interventi sugli elementi tecnici degli e<strong>di</strong>fici non dovranno alterare i volumi esistenti, la superficie netta<br />

<strong>di</strong> pavimento e la quota degli orizzontamenti e <strong>del</strong>la copertura;<br />

d) gli interventi necessari al superamento <strong>del</strong>le barriere architettoniche ed all’adeguamento degli immobili<br />

per le esigenze <strong>dei</strong> <strong>di</strong>sabili non dovranno comportare aggiunte ai volumi esistenti;<br />

e) Gli interventi <strong>di</strong> frazionamento negli e<strong>di</strong>fici residenziali non dovranno comportare la realizzazione <strong>di</strong> unità


59<br />

immobiliari con Sn inferiore a 60 mq. Potranno essere concesse deroghe a tale limite, in sede <strong>di</strong> valutazione<br />

<strong>del</strong> progetto, quando la superficie complessiva <strong>del</strong>l’unità immobiliare da sud<strong>di</strong>videre sia inferiore a 120 mq.<br />

o comunque si <strong>di</strong>mostri impossibile rispettare il limite minimo <strong>di</strong> 60 mq. per tutte le unità frazionate. In quest’ultimo<br />

caso la deroga è concessa relativamente ad una sola unità immobiliare. Con<strong>di</strong>zione comunque<br />

in<strong>di</strong>spensabile alla concessione <strong>di</strong> tale deroga è che in tale caso l’intervento <strong>di</strong> frazionamento non comporti<br />

la mo<strong>di</strong>fica sostanziale <strong>del</strong> sistema <strong>dei</strong> collegamenti verticali e <strong>del</strong>le aperture esistenti.<br />

f) Potranno essere effettuati interventi <strong>di</strong> riapertura <strong>di</strong> porte e finestre esterne tamponate, anche con parziale<br />

mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> forma, <strong>di</strong>mensioni e posizione. Solo nel caso in cui tali interventi sull’originario sistema <strong>del</strong>le<br />

aperture <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio o <strong>di</strong> parte <strong>di</strong> esso non consenta comunque il cambiamento <strong>di</strong> destinazione d’uso<br />

ammesso invece dalle presenti norme, sarà possibile valutare, in sede <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> autorizzazione o concessione<br />

e<strong>di</strong>lizia, la possibilità <strong>di</strong> introdurvi ulteriori mo<strong>di</strong>fiche, esclusivamente nella misura minima sufficiente a<br />

rendere abitabile o agibile l’immobile, ai sensi <strong>del</strong>le attuali <strong>di</strong>sposizioni normative e legislative. Tale <strong>di</strong>sposizione<br />

non si applica ai locali igienici sanitari ed in genere a tutti i locali <strong>di</strong> servizio e/o accessori.<br />

g) Gli interventi sugli spazi aperti dovranno essere finalizzati al ri<strong>di</strong>segno generale degli elementi costitutivi.<br />

Art. 115 - Aree da sottoporre ad interventi <strong>di</strong> riqualificazione<br />

1. Sono e<strong>di</strong>fici, complessi e spazi aperti per i quali si rende necessaria un’operazione generale <strong>di</strong> riqualificazione<br />

allo scopo <strong>di</strong> migliorarne l’assetto morfologico, tipologico e materico.<br />

2. In tali aree sono previsti e consentiti, oltre agli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e manutenzione straor<strong>di</strong>naria,<br />

i seguenti interventi:<br />

3. rq1 - riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1: interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, limitatamente agli interventi <strong>del</strong> tipo d.1<br />

e d.2, così come definiti al precedente art.112, con le seguenti precisazioni:<br />

a) Gli interventi sugli elementi strutturali degli e<strong>di</strong>fici potranno comportare soltanto alterazioni non sostanziali<br />

<strong>del</strong> funzionamento statico <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio, cioè interventi che non mo<strong>di</strong>fichino la gerarchia statica e la <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>del</strong>le sollecitazioni se non in porzioni limitate <strong>del</strong> fabbricato e che mantengano in generale le caratteristiche<br />

strutturali esistenti. E’ ammesso il ricorso a materiali e tecnologie non tra<strong>di</strong>zionali;<br />

b) Gli interventi sugli elementi tecnici degli e<strong>di</strong>fici non dovranno alterare i volumi esistenti, la superficie netta<br />

<strong>di</strong> pavimento e la quota degli orizzontamenti e <strong>del</strong>la copertura.<br />

c) gli interventi necessari al superamento <strong>del</strong>le barriere architettoniche ed all’adeguamento degli immobili<br />

per le esigenze <strong>dei</strong> <strong>di</strong>sabili non dovranno comportare aggiunte ai volumi esistenti;<br />

d) Potranno essere effettuati interventi <strong>di</strong> riapertura <strong>di</strong> porte e finestre esterne tamponate, anche con mo<strong>di</strong>fica<br />

<strong>di</strong> forma, <strong>di</strong>mensioni e posizione. Solo nel caso in cui tali interventi sull’originario sistema <strong>del</strong>le aperture<br />

<strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio o <strong>di</strong> parte <strong>di</strong> esso non consenta comunque il cambiamento <strong>di</strong> destinazione d’uso ammesso<br />

invece dalle presenti norme, sarà possibile valutare, in sede <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> autorizzazione o concessione e<strong>di</strong>lizia,<br />

la possibilità <strong>di</strong> introdurvi ulteriori mo<strong>di</strong>fiche, esclusivamente nella misura minima sufficiente a rendere<br />

abitabile o agibile l’immobile, ai sensi <strong>del</strong>le attuali <strong>di</strong>sposizioni normative e legislative. Tale <strong>di</strong>sposizione non si<br />

applica ai locali igienici sanitari ed in genere a tutti i locali <strong>di</strong> servizio e/o accessori.<br />

e) Gli interventi sugli spazi aperti dovranno essere finalizzati al ri<strong>di</strong>segno generale degli elementi costitutivi.<br />

4. rq2 - riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2: interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, limitatamente agli interventi <strong>del</strong> tipo d.1,<br />

d.2, d5 e d7, così come definiti al precedente art.112 e con le seguenti precisazioni:<br />

a) La realizzazione <strong>di</strong> pensiline è consentita nella misura massima <strong>del</strong> 5% <strong>del</strong>la Superficie coperta <strong>del</strong>l’immobile<br />

sul quale vengono apposte.<br />

b) Gli interventi sugli elementi tecnici degli e<strong>di</strong>fici non dovranno comportare la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la quota <strong>di</strong><br />

copertura.<br />

c) Gli interventi sugli spazi aperti dovranno essere finalizzati al ri<strong>di</strong>segno generale degli elementi costitutivi.<br />

5. rq3 - riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3: interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia così come definiti al precedente art. 112<br />

e con le seguenti precisazioni:<br />

a) La realizzazione <strong>di</strong> pensiline è consentita nella misura massima <strong>del</strong> 5% <strong>del</strong>la Superficie coperta <strong>del</strong>l’immo-


60<br />

bile sul quale vengono apposte.<br />

b) Gli interventi sugli spazi aperti dovranno essere finalizzati al ri<strong>di</strong>segno generale degli elementi costitutivi.<br />

6. rq4 - riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4: interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia così come definiti al precedente art.112<br />

e con le precisazioni <strong>di</strong> cui al precedente punto 5 oltre ad interventi <strong>di</strong> ricomposizione volumetrica così<br />

come definiti al precedente art.112.<br />

7. rq5 - riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5: interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia così come definiti al precedente art.112<br />

e con le precisazioni <strong>di</strong> cui al precedente punto 5 oltre ad interventi <strong>di</strong> ampliamento per una superficie<br />

netta o accessoria massima pari al 15% <strong>del</strong>la superficie netta esistente alla data <strong>di</strong> adozione <strong>del</strong> Regolamento<br />

Urbanistico o <strong>del</strong> 10% <strong>del</strong>la superficie coperta nel caso <strong>di</strong> attività industriali e artigianali, così come<br />

definite al precedente art. 52. Sono, altresì, consentiti interventi ricomposizione volumetrica ossia quelli che<br />

comportano la parziale o totale demolizione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio e la sua ricostruzione sullo stesso suolo, con il<br />

mantenimento <strong>del</strong> volume e <strong>del</strong> numero <strong>dei</strong> piani preesistente, anche con la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> rapporto preesistente<br />

tra superficie netta e superficie accessoria. Viene consentita una leggera traslazione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio.<br />

8. rq6 - riqualificazione <strong>di</strong> tipo 6: interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia così come definiti al precedente art.112<br />

e con le precisazioni <strong>di</strong> cui al precedente punto 5 oltre ad interventi <strong>di</strong> ampliamento volumetrico, <strong>di</strong> ristrutturazione<br />

urbanistica o completamento e<strong>di</strong>lizio, da attuarsi secondo le seguenti in<strong>di</strong>cazioni e parametri:<br />

- lotto minimo 400 mq. (solo nel caso <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un lotto)<br />

- altezza massima 2 piani<br />

- rapporto <strong>di</strong> copertura max. 30%<br />

- in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità fon<strong>di</strong>aria (Ef=Sn/Sf) massimo = 0,5<br />

- in caso <strong>di</strong> terreno in pen<strong>di</strong>o l’e<strong>di</strong>ficio dovrà aderire al <strong>di</strong>slivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.<br />

- l’attuazione <strong>del</strong>l’intervento avverrà per intervento <strong>di</strong>retto. Dovrà, comunque, essere presentato un progetto<br />

unitario nel caso l’intervento interessi l’intera area rq6.<br />

- in attesa <strong>di</strong> adeguamento alla <strong>di</strong>sciplina paesistica contenuta nel Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Territoriale regionale<br />

(PIT), gli interventi ricadenti nelle aree che interessano beni paesaggistici formalmente riconosciuti dovranno<br />

essere sottoposti a verifica paesistica attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> opportuna valutazione <strong>di</strong> inserimento<br />

paesaggistico.<br />

9. rq7 - riqualificazione <strong>di</strong> tipo 7: interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia così come definiti al precedente art.112,<br />

interventi <strong>di</strong> ampliamento volumetrico, interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica o completamento e<strong>di</strong>lizio, da<br />

attuarsi secondo le seguenti in<strong>di</strong>cazioni e parametri:<br />

- altezza massima 2 piani<br />

- rapporto <strong>di</strong> copertura max. 30%<br />

- in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità fon<strong>di</strong>aria (Ef=Sn/Sf) massimo = 0,20<br />

- in caso <strong>di</strong> terreno in pen<strong>di</strong>o l’e<strong>di</strong>ficio dovrà aderire al <strong>di</strong>slivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.<br />

- l’attuazione <strong>del</strong>l’intervento avverrà per intervento <strong>di</strong>retto. Dovrà, comunque, essere presentato un progetto<br />

unitario nel caso l’intervento interessi l’intera area rq7.<br />

- in attesa <strong>di</strong> adeguamento alla <strong>di</strong>sciplina paesistica contenuta nel Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Territoriale regionale<br />

(PIT), gli interventi ricadenti nelle aree che interessano beni paesaggistici formalmente riconosciuti dovranno<br />

essere sottoposti a verifica paesistica attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> opportuna valutazione <strong>di</strong> inserimento<br />

paesaggistico.<br />

10. rq8 - riqualificazione <strong>di</strong> tipo 8: interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia così come definiti al precedente<br />

art.112, interventi <strong>di</strong> ampliamento volumetrico, interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica o completamento<br />

e<strong>di</strong>lizio, da attuarsi secondo le seguenti in<strong>di</strong>cazioni e parametri:<br />

- altezza massima 2 piani<br />

- rapporto <strong>di</strong> copertura max. 30%<br />

- in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità fon<strong>di</strong>aria (Ef=Sn/Sf) massimo = 0,15<br />

- in caso <strong>di</strong> terreno in pen<strong>di</strong>o l’e<strong>di</strong>ficio dovrà aderire al <strong>di</strong>slivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.<br />

- l’attuazione <strong>del</strong>l’intervento avverrà per intervento <strong>di</strong>retto. Dovrà, comunque, essere presentato un pro-


61<br />

getto unitario nel caso l’intervento interessi l’intera area rq8.<br />

- in attesa <strong>di</strong> adeguamento alla <strong>di</strong>sciplina paesistica contenuta nel Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Territoriale regionale<br />

(PIT), gli interventi ricadenti nelle aree che interessano beni paesaggistici formalmente riconosciuti dovranno<br />

essere sottoposti a verifica paesistica attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> opportuna valutazione <strong>di</strong> inserimento<br />

paesaggistico.<br />

Art. 116 - Aree da sottoporre ad interventi <strong>di</strong> trasformazione<br />

1. Sono e<strong>di</strong>fici, complessi e spazi aperti per i quali si rende necessaria un’operazione <strong>di</strong> profonda trasformazione<br />

<strong>del</strong>l’attuale assetto morfologico, tipologico e materico.<br />

2. In tali aree sono previsti e consentiti, oltre agli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e manutenzione<br />

straor<strong>di</strong>naria, i seguenti interventi:<br />

3. tr1: interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia così come definiti al precedente art.112 e con le precisazioni <strong>di</strong> cui<br />

al precedente art.115 punto 5 oltre ad interventi <strong>di</strong> ampliamento volumetrico, <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica o<br />

<strong>di</strong> completamento e<strong>di</strong>lizio, da attuarsi secondo le seguenti in<strong>di</strong>cazioni e parametri:<br />

- lotto minimo 400 mq. (solo nel caso <strong>di</strong> più lotti)<br />

- altezza massima 2 piani<br />

- rapporto <strong>di</strong> copertura max. 30%<br />

- in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità fon<strong>di</strong>aria (Ef=Sn/Sf) massimo = 0,5<br />

- in caso <strong>di</strong> terreno in pen<strong>di</strong>o l’e<strong>di</strong>ficio dovrà aderire al <strong>di</strong>slivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.<br />

- l’attuazione <strong>del</strong>l’intervento avverrà per intervento <strong>di</strong>retto. Dovrà, comunque, essere presentato un progetto<br />

unitario nel caso l’intervento interessi l’intera area tr1.<br />

4. In attesa <strong>di</strong> adeguamento alla <strong>di</strong>sciplina paesistica contenuta nel Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Territoriale regionale<br />

(PIT), gli interventi ricadenti nelle aree che interessano beni paesaggistici formalmente riconosciuti dovranno<br />

essere sottoposti a verifica paesistica attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> opportuna valutazione <strong>di</strong> inserimento<br />

paesaggistico.<br />

CAPO III - EDIFICI RURALI E CASE SPARSE<br />

Art. 117 - Criteri generali <strong>di</strong> intervento<br />

1. Gli interventi sugli e<strong>di</strong>fici rurali e sulle case sparse sono <strong>di</strong>sciplinati attraverso schede normative riportate al<br />

successivo art.118. In esse sono riportati i tipi <strong>di</strong> intervento relativi ai singoli e<strong>di</strong>fici, riferiti alle definizioni <strong>di</strong> cui<br />

al Capo II “Aree urbane”, le prescrizioni particolari da rispettare, le modalità d’attuazione e quando necessario<br />

le in<strong>di</strong>cazioni per il trattamento <strong>del</strong> suolo e per l’e<strong>di</strong>ficazione.<br />

1bis. Relativamente alle singole Schede normative (SP), con destinazione turistico-ricettiva, il <strong>di</strong>mensionamento<br />

massimo ammissibile (posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nelle schede “Dimensionamento turistico-ricettivo”<br />

rispetto all’UTOE <strong>di</strong> appartenenza. (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

2. I testi ed i <strong>di</strong>segni in esse contenuti dovranno essere utilizzati con le precisazioni riportate al precedente<br />

art. 6.<br />

3. Negli spazi aperti compresi all’interno <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici rurali, fermo restando il rispetto<br />

<strong>del</strong>le prescrizioni particolari riportate in ciascuna scheda, sono ammessi interventi <strong>di</strong> riassetto generale <strong>del</strong>l’area,<br />

pur nel rispetto <strong>dei</strong> caratteri tipologici e formali e nel rispetto <strong>del</strong>l’assetto storico e paesistico-ambientale<br />

esistente.<br />

4. Per gli interventi sugli spazi aperti <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria o straor<strong>di</strong>naria, è richiesta la<br />

redazione <strong>di</strong> un progetto, almeno in scala 1:500, relativo all’intera area <strong>di</strong> pertinenza, basato su <strong>di</strong> un rilievo<br />

dettagliato <strong>di</strong> tutti gli elementi vegetazionali e artificiali che la costituiscono, con l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> tutti gli<br />

interventi previsti.<br />

5. Nelle aree <strong>di</strong> pertinenza è consentita la realizzazione <strong>di</strong> nuove recinzioni e piscine (nella misura <strong>di</strong> una per<br />

ogni area, salvo <strong>di</strong>versa prescrizione), previa presentazione <strong>di</strong> un progetto complessivo <strong>del</strong>l’area redatto


62<br />

con le modalità <strong>di</strong> cui al punto precedente, salvo <strong>di</strong>versa esplicita in<strong>di</strong>cazione.<br />

5 bis. Le aree <strong>di</strong> pertinenza in<strong>di</strong>viduate nelle schede normative possono subire lievi mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> perimetro<br />

sulla base <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrata impossibilità <strong>di</strong> realizzare, per motivi collegati alla morfologia e all’accessibilità, le<br />

necessarie opere funzionali ammesse dalla scheda normativa. In tal caso l’Amministrazione Comunale,<br />

nello spirito <strong>di</strong> salvaguardare l’integrità fisica, paesaggistica e funzionale <strong>del</strong> territorio, può, comunque,<br />

subor<strong>di</strong>nare il rilascio <strong>del</strong> titolo abilitativo all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un’area <strong>di</strong> pertinenza ritenuta più idonea <strong>di</strong><br />

quella proposta.<br />

6. Per gli e<strong>di</strong>fici rurali e le case sparse <strong>di</strong>sciplinate dalle schede normative, se non <strong>di</strong>versamente in esse riportato,<br />

sono consenti volumi interrati con solo accesso interno e nella misura massima <strong>del</strong> 30% <strong>del</strong>la superficie<br />

coperta <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio. Per tali e<strong>di</strong>fici inoltre, anche se ricadenti nei sottosistemi V1, V2 e V4, non valgono le<br />

<strong>di</strong>sposizioni degli artt. 43 e 44 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 e successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni.<br />

6bis. Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con destinazione d’uso agricola contenuti nelle schede normative e ricadenti nei<br />

Sottosistemi V1, V2 e V4 se il richiedente <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> essere impren<strong>di</strong>tore agricolo (IAP), valgono le <strong>di</strong>sposizioni<br />

<strong>di</strong> cui al Titolo IV - Capo III - “Il territorio rurale”, con le prescrizioni che seguono in riferimento all’art. 43<br />

<strong>del</strong>la L.R. 1/2005:<br />

- la sostituzione e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> cui all’art. 43 comma 1 punto c) è limitata ai soli annessi e purché questi non presentino<br />

caratteri <strong>di</strong> interesse architettonico o documentale;<br />

- gli interventi <strong>di</strong> cui all’art. 43 comma 4 punti a) e b) sono limitati ai soli annessi e purché questi non presentino<br />

caratteri <strong>di</strong> interesse architettonico o documentale;<br />

- per gli e<strong>di</strong>fici principali (case coloniche, ville, castelli etc.) nel caso in cui nella Scheda normativa siano<br />

attribuite categorie riconducibili al restauro, alla conservazione, alla riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, gli interventi<br />

sono limitati secondo quanto prescritto rispettivamente dagli artt. 112 comma 3, 114, 115 comma 3 <strong>del</strong>le<br />

N.T.A. Previa <strong>di</strong>mostrata impossibilità <strong>di</strong> realizzare impianti tecnici all’interno degli e<strong>di</strong>fici o in interrato, è<br />

consentita la realizzazione <strong>di</strong> un locale tecnico <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mensione minima in<strong>di</strong>spensabile e purché realizzato<br />

con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti con l’e<strong>di</strong>ficio ed il contesto nonché posizionato in<br />

modo da non compromettere il valore e l’immagine complessiva <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio;<br />

- nel caso <strong>di</strong> redazione <strong>di</strong> PAMAA, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 42 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 e <strong>del</strong> Regolamento d’attuazione<br />

5R/2007, gli e<strong>di</strong>fici devono essere in esso compresi.<br />

In questo caso non si applica il comma 6 <strong>del</strong> presente articolo e non si applica quanto <strong>di</strong>sciplinato dalla<br />

scheda normativa.<br />

7. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti non compresi in schede normative e ricadenti nei sottosistemi V1, V2 e V4, valgono<br />

le <strong>di</strong>sposizioni degli artt. 43, 44 e 45 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 e successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni, fermi restando i<br />

criteri <strong>di</strong> intervento riportati nel presente articolo. ovvero:<br />

- nel caso <strong>di</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio con destinazione d’uso agricola si applica l’art. 43 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 e s.m.i.,<br />

- nel caso <strong>di</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio con destinazione d’uso non agricola si applicano gli artt. 44 e 45 <strong>del</strong>la L.R.<br />

1/2005 e s.m.i., in questo caso, sono, inoltre, ammessi interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con esclusione <strong>del</strong>le<br />

ad<strong>di</strong>zioni funzionali d6 <strong>di</strong> cui all’art 112 <strong>del</strong>le presenti N.T.A.<br />

7bis. Per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> cui al precedente punto 7. aventi alla data <strong>di</strong> adozione <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico<br />

destinazione d’uso non agricola, ad esclusione <strong>di</strong> quelli ricadenti nel sottosistema V1, sono inoltre ammessi<br />

interventi <strong>di</strong> ampliamento “una tantum” pari al 20% <strong>del</strong>la Superficie netta esistente e comunque entro un<br />

massimo <strong>di</strong> 90 mq. <strong>di</strong> Superficie netta.<br />

8. Per tutti gli altri e<strong>di</strong>fici non compresi nei precedenti punti e per i quali le tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità<br />

d’intervento” non riportano nessuna in<strong>di</strong>cazione, sono consentiti oltre gli interventi <strong>di</strong> manutenzione, quelli <strong>di</strong><br />

riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2 <strong>di</strong> cui al precedente art. 115 comma 4.<br />

9. In aggiunta alle <strong>di</strong>sposizioni particolari riportate nelle schede normative, valgono comunque le seguenti<br />

precisazioni:<br />

10. Per gli e<strong>di</strong>fici nei quali siano stati <strong>di</strong>sposti interventi <strong>di</strong> conservazione, gli orizzontamenti devono essere<br />

realizzati in legno o acciaio, con elementi <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>tura principale ben inseriti nelle murature portanti e ad


63<br />

esse collegati me<strong>di</strong>ante legature metalliche o bolzoni; le tecniche impiegate per l’impalcato devono<br />

garantire, oltre a una sufficiente rigidezza, la massima leggerezza;<br />

11. Per gli e<strong>di</strong>fici nei quali siano stati <strong>di</strong>sposti interventi <strong>di</strong> riqualificazione possono essere impiegati orizzontamenti<br />

in laterizio armato o latero-cemento, purché essi siano il più possibile leggeri e purché il cordolo <strong>di</strong><br />

ancoraggio eventualmente necessario sia <strong>di</strong>mensionato in modo da essere il minimo possibile; è possibile<br />

realizzare inoltre coperture con struttura portante in laterizio armato o in latero-cemento, purché essi siano il<br />

più possibile leggeri; il manto deve comunque essere realizzato in laterizio.<br />

12. Nel caso siano ammessi interventi <strong>di</strong> ampliamento e/o ricostruzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici rurali in muratura, oppure<br />

nel caso in cui si realizzino nuove e<strong>di</strong>ficazioni in prossimità <strong>di</strong> preesistenti e<strong>di</strong>fici in muratura, valgono le<br />

seguenti <strong>di</strong>sposizioni:<br />

- gli e<strong>di</strong>fici devono essere muniti <strong>di</strong> fondazioni adeguate, anche in relazione alla natura <strong>del</strong> substrato;<br />

- le strutture verticali, salvo <strong>di</strong>versa e specifica in<strong>di</strong>cazione, devono essere realizzate in muratura <strong>di</strong> pietrame<br />

regolare o <strong>di</strong> mattoni pieni o semipieni, con esecuzione a regola d’arte, ossia con spessori pieni, cantonali<br />

ben ammorsati e giunti <strong>di</strong> malta ridotti;<br />

- le superfici, se intonacate, devono essere realizzate con intonaci a base <strong>di</strong> calce o, solo nelle parti basamentali<br />

o in presenza <strong>di</strong> forte umi<strong>di</strong>tà, intonaci misti;<br />

- le aperture devono avere forma e <strong>di</strong>mensioni analoghe a quelle degli e<strong>di</strong>fici preesistenti, devono essere<br />

allineate in verticale garantendo il mantenimento <strong>di</strong> adeguati maschi murari e non devono comunque interessare<br />

parti staticamente rilevanti <strong>del</strong>le murature (cantonali, incroci a T, ecc.);<br />

- le coperture debbono essere a falde e avere struttura portante in legno e manto in coppi;<br />

- gli elementi <strong>di</strong> finitura devono essere analoghi a quelli degli e<strong>di</strong>fici preesistenti; i pluviali dovranno essere in<br />

rame a sezione tonda.<br />

- nel caso <strong>di</strong> ampliamenti, deve essere verificata l’interazione con il fabbricato preesistente, eventualmente<br />

adeguandone le fondazioni; deve essere inoltre garantito l’ingranamento con le strutture preesistenti,<br />

me<strong>di</strong>ante conci passanti e legature in legno (ra<strong>di</strong>camenti) o metallo (grappe e catene).<br />

13. Il cambio <strong>di</strong> destinazione agricola viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Programma Aziendale (PAMAA)<br />

con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la “non strumentalità” degli immobili all’utilizzo <strong>del</strong>l’azienda nel caso si tratti <strong>di</strong><br />

impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP), negli altri casi si applica la procedura <strong>del</strong>l’art. 45 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005.


64<br />

Art. 118 - Schede normative <strong>di</strong> riferimento per gli<br />

interventi<br />

Elenco in or<strong>di</strong>ne alfabetico <strong>del</strong>le schede:<br />

n° SP nome n° scheda rilievo<br />

173 a Corti (241)<br />

026 Acquaviva (010)<br />

253 Africo (209)<br />

067 Agresto (051)<br />

238 al Cerro (174)<br />

037 al Piano (018)<br />

237 Allevamento S. Uberto (122)<br />

249 Alpaia (201)<br />

125 Alpicello (188)<br />

030 Apparita (013)<br />

178 Avere (254)<br />

023 Bacciolina <strong>di</strong> Sopra (003)<br />

022 Bacciolina <strong>di</strong> Sotto (002)<br />

006 Bagnolo (077)<br />

164 Baronciole (235)<br />

212 Baroti (101)<br />

097 Bassa (090)<br />

247 Bellaria (165)<br />

227 Bell’aspetto (112)<br />

021 Belvedere (001)<br />

208 Bonelli (248)<br />

069 Boschetto (049)<br />

093 Bottegrino (086)<br />

245 Bracaletino (123)<br />

246 Bracaleto (172)<br />

061 Brulli <strong>di</strong> Sopra (048)<br />

060 Brulli <strong>di</strong> Sotto (039)<br />

071 Cabbiano (054)<br />

121 Caggio (147)<br />

002 Cambruna (028)<br />

007 Campo a Pulci (079)<br />

077 Campo alla Porta (061)<br />

124 Camporignano (215)<br />

057 Cannetto (035)<br />

148 Cantona-San Pietro (141)<br />

043 Capanna (033)<br />

009 Capretto (083)<br />

012 Casa al Vento (084)<br />

252 Casa Nuova (205)<br />

137 Casaccia (222)<br />

159 Casale (230)<br />

105bis Casali (136)<br />

105 Casali <strong>del</strong> Bosco (136)<br />

n° SP nome n° scheda rilievo<br />

024 Casanova (006)<br />

169 Casanuova (244)<br />

058 Casanuova (047)<br />

139 Casanuova (221)<br />

107 Casciano (145)<br />

055 Caselle (045)<br />

083 Casetta (070)<br />

203 Casetta (199)<br />

244 Casetto (171)<br />

028 Casine rosse (012)<br />

126 Casini (187)<br />

218 Casino <strong>di</strong> Quegna (105)<br />

066 Casino d’Orli-Acquerello (056)<br />

143 Casotto (228)<br />

172 Castagno (240)<br />

257 Castellaccio (211)<br />

119 Catelli (183)<br />

228 Celidonia (276)<br />

236 Cerrecchio (121)<br />

003 Cerreto (074)<br />

001 Cerri (026)<br />

202 Cetina Rossa (163)<br />

200 Cetina Scura (161)<br />

118 Cetinaglia (182)<br />

151 Cetinaglia (148)<br />

150 Cetinaglia II (149)<br />

183 Cetinarei (263)<br />

047 Ciabatta (029)<br />

100 Ciaini (128)<br />

166 Cilena (233)<br />

056 Civieri (037)<br />

094 Collina (085)<br />

210 Colloritto (236)<br />

075 Colombaino (068)<br />

214 Colombaio (102)<br />

076 Colombaio (060)<br />

070 Corbino (057)<br />

258 Coti (210)<br />

188 Cotorniano (270)<br />

019 Cucule, Ginepraia Ricavolo, Nuovo(131-132)<br />

117 Erta (181)<br />

162 Escaiole (232)<br />

049 Ficarella (027)


65<br />

n° SP nome n° scheda rilievo n° SP nome n° scheda rilievo<br />

168 Filicaia (242)<br />

217 Maggiano (104)<br />

034 Fonte al Salcio o Case Prime (021)<br />

073 Malarchia (059)<br />

091 Fontegaia (062)<br />

120 Mammellano (146)<br />

036 Fontelata (020)<br />

116 Mandria (180)<br />

101 Fontemora (127)<br />

233 Marmoraia (118)<br />

074 Fornaci (058)<br />

264 Masce (258)<br />

072 Fornaciaccia (055)<br />

180 Molignone (260)<br />

187 Frassineto (267)<br />

017 Molinaccio (134)<br />

225 Gabbriccio (111)<br />

109 Montauto (176)<br />

154 Gabbro (152)<br />

108 Monteborniano (175)<br />

087 Gaggiola (073)<br />

221 Montequegna (095)<br />

259 Gallena (250)<br />

158 Monterosso (193)<br />

008 Gentile (080)<br />

147 Monterotondo (144)<br />

142 Giovannelli (227)<br />

260 Monterotondo (252)<br />

029 Grecinella (019)<br />

053 Monti I (044)<br />

041 I So<strong>di</strong> (036)<br />

051 Monti II (043)<br />

254 Il Chiostro (208)<br />

052 Monti III (280)<br />

265 Il Poderaccio (259)<br />

223 Mucellena (110)<br />

011 Il Poggio (078)<br />

141 Mulino <strong>di</strong> Piettorri (226)<br />

132 La Capannina I (220)<br />

098 Murlo (091)<br />

130 La Capannina II (216)<br />

078 Nal<strong>di</strong>ni (064)<br />

131 La Casa (217)<br />

050 Nocione (042)<br />

196 La Casa (155)<br />

138 Olivuzzo (218)<br />

114 La Casetta (100)<br />

096 Olmo (089)<br />

209 La Casina (247)<br />

080 Ornetino (066)<br />

103 La Casina (138)<br />

079 Orneto (065)<br />

054 La Corsina (046)<br />

112 Ortali (185)<br />

250 La Croce (203)<br />

251 Osteria (204)<br />

248 La Fornace (200)<br />

197 Osteria <strong>del</strong>le Macchie (159)<br />

042 La Peschiera (034)<br />

189 Pagliano (269)<br />

106 La Poggiola (140)<br />

179 Palazzetto (253)<br />

230 La Senese (114)<br />

256 Palazzetto (207)<br />

163 La Serra (194)<br />

013 Palazzetto (124)<br />

255 La Suvera (206)<br />

081 Palazzetto (067)<br />

232 La Villa (117)<br />

088 Palombiano (071)<br />

149 L’Agresto (143)<br />

018 Panigale (133)<br />

005 L’Aiace (076)<br />

155 Para<strong>di</strong>so-Barbena (151)<br />

110 Lalleri (177)<br />

134 Peschiera (223)<br />

062 Lame (052)<br />

186 Petraiole (268)<br />

241 Le Fonti (169)<br />

129 Piaggia (212)<br />

176 Le Vergene (251)<br />

231 Piano (115)<br />

181 Le Vigne (261)<br />

004 Pietralata (075)<br />

020 Leccioli (130)<br />

242 Pietralata (167)<br />

111 Leoncelli (186)<br />

038 Pietranera (031)<br />

045 Liggiano (024)<br />

113 Pietrasanta (178)<br />

239 Lucerena (173)<br />

031 Pietrebianche (279)<br />

099 Maggiane (129)<br />

161 Pietti (234)


66<br />

n° SP nome n° scheda rilievo n° SP nome n° scheda rilievo<br />

140 Piettorri (225)<br />

263 S. Vittoria (257)<br />

136 Pila o S. Giulia (219)<br />

177 Salicotti (249)<br />

167 Pisturecci (237)<br />

262 Salvi (256)<br />

198 Podernovo (157)<br />

027 Sassi Bigi (011)<br />

048 Poggiarello (025)<br />

122 Scaparsi (189)<br />

190 Poggiarello (271)<br />

064 Schiavina (041)<br />

135 Poggio ai Gessi (229)<br />

192 Scopaie (273)<br />

243 Poggio Bruchi (168)<br />

261 Scopeto (255)<br />

063 Poggio Colonna (053)<br />

211 Scorgiano (099)<br />

025 Poggio Usimbar<strong>di</strong> (008)<br />

016 Sellate (126)<br />

092 Polvere (087)<br />

182 Selva (262)<br />

089 Pozzo (072)<br />

205 Selvatellino (196)<br />

219 pressi <strong>di</strong> Quegna (277)<br />

204 Selvatellona (195)<br />

216 presso Maggiano (278)<br />

235 Selvi (120)<br />

234 presso Marmoraia (119)<br />

215 Serina (103)<br />

160 Pulcinello (231)<br />

175 Sermena (246)<br />

044 Pusciano (023)<br />

174 Serminino (245)<br />

220 Quegna (106)<br />

086 Serraccia (274)<br />

102 Quercebrunelli (135)<br />

085 Serre <strong>di</strong> Sopra (097)<br />

156 Quercetello (191)<br />

084 Serre <strong>di</strong> Sotto (096)<br />

194 Querceto (154)<br />

082 Solaio (069)<br />

040 Ribatti (040)<br />

010 Sorbino (081)<br />

068 Ricciarello-Nocione (050)<br />

144 Spignano (092)<br />

046 Ripa (030)<br />

123 Stebbi (192)<br />

240 Ripostena (170)<br />

059 Stiattino (038)<br />

133 Ripu<strong>di</strong>ne (224)<br />

065 Tafogna (094)<br />

039 Rofena (032)<br />

191 Terracava (272)<br />

095 Ron<strong>di</strong>nicchio (088)<br />

115 Timignano (179)<br />

195 S. Antonio (158)<br />

152 Tremolini (150)<br />

207 S. Cecilia (198)<br />

222 Vanti (108)<br />

014 S. Donato (125)<br />

146 Vepri (142)<br />

213 S. Fiora (098)<br />

153 Vermignano (164)<br />

165 S. Gaetano (238)<br />

127 Vignavecchia (214)<br />

171 S. Giancarlo (239)<br />

033 Villa Dina-Villino (015)<br />

185 S. Giorgio e La Torre (265)<br />

032 Villa La Pergola-Case Bianche (014)<br />

145 S. Giovacchino (093)<br />

226 Villa S. Chimento (107)<br />

015 S. Giovanni (275)<br />

206 Villino Bazzani o Salicotti (197)<br />

201 S. Giovanni (162)<br />

224 Villino presso Casavanti (109)<br />

266 S. Giovanni (281)<br />

090 Volpaia (063)<br />

193 S. Giuseppe (153)<br />

104 S. Isidoro (137)<br />

128 S. Lorenzo (213)<br />

157 S. Maria (190)<br />

035 S. Maria (017)<br />

229 S. Maria (113)<br />

184 S. Michele (264)<br />

199 S. Regolo (160)


67<br />

Scheda normativa n° 001<br />

Scheda rilievo n° 026<br />

Podere Cerri<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la posizione paesaggistica e panoramica, per l’impianto planivolumetrico<br />

ed i caratteri degli e<strong>di</strong>fici; tutti i fabbricati sono stati quasi completamente recuperati con interventi<br />

sostanzialmente corretti e rispettosi <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente; si prevedono pertanto soltanto interventi<br />

<strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>lo stato attuale, senza ulteriori consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata o<br />

introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto locale per quanto riguarda lo spazio aperto - in particolare<br />

mantenendo inalterato il grande prato centrale -.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


68<br />

Scheda normativa n° 002<br />

Scheda rilievo n° 028<br />

Podere Cambruna<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la posizione paesaggistica e panoramica, per l’impianto planivolumetrico<br />

e per alcuni caratteri degli e<strong>di</strong>fici, soprattutto nel caso <strong>del</strong> fienile; tutti i fabbricati sono stati completamente<br />

recuperati senza alterazioni profonde; si prevedono pertanto interventi <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>lo stato attuale,<br />

senza ulteriori consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata o introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al<br />

contesto locale per quanto riguarda lo spazio aperto.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


69<br />

Scheda normativa n° 003<br />

Scheda rilievo n° 074<br />

Podere Cerreto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione ma ha subito trasformazioni molto rilevanti dal punto <strong>di</strong> vista e<strong>di</strong>lizio<br />

soprattutto a carico <strong>del</strong> nucleo principale e complessivamente versa in pessime con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> manutenzione<br />

per quanto concerne gli spazi aperti. Si prevede pertanto che il recupero già effettuato sull’ex fienile sia<br />

esteso agli altri annessi mentre un’operazione <strong>di</strong> riqualificazione generale dovrà interessare l’e<strong>di</strong>ficio principale<br />

e lo spazio <strong>di</strong> pertinenza.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>fici 003 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1. Dovranno essere mantenute le caratteristiche aperture con<br />

finitura a “salto <strong>di</strong> gatto”; eventuali nuove aperture, necessarie al fine <strong>di</strong> rendere abitabile gli immobili,<br />

dovranno, comunque, rispettare forme, proporzioni e composizione propria <strong>dei</strong> prospetti degli e<strong>di</strong>fici rurali.<br />

Viene ammesso l’adeguamento minimo <strong>del</strong>le altezze solo se necessario all’abitabilità degli spazi senza<br />

mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la forma <strong>del</strong>la copertura;<br />

e<strong>di</strong>fici 005 e 006: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 003, 004, 005, 006 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 001.


70<br />

Scheda normativa n° 004<br />

Scheda rilievo n° 075<br />

Podere Pietralata<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo presenta motivi <strong>di</strong> interesse per la posizione panoramica e l’esposizione ma risulta profondamente<br />

alterato dal punto <strong>di</strong> vista e<strong>di</strong>lizio e nell’impianto planivolumetrico, soprattutto a causa <strong>del</strong>la quantità e<br />

qualità <strong>dei</strong> corpi aggiunti e <strong>del</strong>l’accostamento stridente e <strong>del</strong>l’accumulo <strong>di</strong> elementi estranei . Pertanto<br />

non si ritiene opportuno vincolare integralmente il complesso. Tutti gli e<strong>di</strong>fici e manufatti esistenti, compresi i<br />

ruderi in C.A., dovranno essere demoliti ad eccezione degli e<strong>di</strong>fici principali (001 e 002).<br />

Potrà essere ricostruita una superficie complessiva non superiore a mq. 1.000 con destinazione turistico-ricettiva<br />

<strong>di</strong> tipo extra-alberghiero (ai sensi <strong>del</strong>l’art.45 comma 1b punto 2 <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i.).<br />

I nuovi e<strong>di</strong>fici dovranno avere al massimo due piani a valle e caratteristiche tipologiche compatibili con il<br />

contesto rurale, dovranno essere utilizzati materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e comunque con esse compatibili.<br />

Il trattamento degli spazi aperti sarà mantenuto nella situazione attuale, particolarmente gradevole per la<br />

semplicità degli materiali vegetali utilizzati: prato a raso, cespugli bassi in prossimità <strong>del</strong>la casa, rare alberature.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali. Dovrà essere effettuata<br />

la demolizione <strong>di</strong> tutte le superfetazioni e l’eliminazione <strong>del</strong> volume tecnico esterno in coerenza con<br />

l’impianto originario mantenendo gli elementi e le caratteristiche proprie <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento rurale;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 004, 005, 006, 007, 008, 009, 010 e 011: demolizione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;


71<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

Norme Transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).


72<br />

Scheda normativa n° 005<br />

Scheda rilievo n° 076<br />

Podere L’Aiace<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto bello per la posizione panoramica e paesaggistica e per il rapporto con l’andamento<br />

altimetrico <strong>del</strong> terreno, però gli ampliamenti e le opere <strong>di</strong> ristrutturazione compiuti lo hanno alterato molto<br />

sensibilmente, sia dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>l’impianto che da quello <strong>dei</strong> dettagli <strong>del</strong>le singole parti; pertanto<br />

si prevedono interventi <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale e <strong>di</strong> riqualificazione per quegli elementi che<br />

meno sono all’altezza <strong>del</strong>la qualità complessiva <strong>del</strong> luogo; per tutti gli e<strong>di</strong>fici è consentito l’uso <strong>del</strong>l’intonaco.<br />

Per gli spazi <strong>di</strong> pertinenza non sarà ammessa la realizzazione <strong>di</strong> altre consistenti superfici impermeabilizzate<br />

mentre dovranno essere tutelati le piantumazioni esistenti, senza l’introduzione <strong>di</strong> specie estranee al<br />

contesto rurale, ed i muri <strong>di</strong> contenimento.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, impiegando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, impiegando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


73<br />

Scheda normativa n° 006<br />

Scheda rilievo n° 077<br />

Podere Bagnolo<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito possiede buone qualità sia dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico che da quello e<strong>di</strong>lizio grazie al<br />

recupero che ne ha impe<strong>di</strong>to la scomparsa definitiva. L’operazione in corso <strong>di</strong> ultimazione ha portato ad<br />

un organismo che complessivamente rispecchia la grammatica e la sintassi compositiva <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia rurale,<br />

anche se non si ritiene <strong>del</strong> tutto corretto introdurre elementi estranei quali le finestrelle tonde o cambiare<br />

le proporzioni consuete ad esempio nella sporgenza <strong>del</strong>la copertura o nelle <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong>le aperture - in<br />

alcuni casi quasi quadrate -; comunque ciò che risulta più <strong>di</strong>ssonante è il rimo<strong>del</strong>lamento <strong>del</strong> terreno per<br />

l’ingresso al garage. Per quanto riguarda la sistemazione degli spazi aperti, la presenza <strong>del</strong> cantiere non<br />

consente valutazioni relative al caso particolare.<br />

Si prevedono pertanto interventi <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>lo stato attuale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


74<br />

Scheda normativa n° 007<br />

Scheda rilievo n° 079<br />

Podere Campo a Pulci<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica ma gli ampliamenti, le aggiunte e le opere <strong>di</strong><br />

ristrutturazione compiuti hanno da una parte alterato pesantemente le caratteristiche <strong>dei</strong> singoli elementi<br />

dall’altra hanno compromesso il potenziale equilibrio compositivo <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento; inoltre molti <strong>dei</strong> manufatti<br />

secondari sono in stato <strong>di</strong> avanzato degrado; pertanto si prevedono prioritariamente interventi <strong>di</strong><br />

riqualificazione nel quadro <strong>di</strong> un progetto complessivo che potrà attuarsi per singole fasi.<br />

Per gli spazi <strong>di</strong> pertinenza non sarà ammessa la realizzazione <strong>di</strong> altre consistenti superfici impermeabilizzate<br />

mentre dovranno essere tutelati le piantumazioni <strong>di</strong> pregio esistenti, senza l’introduzione <strong>di</strong> specie estranee<br />

al contesto rurale, e soprattutto l’aia-belvedere.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; la tettoia in corrispondenza <strong>del</strong>la scala a L e la loggia non potranno<br />

essere chiuse, nemmeno in modo temporaneo; è consentita piuttosto la demolizione e ricostruzione <strong>del</strong>la<br />

tettoia stessa, con medesimi materiali, con <strong>di</strong>mensioni proporzionate all’intero e<strong>di</strong>ficio;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, impiegando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


75<br />

Scheda normativa n° 008<br />

Scheda rilievo n° 080<br />

Podere Gentile<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito non presenta motivi rilevanti <strong>di</strong> interesse ma merita comunque <strong>di</strong> essere recuperato completamente,<br />

soprattutto per l’impianto planivolumetrico <strong>del</strong>la casa colonica; si prevedono pertanto interventi<br />

<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto e <strong>di</strong> riqualificazione per gli e<strong>di</strong>fici e per gli spazi aperti; non potrà<br />

essere aumentata in modo consistente la superficie impermeabilizzata, ma potranno essere rinnovate le<br />

pavimentazioni nella corte e sul retro; dovranno inoltre essere salvaguardate eventuali alberature <strong>di</strong> pregio.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è consentito il ripristino <strong>del</strong>l’intonaco; è ammessa inoltre la riapertura<br />

<strong>del</strong>le aperture tamponate in particolare nel caso <strong>del</strong>la loggia;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, impiegando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione e ricostruzione, impiegando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; non è<br />

consentita la chiusura sui lati;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è consentito l’uso <strong>del</strong>l’intonaco.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 003.


76<br />

Scheda normativa n° 009<br />

Scheda rilievo n° 083<br />

Podere Capretto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e per alcune <strong>del</strong>le caratteristiche degli elementi<br />

che lo compongono, soprattutto nel caso <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale. Essendo ormai completato il recupero<br />

<strong>del</strong>l’intero complesso, anche con cambiamento <strong>del</strong>la destinazione, si prevedono interventi <strong>di</strong> sostanziale<br />

mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale, da considerarsi estesi agli spazi aperti, che non dovranno perdere<br />

il loro più saliente carattere <strong>di</strong> semplicità; non sarà ammesso un consistente aumento <strong>del</strong>le superfici<br />

impermeabilizzate. Per quanto riguarda gli spazi “interme<strong>di</strong>”, cioè i pergolati e le tettoie, vista l’entità <strong>del</strong><br />

loro utilizzo, essi dovranno essere accuratamente mantenuti e realizzati con materiali decorosi e <strong>di</strong> buona<br />

qualità, pur essendo naturalmente a carattere non permanente e quin<strong>di</strong> facilmente removibili.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 per il volume a due piani e riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3 per il corpo<br />

ad un solo livello, utilizzando tecnologie, materiali e finiture omogenee al primo; è ammesso il ripristino<br />

<strong>del</strong>l’intonaco; dovrà essere mantenuta la gronda decorata in cotto;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è ammesso il ripristino <strong>del</strong>l’intonaco; dovrà essere mantenuta la gronda<br />

decorata in cotto; per il volume seminterrato sono consentiti interventi <strong>di</strong> manutenzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, salvaguardando le aperture con doppia cornice in mattoni.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


77<br />

Scheda normativa n° 010<br />

Scheda rilievo n° 081<br />

Podere Sorbino<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

1. L’intervento riguarda il recupero <strong>di</strong> alcuni inse<strong>di</strong>amenti rurali esistenti (P. Sorbino, P. Il Poggio, P. Casa al<br />

Vento, P. Leccioli, e P. Nuovo) presenti nell’area <strong>di</strong> Berignone e ricadenti nell’UTOE I. Il recupero degli e<strong>di</strong>fici<br />

è finalizzato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere possibile una maggiore<br />

fruibilità <strong>dei</strong> contesti naturalistici a fini turistici.<br />

2. Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

3. Il progetto dovrà essere supportato da “piano industriale” che <strong>di</strong>a conto <strong>del</strong>l’efficacia <strong>di</strong> lungo periodo<br />

degli interventi proposti sia per gli effetti innovativi sia rispetto alla loro congruità economica, sociale e<br />

occupazionale.<br />

4. L’obiettivo rende, inoltre, possibile il recupero funzionale e la valorizzazione degli e<strong>di</strong>fici presenti nell’area,<br />

che si trovano in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> forte degrado a causa <strong>del</strong> lungo abbandono, con l’introduzione <strong>di</strong> funzioni<br />

a destinazione turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione)<br />

per un totale massimo <strong>di</strong> 200 posti letto e <strong>dei</strong> relativi servizi <strong>di</strong> supporto. Il <strong>di</strong>mensionamento massimo, (relativamente<br />

ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE<br />

I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

5. L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

esteso a tutti i nuclei interessati e agli spazi aperti ad essi afferenti come in<strong>di</strong>viduati nelle presenti<br />

Schede e sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento”. Il Piano <strong>di</strong> Recupero in<strong>di</strong>viduerà opportune<br />

Unità Minime <strong>di</strong> Intervento. Gli e<strong>di</strong>fici Cucule e Ginepraia (SP 019), già recuperati a destinazione residenziale,<br />

potranno essere esclusi dal Piano <strong>di</strong> Recupero. La realizzazione <strong>del</strong>le nuove strutture ricettive è subor<strong>di</strong>nata<br />

a specifica convenzione con L’Amministrazione Comunale che ne <strong>di</strong>sciplini la gestione unitaria.<br />

6. Gli interventi vengono in<strong>di</strong>viduati tenendo conto <strong>del</strong>le caratteristiche architettoniche e <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong><br />

conservazione degli e<strong>di</strong>fici e riguardano l’adeguamento funzionale degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti ad essi


78<br />

connessi attraverso opere <strong>di</strong> consolidamento e risanamento conservativo. Per quegli e<strong>di</strong>fici meno qualificati<br />

dal punto <strong>di</strong> vista architettonico (P. Nuovo) vengono previsti interventi <strong>di</strong> sostituzione e<strong>di</strong>lizia. Il Piano <strong>di</strong><br />

Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche e <strong>del</strong> contesto paesistico, potrà in<strong>di</strong>viduare,<br />

sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione critica <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi e <strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong> degra<strong>di</strong>, categorie<br />

<strong>di</strong> intervento maggiormente aderenti alla reale situazione <strong>dei</strong> luoghi e degli e<strong>di</strong>fici.<br />

7. Il Piano <strong>di</strong> Recupero potrà essere esteso alle aree esterne al perimetro in<strong>di</strong>viduato nelle Schede e sulle<br />

tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento” esclusivamente al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare interventi sulla viabilità<br />

(carrabile, pedonale, equitabile, ecc.) e sugli spazi aperti con lo scopo <strong>di</strong> migliorare la fruibilità e l’accessibilità<br />

<strong>del</strong>l’area.<br />

8. Il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso agricola viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Programma Aziendale<br />

(PAMAA) con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la “non strumentalità” degli immobili all’utilizzo <strong>del</strong>l’azienda redatto in<br />

coor<strong>di</strong>namento ed in coerenza con il Piano <strong>di</strong> Recupero nel caso si tratti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP), negli<br />

altri casi si applica la procedura <strong>del</strong>l’art. 45 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

1. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto <strong>dei</strong> caratteri peculiari <strong>del</strong>le aree e mirati alla valorizzazione<br />

<strong>del</strong>le componenti ambientali, antropiche e naturalistiche. In particolare dovranno essere salvaguardati<br />

gli aspetti paesaggistici relativamente a vedute, punti panoramici, elementi antropici e naturali<br />

che contribuiscono alla caratterizzazione <strong>del</strong>le singole aree.<br />

2. Il Piano <strong>di</strong> Recupero dovrà in<strong>di</strong>viduare adeguate Unità Minime <strong>di</strong> Intervento (UMI) tenendo presente<br />

l’obiettivo primario legato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” nonché al recupero <strong>del</strong> patrimonio<br />

e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />

3. Nella realizzazione <strong>di</strong> tutti gli interventi dovrà essere rispettata la <strong>di</strong>versità biologica e ambientale <strong>del</strong>le<br />

specie arboree e vegetali che costituiscono elemento <strong>di</strong> riconoscimento <strong>del</strong> paesaggio evitando interventi<br />

e/o integrazioni arboree e/o vegetali non coerenti con il contesto ecologico locale e che alterino la percezione<br />

naturale <strong>dei</strong> paesaggi.<br />

4. Negli interventi <strong>di</strong> recupero degli e<strong>di</strong>fici esistenti sono da rispettare le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />

- sono, <strong>di</strong> norma, consentiti la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione interna in modo da adeguare gli spazi alle nuove<br />

destinazioni e l’introduzione <strong>di</strong> impianti tecnologici, purché nel rispetto degli elementi tipologici, formali e<br />

strutturali;<br />

- le mo<strong>di</strong>fiche <strong>dei</strong> prospetti, ove ammesse, dovranno rispettare regole <strong>di</strong> forme e proporzioni riconoscibili<br />

negli impaginati esistenti e nell’e<strong>di</strong>lizia rurale locale;<br />

- non sono ammesse elementi <strong>di</strong> recinzione o <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza anche se composti da<br />

elementi vegetali.<br />

5. Il progetto dovrà essere connotato, per tutti gli interventi, <strong>del</strong>la massima attenzione all’inserimento paesaggistico,<br />

alle sistemazione esterne e al trattamento <strong>di</strong> suolo, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno nel<br />

rispetto <strong>del</strong>la morfologia esistente e evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong><br />

terra e che possano alterare la conformazione attuale <strong>del</strong> terreno, in particolare:<br />

- la viabilità interna sarà costituita dalla riqualificazione o dall’adeguamento <strong>del</strong>le strade esistenti;<br />

- il tracciato <strong>di</strong> eventuali percorsi pedonali dovrà essere improntato a linearità e razionalità nel rispetto <strong>del</strong>la<br />

conformazione <strong>del</strong> terreno;<br />

- per quanto riguarda gli spazi <strong>di</strong> sosta e per gli spazi aperti si dovranno adottare soluzioni “leggere”, impiegando<br />

forme semplici e materiali locali e per quanto possibile naturali. I percorsi carrabili non dovranno<br />

essere pavimentati e i parcheggi potranno essere realizzati con materiali permeabili o semipermeabili e<br />

saranno localizzati in prossimità <strong>del</strong>le strade esistenti, saranno <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione limitata per un massimo <strong>di</strong> 30<br />

posti auto e potranno essere coperti da pergolati con strutture leggere (legno o metallo). Sono vietate in<br />

ogni caso le autorimesse interrate;<br />

- viene, <strong>di</strong> norma, consentito l’impiego <strong>di</strong> superfici impermeabili per gli spazi a ridosso degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong>la


79<br />

piscina o relativamente alle pavimentazioni <strong>di</strong> spazi esterni pavimentati esistenti quali aie, corti ecc.;<br />

dovrà essere messo a punto per l’intera area un dettagliato progetto <strong>di</strong> suolo con accurata definizione<br />

<strong>del</strong>le specie arboree e degli arbusti, che dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti con il contesto<br />

ecologico locale e appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione rurale, salvaguardando, comunque, il più possibile, il contesto<br />

attuale e tutte le alberature esistenti.<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo che ricade nel Sottosistema ambientale V1.2 è situato in un luogo piuttosto isolato ma non <strong>di</strong>stante<br />

da <strong>Casole</strong> capoluogo e presenta motivi <strong>di</strong> interesse, nonostante le pessime con<strong>di</strong>zioni nelle quali versa.<br />

Sono ancora chiaramente riconoscibili i caratteri originari <strong>dei</strong> fabbricati, anche se degradati. L’intervento<br />

previsto dovrà corrispondere ad una ricostruzione <strong>dei</strong> volumi preesistenti secondo tecnologie, materiali<br />

e finiture tra<strong>di</strong>zionali, recuperando e risanando per quanto possibile le strutture superstiti e comunque<br />

tenendo presente quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 109 comma 7 bis <strong>del</strong>le presenti N.T.A. Il progetto dovrà contemplare<br />

anche la risistemazione degli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza, oggi completamente soffocati dalla vegetazione<br />

infestante, secondo modalità e forme coerenti al contesto rurale.<br />

Il complesso sarà destinato ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo<br />

Regolamento d’attuazione). Il numero <strong>di</strong> posti letto dovrà essere in<strong>di</strong>viduato, nell’ambito <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero,<br />

tenendo conto <strong>del</strong>la capacità e <strong>dei</strong> caratteri tipologici e <strong>di</strong>stributivi degli e<strong>di</strong>fici e, comunque, <strong>del</strong><br />

numero complessivo ammesso per l’intero intervento (200 p.l. - Schede SP010, SP011, SP012, SP019, SP020 cfr.<br />

scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” - Allegato B presenti N.T.A.).<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 002: restauro come definito all’art. 113 <strong>del</strong>le presenti N.T.A.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero esteso alle Schede SP011, SP012, SP019, SP020.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).


80<br />

Scheda normativa n° 011<br />

Scheda rilievo n° 078<br />

Podere Il Poggio<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

1. L’intervento riguarda il recupero <strong>di</strong> alcuni inse<strong>di</strong>amenti rurali esistenti (P. Sorbino, P. Il Poggio, P. Casa al<br />

Vento, P. Leccioli, e P. Nuovo) presenti nell’area <strong>di</strong> Berignone e ricadenti nell’UTOE I. Il recupero degli e<strong>di</strong>fici<br />

è finalizzato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere possibile una maggiore<br />

fruibilità <strong>dei</strong> contesti naturalistici a fini turistici.<br />

2. Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

3. Il progetto dovrà essere supportato da “piano industriale” che <strong>di</strong>a conto <strong>del</strong>l’efficacia <strong>di</strong> lungo periodo<br />

degli interventi proposti sia per gli effetti innovativi sia rispetto alla loro congruità economica, sociale e occupazionale.<br />

4. L’obiettivo rende, inoltre, possibile il recupero funzionale e la valorizzazione degli e<strong>di</strong>fici presenti nell’area,<br />

che si trovano in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> forte degrado a causa <strong>del</strong> lungo abbandono, con l’introduzione <strong>di</strong> funzioni<br />

a destinazione turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione)<br />

per un totale massimo <strong>di</strong> 200 posti letto e <strong>dei</strong> relativi servizi <strong>di</strong> supporto. Il <strong>di</strong>mensionamento massimo, (relativamente<br />

ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE<br />

I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

5. L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

esteso a tutti i nuclei interessati e agli spazi aperti ad essi afferenti come in<strong>di</strong>viduati nelle presenti Schede<br />

e sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento”. Il Piano <strong>di</strong> Recupero in<strong>di</strong>viduerà opportune Unità<br />

Minime <strong>di</strong> Intervento. Gli e<strong>di</strong>fici Cucule e Ginepraia (SP 019), già recuperati a destinazione residenziale,<br />

potranno essere esclusi dal Piano <strong>di</strong> Recupero. La realizzazione <strong>del</strong>le nuove strutture ricettive è subor<strong>di</strong>nata<br />

a specifica convenzione con L’Amministrazione Comunale che ne <strong>di</strong>sciplini la gestione unitaria.<br />

6. Gli interventi vengono in<strong>di</strong>viduati tenendo conto <strong>del</strong>le caratteristiche architettoniche e <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong><br />

conservazione degli e<strong>di</strong>fici e riguardano l’adeguamento funzionale degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti ad essi


81<br />

connessi attraverso opere <strong>di</strong> consolidamento e risanamento conservativo. Per quegli e<strong>di</strong>fici meno qualificati<br />

dal punto <strong>di</strong> vista architettonico (P. Nuovo) vengono previsti interventi <strong>di</strong> sostituzione e<strong>di</strong>lizia. Il Piano <strong>di</strong><br />

Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche e <strong>del</strong> contesto paesistico, potrà in<strong>di</strong>viduare,<br />

sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione critica <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi e <strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong> degra<strong>di</strong>, categorie<br />

<strong>di</strong> intervento maggiormente aderenti alla reale situazione <strong>dei</strong> luoghi e degli e<strong>di</strong>fici.<br />

7. Il Piano <strong>di</strong> Recupero potrà essere esteso alle aree esterne al perimetro in<strong>di</strong>viduato nelle Schede e sulle<br />

tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento” esclusivamente al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare interventi sulla viabilità<br />

(carrabile, pedonale, equitabile, ecc.) e sugli spazi aperti con lo scopo <strong>di</strong> migliorare la fruibilità e l’accessibilità<br />

<strong>del</strong>l’area.<br />

8. Il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso agricola viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Programma Aziendale (PA-<br />

MAA) con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la “non strumentalità” degli immobili all’utilizzo <strong>del</strong>l’azienda redatto in coor<strong>di</strong>namento<br />

ed in coerenza con il Piano <strong>di</strong> Recupero nel caso si tratti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP), negli altri<br />

casi si applica la procedura <strong>del</strong>l’art. 45 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

1. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto <strong>dei</strong> caratteri peculiari <strong>del</strong>le aree e mirati alla valorizzazione<br />

<strong>del</strong>le componenti ambientali, antropiche e naturalistiche. In particolare dovranno essere salvaguardati<br />

gli aspetti paesaggistici relativamente a vedute, punti panoramici, elementi antropici e naturali<br />

che contribuiscono alla caratterizzazione <strong>del</strong>le singole aree.<br />

2. Il Piano <strong>di</strong> Recupero dovrà in<strong>di</strong>viduare adeguate Unità Minime <strong>di</strong> Intervento (UMI) tenendo presente<br />

l’obiettivo primario legato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” nonché al recupero <strong>del</strong> patrimonio<br />

e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />

3. Nella realizzazione <strong>di</strong> tutti gli interventi dovrà essere rispettata la <strong>di</strong>versità biologica e ambientale <strong>del</strong>le<br />

specie arboree e vegetali che costituiscono elemento <strong>di</strong> riconoscimento <strong>del</strong> paesaggio evitando interventi<br />

e/o integrazioni arboree e/o vegetali non coerenti con il contesto ecologico locale e che alterino la percezione<br />

naturale <strong>dei</strong> paesaggi.<br />

4. Negli interventi <strong>di</strong> recupero degli e<strong>di</strong>fici esistenti sono da rispettare le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />

- sono, <strong>di</strong> norma, consentiti la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione interna in modo da adeguare gli spazi alle nuove<br />

destinazioni e l’introduzione <strong>di</strong> impianti tecnologici, purché nel rispetto degli elementi tipologici, formali e<br />

strutturali;<br />

- le mo<strong>di</strong>fiche <strong>dei</strong> prospetti, ove ammesse, dovranno rispettare regole <strong>di</strong> forme e proporzioni riconoscibili<br />

negli impaginati esistenti e nell’e<strong>di</strong>lizia rurale locale;<br />

- non sono ammesse elementi <strong>di</strong> recinzione o <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza anche se composti da<br />

elementi vegetali.<br />

5. Il progetto dovrà essere connotato, per tutti gli interventi, <strong>del</strong>la massima attenzione all’inserimento paesaggistico,<br />

alle sistemazione esterne e al trattamento <strong>di</strong> suolo, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno nel<br />

rispetto <strong>del</strong>la morfologia esistente e evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong><br />

terra e che possano alterare la conformazione attuale <strong>del</strong> terreno, in particolare:<br />

- la viabilità interna sarà costituita dalla riqualificazione o dall’adeguamento <strong>del</strong>le strade esistenti;<br />

- il tracciato <strong>di</strong> eventuali percorsi pedonali dovrà essere improntato a linearità e razionalità nel rispetto <strong>del</strong>la<br />

conformazione <strong>del</strong> terreno;<br />

- per quanto riguarda gli spazi <strong>di</strong> sosta e per gli spazi aperti si dovranno adottare soluzioni “leggere”, impiegando<br />

forme semplici e materiali locali e per quanto possibile naturali. I percorsi carrabili non dovranno<br />

essere pavimentati e i parcheggi potranno essere realizzati con materiali permeabili o semipermeabili e<br />

saranno localizzati in prossimità <strong>del</strong>le strade esistenti, saranno <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione limitata per un massimo <strong>di</strong> 30<br />

posti auto e potranno essere coperti da pergolati con strutture leggere (legno o metallo). Sono vietate in<br />

ogni caso le autorimesse interrate;<br />

- viene, <strong>di</strong> norma, consentito l’impiego <strong>di</strong> superfici impermeabili per gli spazi a ridosso degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong>la


82<br />

piscina o relativamente alle pavimentazioni <strong>di</strong> spazi esterni pavimentati esistenti quali aie, corti ecc.;<br />

dovrà essere messo a punto per l’intera area un dettagliato progetto <strong>di</strong> suolo con accurata definizione<br />

<strong>del</strong>le specie arboree e degli arbusti, che dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti con il contesto<br />

ecologico locale e appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione rurale, salvaguardando, comunque, il più possibile, il contesto<br />

attuale e tutte le alberature esistenti.<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema ambientale V1.2, è <strong>di</strong> notevole pregio sia dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico<br />

sia per quanto riguarda l’impianto planivolumetrico assimilabile ad un nucleo fortificato emergente<br />

dal bosco. Purtroppo gli e<strong>di</strong>fici versano in pessime con<strong>di</strong>zioni, peggiorate continuamente dall’abbandono,<br />

e richiedono un urgente intervento <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> recupero; per alcune parti si ritiene necessaria<br />

la ricostruzione e comunque tenendo presente quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 109 comma 7bis <strong>del</strong>le presenti N.T.A.<br />

Per questi motivi l’intervento si prospetta molto rilevante e <strong>del</strong>icato e pertanto si prevede che venga messo<br />

a punto un piano attuativo in grado <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re adeguatamente le analisi <strong>di</strong> quanto esiste ed esisteva<br />

allo scopo <strong>di</strong> proporre soluzioni corrette per il recupero complessivo <strong>del</strong> podere.<br />

Il progetto dovrà accuratamente definire anche il trattamento <strong>del</strong> suolo, limitando, in linea <strong>di</strong> massima, alle<br />

sole corti le superfici impermeabilizzate; dovranno inoltre essere salvaguardate le alberature <strong>di</strong> pregio. Tema<br />

ulteriore <strong>di</strong> indagine e <strong>di</strong> progetto sarà anche quello <strong>del</strong>l’accessibilità all’ambito.<br />

Il complesso sarà destinato ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo<br />

Regolamento d’attuazione). Il numero <strong>di</strong> posti letto dovrà essere in<strong>di</strong>viduato, nell’ambito <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero,<br />

tenendo conto <strong>del</strong>la capacità e <strong>dei</strong> caratteri tipologici e <strong>di</strong>stributivi degli e<strong>di</strong>fici e, comunque, <strong>del</strong><br />

numero complessivo ammesso per l’intero intervento (200 p.l. - Schede SP010, SP011, SP012, SP019, SP020 cfr.<br />

scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” - Allegato B presenti N.T.A.).<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 002: restauro come definito all’art. 113 <strong>del</strong>le presenti N.T.A.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero esteso alle Schede SP010, SP012, SP019, SP020.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).


83<br />

Scheda normativa n° 012<br />

Scheda rilievo n° 084<br />

Podere Casa al Vento<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

1. L’intervento riguarda il recupero <strong>di</strong> alcuni inse<strong>di</strong>amenti rurali esistenti (P. Sorbino, P. Il Poggio, P. Casa al<br />

Vento, P. Leccioli, e P. Nuovo) presenti nell’area <strong>di</strong> Berignone e ricadenti nell’UTOE I. Il recupero degli e<strong>di</strong>fici<br />

è finalizzato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere possibile una maggiore<br />

fruibilità <strong>dei</strong> contesti naturalistici a fini turistici.<br />

2. Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

3. Il progetto dovrà essere supportato da “piano industriale” che <strong>di</strong>a conto <strong>del</strong>l’efficacia <strong>di</strong> lungo periodo<br />

degli interventi proposti sia per gli effetti innovativi sia rispetto alla loro congruità economica, sociale e occupazionale.<br />

4. L’obiettivo rende, inoltre, possibile il recupero funzionale e la valorizzazione degli e<strong>di</strong>fici presenti nell’area,<br />

che si trovano in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> forte degrado a causa <strong>del</strong> lungo abbandono, con l’introduzione <strong>di</strong> funzioni<br />

a destinazione turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione)<br />

per un totale massimo <strong>di</strong> 200 posti letto e <strong>dei</strong> relativi servizi <strong>di</strong> supporto. Il <strong>di</strong>mensionamento massimo, (relativamente<br />

ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE<br />

I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

5. L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

esteso a tutti i nuclei interessati e agli spazi aperti ad essi afferenti come in<strong>di</strong>viduati nelle presenti Schede<br />

e sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento”. Il Piano <strong>di</strong> Recupero in<strong>di</strong>viduerà opportune Unità<br />

Minime <strong>di</strong> Intervento. Gli e<strong>di</strong>fici Cucule e Ginepraia (SP 019), già recuperati a destinazione residenziale,<br />

potranno essere esclusi dal Piano <strong>di</strong> Recupero. La realizzazione <strong>del</strong>le nuove strutture ricettive è subor<strong>di</strong>nata<br />

a specifica convenzione con L’Amministrazione Comunale che ne <strong>di</strong>sciplini la gestione unitaria.<br />

6. Gli interventi vengono in<strong>di</strong>viduati tenendo conto <strong>del</strong>le caratteristiche architettoniche e <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong><br />

conservazione degli e<strong>di</strong>fici e riguardano l’adeguamento funzionale degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti ad essi


84<br />

connessi attraverso opere <strong>di</strong> consolidamento e risanamento conservativo. Per quegli e<strong>di</strong>fici meno qualificati<br />

dal punto <strong>di</strong> vista architettonico (P. Nuovo) vengono previsti interventi <strong>di</strong> sostituzione e<strong>di</strong>lizia. Il Piano <strong>di</strong><br />

Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche e <strong>del</strong> contesto paesistico, potrà in<strong>di</strong>viduare,<br />

sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione critica <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi e <strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong> degra<strong>di</strong>, categorie<br />

<strong>di</strong> intervento maggiormente aderenti alla reale situazione <strong>dei</strong> luoghi e degli e<strong>di</strong>fici.<br />

7. Il Piano <strong>di</strong> Recupero potrà essere esteso alle aree esterne al perimetro in<strong>di</strong>viduato nelle Schede e sulle<br />

tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento” esclusivamente al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare interventi sulla viabilità<br />

(carrabile, pedonale, equitabile, ecc.) e sugli spazi aperti con lo scopo <strong>di</strong> migliorare la fruibilità e l’accessibilità<br />

<strong>del</strong>l’area.<br />

8. Il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso agricola viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Programma Aziendale (PA-<br />

MAA) con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la “non strumentalità” degli immobili all’utilizzo <strong>del</strong>l’azienda redatto in coor<strong>di</strong>namento<br />

ed in coerenza con il Piano <strong>di</strong> Recupero nel caso si tratti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP), negli altri<br />

casi si applica la procedura <strong>del</strong>l’art. 45 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

1. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto <strong>dei</strong> caratteri peculiari <strong>del</strong>le aree e mirati alla valorizzazione<br />

<strong>del</strong>le componenti ambientali, antropiche e naturalistiche. In particolare dovranno essere salvaguardati<br />

gli aspetti paesaggistici relativamente a vedute, punti panoramici, elementi antropici e naturali<br />

che contribuiscono alla caratterizzazione <strong>del</strong>le singole aree.<br />

2. Il Piano <strong>di</strong> Recupero dovrà in<strong>di</strong>viduare adeguate Unità Minime <strong>di</strong> Intervento (UMI) tenendo presente<br />

l’obiettivo primario legato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” nonché al recupero <strong>del</strong> patrimonio<br />

e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />

3. Nella realizzazione <strong>di</strong> tutti gli interventi dovrà essere rispettata la <strong>di</strong>versità biologica e ambientale <strong>del</strong>le<br />

specie arboree e vegetali che costituiscono elemento <strong>di</strong> riconoscimento <strong>del</strong> paesaggio evitando interventi<br />

e/o integrazioni arboree e/o vegetali non coerenti con il contesto ecologico locale e che alterino la percezione<br />

naturale <strong>dei</strong> paesaggi.<br />

4. Negli interventi <strong>di</strong> recupero degli e<strong>di</strong>fici esistenti sono da rispettare le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />

- sono, <strong>di</strong> norma, consentiti la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione interna in modo da adeguare gli spazi alle nuove<br />

destinazioni e l’introduzione <strong>di</strong> impianti tecnologici, purché nel rispetto degli elementi tipologici, formali e<br />

strutturali;<br />

- le mo<strong>di</strong>fiche <strong>dei</strong> prospetti, ove ammesse, dovranno rispettare regole <strong>di</strong> forme e proporzioni riconoscibili<br />

negli impaginati esistenti e nell’e<strong>di</strong>lizia rurale locale;<br />

- non sono ammesse elementi <strong>di</strong> recinzione o <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza anche se composti da<br />

elementi vegetali.<br />

5. Il progetto dovrà essere connotato, per tutti gli interventi, <strong>del</strong>la massima attenzione all’inserimento paesaggistico,<br />

alle sistemazione esterne e al trattamento <strong>di</strong> suolo, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno nel<br />

rispetto <strong>del</strong>la morfologia esistente e evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong><br />

terra e che possano alterare la conformazione attuale <strong>del</strong> terreno, in particolare:<br />

- la viabilità interna sarà costituita dalla riqualificazione o dall’adeguamento <strong>del</strong>le strade esistenti;<br />

- il tracciato <strong>di</strong> eventuali percorsi pedonali dovrà essere improntato a linearità e razionalità nel rispetto <strong>del</strong>la<br />

conformazione <strong>del</strong> terreno;<br />

- per quanto riguarda gli spazi <strong>di</strong> sosta e per gli spazi aperti si dovranno adottare soluzioni “leggere”, impiegando<br />

forme semplici e materiali locali e per quanto possibile naturali. I percorsi carrabili non dovranno<br />

essere pavimentati e i parcheggi potranno essere realizzati con materiali permeabili o semipermeabili e<br />

saranno localizzati in prossimità <strong>del</strong>le strade esistenti, saranno <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione limitata per un massimo <strong>di</strong> 30<br />

posti auto e potranno essere coperti da pergolati con strutture leggere (legno o metallo). Sono vietate in<br />

ogni caso le autorimesse interrate;<br />

- viene, <strong>di</strong> norma, consentito l’impiego <strong>di</strong> superfici impermeabili per gli spazi a ridosso degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong>la


85<br />

piscina o relativamente alle pavimentazioni <strong>di</strong> spazi esterni pavimentati esistenti quali aie, corti ecc.;<br />

dovrà essere messo a punto per l’intera area un dettagliato progetto <strong>di</strong> suolo con accurata definizione<br />

<strong>del</strong>le specie arboree e degli arbusti, che dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti con il contesto<br />

ecologico locale e appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione rurale, salvaguardando, comunque, il più possibile, il contesto<br />

attuale e tutte le alberature esistenti.<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema ambientale V1.2, è molto interessante per la posizione panoramica<br />

ed il contesto paesaggistico e anche per l’articolazione volumetrica <strong>del</strong> corpo principale con gli annessi<br />

giustapposti ad est. I fabbricati sono molto degradati e alcuni sono ad<strong>di</strong>rittura in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> rudere.<br />

L’intervento <strong>di</strong> recupero si configura, quin<strong>di</strong>, come operazione molto rilevante e molto <strong>del</strong>icata, che necessita<br />

<strong>del</strong>la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un progetto dettagliato basato su analisi e ricerche approfon<strong>di</strong>te per mettere<br />

a punto le soluzioni più appropriate per il consolidamento e il risanamento <strong>del</strong>le strutture e per l’eventuale<br />

ricostruzione <strong>del</strong>le parti crollate, senza aumenti <strong>di</strong> superficie coperta ma ammettendo l’adeguamento <strong>del</strong>le<br />

altezze interne alle normative vigenti e comunque tenendo presente quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 109 comma 7<br />

bis <strong>del</strong>le presenti N.T.A. Nella definizione <strong>del</strong> trattamento <strong>del</strong> suolo, dovrà essere salvaguardata l’aia esistente.<br />

Dovrà essere inoltre affrontato il tema <strong>del</strong>l’accessibilità al luogo, attualmente piuttosto <strong>di</strong>fficoltosa.<br />

Il complesso sarà destinato ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo<br />

Regolamento d’attuazione). Il numero <strong>di</strong> posti letto dovrà essere in<strong>di</strong>viduato, nell’ambito <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero,<br />

tenendo conto <strong>del</strong>la capacità e <strong>dei</strong> caratteri tipologici e <strong>di</strong>stributivi degli e<strong>di</strong>fici e, comunque, <strong>del</strong><br />

numero complessivo ammesso per l’intero intervento (200 p.l. - Schede SP010, SP011, SP012, SP019, SP020 cfr.<br />

scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” - Allegato B presenti N.T.A.).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con il ripristino <strong>del</strong>l’intonaco;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: demolizione con ricostruzione, recuperando per quanto possibile le strutture ed i materiali<br />

superstiti, utilizzando tecnologie e finiture omogenee a quelle <strong>del</strong>l’intero nucleo;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione con ricostruzione, recuperando per quanto possibile le strutture ed i materiali<br />

superstiti, utilizzando tecnologie e finiture omogenee a quelle <strong>del</strong>l’intero nucleo.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero esteso alle Schede SP010, SP011, SP019, SP020.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).


86<br />

Scheda normativa n° 013<br />

Scheda rilievo n° 124<br />

Podere Palazzetto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è stato oggetto <strong>di</strong> trasformazioni sostanziali consistenti sia nell’alterazione degli e<strong>di</strong>fici originari sia<br />

nell’aggiunta <strong>di</strong> nuovi manufatti che nulla hanno a che fare con i caratteri <strong>del</strong> podere. Pertanto si prevede<br />

il mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto senza vincolo <strong>di</strong> conservazione per i manufatti recenti o ristrutturati.<br />

Anche per gli spazi aperti dovrà essere sostanzialmente mantenuto l’impianto attuale, senza utilizzare elementi<br />

e schemi estranei al contesto rurale; non è ammesso un consistente aumento <strong>del</strong>le aree impermeabilizzate;<br />

per salvaguardare le visuali panoramiche dovranno essere pre<strong>di</strong>sposte <strong>del</strong>le barriere vegetali in<br />

prossimità <strong>dei</strong> capannoni per l’allevamento.<br />

Il progetto dovrà essere corredato da opportune analisi progettuali che <strong>di</strong>mostrino le caratteristiche migliorative<br />

dal punto <strong>di</strong> vista idraulico, tecnico-agronomico e paesistico ambientale, in particolare, considerato<br />

che l’intervento ricade in ambito territoriale per il quale il PTC ha in<strong>di</strong>viduato quali emergenze <strong>del</strong> paesaggio<br />

la tessitura agraria a maglia me<strong>di</strong>a nel caso <strong>del</strong>la scheda 13, per questo particolare tipo <strong>di</strong> tessitura<br />

agraria devono essere evitati ulteriori accorpamenti e rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> suolo.<br />

La scheda in<strong>di</strong>vidua l’area <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici come schema <strong>di</strong> massima, che dovrà comunque essere<br />

ridefinito in sede progettuale, pur all’interno <strong>del</strong>lo schema suddetto, evitando cesure con il circostante<br />

paesaggio agricolo, sulla base <strong>del</strong>le caratteristiche morfologiche <strong>del</strong> terreno, <strong>del</strong> reticolo idrografico, <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>tura<br />

colturale preesistente, <strong>del</strong>la configurazione particellare <strong>del</strong> catasto Leopol<strong>di</strong>no se esistente.<br />

e<strong>di</strong>fici 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con demolizione <strong>del</strong> recinto e sostituzione <strong>del</strong>la parte in blocchi con<br />

materiali omogenei al fabbricato antico;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4;


87<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione con ricostruzione <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio ad un solo livello con superficie netta non<br />

superiore a quella esistente aumentata <strong>del</strong> 50%, con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, e 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 003, 004 e 005.


88<br />

Scheda normativa n° 014<br />

Scheda rilievo n° 125<br />

Case S. Donato<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> S. Donato occupa una posizione panoramica molto bella ed è caratterizzato da molti<br />

e<strong>di</strong>fici interessanti nella consistenza ed articolazione volumetrica, nella <strong>di</strong>sposizione e nel dettaglio costruttivo.<br />

Per la parte già ampliamente recuperata <strong>del</strong>la villa e <strong>del</strong>l’ex fienile lungo la strada si prevedono<br />

esclusivamente interventi <strong>di</strong> conservazione atti alla tutela <strong>dei</strong> manufatti e <strong>del</strong>la loro pertinenza. Per la casa<br />

colonica e l’annesso a valle si prevede invece un intervento unitario che permetta il riuso <strong>dei</strong> volumi e<br />

la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> quanto ancora meritevole e allo stesso tempo passibile <strong>di</strong> recupero, attraverso il quale<br />

saranno definiti anche i percorsi <strong>di</strong> accesso ed il trattamento <strong>del</strong> suolo, utilizzando schemi ed elementi<br />

appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione ed al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione con ricostruzione in conformità alla superficie coperta, all’altezza e alla sagoma<br />

esistenti, eccettuati i due piccoli volumi a<strong>di</strong>acenti che dovranno essere eliminati; le aperture potranno<br />

essere <strong>di</strong>fferenti da quelle attuali ed il volume potrà essere chiuso su tutti i lati; tecnologie, materiali e finiture<br />

dovranno essere <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 004; intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad<br />

autorizzazione per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 003, da attuarsi unitariamente.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 003.


89<br />

Scheda normativa n° 015<br />

Scheda rilievo n° 275<br />

Casa S. Giovanni<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione ed il rapporto con il terreno, per l’impianto planivolumetrico e per<br />

le caratteristiche degli elementi che lo compongono. L’operazione <strong>di</strong> recupero compiuta nei riguar<strong>di</strong> <strong>del</strong>la<br />

casa colonica e <strong>del</strong>la carraia giustapposta è completata dall’eliminazione <strong>dei</strong> manufatti <strong>di</strong> tipo industriale,<br />

totalmente estranei al contesto. Pertanto sono previsti esclusivamente interventi <strong>di</strong> conservazione per gli<br />

e<strong>di</strong>fici antichi. Per quanto riguarda gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto complessivo<br />

coerente al contesto rurale, comprendendo la riqualificazione degli spazi precedentemente occupati dai<br />

capannoni; è consentita la realizzazione <strong>di</strong> una piscina, purchè ciò non comporti rimo<strong>del</strong>lamenti tali da<br />

alterare l’andamento attuale <strong>del</strong> terreno.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione senza ricostruzione, con rimozione <strong>del</strong> basamento in c.a. <strong>dei</strong> capannoni preesistenti.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


90<br />

Scheda normativa n° 016<br />

Scheda rilievo n° 126<br />

Casa Sellate<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e per alcuni caratteri originari <strong>del</strong> nucleo <strong>del</strong>la<br />

casa colonica, sopravvissuti ai tanti rimaneggiamenti ed alle superfetazioni, apprezzabili soprattutto nei<br />

prospetti molto chiusi verso valle; completamente <strong>di</strong>verso è il giu<strong>di</strong>zio sulla parte più propriamente de<strong>di</strong>cata<br />

all’attività agricola e <strong>di</strong> allevamento, che, pur occupando uno spazio <strong>di</strong> pari se non maggiore valore<br />

paesaggistico, non possiede alcuna qualità nè dal punto <strong>di</strong> vista e<strong>di</strong>lizio nè tantomeno inse<strong>di</strong>ativo. Pertanto<br />

si prevedono interventi <strong>di</strong> sostanziale mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale per quanto riguarda la parte a nord<br />

<strong>del</strong>la strada e <strong>di</strong> riqualificazione per l’altra; nel caso <strong>di</strong> quest’ultima si dovranno pre<strong>di</strong>sporre idonei sistemi <strong>di</strong><br />

riduzione <strong>del</strong>l’impatto ambientale utilizzando elementi vegetali opportuni; non si ammette la realizzazione <strong>di</strong><br />

consistenti nuove superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; sono ammesse mo<strong>di</strong>fiche ai prospetti <strong>del</strong> volume a nord, più recente,<br />

alla terrazza ed alle scale esterne;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003, 004 e 006: riqualificazione<strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>fici 005 e 007: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità; intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione per l’e<strong>di</strong>ficio<br />

001.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 005 e 007 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 003, 004 e 006.


91<br />

Scheda normativa n° 017<br />

Scheda rilievo n° 134<br />

Casa Molinaccio<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, <strong>di</strong>stinto da considerevoli volumi e<strong>di</strong>ficati ma anche dalla compresenza quasi casuale <strong>di</strong> forme<br />

e materiali svariati, è in con<strong>di</strong>zioni sod<strong>di</strong>sfacenti e pertanto si prevedono interventi <strong>di</strong> mantenimento<br />

<strong>del</strong>lo stato attuale, con possibilità <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> riqualificazione riguardanti i volumi secondari o già troppo<br />

seriamente alterati nei loro caratteri originari e gli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza, purchè non sia aumentata in<br />

modo considerevole la superficie impermeabilizzata e non siano inseriti elementi in contrasto con il contesto<br />

rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 005 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 003 e 004.


92<br />

Scheda normativa n° 018<br />

Scheda rilievo n° 133<br />

Podere Panigale<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’inse<strong>di</strong>amento risulta oggi piuttosto eterogeneo ed è l’esito <strong>di</strong> logiche evidentemente estranee a quelle<br />

<strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia rurale. La casa colonica è <strong>di</strong> notevole valore ma versa in pessime con<strong>di</strong>zioni e pertanto si<br />

prevede un intervento <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> risanamento; gli altri e<strong>di</strong>fici invece saranno sottoposti ad<br />

interventi <strong>di</strong> riqualificazione. Parte integrante degli interventi, comunque, sarà la riqualificazione degli spazi<br />

aperti: l’obiettivo sarà la messa a punto <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> suolo in grado <strong>di</strong> tenere assieme elementi,<br />

fabbricati e usi largamente <strong>di</strong>somogenei e <strong>di</strong> definire con maggiore efficienza e chiarezza le aree <strong>di</strong><br />

pertinenza <strong>di</strong> ciascuna funzione, utilizzando schemi ed elementi appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione ed al contesto<br />

rurale e senza aumento consistente <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 003 e 004.


93<br />

Scheda normativa n° 019<br />

Scheda rilievo n° 131-132<br />

Podere Cucule, Podere<br />

Ginepraia Ricavolo, Podere Nuovo<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

1. L’intervento riguarda il recupero <strong>di</strong> alcuni inse<strong>di</strong>amenti rurali esistenti (P. Sorbino, P. Il Poggio, P. Casa al<br />

Vento, P. Leccioli, e P. Nuovo) presenti nell’area <strong>di</strong> Berignone e ricadenti nell’UTOE I. Il recupero degli e<strong>di</strong>fici<br />

è finalizzato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere possibile una maggiore<br />

fruibilità <strong>dei</strong> contesti naturalistici a fini turistici.<br />

2. Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

3. Il progetto dovrà essere supportato da “piano industriale” che <strong>di</strong>a conto <strong>del</strong>l’efficacia <strong>di</strong> lungo periodo<br />

degli interventi proposti sia per gli effetti innovativi sia rispetto alla loro congruità economica, sociale e occupazionale.<br />

4. L’obiettivo rende, inoltre, possibile il recupero funzionale e la valorizzazione degli e<strong>di</strong>fici presenti nell’area,<br />

che si trovano in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> forte degrado a causa <strong>del</strong> lungo abbandono, con l’introduzione <strong>di</strong> funzioni<br />

a destinazione turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione)<br />

per un totale massimo <strong>di</strong> 200 posti letto e <strong>dei</strong> relativi servizi <strong>di</strong> supporto. Il <strong>di</strong>mensionamento massimo, (relativamente<br />

ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE<br />

I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

5. L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

esteso a tutti i nuclei interessati e agli spazi aperti ad essi afferenti come in<strong>di</strong>viduati nelle presenti Schede<br />

e sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento”. Il Piano <strong>di</strong> Recupero in<strong>di</strong>viduerà opportune Unità<br />

Minime <strong>di</strong> Intervento. Gli e<strong>di</strong>fici Cucule e Ginepraia (SP 019), già recuperati a destinazione residenziale,<br />

potranno essere esclusi dal Piano <strong>di</strong> Recupero. La realizzazione <strong>del</strong>le nuove strutture ricettive è subor<strong>di</strong>nata<br />

a specifica convenzione con L’Amministrazione Comunale che ne <strong>di</strong>sciplini la gestione unitaria.<br />

6. Gli interventi vengono in<strong>di</strong>viduati tenendo conto <strong>del</strong>le caratteristiche architettoniche e <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong><br />

conservazione degli e<strong>di</strong>fici e riguardano l’adeguamento funzionale degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti ad essi


94<br />

connessi attraverso opere <strong>di</strong> consolidamento e risanamento conservativo. Per quegli e<strong>di</strong>fici meno qualificati<br />

dal punto <strong>di</strong> vista architettonico (P. Nuovo) vengono previsti interventi <strong>di</strong> sostituzione e<strong>di</strong>lizia. Il Piano <strong>di</strong><br />

Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche e <strong>del</strong> contesto paesistico, potrà in<strong>di</strong>viduare,<br />

sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione critica <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi e <strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong> degra<strong>di</strong>, categorie<br />

<strong>di</strong> intervento maggiormente aderenti alla reale situazione <strong>dei</strong> luoghi e degli e<strong>di</strong>fici.<br />

7. Il Piano <strong>di</strong> Recupero potrà essere esteso alle aree esterne al perimetro in<strong>di</strong>viduato nelle Schede e sulle<br />

tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento” esclusivamente al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare interventi sulla viabilità<br />

(carrabile, pedonale, equitabile, ecc.) e sugli spazi aperti con lo scopo <strong>di</strong> migliorare la fruibilità e l’accessibilità<br />

<strong>del</strong>l’area.<br />

8. Il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso agricola viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Programma Aziendale (PA-<br />

MAA) con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la “non strumentalità” degli immobili all’utilizzo <strong>del</strong>l’azienda redatto in coor<strong>di</strong>namento<br />

ed in coerenza con il Piano <strong>di</strong> Recupero nel caso si tratti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP), negli altri<br />

casi si applica la procedura <strong>del</strong>l’art. 45 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

1. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto <strong>dei</strong> caratteri peculiari <strong>del</strong>le aree e mirati alla valorizzazione<br />

<strong>del</strong>le componenti ambientali, antropiche e naturalistiche. In particolare dovranno essere salvaguardati<br />

gli aspetti paesaggistici relativamente a vedute, punti panoramici, elementi antropici e naturali<br />

che contribuiscono alla caratterizzazione <strong>del</strong>le singole aree.<br />

2. Il Piano <strong>di</strong> Recupero dovrà in<strong>di</strong>viduare adeguate Unità Minime <strong>di</strong> Intervento (UMI) tenendo presente<br />

l’obiettivo primario legato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” nonché al recupero <strong>del</strong> patrimonio<br />

e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />

3. Nella realizzazione <strong>di</strong> tutti gli interventi dovrà essere rispettata la <strong>di</strong>versità biologica e ambientale <strong>del</strong>le<br />

specie arboree e vegetali che costituiscono elemento <strong>di</strong> riconoscimento <strong>del</strong> paesaggio evitando interventi<br />

e/o integrazioni arboree e/o vegetali non coerenti con il contesto ecologico locale e che alterino la percezione<br />

naturale <strong>dei</strong> paesaggi.<br />

4. Negli interventi <strong>di</strong> recupero degli e<strong>di</strong>fici esistenti sono da rispettare le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />

- sono, <strong>di</strong> norma, consentiti la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione interna in modo da adeguare gli spazi alle nuove<br />

destinazioni e l’introduzione <strong>di</strong> impianti tecnologici, purché nel rispetto degli elementi tipologici, formali e<br />

strutturali;<br />

- le mo<strong>di</strong>fiche <strong>dei</strong> prospetti, ove ammesse, dovranno rispettare regole <strong>di</strong> forme e proporzioni riconoscibili<br />

negli impaginati esistenti e nell’e<strong>di</strong>lizia rurale locale;<br />

- non sono ammesse elementi <strong>di</strong> recinzione o <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza anche se composti da<br />

elementi vegetali.<br />

5. Il progetto dovrà essere connotato, per tutti gli interventi, <strong>del</strong>la massima attenzione all’inserimento paesaggistico,<br />

alle sistemazione esterne e al trattamento <strong>di</strong> suolo, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno nel<br />

rispetto <strong>del</strong>la morfologia esistente e evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong><br />

terra e che possano alterare la conformazione attuale <strong>del</strong> terreno, in particolare:<br />

- la viabilità interna sarà costituita dalla riqualificazione o dall’adeguamento <strong>del</strong>le strade esistenti;<br />

- il tracciato <strong>di</strong> eventuali percorsi pedonali dovrà essere improntato a linearità e razionalità nel rispetto <strong>del</strong>la<br />

conformazione <strong>del</strong> terreno;<br />

- per quanto riguarda gli spazi <strong>di</strong> sosta e per gli spazi aperti si dovranno adottare soluzioni “leggere”, impiegando<br />

forme semplici e materiali locali e per quanto possibile naturali. I percorsi carrabili non dovranno<br />

essere pavimentati e i parcheggi potranno essere realizzati con materiali permeabili o semipermeabili e<br />

saranno localizzati in prossimità <strong>del</strong>le strade esistenti, saranno <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione limitata per un massimo <strong>di</strong> 30<br />

posti auto e potranno essere coperti da pergolati con strutture leggere (legno o metallo). Sono vietate in<br />

ogni caso le autorimesse interrate;<br />

- viene, <strong>di</strong> norma, consentito l’impiego <strong>di</strong> superfici impermeabili per gli spazi a ridosso degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong>la


95<br />

piscina o relativamente alle pavimentazioni <strong>di</strong> spazi esterni pavimentati esistenti quali aie, corti ecc.;<br />

dovrà essere messo a punto per l’intera area un dettagliato progetto <strong>di</strong> suolo con accurata definizione<br />

<strong>del</strong>le specie arboree e degli arbusti, che dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti con il contesto<br />

ecologico locale e appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione rurale, salvaguardando, comunque, il più possibile, il contesto<br />

attuale e tutte le alberature esistenti.<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema L3, è <strong>di</strong> notevolissimo interesse paesaggistico anche per la sua posizione<br />

panoramica e per le caratteristiche in generale degli inse<strong>di</strong>amenti rurali originari. I poderi Ginepraia e<br />

Cucule sono già stati recuperati integralmente con destinazione residenziale non legata all’attività agricola,<br />

anche se le opere <strong>di</strong> ristrutturazione hanno per alcuni versi alterato le strutture originarie.<br />

Diverso è il giu<strong>di</strong>zio per l’inse<strong>di</strong>amento più propriamente de<strong>di</strong>cato all’attività agricola, posto oltre la strada,<br />

e denominato Podere Nuovo, che possiede, invece, scarse qualità dal punto <strong>di</strong> vista e<strong>di</strong>lizio, anche se presenta<br />

motivi <strong>di</strong> interesse per quanto riguarda il principio inse<strong>di</strong>ativo.<br />

Pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> sostanziale mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> Ginepraia<br />

e Cucule entro un progetto <strong>di</strong> riqualificazione generale che coinvolga invece tutta l’area <strong>di</strong> Podere Nuovo,<br />

con la sostituzione parziale <strong>dei</strong> fabbricati esistenti (Sn massima mq. 3.000, altezza massima 2 piani) e la risistemazione<br />

degli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza.<br />

La destinazione <strong>del</strong> Podere Nuovo sarà per attività turistica ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e<br />

<strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione), per il Podere Ginepraia si conferma la destinazione residenziale<br />

con possibilità <strong>di</strong> realizzare casa per ferie ai sensi <strong>del</strong>l’art. 47 <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. finalizzata ad ospitare<br />

soggetti collegati all’attività venatoria, per il podere Cucule si conferma l’attuale destinazione residenziale.<br />

Il numero <strong>di</strong> posti letto dovrà essere in<strong>di</strong>viduato, nell’ambito <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero, tenendo conto <strong>del</strong>la<br />

capacità e <strong>dei</strong> caratteri tipologici e <strong>di</strong>stributivi degli e<strong>di</strong>fici e, comunque, <strong>del</strong> numero complessivo ammesso<br />

per l’intero intervento (200 p.l. - Schede SP010, SP011, SP012, SP019, SP020 cfr. scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” - Allegato B presenti N.T.A.).<br />

Sarà, quin<strong>di</strong>, consentita la realizzazione <strong>di</strong> alcune attrezzature <strong>di</strong> tipo collettivo quali una piscina scoperta e<br />

<strong>dei</strong> campi da gioco <strong>di</strong> tipo non agonistico (la superficie massima destinata a tali impianti è <strong>di</strong> 1500 mq.), e<br />

<strong>di</strong> volumi <strong>di</strong> servizio alle attrezzature sportive, ad un solo livello seminterrati (<strong>di</strong> superficie netta non superiore<br />

a 75 mq.). Tali interventi non dovranno comportare forti rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong>l’andamento naturale <strong>del</strong> terreno<br />

e quin<strong>di</strong> rilevanti scavi e riporti.<br />

I progetti relativi alle nuove costruzioni dovranno riproporre gli allineamenti e l’assetto planimetrico <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento<br />

attuale, tenendo conto, comunque, <strong>del</strong> vincolo relativo alla fascia <strong>di</strong> rispetto <strong>del</strong>l’elettrodotto.<br />

Per quanto riguarda l’e<strong>di</strong>ficio più antico <strong>di</strong> Podere Nuovo dovrà essere oggetto <strong>di</strong> recupero attraverso interventi<br />

<strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2 (rq2). E’ consentita la costruzione <strong>di</strong> pergolati con struttura leggera in legno<br />

o metallo. La tipologia e<strong>di</strong>lizia per i nuovi corpi <strong>di</strong> fabbrica dovrà essere attentamente stu<strong>di</strong>ata in relazione<br />

alla conformazione altimetrica <strong>del</strong> suolo e all’impianto complessivo; non si ritengono, comunque, adeguate<br />

le tipologie a schiera o quelle che imitano le forme <strong>dei</strong> borghetti storici.<br />

Si prevede inoltre la realizzazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio in<strong>di</strong>pendente a<strong>di</strong>bito a bar/ristorante e ad attività commerciali<br />

e <strong>di</strong> servizio (Sn massima mq. 700, altezza massima 2 piani), da collocare in prossimità <strong>del</strong>la piscina,<br />

appena a valle <strong>di</strong> Podere Nuovo. In questo caso è ammesso il ricorso a tecniche, materiali e finiture non<br />

tra<strong>di</strong>zionali.


96<br />

podere Ginepraia<br />

podere Cucule<br />

DATI DIMENSIONALI<br />

Intervento Podere Nuovo Sn mq. mq.<br />

Nuova e<strong>di</strong>ficazione (Tr) 3.000<br />

Nuova e<strong>di</strong>ficazione (servizi supporto, ristorante, bar) 700<br />

Nuova e<strong>di</strong>ficazione (servizi supporto attrezzature sportive) 75<br />

Area massima a<strong>di</strong>bita ad attrezzature sportive scoperte 1.500<br />

Podere Ginepraia:<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con rifacimento <strong>del</strong>le canne fumarie con materiali consoni ed omogenei<br />

al contesto.<br />

Podere Cucule:<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione<strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero esteso alle Schede SP010, SP011, SP012, SP020. Gli e<strong>di</strong>fici Cucule e Ginepraia (SP 019), già<br />

recuperati a destinazione residenziale, possono essere esclusi dal Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001 <strong>del</strong> Podere Ginepraia, per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003 <strong>del</strong> Podere Cucule e per le aree<br />

<strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per e<strong>di</strong>fici e piscina <strong>di</strong> nuova realizzazione.


97<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).


98<br />

Scheda normativa n° 020<br />

Scheda rilievo n° 130<br />

Podere Leccioli<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

1. L’intervento riguarda il recupero <strong>di</strong> alcuni inse<strong>di</strong>amenti rurali esistenti (P. Sorbino, P. Il Poggio, P. Casa al<br />

Vento, P. Leccioli, e P. Nuovo) presenti nell’area <strong>di</strong> Berignone e ricadenti nell’UTOE I. Il recupero degli e<strong>di</strong>fici<br />

è finalizzato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere possibile una maggiore<br />

fruibilità <strong>dei</strong> contesti naturalistici a fini turistici.<br />

2. Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

3. Il progetto dovrà essere supportato da “piano industriale” che <strong>di</strong>a conto <strong>del</strong>l’efficacia <strong>di</strong> lungo periodo<br />

degli interventi proposti sia per gli effetti innovativi sia rispetto alla loro congruità economica, sociale e occupazionale.<br />

4. L’obiettivo rende, inoltre, possibile il recupero funzionale e la valorizzazione degli e<strong>di</strong>fici presenti nell’area,<br />

che si trovano in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> forte degrado a causa <strong>del</strong> lungo abbandono, con l’introduzione <strong>di</strong> funzioni<br />

a destinazione turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione)<br />

per un totale massimo <strong>di</strong> 200 posti letto e <strong>dei</strong> relativi servizi <strong>di</strong> supporto. Il <strong>di</strong>mensionamento massimo, (relativamente<br />

ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE<br />

I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

5. L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

esteso a tutti i nuclei interessati e agli spazi aperti ad essi afferenti come in<strong>di</strong>viduati nelle presenti Schede<br />

e sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento”. Il Piano <strong>di</strong> Recupero in<strong>di</strong>viduerà opportune Unità<br />

Minime <strong>di</strong> Intervento. Gli e<strong>di</strong>fici Cucule e Ginepraia (SP 019), già recuperati a destinazione residenziale,<br />

potranno essere esclusi dal Piano <strong>di</strong> Recupero. La realizzazione <strong>del</strong>le nuove strutture ricettive è subor<strong>di</strong>nata<br />

a specifica convenzione con L’Amministrazione Comunale che ne <strong>di</strong>sciplini la gestione unitaria.<br />

6. Gli interventi vengono in<strong>di</strong>viduati tenendo conto <strong>del</strong>le caratteristiche architettoniche e <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong><br />

conservazione degli e<strong>di</strong>fici e riguardano l’adeguamento funzionale degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti ad essi


99<br />

connessi attraverso opere <strong>di</strong> consolidamento e risanamento conservativo. Per quegli e<strong>di</strong>fici meno qualificati<br />

dal punto <strong>di</strong> vista architettonico (P. Nuovo) vengono previsti interventi <strong>di</strong> sostituzione e<strong>di</strong>lizia. Il Piano <strong>di</strong><br />

Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche e <strong>del</strong> contesto paesistico, potrà in<strong>di</strong>viduare,<br />

sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione critica <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi e <strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong> degra<strong>di</strong>, categorie<br />

<strong>di</strong> intervento maggiormente aderenti alla reale situazione <strong>dei</strong> luoghi e degli e<strong>di</strong>fici.<br />

7. Il Piano <strong>di</strong> Recupero potrà essere esteso alle aree esterne al perimetro in<strong>di</strong>viduato nelle Schede e sulle<br />

tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento” esclusivamente al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare interventi sulla viabilità<br />

(carrabile, pedonale, equitabile, ecc.) e sugli spazi aperti con lo scopo <strong>di</strong> migliorare la fruibilità e l’accessibilità<br />

<strong>del</strong>l’area.<br />

8. Il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso agricola viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Programma Aziendale (PA-<br />

MAA) con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la “non strumentalità” degli immobili all’utilizzo <strong>del</strong>l’azienda redatto in coor<strong>di</strong>namento<br />

ed in coerenza con il Piano <strong>di</strong> Recupero nel caso si tratti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP), negli altri<br />

casi si applica la procedura <strong>del</strong>l’art. 45 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

1. Tutti gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto <strong>dei</strong> caratteri peculiari <strong>del</strong>le aree e mirati alla valorizzazione<br />

<strong>del</strong>le componenti ambientali, antropiche e naturalistiche. In particolare dovranno essere salvaguardati<br />

gli aspetti paesaggistici relativamente a vedute, punti panoramici, elementi antropici e naturali<br />

che contribuiscono alla caratterizzazione <strong>del</strong>le singole aree.<br />

2. Il Piano <strong>di</strong> Recupero dovrà in<strong>di</strong>viduare adeguate Unità Minime <strong>di</strong> Intervento (UMI) tenendo presente<br />

l’obiettivo primario legato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’Ambito V1.2 “Berignone” nonché al recupero <strong>del</strong> patrimonio<br />

e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />

3. Nella realizzazione <strong>di</strong> tutti gli interventi dovrà essere rispettata la <strong>di</strong>versità biologica e ambientale <strong>del</strong>le<br />

specie arboree e vegetali che costituiscono elemento <strong>di</strong> riconoscimento <strong>del</strong> paesaggio evitando interventi<br />

e/o integrazioni arboree e/o vegetali non coerenti con il contesto ecologico locale e che alterino la percezione<br />

naturale <strong>dei</strong> paesaggi.<br />

4. Negli interventi <strong>di</strong> recupero degli e<strong>di</strong>fici esistenti sono da rispettare le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />

- sono, <strong>di</strong> norma, consentiti la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione interna in modo da adeguare gli spazi alle nuove<br />

destinazioni e l’introduzione <strong>di</strong> impianti tecnologici, purché nel rispetto degli elementi tipologici, formali e<br />

strutturali;<br />

- le mo<strong>di</strong>fiche <strong>dei</strong> prospetti, ove ammesse, dovranno rispettare regole <strong>di</strong> forme e proporzioni riconoscibili<br />

negli impaginati esistenti e nell’e<strong>di</strong>lizia rurale locale;<br />

- non sono ammesse elementi <strong>di</strong> recinzione o <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza anche se composti da<br />

elementi vegetali.<br />

5. Il progetto dovrà essere connotato, per tutti gli interventi, <strong>del</strong>la massima attenzione all’inserimento paesaggistico,<br />

alle sistemazione esterne e al trattamento <strong>di</strong> suolo, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno nel<br />

rispetto <strong>del</strong>la morfologia esistente e evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong><br />

terra e che possano alterare la conformazione attuale <strong>del</strong> terreno, in particolare:<br />

- la viabilità interna sarà costituita dalla riqualificazione o dall’adeguamento <strong>del</strong>le strade esistenti;<br />

- il tracciato <strong>di</strong> eventuali percorsi pedonali dovrà essere improntato a linearità e razionalità nel rispetto <strong>del</strong>la<br />

conformazione <strong>del</strong> terreno;<br />

- per quanto riguarda gli spazi <strong>di</strong> sosta e per gli spazi aperti si dovranno adottare soluzioni “leggere”, impiegando<br />

forme semplici e materiali locali e per quanto possibile naturali. I percorsi carrabili non dovranno<br />

essere pavimentati e i parcheggi potranno essere realizzati con materiali permeabili o semipermeabili e<br />

saranno localizzati in prossimità <strong>del</strong>le strade esistenti, saranno <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione limitata per un massimo <strong>di</strong> 30<br />

posti auto e potranno essere coperti da pergolati con strutture leggere (legno o metallo). Sono vietate in<br />

ogni caso le autorimesse interrate;<br />

- viene, <strong>di</strong> norma, consentito l’impiego <strong>di</strong> superfici impermeabili per gli spazi a ridosso degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong>la


100<br />

piscina o relativamente alle pavimentazioni <strong>di</strong> spazi esterni pavimentati esistenti quali aie, corti ecc.;<br />

dovrà essere messo a punto per l’intera area un dettagliato progetto <strong>di</strong> suolo con accurata definizione<br />

<strong>del</strong>le specie arboree e degli arbusti, che dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti con il contesto<br />

ecologico locale e appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione rurale, salvaguardando, comunque, il più possibile, il contesto<br />

attuale e tutte le alberature esistenti.<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema ambientale V1.2, è molto bello dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico e<br />

panoramicoed è, inoltre, <strong>di</strong> grande interesse e valore storico-architettonico, in particolare per la buona<br />

fattura e la composizione degli elementi. Viste, però, le pessime con<strong>di</strong>zioni nelle quali il podere attualmente<br />

versa, aggravate dal persistere <strong>del</strong>l’abbandono, l’intervento <strong>di</strong> recupero richiederà opere rilevanti e, considerando,<br />

fra l’altro, la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong> tema, l’intervento potrà essere attuato solo attraverso l’elaborazione<br />

<strong>di</strong> un Piano <strong>di</strong> Recupero che fornisca un adeguato livello <strong>di</strong> conoscenze approfon<strong>di</strong>te (tenendo presente<br />

quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 109 comma 7 bis <strong>del</strong>le presenti N.T.A.) mettendo a punto, contestualmente, il progetto<br />

<strong>di</strong> trattamento <strong>del</strong> suolo che limiti al minimo possibile le superfici impermeabilizzate (è comunque<br />

ammessa la pavimentazione <strong>del</strong>la corte) e non implichi l’introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto<br />

rurale, specialmente per quanto riguarda le specie vegetali.<br />

Il complesso sarà destinato ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo<br />

Regolamento d’attuazione). Il numero <strong>di</strong> posti letto dovrà essere in<strong>di</strong>viduato, nell’ambito <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero,<br />

tenendo conto <strong>del</strong>la capacità e <strong>dei</strong> caratteri tipologici e <strong>di</strong>stributivi <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio e, comunque, <strong>del</strong><br />

numero complessivo ammesso per l’intero intervento (200 p.l. - Schede SP010, SP011, SP012, SP019, SP020 cfr.<br />

scheda “Dimensionamento turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” - Allegato B presenti N.T.A.).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro, come definito all’art. 113 <strong>del</strong>le presenti N.T.A., recuperando tutti gli elementi ed i<br />

materiali superstiti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro, come definito all’art. 113 <strong>del</strong>le presenti N.T.A., salvaguardando integralmente le strutture<br />

esistenti (i muri perimetrali, i pilastri, le travi e i travicelli in legno); il progetto dovrà accuratamente sviluppare<br />

ed approfon<strong>di</strong>re il tema <strong>del</strong>la eventuale chiusura <strong>del</strong>le finestre laterali con serramenti, anche senza il<br />

ripristino <strong>del</strong>le schermature in mattoni solitamente impiegate nei fienili per l’aerazione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero esteso alle Schede SP010, SP011, SP012, SP019.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE I “Berignone” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).


101<br />

Scheda normativa n° 021<br />

Scheda rilievo n° 001<br />

Casa Belvedere<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è stato oggetto <strong>di</strong> trasformazioni sostanziali consistenti nell’aggiunta <strong>di</strong> nuovi manufatti che nulla<br />

hanno a che fare con il luogo e con i caratteri <strong>del</strong> podere; per questo oggi, anche a causa <strong>del</strong> degrado<br />

dovuto all’abbandono, l’immagine è <strong>di</strong> un certo squallore. La casa colonica comunque è piuttosto<br />

interessante e meritevole <strong>di</strong> conservazione e pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> complessivo recupero da<br />

attuare attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> uno specifico piano <strong>di</strong> dettaglio.<br />

Per quanto concerne gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto unitario <strong>di</strong> riqualificazione<br />

che contrasti l’indeterminatezza attuale senza però utilizzare elementi e schemi estranei al contesto rurale;<br />

non sarà ammessa l’introduzione <strong>di</strong> aree impermeabilizzate per una superficie maggiore <strong>di</strong> quella coperta<br />

dalla casa colonica.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione con ricostruzione <strong>di</strong> un volume ad un solo livello <strong>di</strong> superficie coperta non<br />

superiore a quella esistente con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; il nuovo e<strong>di</strong>ficio potrà essere<br />

eventualmente localizzato <strong>di</strong>versamente, anche in aderenza all’e<strong>di</strong>ficio 002;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 003.


102<br />

Scheda normativa n° 022<br />

Podere Bacciolina <strong>di</strong> Sotto<br />

Scheda rilievo n° 002<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il valore e l’interesse <strong>del</strong>l’ambito sono stati gravemente compromessi dai passati interventi che, se da una<br />

parte hanno consentito il recupero e il continuo riuso <strong>dei</strong> fabbricati, dall’altra non hanno avuto alcun<br />

rispetto nei confronti <strong>dei</strong> caratteri <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia rurale, trasformando la casa colonica in qualcosa <strong>di</strong> molto<br />

simile ad una casa isolata su lotto in contesto urbano. Tenendo conto <strong>del</strong>le richieste avanzate, si prevede<br />

pertanto un intervento <strong>di</strong> complessiva riqualificazione contestualmente all’ampliamento <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale,<br />

salvaguardando gli elementi più vicini a quelli originari identificabili soprattutto negli annessi.<br />

Per gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto unitario e coerente al contesto rurale; nella<br />

sistemazione esterna non sarà comunque ammesso l’aumento consistente <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate<br />

e dovrà essere assicurata la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; sostituzione <strong>dei</strong> serramenti con infissi in legno, da usarsi eventualmente<br />

anche per i volumi completamente aperti su un lato; ripristino e rifacimento <strong>del</strong>le coperture con struttura<br />

in legno e manto in coppi e tegole;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione e costruzione <strong>di</strong> un nuovo volume in ampliamento <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale per una<br />

superficie netta totale pari a 150 mq.; l’altezza potrà essere <strong>di</strong> due piani fuoriterra; tecnologie, materiali e<br />

finiture dovranno essere <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


103<br />

Scheda normativa n° 023<br />

Scheda rilievo n° 003<br />

Podere Bacciolina <strong>di</strong> Sopra<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito si trova in una buona posizione dal punto <strong>di</strong> vista ambientale; i fabbricati non rivestono particolare<br />

interesse ma gli annessi presentano ancora alcuni elementi degni <strong>di</strong> tutela, ad esempio nella conformazione<br />

<strong>del</strong>le aperture. Si prevede pertanto un intervento <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale senza vincoli assoluti<br />

<strong>di</strong> conservazione.<br />

Per quanto concerne gli spazi aperti non sarà ammesso l’aumento consistente <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con sostituzione <strong>del</strong>la loggia caposcala: quest’ultima dovrà essere<br />

rifatta con copertura ad una falda orientata perpen<strong>di</strong>colarmente alla facciata, con struttura in legno e<br />

manto in coppi e tegole.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


104<br />

Scheda normativa n° 024<br />

Scheda rilievo n° 006<br />

Casa Casanova<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è piuttosto interessante dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong> rapporto con il terreno e <strong>del</strong>l’impianto planivolumetrico;<br />

le con<strong>di</strong>zioni sono me<strong>di</strong>ocri e pertanto si prevedono interventi <strong>di</strong> risanamento e <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo<br />

stato attuale, salvaguardando gli elementi più vicini a quelli originari identificabili soprattutto negli annessi.<br />

Non è ammesso l’aumento considerevole <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate e dovrà essere assicurata la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


105<br />

Scheda normativa n° 025<br />

Scheda rilievo n° 008<br />

Podere Poggio Usimbar<strong>di</strong><br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante fondamentalmente per l’impianto ed il rapporto con il suolo <strong>del</strong> nucleo antico e<br />

per i suoi caratteri costitutivi - in particolare la corte -; in linea <strong>di</strong> massima questi elementi sono in buone<br />

con<strong>di</strong>zioni e quin<strong>di</strong> se ne prevede la conservazione. Purtroppo l’ambito è gravemente compromesso dai<br />

nuovi fabbricati che rappresentano oggetti atopici, <strong>di</strong>sposti casualmente, senza definizione degli spazi<br />

<strong>di</strong> pertinenza, senza rapportarsi alla morfologia <strong>del</strong> luogo se non come imposizione <strong>di</strong> piani artificiali,<br />

senza proporzione con l’esistente; per questi elementi si prevede dunque la possibilità <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong><br />

riqualificazione che migliorino il loro inserimento nel contesto.<br />

Per gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto unitario che non preveda l’aumento consistente<br />

<strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate; le alberature antiche dovranno essere tutelate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>fici 004 e 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 006 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 003, 004 e 005.


106<br />

Scheda normativa n° 026<br />

Scheda rilievo n° 010<br />

Podere Acquaviva<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito si trova in una posizione paesaggisticamente molto bella con una notevole apertura panoramica;<br />

l’impianto originario è stato mantenuto se si eccettua la presenza <strong>di</strong>ssonante <strong>del</strong> fabbricato a<strong>di</strong>bito ad<br />

ovile, ma gli e<strong>di</strong>fici, soprattutto nella parte ovest, hanno subito numerosi rimaneggiamenti ed alterazioni<br />

tali da compromettere il loro valore come patrimonio rurale; inoltre le con<strong>di</strong>zioni degli spazi <strong>di</strong> pertinenza<br />

non sono molto sod<strong>di</strong>sfacenti per trascuratezza e scarsa definizione. Pertanto si prevede un intervento<br />

complessivo <strong>di</strong> riqualificazione rivolto innanzitutto alla risistemazione degli spazi aperti, senza introduzione <strong>di</strong><br />

elementi estranei al contesto rurale; è ammessa in particolare la pavimentazione con materiali quali pietra o<br />

cotto nell’area sul retro <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 001, al margine <strong>del</strong>la stra<strong>di</strong>na sterrata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con particolare attenzione al paramento murario <strong>del</strong> volume ad un<br />

solo livello sul retro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con rifacimento <strong>del</strong>le coperture precarie in materiali tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong><br />

buona qualità; è ammesso l’adeguamento <strong>del</strong>le altezze alle normative vigenti per quel che riguarda il<br />

corpo con copertura a doppia falda e per quello con tetto in lamiera;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3; operazioni a questa contestuali saranno la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> idonee<br />

barriere vegetali per attenuare l’impatto sul paesaggio e l’eliminazione <strong>del</strong>le baracche.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 004.


107<br />

Scheda normativa n° 027<br />

Scheda rilievo n° 011<br />

Podere Sassi Bigi<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica; gli e<strong>di</strong>fici che lo compongono sono piuttosto eterogenei<br />

ed hanno comunque subito tutti <strong>dei</strong> rimaneggiamenti anche considerevoli e pertanto non appare<br />

coerente vincolare gli interventi alla conservazione integrale; per gli spazi aperti si prevedono operazioni <strong>di</strong><br />

mantenimento, senza notevole aumento <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate e senza introduzione <strong>di</strong> elementi<br />

estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


108<br />

Scheda normativa n° 028<br />

Scheda rilievo n° 012<br />

Podere Casine rosse<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la posizione paesaggistica e panoramica; tutti i fabbricati sono stati quasi<br />

completamente recuperati, però gli interventi attuati hanno comportato forti alterazioni ed un sensibile<br />

cambiamento nell’immagine e nel ruolo degli spazi, e<strong>di</strong>ficati e non, perdendo qualsiasi connotato rurale; si<br />

prevedono pertanto opere finalizzate al mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale oppure alla sua riqualificazione,<br />

in particolare per quanto riguarda l’aggregato degli annessi, estesa anche agli spazi aperti, ora piuttosto<br />

trascurati; non sono ammessi ulteriori consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata nè l’introduzione<br />

<strong>di</strong> elementi vegetazionali estranei al contesto locale; i muri <strong>di</strong> sostegno dovranno essere mantenuti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, sostituendo tutti i materiali precari e scadenti quali lamiera ed onduline<br />

con materiali tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> buona qualità;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


109<br />

Scheda normativa n° 029<br />

Scheda rilievo n° 019<br />

Podere Grecinella<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per l’impianto planivolumetrico e per la posizione; gli e<strong>di</strong>fici hanno subito molti<br />

interventi nel corso <strong>del</strong> tempo ma in sostanza sono stati recuperati in maniera abbastanza sod<strong>di</strong>sfacente.<br />

Pertanto si prevedono interventi <strong>di</strong> solo mantenimento e conservazione <strong>del</strong>lo stato attuale; invece la parte<br />

dove si trovano i manufatti precari dovrà essere riqualificata, anche per quanto riguarda gli spazi aperti; per<br />

il capanno in legno e la concimaia si ammettono esclusivamente interventi <strong>di</strong> manutenzione.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione con ricostruzione <strong>di</strong> un nuovo volume ad uso residenziale ad un solo livello e <strong>di</strong><br />

superficie netta non superiore a 200 mq. da realizzare con materiali <strong>di</strong> buona qualità ed utilizzando tecnologie<br />

tra<strong>di</strong>zionali; lo spazio <strong>di</strong> pertinenza intorno all’e<strong>di</strong>ficio dovrà essere adeguatamente sistemato con<br />

elementi ver<strong>di</strong> coerenti al contesto in modo tale da realizzare una completa riqualificazione <strong>del</strong> luogo.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 004.


110<br />

Scheda normativa n° 030<br />

Scheda rilievo n° 013<br />

Podere Apparita<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito si trova in una posizione paesaggisticamente molto interessante con un notevole panorama;<br />

l’impianto originario è stato sostanzialmente conservato ma gli e<strong>di</strong>fici hanno subito alterazioni anche sensibili<br />

tali da comprometterne in parte il valore come patrimonio rurale. Pertanto si prevedono in linea <strong>di</strong> massima<br />

solo interventi <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale, da estendere anche agli spazi aperti - ormai trasformati<br />

in vero e proprio giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> villa in campagna - per i quali non sono ammessi nè un ulteriore consistente<br />

aumento <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate nè l’introduzione <strong>di</strong> altri elementi estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, con sostituzione <strong>del</strong>la copertura utilizzando tecnologie e materiali<br />

tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 002.


111<br />

Scheda normativa n° 031<br />

Scheda rilievo n° 279<br />

Podere Pietrebianche<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, nonostante la buona posizione panoramica, risulta attualmente così trasformato da non essere<br />

più significativo dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio rurale; d’altra parte i manufatti aggiunti recentemente<br />

entro lo spazio <strong>di</strong> pertinenza sono <strong>di</strong> qualità molto bassa, costituendo anzi motivo <strong>di</strong> degrado per un<br />

contesto più vasto <strong>di</strong> quello <strong>del</strong>l’ambito stesso e pertanto si prevedono interventi <strong>di</strong> riqualificazione che attenuino<br />

l’impatto <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento. Per gli spazi aperti potranno essere effettuate opere <strong>di</strong> manutenzione,<br />

senza aumento considerevole <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, con eventuale ampliamento pari al 10% <strong>del</strong>la superficie coperta<br />

esistente, purchè sia realizzata con tecnologie, materiali e finiture <strong>di</strong> buona qualità; contestualmente<br />

all’intervento dovranno essere rimosse tutte le baracche presenti all’interno <strong>del</strong>l’ambito.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


112<br />

Scheda normativa n° 032<br />

Scheda rilievo n° 014<br />

Villa La Pergola - Case Bianche<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per l’impianto planivolumetrico e le caratteristiche <strong>del</strong>le ville e <strong>dei</strong> giar<strong>di</strong>ni,<br />

connotati da qualità non comune, nonchè per la splen<strong>di</strong>da posizione panoramica.<br />

Si prevedono quin<strong>di</strong> esclusivamente interventi <strong>di</strong> mantenimento, anche per quanto riguarda gli spazi aperti,<br />

dove, inoltre, non sarà ammessa l’introduzione <strong>di</strong> ulteriori consistenti superfici impermeabilizzate e dovranno<br />

essere accuratamente tutelate le alberature antiche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 003.


113<br />

Scheda normativa n° 033<br />

Villa Dina - Podere Villino<br />

Scheda rilievo n° 015<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il complesso è interessante per la posizione panoramica e per l’impianto planivolumetrico; l’ambito è complessivamente<br />

ben mantenuto grazie agli interventi <strong>di</strong> recupero realizzati, anche se non sufficientemente<br />

rispettosi nei confronti <strong>del</strong> patrimonio esistente. Si prevede pertanto il mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale; non<br />

sono ammessi l’aumento consistente <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata e la messa in opera all’interno <strong>del</strong>la<br />

corte <strong>di</strong> altre strutture <strong>del</strong> tipo <strong>del</strong>le tettoie/pergolati già presenti, che rappresentano elementi estranei al<br />

contesto; dovranno inoltre essere tutelate le alberature antiche e limitato l’uso <strong>di</strong> vegetazione ornamentale<br />

non autoctona o non appartenente alla tra<strong>di</strong>zione rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


114<br />

Scheda normativa n° 034<br />

Scheda rilievo n° 021<br />

Podere Fonte al Salcio o Case Prime<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per l’impianto planivolumetrico così strettamente correlato all’andamento<br />

<strong>del</strong> terreno che rende armonioso l’inserimento <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento nel contesto; <strong>del</strong> resto, le operazioni già<br />

attuate sugli e<strong>di</strong>fici non hanno snaturato i caratteri originari principali. Le con<strong>di</strong>zioni nelle quali versano<br />

i manufatti sono tali da richiedere un sollecito intervento mirato al recupero complessivo <strong>del</strong>l’ambito e<br />

dunque alla tutela <strong>di</strong> un patrimonio ancora sufficientemente conservato. Grande attenzione dovrà essere<br />

de<strong>di</strong>cata nel progetto <strong>di</strong> recupero agli spazi aperti, <strong>dei</strong> quali merita <strong>di</strong> essere preservata la semplicità <strong>di</strong><br />

composizione attuale, evitando anche l’introduzione <strong>di</strong> elementi estranei alla tra<strong>di</strong>zione rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; i piccoli volumi a<strong>di</strong>acenti alla carraia potranno essere demoliti e<br />

ricostruiti nel rispetto <strong>del</strong> volume, <strong>del</strong>la altezza e <strong>del</strong>la superficie coperta esistenti e con gli stessi materiali,<br />

finiture e tecnologie.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


115<br />

Scheda normativa n° 035<br />

Scheda rilievo n° 017<br />

Podere S. Maria<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è piuttosto interessante dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico; le con<strong>di</strong>zioni sono me<strong>di</strong>ocri e pertanto<br />

si prevedono interventi <strong>di</strong> risanamento e <strong>di</strong> riqualificazione per quanto riguarda i volumi <strong>di</strong> recente realizzazione.<br />

Non è ammesso l’aumento consistente <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate e dovrà essere assicurata la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


116<br />

Scheda normativa n° 036<br />

Scheda rilievo n° 020<br />

Podere Fontelata<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> notevole interesse e valore sia dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico sia da quello architettonico:<br />

viste le ottime con<strong>di</strong>zioni grazie agli interventi compiuti, sostanzialmente corretti verso il patrimonio esistente,<br />

se ne prevede la conservazione integrale, estesa naturalmente anche al giar<strong>di</strong>no.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


117<br />

Scheda normativa n° 037<br />

Scheda rilievo n° 018<br />

Casa al Piano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema ambientale V4, è interessante soprattutto per la peculiarità tipologica<br />

<strong>del</strong>la casa colonica e per la regolarità <strong>del</strong>l’impianto; gli interventi <strong>di</strong> recupero compiuti hanno assicurato in<br />

mo<strong>di</strong> complessivamente sod<strong>di</strong>sfacenti il mantenimento <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, per il quale si prevede<br />

dunque la conservazione.<br />

Per gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto unitario. Eventuali integrazioni <strong>di</strong> specie arboree<br />

o arbustive dovranno essere scelte tra quelle coerenti con il contesto ecologico locale nell’ambito <strong>del</strong>la<br />

vegetazione autoctona e <strong>di</strong>sposte secondo un impianto coerente all’ambiente rurale. La destinazione è ad<br />

attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici esistenti e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 3 per l’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> nuova realizzazione.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato B presenti N.T.A.).


118<br />

Scheda normativa n° 038<br />

Scheda rilievo n° 031<br />

Casa Pietranera<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e l’impianto planivolumetrico, nonchè per il carattere<br />

dato dalla presenza e soprattutto dalla <strong>di</strong>sposizione degli elementi vegetazionali, dominato dalla ripetizione<br />

or<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> alberature <strong>del</strong>la stessa specie in contrasto con l’orizzontalità <strong>del</strong> prato a raso. Gli e<strong>di</strong>fici sono<br />

stati completamente recuperati con interventi in linea <strong>di</strong> massima corretti, almeno a quanto si può giu<strong>di</strong>care<br />

dai sopralluoghi compiuti. Pertanto si prevede esclusivamente la conservazione ed il mantenimento <strong>del</strong>lo<br />

stato attuale, sia per quanto riguarda gli spazi e<strong>di</strong>ficati che gli spazi aperti; dovranno naturalmente essere<br />

accuratamente tutelate le piantumazioni <strong>di</strong> pini e non sarà ammessa l’introduzione <strong>di</strong> considerevoli superfici<br />

impermeabilizzate o <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


119<br />

Scheda normativa n° 039<br />

Scheda rilievo n° 032<br />

Podere Rofena<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la splen<strong>di</strong>da posizione e per l’impianto planivolumetrico ma ha purtroppo<br />

perduto parte <strong>del</strong> suo valore a causa <strong>del</strong>la leggerezza e <strong>del</strong>la scarsa accuratezza <strong>del</strong>le operazioni realizzate<br />

per il recupero; indubbiamente le alterazioni sono dovute anche alla trasformazione <strong>del</strong>la destinazione<br />

d’uso e dunque alla convenienza ad attribuire un carattere assai <strong>di</strong>verso da quello rurale originario.<br />

Si prevede comunque un intervento <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale per la maggioranza <strong>dei</strong> fabbricati<br />

e <strong>di</strong> riqualificazione per l’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> più recente costruzione, che rappresenta un elemento fortemente<br />

<strong>di</strong>ssonante nel contesto; per quanto concerne gli spazi aperti non saranno ammesse nuove consistenti<br />

superfici impermeabilizzate mentre potranno essere attuati interventi mirati alla semplificazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>segno<br />

<strong>del</strong>l’assetto vegetazionale.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004, 005, 007 e 008: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: demolizione con ricostruzione, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; il nuovo<br />

e<strong>di</strong>ficio potrà avere superficie netta equivalente a quella esistente, comprendendo anche quella <strong>del</strong>la<br />

loggia al primo piano, ma l’altezza a valle dovrà essere al massimo <strong>di</strong> due piani; il progetto dovrà perseguire<br />

la massima integrazione con terreno in pen<strong>di</strong>o, senza implicare rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>di</strong> rilievo.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004, 005, 007 e 008 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 006.


120<br />

Scheda normativa n° 040<br />

Scheda rilievo n° 040<br />

Podere Ribatti<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema V2, è interessante per l’impianto planivolumetrico risultante dalla<br />

composizione <strong>di</strong> volumi <strong>di</strong>fferenti ma in generale connotati da forme lineari e da compattezza dovuta<br />

anche alla <strong>di</strong>mensione ridotta <strong>del</strong>le aperture, ad eccezione in pratica <strong>di</strong> quella <strong>del</strong>la carraia, e per le caratteristiche<br />

degli elementi che lo compongono, quasi sempre accuratamente realizzati nonostante si trattasse<br />

semplicemente <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> lavoro; le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le strutture non sono buone ma certamente<br />

non tali da rendere irragionevole preservare il nucleo. Pertanto si prevede un intervento complessivo<br />

<strong>di</strong> recupero; questo sarà esteso anche agli spazi aperti, ma non saranno ammessi elementi estranei al<br />

contesto rurale; l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate sarà consentita eventualmente solo<br />

per l’area compresa tra la casa colonica e l’annesso giustapposto.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; dovranno essere salvaguardate e ripristinate le murature esistenti ed<br />

il prospetto orientale; il prospetto occidentale invece potrà essere mo<strong>di</strong>ficato, riprendendo proporzioni e<br />

rapporti tra pieni e vuoti appartenenti alle tipologie rurali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; è ammesso l’adeguamento<br />

<strong>del</strong>l’altezza alle normative vigenti, eventualmente realizzando una copertura a doppia falda<br />

con colmo unico.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 003.


121<br />

Scheda normativa n° 041<br />

Scheda rilievo n° 036<br />

Podere I So<strong>di</strong><br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è localizzato in una posizione paesaggisticamente interessante ma il nucleo è profondamente<br />

alterato dalle trasformazioni attuate e negativamente connotato dalla aggiunta <strong>di</strong> manufatti provvisori e<br />

accessori <strong>di</strong> ogni genere nonchè dalle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> scadente utilizzo degli spazi aperti. Non si prevede<br />

pertanto <strong>di</strong> vincolare l’inse<strong>di</strong>amento alla conservazione integrale <strong>dei</strong> manufatti, ma piuttosto <strong>di</strong> mantenere<br />

la consistenza e<strong>di</strong>lizia attuale sostituendo gli elementi più degradati, in modo da renderli realmente efficienti<br />

per l’uso al quale sono destinati; l’obiettivo prioritario previsto è la riqualificazione <strong>del</strong>lo spazio <strong>di</strong> pertinenza<br />

in particolare attraverso la piantumazione <strong>di</strong> alberature e cespugli autoctoni in grado <strong>di</strong> attenuare l’impatto<br />

<strong>dei</strong> nuovi fabbricati e l’approntamento <strong>di</strong> un adeguato progetto <strong>di</strong> trattamento <strong>del</strong> suolo che assicuri un<br />

corretto smaltimento <strong>del</strong>le acque e <strong>di</strong>gnitosi spazi per le attività agricole e la circolazione <strong>dei</strong> mezzi.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4: il nuovo e<strong>di</strong>ficio dovrà essere posizionato sempre in prossimità <strong>del</strong>la<br />

strada, eventualmente a maggiore <strong>di</strong>stanza dalla casa;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 005, 006 e 007: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4: il nuovo fabbricato sarà collocato a sostituzione <strong>del</strong>le attuali baracche<br />

poste <strong>di</strong> fronte alla casa colonica, sempre lungo la strada; la superficie coperta potrà essere pari a quella<br />

esistente sommando anche le quantità date dalle strutture precarie.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 003, 004, 005, 006 e 007.


122<br />

Scheda normativa n° 042<br />

Scheda rilievo n° 034<br />

Podere La Peschiera<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante specialmente per l’articolazione volumetrica <strong>di</strong> un nucleo che si staglia<br />

con forza nel paesaggio aperto <strong>del</strong>la pianura, nonostante siano state nel tempo apportate mo<strong>di</strong>fiche<br />

estremamente rilievanti; le con<strong>di</strong>zioni non sono molto buone ma non precludono la fattibilità <strong>di</strong> opere che<br />

preservino questo patrimonio e<strong>di</strong>lizio, fra l’altro <strong>di</strong> consistenza notevole. Si prevede pertanto l’attuazione<br />

<strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> recupero complessivo, che ridefinisca anche ruolo e trattamento<br />

degli spazi <strong>di</strong> pertinenza, evitando comunque l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate, ad<br />

esclusione eventualmente <strong>del</strong>l’area tra la casa colonica e la carraia, e soprattutto <strong>di</strong> elementi estranei<br />

al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con possibilità <strong>di</strong> ampliamento prolungando le falde <strong>del</strong> tetto per<br />

realizzare uno spazio <strong>di</strong> superficie coperta non superiore al 50% <strong>del</strong>la superficie attualmente occupata dalla<br />

carraia stessa, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


123<br />

Scheda normativa n° 043<br />

Podere Capanna<br />

Scheda rilievo n° 033<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è localizzato in una posizione paesaggisticamente interessante ed i manufatti si trovano in<br />

sod<strong>di</strong>sfacenti con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione rispetto ai caratteri originari e rispetto alle prestazioni per l’utilizzo<br />

contemporaneo. Pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> sostanziale mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale. Non<br />

è ammesso l’aumento consistente <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata e dovranno essere salvaguardate le<br />

alberature esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 003.


124<br />

Scheda normativa n° 044<br />

Scheda rilievo n° 023<br />

Pusciano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è localizzato in una posizione paesaggisticamente interessante ed è <strong>di</strong>stinto dalla presenza <strong>del</strong>la<br />

chiesa che riveste grande valore storico ed architettonico. Pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> conservazione<br />

esteso a tutto il nucleo. Non è ammesso l’aumento consistente <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata;<br />

dovranno essere tutelate le alberature antiche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro per la chiesa e conservazione <strong>di</strong> tipo 1 per gli e<strong>di</strong>fici residenziali a<strong>di</strong>acenti.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


125<br />

Scheda normativa n° 045<br />

Scheda rilievo n° 024<br />

Liggiano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Viste le buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione grazie agli interventi compiuti, corretti dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong><br />

rispetto <strong>del</strong> patrimonio esistente, si prevede sostanzialmente il mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale, con<br />

un intervento <strong>di</strong> “ripulitura” <strong>del</strong> volume che comprende la colombaia, che riveste un certo interesse<br />

anche dal punto <strong>di</strong> vista storico; le superfici coperte da rimuovere potranno essere compensate da un<br />

nuovo fabbricato realizzato secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali qualora questo implichi<br />

l’eliminazione anche <strong>del</strong>le tettoie e <strong>dei</strong> capanni sul retro: in tale caso il manufatto, ad un solo livello e <strong>di</strong><br />

superficie coperta non superiore a quella <strong>del</strong> corpo principale, sarà posizionato sempre sul retro rispetto alla<br />

casa, <strong>di</strong>scosto dagli e<strong>di</strong>fici esistenti.<br />

Per quanto riguarda gli spazi <strong>di</strong> pertinenza, dovrà essere in linea <strong>di</strong> principio limitato l’uso <strong>di</strong> piante non<br />

autoctone ed ornamentali ed evitato l’aumento consistente <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con eliminazione <strong>del</strong>le superfetazioni, realizzate in laterizi o in lamiera.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


126<br />

Scheda normativa n° 046<br />

Scheda rilievo n° 030<br />

Podere Ripa<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito <strong>del</strong>la Ripa ha subito interventi che ne hanno fortemente compromesso non solo il carattere <strong>di</strong><br />

podere rurale ma anche la qualità <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento. Si rende pertanto necessaria una riqualificazione<br />

relativa non solo al corpo principale, aggregato <strong>di</strong> volumi <strong>di</strong> svariati forme e stili, ma soprattutto alla<br />

miriade <strong>di</strong> strutture provvisorie <strong>di</strong>sseminate sul pen<strong>di</strong>o che risultano assai poco <strong>di</strong>gnitose. Si prevede la loro<br />

sostituzione con manufatti in materiali idonei secondo un impianto che valorizzi l’andamento <strong>del</strong> suolo,<br />

quin<strong>di</strong> con livelli anche seminterrati, senza aumento <strong>di</strong> superficie coperta; non saranno comunque consentiti<br />

rilevanti rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o. Il progetto dovrà definire dettagliatamente anche il trattamento <strong>del</strong><br />

suolo, limitando le superfici impermeabilizzate e senza introduzione <strong>di</strong> elementi vegetazionali estranei al<br />

contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>fici 004, 005, 006 e 008: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2 con mantenimento <strong>del</strong>le schermature in laterizio e demolizione <strong>del</strong><br />

capanno in muratura.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


127<br />

Scheda normativa n° 047<br />

Scheda rilievo n° 029<br />

Podere Ciabatta<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Viste le buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione grazie agli interventi compiuti, sostanzialmente corretti dal punto<br />

<strong>di</strong> vista <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong> patrimonio esistente, anche se il recupero ha conferito all’ambito una falsa immagine<br />

<strong>di</strong> borghetto, si prevede il mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale.<br />

Per quanto riguarda gli spazi <strong>di</strong> pertinenza, dovrà essere in linea <strong>di</strong> principio limitato l’uso <strong>di</strong> piante non<br />

autoctone ed ornamentali ed evitata l’ulteriore introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate, in<br />

particolare per realizzare sentieri e spazi <strong>di</strong> sosta, che rappresentano elementi estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


128<br />

Scheda normativa n° 048<br />

Podere Poggiarello<br />

Scheda rilievo n° 025<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è rilevante per la posizione panoramica ma presenta attualmente rari elementi <strong>di</strong> interesse e<br />

<strong>di</strong> pregio dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong> patrimonio rurale, visto che sono state nel tempo apportate mo<strong>di</strong>fiche<br />

considerevoli agli e<strong>di</strong>fici più antichi ma soprattutto a causa <strong>dei</strong> numerosi manufatti aggiunti, che hanno<br />

un forte impatto non tanto per le <strong>di</strong>mensioni quanto per la pessima realizzazione; <strong>di</strong> conseguenza il luogo<br />

risulta gravemente compromesso e trascurato. Si prevede quin<strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> riqualificazione attraverso<br />

il quale dare <strong>di</strong>gnità agli spazi, e<strong>di</strong>ficati e non, eliminando tutte le strutture precarie. L’inserimento <strong>dei</strong><br />

nuovi fabbricati dovrà essere accuratamente progettato, anche pre<strong>di</strong>sponendo un adeguato impianto <strong>di</strong><br />

elementi ver<strong>di</strong> coerente al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 con l’eccezione <strong>del</strong>la carraia, per la quale l’intervento previsto è<br />

conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione con ricostruzione senza aumento <strong>di</strong> superficie coperta <strong>di</strong> un nuovo fabbricato ad<br />

un solo piano, purchè siano utilizzati tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti al contesto;<br />

e<strong>di</strong>fici 004 e 005: demolizione con ricostruzione senza aumento <strong>di</strong> superficie coperta <strong>di</strong> un unico manufatto<br />

<strong>di</strong> supporto all’attività agricola, ad un solo livello; tale volume dovrà essere realizzato con materiali <strong>di</strong> buona<br />

qualità anche estetica;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti al<br />

contesto.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 003, 004, 005 e 006.


129<br />

Scheda normativa n° 049<br />

Podere Ficarella<br />

Scheda rilievo n° 027<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per l’impianto planivolumetrico e le modalità inse<strong>di</strong>ative <strong>del</strong> nucleo centrale,<br />

formato da casa colonica e fienile, anche considerando l’apertura panoramica <strong>del</strong> luogo. Questi e<strong>di</strong>fici<br />

hanno d’altra parte subito molte alterazioni e pertanto non è corretto prevederne una conservazione<br />

integrale, ammettendo quin<strong>di</strong> operazioni che portino ad effettivi miglioramenti ed al risanamento <strong>di</strong><br />

situazioni esito <strong>del</strong>l’accumulo <strong>di</strong> interventi scoor<strong>di</strong>nati pregressi <strong>di</strong> scarsa qualità. Invece ciò che necessita <strong>di</strong><br />

profonda riqualificazione è la parte costituita dagli altri annessi, che non segue alcun principio inse<strong>di</strong>ativo<br />

chiaro e che comprende fabbricati <strong>di</strong> materiali scadenti: si prevede che tutti questi volumi siano demoliti<br />

con ricostruzione <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> servizio ad un solo livello e <strong>di</strong> superficie coperta non superiore<br />

alla somma <strong>di</strong> quelle esistenti, con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; il nuovo fabbricato - eventualmente<br />

sud<strong>di</strong>viso in due corpi a<strong>di</strong>acenti - dovrà essere localizzato a nord-est <strong>del</strong>la casa colonica, al margine<br />

<strong>del</strong>lo spiazzo sterrato oppure sul retro <strong>del</strong>la casa stessa; contestualmente dovrà essere riqualificato lo spazio<br />

aperto occupato dai recinti e ricoveri per gli animali.<br />

Per quanto riguarda gli spazi aperti, inoltre, non sarà ammessa l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici<br />

impermeabilizzate e dovranno essere tutelate le alberature antiche, oltre naturalmente al fossato.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, senza alterare la conformazione volumetrica ed il rapporto con il<br />

suolo.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


130<br />

Scheda normativa n° 050<br />

Podere Nocione<br />

Scheda rilievo n° 042<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema ambientale V2, è interessante per la posizione panoramica e l’impianto<br />

planivolumetrico; nella casa colonica, nonostante le superfetazioni, si riconoscono ancora tutte le<br />

caratteristiche tipiche <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio rurale, degne <strong>di</strong> essere per quanto possibile conservate, mentre<br />

l’annesso ha subito <strong>del</strong>le alterazioni tali da ritenere non giustificato vincolare il mantenimento <strong>del</strong> manufatto<br />

attuale.<br />

Negli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza non è consentito l’aumento consistente <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate, ad<br />

eccezione <strong>del</strong>la corte interna, mentre dovranno essere salvaguardate le alberature antiche, senza d’altra<br />

parte introdurre elementi vegetazionali estranei al contesto rurale.<br />

Tutti interventi devono essere realizzati tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno, nel rispetto <strong>del</strong>la morfologia<br />

esistente ed evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong> terra e che possano alterare<br />

la conformazione attuale <strong>del</strong> terreno.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con ripristino <strong>del</strong>l’intonaco nelle parti che ne recano traccia, in particolare<br />

il corpo <strong>di</strong> due piani a sud; è ammessa la demolizione <strong>dei</strong> volumi secondari e la loro ricostruzione anche<br />

in <strong>di</strong>versa collocazione sul lotto <strong>di</strong> pertinenza;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, con mantenimento <strong>del</strong>la finitura ad intonaco. È, comunque, ammessa<br />

la demolizione e la sua ricostruzione purché con materiali e tecniche coerenti con il territorio rurale.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


131<br />

Scheda normativa n° 051<br />

Scheda rilievo n° 043<br />

Podere Monti II<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> notevole interesse per la posizione, per l’impianto planivolumetrico e per i caratteri degli spazi<br />

scoperti; il recupero compiuto ha rispettato la preesistenza ed anzi ne ha valorizzato le qualità, pur avendo<br />

introdotto nuovi elementi o avendone marginalmente mo<strong>di</strong>ficato alcuni <strong>di</strong> quelli originari; rilevante è il<br />

trattamento semplice ed elegante <strong>del</strong> verde, non stravolto dal cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso.<br />

Si prevede quin<strong>di</strong> la conservazione <strong>del</strong>l’intero ambito.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


132<br />

Scheda normativa n° 052<br />

Scheda rilievo n° 280<br />

Podere Monti III<br />

003 004 006<br />

002<br />

005<br />

007<br />

008<br />

001<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica ma compromesso da una lunghissima serie <strong>di</strong> trasformazioni,<br />

alterazioni, superfetazioni ed aggiunte e molto degradato per la scarsa qualità <strong>dei</strong> materiali e la<br />

trascuratezza nella sistemazione degli spazi aperti. Pertanto si prevedono interventi <strong>di</strong> riqualificazione che<br />

rendano più <strong>di</strong>gnitoso ed efficiente l’inse<strong>di</strong>amento, con minore impatto ambientale e sul paesaggio.<br />

In particolare nella parte a sud e verso la viabilità principale, dove sono presenti numerosi manufatti <strong>di</strong><br />

scarsissimo valore - <strong>di</strong>sposti in modo <strong>di</strong>ffuso e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato - che rappresentano fattore <strong>di</strong> degrado per un<br />

ampio contesto, si prevedono interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione, recuperando le volumetrie esistenti,<br />

accorpandole in uno o due e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> massimo due piani ed ampliando l’e<strong>di</strong>ficio residenziale posto a metà<br />

<strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o. Nel progetto <strong>di</strong> suolo si dovrà seguire il criterio <strong>del</strong>la massima semplicità, senza sensibili rimo<strong>del</strong>lamenti<br />

<strong>del</strong> terreno, limitando l’inserimento <strong>di</strong> superfici impermeabilizzate e tutelando le alberature antiche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, eliminando le superfetazioni e gli elementi precari (come le tettoie <strong>di</strong><br />

onduline);<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, eliminando le superfetazioni;<br />

e<strong>di</strong>fici 003 e 004: demolizione con ricostruzione <strong>di</strong> un nuovo fabbricato <strong>di</strong> superficie coperta non superiore<br />

a 300 mq. e <strong>di</strong> altezza massima <strong>di</strong> 4 ml., impiegando tecnologie, materiali e finiture <strong>di</strong> buona qualità; l’intervento<br />

dovrà prevedere la contestuale eliminazione <strong>di</strong> tutte le baracche, le tettoie ed i capanni presenti<br />

entro l’ambito, ed in primo luogo <strong>di</strong> quelli collocati nella zona a quota più bassa;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con rifacimento <strong>del</strong>la copertura con manto in coppi e tegole; è<br />

ammessa la chiusura <strong>del</strong> fronte aperto a sud con muratura in materiali tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con rifacimento <strong>del</strong> paramento murario in materiali tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: manutenzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 008: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione per i singoli interventi sugli e<strong>di</strong>fici; intervento <strong>di</strong>retto previo<br />

progetto unitario <strong>di</strong> massima per la riqualificazione <strong>del</strong>la parte sud.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 005, 006 e 007 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004 e 008 e per i nuovi e<strong>di</strong>fici.


133<br />

Scheda normativa n° 053<br />

Scheda rilievo n° 044<br />

Podere Monti I<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è rilevante per l’impianto planimetrico e per alcuni degli elementi che lo compongono, nonostante<br />

che i molti interventi subiti dai fabbricati nel corso <strong>del</strong> tempo abbiano causato <strong>del</strong>le alterazioni<br />

evidenti; indubbiamente anche la vicinanza <strong>del</strong>la strada provinciale e <strong>del</strong>l’area urbanizzata hanno in parte<br />

compromesso l’immagine rurale <strong>del</strong> luogo. In generale comunque le con<strong>di</strong>zioni sono sod<strong>di</strong>sfacenti e quin<strong>di</strong><br />

si prevedono operazioni <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale anche per quanto riguarda gli spazi aperti,<br />

salvaguardando in particolare l’aia pavimentata in prossimità <strong>del</strong>la piscina.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; è ammessa la finitura faccia a vista per le pareti esterne attualmente<br />

intonacate ed il rifacimento <strong>del</strong> manto in tegole con coppi e tegole. Per i volumi secondari situati a sud,<br />

<strong>di</strong>etro alla carraia, corrispondenti al forno, ad un ripostiglio ed alle stalle, è consentito rialzare la quota <strong>di</strong><br />

copertura quanto necessario a rendere abitabili i locali, mantenendo inalterati l’ingombro a terra e la<br />

pendenza <strong>del</strong> tetto e impiegando tecnologie, materiali e finiture omogenei a quelli <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale;<br />

parte <strong>del</strong>lo spazio attualmente occupato dalla tettoia dovrà essere mantenuto coperto ma non chiuso<br />

quale area <strong>di</strong> filtro tra interno ed esterno.<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 004 e 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1; per l’intervento <strong>di</strong> sopraelevazione classe 2.


134<br />

Scheda normativa n° 054<br />

Podere La Corsina<br />

Scheda rilievo n° 046<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è stato assai alterato sia dalla trasformazione <strong>dei</strong> manufatti e degli spazi che lo compongono sia<br />

dai cambiamenti intervenuti nel contesto, ormai privo <strong>di</strong> qualsiasi carattere rurale ma piuttosto descrivibile<br />

come quartiere suburbano. Pertanto gli interventi previsti non saranno vincolati ad una conservazione<br />

integrale, che a questo punto non sarebbe nè legittima nè ragionevole.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con possibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche alle aperture <strong>del</strong> volume <strong>di</strong> ingresso<br />

sulla corte e sostituzione <strong>dei</strong> serramenti in alluminio con altro materiale omogeneo all’intero fabbricato; il<br />

manufatto in materiale precario addossato al magazzino in muratura sul retro dovrà essere rimosso;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, utilizzando tecnologie, materiali e finiture coerenti al nucleo complessivo;<br />

l’ampliamento ammesso consiste nella sopraelevazione <strong>di</strong> un piano, raddoppiando quin<strong>di</strong> la superficie<br />

netta esistente ma senza aumento <strong>del</strong>la superficie coperta;<br />

e<strong>di</strong>fici 003 e 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità per la parte a nord; intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad<br />

autorizzazione per la parte al centro e a sud.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 003 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 002.


135<br />

Scheda normativa n° 055<br />

Scheda rilievo n° 045<br />

Podere Caselle<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> grande valore sia per la splen<strong>di</strong>da posizione paesaggistica sia per l’impianto planivolumetrico<br />

e le caratteristiche <strong>dei</strong> singoli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti; il recupero già attuato ha assicurato le ottime<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mantenimento attuali, attraverso interventi anche <strong>di</strong> un certo rilievo ma complessivamente<br />

<strong>di</strong> buona qualità e efficaci soprattutto nel valorizzare le potenzialità <strong>di</strong> alcuni luoghi e spazi; va inoltre<br />

sottolineato come l’operazione abbia interessato l’intero ambito, con non comune accuratezza nella<br />

definizione degli spazi aperti, che non sono stati stravolti dalla nuova destinazione d’uso, conservando un<br />

certo elegante equilibrio pur nella ricchezza <strong>di</strong> forme e <strong>di</strong> elementi.<br />

Quin<strong>di</strong> si prevedono esclusivamente interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> tutela per tutto l’ambito, sia per gli<br />

e<strong>di</strong>fici che per gli spazi aperti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


136<br />

Scheda normativa n° 056<br />

Scheda rilievo n° 037<br />

Podere Civieri<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione, per il rapporto con le caratteristiche orografiche <strong>del</strong> luogo e per<br />

la conformazione planivolumetrica, nonostante gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione abbiano in parte alterato i<br />

caratteri originari <strong>del</strong>le strutture e<strong>di</strong>lizie, soprattutto per quanto concerne la composizione <strong>dei</strong> prospetti e la<br />

conformazione <strong>del</strong>le aperture, e degli spazi aperti. Viste le buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione, si prevede<br />

sostanzialmente il mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale; per quanto riguarda gli spazi <strong>di</strong> pertinenza, dovrà<br />

essere in linea <strong>di</strong> principio limitato l’uso <strong>di</strong> piante non autoctone ed ornamentali ed evitata l’ulteriore<br />

introduzione <strong>di</strong> superfici impermeabilizzate, in particolare per realizzare sentieri e spazi <strong>di</strong> sosta, che rappresentano<br />

elementi estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


137<br />

Scheda normativa n° 057<br />

Podere Cannetto<br />

Scheda rilievo n° 035<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Viste le buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione grazie agli interventi compiuti, sostanzialmente corretti dal<br />

punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong> patrimonio esistente, si prevede il mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale con<br />

l’estensione <strong>del</strong> recupero anche al fienile, che merita un utilizzo più adeguato e decoroso; il ruolo <strong>del</strong>la<br />

tettoia malamente addossata a quest’ultimo e più in generale la funzione <strong>di</strong> ricovero per gli automezzi<br />

potranno eventualmente essere svolti invece da una struttura leggera, costruita in materiale compatibile<br />

con il contesto, da localizzare entro lo spazio a<strong>di</strong>bito a parcheggio.<br />

Per quanto riguarda gli spazi <strong>di</strong> pertinenza, dovrà essere in linea <strong>di</strong> principio limitato l’uso <strong>di</strong> piante non<br />

autoctone ed ornamentali ed evitata l’ulteriore introduzione <strong>di</strong> cospicue superfici impermeabilizzate, in<br />

particolare per realizzare sentieri e spazi <strong>di</strong> sosta, che rappresentano elementi estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con eliminazione <strong>del</strong>la tettoia e sostituzione <strong>dei</strong> serramenti utilizzando<br />

materiali tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


138<br />

Scheda normativa n° 058<br />

Scheda rilievo n° 047<br />

Casa Casanuova<br />

002<br />

001<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito <strong>di</strong> Casanuova appare oggi profondamente trasformato rispetto alla probabile configurazione<br />

originaria: la ristrutturazione realizzata per adattare gli spazi ad una destinazione d’uso residenziale/ricettiva<br />

ha scongiurato l’abbandono ed il degrado, intervenendo sugli e<strong>di</strong>fici in maniera sostanzialmente corretta,<br />

anche se alcune opere, in particolare quelle sulle coperture e la chiusura <strong>di</strong> alcuni locali con l’aggiunta<br />

<strong>dei</strong> serramenti alle aperture, hanno effettivamente portato ad organismi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>fferenti (in questa sede<br />

non è possibile, peraltro, valutare le mo<strong>di</strong>fiche apportate nella <strong>di</strong>stribuzione interna); più ra<strong>di</strong>cale è l’effetto<br />

<strong>di</strong> alterazione nel trattamento degli spazi aperti: tutto lo spazio <strong>di</strong> pertinenza ed il giar<strong>di</strong>no sono assai<br />

accuratamente organizzati e mantenuti ma non corrispondono alle caratteristiche rurali, soprattutto per<br />

l’introduzione <strong>di</strong> siepi a <strong>del</strong>imitare le aree in prossimità degli e<strong>di</strong>fici e <strong>di</strong> cespugli ornamentali.<br />

Pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> sostanziale mantenimento per i corpi <strong>di</strong> fabbrica esistenti e <strong>di</strong> trasformazione<br />

con l’obiettivo <strong>di</strong> consolidare l’attività in corso, aumentando l’offerta ricettiva con nuovi appartamenti<br />

turistici (una ventina circa).<br />

Questi saranno ospitati in alcuni nuovi fabbricati <strong>di</strong>sposti nella parte <strong>del</strong>l’ambito in pen<strong>di</strong>o, verso il centro<br />

antico <strong>di</strong> <strong>Casole</strong>, secondo l’impianto rappresentato nello schema allegato; gli e<strong>di</strong>fici saranno <strong>di</strong> uno/due<br />

piani, anche sfalsati per assecondare l’andamento altimetrico <strong>del</strong> terreno e consentire accessi <strong>di</strong>fferenziati<br />

e <strong>di</strong>retti a <strong>di</strong>verse quote, e complessivamente la superficie netta non potrà superare 970 mq.; potranno<br />

dunque essere articolati planimetricamente e volumetricamente ma il progetto non dovrà in alcun modo<br />

imitare artificiosamente la complessità degli inse<strong>di</strong>amenti rurali o <strong>dei</strong> piccoli borghi che è l’esito <strong>del</strong>la stratificazione<br />

<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong>ffusi nel tempo anche <strong>di</strong>somogenei fra loro; in questo senso è altresì consentito<br />

l’uso <strong>di</strong> materiali e finiture non tra<strong>di</strong>zionali; non è comunque ammessa la costruzione <strong>di</strong> piani interrati.<br />

E’ inoltre prevista la realizzazione <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio a<strong>di</strong>bito specificamente a ristorante da localizzare<br />

nell’area pianeggiante <strong>di</strong> fronte al nucleo esistente e dotato <strong>di</strong> un proprio spazio <strong>di</strong> parcheggio a raso, con<br />

le stesse caratteristiche <strong>di</strong> quello già presente; la superficie complessiva <strong>del</strong> nuovo volume non potrà essere


30 0 30 60 ml.<br />

139<br />

e<strong>di</strong>fici esistenti da recuperare<br />

e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova realizzazione<br />

volumi interrati<br />

piscina<br />

strada e parcheggi non pavimentati<br />

aree pavimentate<br />

percorsi<br />

spazi ver<strong>di</strong><br />

aree alberate<br />

superiore a 250 mq. (Sn + Sa).<br />

E’ infine ammesso l’ampliamento parziale <strong>del</strong> fabbricato <strong>di</strong> servizio alla piscina fino ad una superficie netta<br />

massima <strong>di</strong> 75 mq.<br />

E’ consentita la realizzazione <strong>di</strong> pergolati in prossimità degli e<strong>di</strong>fici e come collegamento <strong>dei</strong> <strong>di</strong>versi corpi <strong>di</strong><br />

fabbrica purchè essi siano realizzati con struttura leggera in metallo o legno. Non potranno invece essere<br />

realizzate tettoie a protezione degli ingressi.<br />

Nella sistemazione esterna dovrà essere accuratamente piantumata con alberature <strong>di</strong> specie autoctone la<br />

fascia lungo la strada al margine <strong>del</strong>l’ambito; nella parte <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento dovrà essere evitato il tipo<br />

<strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> siepi a <strong>del</strong>imitazione degli spazi utilizzato in quella esistente; non potranno essere ulteriormente<br />

incrementate le superfici impermeabilizzate con eccezione <strong>del</strong>la zona <strong>del</strong>la piscina, <strong>dei</strong> percorsi pedonali e<br />

degli spazi <strong>di</strong> accesso a ridosso degli e<strong>di</strong>fici.<br />

Contestualmente all’intervento dovrà essere inoltre attuata un’opera <strong>di</strong> riqualificazione <strong>del</strong>la strada che<br />

collega il luogo al versante orientale <strong>del</strong> centro antico <strong>di</strong> <strong>Casole</strong>.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici esistenti e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova realizzazione, compresi gli interrati.


140<br />

Scheda normativa n° 059<br />

Scheda rilievo n° 038<br />

Podere Stiattino<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Stiattino presenta elementi <strong>di</strong> interesse da una parte nell’impianto e nell’articolazione volumetrica <strong>del</strong>la<br />

casa colonica, dall’altra nella debole regola inse<strong>di</strong>ativa per la quale gli e<strong>di</strong>fici sono <strong>di</strong>sposti lungo la<br />

stra<strong>di</strong>na, ma sempre ad una certa <strong>di</strong>stanza da quella. Purtroppo la maggioranza <strong>dei</strong> manufatti non<br />

presenta grande valore nè dal punto <strong>di</strong> vista storico nè tantomeno architettonico; non si ha motivo<br />

comunque <strong>di</strong> credere fattibile e conveniente una loro riconversione a nuovi usi contemporanei. Pertanto si<br />

prevede il recupero <strong>di</strong> alcuni fabbricati e la riqualificazione generale <strong>del</strong>l’ambito segnatamente attraverso<br />

la sostituzione degli annessi con nuovi volumi, per una quantità non superiore alla superficie coperta<br />

esistente.<br />

In considerazione <strong>del</strong>la rilevanza e <strong>del</strong>la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong> tema e non <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> informazioni sufficienti, si<br />

ritiene necessario rimandare complessivamente l’intervento ad un piano attuativo <strong>di</strong> dettaglio che sviluppi<br />

gli in<strong>di</strong>spensabili approfon<strong>di</strong>menti e contenga tutte le indagini opportune; tale progetto unitario dovrà<br />

spingersi anche nella definizione <strong>del</strong>la sistemazione <strong>del</strong>lo spazio aperto, salvaguardando in ogni caso le<br />

alberature <strong>di</strong> pregio e valorizzando la corte interna <strong>del</strong>la casa colonica.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con demolizione <strong>del</strong>le superfetazioni in laterizi, in particolare sul lato<br />

meri<strong>di</strong>onale; dovrà essere mantenuto l’effetto <strong>di</strong> chiusura (con prevalenza quasi assoluta <strong>dei</strong> pieni sui vuoti)<br />

presente sui prospetti a nord e a ovest;<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 004, 005 e 007: demolizione con ricostruzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 006 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 003, 004, 005 e 007.


141<br />

Scheda normativa n° 060<br />

Podere Brulli <strong>di</strong> Sotto<br />

Scheda rilievo n° 039<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e l’articolazione volumetrica data dalla compatta<br />

aggregazione <strong>dei</strong> corpi <strong>di</strong> fabbrica, che si trovano in buone con<strong>di</strong>zioni grazie alla continuità d’uso ed<br />

a precedenti operazioni <strong>di</strong> ristrutturazione o <strong>di</strong> rinnovamento, più o meno con<strong>di</strong>visibili, soprattutto per<br />

quanto riguarda aspetti apparentemente <strong>di</strong> dettaglio (gli elementi <strong>di</strong> protezione degli accessi, il tipo <strong>di</strong><br />

pavimentazione esterna, le canne fumarie...); quin<strong>di</strong> sono previste operazioni <strong>di</strong> sostanziale mantenimento<br />

<strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto, anche per quanto concerne gli spazi aperti; dovranno essere tutelate le piantumazioni<br />

antiche e non sarà ammesso l’inserimento <strong>di</strong> altri elementi vegetazionali estranei al contesto rurale - come<br />

abeti oppure araucarie -; sarà consentito l’aumento <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate limitatamente agli<br />

spazi imme<strong>di</strong>atamente a ridosso <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficato sul lato nord-ovest.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; non potranno essere apportate mo<strong>di</strong>fiche al prospetto rivolto a sud-est,<br />

che comprende la loggia; le canne fumarie dovranno essere rifatte con materiali tra<strong>di</strong>zionali omogenei a<br />

quelli <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio nel suo complesso.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


142<br />

Scheda normativa n° 061<br />

Podere Brulli <strong>di</strong> Sopra<br />

Scheda rilievo n° 048<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica ma, a causa <strong>di</strong> precedenti opere <strong>di</strong> ristrutturazione<br />

eccessivamente pesanti che hanno alterato in modo irreversibile i caratteri specialmente <strong>del</strong>la casa<br />

colonica, non sussistono ormai motivi <strong>di</strong> tutela; pertanto si prevedono interventi <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo<br />

stato attuale e <strong>di</strong> riqualificazione, da intendersi estesi anche agli spazi <strong>di</strong> pertinenza; non sono comunque<br />

ammessi aumenti consistenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata e, per quanto riguarda le piantumazioni, si<br />

prevede una eventuale sostituzione degli esemplari estranei al contesto con specie autoctone appropriate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 003 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 001.


143<br />

Scheda normativa n° 062<br />

Podere Lame<br />

Scheda rilievo n° 052<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per il suo impianto planivolumetrico ricco ed articolato e per le caratteristiche<br />

degli elementi che lo costituiscono, eleganti e <strong>di</strong> buona fattura, dando luogo nel complesso ad una<br />

composizione varia ma equilibrata, meritevole <strong>di</strong> tutela; pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> recupero<br />

complessivo; dovranno essere salvaguardate anche le alberature antiche; per quanto riguarda gli spazi<br />

aperti, inoltre, non saranno ammessi l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate o <strong>di</strong> elementi<br />

estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; l’annesso crollato potrà essere ricostruito ripristinando il volume esistente<br />

ed utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti al nucleo esistente;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


144<br />

Scheda normativa n° 063<br />

Scheda rilievo n° 053<br />

Podere Poggio Colonna<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione, per il rapporto con le caratteristiche orografiche <strong>del</strong> luogo e per la<br />

conformazione volumetrica, nonostante gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione abbiano in parte alterato i caratteri<br />

originari <strong>del</strong>le strutture e<strong>di</strong>lizie e degli spazi aperti. Viste le buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione, si prevede<br />

sostanzialmente il mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale; in particolare non potrà essere aumentata in modo<br />

considerevole la percentuale <strong>di</strong> superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


145<br />

Scheda normativa n° 064<br />

Podere Schiavina<br />

Scheda rilievo n° 041<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> notevole valore sia dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la posizione paesaggistica sia per l’articolazione<br />

volumetrica e le caratteristiche degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti; le operazioni <strong>di</strong> recupero effettuate sui<br />

fabbricati ne hanno assicurato le ottime con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mantenimento attuali, anche se le scelte fatte<br />

negli interventi, probabilmente realizzati in tempi <strong>di</strong>versi sui due e<strong>di</strong>fici, non si possono completamente<br />

con<strong>di</strong>videre, soprattutto nel caso <strong>del</strong> fienile che ha subito alterazioni rilevanti - nelle aperture e nelle<br />

coperture ad esempio - ma con un risultato finale in generale non sgradevole. Quin<strong>di</strong> si prevedono<br />

interventi <strong>di</strong> sostanziale mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto, estesi anche agli spazi <strong>di</strong> pertinenza, salvaguardando<br />

le alberature <strong>di</strong> pregio, senza ulteriori consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata e senza<br />

introduzione <strong>di</strong> elementi vegetazionali estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


146<br />

Scheda normativa n° 065<br />

Scheda rilievo n° 094<br />

Podere Tafogna<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il complesso è stato recuperato in epoca recente e quin<strong>di</strong> può essere semplicemente conservato e<br />

mantenuto in efficienza.<br />

Il trattamento <strong>del</strong> suolo non potrà implicare un aumento consistente <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

Si auspica l’interramento <strong>del</strong>le linee elettriche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


147<br />

Scheda normativa n° 066<br />

Podere Casino d’Orli - Acquerello<br />

Scheda rilievo n° 056<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> notevole interesse per la posizione, per l’impianto planivolumetrico e per i caratteri degli spazi<br />

scoperti; il recupero compiuto ha rispettato la preesistenza ed anzi ne ha valorizzato le qualità, pur avendo<br />

introdotto nuovi elementi o avendone marginalmente mo<strong>di</strong>ficato alcuni <strong>di</strong> quelli originari; rilevante è il<br />

trattamento semplice ed elegante <strong>del</strong> verde, non stravolto dal cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso.<br />

Si prevede quin<strong>di</strong> la conservazione <strong>del</strong>l’intero ambito.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


148<br />

Scheda normativa n° 067<br />

Podere Agresto<br />

Scheda rilievo n° 051<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel sottosistema V2, è interessante per la posizione panoramica ma non eccezionalmente<br />

significativo per quanto riguarda l’e<strong>di</strong>ficato e la sistemazione degli spazi aperti, entrambi profondamente<br />

trasformati dal punto <strong>di</strong> vista morfologico e da quello degli usi; l’immagine attuale è sicuramente più<br />

attinente a quella <strong>del</strong> villino con giar<strong>di</strong>no piuttosto che a quella <strong>del</strong> podere rurale. Considerate anche le<br />

buone con<strong>di</strong>zioni, si prevedono interventi <strong>di</strong> riqualificazione <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto. Per quanto riguarda gli spazi<br />

aperti, si precisa che non sono ammessi ulteriori consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; non è consentita la chiusura, nemmeno in modo temporaneo, <strong>del</strong> porticato<br />

al piano terra;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione <strong>del</strong> piano terreno e ricostruzione <strong>del</strong> volume recuperato anche in <strong>di</strong>versa collocazione<br />

all’interno <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> pertinenza purché vengano utilizzati materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti al<br />

contesto;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti al contesto,<br />

soprattutto per quanto riguarda la copertura ed i serramenti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 003, 004 e 005.


149<br />

Scheda normativa n° 068<br />

Podere Ricciarello - Nocione<br />

Scheda rilievo n° 050<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito deriva le sue principali qualità dalla posizione panoramica e dalle caratteristiche <strong>del</strong>l’unico<br />

elemento veramente rappresentativo <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia rurale antica, cioè il fienile che, fra l’altro, non essendo utilizzato,<br />

è esposto a grave rischio <strong>di</strong> degrado. Pertanto si prevede la massima salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> fienile mentre<br />

per i rimanenti e<strong>di</strong>fici e per l’ambito in generale sono ammessi interventi <strong>di</strong> mantenimento, considerate le<br />

buone con<strong>di</strong>zioni nelle quali si trovano, auspicando la valorizzazione <strong>del</strong> luogo attraverso opere anche <strong>di</strong><br />

piccola entità e maggiore accuratezza nella manutenzione, ad esempio per quanto riguarda le finiture o<br />

gli usi degli spazi, e<strong>di</strong>ficati e non - eventualmente con completa trasformazione in residenza non legata alla<br />

attività agricola -; non sono ammessi aumenti consistenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata e l’introduzione<br />

<strong>di</strong> elementi vegetazionali estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: manutenzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; è consentita in<br />

questo caso anche la traslazione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio all’interno <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003 e 005 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 004.


150<br />

Scheda normativa n° 069<br />

Scheda rilievo n° 049<br />

Casa Boschetto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è localizzato in una posizione ambientalmente e paesaggisticamente <strong>di</strong> rilievo ma il nucleo è<br />

profondamente alterato dalle trasformazioni attuate; fra l’altro la nuova e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> capannoni industriali<br />

ha comportato il rimo<strong>del</strong>lamento <strong>del</strong> versante. Non si prevede pertanto <strong>di</strong> vincolare l’inse<strong>di</strong>amento alla<br />

conservazione integrale <strong>dei</strong> manufatti, ma piuttosto <strong>di</strong> mantenere la consistenza e<strong>di</strong>lizia attuale con l’obiettivo<br />

prioritario <strong>del</strong>la riqualificazione <strong>del</strong>lo spazio <strong>di</strong> pertinenza in particolare attraverso la piantumazione <strong>di</strong><br />

alberature e cespugli autoctoni in grado <strong>di</strong> attenuare l’impatto <strong>dei</strong> nuovi fabbricati e l’approntamento <strong>di</strong><br />

un adeguato progetto <strong>di</strong> trattamento <strong>del</strong> suolo che assicuri un corretto smaltimento <strong>del</strong>le acque e <strong>di</strong>gnitosi<br />

spazi per le attività agricole e la circolazione <strong>dei</strong> mezzi.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003;<br />

classe 3 per l’e<strong>di</strong>ficio 004.


151<br />

Scheda normativa n° 070<br />

Scheda rilievo n° 057<br />

Casa Corbino<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione, per il rapporto con le caratteristiche orografiche <strong>del</strong> luogo e per<br />

la singolare conformazione volumetrica, dovuta anche ad interventi compiuti in passato che hanno in<br />

parte alterato i caratteri originari <strong>del</strong>le strutture e<strong>di</strong>lizie. Viste le buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione, si prevede<br />

sostanzialmente il mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale; per quanto riguarda gli spazi aperti dovrà essere<br />

attuata un’operazione <strong>di</strong> riqualificazione consistente in primo luogo nella ripulitura dalla vegetazione infestante<br />

e nella salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature <strong>di</strong> pregio; non potrà essere aumentata considerevolmente la<br />

percentuale <strong>di</strong> superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con rior<strong>di</strong>no <strong>del</strong>le aperture sul fronte maggiore e su quello laterale,<br />

a<strong>di</strong>acente alla porcilaia, recuperando gli elementi superstiti degli archi.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


152<br />

Scheda normativa n° 071<br />

Scheda rilievo n° 054<br />

Podere Cabbiano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito deriva le sue migliori qualità dalla collocazione panoramica e dalla varietà <strong>di</strong> esposizione e dalla<br />

articolazione volumetrica permesse dall’andamento in pen<strong>di</strong>o <strong>del</strong> terreno, che danno a ciascuna parte<br />

una <strong>di</strong>fferente connotazione - ad esempio, la singolare imponenza <strong>del</strong> prospetto occidentale, all’ingresso<br />

<strong>del</strong> podere -; gli e<strong>di</strong>fici originariamente presenti sono stati in parte rimaneggiati ma soprattutto a questi si<br />

sono aggiunti fabbricati contemporanei non <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong>sposti in modo casuale come oggetti apparentemente<br />

neutri depositati su un suolo qualsivoglia.<br />

Si prevedono pertanto interventi <strong>di</strong> mantenimento per i corpi <strong>di</strong> fabbrica più antichi e <strong>di</strong> riqualificazione<br />

per quelli recenti; l’impatto <strong>del</strong> capannone dovrà essere attenuato attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> idonee<br />

barriere visive vegetali; non sono ammessi ulteriori consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata e<br />

l’introduzione <strong>di</strong> elementi vegetazionali estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; il nuovo fabbricato<br />

potrà essere rilocalizzato, senza aumenti <strong>di</strong> volume o <strong>di</strong> superficie coperta, lungo il percorso che<br />

collega la casa colonica al capannone <strong>dei</strong> cavalli, sullo stesso lato <strong>di</strong> quest’ultimo;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 004 e 005 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 003 e 006.


153<br />

Scheda normativa n° 072<br />

Scheda rilievo n° 055<br />

Podere Fornaciaccia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per il suo impianto planivolumetrico ricco ed articolato e per le caratteristiche<br />

<strong>del</strong>l’aggregato che costituisce la casa colonica; il podere è stato completamente recuperato in maniera<br />

sostanzialmente corretta; d’altro canto, anche vista la trasformazione <strong>del</strong> contesto nel quale si inserisce, con<br />

l’urbanizzazione <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong>la Corsina, l’ambito ha assunto un carattere non più rurale quanto piuttosto <strong>di</strong><br />

casa <strong>di</strong> campagna, confermato anche dalle sistemazioni realizzate in quello che è ormai propriamente un<br />

giar<strong>di</strong>no. Si prevedono quin<strong>di</strong> semplici interventi <strong>di</strong> mantenimento e <strong>di</strong> conservazione; per quanto riguarda<br />

gli spazi aperti, inoltre, non sarà ammessa l’introduzione <strong>di</strong> ulteriori superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


154<br />

Scheda normativa n° 073<br />

Scheda rilievo n° 059<br />

Podere Malarchia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione e per il rapporto con le caratteristiche orografiche <strong>del</strong> luogo ed<br />

essendo stato completamente recuperato in tempi recenti con destinazione residenziale si presta perfettamente<br />

all’uso contemporaneo.<br />

Si prevede pertanto un intervento <strong>di</strong> completamento <strong>del</strong>la riqualificazione <strong>del</strong> nucleo eliminando il fabbricato<br />

incongruo attraverso una sistemazione <strong>del</strong> suolo adeguata al contesto rurale ed alle modalità inse<strong>di</strong>ative<br />

originarie con salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con eliminazione <strong>del</strong> solaio a livello ammezzato tra il piano terra e il<br />

piano rialzato; è ammesso l’ampliamento al livello inferiore, sul lato nord-ovest, per una superficie netta<br />

massima <strong>di</strong> 20 mq., realizzando un volume con copertura a falda unica orientata verso valle, contestualmente<br />

alla demolizione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 003;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione senza ricostruzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto a concessione e<strong>di</strong>lizia.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


155<br />

Scheda normativa n° 074<br />

Scheda rilievo n° 058<br />

Podere Fornaci<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per i caratteri <strong>del</strong> luogo e per l’impianto planivolumetrico, anche se gli interventi<br />

<strong>di</strong> recupero passati hanno alterato in maniera abbastanza sensibile le caratteristiche e<strong>di</strong>lizie <strong>del</strong>la casa<br />

colonica.<br />

Per la riqualificazione completa degli spazi <strong>di</strong> pertinenza si dovrà prevedere in primo luogo la rimozione<br />

<strong>di</strong> tutti i manufatti precari (baracche e capanni in lamiera); dovrà in ogni caso essere garantita la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature antiche e non potrà essere ulteriormente aumentata in modo consistente la<br />

superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; il volume in laterizio aggiunto sul retro, <strong>di</strong> fronte alla porcilaia, potrà<br />

essere demolito e ricostruito con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali, e sempre ad un solo livello, ed<br />

eventualmente ampliato fino ad occupare tutto il terrapieno;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


156<br />

Scheda normativa n° 075<br />

Scheda rilievo n° 068<br />

Podere Colombaino<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito presenta motivi <strong>di</strong> interesse per la posizione e per le caratteristiche <strong>di</strong> alcuni degli elementi costitutivi, nonostante<br />

le molteplici alterazioni anche profonde subite dai manufatti e dall’impianto planivolumetrico. Si prevede<br />

pertanto un complessivo intervento <strong>di</strong> riqualificazione e in parte <strong>di</strong> trasformazione, considerando fra l’altro la collocazione<br />

ormai “urbana” <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento e dunque l’impossibilità <strong>di</strong> mantenere tale e quale un nucleo un tempo rurale.<br />

Il progetto unitario dovrà in particolare definire con precisione il trattamento <strong>del</strong> suolo, limitando le superfici impermeabilizzate<br />

ed evitando l’introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale; è comunque ammessa la realizzazione <strong>di</strong> una<br />

piscina scoperta, <strong>di</strong> eventuali attrezzature sportive a raso e <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> parcheggio a raso purchè ciò non comporti forti<br />

opere <strong>di</strong> scavo/riporto. La piscina potrà essere realizzata sia all’interno <strong>del</strong>l’Ambito L2 che L3. Le eventuali attrezzature<br />

sportive a raso e gli spazi <strong>di</strong> parcheggio, invece, saranno realizzati entro l’area <strong>del</strong>l’ambito in<strong>di</strong>viduata dal Prg come<br />

appartenente al sottosistema L2; verso la strada provinciale dovrà essere pre<strong>di</strong>sposta una adeguata protezione visiva<br />

con funzione allo stesso tempo <strong>di</strong> barriera contro l’inquinamento acustico e atmosferico utilizzando idonee specie<br />

vegetali.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1; è consentito il rifacimento <strong>del</strong>la scala esterna, anche in posizione e forma<br />

<strong>di</strong>fferente da quella attuale (comunque non originaria); è ammessa la riapertura <strong>di</strong> finestre e porte tamponate; il<br />

minuscolo volume intonacato con tetto ad una sola falda aggiunto agli stalletti, che forma insieme a questi ultimi<br />

e al corpo principale una sorta <strong>di</strong> angusta corte, dovrà essere demolito; i volumi demoliti, all’interno <strong>del</strong>l’ambito,<br />

potranno comunque essere parzialmente recuperati con la realizzazione <strong>di</strong> spazi coperti da terrazzo con pergolato,<br />

con accesso dalla scala esterna;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: demolizione e costruzione <strong>di</strong> un nuovo volume, sempre addossato al corpo principale, <strong>di</strong> superficie<br />

netta non superiore a 35 mq.; tecnologie, materiali e finiture dovranno essere <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale e omogenei a<br />

quelli <strong>del</strong> corpo principale; non è consentita la realizzazione <strong>di</strong> volumi interrati;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione e costruzione <strong>di</strong> un nuovo volume destinato a residenza <strong>di</strong> altezza non superiore a due<br />

piani e <strong>di</strong> superficie netta massima <strong>di</strong> 190 mq., da localizzare entro l’area appartenente al sottosistema L3; il corpo<br />

<strong>di</strong> fabbrica sarà <strong>di</strong>sposto secondo geometrie conformi a quelle <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale e potrà essere costituito da<br />

volumi con piani da calpestio sfalsati per seguire l’andamento in sensibile pen<strong>di</strong>o <strong>del</strong> terreno, verso sud, ma l’intervento<br />

non dovrà comunque comportare rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> suolo; tecnologie, materiali e finiture dovranno essere<br />

<strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale e omogenei a quelli <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003 e per la piscina ed il parcheggio <strong>di</strong> nuova realizzazione.


157<br />

Scheda normativa n° 076<br />

Scheda rilievo n° 060<br />

Podere Colombaio<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema L3 “I luoghi centrali per l’ospitalità”, è interessante per la posizione<br />

panoramica e per l’impianto planivolumetrico, correlato alla conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno, e in<br />

particolare per i caratteri degli e<strong>di</strong>fici principali - la casa colonica ed il fienile -, anche se gli interventi <strong>di</strong><br />

ristrutturazione attuati non sempre hanno rispettato grammatica e sintassi <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia rurale storica, soprattutto<br />

a causa <strong>del</strong>l’inserimento <strong>di</strong> elementi estranei quali rampe e tettoie in materiali contemporanei.<br />

Essendo stato già completamente recuperato il nucleo esistente con destinazione turistico ricettiva, si<br />

prevede il sostanziale mantenimento <strong>dei</strong> fabbricati esistenti e il consolidamento <strong>del</strong>l’attività in atto (ai sensi<br />

<strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione) con la realizzazione <strong>di</strong> alcuni nuovi<br />

volumi in modo da aumentare la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> posti letto <strong>di</strong> 40 unità.<br />

L’impianto in espansione, secondo lo schema allegato, interesserà il pen<strong>di</strong>o nella parte a sud, a fianco <strong>del</strong>la<br />

piscina, e darà luogo contemporaneamente ad una <strong>di</strong>versa sistemazione degli spazi aperti, caratterizzata<br />

da una serie <strong>di</strong> “gradoni”, rimo<strong>del</strong>lando parzialmente il profilo <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o, anche con rampe e muri <strong>di</strong> contenimento.<br />

I volumi e<strong>di</strong>ficati saranno <strong>di</strong> un solo livello e <strong>di</strong>sposti in modo da risultare interrati sul lato a monte,<br />

con riporto <strong>di</strong> terreno vegetale sopra la copertura in modo da armonizzare meglio le nuove strutture con il<br />

paesaggio circostante; verso valle l’affaccio potrà essere me<strong>di</strong>ato da un piccolo giar<strong>di</strong>no oppure da una<br />

sorta <strong>di</strong> portico per ciascuna unità abitativa. La superficie netta non potrà superare 550 mq. Quella accessoria,<br />

compresi tutti i locali interrati, non potrà superare 630 mq, <strong>dei</strong> quali almeno 370 mq. da destinare ad<br />

autorimessa. La realizzazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici implicherà la demolizione <strong>di</strong> una tettoia ora utilizzata come<br />

rimessa agricola, che potrà comunque essere ricostruita, senza aumenti <strong>di</strong> volume e senza mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la<br />

destinazione d’uso, in posizione più defilata rispetto alle parti specificamente riservate all’attività ricettiva,<br />

sempre entro l’area <strong>di</strong> proprietà.<br />

Il progetto dovrà dare una definizione complessiva per il trattamento <strong>del</strong> suolo, in continuità con l’accuratezza<br />

<strong>del</strong>le sistemazioni esterne esistenti, senza introduzione <strong>di</strong> rilevanti superfici impermeabilizzate; si dovrà<br />

in linea <strong>di</strong> massima evitare l’ulteriore aggiunta <strong>di</strong> manufatti temporanei o comunque non all’altezza <strong>del</strong>la<br />

qualità <strong>del</strong> luogo come tettoie, verande e simili ed anzi quelle esistenti, se in<strong>di</strong>spensabili, dovranno essere<br />

rifatte con materiali e forme uniformi fra loro e coerenti al contesto.<br />

L’intervento <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione dovrà essere supportato da “piano industriale” che <strong>di</strong>a conto <strong>del</strong>l’efficacia<br />

<strong>di</strong> lungo periodo degli interventi proposti sia per gli effettivi innovativi sia rispetto alla loro congruità<br />

economica, sociale e occupazionale.


158<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1 e demolizione <strong>del</strong>le superfetazioni <strong>di</strong> natura più o meno provvisoria<br />

aggiunte sui lati est e ovest;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con possibilità <strong>di</strong> ampliamento massimo pari a 50 mq. <strong>di</strong> superficie<br />

netta o accessoria e mantenendo inalterate le schermature a reticolo <strong>di</strong> laterizi;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima. Piano <strong>di</strong> Recupero (relativamente agli interventi <strong>di</strong><br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione).<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 004 e 005 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 003 e per gli e<strong>di</strong>fici e l’autorimessa interrata <strong>di</strong> nuova realizzazione.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato B presenti N.T.A.).


159<br />

Scheda normativa n° 077<br />

Podere Campo alla Porta<br />

Scheda rilievo n° 061<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per i caratteri <strong>del</strong> luogo e per la vicinanza a <strong>Casole</strong>, che rende verosimile la<br />

trasformazione in residenza non legata all’attività agricola. La casa colonica non ha particolare valore<br />

architettonico o storico ma è in buone con<strong>di</strong>zioni e si presta ad un adeguato utilizzo contemporaneo; gli<br />

annessi invece sono per lo più <strong>di</strong> scarsa qualità e quin<strong>di</strong> non risulta opportuno vincolarne la conservazione.<br />

L’obiettivo prioritario è rappresentato dalla riqualificazione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza, per i quali dovrà essere<br />

messo a punto un accurato progetto <strong>di</strong> risistemazione: questo dovrà prevedere in primo luogo la rimozione<br />

<strong>di</strong> tutti i manufatti precari (tettoie, baracche, capanni, recinti... costruiti in lamiera, legno, laterizi forati e<br />

quant’altro) e la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature antiche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5: il volume, ad un solo livello, potrà occupare una superficie coperta pari<br />

al doppio <strong>di</strong> quella esistente e dovrà essere realizzato con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5; il volume, ad un solo livello e allineato lungo il muro <strong>di</strong> sostegno<br />

esistente, potrà occupare una superficie coperta non superiore <strong>di</strong> più <strong>del</strong> 50% rispetto a quella esistente e<br />

dovrà essere realizzato con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 003 e 004.


160<br />

Scheda normativa n° 078<br />

Scheda rilievo n° 064<br />

Podere Nal<strong>di</strong>ni<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la posizione e per i caratteri <strong>del</strong> luogo e per la qualità degli e<strong>di</strong>fici, meritevoli<br />

<strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a anche se già sono state effettuate <strong>del</strong>le opere che hanno consentito la continuità<br />

<strong>del</strong>l’uso anche se non perfettamente corrette dal punto <strong>di</strong> vista strutturale o <strong>dei</strong> materiali.<br />

Pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> conservazione esteso anche allo spazio aperto ed alle alberature.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


161<br />

Scheda normativa n° 079<br />

Scheda rilievo n° 065<br />

Podere Orneto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per i caratteri <strong>del</strong> luogo e per la qualità degli e<strong>di</strong>fici, meritevoli <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a<br />

nonostante alcune marginali alterazioni subite precedentemente; la particolare conformazione volumetrica<br />

e specialmente la <strong>di</strong>sposizione e l’accostamento <strong>del</strong>le falde <strong>di</strong> copertura <strong>dei</strong> vari corpi <strong>di</strong> fabbrica valorizzano<br />

il rapporto con il suolo ed il pen<strong>di</strong>o, dando luogo a soluzioni singolari.<br />

Pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> conservazione che comprenda anche la risistemazione <strong>del</strong>la pertinenza,<br />

ammettendo l’eventuale pavimentazione <strong>del</strong>l’area compresa tra i due fabbricati residenziali.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


162<br />

Scheda normativa n° 080<br />

Scheda rilievo n° 066<br />

Podere Ornetino<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione e per le caratteristiche <strong>del</strong> luogo e si presta ad un riuso contemporaneo<br />

per residenza non legata all’attività agricola.<br />

Si prevede pertanto un intervento <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale e sostituzione degli annessi antichi<br />

che sono piuttosto degradati e <strong>di</strong>fficilmente riconvertibili a residenza; contemporaneamente dovranno<br />

venire eliminati tutti i manufatti <strong>di</strong> recente realizzazione - fienile, tettoia, baracche - e dovrà essere messo a<br />

punto un progetto <strong>di</strong> suolo unitario che implichi comunque la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 con eliminazione <strong>del</strong> balcone;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: demolizione con ricostruzione nei limiti <strong>del</strong> numero <strong>dei</strong> piani e <strong>del</strong>la superficie coperta esistente,<br />

ammettendo la possibilità <strong>di</strong> adeguare l’altezza alle normative vigenti, purchè siano utilizzati tecnologie,<br />

materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 002.


163<br />

Scheda normativa n° 081<br />

Scheda rilievo n° 067<br />

Podere Palazzetto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per posizione e conformazione volumetrica; gli e<strong>di</strong>fici sono ormai completamente<br />

recuperati. Si prevede pertanto un intervento <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale; per quanto riguarda gli<br />

spazi <strong>di</strong> pertinenza dovrà essere messo a punto un accurato progetto: è ammessa la pavimentazione <strong>di</strong><br />

limitate superfici in prossimità degli ingressi alle abitazioni, similmente a quanto già esistente sul lato nord, in<br />

corrispondenza <strong>del</strong>la rientranza prima <strong>del</strong>la legnaia.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


164<br />

Scheda normativa n° 082<br />

Podere Solaio<br />

Scheda rilievo n° 069<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema V2, possiede rilevanti qualità sia per la posizione paesaggistica e<br />

panoramica ed il rapporto con il pen<strong>di</strong>o, sia per la qualità e molte caratteristiche degli elementi che lo<br />

compongono, soprattutto nel caso <strong>del</strong>l‘e<strong>di</strong>ficio posto ad ovest; tutti i fabbricati ed i loro spazi <strong>di</strong> pertinenza<br />

sono stati completamente recuperati, anche se la trasformazione in residenza non legata all’attività agricola<br />

ha comportato un sensibile cambiamento nell’immagine e nel ruolo degli spazi, e<strong>di</strong>ficati e non, perdendo<br />

qualsiasi connotato rurale; non sono dunque ammessi ulteriori consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie<br />

impermeabilizzata.<br />

E’ consentita la destinazione ad attività turistico ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R.42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo<br />

Regolamento d’attuazione).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 003 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 004.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato B presenti N.T.A.).


165<br />

Scheda normativa n° 083<br />

Scheda rilievo n° 070<br />

Podere Casetta<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è molto interessante per la splen<strong>di</strong>da posizione panoramica e le caratteristiche degli elementi<br />

che lo compongono, nonostante il parziale degrado, considerando la consistenza e la qualità rilevante<br />

<strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficato. Pertanto si prevede la conservazione <strong>di</strong> quanto ancora recuperabile.<br />

Il trattamento degli spazi aperti dovrà essere mantenuto nella situazione attuale, senza aumento considerevole<br />

<strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata e dovranno essere conservate le alberature; anche il pozzo dovrà<br />

essere salvaguardato.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con ricostruzione <strong>del</strong> volume crollato sul lato orientale secondo le<br />

quantità originarie e in coerenza alle caratteristiche <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio esistente;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: demolizione senza ricostruzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 003 e 004.


166<br />

Scheda normativa n° 084<br />

Scheda rilievo n° 096<br />

Podere Serre <strong>di</strong> Sotto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito occupa una posizione panoramica molto bella ed è caratterizzato da un impianto planivolumetrico<br />

molto interessante, nonostante interventi <strong>di</strong> ristrutturazione non molto corretti abbiano alterato alcuni<br />

elementi e<strong>di</strong>lizi significativi. Per il nucleo pertanto si prevede un’operazione <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato<br />

attuale. E’ ammessa la pavimentazione <strong>del</strong>la corte; dovranno essere inoltre salvaguardate la alberature<br />

antiche esistenti.<br />

I fabbricati agricoli <strong>di</strong> tipo industriale sono stati fortunatamente collocati in modo tale da assicurare una<br />

<strong>di</strong>stanza sufficiente dal podere vero e proprio, senza tentare <strong>di</strong> instaurare un <strong>di</strong>fficile rapporto; è comunque<br />

opportuna la realizzazione <strong>di</strong> una barriera visiva costituita da materiali vegetali in prossimità <strong>dei</strong> nuovi volumi,<br />

allo scopo <strong>di</strong> migliorare il panorama.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e omogenee per l’intero<br />

fabbricato;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 003.


167<br />

Scheda normativa n° 085<br />

Podere Serre <strong>di</strong> Sopra<br />

Scheda rilievo n° 097<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica, per l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche<br />

costitutive <strong>del</strong>la casa colonica, completamente recuperata in maniera sostanzialmente con<strong>di</strong>visibile<br />

anche se alcuni dettagli come la conformazione <strong>del</strong>l’ingresso fanno pensare ad una villa <strong>di</strong> campagna,<br />

piuttosto che ad un podere rurale. Pertanto si prevedono esclusivamente interventi <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>lo<br />

stato <strong>di</strong> fatto, anche per quanto riguarda gli spazi aperti, che dovranno essere mantenuti con il carattere <strong>di</strong><br />

semplicità attuale, senza introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale; non sarà consentito l’aumento<br />

consistente <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

Per quanto riguarda il rudere corrispondente probabimente ad un fienile con stalletti, è ammessa la ricostruzione<br />

<strong>di</strong> un volume da destinare a residenza; l’e<strong>di</strong>ficio dovrà essere realizzato sul se<strong>di</strong>me preesistente, ad un<br />

solo livello e con superficie coperta non superiore a 100 mq., impiegando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali<br />

e coerenti al contesto, secondo le forme essenziali e lineari tipiche degli annessi rurali ed evitando<br />

improprie articolazioni volumetriche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero per la ricostruzione <strong>del</strong> rudere; intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità per gli<br />

altri interventi.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per il volume <strong>di</strong> nuova realizzazione.


168<br />

Scheda normativa n° 086<br />

Podere Serraccia<br />

Scheda rilievo n° 274<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema V2, è interessante per la posizione panoramica e paesaggistica e<br />

per alcuni caratteri <strong>dei</strong> fabbricati, anche se marginalmente alterati da interventi precedenti. Si prevede<br />

pertanto un intervento <strong>di</strong> mantenimento e in parte <strong>di</strong> riqualificazione, esteso anche agli spazi <strong>di</strong> pertinenza,<br />

evitando l’aumento consistente <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate e l’introduzione <strong>di</strong> elementi vegetali estranei<br />

al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; per il volume, più basso, posto sul fronte est è consentito l’adeguamento<br />

minimo <strong>del</strong>l’altezza al fine <strong>di</strong> renderlo abitabile. La carraia accanto alla scala non potrà essere<br />

chiusa;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


169<br />

Scheda normativa n° 087<br />

Podere Gaggiola<br />

Scheda rilievo n° 073<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema V2, è interessante per motivi paesaggistici ma non riveste alcun<br />

valore dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio rurale a causa <strong>del</strong>le trasformazioni fortissime subite dai fabbricati<br />

più antichi e dall’aggiunta <strong>di</strong> nuovi manufatti privi <strong>di</strong> qualsiasi qualità e anzi fattori <strong>di</strong> degrado, senza<br />

alcuna regola inse<strong>di</strong>ativa e senza relazione con il nucleo originario. Viste anche le pessime con<strong>di</strong>zioni nelle<br />

quali versano gli e<strong>di</strong>fici, si prevede una complessiva operazione <strong>di</strong> riqualificazione attraverso la quale siano<br />

innanzitutto eliminate tutte le strutture precarie e le baracche e siano apportati <strong>dei</strong> miglioramenti agli e<strong>di</strong>fici<br />

veri e propri. Il progetto unitario dovrà accuratamente definire anche il trattamento <strong>del</strong> suolo in ciascuna<br />

area, limitando all’in<strong>di</strong>spensabile le superfici impermeabilizzate; dovranno inoltre essere salvaguardate le<br />

alberature <strong>di</strong> pregio.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5 e contestuale rimozione <strong>di</strong> tutte le superfetazioni e le tettoie giustapposte;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2 e contestuale rimozione <strong>di</strong> tutte le superfetazioni e le tettoie giustapposte;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


170<br />

Scheda normativa n° 088<br />

Scheda rilievo n° 071<br />

Podere Palombiano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione e la conformazione volumetrica e per alcuni elementi quali il fienile<br />

o gli stalletti; purtroppo però ha subito trasformazioni sensibili dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>l’impianto planimetrico<br />

per l’introduzione <strong>di</strong> consistenti volumi <strong>di</strong> servizio all’attività agricola e dal punto <strong>di</strong> vista e<strong>di</strong>lizio soprattutto<br />

a carico <strong>del</strong> corpo principale; versa inoltre in me<strong>di</strong>ocri con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> manutenzione per quanto concerne<br />

gli spazi aperti. Si prevedono pertanto un intervento <strong>di</strong> sostanziale mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale per<br />

quanto riguarda i fabbricati più antichi ed un’operazione <strong>di</strong> riqualificazione per gli spazi <strong>di</strong> pertinenza e per i<br />

manufatti a ridosso <strong>del</strong>la casa; dovrà esser rimossa la baracca in lamiera sul retro ed il deposito g.p.l. dovrà<br />

essere sistemato in maniera più decorosa; le alberature accanto agli e<strong>di</strong>fici dovranno essere riposizionate<br />

a <strong>di</strong>stanza adeguata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 per la parte residenziale; conservazione <strong>di</strong> tipo 1 per gli annessi<br />

giustapposti sul lato est (fienile e stalletti);<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5 con tecnologie, materiali e finiture <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale; l’ampliamento<br />

non potrà superare la superficie coperta oggi occupata dal volume <strong>del</strong> forno con il ripostiglio, ad un solo<br />

livello, e dovrà essere localizzato sul fronte nord-ovest ed allineato con il se<strong>di</strong>me esistente;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, estesa anche alla concimaia;<br />

e<strong>di</strong>fici 005, 006 e 007: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 003, 004, 005, 006 e 007 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 002.


171<br />

Scheda normativa n° 089<br />

Scheda rilievo n° 072<br />

Podere Pozzo<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo presenta motivi <strong>di</strong> interesse per la posizione panoramica e le caratteristiche degli elementi che lo<br />

compongono, tuttora conservati in modo sod<strong>di</strong>sfacente, nonostante l’aggiunta <strong>di</strong> numerosi manufatti più o<br />

meno precari <strong>di</strong> scarsa qualità che hanno in parte alterato la chiarezza <strong>del</strong>l’impianto. Pertanto si prevede in<br />

sostanza la conservazione <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto.<br />

Anche il trattamento degli spazi aperti dovrà essere mantenuto nella situazione attuale, senza consistente<br />

aumento <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata, dovranno inoltre essere conservati i muretti in pietra con<br />

coronamento in laterizio.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; i volumi a<strong>di</strong>acenti dovranno essere rifatti con tecnologie, materiali e<br />

finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: manutenzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


172<br />

Scheda normativa n° 090<br />

Casa Volpaia<br />

Scheda rilievo n° 063<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e paesaggistica; si ha però la sensazione che gli<br />

ampliamenti e le opere <strong>di</strong> ristrutturazione abbiano alterato in modo molto sensibile i caratteri <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio,<br />

cancellando quasi la possibilità <strong>di</strong> rileggere gli elementi originari; pertanto si prevedono in sostanza interventi<br />

<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale; per gli spazi <strong>di</strong> pertinenza non sarà ammessa la realizzazione <strong>di</strong><br />

consistenti superfici impermeabilizzate, ad eccezione degli spazi imme<strong>di</strong>atamente a ridosso <strong>del</strong>la casa<br />

mentre, per quanto riguarda le piantumazioni, è consentita l’eliminazione <strong>del</strong>le specie infestanti, entro<br />

comunque un progetto unitario <strong>del</strong> suolo che non preveda in ogni caso rilevanti movimenti <strong>di</strong> terra.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


173<br />

Scheda normativa n° 091<br />

Scheda rilievo n° 062<br />

Casa Fontegaia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione ed il rapporto con il pen<strong>di</strong>o; gli e<strong>di</strong>fici sono ormai completamente<br />

recuperati, anche se ciò ha comportato mo<strong>di</strong>fiche non insignificanti in particolare a carico <strong>del</strong>l’ex fienile;<br />

inoltre l’aggiunta <strong>del</strong> terrazzo insieme ai muri <strong>di</strong> sostegno e alle scale dà luogo a spazi intricati ed anomali;<br />

il trattamento degli spazi ver<strong>di</strong> infine risulta ormai molto <strong>di</strong>verso da quello <strong>di</strong> una pertinenza rurale. La prossimità<br />

<strong>del</strong>l’attività artigianale è <strong>di</strong>ssonante dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la compatibilità rispetto all’inse<strong>di</strong>amento<br />

rurale ed ai suoi caratteri architettonici e paesaggistici. Pertanto si stima opportuna una trasformazione<br />

adeguata al contesto e più qualificante.<br />

Si prevede un intervento <strong>di</strong> riqualificazione <strong>del</strong>l’area con il sostanziale mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale per<br />

gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> origine rurale, la demolizione <strong>dei</strong> capannoni esistenti (003, 004) e la realizzazione, al loro posto,<br />

all’interno <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio a destinazione residenziale o a servizio <strong>del</strong>la residenza. Il<br />

nuovo e<strong>di</strong>ficio, con superficie complessiva (Sn+Sa) pari al 50% <strong>del</strong>la superficie esistente <strong>dei</strong> due capannoni<br />

ed ad un solo piano, dovrà essere localizzato privilegiando l’attuale posizione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 004 e realizzato<br />

con materiali coerenti con gli e<strong>di</strong>fici esistenti. Contemporaneamente dovrà essere messo a punto un progetto<br />

<strong>di</strong> suolo unitario che eventualmente contempli anche la costruzione <strong>di</strong> una piscina.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1. E’ ammessa la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le aperture esterne <strong>del</strong>la porzione posta al<br />

piano terra coerentemente con il resto <strong>del</strong>la facciata, al fine <strong>di</strong> poterla trasformare in residenza.<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è ammesso un ampliamento per una superficie netta massima <strong>di</strong> 35<br />

mq. al piano terra, nella parte sud-est, con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti al contesto;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 004: demolizione <strong>dei</strong> capannoni esistenti.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto a progetto unitario per il nuovo e<strong>di</strong>ficio e la sistemazione <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

intervento <strong>di</strong>retto per gli e<strong>di</strong>fici esistenti.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 003;<br />

classe 3 per il nuovo e<strong>di</strong>ficio.


174<br />

Scheda normativa n° 092<br />

Scheda rilievo n° 087<br />

Podere Polvere<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo si <strong>di</strong>stingue sia per la splen<strong>di</strong>da posizione paesaggistica sia per i singolari caratteri <strong>del</strong>la struttura<br />

e<strong>di</strong>lizia, che combinano elementi tipici <strong>del</strong> podere nella conformazione degli annessi con quelli <strong>di</strong> una<br />

postazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa o almeno <strong>di</strong> avvistamento. Purtroppo lo stato <strong>di</strong> conservazione degli e<strong>di</strong>fici è pessimo<br />

e rende assolutamente necessario un intervento <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a; in considerazione <strong>del</strong>la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong><br />

contesto ambientale e <strong>del</strong>l’interesse <strong>di</strong> manufatti gravemente danneggiati e quin<strong>di</strong> per una parte assai<br />

considerevole da ricostruire si prevede che l’intervento <strong>di</strong> recupero avvenga attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>di</strong> un piano attuativo <strong>di</strong> dettaglio.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio.


175<br />

Scheda normativa n° 093<br />

Casa Bottegrino<br />

Scheda rilievo n° 086<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito possiede buone qualità sia dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico che da quello e<strong>di</strong>lizio; complessivamente<br />

non ha subito alterazioni significative ed il recupero ne ha assicurato il mantenimento in con<strong>di</strong>zioni<br />

sod<strong>di</strong>sfacenti. Quin<strong>di</strong> si prevede in linea <strong>di</strong> massima <strong>di</strong> limitare gli interventi alla conservazione <strong>del</strong>lo<br />

stato attuale; non sarà consentito aumentare considerevolmente la superficie impermeabilizzata <strong>del</strong>la<br />

pertinenza, mentre dovranno invece essere salvaguardate le alberature antiche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, secondo tecnologie, materiali e finiture <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; non è ammessa la chiusura con elementi <strong>di</strong> tamponamento o<br />

serramenti, nè l’alterazione <strong>del</strong>la schermatura in laterizi.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


176<br />

Scheda normativa n° 094<br />

Casa Collina<br />

Scheda rilievo n° 085<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e per l’impianto planivolumetrico <strong>del</strong> nucleo antico<br />

in relazione al forte <strong>di</strong>slivello <strong>del</strong> terreno: la casa si trova così in posizione dominante, separata da una<br />

vasta spianata dalla carraia; verso nord il prospetto è molto lineare e compatto, mentre soprattutto a<br />

sud si spezza in una serie <strong>di</strong> “gradoni” creati da volumi <strong>di</strong> altezze <strong>di</strong>fferenti ed impostati a quota inferiore.<br />

Queste caratteristiche sono oggi compromesse dalle tante alterazioni apportate agli e<strong>di</strong>fici stessi e da<br />

superfetazioni ed ampliamenti molto meno accurati nella fattura e nella scelta <strong>del</strong>la localizzazione e <strong>del</strong><br />

rapporto con il contesto, nonchè dalle pessime con<strong>di</strong>zioni nelle quali l’intero ambito versa. Pertanto si<br />

ritiene in<strong>di</strong>spensabile un ra<strong>di</strong>cale intervento <strong>di</strong> riqualificazione e si prevede che ciò si debba attuare pre<strong>di</strong>sponendo<br />

un progetto unitario dettagliato che approfon<strong>di</strong>sca le conoscenze necessarie ad un recupero<br />

ottimale, valorizzando le potenzialità <strong>del</strong> luogo e chiarendo il principio inse<strong>di</strong>ativo; dovrà essere anche<br />

messo a punto un progetto <strong>di</strong> suolo coerente, anche salvaguardando le alberature antiche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 per tutti i volumi ad eccezione <strong>del</strong> volume a due piani più recente, per<br />

il quale si prevede invece riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4, utilizzando tecnologie, materiali e finiture che dovranno<br />

essere omogenee per tutto il nucleo; nella riqualificazione sarà consentita la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la sagoma attuale<br />

ed anche la eliminazione <strong>del</strong>la “corte” in modo da migliorare la composizione complessiva; i prospetti<br />

potranno essere regolarizzati anche intervenendo sulle aperture già mo<strong>di</strong>ficate; dovrà essere ripristinato<br />

l’intonaco;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 per la carraia e riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2 per il fienile, utilizzando<br />

tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>fici 003 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


177<br />

Scheda normativa n° 095<br />

Scheda rilievo n° 088<br />

Podere Ron<strong>di</strong>nicchio<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito ha subito operazioni <strong>di</strong> ampliamento e <strong>di</strong> trasformazione assai significative, anche se presenta<br />

tuttora motivi <strong>di</strong> interesse ed elementi meritevoli <strong>di</strong> tutela, come la grande tettoia <strong>del</strong>la stalla sul fronte<br />

meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong> corpo principale. In generale si prevede comunque il mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto<br />

per quanto riguarda l’e<strong>di</strong>ficato e la riqualificazione degli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza attraverso la messa a<br />

punto <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> suolo che contempli eventualmente la pavimentazione <strong>di</strong> aree limitate a servizio <strong>dei</strong><br />

fabbricati, per una percentuale comunque non superiore al 10% <strong>del</strong>la superficie coperta esistente.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; per il volume in ampliamento sul fronte nord è ammessa la riqualificazione<br />

<strong>di</strong> tipo 3, secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali, in modo tale da renderlo maggiormente<br />

coerente al nucleo originario;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


178<br />

Scheda normativa n° 096<br />

Scheda rilievo n° 089<br />

Podere Olmo<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito ha <strong>del</strong>le potenzialità per la posizione panoramica e ha tuttora elementi interessanti dal punto <strong>di</strong><br />

vista <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia rurale. Purtroppo i precedenti interventi sui fabbricati sono stati poco rispettosi nei confronti<br />

<strong>dei</strong> caratteri e <strong>dei</strong> materiali tra<strong>di</strong>zionali e coerenti al contesto; l’immagine che ne risulta oggi è molto <strong>di</strong>versa<br />

da quella consueta <strong>del</strong> podere, in parte anche per il trattamento poco rurale degli spazi aperti.<br />

Quin<strong>di</strong> si prevedono interventi <strong>di</strong> sostanziale mantenimento <strong>del</strong>la situazione attuale e <strong>di</strong> tutela <strong>dei</strong> fabbricati<br />

annessi rimasti ancora pressoché intatti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


179<br />

Scheda normativa n° 097<br />

Scheda rilievo n° 090<br />

Podere Casa Bassa<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la sua posizione paesaggistica e per la qualità e<strong>di</strong>lizia <strong>dei</strong> manufatti:<br />

questi infatti, nonostante il degrado dovuto all’abbandono e all’assenza <strong>di</strong> manutenzione, si <strong>di</strong>stinguono per<br />

accuratezza <strong>dei</strong> dettagli e ricercatezza formale, oltre che per una composizione volumetrica molto riuscita<br />

nell’abbinamento <strong>di</strong> corpi alti e bassi, <strong>di</strong> prospetti chiusi oppure caratterizzati da molte aperture, quasi un<br />

filtro tra interno ed esterno; la stessa avara presenza <strong>di</strong> vegetazione - un solo cipresso antico, un fico... -<br />

in prossimità <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficato rende questo luogo molto suggestivo. Le pessime con<strong>di</strong>zioni nelle quali versano<br />

i fabbricati rendono estremamente urgente un rilevante intervento <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> recupero; l’obiettivo<br />

sarà quello <strong>del</strong>la massima tutela, eventualmente attraverso la ricostruzione filologica <strong>del</strong>le porzioni<br />

crollate o irrecuperabili e la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’essenzialità <strong>di</strong> forme e materiali che connotano l’ambito.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


180<br />

Scheda normativa n° 098<br />

Podere Murlo<br />

Scheda rilievo n° 091<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la posizione panoramica e per l’impianto e l’articolazione planivolumetrica, in<br />

rapporto con il pen<strong>di</strong>o; questi ultimi caratteri derivano in realtà da una realizzazione non contemporanea e priva<br />

<strong>di</strong> un progetto generale che però si è <strong>di</strong>mostrata, almeno fino ad un certo periodo, razionale ed efficace e anche<br />

armonica; indubbiamente queste capacità sembrano essere andate perse negli ampliamenti più recenti. L’ambito<br />

necessita pertanto <strong>di</strong> un’operazione <strong>di</strong> “ripulitura” e in parte <strong>di</strong> riqualificazione, che metta in luce le qualità<br />

<strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficato oltre a valorizzare il contesto; un aspetto importante sarà la completezza <strong>del</strong>l’intervento <strong>di</strong> recupero,<br />

che dovrà riguardare tutto l’inse<strong>di</strong>amento e che pertanto implicherà la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un progetto unitario;<br />

nella definizione degli spazi aperti si dovranno adottare soluzioni <strong>del</strong>la massima semplicità, evitando l’inserimento <strong>di</strong><br />

elementi estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 con rifacimento <strong>del</strong>le superfetazioni con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali<br />

e coerenti alle parti originarie; è ammessa la demolizione <strong>del</strong>la porcilaia e la ricostruzione <strong>del</strong> volume sul<br />

lato nord; all’estremità sud <strong>del</strong>l’altro e<strong>di</strong>ficio, a fianco <strong>del</strong>la scala, dove sono attualmente presenti alcuni resti <strong>di</strong><br />

muratura <strong>di</strong> locali crollati è ammessa la ricostruzione <strong>del</strong> volume originariamente presente: dovranno essere<br />

impiegati tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti agli e<strong>di</strong>fici principali e la copertura <strong>di</strong> tale<br />

volume dovrà porsi in continuità con quella <strong>del</strong>la parata; per la tettoia <strong>del</strong> terrazzo non è consentita la sostituzione<br />

<strong>del</strong> materiale <strong>di</strong> copertura attuale (stuoie <strong>di</strong> canne) con altro materiale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 con rifacimento <strong>del</strong>le superfetazioni e degli elementi degradati con tecnologie,<br />

materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti alle parti originarie.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


181<br />

Scheda normativa n° 099<br />

Casa Maggiane<br />

Scheda rilievo n° 129<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto suggestivo per la posizione paesaggisticamente <strong>di</strong> notevole valore ed il panorama;<br />

purtroppo le con<strong>di</strong>zioni nelle quali versa l’e<strong>di</strong>ficio sono tali da richiedere opere rilevanti ed urgenti per<br />

salvare quanto ancora sopravvive; dovrà pertanto essere messo a punto un dettagliato progetto <strong>di</strong><br />

recupero che preveda innanzitutto <strong>di</strong> preservare la linearità <strong>dei</strong> volumi e <strong>dei</strong> prospetti, l’eleganza <strong>del</strong>le<br />

aperture con arco a tutto sesto e l’effetto <strong>del</strong>la griglia <strong>di</strong> mattoni nel filtrare la luce; particolare cura dovrà<br />

essere data alla sistemazione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza, in<strong>di</strong>viduando prioritariamente un adeguato percorso<br />

<strong>di</strong> accesso all’ambito, ed evitando <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>re la totale assenza <strong>di</strong> alberature che connota oggi il luogo<br />

ed è parte integrante <strong>del</strong>la sua bellezza.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


182<br />

Scheda normativa n° 100<br />

Scheda rilievo n° 128<br />

Casa Ciaini<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il valore <strong>del</strong> nucleo, che ricade nel Sottosistema V4, consiste oggi quasi esclusivamente nella posizione panoramica<br />

ed allo stesso tempo <strong>di</strong> grande visibilità visti l’entità e le caratteristiche <strong>del</strong>le operazioni subite; in realtà rimane<br />

pochissimo che abbia senso tutelare come patrimonio storico rurale; invece è essenziale tenere in considerazione<br />

l’impatto sul paesaggio <strong>di</strong> questo inse<strong>di</strong>amento e pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> riqualificazione da attuare<br />

tramite la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> dettaglio, in<strong>di</strong>spensabili per la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong>la situazione. L’obiettivo dovrà<br />

essere la sostituzione o l’eliminazione <strong>del</strong>le tante strutture precarie e <strong>di</strong> scarsissima qualità. Dovranno essere inoltre<br />

conservati i muri <strong>di</strong> sostegno e l’aia in pietra.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5; contestualmente dovrà essere rifatto il fronte <strong>dei</strong> locali interrati utilizzando<br />

materiali tra<strong>di</strong>zionali, senza possibilità <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> nuove aperture o <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> quelle esistenti (questi<br />

spazi potranno essere a<strong>di</strong>biti solo a deposito);<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: manutenzione; demolizione senza ricostruzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


183<br />

Scheda normativa n° 101<br />

Scheda rilievo n° 127<br />

Casa Fontemora<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e per le caratteristiche <strong>di</strong> alcuni degli elementi che lo<br />

compongono, come la colombaia o la carraia, oppure ancora la scala con loggia sul fronte d’ingresso.<br />

I fabbricati sono stati in buona parte recuperati ma gli interventi sugli e<strong>di</strong>fici e soprattutto i manufatti<br />

aggiunti o sovrapposti hanno comportato una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> qualità complessiva. Quin<strong>di</strong> si prevedono interventi<br />

<strong>di</strong> conservazione in senso stretto solo per pochi degli e<strong>di</strong>fici; per quanto riguarda gli spazi aperti<br />

saranno sostanzialmente consentiti interventi <strong>di</strong> manutenzione, senza aumento considerevole <strong>del</strong>la superficie<br />

impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 008: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 009: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità; entro un piano <strong>di</strong> recupero esteso all’intero ambito<br />

potranno essere eventualmente valutati possibili modesti ampliamenti volumetrici.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004, 005, 007, 008 e 009 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 006.


184<br />

Scheda normativa n° 102<br />

Casa Quercebrunelli<br />

Scheda rilievo n° 135<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito ha perso gran parte <strong>del</strong>l’interesse dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio rurale a<br />

causa <strong>di</strong> interventi che hanno profondamente alterato le strutture originarie e che costituiscono elementi<br />

<strong>di</strong> degrado <strong>del</strong> contesto; pertanto si prevede un’operazione <strong>di</strong> riqualificazione che valorizzi un luogo<br />

potenzialmente <strong>di</strong> rilevante qualità almeno dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>l’inserimento paesaggistico; per quanto<br />

riguarda gli spazi aperti non è consentita la realizzazione <strong>di</strong> consistenti nuove superfici impermeabilizzate e<br />

non è ammessa l’introduzione <strong>di</strong> specie vegetali estranee al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, da effettuare intervenendo sull’intero fabbricato, con l’obiettivo <strong>di</strong><br />

recuperarne l’unitarietà senza però cancellare tutte le caratteristiche orginarie, come è stato fatto nella<br />

ristrutturazione già attuata; il cesso pensile dovrà essere rimosso;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 004, 005, 006 e 007: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4, senza aumento <strong>del</strong>la superficie coperta e con<br />

altezza massima <strong>di</strong> 3 ml., purchè gli spazi coperti siano compattati in un solo fabbricato realizzato con<br />

materiali <strong>di</strong> buona qualità tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


185<br />

Scheda normativa n° 103<br />

Scheda rilievo n° 138<br />

Podere La Casina<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito occupa un posizione panoramica e con una buona esposizione. I fabbricati sono stati recuperati<br />

interamente ma, se nel complesso ciò ha assicurato la conservazione <strong>del</strong> nucleo, alcuni interventi sugli<br />

e<strong>di</strong>fici e sulla pertinenza hanno determinato <strong>del</strong>le trasformazioni in grado <strong>di</strong> compromettere l’immagine<br />

ed il carattere originario <strong>del</strong> podere: in particolare il riferimento è a elementi apparentemente solo <strong>di</strong><br />

dettaglio quali il nuovo e<strong>di</strong>ficio, l’apertura <strong>del</strong>l’autorimessa, la ringhiera <strong>del</strong> terrazzo, le canne fumarie, il<br />

marciapiede in cemento. Quin<strong>di</strong> si prevede un intervento <strong>di</strong> sostanziale conservazione <strong>del</strong>lo stato attuale,<br />

mirando comunque per quanto possibile a ripristinare forme e materiali tra<strong>di</strong>zionali. In questo stesso senso si<br />

ammette la sistemazione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza, senza aumento considerevole <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con sostituzione <strong>del</strong>le veneziane in plastica con elementi simili ma<br />

realizzati in legno;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 003.


186<br />

Scheda normativa n° 104<br />

Casa S. Isidoro<br />

Scheda rilievo n° 137<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

La posizione occupata dal podere è <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo valore paesaggistico e panoramico; questa forse per<br />

prima rende interessante il recupero <strong>di</strong> quanto resta <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento, che versa oggi in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

avanzato degrado. In considerazione <strong>del</strong>la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong> contesto e <strong>del</strong>le strutture superstiti, in gran parte<br />

da ricostruire, si prevede che l’operazione avvenga attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un piano attuativo <strong>di</strong><br />

dettaglio (Piano <strong>di</strong> Recupero). Il Piano <strong>di</strong> Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche<br />

degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong> contesto paesistico, potrà in<strong>di</strong>viduare, sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione critica <strong>del</strong>lo<br />

stato <strong>dei</strong> luoghi e <strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong> degra<strong>di</strong>, categorie <strong>di</strong> intervento maggiormente aderenti alla reale situazione<br />

<strong>dei</strong> luoghi e degli e<strong>di</strong>fici, in modo da favorire l’effettivo recupero <strong>del</strong>la conformazione originaria. In<br />

questo caso, comunque non potrà essere attribuita una categoria d’intervento che consenta interventi al<br />

<strong>di</strong> là <strong>del</strong>la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nel senso <strong>del</strong>la fe<strong>del</strong>e ricostruzione, in quanto l’intervento <strong>di</strong> restauro presuppone<br />

la conservazione <strong>del</strong> bene e <strong>del</strong>le sue caratteristiche. Il PdR dovrà, inoltre, definire con precisione<br />

la sistemazione <strong>del</strong>lo spazio aperto <strong>di</strong> pertinenza, nel rispetto <strong>del</strong>la semplicità <strong>del</strong> paesaggio esistente, ed il<br />

tracciato <strong>del</strong> percorso <strong>di</strong> accesso, oggi totalmente scomparso.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).


187<br />

Scheda normativa n° 105<br />

Podere Casali <strong>del</strong> Bosco<br />

Scheda rilievo n° 136<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’inse<strong>di</strong>amento risulta oggi estremamente eterogeneo da tutti i punti <strong>di</strong> vista. Il recupero <strong>del</strong> nucleo antico<br />

è quasi completato, si prevedono interventi <strong>di</strong> conservazione per la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> tale patrimonio, mentre<br />

per i rimanenti spazi, e<strong>di</strong>ficati e non, si prevedono opere <strong>di</strong> riqualificazione. Per gli spazi aperti dovranno<br />

essere utilizzati schemi ed elementi appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione ed al contesto rurale, senza notevole<br />

aumento <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 per la parte originaria e più antica già recuperata;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: manutenzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto. Piano <strong>di</strong> Recupero per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 004.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


188<br />

Scheda normativa n° 105bis Casa Casali<br />

Scheda rilievo n° 136<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’inse<strong>di</strong>amento risulta oggi estremamente eterogeneo da tutti i punti <strong>di</strong> vista. Il recupero <strong>del</strong> nucleo antico<br />

è quasi completato, si prevedono interventi <strong>di</strong> conservazione per la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> tale patrimonio, mentre<br />

per i rimanenti spazi, e<strong>di</strong>ficati e non, si prevedono opere <strong>di</strong> riqualificazione. Per gli spazi aperti dovranno<br />

essere utilizzati schemi ed elementi appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione ed al contesto rurale, senza notevole<br />

aumento <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1 da effettuare con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali, in modo<br />

da rendere coerente la parte più nuova con quella originaria a<strong>di</strong>acente;<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto. Piano <strong>di</strong> Recupero per l’e<strong>di</strong>ficio 003.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


189<br />

Scheda normativa n° 106<br />

Casa La Poggiola<br />

Scheda rilievo n° 140<br />

002<br />

001<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema a ambientale V2, è molto interessante per l’impianto planivolumetrico,<br />

anche in relazione all’andamento altimetrico <strong>del</strong> terreno, e per la non comune qualità ed accuratezza <strong>di</strong><br />

fattura degli e<strong>di</strong>fici che lo compongono; le con<strong>di</strong>zioni nelle quali versano richiedono un’operazione rilevante<br />

<strong>di</strong> recupero che assicuri la tutela degli elementi costitutivi;, in particolare per quanto riguarda il fienile.<br />

Per favorire il recupero assicurando una migliore qualità e vivibilità, si prevede una parziale rettifica <strong>del</strong> tracciato<br />

viario in corrispondenza <strong>del</strong> nucleo, allontanando la strada provinciale dagli e<strong>di</strong>fici. L’attuale se<strong>di</strong>me<br />

potrà essere mantenuto come accesso <strong>di</strong> servizio e come spazio per i parcheggi a raso <strong>di</strong> pertinenza, evitando<br />

la realizzazione <strong>di</strong> nuove rampe carrabili.<br />

Viene ammessa la possibilità <strong>di</strong> un ampliamento <strong>di</strong> mq. 160 <strong>di</strong> superficie netta (Sn) così come previsto nell’Avviso<br />

<strong>di</strong> asta pubblica, in esecuzione <strong>del</strong>la D.C.C. n ° 48 <strong>del</strong> 29.06.2002 e <strong>del</strong>la D.G.C. n° 37 <strong>del</strong> 03.07.2002 <strong>del</strong><br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa, previa demolizione <strong>di</strong> eventuali volumi accessori non <strong>di</strong> pregio e previa approvazione<br />

<strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero. Il progetto dovrà seguire, per quanto possibile, l’andamento naturale <strong>del</strong> terreno<br />

e l’ampliamento degli e<strong>di</strong>fici esistenti dovrà essere realizzato verso ovest. E’ comunque consentita la realizzazione<br />

<strong>di</strong> una piscina scoperta. Nella sistemazione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza degli alloggi si dovrà evitare l’introduzione<br />

<strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate e <strong>di</strong> elementi vegetazionali o <strong>di</strong> arredo estranei al contesto<br />

rurale; è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> pergolati.<br />

Le unità immobiliari complessivamente previste attraverso il recupero, comprensivo <strong>del</strong>l’ampliamento,<br />

saranno al massimo nove tenendo presente che gli interventi <strong>di</strong> frazionamento non dovranno comportare la<br />

realizzazione <strong>di</strong> unità immobiliari con Sn inferiore a 60 mq.<br />

Il Piano <strong>di</strong> Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong> contesto paesistico,<br />

potrà in<strong>di</strong>viduare, sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione critica <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi e <strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong><br />

degra<strong>di</strong>, categorie <strong>di</strong> intervento maggiormente aderenti alla reale situazione <strong>dei</strong> luoghi e degli e<strong>di</strong>fici.<br />

Il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso agricola viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Programma Aziendale (PAMAA)


190<br />

con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la “non strumentalità” degli immobili all’utilizzo <strong>del</strong>l’azienda redatto in coor<strong>di</strong>namento<br />

ed in coerenza con il Piano <strong>di</strong> Recupero nel caso si tratti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP), negli altri casi si applica<br />

la procedura <strong>del</strong>l’art. 45 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3 per i corpi principali, cioè quelli a due piani sul fronte strada, con conservazione<br />

<strong>del</strong>la gronda decorata; è ammessa la sopraelevazione <strong>del</strong>la carraia - conservando l’apertura ad<br />

arco sul fronte est e rispettando la gerarchia nei prospetti cioè non superando la quota <strong>di</strong> colmo <strong>del</strong> corpo<br />

principale -; il volume basso sul retro, originariamente destinato ad annessi agricoli, dovrà essere demolito.<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, salvaguardando in particolare la struttura con pilastro centrale e con<br />

restauro <strong>del</strong> <strong>di</strong>pinto che imita il reticolo <strong>di</strong> mattoni; sul fronte nord-est è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> aperture,<br />

se necessarie per la fruibilità degli spazi interni, purchè sia rispettata la composizione <strong>dei</strong> prospetti esistenti nell’impaginato<br />

e nelle proporzioni.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici e per la rettifica <strong>del</strong> tracciato viario.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).


191<br />

Scheda normativa n° 107<br />

Scheda rilievo n° 145<br />

Casa Casciano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la splen<strong>di</strong>da posizione panoramica e per gli elementi che lo compongono<br />

e che si trovano in buone con<strong>di</strong>zioni e complessivamente recuperati in maniera corretta. Pertanto<br />

si prevedono esclusivamente interventi <strong>di</strong> conservazione, con l’obiettivo <strong>di</strong> mantenere anche la <strong>di</strong>somogeneità<br />

tra i due e<strong>di</strong>fici ed il loro intorno che caratterizzano in modo particolare il luogo.<br />

La conservazione è estesa anche agli spazi aperti e quin<strong>di</strong> non sarà ammesso l’aumento consistente <strong>del</strong>la<br />

superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


192<br />

Scheda normativa n° 108<br />

Casa Monteborniano<br />

Scheda rilievo n° 175<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è piuttosto interessante per la posizione panoramica e per le caratteristiche <strong>dei</strong> due e<strong>di</strong>fici,<br />

fra l’altro dotati <strong>di</strong> consistente volumetria; viste le pessime con<strong>di</strong>zioni nelle quali versano però, si rende<br />

necessario un intervento <strong>di</strong> recupero integrale o meglio <strong>di</strong> ricostruzione, nei limiti <strong>dei</strong> parametri originari e<br />

tendenzialmente privilegiando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali. Data la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong> contesto<br />

e <strong>del</strong> tema, il progetto dovrà essere sviluppato attraverso la messa a punto <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> dettaglio che<br />

comprenda tutte le analisi in<strong>di</strong>spensabili all’intervento.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro, tutelando la colonna centrale in pietra.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


193<br />

Scheda normativa n° 109<br />

Casa Montauto<br />

Scheda rilievo n° 176<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la collocazione paesaggistica e la posizione panoramica; la casa<br />

colonica e lo spazio <strong>di</strong> pertinenza sono stati certamente trasformati in maniera sensibile in occasione<br />

<strong>del</strong>l’operazione <strong>di</strong> recupero, o meglio <strong>di</strong> ricostruzione, attuata nell’ultimo decennio ma l’esito può comunque<br />

essere considerato <strong>di</strong> buona qualità nell’uso <strong>dei</strong> materiali e nelle caratteristiche tipologiche; anche la<br />

sistemazione <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no risulta equilibrata e non <strong>di</strong>ssonante nel contesto.<br />

Si prevede dunque il mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto, anche per quanto riguarda gli spazi aperti, senza<br />

ulteriori consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


194<br />

Scheda normativa n° 110<br />

Casa Lalleri<br />

Scheda rilievo n° 177<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e per le caratteristiche <strong>dei</strong> due e<strong>di</strong>fici, recuperati in<br />

modo sostanzialmente corretto con materiali e tecnologie <strong>di</strong> buona qualità, anche se gli interventi contemporanei<br />

sono molto evidenti (ad esempio le finestre troppo ravvicinate) e, soprattutto nel caso <strong>del</strong> fienile,<br />

hanno fatto perdere completamente il tono “rurale”, che si riconosce nella semplicità ed in un certo grado<br />

<strong>di</strong> imperfezione. Considerando quin<strong>di</strong> le ottime con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> manutenzione, anche per quanto riguarda lo<br />

spazio aperto <strong>di</strong> pertinenza, si prevedono interventi <strong>di</strong> mantenimento e conservazione <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


195<br />

Scheda normativa n° 111<br />

Casa Leoncelli<br />

Scheda rilievo n° 186<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> notevolissimo interesse per la collocazione paesaggistica e per le caratteristiche assolutamente<br />

non or<strong>di</strong>narie degli e<strong>di</strong>fici, sia nell’impianto planivolumetrico, sia nella fattura <strong>del</strong>le spesse murature e<br />

<strong>dei</strong> dettagli costruttivi; l’immagine <strong>del</strong> luogo, nonostante la mole e<strong>di</strong>ficata sia piuttosto contenuta, è quasi<br />

quella <strong>di</strong> una rocca, tutta raccolta attorno allo spazio centrale <strong>del</strong>la corte ed immersa nel bosco. Pertanto si<br />

prevede un complessivo intervento <strong>di</strong> recupero che ne assicuri la conservazione senza alterarne il carattere,<br />

permettendo un utilizzo contemporaneo adeguato e <strong>di</strong>gnitoso; per quanto riguarda gli spazi aperti sono<br />

previste solo opere <strong>di</strong> manutenzione e <strong>di</strong> ripulitura per le parti invase dalla vegetazione, con il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong><br />

realizzazione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate - con l’eventuale eccezione <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong>la corte - e<br />

<strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro; non si esclude la possibilità <strong>di</strong> ricostruzione <strong>del</strong> corpo <strong>di</strong>sposto a sud-est che chiudeva<br />

quasi completamente la corte con la scala;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


196<br />

Scheda normativa n° 112<br />

Casa Ortali<br />

Scheda rilievo n° 185<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto bello per la collocazione paesaggistica e per l’apertura visuale nonchè per l’impianto<br />

complessivo e l’articolazione planivolumetrica <strong>del</strong>la casa colonica; anche la sistemazione degli spazi aperti<br />

è piuttosto interessante e a suo modo singolare. Essendo stato già interamente recuperato, il nucleo potrà<br />

essere sottoposto ad interventi che ne continuino ad assicurare la conservazione ed il mantenimento,<br />

<strong>di</strong>fferenziando però la qualità <strong>dei</strong> singoli fabbricati. Per gli spazi aperti sono ammesse solo opere <strong>di</strong><br />

manutenzione, dovranno essere accuratamente conservati la “corte” lastricata e il muro <strong>di</strong> sostegno <strong>del</strong>la<br />

strada.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con particolare tutela <strong>del</strong>la loggia e <strong>del</strong> porticato sottostante;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con eventuale mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le aperture già manomesse (nei prospetti<br />

verso la strada e verso la “corte”);<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


197<br />

Scheda normativa n° 113<br />

Casa Pietrasanta<br />

Scheda rilievo n° 178<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la collocazione paesaggistica e la posizione panoramica dominante; gli<br />

e<strong>di</strong>fici sono stati completamente recuperati e in parte ricostruiti visto che nei decenni scorsi si trovavano<br />

ormai quasi in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ruderi: l’operazione si può ritenere sostanzialmente realizzata in modo corretto<br />

e con materiali e tecniche <strong>di</strong> buona qualità. Si prevede dunque la conservazione <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto, anche<br />

per quanto riguarda gli spazi aperti ed in particolare il giar<strong>di</strong>no accuratamente sistemato - anche se molto<br />

<strong>di</strong>fferente dallo spazio <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> una casa colonica -, senza consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata.<br />

Si ammette la realizzazione <strong>di</strong> un piccolo volume interrato a<strong>di</strong>bito ad usi accessori alla residenza - cantina<br />

e deposito - per una superficie massima <strong>di</strong> 60 mq., nella parte nord-est <strong>del</strong>la pertinenza, fuori dalla sagoma<br />

degli e<strong>di</strong>fici, visto che il nucleo esistente è costruito su rocce affioranti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo la gronda decorata;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo la gronda decorata.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici e l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 3 per il nuovo volume interrato.


198<br />

Scheda normativa n° 114<br />

Scheda rilievo n° 100<br />

Podere La Casetta<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo presenta buoni motivi <strong>di</strong> interesse per la posizione e la conformazione volumetrica, almeno<br />

per quanto ancora oggi persiste e si can<strong>di</strong>da ragionevolmente ad un riuso contemporaneo. Si prevede<br />

quin<strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> completamento <strong>del</strong> recupero già intrapreso, estendendolo<br />

all’aggregato <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> fronte all’e<strong>di</strong>ficio residenziale.<br />

Nel progetto <strong>di</strong> suolo non potrà essere alterato il trattamento <strong>del</strong>l’ambito introducendo elementi vegetazionali<br />

o <strong>di</strong> arredo estranei al contesto rurale; si ammette esclusivamente la pavimentazione in cotto o in pietra<br />

<strong>del</strong>lo spazio corrispondente all’attuale pergolato; per quanto riguarda il terrazzo sul retro si prescrive che<br />

eventuali elementi <strong>di</strong> protezione - parapetto - siano realizzati in muratura, si consente l’aggiunta <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>ni<br />

- sempre in pietra - per la connessione <strong>di</strong>retta con lo spazio verde e l’introduzione <strong>di</strong> una copertura<br />

leggera con struttura in legno o metallo: questo manufatto è inteso come elemento frangisole o come<br />

filtro interno/esterno e non potrà quin<strong>di</strong> in nessun caso essere chiuso, nemmeno utilizzando parti removibili<br />

o provvisorie.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione senza ricostruzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


199<br />

Scheda normativa n° 115<br />

Scheda rilievo n° 179<br />

Podere Timignano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e per l’impianto planivolumetrico in particolare<br />

per quanto riguarda l’e<strong>di</strong>ficio principale, nonostante le alterazioni apportate, soprattutto per l’aggiunta<br />

<strong>di</strong> volumi non equivalenti per qualità <strong>di</strong> materiali e realizzazione a quella <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento originario;<br />

l’intervento previsto è quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto con riqualificazione <strong>del</strong>le parti più recenti.<br />

Per gli spazi aperti si prevedono ugualmente opere <strong>di</strong> mantenimento, senza notevole aumento <strong>del</strong>le superfici<br />

impermeabilizzate e senza introduzione <strong>di</strong> elementi vegetali estranei al contesto rurale; le staccionate in<br />

legno non potranno essere mo<strong>di</strong>ficate mentre i muretti potranno essere rifatti in pietra.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo la gronda decorata; per i volumi aggiunti sul retro è<br />

previsto un intervento <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, utilizzando materiali, tecnologie e finiture coerenti al<br />

contesto, uniformando le altezze ed eventualmente sostituendo la parte <strong>del</strong>la tettoia con un volume chiuso;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, impiegando materiali, tecnologie e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti al<br />

contesto; è ammessa la chiusura <strong>del</strong>le aperture con serramenti secondo gli stessi criteri.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


200<br />

Scheda normativa n° 116<br />

Scheda rilievo n° 180<br />

Casa Mandria<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la collocazione paesaggistica e panoramica; l’unico e<strong>di</strong>ficio oggi<br />

esistente è l’esito <strong>di</strong> una serie lunga e variegata <strong>di</strong> operazioni <strong>di</strong> ampliamento o trasformazione, non ultima<br />

quella attualmente in corso <strong>di</strong> realizzazione, tanto che risulta a questo punto impossibile e forse anche<br />

immotivato fare riferimento ad un presunto stato originario; si prevede quin<strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> mantenimento<br />

<strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto. Negli spazi aperti non potranno essere introdotti elementi estranei al contesto rurale e<br />

dovranno essere limitate le superfici pavimentate ai soli spazi a ridosso degli e<strong>di</strong>fici ed eventualmente alla<br />

corte; il cipresso antico dovrà essere tutelato.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


201<br />

Scheda normativa n° 117<br />

Casa Erta<br />

Scheda rilievo n° 181<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> rilievo dal punto <strong>di</strong> vista panoramico e per i caratteri degli elementi che lo compongono,<br />

sostanzialmente mantenuti nel rispetto <strong>dei</strong> materiali e <strong>del</strong>le forme originarie. Pertanto si prevede un intervento<br />

<strong>di</strong> conservazione esteso a tutti i fabbricati antichi ed agli spazi aperti, eliminando invece i capanni<br />

in lamiera e prevedendo un’idonea mascheratura per il deposito g.p.l.; non potranno essere dunque<br />

utilizzati schemi ed elementi estranei alla tra<strong>di</strong>zione ed al contesto rurale, e non potrà essere aumentata<br />

considerevolmente la superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


202<br />

Scheda normativa n° 118<br />

Scheda rilievo n° 182<br />

Casa Cetinaglia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema V2, è interessante ed affascinante per la posizione panoramica e per<br />

i caratteri degli elementi che lo compongono, ma soprattutto per la rilevante mole <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale<br />

che si staglia con forza in un contesto quasi piano connotato da rada vegetazione ma aperto verso il paesaggio<br />

collinare. Purtroppo le con<strong>di</strong>zioni nelle quali versano i manufatti rendono estremamente urgente un<br />

intervento considerevole <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> risanamento. Il nucleo sarà destinato prevalentemente ad<br />

attività turistica ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R.42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione). In considerazione<br />

<strong>del</strong>la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong> contesto e <strong>del</strong>le strutture superstiti, in parte da ricostruire, si prevede che<br />

l’operazione <strong>di</strong> recupero avvenga attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un progetto unitario <strong>di</strong> dettaglio; questo<br />

dovrà, fra l’altro, definire con precisione la sistemazione <strong>del</strong>lo spazio aperto <strong>di</strong> pertinenza, nel rispetto<br />

<strong>del</strong>la semplicità <strong>del</strong> paesaggio esistente e senza introdurre elementi vegetali estranei al contesto rurale; è<br />

ammessa la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta ma non sarà consentita l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> volumi fuoriterra<br />

<strong>di</strong> servizio o supporto all’impianto; si prevede la possibilità <strong>del</strong> ripristino <strong>del</strong>la strada a est <strong>del</strong> podere, in<br />

modo da garantire maggiore privacy all’inse<strong>di</strong>amento, anche in<strong>di</strong>viduando un nuovo tracciato a quota<br />

inferiore a quella <strong>del</strong> percorso antico, a valle <strong>del</strong>la scarpata, purchè ciò non comporti sensibili rimo<strong>del</strong>lamenti<br />

<strong>del</strong> terreno. Dovrà essere inoltre salvaguardato il pozzo in mattoni davanti al fronte principale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, ripristinando le due scale perpen<strong>di</strong>colari alla facciata e mantenendo<br />

le doppie cornici in laterizio <strong>del</strong>le aperture;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, con possibilità <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> nuove aperture, secondo <strong>di</strong>mensioni<br />

e proporzioni tipiche <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia rurale.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici esistenti e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio, la strada e la piscina <strong>di</strong> nuova realizzazione.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE III “Montegui<strong>di</strong>” (Allegato B presenti N.T.A.).


203<br />

Scheda normativa n° 119<br />

Casa Catelli<br />

Scheda rilievo n° 183<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante dal punto <strong>di</strong> vista panoramico e per l’impianto planimetrico. Purtroppo le con<strong>di</strong>zioni<br />

nelle quali versa buona parte <strong>dei</strong> manufatti rendono estremamente urgente un intervento rilevante <strong>di</strong> consolidamento<br />

e <strong>di</strong> risanamento. In considerazione <strong>del</strong>la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong> contesto e <strong>del</strong>le strutture superstiti,<br />

in parte da ricostruire, dovrà essere messo a punto un progetto complessivo <strong>di</strong> dettaglio, che dovrà, fra<br />

l’altro, definire con precisione la sistemazione <strong>del</strong>lo spazio aperto <strong>di</strong> pertinenza, nel rispetto <strong>del</strong>la semplicità<br />

<strong>del</strong> paesaggio esistente.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004 e 005: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4, con tecnologie, materiali e finiture <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


204<br />

Scheda normativa n° 120<br />

Podere Mammellano<br />

Scheda rilievo n° 146<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante sia per la posizione panoramica sia per l’impianto planivolumetrico in stretta relazione<br />

alla conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno e la notevole articolazione volumetrica <strong>del</strong>la “mole” <strong>del</strong>la<br />

casa colonica; si prevedono pertanto in sostanza interventi <strong>di</strong> conservazione miranti al completamento<br />

<strong>del</strong> recupero; gli spazi aperti dovranno essere semplicemente mantenuti nello stato attuale con l’unica<br />

eccezione <strong>del</strong> manufatto <strong>del</strong>la piscina, che costituisce l’elemento <strong>di</strong> forte impatto sull’ambito e che dovrà<br />

dunque essere riqualificato lavorando in particolare sui materiali impiegati e con la vegetazione.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; non è ammessa la chiusura, anche temporanea, <strong>del</strong> volume maggiore<br />

(tettoia);<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo in particolare le cornici in laterizi <strong>del</strong>le aperture.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


205<br />

Scheda normativa n° 121<br />

Casa Caggio<br />

Scheda rilievo n° 147<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema V2, occupa una posizione interessante ma è stato in<strong>di</strong>scriminatamente<br />

trasformato nelle successive operazioni <strong>di</strong> ampliamento e <strong>di</strong> ristrutturazione, dando luogo ad aggregato<br />

snaturato composto <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong>ssonanti e per <strong>di</strong> più degradato da una accozzaglia <strong>di</strong> baracche e<br />

tettoie più o meno precarie. Pertanto si prevedono interventi <strong>di</strong> riqualificazione che portino ad un inse<strong>di</strong>amento<br />

più <strong>di</strong>ginitoso e anche più funzionale; previa demolizione <strong>dei</strong> vari capanni è ammessa la loro ricostruzione<br />

(ai sensi <strong>del</strong>l’art. 79 comma 2d) punto 2 <strong>del</strong>la L.R.1/2005), anche accorpandoli, all’interno <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong><br />

pertinenza. Nella sistemazione degli spazi aperti non saranno consentiti rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2; dovrà essere tutelato il portico con la colonna in pietra; l’intervento<br />

dovrà in ogni caso avere l’obiettivo <strong>di</strong> conferire maggiore unitarietà e omogeneità al complesso, lavorando<br />

in particolare sulla scelta <strong>dei</strong> materiali e <strong>del</strong>le finiture; è ammesso l’impiego <strong>del</strong>l’intonaco;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3; è consentito l’adeguamento <strong>del</strong>la altezza alle normative vigenti.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


206<br />

Scheda normativa n° 122<br />

Casa Scaparsi<br />

Scheda rilievo n° 189<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la collocazione paesaggistica e per le caratteristiche <strong>del</strong>la villa e<br />

per alcuni elementi nella sistemazione <strong>del</strong> suolo, come i filari alberati; le alterazioni ai fabbricati antichi<br />

e le ingenti aggiunte, anche contemporanee, benchè spesso costituite da volumi seminterrati - solo apparentemente<br />

<strong>di</strong> minore impatto -, hanno determinato forti mo<strong>di</strong>fiche all’andamento orografico <strong>del</strong> terreno e<br />

all’impianto planivolumetrico, anche perchè privi <strong>dei</strong> connotati tipologici congruenti al contesto originario.<br />

Quin<strong>di</strong> si prevede <strong>di</strong> mantenere in sostanza lo stato attuale con possibilità <strong>di</strong> parziale riqualificazione per<br />

alcuni fabbricati <strong>di</strong> scarso valore; allo stesso modo per gli spazi aperti saranno consentite solo opere <strong>di</strong><br />

manutenzione, con tutela assoluta <strong>del</strong>le alberature antiche e con il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> ulteriore consistente aumento<br />

<strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 per il corpo a pianta quadrata <strong>del</strong>la villa e conservazione <strong>di</strong> tipo 2 per<br />

gli altri volumi più bassi giustapposti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 003.


207<br />

Scheda normativa n° 123<br />

Casa Stebbi<br />

Scheda rilievo n° 192<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> grande interesse per la posizione, per l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche degli<br />

elementi che lo costituiscono, <strong>di</strong> buona qualità e mantenuti in ottime con<strong>di</strong>zioni; il recupero si può ritenere<br />

attuato in modo corretto e pertanto si prevedono esclusivamente interventi <strong>di</strong> conservazione. Questi si<br />

intendono riferiti evidentemente anche allo spazio <strong>di</strong> pertinenza, connotato contemporaneamente da<br />

semplicità e da raffinatezza <strong>di</strong> dettagli e <strong>di</strong> accostamenti, che non potranno essere alterati.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


208<br />

Scheda normativa n° 124<br />

Casa Camporignano<br />

Scheda rilievo n° 215<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e per l’impianto planivolumetrico, connotato da<br />

volumi piuttosto bassi ma <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione abbastanza consistente <strong>di</strong>sposti in cima al poggio e dalla sequenza<br />

<strong>di</strong> spazi chiusi ed aperti formata dai fabbricati, dalla corte, dal pergolato e dal giar<strong>di</strong>no. Essendo stato<br />

già completamente recuperato, si prevede un intervento <strong>di</strong> conservazione e mantenimento <strong>del</strong>lo stato<br />

attuale, esteso anche allo spazio aperto <strong>di</strong> pertinenza, per il quale non sono ammessi l’introduzione <strong>di</strong> nuove<br />

consistenti superfici impermeabilizzate o <strong>di</strong> elementi vegetali estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, senza alterazioni alla copertura ed in particolare alla minima sporgenza<br />

<strong>del</strong>la gronda.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


209<br />

Scheda normativa n° 125<br />

Casa Alpicello<br />

Scheda rilievo n° 188<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche degli elementi che lo<br />

compongono, soprattutto negli annessi, recuperati in maniera complessivamente abbastanza rispettosa<br />

e corretta. Pertanto si prevedono solo interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale,<br />

comprendendo anche gli spazi <strong>di</strong> pertinenza ed in particolare il bosco <strong>di</strong> pini; non sarà dunque ammesso<br />

l’aumento notevole <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


210<br />

Scheda normativa n° 126<br />

Podere Casini<br />

Scheda rilievo n° 187<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto bello per la collocazione paesaggistica e interessante per l’impianto planivolumetrico<br />

che dà luogo a spazi molto <strong>di</strong>versificati, da quelli quasi imponenti <strong>del</strong> fronte principale <strong>del</strong>la casa a quelli<br />

minuti e racchiusi, sul retro, tra l’e<strong>di</strong>ficio principale e i piccoli volumi <strong>del</strong>la cappella e degli annessi. Essendo<br />

stato già interamente recuperato, per il nucleo si prevedono interventi che ne continuino ad assicurare la<br />

conservazione ed il mantenimento.<br />

Gli spazi aperti costituiscono la parte dove è più evidente la trasformazione avvenuta con il cambio <strong>di</strong><br />

destinazione e si è perso completamente il carattere rurale, assumendo invece da una parte un’immagine<br />

<strong>di</strong> villa sfarzosa dall’altra quella <strong>di</strong> un minuscolo borgo; sono ammesse quin<strong>di</strong> solo opere <strong>di</strong> manutenzione,<br />

senza ulteriori aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata, già ora eccessiva.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003 e 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


211<br />

Scheda normativa n° 127<br />

Scheda rilievo n° 214<br />

Casa Vignavecchia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione, per l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche degli<br />

elementi che lo compongono, recuperati in maniera complessivamente corretta; ciò che contrad<strong>di</strong>stingue<br />

il luogo è la linearità <strong>dei</strong> volumi rispetto ad un contesto abbastanza aperto e scarno. Pertanto si prevedono<br />

solo interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale, comprendendo anche gli spazi <strong>di</strong><br />

pertinenza; non sarà dunque ammesso l’aumento consistente <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con demolizione e ricostruzione <strong>dei</strong> volumi recentemente aggiunti<br />

utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e omogenee all’intero contesto.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


212<br />

Scheda normativa n° 128<br />

Scheda rilievo n° 213<br />

Podere S. Lorenzo<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è costituito da due aggregati molto eterogenei anche dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong> grado <strong>di</strong> alterazione<br />

introdotto attraverso i precedenti interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e <strong>di</strong> ampliamento; pertanto si prevede il recupero<br />

<strong>del</strong>la casa, che sostanzialmente ha mantenuto le caratteristiche tipologiche originarie, conservando<br />

totalmente i manufatti esistenti, mentre per il nucleo rurale non si ritiene coerente vincolare gli interventi<br />

alla sola conservazione.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003 e 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 005.


213<br />

Scheda normativa n° 129<br />

Casa Piaggia<br />

Scheda rilievo n° 212<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il valore <strong>del</strong> nucleo consiste soprattutto nella posizione panoramica e nella conformazione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficato,<br />

connotato da volumi lineari ma <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni non irrilevanti. Si prevede quin<strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> recupero<br />

complessivo. Nella sistemazione degli spazi aperti dovrà essere mantenuto il carattere spoglio e brullo<br />

<strong>del</strong>l’ambito e non potrà essere alterato sensibilmente il rapporto <strong>di</strong> impermeabilizzazione attuale, con<br />

l’eccezione <strong>del</strong> caso <strong>del</strong>la corte aperta, compresa tra i lati interni <strong>del</strong>la L ed i resti <strong>del</strong>l’annesso - che<br />

dovranno essere rimossi - fino alla scala <strong>di</strong> accesso al piano superiore - da restaurare -, dove è ammessa<br />

la pavimentazione in pietra o cotto.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 3.


214<br />

Scheda normativa n° 130<br />

Scheda rilievo n° 216<br />

Podere La Capannina II<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’e<strong>di</strong>ficio esistente ed il suo spazio <strong>di</strong> pertinenza, che ricadono nel Sottosistema V2, hanno oggi perso quasi<br />

completamente i caratteri rurali tra<strong>di</strong>zionali un tempo forse presenti, nonostante il permanere <strong>del</strong>la muratura<br />

in pietra e laterizio e la finitura faccia a vista; le alterazioni apportate alle aperture e alla copertura e<br />

gli elementi <strong>di</strong> recinzione lo fanno assimilare piuttosto alla tipologia <strong>del</strong> villino isolato su lotto.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio.


215<br />

Scheda normativa n° 131<br />

Podere La Casa<br />

Scheda rilievo n° 217<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica, per l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche<br />

degli elementi che lo compongono, fattori strettamente correlati l’uno all’altro. La recente operazione <strong>di</strong> recupero<br />

<strong>del</strong>la casa colonica è <strong>di</strong> buona qualità ed ha cercato anche <strong>di</strong> rendere maggiormente omogenea<br />

al nucleo antico la parte aggiunta successivamente. Pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> conservazione da<br />

estendersi anche al fienile ed ai piccoli volumi a questo uniti.<br />

Per quanto riguarda gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto complessivo coerente al contesto<br />

rurale ed in particolare a questo specifico posto, quasi brullo; non potranno essere introdotti elementi<br />

estranei e dovrà essere ridotta al minimo la superficie impermeabilizzata; è consentita la realizzazione <strong>di</strong> una<br />

piscina, purchè ciò non comporti rimo<strong>del</strong>lamenti tali da alterare l’andamento attuale <strong>del</strong> terreno.<br />

Il progetto dovrà essere corredato da opportune analisi progettuali che <strong>di</strong>mostrino le caratteristiche migliorative<br />

dal punto <strong>di</strong> vista idraulico, tecnico-agronomico e paesistico ambientale, in particolare, considerato<br />

che l’intervento ricade in ambito territoriale per il quale il PTC ha in<strong>di</strong>viduato quali emergenze <strong>del</strong> paesaggio<br />

la tessitura agraria a maglia fitta nel caso <strong>del</strong>la scheda 131, il complesso degli interventi può comportare<br />

mo<strong>di</strong>fiche degli assetti originali <strong>del</strong>la struttura tra<strong>di</strong>zionale <strong>del</strong> paesaggio, in questa zona deve pertanto<br />

essere perseguita la massima tutela <strong>del</strong>le sistemazioni idraulico agrarie e <strong>del</strong>la vegetazione non colturale,<br />

con possibilità <strong>di</strong> limitati accorpamenti <strong>dei</strong> campi che non comportino rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> suolo e che non<br />

riducano la capacità <strong>di</strong> invaso <strong>del</strong>la rete scolante, è da tutelare la viabilità campestre ed il <strong>di</strong>segno esterno<br />

<strong>dei</strong> campi, mantenendo le piante campestri residue nei bor<strong>di</strong> e lungo la viabilità.<br />

Negli stessi elaborati progettuali dovrà essere <strong>di</strong>mostrata la ricerca <strong>del</strong>l’obiettivo <strong>di</strong> valorizzazione <strong>del</strong>la identità<br />

agraria <strong>del</strong> paesaggio, me<strong>di</strong>ante la riqualificazione <strong>del</strong>le recinzioni, <strong>dei</strong> caratteri architettonici, <strong>del</strong>la<br />

vegetazione ornamentale ricondotta alle essenze locali, alla eliminazione degli annessi impropri.<br />

La scheda in<strong>di</strong>vidua l’area <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici come schema <strong>di</strong> massima, che dovrà comunque<br />

essere ridefinito in sede progettuale, pur all’interno <strong>del</strong>lo schema suddetto, sulla base <strong>del</strong>le caratteristiche


216<br />

morfologiche <strong>del</strong> terreno, <strong>del</strong> reticolo idrografico, <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>tura colturale preesistente, <strong>del</strong>la configurazione<br />

particellare <strong>del</strong> catasto Leopol<strong>di</strong>no se esistente.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; è inoltre ammessa la realizzazione <strong>di</strong> una scala esterna <strong>di</strong> collegamento<br />

come originariamente presente sul prospetto ovest anche invertendo la rampa in modo da non interferire<br />

con le aperture <strong>del</strong> piano terra;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione con ricostruzione con possibilità <strong>di</strong> modesto arretramento rispetto alla strada per<br />

una superficie totale massima <strong>di</strong> 175 mq., comprensiva <strong>del</strong>lo spazio destinato ad autorimessa, ad un solo<br />

livello.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per la piscina <strong>di</strong> nuova realizzazione e per l’e<strong>di</strong>ficio 004.


217<br />

Scheda normativa n° 132<br />

Podere La Capannina I<br />

Scheda rilievo n° 220<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione, per l’impianto planivolumetrico e per alcuni degli elementi che<br />

lo compongono, in buone con<strong>di</strong>zioni anche grazie a precedenti opere <strong>di</strong> recupero, oltre che <strong>di</strong> ampliamento.<br />

Pertanto si prevedono sostanzialmente interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato<br />

attuale, con riqualificazione <strong>dei</strong> manufatti <strong>di</strong> recente realizzazione; negli spazi <strong>di</strong> pertinenza non è ammesso<br />

l’aumento cospicuo <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con rimozione <strong>del</strong>la pensilina in onduline;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con demolizione e ricostruzione <strong>del</strong> volume precario addossato alla<br />

carraia utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti all’e<strong>di</strong>ficio antico;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3 con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e omogenee al contesto.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 003 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 004.


218<br />

Scheda normativa n° 133<br />

Podere Ripu<strong>di</strong>ne<br />

Scheda rilievo n° 224<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è piuttosto interessante per la collocazione paesaggistica e panoramica e per l’impianto planivolumetrico<br />

che sfrutta abilmente e valorizza la confomazione altimetrica <strong>del</strong> terreno e anche per le<br />

caratteristiche <strong>dei</strong> singoli manufatti che, nonostante alcune parziali alterazioni dovute ad interventi passati,<br />

sono stati in sostanza conservati in modo sufficiente. Pertanto si prevedono in linea <strong>di</strong> massima interventi <strong>di</strong><br />

semplice conservazione e manutenzione <strong>del</strong>lo stato attuale, estesi anche allo spazio aperto, per il quale<br />

non è ammessa l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate, eccetto la piccola aia accanto<br />

all’e<strong>di</strong>ficio 004, o <strong>di</strong> elementi vegetali estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con eventuale rifacimento <strong>del</strong>l’ampliamento/superfetazione <strong>del</strong>la<br />

scala a valle in modo da rendere omogeneo e unitario il volume addossato al fronte (la copertura potrà<br />

essere rifatta prolungando la falda <strong>del</strong> tetto <strong>del</strong>la casa); dovranno essere tutelati l’arco a tutto sesto <strong>del</strong>la<br />

carraia e le canne fumarie esistenti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo inalterate le schermature in laterizi;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, salvaguardando in particolare le aperture con arco a tutto sesto e<br />

cornice in mattoni;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; le schermature in laterizi non potranno essere eliminate ma potrà essere<br />

mo<strong>di</strong>ficato il loro <strong>di</strong>segno;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, impiegando tecnologie, materiali e finiture coerenti a quelli <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio<br />

002, escludendo quin<strong>di</strong> cemento armato ed onduline.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


219<br />

Scheda normativa n° 134<br />

Podere Peschiera<br />

Scheda rilievo n° 223<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il podere ed il suo ambito presentano motivi <strong>di</strong> interesse per gli elementi costitutivi ed i loro caratteri; essendo<br />

già stato attuato un recupero complessivo e trovandosi in ottime con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mantenimento, si prevedono<br />

interventi limitati alla conservazione. In particolare si prescrive <strong>di</strong> non alterare l’assetto adatto al luogo ed<br />

equilibrato <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no, specificatamente escludendo l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi percorsi.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


220<br />

Scheda normativa n° 135<br />

Casa Poggio ai Gessi<br />

Scheda rilievo n° 229<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

1. Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

2. L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

3. Il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso agricola viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Programma Aziendale<br />

(PAMAA) con l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la “non strumentalità” degli immobili all’utilizzo <strong>del</strong>l’azienda redatto in<br />

coor<strong>di</strong>namento ed in coerenza con il Piano <strong>di</strong> Recupero nel caso si tratti <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli (IAP), negli<br />

altri casi si applica la procedura <strong>del</strong>l’art. 45 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005.<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema L3, costituisce un unicum nel paesaggio <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> per l’impatto molto<br />

forte <strong>del</strong>la conformazione attuale <strong>del</strong> suolo, causata dalle alterazioni apportate negli scavi <strong>del</strong>la cava<br />

attiva fino a pochi anni orsono, con la quale i resti <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento e<strong>di</strong>ficato sembrano intrattenere un<br />

rapporto <strong>di</strong> <strong>del</strong>icatissimo equilibrio, ogni giorno più compromesso dall’instabilità <strong>del</strong> suolo.<br />

La posizione panoramica e le caratteristiche <strong>del</strong>l’impianto planivolumetrico mantengono comunque notevoli<br />

elementi <strong>di</strong> interesse e <strong>di</strong> fascino, in parte dovuto alla singolarità e al “degrado” stessi <strong>del</strong> luogo.<br />

Si propone pertanto la messa a punto <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> recupero e<strong>di</strong>lizio e soprattutto ambientale.<br />

Tutte le in<strong>di</strong>cazioni e le prescrizioni dovranno in ogni caso essere verificate alla luce <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>ti stu<strong>di</strong> ed<br />

analisi prioritariamente rivolti a valutare gli interventi dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la fattibilità geologica, previa elaborazione<br />

<strong>di</strong> un rilievo quotato <strong>di</strong> dettaglio e aggiornato specifico per l’ambito.<br />

Al fine <strong>di</strong> salvaguardare i manufatti esistenti nonché recuperare e valorizzare l’ambiente circostante dovrà<br />

essere posta, attraverso un progetto organico che preveda anche la rimo<strong>del</strong>lazione morfologica <strong>del</strong>l’area,<br />

particolare cura al mantenimento e alla protezione <strong>del</strong>l’erosione <strong>dei</strong> versanti più acclivi.


221<br />

Per la sistemazione degli spazi aperti, dovrà essere messo a punto, per l’intera area, un dettagliato progetto<br />

<strong>di</strong> suolo con accurata definizione <strong>del</strong>le specie arboree e degli arbusti, che dovranno essere scelte tra quelle<br />

coerenti con il contesto ecologico locale e appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione rurale, salvaguardando, comunque,<br />

il più possibile, il contesto attuale e tutte le alberature esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: ricostruzione <strong>del</strong> volume preesistente nel rispetto degli originari caratteri tipologici e morfologici,<br />

<strong>del</strong>le quantità (volume, altezza, superficie netta); i materiali ancora presenti dovranno essere riutilizzati per<br />

quanto possibile;. Prevalente dovrà essere la messa in sicurezza <strong>dei</strong> versanti pressoché verticali esistenti sui<br />

lati nord, nord-est e sud oggetto <strong>di</strong> precedenti escavazioni. L’eventuale spostamento <strong>del</strong> se<strong>di</strong>me <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio<br />

1, solo se necessario per motivi statici e/o geomorfologici, dovrà avvenire sulla base <strong>di</strong> dettagliati stu<strong>di</strong><br />

geologici.<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 003: demolizione <strong>dei</strong> ruderi superstiti;. Il recupero <strong>del</strong>le volumetrie degli e<strong>di</strong>fici 002 e 003 potrà<br />

essere accorpato all’e<strong>di</strong>ficio principale (001).<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 3 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).


222<br />

Scheda normativa n° 136<br />

Scheda rilievo n° 219<br />

Podere Pila o S. Giulia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito non presenta eccezionali valori e<strong>di</strong>lizi o paesistici, visti anche gli interventi già operati sui fabbricati<br />

e sugli spazi <strong>di</strong> pertinenza. Si prevede pertanto in sostanza la conservazione <strong>del</strong>l’impianto esistente, ammettendo<br />

la possibilità <strong>di</strong> sostituzione <strong>dei</strong> manufatti secondari utilizzando materiali <strong>di</strong> migliore qualità e più<br />

omogei al contesto. Gli spazi aperti potranno essere oggetto <strong>di</strong> riqualificazione, senza aumentare considerevolmente<br />

la superficie <strong>di</strong> suolo impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


223<br />

Scheda normativa n° 137<br />

Scheda rilievo n° 222<br />

Podere Casaccia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito non presenta eccezionali valori e<strong>di</strong>lizi o paesistici, ma si presta ad un riuso contemporaneo, purchè<br />

siano attuate le opportune misure <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> risanamento <strong>del</strong>la struttura. Dovrà pertanto essere<br />

messo a punto un progetto unitario che esalti i caratteri ambientali <strong>del</strong> luogo e riqualifichi gli spazi <strong>di</strong><br />

pertinenza.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, con ricostruzione <strong>del</strong>la porzione crollata con tecnologie, materiali e<br />

finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti all’e<strong>di</strong>ficio esistente;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


224<br />

Scheda normativa n° 138<br />

Casa Olivuzzo<br />

Scheda rilievo n° 218<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> notevole bellezza per la collocazione paesaggistica e panoramica e per l’impianto planivolumetrico<br />

a quelli fortemente legato, alterato in modo non irrime<strong>di</strong>abile da consistenti ampliamenti realizzati<br />

in passato; pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> conservazione che non comprometta l’equilibrio instaurato<br />

tra l’inse<strong>di</strong>amento ed il luogo, con opere <strong>di</strong> sola manutenzione per quanto riguarda gli spazi aperti e tutela<br />

<strong>del</strong>le alberature antiche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


225<br />

Scheda normativa n° 139<br />

Podere Casanuova<br />

Scheda rilievo n° 221<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e per l’impianto planivolumetrico, connotato da una<br />

serie <strong>di</strong> volumi allungati <strong>di</strong> altezze <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>sposti parallelamente in cima al poggio; ciò determina in<br />

particolare una notevole articolazione volumetrica sul fronte rivolto verso ovest, mentre il prospetto opposto<br />

è piuttosto compatto, anche per la presenza più limitata <strong>di</strong> aperture. Essendo stato già completamente<br />

recuperato, si prevede in sostanza un intervento <strong>di</strong> conservazione e mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale,<br />

esteso anche allo spazio aperto <strong>di</strong> pertinenza, per il quale non sono ammessi l’introduzione <strong>di</strong> nuove<br />

consistenti superfici impermeabilizzate o <strong>di</strong> elementi vegetali estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


226<br />

Scheda normativa n° 140<br />

Casa Piettorri<br />

Scheda rilievo n° 225<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema ambientale V2, è interessante per l’apertura panoramica, per<br />

l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche <strong>di</strong> alcuni manufatti, in particolare il fienile e la casa<br />

colonica stessa; la ristrutturazione recentemente effettuata, pur comportando per alcuni aspetti alterazioni<br />

anche significative ai singoli e<strong>di</strong>fici ed all’assetto complessivo, ha assicurato le ottime con<strong>di</strong>zioni nelle quali il<br />

podere si trova attualmente e pertanto si prevede in generale <strong>di</strong> limitare gli interventi alla conservazione ed<br />

al mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto; ciò vale anche per gli spazi aperti, nei quali non sarà consentito l’aumento<br />

notevole <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate, mentre dovrà essere accuratamente vagliata l’eventuale<br />

piantumazione <strong>di</strong> nuovi elementi vegetali, <strong>di</strong> specie comunque appartenenti al contesto rurale.<br />

La destinazione <strong>del</strong> complesso è ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo<br />

Regolamento d’attuazione); vengono confermati il numero <strong>di</strong> posti letto esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; la scala con telaio in c.a. potrà essere rifatta impiegando tecnologie<br />

e materiali omogenei all’intero e<strong>di</strong>ficio (la pensilina aggiunta nella recente ristrutturazione dovrà in tal caso<br />

essere eliminata ed eventualmente sostituita da una copertura ottenuta prolungando la falda <strong>del</strong> tetto<br />

<strong>del</strong>la casa);<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo inalterato il prospetto principale, caratterizzato dalle tre<br />

gran<strong>di</strong> arcate a tutto sesto, che non potranno essere chiuse con serramenti; in considerazione <strong>del</strong>le funzioni<br />

da ospitare;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, con eventuale riapertura <strong>di</strong> finestre e porte tamponate e rifacimento<br />

<strong>del</strong>la porzione <strong>di</strong> muratura in blocchi con materiali omogenei all’e<strong>di</strong>ficio nel suo complesso; le due parate<br />

non potranno in nessun caso essere chiuse;


227<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 003.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE III “Montegui<strong>di</strong>” (Allegato B presenti N.T.A.).


228<br />

Scheda normativa n° 141<br />

Mulino <strong>di</strong> Piettorri<br />

Scheda rilievo n° 226<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per l’apertura panoramica, per l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche<br />

in particolare <strong>del</strong>la casa colonica; la ristrutturazione recentemente effettuata, pur comportando per alcuni<br />

aspetti alterazioni anche significative ai singoli e<strong>di</strong>fici ed all’assetto complessivo, ha assicurato le ottime<br />

con<strong>di</strong>zioni nelle quali il podere si trova attualmente e pertanto si prevede in generale <strong>di</strong> limitare gli interventi<br />

alla conservazione ed al mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto; ciò vale anche per gli spazi aperti, nei quali non<br />

sarà consentito l’aumento rilevante <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate, mentre dovrà essere accuratamente<br />

vagliata l’eventuale piantumazione <strong>di</strong> nuovi elementi vegetali, <strong>di</strong> specie comunque appartenenti al contesto<br />

rurale.<br />

La destinazione <strong>del</strong> complesso è ad attività turistico-ricettiva.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; manutenzione per la tettoia con struttura in legno sul retro, che potrà<br />

essere sostituita da pergolato in legno o struttura metallica leggera;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; la parata non potrà in nessun caso essere chiusa.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


229<br />

Scheda normativa n° 142<br />

Podere Giovannelli<br />

Scheda rilievo n° 227<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è abbastanza interessante per l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio<br />

secondario, molto ricorrenti nell’e<strong>di</strong>lizia rurale locale ma <strong>di</strong> buona fattura. Si prevedono quin<strong>di</strong> interventi <strong>di</strong><br />

mantenimento <strong>del</strong>la conformazione attuale e <strong>di</strong> conservazione degli elementi migliori e meno trasformati<br />

da opere precedenti; per gli spazi aperti sono consentite opere <strong>di</strong> manutenzione senza aumento rilevante<br />

<strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; le arcate <strong>del</strong>la carraia non potranno in nessun caso essere chiuse.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 001.


230<br />

Scheda normativa n° 143<br />

Casa Casotto<br />

Scheda rilievo n° 228<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per l’apertura panoramica, per l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche<br />

degli e<strong>di</strong>fici, che sono stati conservati in modo sufficientemente coerente all’impianto originario; la composizione<br />

che ne deriva, anche nei prospetti, risulta equilibrata. Pertanto si prevedono interventi <strong>di</strong> conservazione,<br />

estesi anche agli spazi aperti, dove non sono consentiti aumenti consistenti <strong>del</strong>la superficie<br />

impermeabilizzata o l’introduzione <strong>di</strong> elementi vegetali <strong>di</strong> specie estranee al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con particolare salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> volume <strong>del</strong>la scala esterna e <strong>del</strong><br />

forno;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; le arcate non potranno essere chiuse; è ammesso l’adeguamento<br />

<strong>del</strong>la altezza alle normative vigenti per il corpo degli stalletti - purchè ciò non comporti mo<strong>di</strong>fiche alle<br />

aperture <strong>del</strong> fienile -, mantenendo falda unica e pendenza attuale, impiegando per la sopraelevazione<br />

materiali omogenei a quelli esistenti; dovrà essere conservato il recinto.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


231<br />

Scheda normativa n° 144<br />

Scheda rilievo n° 092<br />

Casa Spignano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito occupa una posizione panoramica molto bella e possiede ancora qualche elemento <strong>di</strong> rilevante<br />

interesse architettonico, come il fienile <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> fronte alla casa, nonostante pesanti interventi <strong>di</strong> ristrutturazione<br />

e l’aggiunta <strong>di</strong> numerosi fabbricati secondari in assenza <strong>di</strong> un impianto chiaro e funzionale. Il nucleo<br />

necessita pertanto <strong>di</strong> un’operazione ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong> riqualificazione consistente innanzitutto nella ripulitura dalle<br />

strutture precarie ed inefficienti; per gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto unitario e coerente<br />

al contesto rurale; le superfici impermeabilizzate, eventualmente in<strong>di</strong>viduate in prossimità degli spazi<br />

più propriamente residenziali, non potranno superare il 50% <strong>del</strong>la superficie coperta <strong>del</strong>la casa colonica.<br />

L’abitazione recentemente costruita (e<strong>di</strong>ficio 002) potrà essere esclusa dal piano <strong>di</strong> dettaglio previsto per<br />

l’intervento.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e soprattutto omogenee<br />

per l’intero fabbricato; le baracche addossate sul lato est dovranno essere rimosse;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>fici 003 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, con eliminazione <strong>del</strong>le superfetazioni;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3; la copertura in lamiera potrà essere rifatta con materiali tra<strong>di</strong>zionali in<br />

continuità con quella degli stalletti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: demolizione senza ricostruzione;<br />

e<strong>di</strong>fici 008, 009 e 011: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 010: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 012, 013 e 014: demolizione e costruzione <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio, <strong>di</strong> altezza massima <strong>di</strong> due piani a valle<br />

e con superficie netta non superiore alla somma <strong>di</strong> quelle <strong>dei</strong> fabbricati da demolire - compreso il manufatto<br />

007 -; sono prescrittivi l’allineamento lungo la strada e l’utilizzo <strong>di</strong> tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficazione dovrà avvenire senza comportare scavi e riporti <strong>di</strong> terreno tali da alterare l’andamento<br />

esistente <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o; non sono ammessi piani interrati.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 007, 008, 009, 010, 011, 012, 013 e 014 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004, 005 e 006 e per l’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> nuova realizzazione.


232<br />

Scheda normativa n° 145<br />

Casa S. Giovacchino<br />

Scheda rilievo n° 093<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è stato oggetto <strong>di</strong> trasformazioni sostanziali consistenti sia nell’alterazione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio originario<br />

sia nell’aggiunta <strong>di</strong> nuovi manufatti che nulla hanno a che fare con il luogo e con i caratteri <strong>del</strong> podere.<br />

Pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> complessiva riqualificazione con l’obiettivo prioritario <strong>di</strong> risanare le<br />

situazioni causa <strong>di</strong> maggiore degrado.<br />

Anche per gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto unitario, senza però utilizzare elementi e<br />

schemi estranei al contesto rurale; non è ammesso l’aumento consistente <strong>del</strong>le aree impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003 e 007: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: manutenzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: demolizione con ricostruzione nei limiti <strong>del</strong>l’altezza e <strong>del</strong>la superficie coperta esistente con<br />

tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, con eliminazione <strong>del</strong>le superfetazioni in lamiera;<br />

e<strong>di</strong>fici 008 e 009: le superfetazioni addossate sul lato est - autorimessa e tettoia - dovranno essere rimosse<br />

e potranno essere ricostruite con un nuovo volume sempre ad un solo livello e <strong>di</strong> superficie coperta non<br />

superiore a quella attuale purchè sia realizzato con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 010: demolizione senza ricostruzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 008, 009 e 010 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004, 005, 006, 007 e per l’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> nuova realizzazione.


233<br />

Scheda normativa n° 146<br />

Scheda rilievo n° 142<br />

Podere Vepri<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il valore <strong>del</strong> nucleo, che ricade nel Sottosistema V2, consiste quasi esclusivamente nella posizione panoramica<br />

e nella conformazione volumetrica aderente all’andamento <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o <strong>del</strong> corpo principale; il<br />

podere infatti ha subito vari interventi <strong>di</strong> ampliamento e <strong>di</strong> rimaneggiamento e <strong>di</strong> conseguenza l’assetto<br />

attuale poco conserva <strong>di</strong> quello originario. Si prevede quin<strong>di</strong> la possibilità <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> riqualificazione<br />

complessiva, con l’obiettivo <strong>di</strong> tutelare quanto ancora è ragionevole preservare in tutti i suoi elementi costitutivi.<br />

Per quanto riguarda gli spazi aperti dovrà essere pre<strong>di</strong>sposto un progetto che, attribuendo una definizione a<br />

ciascuna parte, assicuri maggiore qualità all’ambito, oggi in generale abbastanza degradato per la scarsa<br />

manutenzione e l’incuria.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; il volume ad un solo livello a<strong>di</strong>acente al fienile nel corpo principale<br />

potrà essere demolito e ricostruito con un ampliamento <strong>del</strong>la superficie coperta pari al 10% <strong>di</strong> quella attuale<br />

purchè vengano utilizzati tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 005, 006 e 009: manutenzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>fici 007 e 008: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 005, 006, 007, 008 e 009 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 003 e 004.


234<br />

Scheda normativa n° 147<br />

Casa Monterotondo<br />

Scheda rilievo n° 144<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> notevole rilievo principalmente dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico ma anche da quello inse<strong>di</strong>ativo<br />

con il piccolo nucleo allungato sullo stretto crinale.<br />

Rispetto a quanto prefigurato dal piano particolareggiato <strong>di</strong> iniziativa privata, al quale appartiene anche<br />

Querceto, già adottato e confermato dal Piano Strutturale, che lo in<strong>di</strong>vidua come una <strong>del</strong>le “aree problema”,<br />

si ritiene che le previsioni <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> una struttura agrituristico-sportiva possano essere in sede<br />

<strong>di</strong> strumento attuativo parzialmente mo<strong>di</strong>ficate dando minore peso all’aspetto <strong>del</strong>la destinazione sportiva;<br />

questo giu<strong>di</strong>zio deriva sostanzialmente dalla valutazione <strong>del</strong> forte impatto che la realizzazione <strong>di</strong> attrezzature<br />

sportive <strong>del</strong> tipo ipotizzato verosimilmente avrebbe in un contesto così <strong>del</strong>icato. Si prevede pertanto che<br />

anche la nuova volumetria pari ad un massimo <strong>di</strong> 420 mq. <strong>di</strong> superficie netta possa essere a<strong>di</strong>bita in tutto o<br />

in parte ad attrezzature turistico ricettive, eventualmente anche collocata e <strong>di</strong>stribuita <strong>di</strong>versamente rispetto<br />

al progetto elaborato all’epoca, comunque all’interno <strong>del</strong>l’area in<strong>di</strong>cata dal piano particolareggiato,<br />

in modo da valorizzare al meglio il luogo senza alterarne profondamente i caratteri costitutivi; allo stesso<br />

tempo ciò potrà permettere <strong>di</strong> recuperare efficacemente le strutture <strong>del</strong> podere vero e proprio, ora quasi<br />

cancellate dalla vegetazione infestante, ma sicuramente meritevoli <strong>di</strong> tutela, cercando <strong>di</strong> evitare operazioni<br />

<strong>di</strong> ampliamento che rischiano <strong>di</strong> comprometterne la stabilità.<br />

Per i nuovi e<strong>di</strong>fici si ritiene quin<strong>di</strong> ammissibile l’impiego <strong>di</strong> tecnologie e materiali anche non tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Per quanto riguarda la ridefinizione degli spazi aperti, si riba<strong>di</strong>sce la necessità <strong>di</strong> limitare il più possibile i<br />

movimenti <strong>di</strong> terra ed evitare le opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>sboscamento; si prevede invece che siano attuati interventi <strong>di</strong><br />

manutenzione sulla rete <strong>dei</strong> percorsi in modo da rendere possibile un’agevole accessibilità, recuperando<br />

integralmente la strada con il muro in pietra; è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> un parcheggio a raso e <strong>di</strong> una<br />

piscina scoperta, oltre che <strong>di</strong> pergolati.<br />

In sede <strong>di</strong> Piano Particolareggiato dovranno essere pre<strong>di</strong>sposti specifici stu<strong>di</strong> che <strong>di</strong>mostrino la compatibilità<br />

con gli obiettivi <strong>di</strong> tutela degli acquiferi per tutti quegli interventi previsti in aree con sensibilità <strong>di</strong> classe I


235<br />

e dovranno essere redatte analisi progettuali che documentino le caratteristiche migliorative dal punto <strong>di</strong><br />

vista idraulico, tecnico-agronomico e paesistico-ambientale per le trasformazioni <strong>del</strong> contesto rurale che<br />

ospiterà i nuovi inse<strong>di</strong>amenti, quanto sopra secondo gli in<strong>di</strong>rizzi specifici contenuti nei Capi I, M e Q <strong>del</strong>le<br />

Norme <strong>del</strong> Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> Siena.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano particolareggiato.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 2.


236<br />

Scheda normativa n° 148<br />

Casa Cantona - San Pietro<br />

Scheda rilievo n° 141<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’intervento riguarda il recupero a destinazione residenziale <strong>del</strong>l’intero complesso.<br />

L’ambito è dotato <strong>di</strong> notevole interesse soprattutto per la splen<strong>di</strong>da posizione panoramica e per i caratteri<br />

e l’imponenza <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale.<br />

Il tema è molto <strong>del</strong>icato e richiede la messa a punto <strong>di</strong> un progetto particolarmente accurato anche per<br />

quanto riguarda la sistemazione degli spazi aperti, limitando il più possibile le superfici impermeabilizzate ed<br />

evitando l’inserimento <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale, soprattutto nella scelta <strong>del</strong>le specie vegetali.<br />

Deve essere mantenuta l’apertura visuale lasciando la parte in cima al poggio priva <strong>di</strong> elementi ad andamento<br />

prevalentemente verticale trattandola semplicemente con prato a raso oppure con cespugli ed<br />

arbusti.<br />

Altro aspetto da approfon<strong>di</strong>re è quello <strong>del</strong>l’accessibilità e <strong>del</strong> parcheggio, che non dovranno implicare<br />

rilevanti rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> terreno; non è consentito l’impiego <strong>di</strong> rampe carrabili e <strong>di</strong> materiali <strong>del</strong> tipo <strong>del</strong>l’asfalto<br />

per i percorsi destinati alle automobili e gli spazi <strong>di</strong> sosta. Potrà essere in<strong>di</strong>viduato, secondo l’andamento<br />

naturale <strong>del</strong> terreno, un nuovo tracciato <strong>di</strong> sezione sufficiente a consentire l’accesso carrabile agli<br />

e<strong>di</strong>fici mentre la sosta degli autoveicoli sarà organizzata pre<strong>di</strong>sponendo degli slarghi lungo strada; strade e<br />

parcheggi non potranno essere pavimentati o impermeabilizzati.<br />

Dovranno essere adeguatamente valutate le eventuali parziali opere <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> terreno, in considerazione<br />

<strong>del</strong>la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong> contesto dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la stabilità, come evidenziato dall’inserimento <strong>del</strong>l’area<br />

nella classe <strong>di</strong> fattibilità 3 (fattibilità con<strong>di</strong>zionata). Sono, comunque, ammissibili leggere sistemazioni<br />

<strong>del</strong> terreno nell’imme<strong>di</strong>ato intorno degli e<strong>di</strong>fici per agevolare l’accesso, inclusa la costruzione <strong>di</strong> muretti<br />

bassi <strong>di</strong> contenimento per regolarizzare la quota <strong>del</strong> suolo.<br />

E’ consentita la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta purché ciò non richieda scavi e riporti <strong>di</strong> terreno che<br />

ne alterino l’andamento naturale.<br />

La piscina potrà essere dotata <strong>di</strong> un locale <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> un solo piano e <strong>di</strong> superficie coperta non superiore


237<br />

a 30 mq.<br />

E’ ammessa la realizzazione <strong>di</strong> pergolati con struttura leggera in metallo o in legno collocati in a<strong>di</strong>acenza o<br />

in prossimità degli e<strong>di</strong>fici. Non è consentita l’aggiunta <strong>di</strong> tettoie a protezione degli ingressi.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo in particolare il muro a scarpa e la gronda decorata <strong>del</strong><br />

tetto;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 3.<br />

Elaborati specifici da presentare a corredo <strong>del</strong> progetto:<br />

Rilievo accurato degli e<strong>di</strong>fici esistenti almeno in scala 1:100 con verifica <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> conservazione e degli<br />

elementi costitutivi degli e<strong>di</strong>fici così come definiti all’art. 111 <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

Progetto <strong>del</strong> suolo redatto sulla base <strong>di</strong> un rilievo strumentale realizzato in scala non inferiore ad 1:200 in<strong>di</strong>cando<br />

la sistemazione, il <strong>di</strong>segno e gli usi degli spazi esterni. In particolare, deve contenere il rilievo <strong>del</strong>le<br />

specie vegetali presenti con specifico riguardo al progetto <strong>del</strong>le nuove sistemazioni a verde che dovranno<br />

privilegiare specie facenti parte <strong>del</strong> contesto ecologico locale, l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> illuminazione<br />

adottando soluzioni per la riduzione <strong>del</strong>l’inquinamento luminoso; l’in<strong>di</strong>cazione relativa a tutte le sistemazioni<br />

esterne (muri <strong>di</strong> recinzione e/o <strong>di</strong> sostegno, strade, percorsi, marciapie<strong>di</strong>, parcheggi, piscina ecc.), l’in<strong>di</strong>cazione<br />

<strong>dei</strong> materiali utilizzati per le parti pavimentate esterne.<br />

Sezioni trasversali e longitu<strong>di</strong>nali in scala non inferiore a 1:200 degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza.


238<br />

Scheda normativa n° 149<br />

Podere L’Agresto<br />

Scheda rilievo n° 143<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per l’impianto planivolumetrico, anche in relazione all’andamento altimetrico<br />

<strong>del</strong> terreno, e per la bellezza <strong>del</strong>la posizione panoramica e paesaggistica; nonostante le alterazioni dovute<br />

a opere precedenti, a scapito soprattutto <strong>del</strong>l’unitarietà e omogeneità <strong>dei</strong> prospetti <strong>del</strong>la casa colonica, si<br />

prevedono interventi <strong>di</strong> sostanziale conservazione <strong>del</strong>lo stato attuale, con l’obiettivo prioritario <strong>del</strong>la tutela<br />

<strong>del</strong>la composizione volumetrica; per quanto riguarda gli spazi aperti si prevede il mantenimento <strong>del</strong>lo stato<br />

attuale, evitando l’inserimento <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate e <strong>di</strong> elementi vegetali estranei al<br />

contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


239<br />

Scheda normativa n° 150<br />

Casa Cetinaglia II<br />

Scheda rilievo n° 149<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito occupa una posizione interessante ma non possiede alcun valore dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la tutela<br />

<strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio rurale nè, tantomeno, da quello architettonico. Si prevede pertanto un intervento <strong>di</strong><br />

riqualificazione e <strong>di</strong> eventuale adeguamento, con mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto per quanto riguarda<br />

gli spazi aperti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


240<br />

Scheda normativa n° 151<br />

Casa Cetinaglia<br />

Scheda rilievo n° 148<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante sia per la posizione panoramica sia per l’impianto planivolumetrico in stretta<br />

relazione alla conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno e anche per la qualità <strong>dei</strong> dettagli costruttivi <strong>di</strong> alcuni<br />

elementi quale il fienile; si prevedono pertanto interventi <strong>di</strong> conservazione che ne assicurino il totale<br />

recupero; gli spazi aperti dovranno essere semplicemente mantenuti nello stato attuale senza introduzione<br />

<strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate; è comunque ammessa la realizzazione <strong>di</strong> una piscina che dovrà<br />

essere localizzata e costruita in maniera tale da non comportare scavi e riporti tali da alterare la naturale<br />

morfologia <strong>del</strong> suolo.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; le superfetazioni potranno essere demolite ed il loro volume eventualmente<br />

recuperato;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con demolizione <strong>del</strong> piccolo corpo in mattoni giustapposto sul fronte<br />

verso la casa e salvaguar<strong>di</strong>a integrale <strong>dei</strong> prospetti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


241<br />

Scheda normativa n° 152<br />

Casa Tremolini<br />

Scheda rilievo n° 150<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante sia per la collocazione paesaggistica e per l’impianto planivolumetrico in relazione<br />

con l’andamento altimetrico <strong>del</strong> terreno; l’operazione <strong>di</strong> recupero in corso, riguardante la sola casa<br />

colonica, dovrà essere completata coinvolgendo anche i volumi minori, ora in stato <strong>di</strong> avanzato degrado:<br />

per questo <strong>del</strong>icato intervento, che in alcuni casi si configura quasi come ricostruzione, salvaguardando il<br />

più possibile le strutture esistenti, si ritiene in<strong>di</strong>spensabile la messa a punto <strong>di</strong> un progetto complessivo. In<br />

particolare questo potrà avvenire contestualmente alla realizzazione nell’ambito stesso <strong>di</strong> una nuova attività<br />

<strong>di</strong> centro <strong>di</strong> equitazione non agonistica; a tale scopo si prevede la costruzione <strong>di</strong> strutture quali recinti,<br />

ton<strong>di</strong>no, rettangolo, paddox e concimaia (con materiali coerenti al luogo quali legno e pietra) e <strong>di</strong> nuovi<br />

volumi e<strong>di</strong>ficati: i box (altezza massima 2.5 ml., superficie coperta massima <strong>di</strong> 360 mq.), il fienile (altezza<br />

massima 4 ml., superficie coperta massima <strong>di</strong> 100 mq.) ed un locale <strong>di</strong> servizio (altezza massima 2.5<br />

ml., superficie coperta massima <strong>di</strong> 40 mq.), impiegando materiali, tecnologie e finiture tra<strong>di</strong>zionali (pietra,<br />

laterizio e legno); l’e<strong>di</strong>ficazione dovrà dare luogo ad un unico fabbricato ubicato a valle <strong>del</strong>la casa<br />

colonica, verso ovest. Dovrà essere adeguatamente progettato anche il trattamento <strong>del</strong> suolo, evitando<br />

l’introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale; dovrà inoltre essere definito dettagliatamente il sistema<br />

<strong>di</strong> smaltimento <strong>del</strong>le acque e quello <strong>dei</strong> liquami.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003 e 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


242<br />

Scheda normativa n° 153<br />

Scheda rilievo n° 164<br />

Podere Vermignano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è interessante sia per la posizione singolare che occupa sia per le carattereristiche degli e<strong>di</strong>fici che<br />

lo compongono. Questi, in particolare gli annessi, sono purtroppo gravemente degradati e quin<strong>di</strong> richiedono<br />

un operazione rilevante <strong>di</strong> consolidamento; si prevede quin<strong>di</strong> il recupero con destinazione d’uso per<br />

residenza non legata all’attività agricola nell’ambito <strong>di</strong> un progetto comprensivo anche <strong>del</strong>la sistemazione<br />

degli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con eventuale eliminazione <strong>del</strong>la superfetazione localizzata sopra la<br />

parata;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


243<br />

Scheda normativa n° 154<br />

Casa Gabbro<br />

Scheda rilievo n° 152<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito occupa una posizione splen<strong>di</strong>da e possiede ottime qualità dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>l’impianto<br />

planivolumetrico e <strong>dei</strong> caratteri <strong>dei</strong> singoli elementi, nonostante non si possano ritenere integralmente<br />

originari; si prevede pertanto che l’operazione <strong>di</strong> recupero già in corso sia completata estendendo gli<br />

interventi <strong>di</strong> conservazione anche ai fabbricati minori. Per quanto riguarda gli spazi aperti si prevedono<br />

opere minimali <strong>di</strong> manutenzione e <strong>di</strong> ripulitura; la pavimentazione potrà eventualmente essere utilizzata<br />

solo per la “corte” <strong>del</strong>imitata dll’abitazione e dalla ex carraia; è consentita inoltre la realizzazione <strong>di</strong> una<br />

piscina, sempre in prossimità degli e<strong>di</strong>fici esistenti, purchè ciò non comporti rilevanti movimenti <strong>di</strong> terra o la<br />

costruzione <strong>di</strong> nuovi volumi fuoriterra.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


244<br />

Scheda normativa n° 155<br />

Casa Para<strong>di</strong>so - Barbena<br />

Scheda rilievo n° 151<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema ambientale V2, è molto interessante per la posizione panoramica e<br />

il suo impianto planivolumetrico in stretto rapporto con l’andamento altimetrico <strong>del</strong> terreno e per le caratteristiche<br />

anche tipologiche e decorative degli e<strong>di</strong>fici; il podere necessita, viste le con<strong>di</strong>zioni nelle quali<br />

versa, <strong>di</strong> un recupero generale. La nuova destinazione d’uso sarà <strong>di</strong> tipo turistico ricettivo (ai sensi <strong>del</strong>la L.R.<br />

42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione), per un numero <strong>di</strong> posti letto complessivamente<br />

pari a 50 unità: nella casa padronale saranno localizzati camere e locali <strong>di</strong> uso collettivo, mentre negli altri<br />

e<strong>di</strong>fici saranno ospitati mini-appartamenti e la sala ristorazione con la cucina.<br />

Si prevedono interventi <strong>di</strong> conservazione per buona parte <strong>dei</strong> fabbricati esistenti (per un volume pari a<br />

2800 mc.); non saranno ammesse alterazioni sostanziali <strong>del</strong> funzionamento statico o mo<strong>di</strong>fiche <strong>del</strong>la gerarchia<br />

statica e <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>le sollecitazioni se non in porzioni limitate <strong>del</strong> fabbricato mantenendo<br />

in generale le caratteristiche strutturali esistenti. Le tecnologie utilizzate per consolidamenti e rifacimenti<br />

dovranno essere compatibili con la struttura architettonica originaria (solaio e coperture in legno, ad esempio);<br />

gli interventi potranno anche prevedere l’uso <strong>di</strong> tecniche non tra<strong>di</strong>zionali, purchè il ricorso a esse sia<br />

strumentale alla conservazione <strong>del</strong> fabbricato o <strong>di</strong> una sua parte.<br />

All’esterno potranno essere previsti <strong>dei</strong> pergolati con struttura leggera in legno o metallo; non potranno<br />

però essere inserite tettoie a protezione <strong>di</strong> ingressi o aperture in genere, anche se <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione contenuta.<br />

La costruzione non dovrà in nessun caso implicare rilevanti rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> suolo; scavi o riporti sono<br />

consentiti esclusivamente allo scopo <strong>di</strong> regolarizzare gli spazi <strong>di</strong> accesso a ridosso degli ingressi agli appartamenti<br />

anche con l’inserimento <strong>di</strong> muretti <strong>di</strong> contenimento in pietra; più in generale, muri bassi <strong>di</strong> sostegno<br />

potranno contribuire a definire spazi <strong>di</strong> pertinenza e percorsi, anche con scalette o rampe; il trattamento<br />

<strong>del</strong> suolo potrà anche prevedere in parte l’introduzione <strong>di</strong> bassi terrazzamenti erbosi.<br />

Un tema fondamentale che dovrà essere sviluppato infatti in sede <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> dettaglio sarà quello<br />

<strong>del</strong>la sistemazione <strong>del</strong> suolo e più in generale <strong>del</strong> sistema degli spazi aperti. Le superfici impermeabilizzate


245<br />

saranno limitate a percorsi e spazi <strong>di</strong> accesso a ridosso degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong>le aree eventualmente destinate<br />

alla piscina ed a attrezzature sportive, anche con gradoni; i servizi <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong>la piscina e i locali tecnici<br />

relativi dovranno essere ricavati all’interno <strong>del</strong> volume seminterrato corrispondente all’ingombro <strong>del</strong>la<br />

vasca stessa e derivante dalla <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quota.<br />

L’area per il parcheggio avrà pavimentazione semipermeabile e potrà essere coperta da pergolato con<br />

struttura leggera in legno o metallo.<br />

Il progetto <strong>del</strong>le aree ver<strong>di</strong> dovrà impiegare un catalogo <strong>di</strong> specie appartenenti al contesto rurale locale,<br />

con il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> piante ornamentali estranee, anche allo scopo <strong>di</strong> rendere meno forte l’impatto<br />

<strong>del</strong> nuovo intervento dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico; la composizione si dovrà ispirare alla semplicità, non<br />

priva <strong>di</strong> eleganza, degli ambiti effettivamente rurali evitando <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire in maniera casuale gruppetti <strong>di</strong><br />

alberi o cespugli o <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>videre nettamente gli spazi, rinchiudendoli ad esempio con le siepi; gli elementi<br />

vegetali dovranno piuttosto segnare i margini <strong>del</strong>l’ambito o suggerire la presenza <strong>di</strong> alcuni spazi o percorsi<br />

oppure in<strong>di</strong>care luoghi e punti peculiari, come i salti <strong>di</strong> quota. Dovranno naturalmente essere tutelate le<br />

alberature antiche esistenti - in particolare gli esemplari <strong>di</strong> querce -.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con restauro <strong>dei</strong> prospetti ed in particolare degli elementi lapi<strong>dei</strong> <strong>di</strong><br />

decorazione <strong>del</strong>le aperture; nella facciata posteriore è ammessa la riapertura <strong>del</strong>le finestre tamponate;<br />

dovrà essere accuratamente salvaguardata e restaurata la gronda decorata in cotto; il volume degli stalletti<br />

potrà essere demolito e ricostruito con eventuale adeguamento <strong>del</strong>le altezze - come locale <strong>di</strong> servizio<br />

- oppure sostituito da una semplice tettoia utilizzando comunque tecnologie e materiali omogenei all’e<strong>di</strong>ficio<br />

principale; la recinzione <strong>di</strong> cemento dovrà in ogni caso essere rimossa;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con mantenimento in particolare <strong>del</strong>la struttura porticata;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>mensioni, <strong>del</strong>le proporzioni e <strong>dei</strong> rapporti tra pieni<br />

e vuoti tipiche <strong>dei</strong> contesti rurali <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>la Val<strong>del</strong>sa è consentita l’apertura <strong>di</strong> nuove finestre ed il<br />

rifacimento <strong>del</strong> lato sud-ovest con riutilizzo <strong>di</strong> materiale omogeneo alla porzione originaria <strong>del</strong> fabbricato; la<br />

tettoia situata sul lato nord <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio potrà essere ricostruita con materiali omogenei a quelli <strong>del</strong> porticato<br />

<strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 002; la canna fumaria in mattoni esistente dovrà essere conservata;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 004;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003, la piscina, il parcheggio e gli spazi aperti attrezzati <strong>di</strong> nuova realizzazione<br />

ed in generale per l’area <strong>di</strong> pertinenza.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE IV “Mensano” (Allegato B presenti N.T.A.).


246<br />

Scheda normativa n° 156<br />

Scheda rilievo n° 191<br />

Podere Quercetello<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo, che ricade nel sottosistema V2, è interessante per la posizione, per la conformazione volumetrica<br />

ed il rapporto con il terreno <strong>dei</strong> fabbricati che lo compongono nonchè la sistemazione con muri <strong>di</strong> sostegno.<br />

Si prevede quin<strong>di</strong> un intervento complessivo <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> riqualificazione riferita soprattutto alle<br />

strutture precarie aggiunte. Dovrà essere infatti messo a punto un accurato progetto <strong>di</strong> suolo, vista l’attuale<br />

con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> scarsa manutenzione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne; si ammette la pavimentazione degli spazi aperti a<br />

ridosso <strong>del</strong> fienile e <strong>del</strong>la casa, in particolare degli spiazzi sostenuti da muretti in corrispondenza <strong>dei</strong> <strong>di</strong>fferenti<br />

ingressi.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con sostituzione <strong>del</strong>le superfetazioni in materiali precari con materiali<br />

tra<strong>di</strong>zionali, nei limiti <strong>del</strong>la superficie coperta esistente;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, seguendo l’allineamento lungo la strada <strong>di</strong> accesso, con tecnologie,<br />

materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali, purchè siano eliminate tutte le baracche e le tettoie in legno, lamiera ecc.;<br />

ciò non dovrà comunque comportare movimenti <strong>di</strong> terra quali scavi o riporti.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 003.


247<br />

Scheda normativa n° 157<br />

Casa S. Maria<br />

Scheda rilievo n° 190<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è piuttosto interessante per la posizione panoramica e per alcune caratteristiche <strong>dei</strong> fabbricati<br />

che lo compongono, specialmente l’e<strong>di</strong>ficio isolato in pietra, fortunatamente sfuggito alle precedenti<br />

opere <strong>di</strong> ristrutturazione. Pertanto si prevede un intervento complessivo <strong>di</strong> recupero, teso in primo luogo<br />

al consolidamento <strong>del</strong>le strutture degradate. Si ammette la risistemazione degli spazi aperti anche con la<br />

possibilità <strong>di</strong> aumento <strong>del</strong>le superfici pavimentate, entro il limite massimo <strong>del</strong> 10% <strong>del</strong>la superficie coperta<br />

esistente, in prossimità <strong>del</strong>la casa rurale e <strong>del</strong>l’annesso collocato <strong>di</strong> fronte ad essa.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, con sostituzione <strong>del</strong>le superfetazioni in materiali precari con materiali<br />

tra<strong>di</strong>zionali, nei limiti <strong>del</strong>la superficie coperta esistente, mantenendo la regola <strong>del</strong> muro in pietra come<br />

trait-d’union <strong>di</strong> tutte le strutture <strong>di</strong> servizio a<strong>di</strong>acenti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


248<br />

Scheda normativa n° 158<br />

Casa Monterosso<br />

Scheda rilievo n° 193<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione, per l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche degli<br />

elementi che lo compongono, recuperati in maniera complessivamente corretta. Pertanto si prevedono<br />

solo interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale, comprendendo anche gli spazi <strong>di</strong><br />

pertinenza, benchè forse più <strong>di</strong> tutto abbiano perso il carattere propriamente rurale per assumere piuttosto<br />

quello <strong>del</strong>la casa <strong>di</strong> campagna; non sarà dunque ammesso l’ulteriore consistente aumento <strong>del</strong>le superfici<br />

impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


249<br />

Scheda normativa n° 159<br />

Scheda rilievo n° 230<br />

Podere Casale<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> notevole valore per la posizione panoramica e per l’impianto planivolumetrico, mo<strong>del</strong>lato sul<br />

sensibile pen<strong>di</strong>o; il podere è stato sottoposto ad un intervento <strong>di</strong> recupero corretto ed efficace; si prevede<br />

pertanto la conservazione <strong>del</strong>lo stato attuale.<br />

La sistemazione degli spazi aperti, pavimentati e ver<strong>di</strong>, è interessante ed equilibrata, non <strong>di</strong>ssonante rispetto<br />

ad un contesto piuttosto selvatico nonostante si tratti <strong>di</strong> un vero e proprio giar<strong>di</strong>no; il trattamento <strong>del</strong> suolo<br />

dunque non dovrà essere alterato.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


250<br />

Scheda normativa n° 160<br />

Casa Pulcinello<br />

Scheda rilievo n° 231<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> grande interesse per l’impianto planivolumetrico intrinsecamente solidale alla conformazione<br />

altimetrica <strong>del</strong> terreno che dà luogo ad una armoniosa sequenza <strong>di</strong> spazi coperti e scoperti, aperti o chiusi;<br />

si prevede pertanto un intervento <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> conservazione, esteso anche agli spazi aperti <strong>di</strong><br />

pertinenza, per i quali sono consentite solo opere <strong>di</strong> manutenzione e <strong>di</strong> ripulitura.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, senza alterazione alla conformazione volumetrica e con massima tutela<br />

<strong>dei</strong> paramenti murari e <strong>del</strong>le cornici <strong>del</strong>le aperture; la canna fumaria dovrà essere mantenuta, così come il<br />

portale ad arco che inquadra il panorama.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio.


251<br />

Scheda normativa n° 161<br />

Casa Pietti<br />

Scheda rilievo n° 234<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è interessante sia per la posizione singolare e la <strong>di</strong>sposizione altimetrica sia per l’impianto volumetrico<br />

che in<strong>di</strong>vidua una sequenza <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> volta in volta più o meno protetti e raccolti.<br />

Il recupero dovrà innanzitutto prevedere operazioni <strong>di</strong> consolidamento e risanamento <strong>del</strong>le strutture. Per<br />

l’adeguamento alle esigenze <strong>di</strong> una nuova destinazione d’uso, presumibilmente residenza non legata<br />

all’attività agricola, dovrà essere messo a punto un progetto che non alteri significativamente il carattere<br />

<strong>del</strong>l’ambito; il tema più <strong>del</strong>icato è sicuramente rappresentato dalla scarsità <strong>di</strong> aperture che attualmente<br />

connota i fabbricati e che rende in un certo senso drammatici ed impressionanti i volumi, a prescindere<br />

dalla loro effettiva <strong>di</strong>mensione: l’eventuale ampliamento <strong>del</strong>le aperture esistenti dovrà essere attentamente<br />

valutato.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 3 per gli e<strong>di</strong>fici.


252<br />

Scheda normativa n° 162<br />

Podere Escaiole<br />

Scheda rilievo n° 232<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per l’impianto planivolumetrico strettamente correlato alla conformazione altimetrica<br />

<strong>del</strong> suolo e per le caratteristiche degli e<strong>di</strong>fici, dotati <strong>di</strong> elementi e dettagli <strong>di</strong> bella forma e fattura. Date<br />

le con<strong>di</strong>zioni precarie nelle quali versano attualmente i manufatti si rende però in<strong>di</strong>spensabile ed urgente<br />

un intervento <strong>di</strong> recupero complessivo che ne assicuri la conservazione.<br />

Per gli spazi aperti sono consentite solo opere <strong>di</strong> manutenzione, con eventuale pavimentazione <strong>del</strong>la corte<br />

e realizzazione <strong>di</strong> scale esterne per il collegamento tra i due livelli <strong>del</strong> volume <strong>del</strong>la carraia/fienile.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; dovranno essere accuratamente tutelate la gronda in cotto e la<br />

parata con l’ampia copertura in legno, con manto in coppi e tegole, ad una sola falda su pilastri <strong>di</strong> sezione<br />

considerevole; è consentita la ricostruzione <strong>del</strong> muro con l’arco a chiusura <strong>del</strong>la corte;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


253<br />

Scheda normativa n° 163<br />

Casa La Serra<br />

Scheda rilievo n° 194<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> eccezionale bellezza per la collocazione paesaggistica e <strong>di</strong> notevole interesse per l’impianto<br />

planivolumetrico così intimamente legato alla conformazione altimetrica e morfologica <strong>del</strong> luogo, in modo<br />

tale da valorizzarsi reciprocamente, senza soluzione <strong>di</strong> continuità tra e<strong>di</strong>ficato e spazi aperti. Si prevede<br />

pertanto un intervento <strong>di</strong> conservazione per l’intero ambito, comprendendo sia gli e<strong>di</strong>fici che gli spazi aperti<br />

e gli elementi che li articolano - muri, scale, aree pavimentate, pergole -.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


254<br />

Scheda normativa n° 164<br />

Casa Baronciole<br />

Scheda rilievo n° 235<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la collocazione paesaggistica e per l’impianto planivolumetrico, connotato fra<br />

l’altro da consistenti volumetrie. Date però le con<strong>di</strong>zioni precarie nelle quali versano attualmente i manufatti<br />

si rende necessario un tempestivo intervento <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong>l’intero complesso; si prevede pertanto che tale<br />

operazione avvenga previa elaborazione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> dettaglio attraverso il quale siano adeguatamente<br />

approfon<strong>di</strong>te le conoscenze <strong>dei</strong> fabbricati e valutate precisamente le opere in grado <strong>di</strong> assicurarne il riuso.<br />

Per gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un coerente progetto <strong>di</strong> suolo, limitando le eventuali aree<br />

pavimentate alla sola corte ed evitando <strong>di</strong> introdurre elementi estranei al contesto rurale; dovranno infine<br />

essere tutelate le alberature antiche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è ammesso l’adeguamento <strong>del</strong>le altezze alle normative vigenti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con eventuale mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le aperture <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


255<br />

Scheda normativa n° 165<br />

Casa S. Gaetano<br />

Scheda rilievo n° 238<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la collocazione paesaggistica e per la qualità anche architettonica degli e<strong>di</strong>fici<br />

propriamente costitutivi il podere (la casa colonica e il fabbricato degli annnessi); gli altri manufatti e<br />

la sistemazione <strong>del</strong>la pertinenza invece sono esclusivamente funzionali all’uso agricolo - con eccezione<br />

forse <strong>del</strong> singolare fabbricato <strong>del</strong>le stalle - e hanno determinato una profonda trasformazione <strong>del</strong>l’assetto<br />

originario <strong>del</strong> luogo senza però <strong>del</strong>ineare chiaramente una nuova forma <strong>di</strong> impianto.<br />

Date le con<strong>di</strong>zioni me<strong>di</strong>ocri nelle quali versano i manufatti, si prevede un intervento <strong>di</strong> riqualificazione<br />

<strong>del</strong>l’intero complesso con il recupero effettivo <strong>del</strong> podere, pur confermando la destinazione d’uso attuale.<br />

Per gli spazi aperti dovrà quin<strong>di</strong> essere messo a punto un coerente progetto <strong>di</strong> suolo, limitando il più possibile<br />

le eventuali aree impermeabilizzate; la ridefinizione <strong>del</strong> trattamento <strong>del</strong> suolo consentirà l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong><br />

spazi più propriamente <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici 001 e 003, separandoli almeno visivamente dalle aree<br />

integralmente a<strong>di</strong>bite alle lavorazioni, alla circolazione <strong>dei</strong> mezzi e alle operazioni <strong>di</strong> carico e scarico.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con possibilità <strong>di</strong> ripristino <strong>del</strong>l’intonaco su tutte le facciate; dovrà<br />

essere mantenuta la gronda decorata in cotto; l’ampia apertura ad arco <strong>del</strong>la carraia non potrà essere<br />

chiusa con serramenti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 6, con eventuale rilocalizzazione nella parte nord-ovest <strong>del</strong>l’ambito -<br />

anche in sostituzione <strong>dei</strong> silos - in posizione più <strong>di</strong>stante dalla casa colonica;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 6, con eventuale rilocalizzazione nella parte nord-ovest <strong>del</strong>l’ambito -<br />

anche in sostituzione <strong>dei</strong> silos - in posizione più <strong>di</strong>stante dalla casa colonica;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: rimozione <strong>dei</strong> silos ed eventuale riutilizzo <strong>del</strong>la piattaforma in cemento per lavorazioni all’aperto<br />

o per la rilocalizzazione degli e<strong>di</strong>fici 002 e 004.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


256<br />

Scheda normativa n° 166<br />

Casa Cilena<br />

Scheda rilievo n° 233<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> grande interesse per la posizione panoramica e per l’impianto planivolumetrico intimamente<br />

legato alla conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno; i fabbricati esistenti hanno già subito interventi <strong>di</strong> trasformazione,<br />

senza che ciò comunque ne compromettesse il valore e i caratteri sostanziali, ma richiedono ora<br />

tempestive opere <strong>di</strong> consolidamento; si prevede pertanto un intervento complessivo <strong>di</strong> recupero. Il progetto<br />

dovrà in<strong>di</strong>care con precisione anche la sistemazione <strong>del</strong> suolo che dovrà seguire il criterio fondamentale<br />

<strong>del</strong>la massima semplicità, rispettando la povertà <strong>di</strong> elementi ad andamento verticale che connota il luogo<br />

ed evitando l’introduzione <strong>di</strong> cospicue superfici impermeabilizzate e <strong>di</strong> specie vegetali estranee al contesto<br />

rurale; è consentita comunque la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta, purchè ciò non sia causa <strong>di</strong> sensibili<br />

rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è consentito l’adeguamento <strong>del</strong>l’altezza alle normative vigenti per<br />

quanto riguarda il volume degli stalletti, con eventuale rimozione <strong>del</strong> muro <strong>di</strong> recinzione davanti a questi<br />

ultimi;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2; è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> nuove aperture per rendere meglio<br />

utilizzabili i due livelli che competono al volume, ma dovrà essere mantenuta la schermatura in laterizi,<br />

eventualmente rifatta con un <strong>di</strong>fferente <strong>di</strong>segno.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici e per la piscina.


257<br />

Scheda normativa n° 167<br />

Casa Pisturecci<br />

Scheda rilievo n° 237<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la posizione panoramica e per l’impianto planivolumetrico caratterizzato<br />

da una parte dalla contrapposizione <strong>del</strong> volume alto e compatto <strong>del</strong>la casa con quello più basso e<br />

allungato <strong>del</strong>le stalle, dall’altra da rapporti variabili <strong>di</strong> pieni e vuoti nel prospetto <strong>del</strong>l’annesso separato.<br />

I fabbricati esistenti, che hanno già subito <strong>del</strong>le alterazioni marginali, sono in con<strong>di</strong>zioni tali da richiedere<br />

opere <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> ripristino; si prevede pertanto un intervento <strong>di</strong> recupero, da attuare attraverso<br />

la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un progetto complessivo <strong>di</strong> dettaglio, che dovrà in<strong>di</strong>viduare con precisione anche la<br />

sistemazione <strong>del</strong> suolo con il criterio <strong>di</strong> base <strong>del</strong>la massima semplicità, evitando l’introduzione <strong>di</strong> cospicue<br />

superfici impermeabilizzate e <strong>di</strong> specie vegetali estranee al contesto rurale, soprattutto in un paesaggio<br />

dominato dagli elementi orizzontali; è consentita comunque la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta, purchè<br />

ciò non determini sensibili rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con possibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni esistenti e con<br />

accurato ripristino <strong>del</strong> volume corrispondente al forno ed alla legnaia;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con il ripristino <strong>del</strong>la copertura con struttura in legno e manto in coppi<br />

e tegole;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; la carraia non potrà in nessun caso essere chiusa.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


258<br />

Scheda normativa n° 168<br />

Casa Filicaia<br />

Scheda rilievo n° 242<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la collocazione paesaggistica, per l’impianto planivolumetrico e per<br />

le caratteristiche costruttive e architettoniche <strong>del</strong> complesso. I fabbricati però sono in con<strong>di</strong>zioni tali da<br />

richiedere tempestive opere <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> ripristino; si prevede pertanto un complessivo intervento<br />

<strong>di</strong> recupero, precisando anche la sistemazione <strong>del</strong> suolo secondo criteri <strong>di</strong> massima semplicità vista<br />

la ricchezza <strong>del</strong> paesaggio circostante, evitando l’introduzione <strong>di</strong> cospicue superfici impermeabilizzate e <strong>di</strong><br />

specie vegetali estranee al contesto rurale; è consentita comunque la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta,<br />

purchè ciò non determini sensibili rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004:<br />

sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia (art. 79 comma 2 d <strong>del</strong>la L.R. 1/2005) con le prescrizioni<br />

che seguono in recepimento <strong>del</strong>le norme tecniche d’attuazione relative agli e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>del</strong> Piano<br />

Particolareggiato approvato con DCC 41 <strong>del</strong> 29.04.1999 (convenzione rep 35233 <strong>del</strong> 16.09.1999):<br />

1. manto <strong>di</strong> copertura - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - B punto 1;<br />

2. gronde - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - C punto 1;<br />

3. comignoli - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - D punti 1 e 2;<br />

4. tettoie - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - E punti 1, 2 e 3;<br />

5. murature perimetrali - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.2 - A con esclusione <strong>del</strong> punto B. Per nuove realizzazioni<br />

<strong>di</strong> murature perimetrali (anche in ampliamento), dovrà essere utilizzata la tipologia esistente. Nel<br />

caso l’ampliamento si configuri come corpo e<strong>di</strong>lizio staccato si potrà fare uso <strong>di</strong> materiali contemporanei<br />

che verranno opportunamente intonacati,<br />

6. aperture - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - A punti 1, 2, 3 e 4;<br />

7. infissi - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - B punti 1 e 2;<br />

8. <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> oscuramento e chiusura - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - C punti 1, 2 e 3.


259<br />

Eventuali ulteriori prescrizioni <strong>di</strong> cui alle norme tecniche d’attuazione relative agli e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>del</strong> Piano<br />

Particolareggiato approvato con DCC 41 <strong>del</strong> 29.04.1999 fanno parte integrante <strong>del</strong>le presenti N.T.A.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


260<br />

Scheda normativa n° 169<br />

Casa Casanuova<br />

Scheda rilievo n° 243<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la collocazione paesaggistica e la posizione panoramica, per l’impianto planivolumetrico<br />

- soprattutto il nucleo a corte - e per alcuni caratteri costruttivi ed architettonici <strong>dei</strong> manufatti.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni precarie nelle quali versano attualmente i manufatti rendono necessario un intervento <strong>di</strong> recupero<br />

<strong>del</strong>l’intero ambito attraverso il quale siano adeguatamente approfon<strong>di</strong>te le conoscenze <strong>dei</strong> fabbricati<br />

e valutate precisamente le opere in grado <strong>di</strong> assicurarne il riuso.<br />

Per gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto <strong>di</strong> suolo evitando <strong>di</strong> introdurre elementi estranei<br />

al contesto rurale; dovranno infine essere tutelate le alberature esistenti.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003:<br />

sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia (art. 79 comma 2 d <strong>del</strong>la L.R. 1/2005) con le prescrizioni<br />

che seguono in recepimento <strong>del</strong>le norme tecniche d’attuazione relative agli e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>del</strong> Piano<br />

Particolareggiato approvato con DCC 41 <strong>del</strong> 29.04.1999 (convenzione rep 35233 <strong>del</strong> 16.09.1999):<br />

1. manto <strong>di</strong> copertura - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - B punto 1;<br />

2. gronde - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - C punti 1 e 2;<br />

3. comignoli - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - D punti 1 e 2;<br />

4. tettoie - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - E punti 1, 2 e 3;<br />

5. murature perimetrali - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.2 - A con esclusione <strong>del</strong> punto B. Per nuove realizzazioni<br />

<strong>di</strong> murature perimetrali (anche in ampliamento), dovrà essere utilizzata la tipologia esistente. Nel<br />

caso l’ampliamento si configuri come corpo e<strong>di</strong>lizio staccato si potrà fare uso <strong>di</strong> materiali contemporanei<br />

che verranno opportunamente intonacati;<br />

6. aperture - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - A punti 1, 2, 3 e 4;<br />

7. infissi - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - B punti 1, 2 e 3;<br />

8. <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> oscuramento e chiusura - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - C punti 1, 2 e 3.


261<br />

Eventuali ulteriori prescrizioni <strong>di</strong> cui alle norme tecniche d’attuazione relative agli e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>del</strong> Piano<br />

Particolareggiato approvato con DCC 41 <strong>del</strong> 29.04.1999 fanno parte integrante <strong>del</strong>le presenti N.T.A..<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


262<br />

Scheda normativa n° 170<br />

Scheda rilievo n° 244<br />

Podere Bergonza<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la collocazione paesaggistica e la posizione panoramica. I fabbricati, pur<br />

dotati <strong>di</strong> buona qualità costruttiva e <strong>di</strong> accuratezza nella fattura, necessitano opere <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong><br />

ripristino, se non ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> ricostruzione; si prevede pertanto un complessivo intervento <strong>di</strong> recupero, da<br />

attuare, considerando la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong> tema, attraverso la messa a punto <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> dettaglio che<br />

approfon<strong>di</strong>sca adeguatamente le conoscenze sui manufatti e le soluzioni appropriate per il loro riuso, precisando<br />

anche la sistemazione <strong>del</strong> suolo secondo criteri <strong>di</strong> massima semplicità ed evitando l’introduzione <strong>di</strong><br />

cospicue superfici impermeabilizzate o <strong>di</strong> specie vegetali estranee al contesto rurale. Un aspetto che dovrà<br />

essere specificamente affrontato è quello <strong>del</strong>l’accessibilità all’ambito.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003:<br />

sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia (art. 79 comma 2 d <strong>del</strong>la L.R. 1/2005) con le prescrizioni<br />

che seguono in recepimento <strong>del</strong>le norme tecniche d’attuazione relative agli e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>del</strong> Piano<br />

Particolareggiato approvato con DCC 41 <strong>del</strong> 29.04.1999 (convenzione rep 35233 <strong>del</strong> 16.09.1999):<br />

1. manto <strong>di</strong> copertura - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - B punto 1;<br />

2. gronde - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - C punti 1;<br />

3. comignoli - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - D punti 1 e 2;<br />

4. tettoie - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - E punti 1 e 3;<br />

5. murature perimetrali - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.2 - A e B. Per nuove realizzazioni <strong>di</strong> murature perimetrali<br />

(anche in ampliamento), dovrà essere utilizzata la tipologia esistente. Nel caso l’ampliamento si<br />

configuri come corpo e<strong>di</strong>lizio staccato si potrà fare uso <strong>di</strong> materiali contemporanei che verranno opportunamente<br />

intonacati;<br />

6. aperture - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - A punti 1, 2, 3, 4 e 5;<br />

7. infissi - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - B punti 1, 2, 3 e 4;


263<br />

8. <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> oscuramento e chiusura - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - C punti 1, 2, 3 e 4.<br />

Eventuali ulteriori prescrizioni <strong>di</strong> cui alle norme tecniche d’attuazione relative agli e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>del</strong> Piano<br />

Particolareggiato approvato con DCC 41 <strong>del</strong> 29.04.1999 fanno parte integrante <strong>del</strong>le presenti N.T.A..<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


264<br />

Scheda normativa n° 171<br />

Scheda rilievo n° 239<br />

Podere S.Giancarlo<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo possiede tuttora buone possibilità <strong>di</strong> recupero, nonostante le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong><br />

manutenzione <strong>dei</strong> fabbricati necessitino <strong>di</strong> importanti opere <strong>di</strong> risanamento. Si prevede quin<strong>di</strong> un intervento<br />

complessivo <strong>di</strong> riqualificazione che contempli anche la sistemazione degli spazi aperti ora in totale stato <strong>di</strong><br />

abbandono e <strong>di</strong> degrado.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003:<br />

sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia (art. 79 comma 2 d <strong>del</strong>la L.R. 1/2005) con le prescrizioni<br />

che seguono in recepimento <strong>del</strong>le norme tecniche d’attuazione relative agli e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>del</strong> Piano<br />

Particolareggiato approvato con DCC 41 <strong>del</strong> 29.04.1999 (convenzione rep 35233 <strong>del</strong> 16.09.1999):<br />

1. manto <strong>di</strong> copertura - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - B punto 1;<br />

2. gronde - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - C punti 1 e 3;<br />

3. comignoli - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - D punti 1 e 2;<br />

4. tettoie - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.1 - E punti 1 e 3;<br />

5. murature perimetrali - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.2 - B con esclusione <strong>del</strong> punto A;<br />

6. aperture - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - A punti 1, 2, 3, 4 e 5;<br />

7. infissi - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - B punti 1, 2, 3 e 4;<br />

8. <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> oscuramento e chiusura - vale quanto in<strong>di</strong>cato all’art. 2.1.3 - C punti 1, 2, 3 e 4.<br />

Eventuali ulteriori prescrizioni <strong>di</strong> cui alle norme tecniche d’attuazione relative agli e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>del</strong> Piano<br />

Particolareggiato approvato con DCC 41 <strong>del</strong> 29.04.1999 fanno parte integrante <strong>del</strong>le presenti N.T.A.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


265<br />

Scheda normativa n° 172<br />

Scheda rilievo n° 240<br />

Podere Castagno<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il complesso è molto interessante per la posizione paesaggistica e l’immagine forte e <strong>di</strong> un certo fascino<br />

<strong>del</strong> volume e<strong>di</strong>ficato a strapiombo sul pen<strong>di</strong>o. Le con<strong>di</strong>zioni in cui versa rendono l’intervento <strong>di</strong> recupero<br />

urgente e rilevante, allo scopo in primo luogo <strong>di</strong> consolidare e risanare le strutture.<br />

Si prevede la destinazione d’uso a residenza non legata alla attività agricola oppure in parte anche ad<br />

attività ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione).<br />

Dovrà essere messo a punto, per l’intera area, un dettagliato progetto <strong>di</strong> suolo con accurata definizione<br />

<strong>del</strong>le specie arboree e degli arbusti, che dovranno essere scelte tra quelle coerenti con il contesto ecologico<br />

locale e appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione rurale, salvaguardando, comunque, il più possibile, il contesto<br />

attuale e tutte le alberature esistenti. Nel progetto <strong>di</strong> sistemazione degli spazi aperti si ammette la pavimentazione<br />

<strong>del</strong>la corte e <strong>del</strong>l’aia, in quest’ultimo caso con l’obbligo <strong>del</strong>l’impiego <strong>di</strong> materiali semipermeabili.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003, 004 e 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo in particolare gli archi in laterizio.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE V “La Selva” (Allegato B presenti N.T.A.).


266<br />

Scheda normativa n° 173<br />

Casa a Corti<br />

Scheda rilievo n° 241<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione, per l’impianto planivolumetrico e la relazione con il terreno e per<br />

le caratteristiche degli elementi che lo compongono; una rilevante operazione <strong>di</strong> recupero si rende però<br />

necessaria ed urgente in considerazione <strong>del</strong>le pessime con<strong>di</strong>zioni nelle quali buona parte degli e<strong>di</strong>fici versa.<br />

Pertanto sono previsti interventi tendenti alla conservazione ed al consolidamento degli e<strong>di</strong>fici antichi ove<br />

questo è ancora possibile, mentre in alcuni casi risulta ammissibile la sostituzione, anche parziale, dove le<br />

strutture sono ormai troppo compromesse.<br />

Per quanto riguarda gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto complessivo, comprendendo<br />

innanzitutto la ripulitura degli spazi e la tutela <strong>del</strong>le alberature antiche <strong>di</strong> pregio; non saranno ammessi<br />

rimo<strong>del</strong>lamenti tali da alterare l’andamento attuale <strong>del</strong> terreno nè l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici<br />

impermeabilizzate o <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 003, 004 e 007: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali ed omogenei<br />

al contesto;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: demolizione con ricostruzione nei limiti <strong>del</strong>le altezze, <strong>del</strong>la superficie netta e <strong>del</strong>la superficie<br />

coperta esistenti ed utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali ed omogenee al contesto; il<br />

volume ad un piano sul retro non potrà essere coperto da alcuna struttura ad eccezione <strong>di</strong> un eventuale<br />

pergolato in legno;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 006 e 007 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 003, 004 e 005.


267<br />

Scheda normativa n° 174<br />

Scheda rilievo n° 245<br />

Podere Serminino<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il complesso è interessante per la posizione paesaggistica. Le con<strong>di</strong>zioni <strong>dei</strong> fabbricati rendono l’intervento<br />

<strong>di</strong> recupero urgente.<br />

Si prevede la destinazione d’uso a residenza non legata alla attività agricola.<br />

Dovrà essere pre<strong>di</strong>sposto un progetto <strong>di</strong> sistemazione degli spazi aperti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; si prevede la possibilità <strong>di</strong> realizzare nuove aperture per rendere<br />

abitabili i locali purchè siano posizionate in asse con quelle esistenti e ne rispettino le proporzioni;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con eliminazione <strong>del</strong>l’architrave in c. a.; è ammessa la realizzazione<br />

<strong>di</strong> un soppalco con struttura leggera;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 003 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002.


268<br />

Scheda normativa n° 175<br />

Scheda rilievo n° 246<br />

Podere Sermena<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

L’intervento riguarda il recupero e la riqualificazione <strong>del</strong> Podere ed è finalizzato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’ambito<br />

V1.3 “La Selva” con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere possibile una maggiore fruibilità <strong>dei</strong> contesti naturalistici a fini<br />

turistici. A tal fine il complesso viene destinato a funzioni turistico-ricettive (RTA ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e<br />

s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione) per un totale massimo <strong>di</strong> 7 unità equivalenti a 17 posti letto e<br />

<strong>dei</strong> relativi servizi <strong>di</strong> supporto.<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il complesso è molto interessante per la posizione paesaggistica.<br />

Le pessime con<strong>di</strong>zioni rendono l’intervento <strong>di</strong> recupero urgente e rilevante, allo scopo, ove possibile, <strong>di</strong> consolidare<br />

e risanare le strutture; per alcuni manufatti estremamente deteriorati si prevede la sostituzione.<br />

Ciò potrà avvenire attraverso la messa a punto <strong>di</strong> un progetto d’insieme, pertanto, l’intervento viene subor<strong>di</strong>nato<br />

alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero esteso a tutti gli e<strong>di</strong>fici e agli spazi aperti ad essi afferenti come<br />

in<strong>di</strong>viduati nelle presenti Schede e sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento”. Dovrà essere messo<br />

a punto un adeguato progetto <strong>di</strong> sistemazione degli spazi aperti, in particolare: dovranno essere salvaguardati<br />

e recuperati i muri a secco esistenti; l’impiego <strong>di</strong> superfici impermeabili dovrà essere limitato agli spazi<br />

a ridosso degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong>la piscina; potrà essere previsto uno spazio parcheggio (massimo 10 posti auto)<br />

realizzato con materiali permeabili all’interno <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> pertinenza.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 004: restauro;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003, 005 e 006: demolizione con ricostruzione senza aumento <strong>di</strong> volume - con eventuale adeguamento<br />

<strong>del</strong>l’altezza - con tecnologie costruttive, materiali e finiture conformi a quelle <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale.


269<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Norme Transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE V “La Selva” (Allegato B presenti N.T.A.).


270<br />

Scheda normativa n° 176<br />

Scheda rilievo n° 251<br />

Case Le Vergene<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario interesse per la collocazione paesaggistica ma soprattutto per il valore <strong>del</strong>l’impianto<br />

inse<strong>di</strong>ativo e <strong>dei</strong> singoli manufatti, connotati da fattura e materiali <strong>di</strong> non comune qualità e bellezza,<br />

come riconosciuto ormai da tempo. Purtroppo il nucleo si trova in pessime con<strong>di</strong>zioni, sia per il degrado<br />

<strong>del</strong>le strutture sia per l’avanzare <strong>del</strong>la vegetazione infestante dovuti al lungo abbandono. L’ambito merita<br />

però la massima tutela e pertanto se ne prevede il recupero tramite un’operazione <strong>di</strong> complessivo restauro,<br />

esteso cioè anche agli spazi aperti, con l’elaborazione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> dettaglio che, sulla base <strong>del</strong>le<br />

in<strong>di</strong>spensabili analisi e ricerche, definisca con precisione gli interventi da compiere e la compatibilità <strong>del</strong><br />

riuso con i singoli manufatti, valutando vincoli ed opportunità; riappropriarsi <strong>di</strong> un luogo come questo non<br />

dovrà comportare lo stravolgimento <strong>dei</strong> suoi caratteri, fra i quali non va <strong>di</strong>menticato quello <strong>del</strong>l’isolamento<br />

- quasi <strong>del</strong>la “segretezza” -.<br />

Un aspetto che dovrà essere specificamente affrontato è quello <strong>del</strong>l’accessibilità all’ambito.<br />

Si segnala inoltre che dovranno essere tutelati anche elementi minori quali l’arco <strong>di</strong> ingresso al nucleo<br />

residenziale e le alberature antiche.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004, 005, 006: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


271<br />

Scheda normativa n° 177<br />

Scheda rilievo n° 249<br />

Podere Salicotti<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica, per l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche<br />

degli elementi che lo compongono. L’operazione <strong>di</strong> recupero si rende necessaria ed urgente al fine <strong>di</strong><br />

conservare e salvaguardare un patrimonio <strong>di</strong> buona qualità e <strong>di</strong> consistenti <strong>di</strong>mensioni; l’intervento dovrà<br />

dunque esser in primo luogo <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> risanamento <strong>del</strong>le strutture, nella prospettiva <strong>di</strong> una<br />

trasformazione in residenza non legata all’attività agricola.<br />

Per quanto riguarda gli spazi aperti dovrà essere messo a punto un progetto complessivo coerente al<br />

contesto rurale, senza introduzione <strong>di</strong> elementi estranei; consistenti superfici impermeabilizzate potranno<br />

essere realizzate limitatamente alla zona <strong>del</strong>la corte compresa tra la casa colonica ed il fienile; è consentita<br />

la realizzazione <strong>di</strong> una piscina, purchè ciò non comporti rimo<strong>del</strong>lamenti tali da alterare l’andamento attuale<br />

<strong>del</strong> terreno.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: demolizione con ricostruzione <strong>del</strong> volume originario, in conformità alla superficie coperta<br />

ed al numero <strong>di</strong> piani preesistente, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; è ammesso<br />

l’adeguamento eventuale <strong>del</strong>le altezze alle normative vigenti;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 004 e 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, ripristinando la copertura e consolidando le murature.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici e per la piscina.


272<br />

Scheda normativa n° 178<br />

Podere Avere<br />

Scheda rilievo n° 254<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione e per l’impianto planivolumetrico, caratterizzato dal riferimento<br />

allo spazio centrale rispetto agli e<strong>di</strong>fici, nonostante che quello sia vago nel trattamento <strong>del</strong> suolo e nella<br />

<strong>del</strong>imitazione; viste le buone con<strong>di</strong>zioni <strong>dei</strong> manufatti, si prevede in sostanza un intervento <strong>di</strong> mantenimento<br />

e <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>lo stato attuale, esteso anche agli spazi aperti con particolare tutela <strong>del</strong>l’aia in cotto.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, mantenendo inalterati prospetti; è consentita l’eventuale chiusura con<br />

serramenti a filo interno <strong>del</strong>la muratura;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo inalterata la parata; l’arcata verso l’aia non potrà essere<br />

chiusa ma è ammesso il rifacimento <strong>del</strong>le schermature <strong>di</strong> laterizi secondo <strong>di</strong>segni <strong>di</strong>versi, purchè ciò non<br />

alteri la stabilità <strong>del</strong>la muratura, nella quale già è stato necessario inserire <strong>del</strong>le catene.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


273<br />

Scheda normativa n° 179<br />

Podere Palazzetto<br />

Scheda rilievo n° 253<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è notevole per la collocazione paesaggistica e la posizione panoramica ed è interessante per la<br />

composizione volumetrica e la qualità <strong>dei</strong> dettagli <strong>del</strong>la casa colonica. Le pessime con<strong>di</strong>zioni nelle quali<br />

versano attualmente i manufatti rendono necessario un intervento <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong>l’intero ambito; si prevede<br />

pertanto che tale operazione avvenga previa elaborazione <strong>di</strong> un progetto unitario <strong>di</strong> dettaglio attraverso il<br />

quale siano adeguatamente approfon<strong>di</strong>te le conoscenze <strong>dei</strong> fabbricati e valutate precisamente le opere<br />

in grado <strong>di</strong> assicurarne il riuso. Il progetto <strong>di</strong> suolo dovrà essere ispirato alla massima semplicità, evitando <strong>di</strong><br />

introdurre elementi estranei al contesto rurale e tutelando le alberature esistenti.<br />

Un aspetto che dovrà essere specificamente affrontato è quello <strong>del</strong>l’accessibilità all’ambito.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; dovranno essere mantenuti inalterati le aperture con le cornici in laterizi<br />

o gli stipiti in pietra;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro; è ammessa la ricostruzione senza aumento <strong>di</strong> superficie coperta, sempre con un solo<br />

livello ma eventualmente adeguando l’altezza alle normative vigenti, impiegando tecnologie, materiali<br />

e finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti al contesto e comunque recuperando per quanto possibile le murature<br />

superstiti.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


274<br />

Scheda normativa n° 180<br />

Podere Molignone<br />

Scheda rilievo n° 260<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità<br />

L’intervento è finalizzato alla valorizzazione <strong>del</strong>l’ambito V1.3 “La Selva” con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere possibile<br />

una maggiore fruibilità <strong>dei</strong> contesti naturalistici a fini turistici. A tal fine il complesso viene destinato a funzioni<br />

turistico-ricettive (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione) Si confermano i<br />

posti letto esistenti con un incremento massimo <strong>di</strong> 15 posti letto relativi alla nuova e<strong>di</strong>ficazione prevista.<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’area, che ricade nel Sottosistema L3 e V1.3, è interessante per la posizione panoramica e la collocazione<br />

paesaggistica in mezzo al bosco e per l’impianto planivolumetrico, con una sapiente <strong>di</strong>sposizione <strong>dei</strong><br />

volumi.<br />

Si prevede il completamento <strong>del</strong> recupero <strong>del</strong> nucleo ed il suo ampliamento con destinazione d’uso per<br />

attività turistica ricettiva, da inquadrare in un progetto unitario <strong>di</strong> dettaglio.<br />

Tema fondamentale <strong>del</strong> progetto sarà, in questo senso, la risistemazione degli spazi aperti, limitando le<br />

superfici impermeabilizzate e soprattutto evitando l’introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale,<br />

vegetali e non; dovrà in ogni caso essere ripristinata l’aia e salvaguardati i muri che la <strong>del</strong>imitano.<br />

E’ ammessa la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta, con un volume <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> superficie coperta non<br />

superiore a 60 mq., realizzato con tecnologie, materiali e finiture omogenee al contesto; la piscina sarà<br />

localizzata <strong>di</strong> fronte all’e<strong>di</strong>ficio 004, all’estremità <strong>del</strong>l’ampia radura erbosa che dovrà essere mantenuta<br />

nello stato attuale e il fabbricato <strong>di</strong> supporto alla piscina dovrà essere collocato verso il nucleo e<strong>di</strong>ficato, ai<br />

margini <strong>del</strong> bosco; è consentita inoltre la costruzione <strong>di</strong> pergolati in struttura leggera <strong>di</strong> legno o <strong>di</strong> metallo,<br />

eccetto che nel caso degli e<strong>di</strong>fici 001 e 002.<br />

L’area per il parcheggio dovrà essere localizzata in prossimità <strong>del</strong>la strada ma evitando il più possibile <strong>di</strong><br />

occupare la zona <strong>del</strong> prato.<br />

I nuovi e<strong>di</strong>fici, <strong>di</strong> superficie netta complessiva non superiore a 350 mq. e <strong>di</strong> altezza <strong>di</strong> un solo piano, saranno<br />

collocati attorno al nucleo esistente, parallelamente al pen<strong>di</strong>o e a quota leggermente inferiore; lo schema<br />

qui allegato costituisce riferimento per l’impianto progettuale ma, attraverso il ricorso ad un Piano <strong>di</strong> Recupero,<br />

potranno essere sviluppate soluzioni <strong>di</strong>verse prevedendo l’accorpamento <strong>dei</strong> nuovi volumi spostan-


275<br />

doli più a sud in modo da non compromettere l’attuale e <strong>del</strong>icato equilibrio tra pieni e vuoti (e<strong>di</strong>ficio principale<br />

esistente e spazi aperti ad esso imme<strong>di</strong>atamente a<strong>di</strong>acenti). I nuovi e<strong>di</strong>fici non potranno comunque<br />

essere localizzati in prossimità degli e<strong>di</strong>fici esistenti, a ridosso <strong>del</strong>l’aia.<br />

Materiali e finiture dovranno essere coerenti a quelli degli e<strong>di</strong>fici esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con possibilità <strong>di</strong> riapertura <strong>di</strong> porte e finestre tamponate ma mantenendo<br />

inalterati i prospetti; le volte al piano terra dovranno essere salvaguardate;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1; le volte al piano terra dovranno essere salvaguardate;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3; è consentita la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le aperture in alto con eventuale realizzazione<br />

<strong>di</strong> schermature a reticolo <strong>di</strong> laterizi;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima / Piano <strong>di</strong> Recupero (relativamente agli interventi <strong>di</strong><br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione).<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici esistenti e <strong>di</strong> nuova realizzazione, per la piscina, il parcheggio e le aree attrezzate.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE V “La Selva” (Allegato B presenti N.T.A.).


276<br />

Scheda normativa n° 181<br />

Scheda rilievo n° 261<br />

Podere Le Vigne<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il complesso è molto interessante per la posizione e le modalità inse<strong>di</strong>ative.<br />

Le pessime con<strong>di</strong>zioni rendono l’intervento <strong>di</strong> recupero urgente e rilevante, allo scopo, ove possibile, <strong>di</strong><br />

consolidare e risanare le strutture; per alcuni manufatti estremamente deteriorati si prevede la sostituzione;<br />

è ammessa inoltre la costruzione <strong>di</strong> nuovi volumi, per una superficie netta non superiore a 1000 mq. che,<br />

come l’intero nucleo, saranno destinati a struttura turistico ricettiva. Ciò dovrà avvenire attraverso la messa<br />

a punto <strong>di</strong> un progetto d’insieme che definisca anche la sistemazione degli spazi aperti, salvaguardando<br />

i muri a secco esistenti ed evitando l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate, anche se è<br />

consentita la realizzazione <strong>di</strong> attrezzature sportive all’aperto e <strong>di</strong> una piscina scoperta.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione con ricostruzione senza aumento <strong>di</strong> volume e con tecnologie costruttive, materiali<br />

e finiture conformi a quelle <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione con ricostruzione senza aumento <strong>di</strong> volume - con eventuale adeguamento<br />

<strong>del</strong>l’altezza - con tecnologie costruttive, materiali e finiture conformi a quelle <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici e per l’area <strong>di</strong> pertinenza.


277<br />

Scheda normativa n° 182<br />

Scheda rilievo n° 262<br />

Selva<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito romanico <strong>del</strong>la Selva possiede grande valore storico e paesistico, naturalmente già riconosciuto<br />

nelle se<strong>di</strong> preposte alla tutela <strong>dei</strong> beni architettonici ed ambientali: le pessime con<strong>di</strong>zioni nelle quali purtroppo<br />

versa buona parte degli e<strong>di</strong>fici però rende estremamente urgente intervenire sulle strutture per evitare<br />

che non resti altro che ruderi. Si prevede, considerata la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong> lavoro, che l’intero nucleo sia<br />

oggetto <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> recupero, nel caso <strong>di</strong> interventi sulle parti comuni e/o opere <strong>di</strong> urbanizzazione, esteso<br />

anche agli spazi aperti. Gli interventi sugli spazi aperti dovranno, comunque, essere ricondotti ad interventi<br />

<strong>di</strong> conservazione e recupero <strong>dei</strong> caratteri costitutivi, garantendo criteri <strong>di</strong> intervento unitari e coerenti, e<br />

scongiurando operazioni non corrette in questo contesto quali quelle già realizzate su parte <strong>del</strong>la casa<br />

padronale che ne hanno alterato i caratteri originari; l’attuazione comunque potrà avvenire per fasi, vista<br />

la consistenza <strong>del</strong> complesso.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004, 005, 006, 007, 008, 009, 010, 011, 012, 013, 014: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Intervento <strong>di</strong>retto da parte <strong>del</strong>l’A.C. sulla base <strong>di</strong> progetto preliminare, definitivo ed esecutivo.<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero nel caso <strong>di</strong> interventi sulle parti comuni e/o opere <strong>di</strong> urbanizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


278<br />

Scheda normativa n° 183<br />

Scheda rilievo n° 263<br />

Podere Cetinarei<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

1. Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

2. L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

ed essere supportato da “piano industriale” che <strong>di</strong>a conto <strong>del</strong>l’efficacia <strong>di</strong> lungo periodo degli interventi<br />

proposti sia per gli effetti innovativi sia rispetto alla loro congruità economica, sociale e occupazionale.<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema V1, è <strong>di</strong> grande interesse per la posizione panoramica e per l’impianto<br />

planivolumetrico ma le con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento sono tali d a richiedere un sollecito intervento <strong>di</strong><br />

consolidamento e <strong>di</strong> recupero complessivo, da inquadrare in un progetto unitario <strong>di</strong> dettaglio.<br />

La destinazione d’uso è per attività ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R.42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento<br />

d’attuazione), con un numero <strong>di</strong> posti letto pari a 25 unità.<br />

Ciò comporterà la conservazione in primo luogo <strong>del</strong>la casa colonica e la riqualificazione degli annessi con<br />

parziale ampliamento in altezza, senza alterare dunque la composizione complessiva.<br />

E’ ammessa comunque la realizzazione <strong>di</strong> una piscina coperta - eventualmente con tetto apribile -, purchè<br />

ciò non comporti forti rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> altezza massima <strong>di</strong> 4 ml. e <strong>di</strong> superficie coperta non<br />

superiore a 375 mq.; il nuovo volume sarà localizzato <strong>di</strong>etro all’e<strong>di</strong>ficio 005 e potrà essere collegato a<br />

quest’ultimo da un passaggio coperto; tecnologie, materiali e finiture potranno essere anche <strong>di</strong> tipo non<br />

tra<strong>di</strong>zionale.<br />

E’ ammessa la pavimentazione degli spazi imme<strong>di</strong>atamente a ridosso degli e<strong>di</strong>fici e <strong>del</strong>la corte interna.<br />

Tema fondamentale <strong>del</strong> progetto sarà quin<strong>di</strong> la sistemazione degli spazi aperti ed in particolare l’impianto<br />

degli elementi ver<strong>di</strong>, selezionando specie appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione rurale e al contesto locale.<br />

L’area <strong>di</strong> parcheggio a raso, non impermeabilizzata ed alberata secondo i criteri citati, sarà collocata a<br />

margine <strong>del</strong>la strada, <strong>di</strong> fronte all’ingresso principale; la superficie destinata a quest’uso non potrà superare<br />

300 mq.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, senza alterare i prospetti e mantenendo integralmente le murature ma


279<br />

eliminando il balcone aggiunto sul retro;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, mantenendo le murature esistenti e senza mo<strong>di</strong>fiche sostan<br />

ziali ai prospetti con sopraelevazione <strong>di</strong> un piano per i corpi ad un solo livello (l’ampliamento non potrà<br />

comunque superare una superficie netta <strong>di</strong> 115 mq. e). e riunificazione <strong>dei</strong> corpi 003 e 004; i prospetti risultanti<br />

dalla sopraelevazione dovranno essere omogenei e coerenti a quelli esistenti e non ci dovranno essere<br />

<strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> quota con il colmo <strong>del</strong>la copertura <strong>del</strong>le parti a due livelli attuali; la colonna ed i contrafforti<br />

esistenti dovranno essere tutelati.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici e la piscina.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE V “La Selva” (Allegato B presenti N.T.A.).<br />

Norme Transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi: - interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione<br />

<strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione; - tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile<br />

(strade e sentieri).


280<br />

Scheda normativa n° 184<br />

Podere S. Michele<br />

Scheda rilievo n° 264<br />

003<br />

001<br />

002<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo, che ricade nel Sottosistema V1, è stato già recuperato con un intervento complessivo che prevedeva<br />

la sistemazione degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi aperti, senza mo<strong>di</strong>ficare l’impianto planivolumetrico, caratterizzato<br />

in particolare dall’”arroccamento” <strong>dei</strong> fabbricati attorno alla minuscola corte e con la possibilità <strong>di</strong><br />

realizzare un modesto nuovo volume a completamento <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento, da collocare lungo il percorso<br />

che collega la casa colonica al fienile (superficie netta non superiore a 100 mq., ad un solo livello, anche<br />

con piani <strong>di</strong> calpestio sfalsati per assecondare l’andamento orografico <strong>del</strong> terreno).<br />

Non sono consentite consistenti superfici impermeabilizzate, ad eccezione <strong>del</strong>la corte.<br />

La destinazione d’uso <strong>del</strong> complesso era prevista per attività ricettiva, con un numero <strong>di</strong> posti letto pari a 40<br />

unità.<br />

Viene ammesso il cambiamento <strong>di</strong> destinazione d’uso <strong>del</strong> Podere San Michele da destinazione turisticoricettiva<br />

a residenziale solo previa demolizione <strong>del</strong> nuovo e<strong>di</strong>ficio costruito a nord-est <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale<br />

001.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; è ammessa la ricostruzione <strong>del</strong> volume ad un piano giustapposto al<br />

fronte sud, mantenendo il se<strong>di</strong>me originario ed eventualmente recuperando il muro superstite;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: ricostruzione in conformità alle quantità originarie e al se<strong>di</strong>me tuttora rintracciabile, secondo<br />

tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e comunque recuperando le murature superstiti; le aperture sul<br />

fronte ovest dovranno rispettare le proporzioni e la composizione <strong>del</strong> prospetto <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia rurale tra<strong>di</strong>zionale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5 con ampliamento massimo pari a 20 mq. <strong>di</strong> superficie netta, secondo<br />

tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici esistenti e <strong>di</strong> nuova realizzazione.


281<br />

Scheda normativa n° 185<br />

Scheda rilievo n° 265<br />

Podere S. Giorgio e Podere La Torre<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito <strong>dei</strong> poderi S. Giorgio e La Torre presenta elementi <strong>di</strong> grande interesse ma offre anche l’occasione<br />

per un intervento <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> parziale riqualificazione <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento esistente. Per questo<br />

si prevede, oltre al recupero degli e<strong>di</strong>fici esistenti, la realizzazione <strong>di</strong> alcuni nuovi volumi destinati in parte<br />

all’accoglienza, in modo da garantire complessivamente una ricettività pari a 32 posti letto, in parte a servizi<br />

collettivi (reception, attrezzature coperte o a raso, ...), con contestuale riqualificazione degli spazi aperti;<br />

questi saranno prevalentemente trattati come spazi ver<strong>di</strong>, alberati e non, con percorsi non pavimentati <strong>di</strong><br />

collegamento <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse parti prevalentemente riservati ai pedoni, mentre il parcheggio per le auto è<br />

confermato nella attuale posizione ai margini <strong>del</strong>l’ambito, accessibile dalla viabilità principale (è ammesso<br />

l’utilizzo in parte <strong>di</strong> materiali semipermeabili); dovranno in ogni caso essere garantite adeguate prestazioni<br />

rispetto alla permeabilità <strong>del</strong> suolo; dovranno inoltre essere tutelate le alberature antiche.<br />

I nuovi e<strong>di</strong>fici saranno costituiti da un fabbricato residenziale (altezza massima <strong>di</strong> due piani, superficie netta<br />

non superiore a 400 mq.), <strong>di</strong>sposto in prossimità <strong>del</strong> nucleo <strong>di</strong> podere S. Giorgio e da una sala per riunioni ed<br />

attività collettive (ad un solo livello, con altezza massima <strong>di</strong> 7 ml., e superficie netta massima <strong>di</strong> 380 mq.), in<br />

posizione isolata, che per la particolarità <strong>del</strong>la funzione ed il ruolo simbolico potrà essere realizzato anche<br />

con tecnologie, materiali e finiture non tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Si prevede inoltre la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta, purchè ciò non determini alterazioni sensibili alla<br />

conformazione naturale <strong>del</strong> terreno, con un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> servizio ad un solo livello, <strong>di</strong> superficie coperta massima<br />

<strong>di</strong> 60 mq.<br />

Sono ammessi infine, nel caso <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici, pergolati con struttura leggera in legno o metallo.<br />

e<strong>di</strong>fici 001e 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, con un ampliamento pari ad una superficie netta <strong>di</strong> 24 mq. costituito<br />

da un nuovo volume ad un livello giustapposto a quello esistente, al quale dovrà uniformarsi nei materiali e<br />

nelle finiture; il locale è destinato ad ospitare la sauna;


282<br />

50 0 50 100 ml.<br />

e<strong>di</strong>fici esistenti<br />

nuovi e<strong>di</strong>fici<br />

piscina<br />

parcheggio alberato<br />

strada non pavimentata<br />

spazi attrezzati per lo sport all’aperto<br />

aree pavimentate<br />

percorsi<br />

spazi ver<strong>di</strong><br />

filari<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione con ricostruzione per una superficie netta massima <strong>di</strong> 400 mq. <strong>di</strong>sposta su due<br />

piani, <strong>dei</strong> quali uno seminterrato con accesso <strong>di</strong>retto alla quota <strong>del</strong> piano <strong>di</strong> campagna, sul lato nord-ovest;<br />

l’uso previsto è <strong>di</strong> bar/ristorante;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: demolizione senza ricostruzione; questo fabbricato ed in parte quello in<strong>di</strong>viduato come 008<br />

saranno sostituiti da attrezzature sportive a raso (quali campi da tennis) <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni contenute in modo da<br />

evitare rilevanti opere <strong>di</strong> rimo<strong>del</strong>lamento <strong>del</strong> suolo;<br />

e<strong>di</strong>ficio 008: recupero <strong>di</strong> quota parte <strong>del</strong>la volumetria esistente non superiore alla metà <strong>di</strong> quella attuale<br />

con destinazione a deposito; tale intervento in un’ottica <strong>di</strong> riqualificazione complessiva dovrà essere realizzato<br />

con materiali <strong>di</strong> buona qualità ed utilizzando tecnologie tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>fici 009 e 010: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 005, 007, 009 e 010 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza, comprese le attrezzature sportive<br />

ed il parcheggio;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 003, 004, 006 e 008 e per gli e<strong>di</strong>fici e la piscina <strong>di</strong> nuova realizzazione.


283<br />

Scheda normativa n° 186<br />

Podere Petraiole<br />

Scheda rilievo n° 268<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è stato da poco recuperato ormai completamente a residenza e si trova in ottime con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> conservazione; l’intervento previsto sarà quin<strong>di</strong> finalizzato al mantenimento <strong>di</strong> tale stato e ad impe<strong>di</strong>re<br />

la compromissione <strong>dei</strong> caratteri principali <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento rurale, sostanzialmente rispettati nelle opere<br />

finora realizzate.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione con ricostruzione, con ampliamento non superiore al 20% <strong>del</strong>la superficie netta<br />

originaria e con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali ed omogenee all’intero nucleo.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 004.


284<br />

Scheda normativa n° 187<br />

Scheda rilievo n° 267<br />

Podere Frassineto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito <strong>di</strong> Frassineto, nonostante le molte alterazioni subite e il precario stato <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> alcuni<br />

annessi, merita <strong>di</strong> essere recuperato completamente, anche per l’interesse e la singolarità <strong>del</strong>le sistemazioni<br />

esterne. E’ ammessa la pavimentazione <strong>del</strong>lo spazio compreso tra l’e<strong>di</strong>ficio principale e l’e<strong>di</strong>ficio 002, in<br />

parte già esistente.<br />

Si prevede inoltre la conservazione <strong>dei</strong> silos per i cereali quale memoria <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> luogo.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con la possibilità <strong>di</strong> ricostruire la scala esistente in muratura;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, ammettendo la realizzazione <strong>di</strong> nuove aperture sui fronti est e<br />

nord in<strong>di</strong>spensabili a consentire il riuso <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio, purchè siano conformi alla tipologia tra<strong>di</strong>zionale nelle<br />

proporzioni, nei materiali e nella composizione <strong>del</strong> prospetto;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con eliminazione <strong>del</strong>la superfetazione inserita tra l’e<strong>di</strong>ficio principale e la<br />

carraia e conservazione <strong>del</strong>la schermatura in laterizio;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione con ricostruzione con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali sul se<strong>di</strong>me <strong>dei</strong><br />

castri - compreso il muretto <strong>di</strong> recinzione -, dunque senza aumento <strong>di</strong> superficie coperta, per un’altezza<br />

massima <strong>di</strong> un piano (3.5 ml.);<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: manutenzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: demolizione senza ricostruzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 005, 006 e 007 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 004.


285<br />

Scheda normativa n° 188<br />

Scheda rilievo n° 270<br />

Fattoria Cotorniano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito riveste un’importanza ed un valore notevolissimi e pertanto si prevedono esclusivamente interventi<br />

<strong>di</strong> massima tutela e <strong>di</strong> restauro, estesi naturalmente anche al giar<strong>di</strong>no, al parco, alla scalinata ed in<br />

generale a tutti gli spazi aperti e agli elementi che li compongono (muri, pavimentazioni, vegetazione,<br />

arredo...).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 008: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 009: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


286<br />

Scheda normativa n° 189<br />

Scheda rilievo n° 269<br />

Podere Pagliano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il podere, che ricade nel Sottosistema ambientale V1, risulta completamente recuperato e ben conservato,<br />

nonostante alcune operazioni recenti ne abbiano parzialmente alterato i suoi caratteri originari. La destinazione<br />

attuale è ad attività turistico-ricettiva (albergo). Si prevede, pertanto, l’ampliamento <strong>del</strong>l’attività<br />

ricettiva ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione) attraverso la<br />

realizzazione <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio per un massimo <strong>di</strong> 20 posti letto. Il nuovo e<strong>di</strong>ficio, <strong>di</strong> superficie complessiva<br />

(Sn+Sa) non superiore a mq. 420 e <strong>di</strong> altezza ad un solo piano, dovrà essere collocato ad est <strong>del</strong> nucleo esistente<br />

e realizzato con materiali coerenti con gli e<strong>di</strong>fici esistenti. Salvo <strong>di</strong>versa prescrizione <strong>di</strong> fattibilità geologica,<br />

è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> un livello completamente interrato ad uso magazzino purché l’accesso<br />

avvenga esclusivamente dall’interno. L’assetto degli spazi aperti possiede un carattere <strong>di</strong> semplicità quasi<br />

scarna - composto da muri a secco, ghiaia, prati a raso, piante <strong>di</strong> cipresso e da un esemplare isolato <strong>di</strong><br />

quercia - che non dovrà essere alterato dall’introduzione <strong>dei</strong> nuovi elementi emergenti.<br />

L’area per il parcheggio dovrà essere localizzata in prossimità <strong>del</strong>la strada utilizzando lo slargo esistente.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con l’obbligo <strong>di</strong> mantenenere le superstiti schermature in mattoni <strong>del</strong>le<br />

aperture <strong>del</strong>l’ex fienile;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto (per gli e<strong>di</strong>fici esistenti) / intervento <strong>di</strong>retto previa redazione <strong>di</strong> Progetto Unitario <strong>di</strong> Massima<br />

(per il nuovo e<strong>di</strong>ficio e la sistemazione <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> pertinenza).


287<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza, gli e<strong>di</strong>fici esistenti e il parcheggio;<br />

classe 2 per il nuovo e<strong>di</strong>ficio.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE V “La Selva” (Allegato B presenti N.T.A.).


288<br />

Scheda normativa n° 190<br />

Scheda rilievo n° 271<br />

Podere Poggiarello<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il podere risulta quasi completamente recuperato e in sostanza ben conservato, nonostante alcune operazioni<br />

non recenti abbiano parzialmente alterato i suoi caratteri originari.<br />

In particolare si prescrive <strong>di</strong> non alterare l’assetto degli spazi aperti, soprattutto per quanto riguarda il parco.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; si prevede la demolizione <strong>del</strong> volume con copertura piana sul lato<br />

sud e la ricostruzione mantenendo l’allineamento sul fronte ovest <strong>di</strong> un corpo <strong>di</strong> fabbrica ad un piano<br />

<strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà non superiore a quella <strong>del</strong>lo spazio chiuso e coperto esistente, ma più allungato, in modo<br />

da formare una piccola corte esposta a sud; la superficie coperta non potrà essere maggiore <strong>di</strong> quella<br />

attuale, materiali, tecnologie e finiture dovranno essere quelli tra<strong>di</strong>zionali e omogenei alla parte più antica<br />

<strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio; la copertura potrà essere a falda doppia o singola in coppi e tegole oppure ancora piana<br />

e praticabile, ma non potrà essere a sua volta coperta; i rivestimenti <strong>del</strong>le canne fumarie e i comignoli <strong>di</strong><br />

recente e <strong>di</strong> nuova introduzione dovranno essere <strong>di</strong> materiali tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> nuove aperture <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e<br />

proporzioni tra<strong>di</strong>zionali qualora in<strong>di</strong>spensabili all’utilizzo degli spazi coperti sul fronte est;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: manutenzione o sostituzione con altra struttura leggera e comunque removibile, aperta<br />

almeno su un lato.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


289<br />

Scheda normativa n° 191<br />

Scheda rilievo n° 272<br />

Podere Terracava<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito presenta elementi <strong>di</strong> interesse per la posizione e l’impianto complessivo, nonchè per alcuni<br />

elementi in particolare, come il fienile. Per questo si prevede il completamento <strong>del</strong>l’operazione <strong>di</strong> recupero<br />

già avviata in tempi recenti; ciò dovrà avvenire senza mo<strong>di</strong>ficare il trattamento <strong>del</strong> suolo attuale, eventualmente<br />

ammettendo la pavimentazione <strong>del</strong>lo spazio “recintato” sul retro <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale. In ogni caso<br />

dovranno essere attentamente verificate le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong> terreno, visti i segni <strong>di</strong> ce<strong>di</strong>mento<br />

rilevati in alcuni degli e<strong>di</strong>fici.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con la possibilità <strong>di</strong> recuperare il volume parzialmente crollato secondo<br />

tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e nel contempo rifacendo gra<strong>di</strong>ni e parapetti <strong>del</strong>la scala utilizzando<br />

elementi coerenti al carattere e all’epoca <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, mantenendo il comignolo esistente;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con demolizione senza ricostruzione <strong>del</strong> minuscolo corpo addossato<br />

verso il pen<strong>di</strong>o; massima cura dovrà essere prestata al recupero <strong>del</strong>la struttura <strong>del</strong>la copertura in legno,<br />

degli archi e <strong>del</strong>le aperture con i laterizi <strong>di</strong>sposti in modo da lasciare filtrare la luce.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


290<br />

Scheda normativa n° 192<br />

Scheda rilievo n° 273<br />

Podere Scopaie<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo merita un recupero complessivo, in grado <strong>di</strong> valorizzare gli elementi caratterizzanti e <strong>di</strong> pregio<br />

ancora riconoscibili senza però compromettere il <strong>del</strong>icato equilibrio <strong>del</strong>l’impianto. Lo stato <strong>di</strong> avanzato<br />

degrado <strong>dei</strong> manufatti, dovuto evidentemente più alla mancanza <strong>di</strong> manutenzione che alla scarsa qualità<br />

<strong>del</strong>le costruzioni, richiede un intervento rilevante per consentire un riuso contemporaneo, presumibilmente<br />

per residenza non legata all’attività agricola.<br />

Lo spazio aperto <strong>di</strong> pertinenza dovrà essere mantenuto integralmente nella sua conformazione e composizione<br />

e, in particolare, dovranno essere conservate le alberature esistenti e il trattamento <strong>del</strong> suolo dovrà<br />

restare prevalentemente non impermeabilizzato.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: il volume esistente, o meglio il volume originariamente presente, essendo in pessime con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> conservazione ed avendo comunque nel tempo subito interventi che ne hanno in parte stravolto<br />

il carattere originario, potrà essere ricostruito sul se<strong>di</strong>me attuale come nuovo fabbricato, purchè siano<br />

adottati tecnologie costruttive, materiali e finiture conformi agli e<strong>di</strong>fici che compongono il nucleo e purchè<br />

la composizione <strong>dei</strong> prospetti segua quella <strong>del</strong> fabbricato principale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 (in particolare andrà salvaguardata l’apertura ad arco);<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione senza ricostruzione <strong>del</strong>le murature superstiti <strong>dei</strong> castri e sistemazione come area<br />

pavimentata.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003.


291<br />

Scheda normativa n° 193<br />

Scheda rilievo n° 153<br />

Podere S. Giuseppe<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo, che ricade nel Sottosistema ambientale V2, presenta rilevanti elementi <strong>di</strong> interesse per l’impianto<br />

planivolumetrico, la buona qualità <strong>del</strong>le strutture e <strong>del</strong>le finiture e la posizione panoramica; i volumi in particolare<br />

sono armoniosi e proporzionati; sono presenti inoltre spazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione non insignificante coperti<br />

ma non chiusi, una sorta <strong>di</strong> filtro tra interno ed esterno; tutto ciò in qualche modo contrad<strong>di</strong>stingue questo<br />

dalla maggioranza <strong>dei</strong> poderi <strong>di</strong> <strong>Casole</strong>. Purtroppo le con<strong>di</strong>zioni sono tali da necessitare <strong>di</strong> opere considerevoli<br />

e urgenti, soprattutto per quanto riguarda gli annessi. Si prevede quin<strong>di</strong> un intervento complessivo <strong>di</strong><br />

consolidamento e <strong>di</strong> recupero con l’obiettivo <strong>del</strong>la tutela <strong>dei</strong> fabbricati che compongono l’ambito; nella<br />

sistemazione degli spazi aperti non sarà ammessa una consistente impermeabilizzazione <strong>del</strong> suolo, ad eccezione<br />

<strong>del</strong>l’eventuale pavimentazione <strong>del</strong>l’area imme<strong>di</strong>atamente a ridosso <strong>del</strong>l’ingresso principale alla casa,<br />

mentre potrà essere messo a punto un <strong>di</strong>fferente assetto <strong>del</strong>la vegetazione, nel rispetto <strong>dei</strong> criteri compositivi<br />

<strong>del</strong>le pertinenze rurali.<br />

La destinazione attuale è ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento<br />

d’attuazione).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE VI “La Valle <strong>del</strong>l’Elsa” (Allegato B presenti N.T.A.).


292<br />

Scheda normativa n° 194<br />

Querceto<br />

Scheda rilievo n° 154<br />

001<br />

004 002<br />

003<br />

005<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema L3, <strong>di</strong> Querceto è come noto <strong>di</strong> eccezionale rilievo, sia dal punto <strong>di</strong><br />

vista paesaggistico che dal punto <strong>di</strong> vista architettonico ed inse<strong>di</strong>ativo.<br />

Parte <strong>del</strong>l’area è soggetta a vincolo ai sensi <strong>del</strong>la parte II <strong>del</strong> D.lgs 42/2004.<br />

L’area fa parte <strong>di</strong> un vasto progetto, in corso <strong>di</strong> attuazione, mirato alla realizzazione <strong>di</strong> un complesso turistico<br />

(ai sensi <strong>del</strong>la L.R.42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione con le specifiche <strong>di</strong> cui<br />

all’art. 29 <strong>del</strong>le N.T.A. <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato con DCC 82 <strong>del</strong> 05.05.2009) che ha il suo nucleo<br />

centrale nell’area <strong>del</strong> Castello <strong>di</strong> Querceto. Gli interventi previsti sono già in stato <strong>di</strong> avanzata realizzazione,<br />

compresa la nuova volumetria (“Case Men<strong>di</strong>ni” pari ad un massimo <strong>di</strong> 900 mq. <strong>di</strong> superficie netta ), già<br />

totalmente realizzata; in particolare si tratta <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> modesta <strong>di</strong>mensione e altezza <strong>di</strong> uno o due piani,<br />

anche parzialmente seminterrati, ospitanti appartamenti o camere, localizzati, come in<strong>di</strong>cato negli schemi<br />

allegati, a quota molto inferiore rispetto al nucleo antico ed in posizione defilata, in modo da non interferire<br />

con l’immagine ormai consolidata. Per questi fabbricati si è ritenuto ammissibile l’impiego <strong>di</strong> tecnologie e<br />

materiali anche non tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Per quanto riguarda la ridefinizione degli spazi aperti, si riba<strong>di</strong>sce la necessità <strong>di</strong> limitare il più possibile i<br />

movimenti <strong>di</strong> terra ed evitare le opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>sboscamento; si prevede invece che siano realizzati interventi <strong>di</strong><br />

manutenzione sulla rete <strong>dei</strong> percorsi e <strong>di</strong> specifica tutela <strong>del</strong>la strada principale, fiancheggiata dai filari <strong>di</strong><br />

cipressi e <strong>di</strong> accurata fattura nei dettagli quali la canaletta <strong>di</strong> scolo davanti agli e<strong>di</strong>fici, mentre lo spazio tra<br />

l’ala minore <strong>del</strong>la villa e la limonaia potrà essere riconfigurato come una sorta <strong>di</strong> piazza anche pavimentata;<br />

è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> un parcheggio a raso, su una sorta <strong>di</strong> piccolo pianoro esistente sul lato<br />

<strong>del</strong>la chiesa; nella sistemazione degli spazi ver<strong>di</strong> è consentita inoltre l’installazione <strong>di</strong> una piscina <strong>di</strong> pertinenza<br />

<strong>del</strong>l’attività ricettiva.<br />

Per gli e<strong>di</strong>fici e gli spazi aperti valgono le eventuali ulteriori prescrizioni <strong>del</strong>l’allegato C “Schede Unità Minime<br />

<strong>di</strong> Intervento PDR Querceto-San Antonio” <strong>del</strong>le N.T.A. <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato con DCC 82 <strong>del</strong><br />

05.05.2009.<br />

Costituiscono parte integrante <strong>del</strong>la presente Scheda gli elaborati che seguono <strong>del</strong> PdR approvato con<br />

DCC 82 <strong>del</strong> 05.05.2009:


293<br />

Tav 1 planimetria generale<br />

Tav 2 pianta a livello 0<br />

Tav 3 pianta a livello 1<br />

Tav4 pianta a livello 2<br />

Tav 5 pianta a livello 3<br />

Tav 6 pianta a livello 4 e 5 e sezioni ambientali<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro, da considerarsi integralmente esteso anche al giar<strong>di</strong>no ed alla corte interna;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con eventuale demolizione <strong>del</strong> corpo <strong>di</strong> epoca recente ad un solo<br />

livello sul retro accanto alla scuola; per la chiesa <strong>di</strong> S. Tommaso si prevede un intervento <strong>di</strong> restauro;<br />

e<strong>di</strong>fici 003 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con eventuale demolizione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 004; all’interno <strong>del</strong> volume<br />

gli spazi sono <strong>di</strong>stribuiti su due livelli, uno <strong>dei</strong> quali seminterrato, ai quali si accede <strong>di</strong>rettamente nel caso <strong>di</strong><br />

quello superiore dalla corte/piazza e nel caso <strong>di</strong> quello inferiore da giar<strong>di</strong>no;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: demolizione e costruzione <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> uno o due piani e superficie netta non superiore<br />

a 350 mq.; la sostituzione non dovrà essere ispirata al criterio <strong>del</strong>l’imitazione <strong>del</strong> borgo antico quanto<br />

piuttosto valorizzare la splen<strong>di</strong>da posizione quasi <strong>di</strong> belvedere scelta per il volume isolato, senza però costituire<br />

elemento <strong>di</strong> forte impatto ambientale nei confronti <strong>del</strong> nucleo <strong>del</strong>la villa <strong>di</strong> Querceto.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Viene confermata la <strong>di</strong>sciplina contenuta nel Titolo III Capo II “Attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero” <strong>del</strong>le<br />

N.T.A. <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato con DCC 82 <strong>del</strong> 05.05.2009.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici esistenti e per le piscine ed il parcheggio <strong>di</strong> nuova realizzazione;<br />

classe 3 per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova realizzazione.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE VI “La Valle <strong>del</strong>l’Elsa” (Allegato B presenti N.T.A.).


294


295<br />

Scheda normativa n° 195<br />

Scheda rilievo n° 158<br />

Podere S. Antonio<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema L3, è <strong>di</strong> notevolissimo interesse per la posizione panoramica e paesaggistica,<br />

per l’impianto planivolumetrico così armoniosamente integrato all’ambiente e per la non comune<br />

qualità <strong>di</strong> fattura degli e<strong>di</strong>fici. Nell’ambito <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong>l’intero nucleo, è ammessa<br />

la realizzazione <strong>di</strong> due nuovi volumi in aggiunta da localizzare nella parte a sud, anche con possibilità <strong>di</strong><br />

parziale mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> percorso che scende a sud; tali volumi non potranno avere superficie netta superiore<br />

a 800 mq. Non è ammessa l’introduzione <strong>di</strong> elementi vegetali estranei al contesto rurale; al contrario,<br />

dovranno essere massimamente tutelati gli esemplari <strong>di</strong> alberature antiche presenti nell’ambito (cipressi).<br />

La destinazione è ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento<br />

d’attuazione) con le specifiche <strong>di</strong> cui all’art. 29 <strong>del</strong>le N.T.A. <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato con DCC 82 <strong>del</strong><br />

05.05.2009.<br />

Il progetto dovrà essere corredato da opportune analisi progettuali che <strong>di</strong>mostrino le caratteristiche migliorative<br />

dal punto <strong>di</strong> vista idraulico, tecnico-agronomico e paesistico ambientale, in particolare, considerato<br />

che l’intervento ricade in ambito territoriale per il quale il PTC ha in<strong>di</strong>viduato quali emergenze <strong>del</strong> paesaggio<br />

la tessitura agraria a maglia fitta nel caso <strong>del</strong>la scheda 131, il complesso degli interventi può comportare<br />

mo<strong>di</strong>fiche degli assetti originali <strong>del</strong>la struttura tra<strong>di</strong>zionale <strong>del</strong> paesaggio, in questa zona deve pertanto<br />

essere perseguita la massima tutela <strong>del</strong>le sistemazioni idraulico agrarie e <strong>del</strong>la vegetazione non colturale,<br />

con possibilità <strong>di</strong> limitati accorpamenti <strong>dei</strong> campi che non comportino rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> suolo e che non<br />

riducano la capacità <strong>di</strong> invaso <strong>del</strong>la rete scolante, è da tutelare la viabilità campestre ed il <strong>di</strong>segno esterno<br />

<strong>dei</strong> campi, mantenendo le piante campestri residue nei bor<strong>di</strong> e lungo la viabilità.<br />

Negli stessi elaborati progettuali dovrà essere <strong>di</strong>mostrata la ricerca <strong>del</strong>l’obiettivo <strong>di</strong> valorizzazione <strong>del</strong>la identità<br />

agraria <strong>del</strong> paesaggio, me<strong>di</strong>ante la riqualificazione <strong>del</strong>le recinzioni, <strong>dei</strong> caratteri architettonici, <strong>del</strong>la<br />

vegetazione ornamentale ricondotta alle essenze locali, alla eliminazione degli annessi impropri.<br />

La scheda in<strong>di</strong>vidua l’area <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici come schema <strong>di</strong> massima. Più in generale dovranno


296<br />

essere, comunque, perseguiti gli obiettivi specifici <strong>di</strong> sostenibilità ambientale e paesaggistica <strong>del</strong> Piano Territoriale<br />

<strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale meglio specificati nei <strong>di</strong>versi capitoli.<br />

La realizzazione <strong>di</strong> una piscina, a servizio <strong>del</strong>l’intero complesso, è ammessa nell’area in<strong>di</strong>viduata come UMI<br />

9f nel PdR approvato con DCC 82 <strong>del</strong> 05.05.2009.<br />

Per quanto riguarda gli elementi <strong>di</strong> compatibilità paesaggistica, i criteri inse<strong>di</strong>ativi e il linguaggio architettonico<br />

vale quanto in<strong>di</strong>cato al Titolo II, Capo VI <strong>del</strong>le Norme tecniche d’attuazione <strong>del</strong>la Variante al PRP<br />

approvato.<br />

Come precisato all’art. 3 <strong>del</strong>le Norme tecniche d’attuazione <strong>del</strong>la Variante <strong>del</strong> PRP approvato, il Piano Particolareggiato,<br />

come mo<strong>di</strong>ficato dalla Variante, ha vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>eci (10) anni dalla stipula <strong>del</strong>l’originaria Convenzione,<br />

pertanto, relativamente agli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione (corrispondenti alle UMI 9e e 9d <strong>del</strong> PdR<br />

approvato), per i quali è stato rilasciato il permesso <strong>di</strong> costruire, se i relativi lavori non vengono iniziati entro<br />

un anno dalla data <strong>del</strong> rilascio, decadono i <strong>di</strong>ritti all’e<strong>di</strong>ficazione in quell’area.<br />

Costituiscono parte integrante <strong>del</strong>la presente Scheda gli elaborati che seguono <strong>del</strong> PdR approvato con<br />

DCC 82 <strong>del</strong> 05.05.2009:<br />

Tav 1 planimetria generale<br />

Tav 2 pianta a livello 0<br />

Tav 3 pianta a livello 1<br />

Tav4 pianta a livello 2<br />

Tav 5 pianta a livello 3<br />

Tav 6 pianta a livello 4 e 5 e sezioni ambientali.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001 e 005: vale quanto prescritto nella Scheda 2 <strong>del</strong>l’allegato C “Schede Unità Minime <strong>di</strong> Intervento<br />

PDR Querceto-San Antonio” <strong>del</strong>le N.T.A. <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003, 004 e 006: vale quanto prescritto nella Scheda 2 <strong>del</strong>l’allegato C “Schede Unità Minime <strong>di</strong><br />

Intervento PDR Querceto-San Antonio” <strong>del</strong>le N.T.A. <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato;<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Viene confermata la <strong>di</strong>sciplina contenuta nel Titolo III Capo II “Attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero” <strong>del</strong>le<br />

N.T.A. <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato con DCC 82 <strong>del</strong> 05.05.2009.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici esistenti; classe 2-3 per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova realizzazione.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE VI “La Valle <strong>del</strong>l’Elsa” (Allegato B presenti N.T.A.).


297<br />

Scheda normativa n° 196<br />

Scheda rilievo n° 155<br />

Podere La Casa<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è <strong>di</strong> eccezionale valore paesistico ed architettonico: però le pessime con<strong>di</strong>zioni, dovute principalmente<br />

all’abbandono, nelle quali versa rendono in<strong>di</strong>spensabile ed urgente un intervento <strong>di</strong> consolidamento<br />

e <strong>di</strong> recupero. Si prevede perciò un’operazione complessiva <strong>di</strong> conservazione e tutela <strong>del</strong>l’ambito.<br />

La destinazione attuale è ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento<br />

d’attuazione).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE VI “La Valle <strong>del</strong>l’Elsa” (Allegato B presenti N.T.A.).


298<br />

Scheda normativa n° 197<br />

Podere Osteria <strong>del</strong>le Macchie<br />

Scheda rilievo n° 159<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>l’impianto planimetrico ma è gravemente compromesso dalle<br />

alterazioni apportate agli e<strong>di</strong>fici originari e dalle trasformazioni dovute ad una lunga serie <strong>di</strong> ampliamenti,<br />

aggiunte, superfetazioni. Pertanto si prevedono interventi <strong>di</strong> riqualificazione e <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato<br />

<strong>di</strong> fatto per quanto riguarda gli spazi aperti; per i manufatti non in<strong>di</strong>viduati dalla numerazione si intendono<br />

ammessi soltanto interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e per la rimessa si prescrive la realizzazione <strong>di</strong> una<br />

adeguata barriera visiva costituita da elementi vegetali in modo da attenuare l’impatto sul paesaggio; si<br />

riba<strong>di</strong>sce inoltre il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> nuove tettoie, baracche o capanni. Dovranno essere adottati<br />

materiali omogenei anche per quanto riguarda le recinzioni, i cancelli, le ringhiere e le specie vegetali<br />

impiegate per le pertinenze (comunque non estranee al contesto rurale).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere il fabbricato più omogeneo e unitario<br />

possibile, lavorando sulla scelta <strong>dei</strong> materiali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, utilizzando come materiali strutture leggere in legno e metallo;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, con ampliamento pari alla superficie attualmente coperta dalla<br />

tettoia (con altezza massima <strong>di</strong> 3 ml.); il volume complessivo, costituito da un solo fabbricato, posizionato<br />

mantenendo l’ubicazione o<strong>di</strong>erna allineata lungo la strada, dovrà avere caratteristiche unitarie;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2; per la porcilaia è consentito l’adeguamento <strong>del</strong>l’altezza alle normative<br />

vigenti.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


299<br />

Scheda normativa n° 198<br />

Scheda rilievo n° 157<br />

Podernovo<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito potrebbe essere interessante per l’impianto planivolumetrico ma è stato profondamente alterato<br />

da interventi sconsiderati <strong>di</strong> ampliamento e <strong>di</strong> trasformazione <strong>dei</strong> fabbricati esistenti che hanno compromesso<br />

la qualità e le caratteristiche originarie <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento, complessivamente e nei dettagli <strong>di</strong> molte<br />

<strong>del</strong>le sue parti, senza aggiungere alcun fattore <strong>di</strong> arricchimento o <strong>di</strong> miglioramento, se non dal punto <strong>di</strong> vista<br />

prettamente quantitativo. Pertanto si prevede un intervento <strong>di</strong> riqualificazione che, salvaguardando ciò<br />

che ancora è meritevole <strong>di</strong> tutela, possa rime<strong>di</strong>are almeno in parte agli errori commessi. Nella ridefinizione<br />

degli spazi aperti non sarà consentita l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate o <strong>di</strong> elementi<br />

vegetali estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 per il fienile e gli stalletti; riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2 per gli altri corpi <strong>di</strong><br />

fabbrica, con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere più unitario ed omogeneo il complesso, lavorando in particolare sulla<br />

scelta <strong>dei</strong> materiali, e <strong>di</strong> valorizzare la ricca composizione volumetrica;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, impiegando materiali tra<strong>di</strong>zionali consoni al nucleo.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


300<br />

Scheda normativa n° 199<br />

Scheda rilievo n° 160<br />

Podere S. Regolo<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo, che ricade nel Sottosistema ambientale V2, è interessante per la posizione, l’impianto planivolumetrico<br />

ed i caratteri degli elementi che lo compongono, in particolare il <strong>di</strong>segno <strong>del</strong>le aperture, tuttora<br />

rimasto leggibile. Purtroppo lo stato <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>le strutture è pessimo a causa <strong>del</strong> lungo periodo <strong>di</strong><br />

abbandono e si rende in<strong>di</strong>spensabile un sollecito intervento <strong>di</strong> consolidamento per il recupero <strong>dei</strong> fabbricati.<br />

Si prevede quin<strong>di</strong> la messa a punto <strong>di</strong> un progetto per la tutela <strong>del</strong>l’intero ambito, che implichi anche<br />

la sistemazione degli spazi aperti ed il mantenimento <strong>del</strong>le alberature.<br />

La destinazione attuale è ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento<br />

d’attuazione).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: restauro; è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> un piccolo porticato sul lato nord a protezione <strong>del</strong>l’ingresso.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE VI “La Valle <strong>del</strong>l’Elsa” (Allegato B presenti N.T.A.).


301<br />

Scheda normativa n° 200<br />

Podere Cetina Scura<br />

Scheda rilievo n° 161<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è piuttosto interessante per l’impianto planivolumetrico e la collocazione panoramica ma è<br />

stato profondamente alterato da interventi sconsiderati <strong>di</strong> ampliamento e <strong>di</strong> trasformazione <strong>dei</strong> fabbricati<br />

esistenti che hanno compromesso in parte la qualità e le caratteristiche originarie <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento.<br />

Pertanto si prevede un intervento generale <strong>di</strong> riqualificazione che, salvaguardando quanto può essere<br />

considerato meritevole <strong>di</strong> tutela ed il principio inse<strong>di</strong>ativo (con gli e<strong>di</strong>fici quasi allineati ad una certa <strong>di</strong>stanza<br />

dalla strada con gli orti sul retro), possa rime<strong>di</strong>are almeno in parte agli errori commessi. Nella ridefinizione<br />

degli spazi aperti non sarà consentita l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate o <strong>di</strong> elementi<br />

vegetali estranei al contesto rurale ma sarà mantenuto l’impianto a filare lungo la strada <strong>di</strong> crinale. Tutti i<br />

recinti realizzati nei materiali più svariati all’interno <strong>del</strong>l’ambito dovranno essere rimossi.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1 per i due volumi annessi nella parte retrostante <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 001<br />

e per la parte con muratura non intonacata <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 002; riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3 per gli altri corpi <strong>di</strong><br />

fabbrica, con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere più unitario ed omogeneo il complesso, lavorando in particolare sulla<br />

scelta <strong>dei</strong> materiali, e <strong>di</strong> valorizzare la composizione volumetrica, peraltro non sgradevole; sono previsti<br />

in particolare la demolizione completa <strong>del</strong>la passerella aerea e la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la scala esterna sul fronte<br />

principale <strong>del</strong>la parte intonacata <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 002;<br />

e<strong>di</strong>fici 003 e 005: demolizione e costruzione <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio ad un solo livello e <strong>di</strong> superficie netta<br />

non superiore alla somma <strong>di</strong> quelle attuali che sostituirà l’e<strong>di</strong>ficio 003 oppure potrà essere giustapposto<br />

all’e<strong>di</strong>ficio 001 sul lato est;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


302<br />

Scheda normativa n° 201<br />

Scheda rilievo n° 162<br />

Podere San Giovanni<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la posizione panoramica e paesaggistica e per l’impianto planivolumetrico,<br />

nonchè per le caratteristiche in particolare <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale, nel quale è evidente la ricerca formale<br />

nella definizione <strong>dei</strong> prospetti; viste le con<strong>di</strong>zioni me<strong>di</strong>ocri nelle quali versano specialmente gli annessi,<br />

si prevede il completo recupero <strong>del</strong> nucleo attraverso interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> riqualificazione; per<br />

gli spazi aperti sono previste opere <strong>di</strong> mantenimento con la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature antiche; non è<br />

consentita la realizzazione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, con l’obiettivo <strong>di</strong> rendere maggiormente unitario e omogeneo il<br />

fabbricato lavorando sulla scelta <strong>dei</strong> materiali che dovrà comunque essere coerente all’inse<strong>di</strong>amento nel<br />

suo complesso; l’intervento potrà anche comprendere il recupero <strong>dei</strong> capanni sul retro purchè sempre con<br />

il criterio <strong>del</strong>la qualità <strong>dei</strong> materiali e <strong>del</strong>la relizzazione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


303<br />

Scheda normativa n° 202<br />

Scheda rilievo n° 163<br />

Podere Cetina Rossa<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito presenta motivi <strong>di</strong> interesse per l’impianto planivolumetrico e la posizione paesaggistica, oltre<br />

alle caratteristiche specifiche <strong>di</strong> alcuni e<strong>di</strong>fici, in particolare la casa colonica, anche se attualmente risulta<br />

sensibilmente degradato sia dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> manutenzione <strong>dei</strong> manufatti sia, in primo luogo,<br />

a causa <strong>del</strong>la aggiunta piuttosto recente <strong>di</strong> volumi <strong>di</strong> uso agricolo <strong>di</strong> scarsissima qualità ma <strong>di</strong> forte impatto,<br />

nonostante in alcuni casi non si tratti <strong>di</strong> fabbricati <strong>di</strong> grossa <strong>di</strong>mensione.<br />

Si prevede pertanto un intervento complessivo che attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un accurato progetto<br />

<strong>di</strong> dettaglio porti ad un recupero <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento anche per residenza non legata all’attività agricola ed<br />

alla effettiva riqualificazione <strong>del</strong> luogo; ciò implicherà la sostituzione degli elementi privi <strong>di</strong> valore, fra l’altro<br />

oggi praticamente <strong>di</strong>smessi.<br />

Nella risistemazione degli spazi aperti l’introduzione <strong>di</strong> superfici impermeabilizzate dovrà essere limitata alle<br />

aree imme<strong>di</strong>atamente a ridosso degli e<strong>di</strong>fici ed eventualmente all’area racchiusa dalle due ali <strong>del</strong>la casa<br />

colonica e si dovrà evitare l’inserimento <strong>di</strong> elementi vegetali estranei al contesto rurale; in particolare non<br />

dovranno essere utilizzate nella ridefinizione degli spazi all’interno <strong>del</strong>l’ambito recinzioni o siepi, ma dovrà<br />

essere conservato il carattere <strong>di</strong> continuità <strong>del</strong>lo spazio aperto che si percepisce già all’arrivo; alberature<br />

anche con impianto denso potranno essere mantenute o piantumate nelle fasce <strong>di</strong> margine.<br />

E’ consentita la realizzazione <strong>di</strong> pergolati con struttura leggera in metallo o legno.<br />

E’ consentita la realizzazione <strong>di</strong> una piscina nell’area <strong>di</strong> pertinenza.<br />

In sede <strong>di</strong> progetto unitario <strong>di</strong> massima dovranno essere pre<strong>di</strong>sposti specifici stu<strong>di</strong> che <strong>di</strong>mostrino la compatibilità<br />

con gli obiettivi <strong>di</strong> tutela degli acquiferi per tutti quegli interventi previsti in aree con sensibilità <strong>di</strong><br />

classe I e dovranno essere redatte analisi progettuali che documentino le caratteristiche migliorative dal<br />

punto <strong>di</strong> vista idraulico, tecnico-agronomico e paesistico-ambientale per le trasformazioni <strong>del</strong> contesto<br />

rurale che ospiterà i nuovi inse<strong>di</strong>amenti, quanto sopra secondo gli in<strong>di</strong>rizzi specifici contenuti nei Capi I, M e<br />

Q <strong>del</strong>le Norme <strong>del</strong> Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> Siena.


304<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, valorizzando la varietà <strong>dei</strong> prospetti - quello esterno, verso est, con l’imponente<br />

paramento murario e la <strong>di</strong>sposizione irregolare eppure armoniosa <strong>del</strong>le aperture e quello interno,<br />

più regolare nell’impaginato <strong>del</strong>le bucature ma articolato dai corpi scala; è ammesso il rifacimento <strong>del</strong>le<br />

parti in laterizi con pietra or<strong>di</strong>naria ed il ripristino <strong>del</strong>l’intonaco nelle facciate dove se ne rinvengono tracce;<br />

sono ammesse mo<strong>di</strong>fiche non sostanziali ai corpi scala; per l’ala <strong>di</strong> due piani a nord, <strong>di</strong> epoca posteriore e<br />

minore qualità e<strong>di</strong>lizia, l’intervento previsto è <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, impiegando comunque materiali e<br />

finiture omogenei al nucleo centrale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, impiegando materiali uniformi, tra<strong>di</strong>zionali e omogenei alle parti più<br />

antiche - quelle sul retro -, senza alterare la conformazione volumetrica ed il rapporto con l’andamento <strong>del</strong><br />

pen<strong>di</strong>o, che costituiscono i caratteri <strong>di</strong> maggiore rilievo <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: demolizione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003 e per l’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> nuova realizzazione.


305<br />

Scheda normativa n° 203<br />

Scheda rilievo n° 199<br />

Podere Casetta<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è molto interessante sia dal punto <strong>di</strong> vista architettonico sia dal punto <strong>di</strong> vista tipologico ed<br />

inse<strong>di</strong>ativo, anche se purtroppo in cattive con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione a causa <strong>del</strong>la <strong>di</strong>smissione.<br />

Le <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong>l’intervento <strong>di</strong> recupero sono evidentemente considerevoli per volumi in gioco e per<br />

entità <strong>del</strong>le opere necessarie a consolidare, risanare ed adeguare il complesso, o almeno le parti ancora<br />

suscettibili <strong>di</strong> recupero, quin<strong>di</strong> si rende opportuna la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un piano attuativo <strong>di</strong> dettaglio; in<br />

tale modo sarà possibile approfon<strong>di</strong>re convenientemente l’analisi <strong>dei</strong> manufatti, specialmente dal punto<br />

<strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione interna e dunque <strong>del</strong> grado <strong>di</strong> flessibilità <strong>dei</strong> locali a nuovi usi. Contemporaneamente<br />

dovrà essere messo a punto un progetto <strong>di</strong> riqualificazione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza, tutelando e<br />

valorizzando i muri esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con eventuale eliminazione <strong>del</strong>la sopraelevazione <strong>del</strong> volume all’estremità<br />

<strong>del</strong> fienile <strong>del</strong> complesso principale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, consolidando le strutture superstiti e ripristinando la copertura; è<br />

ammessa la chiusura <strong>del</strong>le campate con serramenti montati a filo interno o anche con materiali opachi -<br />

laterizio, legno - purchè rimanga leggibile la partitura <strong>del</strong>le facciate; il reticolato <strong>di</strong> mattoni dovrà essere<br />

conservato integralmente;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: manutenzione e consolidamento <strong>del</strong>le murature superstiti e ripristino <strong>del</strong> camino, con eventuale<br />

realizzazione <strong>di</strong> una copertura con struttura leggera;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 003 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 001.


306<br />

Scheda normativa n° 204<br />

Scheda rilievo n° 195<br />

Podere Selvatellona<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il complesso ha ormai perso quasi completamente il carattere <strong>di</strong> podere rurale, pur possedendo ovviamente<br />

la funzione <strong>di</strong> azienda agricola. Per questo un intervento <strong>di</strong> conservazione risulta appropriato soltanto<br />

per l’e<strong>di</strong>ficio principale e per il fienile. Per quanto riguarda gli annessi utilizzati come carraia e castri, si<br />

prevede invece la possibilità <strong>di</strong> ristrutturazione.<br />

Per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> recente realizzazione si ammette la possibilità <strong>di</strong> demolizione con ricostruzione, anche non<br />

rispettando il se<strong>di</strong>me attuale nel caso <strong>di</strong> accorpamento, a con<strong>di</strong>zione che ciò avvenga contestualmente<br />

ad un’operazione <strong>di</strong> risistemazione degli spazi aperti, eventualmente prevedendo l’impermeabilizzazione <strong>di</strong><br />

una quota non superiore al 25% <strong>del</strong>la superficie coperta complessiva.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 005, 006, 007, 008, 009, 010 e 011: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4;<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


307<br />

Scheda normativa n° 205<br />

Scheda rilievo n° 196<br />

Podere Selvatellino<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è stato completamente alterato sia per quanto riguarda gli e<strong>di</strong>fici che gli spazi aperti in conseguenza<br />

<strong>del</strong>la trasformazione <strong>del</strong>la destinazione d’uso, perdendo in buona parte i connotati che <strong>del</strong><br />

patrimonio e<strong>di</strong>lizio rurale e minore si intende tutelare. Si valuta pertanto ingiustificato vincolare a soli<br />

interventi <strong>di</strong> conservazione questo ambito, tantopiù nel caso degli spazi aperti, per i quali si auspica anzi<br />

un’operazione <strong>di</strong> risistemazione secondo un <strong>di</strong>segno più semplice ed essenziale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


308<br />

Scheda normativa n° 206<br />

Scheda rilievo n° 197<br />

Villino Bazzani o Salicotti<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Nonostante lo stato <strong>di</strong> degrado e <strong>di</strong> abbandono <strong>del</strong> podere, esso si presta tuttora ad un intervento <strong>di</strong><br />

recupero, anche se richiede opere rilevanti per consentire il riuso, presumibilmente per residenza non legata<br />

all’attività agricola. Particolare attenzione dovrà essere de<strong>di</strong>cata all’e<strong>di</strong>ficio residenziale, connotato da<br />

elementi decorativi <strong>di</strong> un certo interesse ed in generale da caratteri tipologici non comuni e meritevoli <strong>di</strong><br />

conservazione.<br />

Dovrà essere mantenuta la siepe <strong>di</strong> bosso lungo la strada <strong>di</strong> accesso ed il trattamento <strong>del</strong> suolo dovrà<br />

rimanere prevalentemente non impermeabilizzato, ad eccezione degli spazi imme<strong>di</strong>atamente a ridosso<br />

degli accessi all’e<strong>di</strong>ficio residenziale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: il volume attualmente in stato <strong>di</strong> rudere potrà essere recuperato nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche<br />

tipologiche, costruttive e <strong>di</strong> finiture <strong>del</strong> fabbricato originario con possibilità <strong>di</strong> un ampliamento pari al 50%<br />

<strong>del</strong>la superficie coperta esistente sul lato opposto alla strada ma senza alterazione in altezza.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


309<br />

Scheda normativa n° 207<br />

Scheda rilievo n° 198<br />

Podere S. Cecilia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per l’impianto planivolumetrico e per gli elementi, e<strong>di</strong>ficati e non, che lo<br />

compongono, dotati <strong>di</strong> non comune equilibrio ed armonia, pur nella semplicità <strong>del</strong> carattere; nonostante<br />

siano state nel tempo apportate mo<strong>di</strong>fiche anche <strong>di</strong> rilievo, le con<strong>di</strong>zioni attuali sono assolutamente sod<strong>di</strong>sfacenti<br />

e degne <strong>di</strong> conservazione. Si prevede pertanto il mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto, comprendendo<br />

anche gli spazi aperti; si prescrive inoltre la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature antiche.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


310<br />

Scheda normativa n° 208<br />

Scheda rilievo n° 248<br />

Podere Bonelli<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e per le caratteristiche e l’impianto planivlumetrico. L’inse<strong>di</strong>amento<br />

necessita un intervento <strong>di</strong> recupero complessivo per il quale si prevedono operazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>screta entità, da<br />

inquadrare in un progetto unitario <strong>di</strong> dettaglio.<br />

Si prevede che la nuova destinazione d’uso sia per attività turistica ricettiva. Tema fondamentale <strong>del</strong> progetto sarà,<br />

in questo senso, la risistemazione degli spazi aperti, limitando le superfici impermeabilizzate e soprattutto evitando<br />

l’introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale, vegetali e non.<br />

E’ ammessa comunque la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta, purchè ciò non comporti forti rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong><br />

pen<strong>di</strong>o, e <strong>di</strong> pergolati in struttura leggera <strong>di</strong> legno o <strong>di</strong> metallo.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con ripristino <strong>dei</strong> parapetti <strong>del</strong>le due scale esterne con materiali omogenei<br />

all’intero e<strong>di</strong>ficio e mantenimento in particolare <strong>del</strong> muro a scarpa;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con riapertura <strong>del</strong>l’arcata e <strong>del</strong>le finestre tamponate e rifacimento <strong>del</strong>la<br />

porzione <strong>di</strong> muratura in laterizi forati con materiali tra<strong>di</strong>zionali omogenei a quelli <strong>del</strong>l’intero e<strong>di</strong>ficio (è consentita<br />

la realizzazione <strong>di</strong> schermatura a reticolo <strong>di</strong> laterizi oppure la semplice demolizione <strong>del</strong>la muratura, formando una<br />

sorta <strong>di</strong> parata); il corpo basso <strong>del</strong>la porcilaia potrà essere adeguato in altezza alle normative vigenti, purchè siano<br />

impiegati tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e omogenei all’intero e<strong>di</strong>ficio;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con possibilità <strong>di</strong> riapertura <strong>del</strong>l’arcata parzialmente tamponata;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1 per il corpo più basso, riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3 per il volume <strong>di</strong> altezza<br />

maggiore, impiegando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali ed omogenei all’intero inse<strong>di</strong>amento.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici e per la piscina.


311<br />

Scheda normativa n° 209<br />

Scheda rilievo n° 247<br />

Podere La Casina<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito ricade nel Sottosistema V4 e nonostante lo stato <strong>di</strong> degrado e <strong>di</strong> abbandono <strong>del</strong> podere, esso<br />

si presta tuttora ad un intervento <strong>di</strong> recupero, anche se richiede opere rilevanti per consentire il riuso, presumibilmente<br />

per residenza non legata all’attività agricola. Preventivamente però dovrà essere messo a<br />

punto un progetto <strong>di</strong> riqualificazione che assicuri un corretto smaltimento <strong>del</strong>le acque meteoriche e quin<strong>di</strong> il<br />

risanamento <strong>del</strong>l’ambito da questo punto <strong>di</strong> vista.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: il volume esistente, o meglio il volume originariamente presente, essendo in pessime con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> conservazione, dovrà essere ripristinato, con tecnologie costruttive, materiali e finiture conformi all’esistente;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, con possibilità <strong>di</strong> adeguamento <strong>del</strong>l’altezza alle normative vigenti,<br />

impiegando tecnologie costruttive, materiali e finiture conformi all’esistente.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 003.


312<br />

Scheda normativa n° 210<br />

Scheda rilievo n° 236<br />

Podere Colloritto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione, per l’impianto planivolumetrico e la relazione con il terreno e<br />

per le caratteristiche degli elementi che lo compongono; viste le buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le<br />

strutture è previsto complessivamente un intervento <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>lo stato attuale, con eventuale<br />

possibilità <strong>di</strong> un minimo ampliamento in continuità con la regola <strong>di</strong> crescita <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento.<br />

Per quanto riguarda gli spazi aperti, già in parte trasformati secondo criteri appartenenti alla tipologia <strong>del</strong>la<br />

casa <strong>di</strong> campagna e non alla tipologia rurale, non saranno ammessi nè l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici<br />

impermeabilizzate nè <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; è ammessa la ricostruzione <strong>del</strong>l’ex carraia, sul lato nord-est, utilizzando<br />

tecnologie, materiali e finiture <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale, anche per quanto riguarda le canne fumarie esistenti,<br />

da sostituire;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, con possibilità <strong>di</strong> ampliamento fino ad un massimo pari al 20% <strong>del</strong>la<br />

superficie netta esistente;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 003 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002.


313<br />

Scheda normativa n° 211<br />

Scheda rilievo n° 099<br />

Scorgiano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è interessante per la collocazione paesaggistica e per l’impianto, oltre naturalmente per le qualità<br />

salienti <strong>di</strong> alcuni elementi quali la chiesa e lo spazio verde <strong>di</strong> pertinenza; per questo si prevedono interventi<br />

generalmente <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto, <strong>di</strong>stinguendo però alcune situazioni che necessitano <strong>di</strong><br />

riqualificazione e le parti meritevoli <strong>di</strong> maggiore tutela. Per quanto riguarda gli spazi aperti, si prevedono<br />

operazioni <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale e la massima salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no e <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong><br />

pertinenza <strong>del</strong>la chiesa e <strong>del</strong>le alberature <strong>di</strong> pregio.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 003 e 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: manutenzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, tranne il corpo a sud, con il loggiato ed il forno, per il quale si prevede<br />

conservazione <strong>di</strong> tipo 1; per gli stalletti è ammesso l’adeguamento <strong>del</strong>le altezze alle normative vigenti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è ammesso l’adeguamento <strong>del</strong>le altezze alle normative vigenti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 008: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, impiegando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>fici 009 e 010: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, senza aumento <strong>di</strong> superficie coperta e <strong>di</strong> altezza, impiegando<br />

tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; è ammessa la sostituzione con un unico volume, mantenendo<br />

la localizzazione attuale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 011: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità, ad eccezione degli e<strong>di</strong>fici 009, 010 e 011, per i quali<br />

l’intervento è sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004, 005, 006 e 007 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 008, 009, 010 e 011.


314<br />

Scheda normativa n° 212<br />

Podere Baroti<br />

Scheda rilievo n° 101<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante sia per la posizione panoramica e per il contesto paesaggistico, sia per<br />

l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche degli elementi costitutivi, che rendono la composizione<br />

molto equilibrata ed il luogo assai gradevole; particolarmente degna <strong>di</strong> attenzione è la corte, così raccolta<br />

ma ricca nella definizione <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong>fferenti ma in stretta relazione fra loro.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni nelle quali versano gli e<strong>di</strong>fici non sono affatto sod<strong>di</strong>sfacenti e pertanto si prevede un intervento<br />

<strong>di</strong> recupero complessivo; gli spazi aperti dovranno essere mantenuti con il carattere <strong>di</strong> semplicità attuale,<br />

senza introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale; non sarà consentito l’aumento consistente <strong>del</strong>le<br />

superfici impermeabilizzate ed in particolare non sarà ammessa la pavimentazione <strong>del</strong>la corte, che dovrà<br />

essere mantenuta a prato; dovranno infine essere mantenuti i muri <strong>di</strong> sostegno esistenti ed il pergolato,<br />

anche rifatto con struttura leggera in metallo o <strong>di</strong> nuovo in legno.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; dovranno essere accuratamente mantenute le aperture <strong>del</strong>la parata e<br />

<strong>del</strong> fienile; dovrà essere consolidata e conservata integralmente la tettoia;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con ricostruzione filologica <strong>del</strong>la parte crollata e <strong>del</strong>la copertura <strong>del</strong><br />

fienile, salvaguardando le murature in pietra, la colonna e le gran<strong>di</strong> aperture con architrave in legno <strong>del</strong>la<br />

carraia, che potranno essere eventualmente chiuse con serramenti a filo interno; i locali potranno essere<br />

pavimentati;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è consentito l’adeguamento <strong>del</strong>le altezze alle normative vigenti.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


315<br />

Scheda normativa n° 213<br />

Scheda rilievo n° 098<br />

S. Fiora<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo merita un intervento <strong>di</strong> conservazione complessiva, tutelando innanzitutto gli elementi emergenti<br />

<strong>del</strong>la chiesa e <strong>del</strong> campanile; dovranno essere conservati anche gli spazi <strong>di</strong> pertinenza con i muri <strong>di</strong><br />

recinzione (senza recupero <strong>del</strong> piccolo rudere) ed il lastricato sul fronte strada. Per quanto riguarda invece<br />

la parte <strong>del</strong>l’ambito oggi occupata da strutture precarie e <strong>di</strong> scarsa qualità, dovrà essere pre<strong>di</strong>sposto un<br />

progetto <strong>di</strong> riqualificazione che preveda la demolizione <strong>di</strong> tutti i manufatti: le superfici coperte in<strong>di</strong>spensabili<br />

allo svolgimento <strong>del</strong>l’attività agricola potranno essere ricostruite in un unico volume sul lato opposto <strong>del</strong>la<br />

strada accanto alla autorimessa.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, estesa anche all’arco <strong>di</strong> collegamento con la carraia; restauro nel<br />

caso <strong>del</strong>la chiesa;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 ed eliminazione <strong>dei</strong> piccoli volumi addossati;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 005 e per l’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> nuova realizzazione.


316<br />

Scheda normativa n° 214<br />

Scheda rilievo n° 102<br />

Podere Colombaio<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo merita un intervento <strong>di</strong> conservazione complessiva, ammettendo la possibilità <strong>di</strong> una integrale<br />

destinazione a residenza non legata all’attività agricola.<br />

Per gli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza dovrà essere pre<strong>di</strong>sposto un progetto <strong>di</strong> riqualificazione recuperando l’aia in<br />

cotto e senza aumento considerevole <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate. E’ ammessa la pavimentazione con<br />

materiali tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la corte e <strong>del</strong>lo spazio de<strong>di</strong>cato alla carraia ed al forno.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con particolare attenzione per le strutture <strong>di</strong> copertura e <strong>di</strong> sostegno<br />

<strong>del</strong>la carraia e <strong>del</strong> forno; la copertura necessita a breve termine <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> manutenzione; potrà essere<br />

ripristinato l’intonaco; le aperture mo<strong>di</strong>ficate potranno essere ripristinate nella loro forma originaria, senza<br />

però annullare l’irregolarità <strong>dei</strong> prospetti esistenti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: il volume attualmente quasi in stato <strong>di</strong> rudere potrà essere ricostruito nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche<br />

tipologiche, costruttive e <strong>di</strong> finiture <strong>del</strong> fabbricato originario;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con particolare attenzione per la struttura <strong>di</strong> copertura ed i grigliati<br />

<strong>del</strong>le aperture.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 003 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 002.


317<br />

Scheda normativa n° 215<br />

Scheda rilievo n° 103<br />

Podere Serina<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è piuttosto interessante anche per lo stato <strong>di</strong> conservazione complessivamente sod<strong>di</strong>sfacente,<br />

nonostante alcuni interventi poco corretti sugli annessi; si riconoscono elementi <strong>di</strong> particolare valore nella<br />

conformazione e nei materiali <strong>del</strong>le aperture nonchè nella composizione <strong>del</strong>le murature. Si prevede pertanto<br />

il mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale, anche per quanto riguarda lo spazio aperto <strong>di</strong> pertinenza.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con consolidamento <strong>del</strong>la struttura e ripristino <strong>del</strong>le aperture originarie.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


318<br />

Scheda normativa n° 216<br />

Scheda rilievo n° 278<br />

Casa sparsa presso Maggiano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Viste le buone con<strong>di</strong>zioni, per il podere si prevedono interventi leggeri allo scopo <strong>di</strong> mantenerne l’efficienza<br />

ed adeguarlo alle esigenze contemporanee, tesi dunque in sostanza alla conservazione <strong>dei</strong> caratteri attuali.<br />

Dovranno però essere adottate soluzioni più idonee per quanto riguarda gli spazi aperti e i manufatti<br />

accessori, rimuovendo tutte le baracche e schermando il deposito g.p.l., mantenendo invece i muretti<br />

<strong>di</strong> sostegno; le pergole non potranno essere sostituite da nuove strutture realizzate con materiali e forme<br />

<strong>di</strong>fferenti da quelli esistenti; è vietato introdurre pavimentazioni esterne.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, dunque con possibilità <strong>di</strong> realizzare un piccolo ampliamento in<br />

aderenza; il volume esistente potrà, qualora si rendesse necessario, essere demolito e ricostruito sul se<strong>di</strong>me<br />

attuale come nuovo fabbricato, purchè siano adottati tecnologie costruttive, materiali e finiture conformi<br />

a quelli <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 001 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 002.


319<br />

Scheda normativa n° 217<br />

Scheda rilievo n° 104<br />

Maggiano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è interessante per la collocazione paesaggistica e per l’impianto, oltre che per la qualità <strong>di</strong><br />

alcuni elementi, e<strong>di</strong>ficati e non, anche se nel tempo ci sono state molte alterazioni sia a scapito <strong>dei</strong><br />

singoli fabbricati sia nella composizione complessiva; per questo si prevedono interventi generalmente <strong>di</strong><br />

conservazione e <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto, <strong>di</strong>stinguendo alcune situazioni che necessitano <strong>di</strong><br />

riqualificazione e le parti meritevoli <strong>di</strong> maggiore tutela; dovrà essere comunque restaurato tutto il sistema<br />

<strong>del</strong>le cantine e <strong>dei</strong> locali interrati comunicanti; per quanto riguarda gli spazi aperti, si prevedono operazioni<br />

<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale con la massima salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature antiche e <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong><br />

muri in pietra; dovrà essere evitata l’introduzione <strong>di</strong> elementi estranei quali le staccionate in legno, mentre è<br />

consentito l’utilizzo <strong>di</strong> pergolati in legno e con struttura leggera <strong>di</strong> metallo; non è ammessa la realizzazione<br />

<strong>di</strong> altre autorimesse interrate.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 005, 011, 014, 015 e 016: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 006, 010 e 013: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1; è ammesso il rifacimento <strong>del</strong>la scala perpen<strong>di</strong>colare al fronte con<br />

<strong>di</strong>versa localizzazione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 008: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, eliminando la tettoia <strong>di</strong> lamiera;<br />

e<strong>di</strong>ficio 009: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; è ammessa la demolizione <strong>del</strong>le superfetazioni (cesso pensile);<br />

e<strong>di</strong>ficio 012: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2 per i volumi a sud, già ristrutturati; riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1 per le altre<br />

parti, conservando inalterati i prospetti a sud tranne la scala rivestita in cotto, che potrà essere mo<strong>di</strong>ficata<br />

nei materiali; è consentita la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le due scale esterne parallele; è ammessa la demolizione <strong>del</strong>le<br />

superfetazioni (cesso pensile e balconcino).<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 004, 005, 007, 008, 009, 011, 012, 014, 015 e 016 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 003, 006, 010 e 013.


320<br />

Scheda normativa n° 218<br />

Scheda rilievo n° 105<br />

Casino <strong>di</strong> Quegna<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante sia per la posizione panoramica e per il contesto paesaggistico, sia per<br />

l’impianto planivolumetrico e per le caratteristiche <strong>del</strong>le varie parti che lo compongono, soprattutto in<br />

relazione alla conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno. Grazie alle buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mantenimento e<br />

manutenzione, si prevedono in sostanza semplicemente interventi <strong>di</strong> conservazione, estesi anche agli spazi<br />

aperti ed in particolare ai loro elementi costitutivi quali il vialetto, i muri, i muretti e le scalette.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con mantenimento <strong>di</strong> tutti gli elementi <strong>del</strong> prospetto principale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; il pergolato potrà essere rifatto con struttura leggera in legno o metallo;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con rifacimento <strong>del</strong>la copertura con struttura in legno e manto in<br />

coppi e tegole;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: demolizione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 008: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 009: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; il pergolato potrà essere rifatto con struttura leggera in legno o metallo;<br />

e<strong>di</strong>ficio 010: demolizione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 011: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


321<br />

Scheda normativa n° 219<br />

Scheda rilievo n° 277<br />

Casa nei pressi <strong>di</strong> Quegna<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> grande interesse per la posizione panoramica ma soprattutto per i caratteri non comuni degli<br />

e<strong>di</strong>fici antichi e <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento in relazione alla conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno, tuttora conservati<br />

nonostante le aggiunte posteriori <strong>di</strong> scarsissimo valore. Si prevede pertanto un intervento <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong>le parti<br />

originarie e <strong>di</strong> riqualificazione per le altre, con semplice manutenzione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza; dovranno in<br />

particolare essere tutelati i muri <strong>di</strong> sostegno e l’aia.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, purchè l’intervento non arrechi danno o mo<strong>di</strong>fiche all’e<strong>di</strong>ficio 001;<br />

tecnologie, materiali e finiture dovranno essere tra<strong>di</strong>zionali e coerenti al contesto;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, con contestuale rimozione <strong>del</strong>la baracca in lamiera.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


322<br />

Scheda normativa n° 220<br />

Scheda rilievo n° 106<br />

Quegna<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è interessante per la posizione e per l’impianto planivolumetrico, nonostante ripetuti ampliamenti,<br />

trasformazioni e superfetazioni abbiano dato luogo a soluzioni poco corrette e rispettose <strong>del</strong> patrimonio<br />

esistente e a situazioni anomale e degradate; per questo si prevedono interventi in parte <strong>di</strong> mantenimento<br />

<strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto e in parte <strong>di</strong> riqualificazione, non alterando comunque le quantità in gioco che sono un<br />

elemento da non sottovalutare nell’identità <strong>del</strong> nucleo. Per quanto riguarda gli spazi aperti, si prevedono<br />

operazioni <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale, anche in questo caso con l’obiettivo <strong>del</strong>l’utilizzo <strong>di</strong> pochi<br />

tipi <strong>di</strong> materiali per le pavimentazioni esistenti - senza aumenti consistenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata<br />

-, e salvaguardando i muri <strong>di</strong> sostegno.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con la prescrizione <strong>del</strong>l’impiego <strong>di</strong> una serie limitata <strong>di</strong> materiali in<br />

modo da rendere il più omogeneo possibile il complesso, che trova la sua articolazione invece nei volumi e<br />

nel loro rapporto con la morfologia <strong>del</strong> suolo;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 003 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 003 e 004.


323<br />

Scheda normativa n° 221<br />

Scheda rilievo n° 095<br />

Montequegna<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è molto interessante per la posizione panoramica e l’impianto planimetrico, raccolto attorno<br />

a pochi e minuti spazi aperti collettivi; purtroppo l’assetto originario è stato fortemente alterato sia nei<br />

singoli manufatti, con mo<strong>di</strong>fiche e superfetazioni, sia nella composizione complessiva dall’aggiunta <strong>di</strong> nuovi<br />

elementi più o meno precari; inoltre molte parti sono degradate principalmente a causa <strong>di</strong> mancanza <strong>di</strong><br />

manutenzione. Si prevedono quin<strong>di</strong> limitati interventi <strong>di</strong> conservazione e la riqualificazione <strong>del</strong>le situazioni<br />

più compromesse; per gli spazi aperti si prevedono esclusivamente operazioni <strong>di</strong> manutenzione, tutelando<br />

eventuali alberature <strong>di</strong> pregio.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, salvaguardando gli angolari in pietra; la loggia caposcala sul<br />

retro e la tettoia dovranno essere rifatte con materiali omogenei all’intero e<strong>di</strong>ficio; i serramenti dovranno<br />

essere sostituiti con elementi <strong>di</strong> buona qualità, rimuovendo le chiusure precarie in fogli <strong>di</strong> plastica o simili; i<br />

tamponamenti in laterizi dovranno essere rifatti in pietra; è ammesso l’utilizzo <strong>del</strong>l’intonaco;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, eliminando il balcone e sostituendo gli avvolgibili con persiane o scuri in<br />

legno, eventualmente interni; le superfetazioni potranno essere mantenute se rifatte con materiali adeguati,<br />

sarà comunque mantenuta la finitura con intonaco; invece per il corpo in parte a due in parte ad un piano,<br />

in pietra facciavista a est, si prevede conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2; è consentita la realizzazione <strong>di</strong> nuove aperture o la riapertura <strong>di</strong><br />

quelle tamponate;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; è ammessa la<br />

demolizione con ricostruzione <strong>di</strong> un unico corpo <strong>di</strong> fabbrica;<br />

e<strong>di</strong>fici 007 e 013: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 e demolizione con ricostruzione <strong>del</strong>la tettoia, senza aumenti <strong>di</strong><br />

superficie coperta e altezze, impiegando materiali e tecnologie omogenee al volume chiuso;<br />

e<strong>di</strong>fici 008, 009, 010, 011 e 012: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3 attraverso l’impiego <strong>di</strong> strutture leggere in metallo e<br />

legno, senza aumento <strong>di</strong> superficie coperta, con impianto regolare, anche modulare.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 003, 004, 005, 007 e 013 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002, 006, 008, 009, 010, 011 e 012.


324<br />

Scheda normativa n° 222<br />

Scheda rilievo n° 108<br />

Casa Vanti<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la collocazione paesaggistica e per l’impianto planivolumetrico, nonchè<br />

per la qualità nella fattura e nei materiali <strong>del</strong>la casa colonica e degli annessi, sostanzialmente ben conservati<br />

ed in buone con<strong>di</strong>zioni; per questo si prevedono interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo<br />

stato <strong>di</strong> fatto; per quanto riguarda gli spazi aperti, si prevedono ugualmente operazioni <strong>di</strong> mantenimento.<br />

con salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature <strong>di</strong> pregio, <strong>del</strong>la pavimentazione <strong>del</strong>la corte e <strong>del</strong> muro con la scala<br />

in legno.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, con rifacimento <strong>dei</strong> paramenti in laterizi con materiali omogenei<br />

alle parti antiche; nel caso degli stalletti è ammesso l’adeguamento <strong>del</strong>le altezze alle normative vigenti;<br />

dovranno inoltre essere mantenuti i muretti <strong>di</strong> <strong>del</strong>imitazione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro; è consentita la demolizione <strong>del</strong>le superfetazioni (cesso pensile e balcone); dovranno<br />

essere eliminate le veneziane esterne;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


325<br />

Scheda normativa n° 223<br />

Scheda rilievo n° 110<br />

Mucellena<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade in parte nel Sottosistema V1 e in parte in R1, è <strong>di</strong> grande interesse per la collocazione<br />

paesaggistica e per l’impianto <strong>del</strong> nucleo, anche se buona parte degli e<strong>di</strong>fici si può ritenere oramai<br />

totalmente estranea al patrimonio rurale: in pratica solo la villa e la casa <strong>del</strong> fattore mantengono le caratteristiche<br />

originarie e serbano l’identità <strong>di</strong> Mucellena. Per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002 ha quin<strong>di</strong> senso prevedere<br />

un intervento <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> conservazione; per essi è ammessa inoltre la destinazione d’uso per attività<br />

turistico ricettiva: in tale caso dovrà essere elaborato un progetto unitario <strong>di</strong> massima. Per gli spazi aperti è<br />

previsto il restauro <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no <strong>del</strong>la villa e la conservazione <strong>dei</strong> muri <strong>di</strong> recinzione in pietra <strong>del</strong>la villa e <strong>del</strong>la<br />

casa <strong>del</strong> fattore; non sono consentite consistenti nuove superfici impermeabilizzate; è comunque consentita<br />

la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 per la parte <strong>del</strong>la villa vera e propria; riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3 per la<br />

parte retrostante, con l’obiettivo <strong>di</strong> raggiungere una maggiore omogeneità ed unitarietà fra le due ali,<br />

lavorando in particolare sulla scelta <strong>dei</strong> materiali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 006, 008, 013, 014 e 015: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>fici 004 e 012: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, conservando inalterate le facciate - con ripristino <strong>del</strong>l’intonaco - e<br />

demolendo il ripostiglio in laterizi forati;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: ripristino <strong>del</strong>la copertura <strong>del</strong>la parata con manto in coppi e tegole, o sua eventuale sostituzione<br />

con semplice pergolato in legno, e conservazione <strong>dei</strong> pilastri;<br />

e<strong>di</strong>ficio 009: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3; è ammesso l’adeguamento <strong>del</strong>l’altezza alle normative vigenti; i materiali<br />

e le finiture utilizzate dovranno essere <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale e coerenti a quelli <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 005;<br />

e<strong>di</strong>fici 010 e 011: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2 (la tettoia in onduline all’interno <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no sarà demolita);<br />

e<strong>di</strong>ficio 016: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, impiegando tecnologie, materiali e finiture coerenti all’e<strong>di</strong>ficio 003; la<br />

copertura dovrà rimanere ad una falda.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto; intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002 ed il parco<br />

<strong>di</strong> pertinenza.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici esistenti e l’area <strong>di</strong> pertinenza; classe 2 per la piscina <strong>di</strong> nuova realizzazione.


326<br />

Scheda normativa n° 224<br />

Scheda rilievo n° 109<br />

Villino presso Casavanti<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto bello per la posizione panoramica e per il contesto paesaggistico, soprattutto in relazione<br />

alla conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno, e per il trattamento degli spazi ver<strong>di</strong>; l’e<strong>di</strong>ficio principale è stato<br />

recuperato completamente e l’autorimessa è <strong>di</strong> recente realizzazione e pertanto si prevedono in sostanza<br />

soltanto interventi <strong>di</strong> conservazione; gli spazi aperti dovranno a loro volta essere mantenuti nello stato<br />

attuale, con massima tutela <strong>del</strong>le alberature.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è ammessa l’eliminazione <strong>del</strong>la pensilina d’ingresso;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3; è consentito l’impiego <strong>del</strong>l’intonaco.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


327<br />

Scheda normativa n° 225<br />

Scheda rilievo n° 111<br />

Gabbriccio<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo possiede rilevante valore non solo per la posizione paesaggistica ma soprattutto per l’impianto<br />

complessivo e l’unitarietà data dall’omogeneità <strong>dei</strong> materiali utilizzati, dalla uniforme sistemazione quasi a<br />

terrazzamento data dai muri <strong>di</strong> sostegno e <strong>di</strong> recinzione e dal trattamento <strong>del</strong> suolo in generale, comprese<br />

le alberature <strong>di</strong>sposte ai vari livelli in prossimità <strong>del</strong>le case. Si rende quin<strong>di</strong> necessario garantire questa<br />

unitarietà, fortunatamente fino ad ora preservata nonostante il nucleo sia tuttora abitato, <strong>di</strong>fendendo tutti<br />

i singoli elementi che compongono l’insieme, quali anche appunto i muretti, le aie pavimentate... , entro<br />

un complessivo intervento <strong>di</strong> conservazione.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 005, 006 e 007: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, compresa la tettoia esposta ad ovest;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, compresa la tettoia;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con ripristino <strong>del</strong> piccolo volume crollato, nel rispetto <strong>del</strong>le quantità<br />

preesistenti e <strong>di</strong> tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e adeguate ad un contesto così <strong>del</strong>icato.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


328<br />

Scheda normativa n° 226<br />

Scheda rilievo n° 107<br />

Villa S. Chimento<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> grande pregio per la presenza <strong>del</strong>la villa e per impianto planivolumetrico che la mette in<br />

relazione con il giar<strong>di</strong>no, con le residenze <strong>di</strong> servizio e con gli annessi, il <strong>di</strong>segno è ulteriormente arricchito<br />

dalla conformazione altimetrica <strong>del</strong> luogo, che ha permesso soluzioni compositive <strong>di</strong> notevole interesse, sia<br />

per quanto riguarda gli spazi e<strong>di</strong>ficati che quelli aperti. Appare però evidente che alcune trasformazioni ed<br />

aggiunte successive hanno in alcune parti negato il principio inse<strong>di</strong>ativo originario oppure hanno alterato<br />

negativamente alcuni degli elementi e<strong>di</strong>ficati; per questo si prevedono interventi <strong>di</strong>fferenziati a seconda<br />

<strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> conservazione e <strong>del</strong> valore <strong>dei</strong> singoli fabbricati, in<strong>di</strong>viduando alcuni luoghi che necessitano <strong>di</strong><br />

riqualificazione anche in considerazione <strong>del</strong> contesto al quale appartengono; si prevede inoltre la rimozione<br />

<strong>di</strong> tutte le baracche e <strong>dei</strong> manufatti precari. Per quanto riguarda gli spazi aperti, oltre al restauro <strong>del</strong><br />

giar<strong>di</strong>no e naturalmente <strong>di</strong> tutto ciò che ne fa parte integrante (il muro <strong>di</strong> cinta e il lavatoio, l’aia in cotto...),<br />

dovranno essere accuratamente mantenuti e tutelati tutti i muri e il piazzale in pietra e cotto tra il granaio e<br />

la rimessa; non sono consentiti l’aumento consistente <strong>del</strong>le aree impermeabilizzate e l’inserimento <strong>di</strong> specie<br />

vegetali estranee al contesto.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 006, 007, 008, 009, 011 e 012: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; nel corpo <strong>del</strong>le stalle è ammessa la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le aperture; le scale<br />

perpen<strong>di</strong>colari potranno essere rifatte in altro materiale ed eventualmente <strong>di</strong>sposte <strong>di</strong>versamente, restauro<br />

per la casa <strong>del</strong> fattore;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 005 e 013: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3 e contestuale pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> idonee barriere vegetali come filtro<br />

all’impatto <strong>del</strong> manufatto e <strong>del</strong>le attività svolte;<br />

e<strong>di</strong>ficio 010: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 014: conservazione <strong>di</strong> tipo 2 per il corpo residenziale <strong>di</strong> due piani; riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3 per il<br />

molino e contestuale demolizione <strong>del</strong>la superfetazione in blocchi e <strong>del</strong>le tettoie in lamiera; è consentita<br />

l’eventuale demolizione <strong>del</strong>l’ultimo piano <strong>del</strong> molino;<br />

e<strong>di</strong>ficio 015: restauro, rimuovendo il pilastro aggiunto posteriormente.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 005, 006, 007, 008, 009, 010, 011, 012, 013, 014 e 015 e per l’area <strong>di</strong><br />

pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 004.


329<br />

Scheda normativa n° 227<br />

Scheda rilievo n° 112<br />

Podere Bell’aspetto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è stato profondamente alterato dagli interventi precedenti <strong>di</strong> ristrutturazione e <strong>di</strong> ampliamento,<br />

in particolare dal punto <strong>di</strong> vista tipologico e <strong>del</strong>le modalità inse<strong>di</strong>ative: uno degli e<strong>di</strong>fici è ora assimilabile<br />

ad una villa isolata su lotto e l’aggregazione volumetrica <strong>di</strong> capannone e fabbricato ad un piano con<br />

copertura a capanna non trova alcun riscontro nell’e<strong>di</strong>lizia rurale locale; il recupero in questo caso non ha<br />

comportato una ridefinizione degli spazi aperti pari a quella degli spazi costruiti. Non si prevede pertanto<br />

<strong>di</strong> vincolare l’ambito ad interventi meramente conservativi e si ammette la risistemazione degli spazi aperti<br />

anche con la possibilità <strong>di</strong> aumento <strong>del</strong>le superfici pavimentate, entro il limite massimo <strong>del</strong> 15% <strong>del</strong>la<br />

superficie coperta esistente.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 003 e 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 003 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 002 e 005.


330<br />

Scheda normativa n° 228<br />

Scheda rilievo n° 276<br />

Podere Celidonia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema ambientale V1, è molto interessante per la posizione panoramica e<br />

la collocazione paesaggistica in mezzo al bosco e per l’impianto planivolumetrico, con una <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>dei</strong> volumi tale da rendere imponente la mole <strong>del</strong>la casa colonica e allo stesso tempo da racchiudere<br />

uno spazio intimo come quello <strong>del</strong>la corte. Il nucleo è già stato totalmente recuperato, anche se alcune<br />

aggiunte e alterazioni ne hanno sensibilmente compromesso la forma e la qualità originaria; pertanto si prevedono<br />

in sostanza interventi <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale, estesi anche agli spazi aperti; dovranno<br />

essere accuratamente tutelati il pozzo, la corte, le scale e i muretti <strong>di</strong> sostegno in pietra.<br />

Gli interventi in<strong>di</strong>cati sono riferiti alla parte <strong>del</strong>l’ambito ricadente nel territorio <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casole</strong>.<br />

La destinazione attuale è ad attività turistico-ricettiva (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento<br />

d’attuazione).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE VII “La Montagnola” (Allegato B presenti N.T.A.).


331<br />

Scheda normativa n° 229<br />

Scheda rilievo n° 113<br />

Podere S. Maria<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è molto interessante per la posizione, l’impianto planivolumetrico ed i caratteri degli elementi<br />

che lo compongono che sono rimasti praticamente intatti. Quin<strong>di</strong> si prevede la conservazione <strong>del</strong>lo stato<br />

attuale, con particolare attenzione e cura per i materiali <strong>del</strong>lo spazio aperto, quali i muri <strong>di</strong> sostegno, l’aia,<br />

il lastricato e le alberature.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, comprendendo anche il muro con l’arco a chiusura <strong>del</strong>l’aia;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


332<br />

Scheda normativa n° 230<br />

Scheda rilievo n° 114<br />

La Senese<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo presenta molti elementi <strong>di</strong> interesse, nonostante i molti interventi nel tempo sugli e<strong>di</strong>fici e sugli spazi<br />

aperti, che comunque non ne hanno compromesso il carattere originario e tra<strong>di</strong>zionale. Si prevedono<br />

pertanto interventi <strong>di</strong> sostanziale conservazione, soprattutto per il complesso centrale, mentre risulta opportuna<br />

un’operazione <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> buona parte degli annessi, alterati e degradati dalle superfetazioni<br />

e dalle aggiunte più o meno precarie. Per quanto riguarda gli spazi aperti, è ammessa la risistemazione<br />

<strong>dei</strong> percorsi e <strong>del</strong>le corti, con eventuale rifacimento/sostituzione <strong>del</strong>la pavimentazione, comunque senza<br />

aumento consistente <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata. Non è consentita l’introduzione <strong>di</strong> recinzioni; quelle<br />

esistenti nello spazio <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici più a valle (006 e 007) - staccionate in legno e reti metalliche<br />

plastificate su paletti metallici incastrati in blocchi <strong>di</strong> cemento - potranno essere sottoposte a sola manutenzione<br />

or<strong>di</strong>naria oppure eventualmente sostituiti con materiali più idonei e conformi al contesto: ton<strong>di</strong>ni in<br />

ferro secondo un <strong>di</strong>segno lineare e semplice, pietra o laterizio.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, compreso il forno all’interno <strong>del</strong>la corte;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 005 e 010: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5 e quin<strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong> ampliamento <strong>del</strong> fabbricato esistente mantenendo<br />

l’allineamento sulla strada e la tipologia e<strong>di</strong>lizia, secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali,<br />

per una superficie pari a quella <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio esistente, semprechè siano rimosse le strutture provvisorie a<strong>di</strong>acenti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5 e quin<strong>di</strong> possibilità <strong>di</strong> ampliamento <strong>del</strong> fabbricato esistente mantenendo<br />

l’allineamento sulla strada e la tipologia e<strong>di</strong>lizia, secondo tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali,<br />

sostituendo le strutture a<strong>di</strong>acenti utilizzate come autorimesse, riproponendo la loro stessa superficie coperta;<br />

e<strong>di</strong>fici 006 e 007: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 008: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 009: demolizione con ricostruzione con adeguamento <strong>del</strong>l’altezza al fine <strong>di</strong> rendere l’e<strong>di</strong>ficio abitabile<br />

riproponendo la stessa superficie coperta, mantenendo l’allineamento sulla strada ed utilizzando materiali<br />

e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 011: manutenzione (magazzino interrato).<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


333<br />

Scheda normativa n° 231<br />

Scheda rilievo n° 115<br />

Podere Piano<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’e<strong>di</strong>ficio esistente ed il suo spazio <strong>di</strong> pertinenza hanno oggi perso totalmente i caratteri rurali tra<strong>di</strong>zionali un<br />

tempo forse presenti; le alterazioni apportate alle aperture e alla copertura e gli elementi <strong>di</strong> recinzione lo<br />

fanno assimilare piuttosto alla tipologia <strong>del</strong> villino isolato su lotto.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio.


334<br />

Scheda normativa n° 232<br />

Scheda rilievo n° 117<br />

La Villa<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto bello per la posizione panoramica e per il contesto paesaggistico, soprattutto in relazione<br />

alla conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno, per l’impianto planivolumetrico degli e<strong>di</strong>fici e per le sistemazioni<br />

<strong>del</strong> suolo articolate dalla trama <strong>di</strong> muri <strong>di</strong> sostegno; il nucleo è abbastanza ben conservato grazie alla<br />

continuità <strong>del</strong>l’uso, nonostante alcune alterazioni e aggiunte sia <strong>di</strong> volumi minori non molto <strong>di</strong>gnitosi<br />

sia <strong>di</strong> manufatti apparentemente <strong>di</strong> minore impatto come recinzioni e cancelli. Si prevedono pertanto<br />

interventi <strong>di</strong> sostanziale mantenimento <strong>del</strong>lo stato attuale, senza aumento considerevole <strong>del</strong>la superficie<br />

impermeabilizzata e senza introduzione <strong>di</strong> elementi vegetali estranei al contesto locale; dovranno essere<br />

accuratamente mantenuti i muretti <strong>di</strong> contenimento e tutelate le alberature antiche. E’ ammessa la<br />

realizzazione <strong>di</strong> pergolati con struttura leggera in legno o metallo.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è ammessa l’eliminazione <strong>del</strong> balcone; gli avvolgibili dovranno<br />

essere sostituiti da elementi <strong>di</strong> oscuramento esterni in legno oppure interni;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 005, 006 e 007: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, impiegando tecnologie, materiali e finiture omogenei al<br />

contesto e <strong>di</strong> buona qualità;<br />

e<strong>di</strong>fici 008, 009 e 011: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 010: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è consentito il rifacimento <strong>del</strong>le strutture in c.a. con tecnologie e<br />

materiali tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 012: manutenzione, come testimonianza storica.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 005, 006 e 007; intervento <strong>di</strong>retto<br />

con attestazione <strong>di</strong> conformità per gli altri e<strong>di</strong>fici.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


335<br />

Scheda normativa n° 233<br />

Scheda rilievo n° 118<br />

Marmoraia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è molto interessante per la collocazione paesaggistica e per la presenza <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> grande<br />

pregio, come la pieve e le mura in particolare; purtroppo al complesso fortificato sono state apportate<br />

<strong>del</strong>le alterazioni rilevanti, sia dal punto <strong>di</strong> vista <strong>dei</strong> singoli manufatti (soprattutto nel caso <strong>del</strong> fienile) sia da<br />

quello <strong>del</strong>l’impianto complessivo, introducendo tipologie e<strong>di</strong>lizie <strong>del</strong> tutto estranee al luogo - anche se <strong>di</strong><br />

modesta entità -; per questo si prevedono interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto,<br />

vincolando più strettamente solo le parti veramente meritevoli <strong>di</strong> tutela; per quanto riguarda gli spazi aperti,<br />

si prevedono ugualmente operazioni <strong>di</strong> mantenimento. con salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le alberature <strong>di</strong> pregio; non è<br />

ammessa la pavimentazione <strong>del</strong>la corte.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; è consentito il ripristino <strong>del</strong>l’intonaco;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo inalterato il prospetto rivolto verso la strada, ripristinando<br />

l’intonaco; è consentita l’eliminazione <strong>del</strong>le superfetazioni sul retro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: restauro, esteso anche ai rimanenti tratti <strong>del</strong>le mura, con eliminazione <strong>del</strong>le superfetazioni.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 003, 004, 005, 006 e 007 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001 e 002.


336<br />

Scheda normativa n° 234<br />

Podere presso Marmoraia<br />

Scheda rilievo n° 119<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione, per la buona qualità <strong>dei</strong> manufatti e per il trattamento degli spazi<br />

aperti; essendo stato inoltre <strong>del</strong> tutto recuperato recentemente, si prevedono in sostanza soltanto interventi<br />

<strong>di</strong> conservazione; gli spazi aperti dovranno a loro volta essere mantenuti nello stato attuale, con massima<br />

tutela <strong>del</strong>le alberature.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo inalterati i prospetti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


337<br />

Scheda normativa n° 235<br />

Scheda rilievo n° 120<br />

Podere Selvi<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è piuttosto interessante per la posizione e per il rapporto <strong>dei</strong> volumi e<strong>di</strong>ficati con la morfologia <strong>del</strong><br />

suolo, determinata anche dal rimo<strong>del</strong>lamento effettuato nella costruzione <strong>del</strong>la casa e <strong>dei</strong> suoi annessi, in<br />

particolare quello quasi completamente interrato; per questo si prevedono interventi <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong><br />

mantenimento <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto, estesi anche agli spazi aperti, senza alterazioni al sistema degli accessi<br />

<strong>di</strong>fferenziati ai vari livelli.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: manutenzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


338<br />

Scheda normativa n° 236<br />

Scheda rilievo n° 121<br />

Podere Cerrecchio<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la collocazione paesaggistica e per l’impianto planivolumetrico, in rapporto<br />

al pen<strong>di</strong>o dolce; la recente operazione <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong>l’intero nucleo assicura le ottime con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

mantenimento attuali, anche se la sensazione che il luogo comunica è molto <strong>di</strong>stante da quella rurale<br />

<strong>di</strong> un tempo, sia per gli ampliamenti e le aggiunte sia per le tante alterazioni subite via via dai singoli<br />

e<strong>di</strong>fici, enfatizzate ora da dettagli e finiture squillanti e <strong>di</strong>ssonanti, scelti probabilmente in conseguenza<br />

<strong>del</strong>la trasformazione in residenza/attività ricettiva con un risultato eccessivamente pittoresco e assai poco<br />

consono al contesto locale. Si prevedono quin<strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> mantenimento, in particolare senza vincoli <strong>di</strong><br />

conservazione su prospetti non più originari, ed estesi anche agli spazi aperti, per i quali non è consentito<br />

l’aumento consistente <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate. E’ ammessa comunque la realizzazione <strong>di</strong> una<br />

piscina scoperta, purchè senza rimo<strong>del</strong>lamenti sensibili <strong>del</strong> terreno, ed è consentito dotare l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong><br />

impianti sportivi a raso pertinenti quali i percorsi equestri.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1 per il corpo a sud <strong>del</strong> passaggio coperto al primo livello, riqualificazione<br />

<strong>di</strong> tipo 3 per quello a nord e per il volume <strong>di</strong> collegamento stesso.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 005 e per la piscina.


339<br />

Scheda normativa n° 237<br />

Scheda rilievo n° 122<br />

Allevamento S.Uberto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la posizione paesaggistica ed il valore ambientale <strong>del</strong> luogo; l’inse<strong>di</strong>amento<br />

<strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> allevamento ha comportato la progressiva aggiunta <strong>di</strong> numerosi volumi non sempre<br />

<strong>di</strong>gnitosi a causa <strong>dei</strong> materiali impiegati; nella prospettiva <strong>di</strong> un’ulteriore espansione e dunque <strong>del</strong>la necessità<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> spazi coperti e/o chiusi aggiuntivi, sempre destinati alle funzioni che costituiscono il centro<br />

equestre, si prevede un intervento <strong>di</strong> complessiva riqualificazione, anche in relazione all’inse<strong>di</strong>amento<br />

<strong>di</strong> podere Cerrecchia, ad esso strettamente legato; ciò comporterà la sostituzione <strong>dei</strong> manufatti più<br />

scadenti e con la possibilità <strong>di</strong> realizzare degli ampliamenti e nuovi fabbricati, ma dovrà essere evitata<br />

la <strong>di</strong>sseminazione nell’intero ambito rafforzando piuttosto la parte centrale; l’altezza massima per tutti i<br />

fabbricati sarà <strong>di</strong> 5 ml. e la collocazione dovrà rispettare la regola <strong>del</strong>l’allineamento lungo la strada, in<br />

prossimità degli e<strong>di</strong>fici esistenti.<br />

Inoltre nell’area a sud-ovest, oltre il laghetto, potranno essere installati <strong>dei</strong> box per l’isolamento da malattie<br />

infettive per i cavalli <strong>di</strong> importazione; la superficie coperta non potrà superare i 100 mq. e l’altezza massima<br />

sarà comunque <strong>di</strong> 5 ml.<br />

Non sono consentiti movimenti <strong>di</strong> terra e non è ammessa l’introduzione <strong>di</strong> consistenti superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, con ampliamento massimo pari al 50% <strong>del</strong>la superficie coperta<br />

attualmente occupata dal volume chiuso; i fabbricati saranno prevalentemente a<strong>di</strong>biti a box per il centro<br />

equestre e per il ricovero degli animali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: demolizione con ricostruzione per una superficie coperta massima <strong>di</strong> 500 mq.; il nuovo e<strong>di</strong>ficio<br />

dovrà essere posizionato comunque lungo il margine <strong>del</strong>la strada;


340<br />

podere Cerrecchia<br />

allevamento S. Uberto<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: manutenzione;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, con possibilità <strong>di</strong> raddoppio <strong>del</strong>la superficie coperta degli attuali<br />

volumi in muratura e demolizione <strong>del</strong>la parte provvisoria retrostante; il nuovo fabbricato potrà essere<br />

rilocalizzato, ma sempre in prossimità <strong>del</strong>la stalla centrale;<br />

e<strong>di</strong>fici 006 e 007: demolizione e ricostruzione, utilizzando il legno come unico materiale e realizzando un<br />

unico manufatto collocato nella posizione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 007; le tettoie non potranno in ogni caso essere<br />

chiuse;<br />

e<strong>di</strong>fici 008, 009, 010 e 011: demolizione e ricostruzione, utilizzando il legno come unico materiale e realizzando<br />

un unico manufatto a<strong>di</strong>bito al ricovero notturno <strong>dei</strong> cavalli.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 2.


341<br />

Scheda normativa n° 238<br />

Scheda rilievo n° 174<br />

Casa al Cerro<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è molto interessante per la collocazione paesaggistica; la villa presenta alcuni elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinzione<br />

dal punto <strong>di</strong> vista inse<strong>di</strong>ativo ed architettonico, anche se la conformazione attuale è probabilmente<br />

l’esito <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> trasformazione effettuate sul fabbricato originario. Si prevede dunque il mantenimento<br />

<strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto, anche per quanto riguarda il giar<strong>di</strong>no, salvaguardando le alberature esistenti e senza<br />

ulteriori consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio.


342<br />

Scheda normativa n° 239<br />

Scheda rilievo n° 173<br />

Lucerena<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> eccezionale interesse anche per il livello non comune <strong>di</strong> conservazione e pertanto si<br />

prevedono esclusivamente interventi tesi alla massima tutela, che dovranno evidentemente essere estesi<br />

anche agli spazi aperti ed ai loro elementi costitutivi (i muri, le pavimentazioni, le alberature <strong>di</strong> pregio...);<br />

capanni e tettoie esistenti entro l’ambito potranno essere mantenuti qualora i materiali siano consoni al<br />

luogo (muratura, legno).<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


343<br />

Scheda normativa n° 240<br />

Scheda rilievo n° 170<br />

Podere Ripostena<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo <strong>di</strong> Ripostena possiede notevoli qualità paesistiche e paesaggistiche e quin<strong>di</strong> potrà essere oggetto<br />

<strong>di</strong> soli interventi <strong>di</strong> conservazione; essendo state realizzate nell’ultimo decennio importanti opere per il recupero<br />

a destinazione turistica, non risulta opportuno ammettere opere che possano compromettere i caratteri<br />

<strong>del</strong> complesso.<br />

Il trattamento <strong>del</strong> suolo non potrà implicare un aumento considerevole <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


344<br />

Scheda normativa n° 241<br />

Podere Le Fonti<br />

Scheda rilievo n° 169<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> un certo interesse per la posizione orografica dominante, per la conformazione <strong>dei</strong> volumi, in<br />

particolare <strong>del</strong> corpo principale e per i tratti peculiari <strong>di</strong> alcuni componenti quali la tettoia su colonne<br />

in mattoni o il piccolo loggiato. Sono degni <strong>di</strong> conservazione anche alcuni elementi connotanti come la<br />

fonte, la vasca ed il lavatoio ed il lastricato che connette l’e<strong>di</strong>ficio maggiore al volume degli annessi. In<br />

generale però gli spazi aperti sono sistemati in modo quasi in<strong>di</strong>fferenziato e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato, probabilmente a<br />

causa <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> allevamento, e quin<strong>di</strong> abbisognano <strong>di</strong> un intervento complessivo <strong>di</strong> riqualificazione.<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 002, 004, 005 e 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo le schermature in laterizio <strong>del</strong>le aperture;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: demolizione con ricostruzione, rispettando le quantità ed il se<strong>di</strong>me esistenti e con tecnologie,<br />

materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


345<br />

Scheda normativa n° 242<br />

Scheda rilievo n° 167<br />

Pietralata<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo merita un intervento <strong>di</strong> recupero complessivo, ammettendo la possibilità <strong>di</strong> una integrale destinazione<br />

a residenza non legata all’attività agricola e considerando anche i volumi minori degli annessi,<br />

attualmente in stato <strong>di</strong> parziale o avanzato degrado; pur derivando da realizzazioni attuate in tempi<br />

<strong>di</strong>fferenti, l’articolazione volumetrica esistente corrisponde ad una composizione ben equilibrata che non<br />

dovrà essere alterata.<br />

Il recupero sarà esteso alla sistemazione degli spazi aperti, ai muri <strong>di</strong> sostegno in pietra e quelli <strong>di</strong> recinzione,<br />

ai cortili in pietra e in cotto con il lavatoio ed il pozzo.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; restauro per quanto riguarda la chiesa;<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con ripristino <strong>del</strong>le aperture originarie parzialmente tamponate;<br />

e<strong>di</strong>fici 005, 006 e 007: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


346<br />

Scheda normativa n° 243<br />

Scheda rilievo n° 168<br />

Podere Poggio Bruchi<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo è <strong>di</strong> valore paesistico ed architettonico, però le pessime con<strong>di</strong>zioni, dovute principalmente<br />

all’abbandono, nelle quali versa rendono in<strong>di</strong>spensabile ed urgente un intervento <strong>di</strong> consolidamento e<br />

<strong>di</strong> recupero, tenendo in considerazione la presenza <strong>del</strong>l’affioramento roccioso. Si prevede perciò un’operazione<br />

complessiva <strong>di</strong> conservazione e tutela <strong>del</strong>l’ambito, estesa evidentemente anche agli spazi aperti; è<br />

comunque ammessa la pavimentazione <strong>del</strong>la corte, utilizzando però materiali tra<strong>di</strong>zionali quali la pietra<br />

o il cotto.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: demolizione senza ricostruzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’e<strong>di</strong>ficio 005 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003 e 004.


347<br />

Scheda normativa n° 244<br />

Scheda rilievo n° 171<br />

Podere Casetto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’impianto <strong>del</strong> podere, le con<strong>di</strong>zioni generali e soprattutto la sua posizione meritano un recupero che mantenga<br />

però fe<strong>del</strong>mente i rapporti volumetrici e le proporzioni <strong>dei</strong> <strong>di</strong>versi elementi. La riqualificazione dovrà<br />

interessare anche gli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza, attualmente in grave stato <strong>di</strong> abbandono, preservando i<br />

muri <strong>di</strong> sostegno ed i percorsi <strong>di</strong> accesso.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2, eliminando la superfetazione destinata a servizio igienico e ripristinando<br />

materiali originari per la canna fumaria;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 004 e 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche tipologiche, costruttive e <strong>di</strong> finiture<br />

<strong>del</strong> fabbricato principale.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


348<br />

Scheda normativa n° 245<br />

Scheda rilievo n° 123<br />

Podere Bracaletino<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il podere risulta totalmente recuperato e ben conservato e dunque se ne prevede il mantenimento nella<br />

consistenza e nelle con<strong>di</strong>zioni attuali. In particolare si prescrive <strong>di</strong> non alterare l’assetto degli spazi aperti<br />

<strong>del</strong>l’ambito nè nei materiali nè nella proporzione tra alberature, prato e cespugli: è infatti un’equilibrata<br />

composizione <strong>di</strong> tali elementi che valorizza il podere e la collocazione panoramica <strong>del</strong> luogo.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


349<br />

Scheda normativa n° 246<br />

Scheda rilievo n° 172<br />

Podere Bracaleto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’articolazione e la complessità <strong>del</strong>l’impianto rendono l’intervento sull’e<strong>di</strong>ficato realizzabile anche per fasi, in modo<br />

da completare il recupero <strong>del</strong>l’intero inse<strong>di</strong>amento.<br />

In generale, però, oltre ai materiali ed alle tecniche costruttive, non devono essere alterati alcuni caratteri salienti<br />

che restituiscono l’immagine e l’identità <strong>del</strong> luogo quali ad esempio la scarsità <strong>di</strong> aperture sul lato nord o i rapporti<br />

tra spazi completamente racchiusi, spazi semichiusi, spazi aperti circoscritti, spazi <strong>di</strong> filtro e spazi aperti. Per questo è<br />

vietato tamponare o introdurre serramenti a chiusura <strong>del</strong>le logge o <strong>del</strong>le parate.<br />

Per quanto riguarda gli spazi aperti, è sostanziale conservare tutti gli elementi che caratterizzano il podere nei<br />

materiali costitutivi, nelle proporzioni e nella sequenza. In particolare dovranno essere conservati integralmente:<br />

le pavimentazioni <strong>del</strong>le corti, <strong>del</strong>l’aia, <strong>del</strong>la strada e il lastricato in corrispondenza <strong>del</strong>l’ingresso a nord, il muro <strong>di</strong><br />

contenimento <strong>del</strong>la strada, i muri a secco <strong>dei</strong> terrazzamenti e le vasche; i muri <strong>di</strong> recinzione e gli archi, la tettoia<br />

con il pilastro circolare.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; il volume attualmente quasi in stato <strong>di</strong> rudere potrà essere recuperato nel<br />

rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche tipologiche, costruttive e <strong>di</strong> finiture <strong>del</strong> fabbricato originario; nel fronte nord dovrà<br />

essere ripristinato l’intonaco;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4, con sostituzione con materiali più consoni al contesto; è comunque necessario<br />

provvedere almeno alla schermatura con elementi vegetali autoctoni.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


350<br />

Scheda normativa n° 247<br />

Scheda rilievo n° 165<br />

Fattoria Bellaria<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il complesso ha ormai perso quasi completamente il carattere <strong>di</strong> podere rurale, pur possedendo ovviamente<br />

la funzione <strong>di</strong> azienda agricola. Per questo l’intervento <strong>di</strong> conservazione risulta appropriato soltanto<br />

per l’e<strong>di</strong>ficio principale e per il fienile. Per quanto riguarda gli annessi utilizzati come porcilaia, stalletti,<br />

magazzino e forno, si prevede la possibilità <strong>di</strong> una loro demolizione e ricostruzione, senza aumento <strong>di</strong> volume<br />

ma con eventuale adeguamento <strong>del</strong>l’altezza, in modo da rendere gli spazi maggiormente funzionali<br />

all’attività <strong>di</strong> allevamento e da riqualificare l’ambito, eliminando superfetazioni e strutture precarie.<br />

Il trattamento <strong>del</strong> suolo non potrà implicare un aumento notevole <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; qualora parte <strong>del</strong> fabbricato fosse destinata ad attività ricettiva <strong>di</strong> tipo<br />

agrituristico, dovranno essere sostituiti con materiali tra<strong>di</strong>zionali e più consoni la pavimentazione <strong>del</strong> terrazzo<br />

e gli elementi <strong>di</strong> protezione sul retro (tettoie in lamiera);<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>fici 003, 004, 005, 007 e 008: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4;<br />

e<strong>di</strong>fici 006 e 009: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


351<br />

Scheda normativa n° 248<br />

Scheda rilievo n° 200<br />

Podere La Fornace<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’impianto <strong>del</strong> podere e le singole caratteristiche degli elementi che lo compongono hanno subito mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

talmente rilevanti da rendere oggi sostanzialmente ingiustificato un intervento <strong>di</strong> conservazione; gli<br />

stessi manufatti non compromessi da successivi rimaneggiamenti e aggiunte non sono in grado <strong>di</strong> fornire più<br />

che una testimonianza debole <strong>del</strong>la situazione originaria. I futuri interventi dovranno comunque prevedere<br />

la sostituzione <strong>dei</strong> materiali estranei al contesto - tufo, marsigliesi - con quelli tra<strong>di</strong>zionali - laterizio, pietra,<br />

coppi e tegole -.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


352<br />

Scheda normativa n° 249<br />

Scheda rilievo n° 201<br />

Podere Alpaia<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo presenta elementi <strong>di</strong> interesse per l’impianto planivolumetrico e la posizione panoramica, ma<br />

è stato parzialmente alterato soprattutto per quanto riguarda gli e<strong>di</strong>fici secondari. Si prevede quin<strong>di</strong> un<br />

intervento che assicuri il consolidamento ed il riuso contemporaneo <strong>dei</strong> locali. Dovranno essere inoltre<br />

mantenuti i muri <strong>di</strong> sostegno ortogonali agli e<strong>di</strong>fici e quello ad andamento curvo che marca l’entrata <strong>del</strong><br />

podere.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3; non è ammesso il tamponamento <strong>del</strong>le campate fra i pilastri;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: demolizione senza ricostruzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 003 e 004 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 002.


353<br />

Scheda normativa n° 250<br />

Scheda rilievo n° 203<br />

Podere La Croce<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo presenta caratteri <strong>di</strong> interesse nell’impianto complessivo e in alcuni elementi ricorrenti nell’e<strong>di</strong>lizia<br />

rurale (come il fienile) oppure peculiari <strong>del</strong> luogo (la torre), anche se gli interventi realizzati nei decenni scorsi<br />

ne hanno alterato alcune parti in modo evidente. In sostanza si prevede la conservazione <strong>del</strong>l’ambito nella<br />

sua attuale consistenza, tutelando anche le strutture che organizzano lo spazio aperto, in particolare l’aia<br />

con i muri che la <strong>del</strong>imitano sostenendo il terreno.<br />

Il trattamento <strong>del</strong> suolo non potrà implicare un aumento notevole <strong>del</strong>le superfici impermeabilizzate.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001, 002, 003, 004 e 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 2.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


354<br />

Scheda normativa n° 251<br />

Scheda rilievo n° 204<br />

Nucleo Pievescola Osteria<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il complesso è interessante per il suo impianto e per alcuni elementi <strong>dei</strong> fabbricati, ma purtroppo profondamente<br />

alterato da molteplici interventi, soprattutto nella parte a nord. Si prevedono pertanto operazioni<br />

<strong>di</strong> mantenimento <strong>dei</strong> manufatti principali e <strong>di</strong> riqualificazione generale <strong>del</strong>l’ambito, in particolare sul retro,<br />

verso gli impianti sportivi ed il verde pubblico, con possibilità <strong>di</strong> sistemazioni <strong>del</strong> suolo che rendano meglio<br />

fruibile lo spazio aperto e più agevole l’accesso agli interni; per il nuovo fabbricato <strong>di</strong> servizio, realizzato con<br />

materiale prefabbricato, è ammessa la manutenzione.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, con tecnologie costruttive, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, mantenendo la loggia al primo piano;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, con possibilità <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione <strong>del</strong>la parte a valle in<br />

blocchi <strong>di</strong> tufoni con ampliamento pari al 30% <strong>del</strong>la superficie netta complessiva.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002 e 003 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 004.


355<br />

Scheda normativa n° 252<br />

Scheda rilievo n° 205<br />

Podere Casa Nuova<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per l’impianto inse<strong>di</strong>ativo e per la posizione ma è stato profondamente alterato<br />

da aggiunte e trasformazioni che hanno risparmiato solo alcuni elementi, per i quali si può ancora ragionevolmente<br />

prevedere un’operazione <strong>di</strong> conservazione. In generale si prevedono interventi <strong>di</strong> riqualificazione,<br />

soprattutto per quanto riguarda i manufatti destinati all’attività agricola o comunque <strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong><br />

conseguenza gli spazi <strong>di</strong> pertinenza, attualmente trascurati e scarsamente definiti, in modo da rendere più<br />

efficiente l’utilizzo degli spazi per le <strong>di</strong>verse attività; l’aia in cotto dovrà essere conservata mentre quella<br />

asfaltata potrà essere trattata con materiali <strong>di</strong>fferenti, purchè appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione rurale; per la<br />

tettoia ad ovest <strong>del</strong>la carraia sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione, mentre le altre baracche e strutture<br />

precarie dovranno essere rimosse.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con rifacimento <strong>del</strong>le canne fumarie in cemento con materiali e<br />

finiture tra<strong>di</strong>zionali e coerenti all’e<strong>di</strong>ficio;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali, con eliminazione<br />

<strong>del</strong>la tettoia sul lato nord;<br />

e<strong>di</strong>fici 003 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, con ampliamento <strong>di</strong> superficie coperta pari a quella <strong>del</strong>la tettoia sul<br />

retro, da realizzare eliminando la tettoia stessa e il piccolo volume giustapposto sul lato est; l’intervento<br />

dovrà portare ad un volume unico ed uniforme nei materiali e nella copertura;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; la muratura <strong>del</strong>la parte aggiunta in corrispondenza <strong>del</strong>l’angolo a sudovest<br />

potrà essere rifatta utilizzando materiali e tecnologie omogenei al manufatto originario; in ogni caso<br />

le opere non dovranno alterare la conformazione volumetrica ed i rapporti tra pieni e vuoti esistenti, che<br />

costituiscono i reali motivi <strong>di</strong> interesse <strong>del</strong> fabbricato;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


356<br />

Scheda normativa n° 253<br />

Scheda rilievo n° 209<br />

Podere Africo<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il podere ha subito nel tempo trasformazioni tali da alterare gravemente le sue caratteristiche originarie<br />

e da compromettere il suo valore storico o paesistico; l’impianto planimetrico ed altimetrico, tuttora<br />

riconoscibile, è comunque interessante per la <strong>di</strong>sposizione e la sequenza degli spazi aperti (percorsi <strong>di</strong><br />

accesso, slarghi, aia...) ma il nucleo necessita <strong>di</strong> una complessiva operazione <strong>di</strong> riqualificazione e <strong>di</strong><br />

“ripulitura”, sostituendo o eventualmente eliminando strutture precarie e fatiscenti, dando nuova <strong>di</strong>gnità<br />

anche agli spazi <strong>di</strong> lavoro.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2 con tecnologie costruttive, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali, estendendo il<br />

recupero anche al corpo annesso <strong>di</strong> un solo piano;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003, 005, 007, 008, 009 e 012: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2; i corpi aggiunti dovranno essere demoliti e potranno essere ricostruiti<br />

con tecnologie costruttive, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali con eventuale ampliamento pari al 15% <strong>del</strong>la<br />

superficie coperta esistente;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: demolizione con ricostruzione e possibilità <strong>di</strong> ampliamento pari al 30% <strong>del</strong>la superficie coperta<br />

esistente, con massimo due piani fuoriterra;<br />

e<strong>di</strong>fici 010 e 011: demolizione senza ricostruzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


357<br />

Scheda normativa n° 254<br />

Scheda rilievo n° 208<br />

Il Chiostro<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo, che ricade nel Sottosistema inse<strong>di</strong>ativo R3, ha subito nel tempo trasformazioni tali da alterare<br />

gravemente le sue caratteristiche originarie e da compromettere il suo valore storico o paesistico; il nucleo<br />

necessita, pertanto, <strong>di</strong> una complessiva riqualificazione, eliminando le strutture degradate e precarie ed<br />

adeguando alle esigenze contemporanee gli spazi esistenti. In particolare dovrà essere messo a punto un<br />

progetto <strong>di</strong> sistemazione degli spazi aperti, prevedendo il recupero <strong>del</strong>l’aia e <strong>dei</strong> muri a secco e sostituendo<br />

le ringhiere a <strong>del</strong>imitazione <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli con muri <strong>del</strong>lo stesso tipo. I vari interventi e gli spazi comuni dovranno<br />

avere un carattere omogeneo per quanto riguarda la scelta <strong>dei</strong> materiali e <strong>del</strong>le finiture che dovranno<br />

essere <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale. Potranno essere ripristinati i due accessi esistenti anche in funzione <strong>di</strong> una migliore<br />

accessibilità alle varie parti che compongono l’articolato complesso e<strong>di</strong>lizio.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, con ampliamento massimo <strong>di</strong> 30 mq. <strong>di</strong> Sn sul retro e mantenimento<br />

<strong>del</strong> numero <strong>di</strong> piani esistente; restauro <strong>del</strong>l’arco <strong>di</strong> collegamento con l’e<strong>di</strong>ficio 002;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003, 005 e 008: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3;<br />

e<strong>di</strong>fici 004 e 010: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3, con rimozione <strong>del</strong>le tettoie aggiunte;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 007 e 009: manutenzione con eventuale demolizione senza ricostruzione;<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto per ogni singolo e<strong>di</strong>ficio con contestuale progetto <strong>di</strong> sistemazione degli spazi aperti <strong>di</strong><br />

pertinenza.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


358<br />

Scheda normativa n° 255<br />

Scheda rilievo n° 206<br />

La Suvera<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, come è noto, è <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario valore architettonico, paesaggistico e storico, e quin<strong>di</strong> deve<br />

essere conservato integralmente nelle parti corrispondenti in sostanza alla villa, con il parco ed il giar<strong>di</strong>no,<br />

alle scuderie, alla cappella, alla foresteria, alla casa <strong>del</strong> custode e alla fattoria; la destinazione d’uso è<br />

confermata per attività turistica ricettiva.<br />

Le aree occupate da manufatti connessi all’attività agricola ed i fabbricati stessi invece non sono all’altezza<br />

<strong>del</strong>la <strong>di</strong>gnità <strong>del</strong> luogo e pertanto necessitano <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> riqualificazione; ciò risulta particolarmente<br />

evidente per l’aggregato a nord-ovest, esito <strong>di</strong> opere e<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong> scadente fattura stratificate nel tempo,<br />

<strong>del</strong> quale solo la regola inse<strong>di</strong>ativa generale resta ancora efficace; quest’area sarà quin<strong>di</strong> oggetto <strong>di</strong><br />

trasformazione anche in concomitanza <strong>del</strong>la costruzione <strong>di</strong> una nuova strada <strong>di</strong> interesse locale che dovrà<br />

impe<strong>di</strong>re l’attraversamento improprio <strong>del</strong>l’ambito (il tracciato riprende in buona parte quello <strong>del</strong> viottolo a<br />

ovest <strong>del</strong> parco, in basso); la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la viabilità consentirà inoltre <strong>di</strong> dare una migliore conformazione<br />

allo spazio davanti all’ingresso alla villa, con il prolungamento <strong>del</strong>la terrazza <strong>del</strong> ristorante fino alla reception<br />

(un accesso secondario, per le merci, sarà mantenuto fino alla seconda terrazza <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 013) e la<br />

realizzazione <strong>di</strong> un volume <strong>di</strong> superficie netta non superiore a 25 mq. (una sorta <strong>di</strong> chiosco per la ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>dei</strong> prodotti <strong>del</strong>l’azienda).<br />

Una seconda area <strong>di</strong> riqualificazione riguarda l’e<strong>di</strong>ficio 017 ed il suo intorno, fino al viale <strong>di</strong> cipressi (da<br />

tutelare accuratamente); l’obiettivo fondamentale è la realizzazione <strong>di</strong> spazi adeguati alla conservazione<br />

<strong>del</strong>l’archivio storico <strong>del</strong>la Suvera, recuperando allo scopo locali attualmente quasi o totalmente in <strong>di</strong>suso.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro, esteso al parco ed al giar<strong>di</strong>no;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;


359<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 005, 006 e 007: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 008: demolizione con ricostruzione <strong>di</strong> un nuovo volume da <strong>di</strong>sporre secondo gli schemi allegati, in<br />

rapporto alla realizzazione <strong>del</strong>la variante alla viabilità; l’e<strong>di</strong>ficio, ad un solo livello, avrà Sn non superiore a<br />

350 mq.; l’intervento dovrà essere congruente alla conformazione attuale <strong>dei</strong> terrazzamenti;<br />

e<strong>di</strong>fici 009, 010, 011, 012: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4; sono ammesse quin<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione<br />

totali o parziali, accorpamento <strong>del</strong>le superfici e <strong>dei</strong> volumi e mo<strong>di</strong>fiche nella <strong>di</strong>sposizione, secondo gli<br />

schemi allegati, in rapporto alla realizzazione <strong>del</strong>la variante alla viabilità;<br />

e<strong>di</strong>ficio 013: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 014: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 015 e 016: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2, con contestuale demolizione <strong>dei</strong> capanni in legno e lamiera;<br />

e<strong>di</strong>ficio 017: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, secondo gli schemi qui inclusi, con contestuale demolizione <strong>del</strong>la<br />

capanna a margine <strong>del</strong>la strada; l’ampliamento <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio al piano terra consisterà nella sostituzione con<br />

volumi chiusi <strong>del</strong>le attuali tettoie <strong>di</strong> collegamento tra i due annessi separati e nel prolungamento <strong>del</strong>l’ala


360<br />

e<strong>di</strong>ficio 017 e<strong>di</strong>ficio 007 e<strong>di</strong>ficio 001<br />

nuovi<br />

e<strong>di</strong>fici<br />

profilo <strong>del</strong>la nuova strada<br />

sud verso il viale <strong>dei</strong> cipressi, dando luogo ad una Sn totale massima <strong>di</strong> 300 mq.; al piano interrato<br />

l’intervento consisterà nel recupero <strong>dei</strong> locali <strong>del</strong>la cisterna esistenti (<strong>di</strong> superficie pari a circa 160 mq.),<br />

rimo<strong>del</strong>lando in parte i terrazzamenti esistenti in modo tale che il lato sud sia aperto e <strong>di</strong>rettamente<br />

accessibile dall’esterno, con un fronte affacciato su una piccola corte eventualmente pavimentata; sugli<br />

altri due lati <strong>del</strong>la corte potranno essere ricavati altri modesti locali <strong>di</strong> supporto quali un appartamento per<br />

ospiti <strong>del</strong>l’archivio e un magazzino (superficie netta massima <strong>di</strong> 50 mq.); vista l’altezza notevole <strong>dei</strong> locali<br />

interrati, è consentita la realizzazione <strong>di</strong> un soppalco. Entro il muro in pietra curvo a ovest sarà ricavata la<br />

scala <strong>di</strong> collegamento tra i due livelli.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità; intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima per<br />

la parte <strong>di</strong> trasformazione che comprende la nuova strada, le sostituzioni e<strong>di</strong>lizie (008, 009, 010, 011, 012)<br />

e la riqualificazione (015, 016, 017).<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004, 005, 006, 007, 013, 014, 015 e 016 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici 008, 009, 010, 011, 012 e 017 e per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova realizzazione.


361<br />

Scheda normativa n° 256<br />

Scheda rilievo n° 207<br />

Podere Palazzetto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione ed il carattere <strong>del</strong> luogo nonchè per l’impianto planivolumetrico.<br />

Purtroppo molti <strong>dei</strong> manufatti esistenti sono gravemente degradati oppure sono costituiti da materiali scadenti<br />

e precari e si prevede quin<strong>di</strong> da una parte l’attuazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> recupero<br />

per gli elementi significativi, dall’altra la riqualificazione <strong>del</strong>l’area in prossimità <strong>del</strong>l’aia. Gli spazi aperti<br />

dovranno essere mantenuti nello stato attuale, senza consistenti aumenti <strong>del</strong>la superficie impermeabilizzata<br />

e senza introduzione <strong>di</strong> elementi estranei.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>fici 004 e 005: demolizione con ricostruzione seguendo il principio inse<strong>di</strong>ativo implicito, cioè la <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>dei</strong> corpi <strong>di</strong> fabbrica lungo i bor<strong>di</strong> <strong>del</strong>l’aia, con un livello alla quota <strong>del</strong>l’aia stessa ed un livello sottostante,<br />

eventualmente seminterrato; i nuovi volumi, <strong>di</strong> forma il più semplice possibile, non potranno avere profon<strong>di</strong>tà<br />

maggiore <strong>di</strong> quella <strong>del</strong>la porcilaia - per consentire la permanenza <strong>del</strong> percorso esterno - e dovranno<br />

essere realizzati con tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali; le quantità ammesse non potranno superare<br />

quelle esistenti; l’intervento sarà comunque vincolato al recupero complessivo <strong>del</strong>l’ambito ed alla rimozione<br />

<strong>di</strong> tutte le baracche e strutture precarie.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


362<br />

Scheda normativa n° 257<br />

Scheda rilievo n° 211<br />

Castellaccio<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> eccezionale bellezza per la collocazione paesaggistica, per l’impianto inse<strong>di</strong>ativo e per la rara<br />

qualità <strong>di</strong> fattura <strong>dei</strong> manufatti, ancora apprezzabile ed evidente nonostante il degrado e l’abbandono,<br />

che danno al luogo nel suo insieme un gran<strong>di</strong>ssimo fascino non intaccato dallo stato <strong>di</strong> rudere <strong>di</strong> molte<br />

strutture. L’inse<strong>di</strong>amento dunque merita <strong>di</strong> essere tutelato e non può essere lasciato cadere in completa<br />

rovina, anche se non è facile immaginarne un uso contemporaneo, se non forse proprio quello <strong>di</strong> memoria<br />

<strong>di</strong> se stesso. La <strong>del</strong>icatezza e l’importanza <strong>del</strong> tema rendono in<strong>di</strong>spensabile l’elaborazione quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un piano<br />

<strong>di</strong> dettaglio specifico che sviluppi approfon<strong>di</strong>tamente analisi e ricerche in modo da valutare adeguatamente<br />

vincoli ed opportunità; uno degli aspetti che andranno stu<strong>di</strong>ati in particolare sarà quello <strong>del</strong>l’accesso<br />

al sito, oggi raggiungibile esclusivamente a pie<strong>di</strong> attraverso il bosco, anche perchè il suo “isolamento” è<br />

elemento costitutivo <strong>del</strong>la sua identità ed attrattività.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: restauro.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


363<br />

Scheda normativa n° 258<br />

Scheda rilievo n° 210<br />

Podere Coti<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il nucleo presenta elementi <strong>di</strong> interesse per l’impianto planivolumetrico, la buona qualità <strong>del</strong>le strutture<br />

e <strong>del</strong>le finiture e la posizione panoramica; sostanzialmente si è mantenuto intatto e quin<strong>di</strong> si prevedono<br />

esclusivamente interventi <strong>di</strong> conservazione; questi dovranno comprendere anche gli spazi aperti ed in<br />

particolare l’aia e la corte lastricata.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: conservazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: demolizione senza ricostruzione.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto con attestazione <strong>di</strong> conformità.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


364<br />

Scheda normativa n° 259<br />

Scheda rilievo n° 250<br />

Gallena<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è splen<strong>di</strong>do per la collocazione paesaggistica e per l’intrinseco legame <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento con<br />

la conformazione naturale <strong>del</strong> terreno e con il rimo<strong>del</strong>lamento costruito dai muri <strong>di</strong> sostegno e dai terrazzamenti.<br />

Si prevedono pertanto interventi <strong>di</strong> conservazione - anche nel caso <strong>di</strong> un’eventuale cambio <strong>di</strong><br />

destinazione d’uso compatibile - con l’obiettivo <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong>l’intero nucleo, comprendendo appunto<br />

anche gli spazi aperti con gli elementi che li compongono (muri, scale, filari...).<br />

e<strong>di</strong>fici 001, 007, 008, 010 e 013: restauro;<br />

e<strong>di</strong>fici 002, 003, 004, 006, 009, 011, 012 e 014: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con eliminazione <strong>del</strong>le superfetazioni.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

piano <strong>di</strong> recupero.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 2.


365<br />

Scheda normativa n° 260<br />

Scheda rilievo n° 252<br />

Podere Monterotondo<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è <strong>di</strong> grande interesse per la posizione panoramica e per l’impianto planivolumetrico connotato<br />

non solo da volumi <strong>di</strong> modesta profon<strong>di</strong>tà allungati in cima al crinale o quasi appoggiati sul pen<strong>di</strong>o ma<br />

anche dalla elaborata sistemazione <strong>dei</strong> terrazzamenti in pietra con muri e scalette e <strong>dei</strong> gradoni erbosi. Le<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento sono tali da richiedere un sollecito intervento <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong> recupero<br />

complessivo, da inquadrare in un progetto unitario <strong>di</strong> dettaglio.<br />

Si prevede che la nuova destinazione d’uso sia per attività turistica ricettiva. Tema fondamentale <strong>del</strong><br />

progetto sarà, in questo senso, il trattamento degli spazi aperti, evitando l’introduzione <strong>di</strong> cospicue superfici<br />

impermeabilizzate e soprattutto <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale, vegetali e non; non dovrà essere<br />

contraddetta la attuale caratteristica scarsità <strong>di</strong> alberature - e totale assenza <strong>di</strong> semprever<strong>di</strong> -; dovranno in<br />

ogni caso essere salvaguardati muri, scalette, l’aia ed i resti <strong>del</strong>la concimaia esistenti.<br />

E’ ammessa comunque la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta, purchè ciò non comporti forti rimo<strong>del</strong>lamenti<br />

<strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o, e <strong>di</strong> pergolati in struttura leggera <strong>di</strong> legno o <strong>di</strong> metallo.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, con demolizione <strong>del</strong>le superfetazioni; la parte <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio con le<br />

finestrelle pentagonali nel prospetto sud-ovest potrà essere sopraelevata in modo da ottenere un’altezza<br />

adeguata al primo piano, il cornicione e la gronda dovranno comunque essere ripristinati;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: restauro per il fienile, all’estremità est; conservazione <strong>di</strong> tipo 2 per gli altri corpi <strong>di</strong> fabbrica,<br />

ripristinando le coperture con struttura in legno e manto in coppi e tegole e rimuovendo i manufatti in<br />

materiali provvisori e precari ora presenti <strong>di</strong>sposti tra il fienile e gli stalletti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1, mantenendo inalterati i prospetti.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici e per la piscina.


366<br />

Scheda normativa n° 261<br />

Scheda rilievo n° 255<br />

Podere Scopeto<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e la collocazione paesaggistica e per le caratteristiche<br />

e la <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficato, anche in relazione alla conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno. L’inse<strong>di</strong>amento<br />

necessita un intervento <strong>di</strong> recupero complessivo per il quale si prevedono operazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>screta<br />

entità, da inquadrare in un progetto unitario <strong>di</strong> dettaglio.<br />

Si prevede che la nuova destinazione d’uso sia per attività turistica ricettiva. Tema fondamentale <strong>del</strong><br />

progetto sarà, in questo senso, la risistemazione degli spazi aperti, limitando le superfici impermeabilizzate e<br />

soprattutto evitando l’introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale, vegetali e non.<br />

E’ ammessa comunque la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta, purchè ciò non comporti forti rimo<strong>del</strong>lamenti<br />

<strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o, e <strong>di</strong> pergolati in struttura leggera <strong>di</strong> legno o <strong>di</strong> metallo.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1; dovrà essere accuratamente mantenuto il portico a monte mentre<br />

potranno essere rifatte le scale;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1; è consentito l’eventuale adeguamento <strong>del</strong>la altezza alle normative<br />

vigenti e la realizzazione <strong>di</strong> un porticato con l’ingombro <strong>del</strong>l’attuale recinto, prolungando le falde <strong>del</strong> tetto<br />

<strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2; non è consentita la chiusura sui lati, nemmeno in modo temporaneo;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1, mantenendo gli stipiti e le architravi in pietra; la carraia potrà essere<br />

chiusa da serramenti purchè molto arretrati rispetto alla facciata.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


367<br />

Scheda normativa n° 262<br />

Scheda rilievo n° 256<br />

Podere Salvi<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e la collocazione paesaggistica e per l’impianto<br />

planivolumetrico, anche in riferimento alla sistemazione <strong>del</strong> suolo e alla vegetazione. L’inse<strong>di</strong>amento necessita<br />

un intervento <strong>di</strong> recupero per il quale non si prevedono comunque operazioni <strong>di</strong> entità rilevante, da<br />

inquadrare comunque in un progetto unitario <strong>di</strong> dettaglio.<br />

Si prevede che la nuova destinazione d’uso sia per attività turistica ricettiva.<br />

Nella sistemazione degli spazi aperti si dovranno limitare al massimo le superfici impermeabilizzate, tutelando<br />

invece le pavimentazioni esistenti, e soprattutto si dovrà evitare l’introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al<br />

contesto rurale, salvaguardando le alberature antiche presenti.<br />

E’ ammessa la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta, purchè ciò non comporti forti rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong><br />

pen<strong>di</strong>o, e <strong>di</strong> pergolati in struttura leggera <strong>di</strong> legno o <strong>di</strong> metallo.<br />

L’area <strong>di</strong> parcheggio - a raso - sarà in<strong>di</strong>viduata nella zona d’ingresso, all’ombra <strong>del</strong>le piante esistenti.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1; dovrà essere accuratamente mantenuto il portico pavimentato in<br />

cotto; è ammesso il ripristino <strong>del</strong>l’intonaco;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1; è ammesso il ripristino <strong>del</strong>l’intonaco;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1; è ammesso il ripristino <strong>del</strong>l’intonaco;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1; è ammessa la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le aperture <strong>del</strong> fienile.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici.


368<br />

Scheda normativa n° 263<br />

Scheda rilievo n° 257<br />

Podere S. Vittoria<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

S. Vittoria si presenta con un carattere <strong>di</strong> forte unitarietà tale da richiedere un intervento <strong>di</strong> conservazione<br />

per così <strong>di</strong>re integrale, cioè estesa a tutti i dettagli e le caratteristiche <strong>dei</strong> manufatti; questi non sono <strong>di</strong><br />

epoca antica nè possiedono qualità architettoniche eccezionali, ma nell’insieme formano un complesso<br />

equilibrato ed omogeneo, che a suo modo si <strong>di</strong>stingue nel “panorama” <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>lizia rurale <strong>di</strong> <strong>Casole</strong>.<br />

Nonostante lo stato <strong>di</strong> degrado <strong>dei</strong> manufatti, dovuto più alla mancanza <strong>di</strong> manutenzione che alla<br />

scarsa qualità <strong>del</strong>le costruzioni, gli e<strong>di</strong>fici si can<strong>di</strong>dano ad un recupero contemporaneo, presumibilmente<br />

per residenza non legata all’attività agricola ed in particolare per attività turistica ricettiva; i caratteri<br />

<strong>di</strong>mensionali e volumetrici degli spazi sono rilevanti ed anche le aperture, probabilmente per l’origine<br />

relativamente recente <strong>del</strong> podere, sono tali da garantire buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> abitabilità; la tipologia può<br />

sicuramente essere compatibile con le nuove funzioni.<br />

Il trattamento <strong>del</strong> suolo dovrà restare prevalentemente non impermeabilizzato; potranno invece rendersi<br />

in<strong>di</strong>spensabili opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong> livellamento degli spazi <strong>di</strong> accesso carrabili e pedonali in seguito<br />

alla ripulitura <strong>del</strong>la vegetazione infestante.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 con ripristino <strong>del</strong>le aperture ad arco tamponate;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto sottoposto ad autorizzazione.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1.


369<br />

Scheda normativa n° 264<br />

Scheda rilievo n° 258<br />

Podere Masce<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito è interessante per la posizione panoramica e per l’impianto planivolumetrico. Si prevede il completamento<br />

<strong>del</strong> recupero <strong>del</strong> nucleo con destinazione d’uso per attività turistica ricettiva, da inquadrare in<br />

un progetto unitario <strong>di</strong> dettaglio. Tema fondamentale <strong>del</strong> progetto sarà, in questo senso, la risistemazione<br />

degli spazi aperti, limitando le superfici impermeabilizzate e soprattutto evitando l’introduzione <strong>di</strong> elementi<br />

estranei al contesto rurale, vegetali e non; dovranno comunque essere mantenuti i muretti <strong>di</strong> sostegno<br />

e l’aia. E’ ammessa inoltre la realizzazione <strong>di</strong> una piscina scoperta, purchè ciò non comporti forti rimo<strong>del</strong>lamenti<br />

<strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o, e <strong>di</strong> pergolati in struttura leggera <strong>di</strong> legno o <strong>di</strong> metallo. L’area per il parcheggio dovrà<br />

essere localizzata in prossimità <strong>del</strong>la strada ed adeguatamente piantumata.<br />

e<strong>di</strong>fici 001 e 004: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1;<br />

e<strong>di</strong>ficio 002: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1; non è consentita la chiusura <strong>del</strong>la carraia; è ammessa la realizzazione<br />

<strong>di</strong> un ampliamento pari al 50% <strong>del</strong>la superficie coperta esistente, allineato al volume esistente lungo la<br />

strada, impiegando tecnologie, materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e omogenee al complesso;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1; non è consentita la chiusura <strong>del</strong>la carraia.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per gli e<strong>di</strong>fici e la piscina.


370<br />

Scheda normativa n° 265<br />

Scheda rilievo n° 259<br />

Podere Il Poderaccio<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

L’ambito, che ricade nel Sottosistema V1, è molto interessante per la posizione panoramica e paesaggistica<br />

e per l’impianto planivolumetrico, soprattutto considerando la sapiente collocazione <strong>dei</strong> fabbricati e degli<br />

altri elementi lungo il pen<strong>di</strong>o. L’inse<strong>di</strong>amento merita dunque un intervento <strong>di</strong> recupero per il quale non si<br />

prevedono comunque operazioni <strong>di</strong> entità rilevante, da inquadrare però in un progetto unitario <strong>di</strong> dettaglio.<br />

Nella sistemazione degli spazi aperti si dovranno limitare al massimo le superfici impermeabilizzate, tutelando<br />

l’aia esistente, e soprattutto si dovrà evitare l’introduzione <strong>di</strong> elementi estranei al contesto rurale, salvaguardando<br />

le alberature presenti; dovranno inoltre essere mantenuti i muri <strong>di</strong> sostegno. E’ ammessa la realizzazione<br />

<strong>di</strong> una piscina scoperta, purchè ciò non comporti forti rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o, e <strong>di</strong> pergolati in<br />

struttura leggera <strong>di</strong> legno o <strong>di</strong> metallo. Un’eventuale area <strong>di</strong> parcheggio - a raso - sarà in<strong>di</strong>viduata lungo la<br />

strada che attraversa l’ambito.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: conservazione <strong>di</strong> tipo 2; la doppia parata non potrà essere chiusa; è ammesso il ripristino <strong>del</strong>l’intonaco;<br />

e<strong>di</strong>fici 002 e 003: conservazione <strong>di</strong> tipo 2;<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: conservazione <strong>di</strong> tipo 1 per il gozzo; rimozione <strong>dei</strong> silos;<br />

e<strong>di</strong>ficio 005: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5, da realizzare allungando il corpo <strong>di</strong> fabbrica esistente lateralmente;<br />

sono consentiti l’adeguamento <strong>del</strong>l’altezza alle normative vigenti, la realizzazione <strong>di</strong> nuove aperture <strong>di</strong><br />

forma e proporzioni tra<strong>di</strong>zionali e la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le aperture sul fronte sud in modo da ottenere un vero e<br />

proprio portico, che non potrà in nessun caso essere chiuso;<br />

e<strong>di</strong>ficio 006: conservazione <strong>di</strong> tipo 1.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto, previo progetto unitario <strong>di</strong> massima.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per gli e<strong>di</strong>fici 001, 002, 003, 004 e 006 e per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 005 e per la piscina.


371<br />

Scheda normativa n° 266<br />

Podere San Giovanni<br />

Scheda rilievo n° 281<br />

003<br />

Tipi <strong>di</strong> intervento e prescrizioni particolari:<br />

Il complesso è interessante soprattutto per la sua collocazione paesaggistica. L’e<strong>di</strong>ficio principale esistente<br />

non ha caratteristiche qualitative, tipologiche e costruttive <strong>di</strong> particolare valore e, nel tempo, ha subito<br />

interventi che ne hanno alterato la struttura originaria. Nell’area è presente un altro volume in muratura un<br />

tempo a<strong>di</strong>bito a castri e forno.<br />

L’area, attualmente, si trova in uno stato <strong>di</strong> notevole degrado paesistico dovuto alla presenza <strong>di</strong> annessi <strong>di</strong><br />

tipo precario sorti nel corso degli anni e utilizzati come locali per il ricovero attrezzi, deposito e magazzino.<br />

Considerata la notevole posizione paesaggistica e la naturale morfologia <strong>del</strong> terreno intorno ai fabbricati si<br />

propone una riqualificazione generale <strong>del</strong>l’area.<br />

Si prevede:<br />

- la ristrutturazione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio principale (001) al fine <strong>di</strong> adeguarlo alle o<strong>di</strong>erne esigenze abitative;<br />

- la demolizione degli annessi <strong>di</strong> tipo precario presenti (002), privilegiando al loro posto la realizzazione,<br />

all’interno <strong>del</strong> lotto <strong>di</strong> pertinenza, <strong>di</strong> una superficie complessiva a servizio <strong>del</strong>la residenza pari a mq. 180 da<br />

<strong>di</strong>stribuire tra gli e<strong>di</strong>fici 003 e 004;<br />

- la sostituzione e<strong>di</strong>lizia <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio in muratura (004) a<strong>di</strong>bito a ex castri e forno.<br />

E’ consentita la realizzazione <strong>di</strong> una piscina.<br />

e<strong>di</strong>ficio 001: riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4;<br />

e<strong>di</strong>fici 002: demolizione <strong>di</strong> tutti gli annessi precari esistenti;<br />

e<strong>di</strong>ficio 003: realizzazione <strong>di</strong> un nuovo volume seminterrato a servizio <strong>del</strong>la residenza, ubicato nel resede <strong>di</strong><br />

pertinenza e con accesso dalla strada esistente posta a valle <strong>del</strong> complesso, per una superficie complessiva<br />

(Sn+Sa) pari a mq. 120;


372<br />

e<strong>di</strong>ficio 004: sostituzione e<strong>di</strong>lizia nell’ambito <strong>del</strong> resede <strong>di</strong> pertinenza. La superficie complessiva (Sn+Sa) da<br />

ricostruire potrà essere al massimo pari a mq. 60 e <strong>di</strong>stribuita su un solo livello.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto per l’ e<strong>di</strong>ficio 001; intervento <strong>di</strong>retto previo progetto unitario per gli e<strong>di</strong>fici 002, 003 e 004<br />

esteso a tutta l’area <strong>di</strong> pertinenza.<br />

Fattibilità geologica:<br />

classe 1 per l’area <strong>di</strong> pertinenza;<br />

classe 2 per l’e<strong>di</strong>ficio 001;<br />

classe 3 per gli e<strong>di</strong>fici 003 e 004.


373<br />

TITOLO X - INTERVENTI STRATEGICI DI RECUPERO E/O TRASFORMAZIONE<br />

CAPO I - PRESCRIZIONI GENERALI<br />

Art. 119 - In<strong>di</strong>rizzi per il Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento - stralciato -<br />

Art. 119bis - Attuazione <strong>di</strong> specifiche aree comprese negli Schemi Direttori<br />

1. Quando specificamente in<strong>di</strong>cato nelle presenti Norme Tecniche d’Attuazione, gli interventi compresi<br />

negli Schemi Direttori, come specificato all’art.70 <strong>del</strong> Piano Strutturale, possono essere attuati per intervento<br />

<strong>di</strong>retto o subor<strong>di</strong>nati a Piano attuativo.


374<br />

CAPO II - SCHEMA DIRETTORE SD1<br />

Art. 120 - <strong>Casole</strong> il versante est<br />

1. Raccoglie le aree il cui riassetto rende possibile la riqualificazione <strong>del</strong> versante est <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa, attraverso<br />

la conferma ed il potenziamento <strong>del</strong> suo carattere prevalentemente residenziale. La conferma e<br />

l’incremento <strong>di</strong> funzioni turistico-ricettive contribuiscono al consolidamento ed al rafforzamento <strong>del</strong>l’identità<br />

urbana <strong>del</strong> luogo.<br />

2. Lo schema <strong>di</strong>rettore SD1 comprende otto Unità Minime <strong>di</strong> Intervento.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento residenziale massimo (Superficie netta - Sn) relativamente alle singole UMI interne allo<br />

Schema Direttore SD1 “<strong>Casole</strong> il versante est” è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento residenziale”<br />

UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato A presenti N.T.A.).<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento turistico-ricettivo massimo (posti letto) relativamente alle singole UMI interne allo<br />

Schema Direttore SD1 “<strong>Casole</strong> il versante est” è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento turisticoricettivo”<br />

UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato B presenti N.T.A.).


375<br />

Art. 121 - UMI S.D. 1A<br />

superficie territoriale mq. 29.908<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

2.500 2.500<br />

totale<br />

(mq.)<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 8.836 8.836<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

756 756 parcheggi<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

In<strong>di</strong>rizzi per il Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento:<br />

Il nuovo inse<strong>di</strong>amento residenziale a nord <strong>del</strong>la Corsina pone i temi <strong>del</strong>la ridefinizione <strong>del</strong> margine tra urbano<br />

ed extraurbano e quello <strong>del</strong> completamento <strong>del</strong>la maglia <strong>di</strong> spazi aperti <strong>di</strong> interesse collettivo introdotti<br />

attraverso i recenti progetti per il versante rivolto verso il centro antico <strong>di</strong> <strong>Casole</strong>.<br />

Rispetto al principio inse<strong>di</strong>ativo proposto finora nella zona, nella nuova espansione la rete <strong>del</strong>le strade<br />

carrabili dovrà essere ridotta al minimo in modo tale che ciascun e<strong>di</strong>ficio sia raggiungibile agevolmente<br />

in auto da un lato ma dall’altro sia in <strong>di</strong>retto contatto con gli spazi aperti ver<strong>di</strong>, prima privati e poi<br />

collettivi. Quasi tutte le strade <strong>di</strong> servizio all’inse<strong>di</strong>amento si dovranno configurare semplicemente come<br />

adeguamento <strong>di</strong> tracciati già esistenti; la conseguente necessità <strong>di</strong> allargamento <strong>del</strong>la sezione potrà<br />

implicare <strong>del</strong>le modeste opere <strong>di</strong> rimo<strong>del</strong>lamento <strong>del</strong> terreno con eventuale realizzazione <strong>di</strong> muri <strong>di</strong><br />

contenimento anche coincidenti con elementi costitutivi degli e<strong>di</strong>fici stessi.<br />

Le nuove abitazioni saranno e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> massimo due piani con rapporto <strong>di</strong> copertura inferiore al 30%, dunque<br />

a bassa densità, con tipi e<strong>di</strong>lizi mono oppure plurifamilari (fino ad un massimo <strong>di</strong> quattro alloggi), ad<br />

eccezione <strong>del</strong> lotto nella parte più orientale dove, in continuità con le case <strong>di</strong> via Belvedere, potrà essere<br />

previsto un e<strong>di</strong>ficio in linea oppure a schiera. Le tipologie e<strong>di</strong>lizie dovranno essere progettate rispetto alla<br />

conformazione <strong>del</strong> suolo, in modo da ricavare spazi accessori seminterrati e da facilitare ad esempio<br />

l’accesso alle autorimesse, limitando l’impiego <strong>di</strong> lunghe rampe carrabili esterne.<br />

Insieme all’intervento <strong>di</strong> espansione residenziale dovranno essere realizzate le sistemazioni degli spazi ver<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> uso pubblico. A nord, sul poggio, gli spazi ver<strong>di</strong> dovranno essere trattati in modo naturalistico e dunque<br />

attrezzati in maniera minimale.


376<br />

Art. 122 - UMI S.D. 1B<br />

superficie territoriale mq. 107.275<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

T/R<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

4.000 4.000<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

50 posti letto Tr<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Obiettivo <strong>del</strong> progetto è il recupero e la riqualificazione <strong>di</strong> un’area <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione piuttosto considerevole<br />

<strong>di</strong>smessa dall’attività <strong>di</strong> cava che l’ha fortemente caratterizzata e mo<strong>del</strong>lata; la ritrazione funzionale ha<br />

lasciato il luogo in uno stato <strong>di</strong> notevole degrado urbanistico, paesistico e ambientale.<br />

All’interno <strong>del</strong>l’area è presente l’ex fornace, ormai fatiscente e in avanzato stato <strong>di</strong> degrado. L’intervento è<br />

finalizzato al recupero e ripristino ambientale <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong>la ex cava con funzioni turistico-ricettive (ai sensi<br />

<strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione) per un totale massimo <strong>di</strong> 50 posti letto e<br />

<strong>dei</strong> relativi servizi <strong>di</strong> supporto. Sono, inoltre, ammesse le destinazioni coerenti con il Sottosistema <strong>di</strong> appartenenza<br />

ad esclusione <strong>del</strong>la residenza.<br />

L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

esteso a tutta la UMI SD 1B come perimetrata sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento”.<br />

Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

Il progetto dovrà essere supportato da “piano industriale” che renda conto <strong>del</strong>l’efficacia <strong>di</strong> lungo periodo<br />

degli interventi proposti sia per gli effetti innovativi sia rispetto alla loro congruità economica, sociale e<br />

occupazionale.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

In considerazione <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatiscenza e <strong>di</strong> degrado, il progetto potrà prevedere la completa demolizione<br />

<strong>dei</strong> manufatti presenti con interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione per una Superficie netta (Sn) massima<br />

<strong>di</strong> mq. 4.000. I nuovi manufatti dovranno essere <strong>di</strong>sposti nella zona attualmente occupata dalla vecchia<br />

fornace e comunque nelle aree a ridosso <strong>del</strong>l’attuale se<strong>di</strong>me.<br />

Il progetto dovrà essere connotato <strong>del</strong>la massima attenzione all’inserimento paesaggistico, alle sistemazione<br />

esterne e al trattamento <strong>di</strong> suolo, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno nel rispetto <strong>del</strong>la morfologia<br />

esistente e evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong> terra e che ne possano


377<br />

alterare la conformazione attuale.<br />

L’accesso carrabile avverrà utilizzando le strade esistenti, opportunamente risistemate e adeguate;<br />

dovranno essere in<strong>di</strong>viduati percorsi pedonali <strong>di</strong> collegamento con il centro <strong>del</strong>la frazione e con le attrezzature<br />

sportive.<br />

Le aree <strong>di</strong> parcheggio dovranno essere localizzate lungo il margine <strong>del</strong>la Strada Provinciale, verso la cava,<br />

con parti alberate, sfruttando il <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> quota tra il piano stradale e quello <strong>di</strong> campagna è ammessa la<br />

realizzazione <strong>di</strong> un quota <strong>di</strong> parcheggi coperti con accesso <strong>di</strong>retto dalla strada.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato B presenti N.T.A.).


378<br />

Art. 123 - UMI S.D. 1C<br />

superficie territoriale mq. 7.486<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

T<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

1.000 1.000<br />

40<br />

totale<br />

(mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

posti letto Tr<br />

251 251 parcheggi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Obiettivo <strong>del</strong>l’intervento è la riqualificazione <strong>del</strong>la zona <strong>del</strong> Merlo, a<strong>di</strong>acente all’area <strong>del</strong>la ex cava <strong>di</strong><br />

Liggiano. Ciò comporta la sistemazione <strong>del</strong> bordo ovest <strong>del</strong>la strada principale <strong>del</strong> centro abitato con<br />

inserimento <strong>di</strong> nuove funzioni turistico ricettive <strong>di</strong> tipo alberghiero (albergo/RTA ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e<br />

s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento d’attuazione) per un totale massimo <strong>di</strong> 40 posti letto e <strong>dei</strong> relativi servizi <strong>di</strong><br />

supporto. Sono, inoltre, ammesse le destinazioni coerenti con il Sottosistema <strong>di</strong> appartenenza ad esclusone<br />

<strong>del</strong>la residenza.<br />

L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

esteso a tutta la UMI SD1C come in<strong>di</strong>viduata sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento”. Viene<br />

assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong> patrimonio<br />

paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

Il progetto dovrà essere supportato da “piano industriale” che renda conto <strong>del</strong>l’efficacia <strong>di</strong> lungo periodo<br />

degli interventi proposti sia per gli effetti innovativi sia rispetto alla loro congruità economica, sociale e<br />

occupazionale.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

In questo caso il progetto dovrà sviluppare una attrezzatura turistico-ricettiva <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni contenute (comprensiva<br />

<strong>di</strong> ristorante e strutture <strong>di</strong> supporto): oltre al recupero degli e<strong>di</strong>fici esistenti si prevede una nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> Sn massima pari a mq. 1.000. Nella realizzazione <strong>del</strong> nuovo volume si dovrà contestualmente<br />

prevedere comunque l’eliminazione <strong>di</strong> tutte le strutture precarie e degradate oggi situate sul retro <strong>del</strong>la<br />

cortina e<strong>di</strong>ficata. Il Piano <strong>di</strong> Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche e paesaggistiche,<br />

dovrà in<strong>di</strong>viduare, sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione critica <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi e <strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong><br />

degra<strong>di</strong>, categorie <strong>di</strong> intervento, nell’ambito <strong>del</strong>la riqualificazione, aderenti alla reale situazione <strong>dei</strong> luoghi e<br />

degli e<strong>di</strong>fici.<br />

L’accesso carrabile avverrà utilizzando in parte un tracciato esistente, opportunamente risistemato e adeguato,<br />

con il ri<strong>di</strong>segno <strong>del</strong>l’intersezione con la strada provinciale in modo da rendere la circolazione sicura


379<br />

e scorrevole; lo stesso ingresso/uscita <strong>del</strong> parcheggio, a servizio anche <strong>del</strong> ristorante, sarà in<strong>di</strong>retto, sul retro,<br />

al fine <strong>di</strong> evitare immissioni <strong>di</strong>ffuse sulla viabilità principale. Un nuovo percorso carrabile, <strong>di</strong> sezione con<br />

<strong>di</strong>mensioni minime, servirà l’e<strong>di</strong>ficio per l’attività ricettiva; la collocazione <strong>del</strong>la strada in posizione arretrata,<br />

dove la quota <strong>del</strong> terreno è inferiore, potrà consentire soluzioni interessanti per l’accesso <strong>di</strong>retto alle eventuali<br />

autorimesse interrate, evitando rampe <strong>di</strong> forte impatto; allo stesso tempo questo assetto facilita la<br />

continuità <strong>del</strong>lo spazio pedonale tra l’area <strong>del</strong> ristorante ed il nuovo inse<strong>di</strong>amento.<br />

Il trattamento degli spazi aperti dovrà assicurare adeguate prestazioni nella protezione rispetto alla viabilità<br />

e rispetto all’introspezione, anche per quanto concerne la localizzazione <strong>di</strong> eventuali attrezzature <strong>di</strong> uso<br />

collettivo come una piscina scoperta; si dovranno comunque evitare rilevanti opere <strong>di</strong> scavo/riporto che<br />

possano alterare la morfologia <strong>del</strong> suolo che proprio nelle vicinanze presenta alcuni importanti punti critici.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato B presenti N.T.A.).


380


381<br />

Art. 124 - UMI S.D. 1D<br />

superficie territoriale mq. 6.149<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

900 900<br />

totale<br />

(mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

348 348 parcheggi<br />

Vp - parchi 2.382 2.382<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

In<strong>di</strong>rizzi per il Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento:<br />

Il progetto per la gesseria rappresenta l’occasione <strong>di</strong> una importante operazione <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong><br />

un’area <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione considerevole quasi <strong>di</strong>smessa e <strong>di</strong> forte rilievo nell’immagine e nell’identità <strong>del</strong>la zona<br />

<strong>del</strong> Merlo. Viste le rilevanti risorse che dovranno essere mobilitate, risulta opportuno sud<strong>di</strong>videre l’area in due<br />

unità minime <strong>di</strong> intervento, anche se resta comunque necessario che i due interventi siano strettamente<br />

coor<strong>di</strong>nati.<br />

Nell’unità situata imme<strong>di</strong>atamente a ridosso <strong>del</strong>l’abitato il progetto prevede un nuovo inse<strong>di</strong>amento residenziale<br />

ed il recupero ambientale come spazio verde <strong>di</strong> uso pubblico <strong>di</strong> una parte <strong>del</strong>la fascia retrostante<br />

la gesseria. Nelle sistemazioni a verde potranno essere in<strong>di</strong>viduate <strong>del</strong>le aree attrezzate, ma le superfici<br />

dovranno essere prevalentemente alberate.<br />

L’accesso alle abitazioni non sarà <strong>di</strong>retto dalla strada provinciale ma dovrà essere realizzato una sorta <strong>di</strong><br />

controviale parallelo alla viabilità principale. I parcheggi <strong>di</strong> uso pubblico saranno localizzati lungo questa<br />

strada interna. Lungo la provinciale dovrà essere realizzato un percorso pedonale che collega tutti i luoghi<br />

centrali.<br />

Nella scelta <strong>del</strong>le tipologie e<strong>di</strong>lizie e nella definizione <strong>del</strong>l’impianto planivolumetrico dovrà essere attentamente<br />

valutata la conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno, che non dovrà in linea <strong>di</strong> massima essere alterata<br />

sensibilmente.


382<br />

Art. 125 - UMI S.D. 1E<br />

superficie territoriale mq. 32.328<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R/T<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

S<br />

5.800<br />

500<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 1.967<br />

Vp - parchi 8.292<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

6.300<br />

totale<br />

(mq.)<br />

1.419 1.419 parcheggi<br />

10.259<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Il progetto per la gesseria rappresenta l’occasione <strong>di</strong> una importante operazione <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong><br />

un’area <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione considerevole quasi <strong>di</strong>smessa e <strong>di</strong> forte rilievo nell’immagine e nell’identità <strong>del</strong>la<br />

zona <strong>del</strong> Merlo. L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong><br />

Piano <strong>di</strong> Recupero esteso a tutta la UMI SD1E come in<strong>di</strong>viduata sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’Intervento”.<br />

Viste le rilevanti risorse che dovranno essere mobilitate, il Piano <strong>di</strong> Recupero potrà in<strong>di</strong>viduare due<br />

unità minime <strong>di</strong> intervento, anche se resta comunque necessario che gli interventi siano strettamente coor<strong>di</strong>nati.<br />

Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità<br />

<strong>del</strong> patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

Il Piano <strong>di</strong> Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche e paesaggistiche, dovrà in<strong>di</strong>viduare,<br />

sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> conservazione, <strong>del</strong>le effettive possibilità <strong>di</strong> riuso <strong>dei</strong><br />

singoli manufatti (in rapporto alle specifiche funzioni compatibili con i sottosistemi ai quali le aree appartengono)<br />

<strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong> degra<strong>di</strong>, categorie <strong>di</strong> intervento aderenti alla reale situazione <strong>dei</strong> luoghi e degli e<strong>di</strong>fici.<br />

Dovrà essere verificata l’opportunità <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>la ciminiera.<br />

Sulla base <strong>di</strong> tali analisi e proposte sarà dunque possibile mettere a punto un progetto che potrà comprendere<br />

anche interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione o <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione; le quantità in<strong>di</strong>cate in tabella<br />

sono riferite complessivamente alla somma degli interventi <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> trasformazione.<br />

L’intervento sarà esteso anche alla riqualificazione con sistemazioni a verde <strong>del</strong> terreno accidentato <strong>di</strong>etro<br />

alla gesseria; le attrezzature dovranno essere minimali. Al margine nord si dovrà prevedere l’impianto <strong>di</strong><br />

una barriera vegetale come filtro rispetto alla viabilità principale; la profon<strong>di</strong>tà in sezione non dovrà essere<br />

inferiore a 15 ml. e le specie impiegate dovranno essere adeguate alla funzione secondo un impianto conforme<br />

alle esigenze <strong>del</strong>la sicurezza <strong>del</strong>la circolazione stradale.<br />

L’accesso non sarà <strong>di</strong>retto dalla strada provinciale ma dovrà essere realizzato un nuovo tracciato viario<br />

interno. I parcheggi <strong>di</strong> uso pubblico saranno localizzati prevalentemente lungo la viabilità interna. Lungo la


383<br />

provinciale dovrà essere realizzato un percorso pedonale che collega tutti i luoghi centrali.<br />

Nella scelta <strong>del</strong>le tipologie e<strong>di</strong>lizie e nella definizione <strong>del</strong>l’impianto planivolumetrico dovrà essere attentamente<br />

valutata la conformazione altimetrica <strong>del</strong> terreno, che non dovrà essere alterata sensibilmente.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento residenziale massimo (Superficie netta - Sn) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

residenziale” UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato A presenti N.T.A.).


384<br />

Art. 126 - UMI S.D. 1F<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

Nell’area insiste un ex annesso <strong>del</strong> quale appare opportuno il recupero. Al fine <strong>di</strong> recuperare tale e<strong>di</strong>ficio<br />

a destinazione residenziale sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia. Inoltre, è ammesso, nel<br />

caso in cui le altezze esistenti non rendessero possibile l’abitabilità, l’eventuale adeguamento <strong>del</strong>le altezze<br />

al fine <strong>di</strong> rendere l’e<strong>di</strong>ficio abitabile e la possibilità <strong>di</strong> un eventuale ampliamento realizzato in modo da<br />

rendere, comunque, riconoscibili le caratteristiche originarie e peculiari <strong>del</strong>l’ex annesso. La superficie totale<br />

derivante dal recupero con destinazione residenziale non deve superare i mq. 119.<br />

Dovranno contestualmente essere realizzati gli interventi <strong>di</strong> adeguamento <strong>del</strong>la strada interna al fine <strong>di</strong><br />

migliorare il raccordo con la strada SP 27, nonché la cessione <strong>del</strong> lotto residuo, così come in<strong>di</strong>viduato nella<br />

Tavola b1 “ Usi <strong>del</strong> suolo e modalità <strong>di</strong> intervento”, al fine <strong>di</strong> realizzarvi un’area <strong>di</strong> verde pubblico. La sistemazione<br />

<strong>del</strong>l’area destinata a verde pubblico deve essere realizzata mantenendo, il più possibile, gli olivi<br />

esistenti, eventuali ulteriori essenze vegetali dovranno essere scelte tra quelle coerenti con il contesto ecolosuperficie<br />

territoriale mq. 7.804<br />

totale<br />

Sn<br />

(mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

119 119<br />

totale<br />

(mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

388 388 parcheggi<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 1.430 1.430<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

L’area è frutto <strong>di</strong> un intervento unitario a destinazione residenziale, all’estremità nord <strong>di</strong> Cavallano caratterizzato<br />

da tipologie a bassa densità e dalla valorizzazione <strong>del</strong>l’andamento altimetrico <strong>del</strong> terreno.<br />

L’intervento è stato realizzato sulla base <strong>del</strong>l’art.19 <strong>del</strong> Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento. Rispetto al<br />

<strong>di</strong>mensionamento complessivo che era pari a mq. 1.500 <strong>di</strong> Superficie netta (Sn) rimane un residuo <strong>di</strong> mq.<br />

119 <strong>di</strong> Sn. Nel progetto era prevista ed è stata realizzata una nuova strada <strong>di</strong> servizio sia al nuovo nucleo<br />

e<strong>di</strong>ficato sia a quello esistente, creando un percorso alternativo per raggiungere le zone retrostanti il fronte<br />

antico lungo la viabilità principale e liberando così alcuni spazi <strong>di</strong> un certo interesse soprattutto dal punto <strong>di</strong><br />

vista pedonale all’interno <strong>del</strong> tessuto più denso.<br />

Le nuove abitazioni sono costituite da e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> uno oppure <strong>di</strong> due piani, unifamiliari o bifamiliari, garantendo<br />

in ogni caso opportune prestazioni <strong>di</strong> privacy e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong> singolo<br />

alloggio.<br />

I parcheggi <strong>di</strong> uso pubblico sono <strong>di</strong>sposti lungo la strada.


385<br />

gico locale.<br />

Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti, <strong>di</strong> nuova realizzazione, sono ammessi interventi <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3 (rq3).<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento residenziale massimo (Superficie netta - Sn) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

residenziale” UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato A presenti N.T.A.).


386<br />

Art. 127 - UMI S.D. 1G<br />

superficie territoriale mq. 6.023<br />

totale<br />

Sn<br />

(mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

450 450<br />

totale<br />

(mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

Pz - piazza 275 275<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

L’area è <strong>di</strong>visa in due interventi unitari S.D.1G.1, S.D.1G.2 oltre agli interventi relativi alla sistemazione degli<br />

spazi aperti <strong>di</strong> uso collettivo.<br />

L’UMI S.D. 1G riguarda il nucleo antico <strong>di</strong> Cavallano, nel quale una lunga stratificazione <strong>di</strong> operazioni e<br />

soprattutto <strong>di</strong> aggiunte ha determinato una situazione <strong>di</strong> scarsa qualità dove gli spazi non sono commisurati<br />

agli utilizzi ma nemmeno possiedono grande valore storico o inse<strong>di</strong>ativo, è basato sulla ridefinizione <strong>di</strong> una<br />

più chiara struttura per gli spazi aperti con la costruzione <strong>di</strong> una sequenza <strong>di</strong> piccoli luoghi raccolti <strong>di</strong> relazione<br />

e <strong>di</strong> collegamento, <strong>di</strong>fferenziando le tipologie <strong>di</strong> fruizione (pedonale, carrabile, carrabile <strong>di</strong> servizio), <strong>di</strong><br />

luoghi <strong>di</strong> socialità, sulla riqualificazione e caratterizzazione funzionale <strong>del</strong> nucleo.<br />

Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

L’intervento S.D.1G.1 è finalizzato alla realizzazione <strong>di</strong> uno spazio-piazza all’interno <strong>del</strong>l’area in<strong>di</strong>viduata<br />

nelle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità <strong>di</strong> Intervento” dalla sigla L2 Pz. Tale intervento comprende, oltre alla<br />

realizzazione <strong>del</strong>la piazza, il recupero con destinazione residenziale degli e<strong>di</strong>fici esistenti in<strong>di</strong>viduati con il<br />

n°001 e la realizzazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio residenziale all’interno <strong>del</strong>l’area libera in<strong>di</strong>viduata. La realizzazione<br />

<strong>del</strong> nuovo e<strong>di</strong>ficio residenziale (Superficie netta mq. 150, altezza massima non superiore a due piani) è<br />

ammessa solo previa demolizione <strong>del</strong> manufatto esistente nell’area contrassegnata con la sigla L2 Pz e la<br />

cessione, all’Amministrazione comunale, <strong>del</strong>l’area per la realizzazione <strong>del</strong>la piazza. Il nuovo e<strong>di</strong>ficio dovrà<br />

essere progettato con criteri e materiali che favoriscano il rispetto e l’integrazione con i caratteri generali<br />

<strong>del</strong> borgo. L’intervento <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio 001, contribuendo comunque al comparto, potrà essere<br />

realizzato anche in tempi <strong>di</strong>versi rispetto alla piazza e all’intervento <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione.<br />

Per l’e<strong>di</strong>ficio 001 sono ammessi interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con le seguenti prescrizioni:<br />

- l’altezza potrà essere adeguata alle normative vigenti; per il corpo più alto è consentita la mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la<br />

copertura con falda unica con pendenza verso il fronte principale;


387<br />

- dovranno essere impiegati materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e omogenei con le caratteristiche <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio e<br />

con i caratteri generali <strong>del</strong> borgo;<br />

- nel caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrata impossibilità <strong>di</strong> recupero con interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia sono ammessi interventi<br />

<strong>di</strong> demolizione con ricostruzione purché siano mantenute le proporzioni tra i due corpi <strong>di</strong> fabbrica che<br />

costituiscono l’e<strong>di</strong>ficio. Nella ricostruzione dovrà essere mantenuto l’allineamento rispetto al percorso carrabile<br />

<strong>di</strong> servizio;<br />

- l’aia dovrà essere mantenuta nella sua destinazione, l’attuale pavimentazione dovrà essere recuperata o<br />

sostituita, per quelle parti non recuperabili, utilizzando gli stessi materiali e la stessa finitura.<br />

L’intervento S.D.1G.2 è finalizzato al recupero e al riuso, a destinazione residenziale, <strong>di</strong> alcuni manufatti<br />

secondari e non <strong>di</strong> pregio, che <strong>del</strong>imitano ad ovest il borgo. Sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione <strong>del</strong>lo stato<br />

<strong>di</strong> conservazione, <strong>del</strong>la tipologia e <strong>del</strong>le effettive possibilità <strong>di</strong> riuso <strong>dei</strong> singoli manufatti, contrassegnati con<br />

il n° 002, sono ammessi interventi <strong>di</strong> demolizione con ricostruzione con le seguenti prescrizioni:<br />

- l’altezza potrà essere adeguata alle normative vigenti; fino a raggiungere l’altezza massima <strong>di</strong> un piano (h<br />

max ml. 3.50);<br />

- dovranno essere impiegati materiali e finiture tra<strong>di</strong>zionali e omogenei con le caratteristiche <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio e<br />

con i caratteri generali <strong>del</strong> borgo;<br />

- nella ricostruzione dovrà essere mantenuto l’allineamento rispetto al percorso carrabile <strong>di</strong> servizio.<br />

Al fine <strong>di</strong> migliorare l’abitabilità degli e<strong>di</strong>fici e tenendo presente che la superficie totale derivante dal recupero<br />

con destinazione residenziale non deve superare complessivamente i mq. 300 <strong>di</strong> Sn, sono ammessi<br />

eventuali piccoli ampliamenti, fino ad un massimo <strong>del</strong> 10% <strong>del</strong>la Sn esistente.<br />

Per quanto riguarda gli interventi <strong>di</strong> sistemazione degli spazi aperti collettivi, questi sono rappresentati da<br />

un percorso carrabile <strong>di</strong> servizio che circonda il nucleo e dalla nuova piazza. Gli interventi consistono nella<br />

realizzazione <strong>di</strong> una pavimentazione omogenea, sia per la piazza che per il percorso carrabile <strong>di</strong> servizio,<br />

realizzata in pietra o in altri materiali comunque coerenti con i contesti. Potranno, inoltre, essere collocate<br />

attrezzature <strong>di</strong> arredo urbano al fine <strong>di</strong> rendere gli spazi accoglienti e vivibili.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

intervento <strong>di</strong>retto.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento residenziale massimo (Superficie netta - Sn) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

residenziale” UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato A presenti N.T.A.).


388<br />

Art. 127bis - UMI S.D. 1H<br />

superficie territoriale mq. 8.413<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

rapporto <strong>di</strong><br />

copertura<br />

1.200 1.200<br />

30%<br />

totale<br />

(mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

200 200 parcheggi<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 2.258 2.258<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Il completamento <strong>del</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento residenziale <strong>del</strong>la Corsina pone i temi <strong>del</strong>la ridefinizione <strong>del</strong> margine<br />

tra tessuto inse<strong>di</strong>ativo e territorio aperto. L’obiettivo è quello <strong>di</strong> creare un nuovo inse<strong>di</strong>amento residenziale<br />

a bassa densità in grado <strong>di</strong> realizzare la connessione tra gli spazi aperti <strong>di</strong> interesse collettivo e gli spazi<br />

residenziali.<br />

Il progetto dovrà porsi in continuità con il principio inse<strong>di</strong>ativo prevalente nella zona, proseguendo la rete<br />

<strong>del</strong>le strade carrabili in modo tale che ciascun e<strong>di</strong>ficio sia raggiungibile agevolmente e nello stesso tempo<br />

sia in <strong>di</strong>retto contatto con spazi ver<strong>di</strong> privati e collettivi.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

Considerando l’andamento orografico <strong>del</strong> terreno, saranno ammesse opere <strong>di</strong> rimo<strong>del</strong>lamento <strong>del</strong> suolo<br />

per consentire la realizzazione <strong>del</strong> tracciato carrabile <strong>di</strong> accesso al lotto. L’intervento sarà realizzato,<br />

secondo la morfologia <strong>del</strong> terreno, con e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> altezza massima <strong>di</strong> due piani escludendo il livello seminterrato<br />

o interrato <strong>del</strong>le autorimesse.<br />

Non sono ammesse rampe carrabili esterne per l’accesso ai parcheggi.<br />

Dovranno essere previsti tipi e<strong>di</strong>lizi mono o plurifamilari.<br />

Nella progettazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici devono essere utilizzati meto<strong>di</strong> per la produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile<br />

adottando soluzioni progettuali integrate all’architettura e compatibili con il contesto paesistico.<br />

Dovranno essere, inoltre, realizzate le sistemazioni degli spazi ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> uso pubblico, che potranno essere<br />

attrezzati con strutture leggere per il gioco <strong>dei</strong> ragazzi e <strong>dei</strong> bambini, ed i parcheggi pubblici a supporto<br />

<strong>del</strong>le aree attrezzate. Le essenze vegetali per la sistemazione degli spazi ver<strong>di</strong> dovranno essere scelte tra<br />

quelli quelle coerenti con il contesto ecologico locale.<br />

Il progetto dovrà essere connotato <strong>del</strong>la massima attenzione all’inserimento paesaggistico, alle sistemazione<br />

esterne e al trattamento <strong>di</strong> suolo, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno nel rispetto <strong>del</strong>la morfologia<br />

esistente .<br />

Data la <strong>del</strong>icata situazione paesistica, la valutazione Integrata dovrà porre particolare attenzione alla valu-


389<br />

tazioni <strong>di</strong> compatibilità paesistico-ambientale e <strong>di</strong> impatto sul paesaggio mirate alla verifica <strong>del</strong> corretto<br />

inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto <strong>del</strong>le sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura,<br />

vedute, essenze vegetali, ecc. ).<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Lottizzazione.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Lottizzazione sono ammessi:<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri) con esclusione <strong>di</strong><br />

ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento residenziale massimo (Superficie netta - Sn) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

residenziale” UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato A presenti N.T.A.).


390<br />

CAPO III - SCHEMA DIRETTORE SD2<br />

Art. 128 - <strong>Casole</strong> il versante ovest<br />

1. Raccoglie le aree il cui riassetto rende possibile il rafforzamento <strong>del</strong> carattere <strong>di</strong> luogo centrale <strong>del</strong><br />

versante ovest <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa, attraverso la riorganizzazione strutturale <strong>del</strong> complesso <strong>del</strong>le aree a verde, la<br />

riorganizzazione <strong>del</strong>le strutture sportive esistenti e la realizzazione <strong>di</strong> nuove attrezzature <strong>di</strong> servizio a valenza<br />

territoriale.<br />

2. Lo schema <strong>di</strong>rettore SD2 comprende nove Unità Minime <strong>di</strong> Intervento.


391<br />

Art. 129 - UMI S.D. 2A<br />

superficie territoriale mq. 28.135<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

2.750 2.750<br />

totale<br />

(mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 12.701 12.701<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

L’area è <strong>di</strong>visa in tre interventi S.D.2A, S.D.2A.2, S.D.2A.3.<br />

L’intervento SD.2A è relativo ad un nuovo inse<strong>di</strong>amento residenziale a Poggio ai Bimbi, tema che coinvolge<br />

l’intera estremità nord-est <strong>del</strong> crinale <strong>del</strong> centro antico <strong>di</strong> <strong>Casole</strong>, ridefinendone il ruolo e l’impianto. Requisito<br />

prioritario sarà il corretto inserimento nel paesaggio <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici che dovranno essere <strong>di</strong>sposti lungo<br />

il versante orientale, lasciando libero il crinale vero e proprio. Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la<br />

progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong> patrimonio paesaggistico considerato come<br />

continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

La ridefinizione degli spazi aperti avrà come obiettivo la costruzione <strong>di</strong> una sequenza <strong>di</strong> luoghi messi in relazione<br />

e collegamento da una parte con quelli <strong>del</strong> centro antico, prevalentemente pavimentati e raccolti,<br />

e dall’altra con l’aperta campagna, dove lo spazio è <strong>di</strong>latato. In particolare la realizzazione <strong>di</strong> un giar<strong>di</strong>no<br />

sul crinale, che prosegue alcuni altri interventi puntuali recentemente attuati in prossimità <strong>del</strong>la strada che<br />

costeggia le mura a ovest, consentirà la riqualificazione <strong>di</strong> un’area attualmente piuttosto degradata soprattutto<br />

a causa <strong>del</strong>la presenza <strong>di</strong> manufatti precari; gli spazi saranno attrezzati in maniera da permetterne<br />

l’utilizzo temporaneo per attività collettive all’aperto; sono pertanto ammissibili modesti rimo<strong>del</strong>lamenti per<br />

regolarizzare il pen<strong>di</strong>o e mettere in comunicazione i vari livelli.<br />

Data la <strong>del</strong>icata situazione paesistica dovranno essere effettuate specifiche valutazioni <strong>di</strong> compatibilità<br />

paesistico-ambientale e <strong>di</strong> impatto sul paesaggio mirate alla verifica <strong>del</strong> corretto inserimento paesaggistico-ambientale<br />

nel rispetto <strong>del</strong>le sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze<br />

vegetali, ecc. ) verificando l’effettiva incidenze sulle risorse degli interventi.<br />

I ruderi <strong>dei</strong> castri andranno recuperati e mantenuti all’interno <strong>del</strong>l’area a verde pubblico a memoria <strong>del</strong>la<br />

continuità storico-culturale <strong>dei</strong> luoghi.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

Relativamente all’intervento S.D.2A le tipologie e<strong>di</strong>lizie <strong>del</strong>le abitazioni (massimo 45 alloggi) dovranno essere<br />

sviluppate specificamente sulla base <strong>del</strong>la conformazione altimetrica <strong>del</strong> suolo, gli e<strong>di</strong>fici saranno, quin<strong>di</strong>,


392<br />

LE<br />

PIAGGE<br />

370<br />

380<br />

360<br />

340<br />

FONTE<br />

CANTI<br />

350<br />

VIA ROMA<br />

MURA<br />

VIAARINGHIERI<br />

BOTRO<br />

SD2A.2<br />

<strong>di</strong>sposti ortogonalmente alla linea <strong>di</strong> massima pendenza in modo da seguire il naturale declivio <strong>del</strong> terreno.<br />

L’articolazione <strong>dei</strong> volumi dovrà favorire il rapporto <strong>di</strong> continuità tra gli spazi aperti e gli alloggi. I nuovi e<strong>di</strong>fici<br />

avranno altezza non superiore a due piani, oltre ad un eventuale livello parzialmente o totalmente interrato.<br />

Nella progettazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici devono essere utilizzati meto<strong>di</strong> per la produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile<br />

adottando soluzioni progettuali integrate all’architettura e compatibili con il contesto paesistico.<br />

Le essenze vegetali per la sistemazione degli spazi ver<strong>di</strong> dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti<br />

con il contesto ecologico locale.<br />

L’accesso ai parcheggi privati dovrà avvenire dalla viabilità interna evitando l’uso <strong>di</strong> lunghe rampe carrabili;<br />

i parcheggi pubblici saranno a raso e <strong>di</strong>sposti lungo le strade <strong>di</strong> nuova realizzazione.<br />

Per quanto riguarda la viabilità, il progetto dovrà sostanzialmente limitarsi a riconfigurare tracciati esistenti,<br />

adeguando la sezione e i materiali ad una <strong>di</strong>versa e relativamente maggiore mole <strong>di</strong> traffico; in particolare<br />

dovrà essere riqualificato il tratto finale <strong>di</strong> via Roma, per rendere più sicura la circolazione. Tutte le opere<br />

dovranno rispettare il criterio <strong>del</strong> minimo impatto ambientale, evitando sensibili scavi/riporti <strong>di</strong> terreno; ove<br />

in<strong>di</strong>spensabile sarà comunque consentito l’impiego <strong>di</strong> muri <strong>di</strong> sostegno <strong>di</strong> altezza contenuta. I muri <strong>di</strong> sostegno<br />

esistenti dovranno essere recuperati per quanto possibile.<br />

L’intervento S.D.2A.2 interessa un e<strong>di</strong>ficio residenziale, <strong>di</strong> scarso valore architettonico, nella parte nord <strong>del</strong>l’area.<br />

L’intervento consiste nel consentire <strong>di</strong> realizzare al massimo due ulteriori unità immobiliari ampliando l’e<strong>di</strong>ficio<br />

esistente per una superficie netta massima <strong>di</strong> mq. 150 con altezza massima due piani compreso l’eventuale<br />

interrato.<br />

Sono ammessi interventi <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> tipo 5 nonché <strong>di</strong> adeguamento <strong>del</strong>le altezze ove non si rispettassero<br />

i requisiti igienico-sanitari.<br />

Non è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> rampe carrabili.<br />

L’intervento S.D.2A.3 situato nella parte nord-ovest <strong>del</strong>l’area, appena fuori le mura,oggi degradata ed<br />

occupata da alcuni manufatti <strong>di</strong> pessima fattura, interessa l’e<strong>di</strong>ficio degli ex macelli. Allo scopo <strong>del</strong>la riqualificazione<br />

<strong>del</strong>l’area si prevede la sostituzione <strong>dei</strong> volumi degradati con un e<strong>di</strong>ficio a destinazione residen-


393<br />

SD2A.3<br />

ziale da collocare al posto <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio ex macelli in continuità con il muro che in<strong>di</strong>vidua la pertinenza.<br />

Il nuovo e<strong>di</strong>ficio, che sarà costituito da un volume compatto e forme semplici, avrà altezza massima a valle<br />

due piani e Sn massima mq. 160.<br />

La rimanente parte, costituita da un’or<strong>di</strong>nata oliveta e conclusa da un muro in pietra dovrà essere mantenuta<br />

a pertinenza <strong>del</strong>la residenza, restaurando il muro esistente e mantenendo l’oliveta. Eventuali nuove<br />

essenze vegetali per la sistemazione degli spazi ver<strong>di</strong> dovranno essere scelte tra quelle coerenti con il contesto<br />

ecologico locale.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Lottizzazione per l’intervento S.D.2A.<br />

Intervento <strong>di</strong>retto per gli interventi S.D.2A.2 e S.D.2A.3.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Lottizzazione sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento residenziale massimo (Superficie netta - Sn) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

residenziale” UTOE II “<strong>Casole</strong> Capoluogo” (Allegato A presenti N.T.A.).


394<br />

Art. 130 - UMI S.D. 2B<br />

superficie territoriale mq. 10.647<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

e ampliamento S<br />

1.600 1.600<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

totale<br />

(mq.)<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

1.377 1.377 parcheggi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Gli spazi per l’istruzione saranno riqualificati ed ampliati, come previsto dai programmi <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

comunale, attraverso la ristrutturazione con parziale ampliamento <strong>del</strong>la attuale scuola e la costruzione <strong>di</strong><br />

un nuovo e<strong>di</strong>ficio, collegato a quello esistente; in questo senso è già stato elaborato un progetto specifico<br />

per le scuole me<strong>di</strong>a ed elementare, per la mensa, la palestra e la biblioteca e per la nuova scuola materna<br />

che prevede la costruzione <strong>di</strong> un fronte e<strong>di</strong>ficato molto articolato affacciato verso la valle; le attrezzature<br />

saranno evidentemente accessibili sia da ovest, in alto, che da est.<br />

L’intervento potrà contemporaneamente consentire la riorganizzazione degli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong>le<br />

attrezzature collettive ed in particolare la viabilità carrabile sarà mo<strong>di</strong>ficata in modo da evitare il traffico<br />

<strong>di</strong> attraversamento in prossimità <strong>del</strong>le scuole: via <strong>del</strong> Pacchierotto <strong>di</strong>venterà una sorta <strong>di</strong> piazza pedonale<br />

allungata e parte <strong>di</strong> una passeggiata verso il parco, gli impianti sportivi ed il quartiere <strong>di</strong> Orli; alcune aree <strong>di</strong><br />

parcheggio, infine, sono previste in prossimità <strong>del</strong>le strade carrabili.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto da parte <strong>del</strong>l’A.C. sulla base <strong>di</strong> progetto preliminare, definitivo ed esecutivo.


395<br />

Art. 131 - UMI S.D. 2C<br />

superficie territoriale mq. 11.803<br />

totale<br />

(mq.)<br />

Ss - servizi sportivi<br />

coperti<br />

9.433 9.433<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

In località le Colonne è in<strong>di</strong>viduato un ampio spazio in a<strong>di</strong>acenza all’area scolastica con l’obiettivo <strong>di</strong><br />

rafforzare l’impianto scolastico esistente attraverso la formazione <strong>di</strong> un’area sportiva a supporto sia <strong>del</strong>la<br />

scuola che <strong>del</strong> capoluogo. L’area sarà collegata, pedonalmente, alla scuola attraverso un sottopasso strutturato<br />

<strong>del</strong>la Via Pachierotti.<br />

L’intervento comprende, inoltre, l’ampliamento <strong>del</strong>la Via degli Etruschi e il suo collegamento attraverso un<br />

tracciato appoggiato sul terreno e che ne segue la naturale pendenza con la via Pacchierotto al fine <strong>di</strong><br />

formare un anello che possa migliorare l’accesso sia all’area scolastica che alle aree limitrofe.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

Nella progettazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici dovranno essere utilizzati meto<strong>di</strong> per la produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile<br />

adottando soluzioni progettuali integrate all’architettura e compatibili con il contesto paesistico.<br />

Per la sistemazione <strong>del</strong>l’area e la realizzazione <strong>di</strong> percorsi e <strong>di</strong> eventuali rampe pedonali o <strong>di</strong> ascensori sono<br />

ammissibili alcune operazioni <strong>di</strong> leggera mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o con l’introduzione <strong>di</strong> muri <strong>di</strong> sostegno che ne<br />

potranno costituire, allo stesso tempo, elementi <strong>di</strong> arredo (sedute, supporti per manifesti o accessori ecc). Il<br />

resto <strong>del</strong>l’area sarà sistemata a verde utilizzando alberature coerenti con i contesti ecologici e parti trattate<br />

a prato.<br />

Potranno essere collocati, all’interno <strong>del</strong>l’area in<strong>di</strong>viduata con la sigla L2 Ss, eventuali parcheggi <strong>di</strong> supporto<br />

all’attrezzatura sportiva.<br />

Lungo via <strong>del</strong>la Rimembranza sarà realizzato un percorso pedonale alberato a margine <strong>del</strong>l’area, all’interno<br />

<strong>del</strong> quale si dovranno comunque pre<strong>di</strong>sporre idonei strumenti <strong>di</strong> protezione e <strong>di</strong> filtro rispetto al traffico<br />

automobilistico.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto da parte <strong>del</strong>l’A.C. sulla base <strong>di</strong> progetto preliminare, definitivo ed esecutivo.


396<br />

Art. 132 - UMI S.D. 2D<br />

superficie territoriale mq. 12.694<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

S<br />

550<br />

80<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

630<br />

totale<br />

(mq.)<br />

Ps - campi sportivi 2.602 2.602<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

In<strong>di</strong>rizzi per il Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento:<br />

L’operazione che riguarda l’area in prossimità <strong>del</strong>la piscina ha carattere <strong>di</strong> grande <strong>del</strong>icatezza: l’impianto<br />

dovrà avere un impatto lieve sul paesaggio, mo<strong>del</strong>landosi sul pen<strong>di</strong>o esistente in continuità con i volumi<br />

<strong>del</strong>la piscina.<br />

Obiettivo prioritario è migliorare l’accessibilità e la fruizione degli impianti sportivi, da una parte attraverso<br />

l’adeguamento <strong>del</strong> tracciato stradale esistente, che costeggia l’area <strong>del</strong> parco previsto nell’unità S.D. 2C,<br />

dall’altra risistemando il pen<strong>di</strong>o alle spalle <strong>del</strong>la piscina in modo da ricavare percorsi pedonali e una sorta <strong>di</strong><br />

gra<strong>di</strong>nata quasi naturale - data dai terrazzamenti - per gli spettatori e per gli utenti in genere degli impianti<br />

sportivi, protetta dalla strada da adeguate alberature con ruolo anche <strong>di</strong> filtro nei confronti <strong>del</strong>le emissioni<br />

inquinanti. A supporto degli impianti stessi potrà essere previsto un piccolo e<strong>di</strong>ficio per servizi e/o per il bar<br />

ad un solo livello, preferibilmente seminterrato, <strong>di</strong>sposto accanto alle “gra<strong>di</strong>nate”, a lato <strong>del</strong>la piscina.<br />

Il completamento residenziale a<strong>di</strong>acente sarà costituito da due abitazioni mono o bifamiliari articolate su<br />

tre livelli; i volumi degli ambienti principali <strong>del</strong>le case saranno impostati su un basamento destinato alle<br />

autorimesse e a locali <strong>di</strong> servizio, con accesso carrabile dalla strada interna. Per la messa a punto <strong>di</strong><br />

un progetto correttamente impostato sarà evidentemente in<strong>di</strong>spensabile pre<strong>di</strong>sporre un dettagliato rilievo<br />

planialtimetrico.


397


398<br />

Art. 133 - UMI S.D. 2E<br />

superficie territoriale mq. 7.101<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

T<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

400 400<br />

totale<br />

(mq.)<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 2.366 2.366<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Il rior<strong>di</strong>no <strong>del</strong> margine a nord <strong>di</strong> via <strong>del</strong>la Rimembranza e <strong>del</strong>la strada provinciale in prossimità <strong>del</strong> centro<br />

antico <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> è completato da un intervento che prevede la realizzazione <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio a destinazione<br />

terziaria, presumibilmente a carattere commerciale.<br />

Nel progetto dovrà essere accuratamente stu<strong>di</strong>ata una soluzione efficace per consentire l’accesso carrabile<br />

all’area <strong>di</strong> pertinenza dalla strada principale, visto il rilevante <strong>di</strong>slivello tra le quote, e per far sì che<br />

l’accesso stesso non interferisca negativamente, dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la circolazione, con l’intersezione con<br />

via Mugnaini.<br />

Il progetto riveste comunque un ruolo determinante nella in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> spazi ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> uso pubblico che si<br />

ricollegano agli impianti sportivi e al recente quartiere <strong>di</strong> Orli, realizzando una sequenza ininterrotta <strong>di</strong> luoghi<br />

<strong>di</strong> interesse collettivo agevolmente fruibili dai pedoni e adeguatamente protetti dal traffico e dalle emissioni<br />

inquinanti dovute alla viabilità carrabile.<br />

L’area d’intervento è limitrofa al cimitero dovrà, quin<strong>di</strong>, essere verificata la compatibilità con il vincolo cimiteriale<br />

ai sensi <strong>del</strong>la L. 166/2002.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

L’impianto <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici dovrà avere carattere unitario e compatto utilizzando materiali coerenti con il<br />

<strong>del</strong>icato contesto. Dovrà essere messo a punto un progetto organico degli spazi aperti limitando al minimo<br />

possibile le superfici impermeabili.<br />

Nella progettazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici devono essere utilizzati meto<strong>di</strong> per la produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile<br />

adottando soluzioni progettuali integrate all’architettura e compatibili con il contesto paesistico;<br />

Per le sistemazioni a verde devono essere utilizzate essenze tipiche <strong>dei</strong> luoghi coerenti con il contesto ecologico<br />

locale.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione<br />

Intervento <strong>di</strong>retto sulla base <strong>di</strong> specifica convenzione con l’A.C. per la cessione <strong>del</strong>le opere pubbliche.


399<br />

Art. 134 - UMI S.D. 2F<br />

Il recupero degli e<strong>di</strong>fici alla Concia è innanzitutto l’occasione per la risistemazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> spazi aperti<br />

ver<strong>di</strong>, <strong>di</strong> uso collettivo o in<strong>di</strong>viduale e privato, <strong>di</strong> cospicuo rilievo nell’immagine <strong>del</strong> centro antico <strong>di</strong> <strong>Casole</strong>,<br />

appartenendo ad una fascia <strong>di</strong> margine che ne rappresenta quasi il ”basamento”, appena sotto alle mura.<br />

Gli interventi dovranno essere mirati alla riqualificazione complessiva <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento.<br />

Dovrà dunque essere valutato lo stato <strong>di</strong> conservazione attuale <strong>dei</strong> manufatti e <strong>di</strong> conseguenza il loro<br />

grado <strong>di</strong> possibile riutilizzo o <strong>di</strong> trasformabilità.<br />

Tutte le opere che possano comportare rilevanti scavi/riporti <strong>di</strong> terreno e rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o tali da<br />

alterare il paesaggio attuale sono, comunque, vietate.<br />

Descrizione <strong>del</strong>l’intervento:<br />

per l’e<strong>di</strong>ficio principale sono ammessi interventi <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> tipo 2 (rq2) con la possibilità <strong>di</strong> cambio<br />

<strong>di</strong> destinazione d’uso <strong>del</strong> piano secondo sotto strada attualmente a<strong>di</strong>bito a magazzino;<br />

demolizione <strong>dei</strong> volumi attualmente a<strong>di</strong>biti a serra e magazzino e loro ricostruzione all’interno <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong><br />

pertinenza;<br />

per l’ex fienile sono ammessi interventi <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> tipo 1 (rq1). È ammessa, nel caso che l’altezza<br />

attuale lo consenta, la realizzazione <strong>di</strong> scale interne e soppalchi che comportino solo alterazioni “leggere”<br />

<strong>del</strong> sistema strutturale. È ammesso, inoltre, un ampliamento una tantum pari a 100 mq.<strong>di</strong> Superficie netta<br />

(Sn);<br />

sistemazione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza.<br />

Prescrizioni per l’attuazione <strong>del</strong>l’intervento:<br />

Il nuovo e<strong>di</strong>ficio, in sostituzione <strong>del</strong>la serra e <strong>del</strong> magazzino, dovrà essere realizzato nell’area dove attualmente<br />

è collocato il magazzino e, comunque, all’interno <strong>del</strong>l’area L2B; dovrà avere al massimo due piani<br />

fuori terra per un numero massimo <strong>di</strong> due alloggi.<br />

Gli eventuali soppalchi, ammessi nell’e<strong>di</strong>ficio ex fienile, devono essere realizzati nel rispetto <strong>del</strong>la percezione<br />

<strong>del</strong>lo spazio in cui la costruzione viene realizzata e con tecniche che utilizzino materiali leggeri, <strong>di</strong>fferenziati<br />

dalle murature e senza incidere sulle parti strutturali.<br />

L’ampliamento <strong>del</strong>l’ex fienile deve essere realizzato nel rispetto <strong>dei</strong> caratteri formali e architettonici <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>superficie<br />

territoriale mq. 7.085<br />

totale Sn (mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

(ampliamento) R<br />

100 100<br />

totale (mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 595 595<br />

spazi pubblici o<br />

collettivi


400<br />

ficio, salvaguardandone le sue caratteristiche peculiari.<br />

L’accesso ad eventuali autorimesse seminterrate o interrate deve essere realizzato sfruttando il <strong>di</strong>slivello<br />

naturale <strong>del</strong> terreno.<br />

Tutti gli interventi devono essere realizzati nel rispetto <strong>del</strong> contesto storico e paesistico circostante mantenendo<br />

i caratteri originari <strong>di</strong> riconoscibilità.<br />

Tutte le specie arboree facenti parte <strong>del</strong> contesto ecologico locale vanno salvaguardate e mantenute ed<br />

eventualmente reintegrate con specie <strong>del</strong>lo stesso tipo.<br />

L’attuazione <strong>del</strong>l’intervento è subor<strong>di</strong>nata alla sottoscrizione <strong>di</strong> specifica convenzione con l’Amministrazione<br />

Comunale per la cessione e/o la manutenzione <strong>del</strong>l’area V5 Vg F e <strong>del</strong>l’area V5 B.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto subor<strong>di</strong>nato a progetto unitario.<br />

Elaborati specifici da presentare a corredo <strong>del</strong> progetto:<br />

Rilievo accurato degli e<strong>di</strong>fici esistenti almeno in scala 1:100 con verifica <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> conservazione e degli<br />

elementi costitutivi degli e<strong>di</strong>fici così come definiti all’art. 111 <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

Progetto <strong>del</strong> suolo redatto sulla base <strong>di</strong> un rilievo strumentale realizzato in scala non inferiore ad 1:500 in<strong>di</strong>cando<br />

la sistemazione, il <strong>di</strong>segno e gli usi degli spazi esterni. In particolare, deve contenere il rilievo <strong>del</strong>le<br />

specie vegetali presenti con specifico riguardo al progetto <strong>del</strong>le nuove sistemazioni a verde che dovranno<br />

privilegiare specie facenti parte <strong>del</strong> contesto ecologico locale, l’in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> illuminazione<br />

adottando soluzioni per la riduzione <strong>del</strong>l’inquinamento luminoso; l’in<strong>di</strong>cazione <strong>dei</strong> materiali utilizzati per le<br />

parti pavimentate esterne e per eventuali recinzioni.<br />

Profili altimetrici trasversali e longitu<strong>di</strong>nali in scala non inferiore a 1:200 degli spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza e degli<br />

e<strong>di</strong>fici.


401<br />

Art. 135 - UMI S.D. 2G<br />

Articolo soppresso in sede <strong>di</strong> controdeduzioni alle osservazioni.


402<br />

Art. 136 - UMI S.D. 2H<br />

superficie territoriale mq. 114.660<br />

totale<br />

(mq.)<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

1.728 1.728 parcheggi<br />

Ps - campi sportivi 31.604<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 7.176<br />

38.780<br />

spazi pubblici o<br />

collettivi<br />

St1Ps - servizi<br />

tecnici, campi<br />

sportivi<br />

58.827<br />

58.827<br />

servizi tecnici e<br />

spazi pubblici o<br />

collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

L’area <strong>di</strong> progetto dovrà rappresentare un polo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo interesse nella mappa <strong>dei</strong> luoghi centrali <strong>del</strong><br />

territorio <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa, visto che si prevede il completamento <strong>del</strong>la dotazione <strong>di</strong> spazi pubblici attrezzati<br />

intorno all’attuale area sportiva che viene ulteriormente ampliata e la realizzazione <strong>di</strong> un campo fotovoltaico<br />

comunale.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi<br />

Le prestazioni principali che dovranno essere assicurate sono una adeguata <strong>di</strong>fesa rispetto alla viabilità<br />

principale che è tangente all’area, sia dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la sicurezza degli utenti sia dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong><br />

filtro nei confronti <strong>del</strong>le emissioni inquinanti.<br />

I parcheggi sono stati in<strong>di</strong>viduati lungo la strada interna <strong>di</strong> servizio; la fascia lungo la strada provinciale<br />

dovrà essere opportunamente alberata utilizzando essenze vegetali coerenti con il contesto ecologico.<br />

Gli impianti a terra, saranno opportunamente sistemati secondo un <strong>di</strong>segno coerente e or<strong>di</strong>nato rispettando<br />

la morfologia <strong>del</strong> terreno e la trama <strong>del</strong> paesaggio. E’ possibile, al fine <strong>di</strong> minimizzarne l’impatto,<br />

ricorrere anche a piccoli movimenti <strong>di</strong> terra e all’utilizzo <strong>di</strong> essenze vegetali coerenti con il contesto paesaggistico.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto da parte <strong>del</strong>l’A.C. sulla base <strong>di</strong> progetto preliminare, definitivo ed esecutivo.


403<br />

Art. 137 - UMI S.D. 2I<br />

superficie territoriale mq. 48.951<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Gli interventi previsti nell’area costituiscono interventi complementari alla realizzazione <strong>del</strong> parco fotovoltaico<br />

e sportivo e <strong>del</strong>le attrezzature <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>del</strong>la unità minima S.D. 2H; la sua attuazione è,<br />

inoltre, subor<strong>di</strong>nata all’adeguamento <strong>del</strong>la viabilità esistente.<br />

Il progetto comprende dunque la risistemazione <strong>del</strong>l’impianto viario oltre alla realizzazione <strong>di</strong> un’ampia<br />

zona per la realizzazione <strong>di</strong> un impianto fotovoltaico in rapporto <strong>di</strong> continuità con l’area a<strong>di</strong>acente.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

L’impianto dovrà avere carattere unitario e compatto mettendo a punto un progetto organico degli spazi<br />

aperti limitando al minimo possibile le superfici impermeabili.<br />

Il progetto dovrà essere realizzato in modo da non interferire con la trama <strong>dei</strong> fossi e <strong>del</strong>le scoline presenti<br />

nella zona o dovranno essere pre<strong>di</strong>sposti adeguati sistemi che impe<strong>di</strong>scano l’interruzione <strong>di</strong> tale trama. Gli<br />

impianti a terra, saranno opportunamente sistemati secondo un <strong>di</strong>segno coerente e or<strong>di</strong>nato rispettando<br />

la morfologia <strong>del</strong> terreno e la trama <strong>del</strong> paesaggio. E’ possibile, al fine <strong>di</strong> minimizzarne l’impatto, ricorrere<br />

anche a piccoli movimenti <strong>di</strong> terra e all’utilizzo <strong>di</strong> essenze vegetali coerenti con il contesto paesaggistico.<br />

Per le sistemazioni a verde devono essere utilizzate essenze tipiche <strong>dei</strong> luoghi coerenti con il contesto ecologico<br />

locale.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto sulla base <strong>di</strong> specifica convenzione con l’A.C. per la cessione <strong>del</strong>le opere pubbliche.


404<br />

CAPO IV - SCHEMA DIRETTORE SD3<br />

Art. 138 - La “traversa” Maremmana<br />

1. Raccoglie le aree il cui riassetto rende possibile il consolidamento ed il rafforzamento <strong>del</strong> ruolo primario<br />

<strong>del</strong>la traversa Maremmana quale asse privilegiato <strong>di</strong> attraversamento <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa,<br />

me<strong>di</strong>ante la riqualificazione <strong>del</strong>le strutture turistico ricettive esistenti ed il recupero a tale scopo <strong>del</strong>le<br />

strutture e<strong>di</strong>lizie pregiate presenti.<br />

2. Lo schema <strong>di</strong>rettore SD3 comprende tre Unità Minime <strong>di</strong> Intervento.<br />

3. Per quanto riguarda l’area <strong>di</strong> Querceto, la gestione culturale <strong>del</strong>l’azienda dovrà il più possibile utilizzare<br />

il criterio <strong>del</strong>l’agricoltura biologica e l’accessibilità viaria e la fruibilità <strong>del</strong> territorio dovranno essere comunque<br />

assicurate attraverso una specifica convenzione da sottoscrivere con il <strong>Comune</strong>.


405<br />

Art. 139 - UMI S.D. 3A<br />

superficie territoriale mq. 15.950<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R/T<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

1.000 1.000<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

30 posti letto Tr<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

L’intervento nella parte sud <strong>del</strong> nucleo <strong>di</strong> Mulino <strong>del</strong>l’Elsa si dovrà configurare in primo luogo come riqualificazione<br />

degli spazi aperti, sia a carattere collettivo e pubblico che privato. Il progetto dovrà pertanto<br />

essere incentrato sulla ridefinizione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong>le case esistenti, attualmente costituiti per lo<br />

più da semplici slarghi o spiazzi, scarsamente mantenuti e curati, in<strong>di</strong>viduando anche spazi ver<strong>di</strong> e piccoli<br />

parcheggi, <strong>del</strong>imitando inoltre in maniera più chiara le aree per la circolazione carrabile.<br />

Il tema fondamentale da affrontare sarà il recupero <strong>di</strong> quelli che sono correntemente interpretati come<br />

i retri e sono come tali fortemente trascurati. Dovranno essere messi a <strong>di</strong>mora elementi vegetali idonei a<br />

costituire un filtro <strong>di</strong> tipo visivo rispetto alla viabilità principale.<br />

Dato il considerevole frazionamento <strong>del</strong>le proprietà nell’area, al fine <strong>di</strong> conseguire l’obiettivo <strong>di</strong> riqualificazione,<br />

dovrà essere messo a punto una sorta <strong>di</strong> progetto-quadro <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata sulla base<br />

<strong>del</strong> quale potranno successivamente essere attuati i singoli interventi in più fasi. Tale progetto quadro potrà<br />

essere proposto anche relativamente ad ambiti ridotti rispetto all’intera UMI S.D.3A purché le proposte siano<br />

adeguatamente organiche ed integrate e non inficino l’obiettivo primario <strong>di</strong> riqualificazione.<br />

Data la particolare natura <strong>del</strong>l’intervento il progetto-quadro verrà sottoposto alla valutazione <strong>del</strong>la Commissione<br />

E<strong>di</strong>lizia.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

I progetti proposti, relativamente ai singoli e<strong>di</strong>fici, alle relative aree <strong>di</strong> pertinenza e agli spazi aperti dovranno<br />

essere adeguatamente organici e integrati al fine <strong>di</strong> non inficiare l’obiettivo primario <strong>di</strong> riqualificazione<br />

generale.<br />

I manufatti più degradati dovranno in ogni caso essere demoliti.<br />

I nuovi volumi previsti per le attività ricettive (ai sensi <strong>del</strong>la L.R.42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento<br />

d’attuazione) o pubblici esercizi dovranno essere collocati nella parte a quota più alta, caratterizzata da<br />

una buona visuale panoramica.<br />

L’impianto <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici dovrà avere carattere unitario e compatto utilizzando materiali coerenti con il


406<br />

<strong>del</strong>icato contesto e dovranno essere utilizzati meto<strong>di</strong> per la produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile adottando<br />

soluzioni progettuali integrate all’architettura e compatibili con il contesto paesistico.<br />

Data la <strong>del</strong>icata situazione paesistica dovranno essere effettuate specifiche valutazioni <strong>di</strong> compatibilità<br />

paesistico-ambientale e <strong>di</strong> impatto sul paesaggio mirate alla verifica <strong>del</strong> corretto inserimento paesaggistico-ambientale<br />

nel rispetto <strong>del</strong>le sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze<br />

vegetali, ecc. ) verificando l’effettiva incidenze sulle risorse degli interventi.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto sulla base <strong>di</strong> progetto quadro.<br />

Norme transitorie:<br />

In attesa <strong>del</strong>la definizione <strong>del</strong> progetto-quadro, per gli e<strong>di</strong>fici esistenti sono ammessi interventi fino alla riqualificazione<br />

<strong>di</strong> tipo 3 (rq3).<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento residenziale massimo (Superficie netta - Sn) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

residenziale” UTOE VI “La Valle <strong>del</strong>l’Elsa” (Allegato A presenti N.T.A.).<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento turistico ricettivo massimo (posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

strutture turistico- ricettive” UTOE VI “La Valle <strong>del</strong>l’Elsa” (Allegato B presenti N.T.A.).


407<br />

Art. 140 - UMI S.D. 3B<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

I progetti proposti, relativamente ai singoli e<strong>di</strong>fici, alle relative aree <strong>di</strong> pertinenza e agli spazi aperti dovranno<br />

essere adeguatamente organici e integrati al fine <strong>di</strong> non inficiare l’obiettivo primario <strong>di</strong> riqualificazione<br />

generale.<br />

I manufatti più degradati e spesso a carattere precario dovranno in ogni caso essere demoliti.<br />

Per i nuovi e<strong>di</strong>fici dovranno essere utilizzati materiali coerenti con il <strong>del</strong>icato contesto e meto<strong>di</strong> per la prosuperficie<br />

territoriale mq. 35.179<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

500 500<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

L’intervento per il nucleo <strong>di</strong> Mulino <strong>del</strong>l’Elsa si dovrà configurare in primo luogo come riqualificazione degli<br />

spazi aperti, sia a carattere collettivo e pubblico che in<strong>di</strong>viduale e privato. Il progetto dovrà pertanto essere<br />

incentrato sulla risistemazione degli spazi <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici esistenti, attualmente poco definiti e<br />

scarsamente curati. In particolare dovrà essere migliorato il trattamento <strong>del</strong> suolo <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong><br />

ristorante. Dovranno comunque essere previsti elementi vegetali idonei a costituire un filtro almeno <strong>di</strong> tipo<br />

visivo rispetto alla viabilità principale.<br />

L’obiettivo è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare attrezzature legate al tempo libero e in grado <strong>di</strong> realizzare un elemento <strong>di</strong><br />

aggregazione e <strong>di</strong> valorizzazione turistica <strong>del</strong> territorio. Dovranno a tale scopo essere pre<strong>di</strong>sposte adeguate<br />

aree <strong>di</strong> parcheggio.<br />

Si prevede inoltre la possibilità <strong>di</strong> realizzare una modesta quantità <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> tipo residenziale<br />

a bassa densità nella zona più “interna”, lungo la strada secondaria, assecondando quanto avvenuto in<br />

prossimità <strong>di</strong> Osteria <strong>del</strong>le Macchie.<br />

Dato il considerevole frazionamento <strong>del</strong>le proprietà nell’area, al fine <strong>di</strong> conseguire l’obiettivo <strong>di</strong> riqualificazione,<br />

dovrà essere messo a punto una sorta <strong>di</strong> progetto-quadro <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata sulla base<br />

<strong>del</strong> quale potranno successivamente essere attuati i singoli interventi in più fasi. Tale progetto quadro potrà<br />

essere proposto anche relativamente ad ambiti ridotti rispetto all’intera UMI S.D.3B purché le proposte siano<br />

adeguatamente organiche ed integrate e non inficino l’obiettivo primario <strong>di</strong> riqualificazione. Data la particolare<br />

natura <strong>del</strong>l’intervento il progetto-quadro verrà sottoposto alla valutazione <strong>del</strong>la Commissione E<strong>di</strong>lizia.


408<br />

duzione <strong>di</strong> energia rinnovabile adottando soluzioni progettuali integrate all’architettura e compatibili con il<br />

contesto paesistico.<br />

Data la <strong>del</strong>icata situazione paesistica dovranno essere effettuate specifiche valutazioni <strong>di</strong> compatibilità<br />

paesistico-ambientale e <strong>di</strong> impatto sul paesaggio mirate alla verifica <strong>del</strong> corretto inserimento paesaggistico-ambientale<br />

nel rispetto <strong>del</strong>le sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze<br />

vegetali, ecc. ) verificando l’effettiva incidenze sulle risorse degli interventi.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto sulla base <strong>di</strong> progetto quadro.<br />

Norme transitorie:<br />

In attesa <strong>del</strong>la definizione <strong>del</strong> progetto-quadro, per gli e<strong>di</strong>fici esistenti sono ammessi interventi fino alla riqualificazione<br />

<strong>di</strong> tipo 3 (rq3).<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento residenziale massimo (Superficie netta - Sn) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

residenziale” UTOE VI “La Valle <strong>del</strong>l’Elsa” (Allegato A presenti N.T.A.).


409<br />

Art. 140bis - UMI S.D. 3C<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Il progetto riguarda una vasta porzione <strong>di</strong> territorio comunale intorno al nucleo storico <strong>del</strong> Castello <strong>di</strong> Querceto,<br />

l’area è <strong>del</strong>imitata a nord dal confine comunale, a sud-ovest dalla Strada provinciale <strong>del</strong>le Galleraie<br />

e dalla Strada provinciale <strong>di</strong> Mensano, ad ovest dal torrente Senna.<br />

Si prevede, in coerenza con l’Area problema 3.3 <strong>del</strong> Piano Strutturale e in recepimento <strong>dei</strong> contenuti <strong>del</strong>la<br />

Variante al PRP approvata con DCC 82 <strong>del</strong> 05.05.2009, la realizzazione <strong>di</strong> alcuni piccoli nuclei destinati a<br />

completare le attrezzature ricettive appartenenti al castello <strong>di</strong> Querceto in alcuni luoghi caratterizzati da<br />

radure riparate e collegati dalla rete <strong>dei</strong> percorsi rurali esistenti.<br />

Come precisato all’art. 3 <strong>del</strong>le Norme tecniche d’attuazione <strong>del</strong>la Variante <strong>del</strong> PRP approvato, il Piano Particolareggiato,<br />

come mo<strong>di</strong>ficato dalla Variante, ha vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>eci (10) anni dalla stipula <strong>del</strong>l’originaria Convenzione,<br />

pertanto, relativamente agli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione, per i quali è stato rilasciato il permesso<br />

<strong>di</strong> costruire, se i relativi lavori non vengono iniziati entro un anno dalla data <strong>del</strong> rilascio, decadono i <strong>di</strong>ritti<br />

all’e<strong>di</strong>ficazione in quell’area.<br />

Fattibilità geologica:<br />

Nelle nuove aree la Fattibilità geologica è così definita:<br />

classe 2 per le nuove aree <strong>di</strong> Poggio Marino, S. Lucia, La Cava, S. Pietro, Le Macie, Il Campino;<br />

classe 3 per le nuove aree <strong>di</strong> S. Tommaso e, S. Damiano, San Isidoro, Miniera.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

Gli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione previsti dal Piano Particolareggiato devono rispettare i limiti <strong>di</strong>mensionali<br />

riepilogati nella tabella.<br />

Il valore in<strong>di</strong>cato per la Sn nella colonna Sn specifica, in sede <strong>di</strong> progettazione architettonica, può variare<br />

<strong>del</strong> 10% in <strong>di</strong>minuzione o <strong>del</strong> 20% in aumento. Il valore in<strong>di</strong>cato per la Sn nella colonna Sn aggregata costituisce<br />

il valore massimo ammissibile per ciascun sito o gruppo <strong>di</strong> siti, ed è suscettibile, in sede <strong>di</strong> progettazione<br />

architettonica, <strong>di</strong> sola <strong>di</strong>minuzione e non è suscettibile <strong>di</strong> incrementi. Al fine <strong>di</strong> assicurare il rispetto <strong>di</strong>


410<br />

UTOE IV<br />

Mensano<br />

UTOE VI La<br />

Valle <strong>del</strong>l’Elsa<br />

UTOE IV<br />

Mensano<br />

UTOE VI La<br />

Valle <strong>del</strong>l’Elsa 1<br />

SUPERFICIE TERRITORIALE mq. 175.914<br />

SITO<br />

Sn nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

mq<br />

Realizzato PdC<br />

rilasciato<br />

N° - Tav 3<br />

PRP<br />

Toponimo Sn specifica Sn<br />

aggregata<br />

S. Caterina<br />

<br />

13 (Monterotondo) 405 405<br />

9 Le Tre Querci 335 <br />

10 Poggio Corona 335 <br />

19 Le Macie 335 1340<br />

<br />

Campo al<br />

<br />

20 Doccio 335<br />

11 Il Campino 335 1005<br />

▲<br />

15 San Isidoro 335 ▲<br />

5 Miniera 335<br />

▲<br />

6 San Tommaso 350 ▲<br />

7 San Damiano 350 ▲<br />

16 San Pietro 350 1.750<br />

▲<br />

17 Poggio Marino 350 ▲<br />

21 Santa Lucia 350<br />

▲<br />

Querceto (case 900 900 <br />

Men<strong>di</strong>ni)<br />

TOTALE Sn nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione mq.<br />

5.400<br />

tali valori prescrittivi, ciascun progetto architettonico che risulti <strong>di</strong>mensionalmente correlato ad altri dovrà<br />

essere corredato da uno specifico elaborato dal quale risulti che le eventuali variazioni <strong>del</strong>la Sn, entro i limiti<br />

<strong>di</strong> cui sopra, siano tali da rispettare il valore massimo ammesso che assume valore prescrittivo per il complesso<br />

<strong>di</strong> siti considerato.<br />

Nelle sistemazioni degli spazi aperti dovranno essere limitate le opere <strong>di</strong> rimo<strong>del</strong>lamento <strong>del</strong> suolo; le aree <strong>di</strong><br />

pertinenza potranno essere attrezzate con strutture leggere e compatibili con il contesto;<br />

Per i singoli e<strong>di</strong>fici vale quanto in<strong>di</strong>cato nell’allegato B “schede e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione ad uso ricettivo”<br />

<strong>del</strong>le Norme tecniche d’attuazione <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato. Per quanto riguarda l’articolazione<br />

<strong>del</strong>la destinazione d’uso turistico-ricettiva (in applicazione <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i.) vale quanto in<strong>di</strong>cato<br />

all’art.29 <strong>del</strong>le Norme tecniche d’attuazione <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato.<br />

Per quanto riguarda gli elementi <strong>di</strong> compatibilità paesaggistica, i criteri inse<strong>di</strong>ativi e il linguaggio architettonico<br />

vale quanto in<strong>di</strong>cato al Capo VI <strong>del</strong>le Norme tecniche d’attuazione <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato.<br />

La relazione <strong>di</strong> Valutazione integrata <strong>del</strong>la Variante al PRP approvato con le relative prescrizioni fa parte<br />

integrante <strong>del</strong>le presenti NTA.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano particolareggiato <strong>di</strong> iniziativa privata approvato con DCC 82 <strong>del</strong> 05.05.2009.


411<br />

CAPO V - SCHEMA DIRETTORE SD4<br />

Art. 141 - La “nuova strada” <strong>di</strong> Pievescola<br />

1. Raccoglie le aree il cui riassetto rende possibile il miglioramento <strong>del</strong> raccordo fra la dorsale <strong>di</strong> Mensano-<br />

Montegui<strong>di</strong>, la traversa Maremmana e Pievescola, me<strong>di</strong>ante il miglioramento <strong>del</strong>l’intersezione stradale ed<br />

il nuovo assetto <strong>del</strong>l’area produttiva contermine, il miglioramento <strong>del</strong> sistema viabilistico <strong>di</strong> attraversamento<br />

per Pievescola ed il conseguente rafforzamento <strong>del</strong> ruolo e <strong>del</strong>l’identità urbana <strong>del</strong>la frazione.<br />

2. Lo schema <strong>di</strong>rettore SD4 comprende otto Unità Minime <strong>di</strong> Intervento.


412<br />

Art. 142 - UMI S.D. 4A<br />

superficie territoriale mq. 124.312<br />

totale Sc<br />

(mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

I<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

4.694,8 4.694,8<br />

totale<br />

(mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

4.106 4.106 parcheggi<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 12.314 12.314<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

I temi guida <strong>del</strong> progetto sono da una parte la riqualificazione <strong>del</strong>l’area industriale ed artigianale esistente<br />

e dall’altra la messa a punto <strong>di</strong> una rete viabilistica correttamente strutturata rispetto ad esigenze <strong>di</strong>fferenti<br />

- il traffico locale e quello <strong>di</strong> attraversamento -, in stretta correlazione con l’intervento previsto all’interno<br />

<strong>del</strong>l’unità minima S.D. 4B.<br />

Il secondo punto costituisce in realtà l’aspetto prioritario e “in<strong>di</strong>fferibile” <strong>del</strong> progetto; è necessario infatti,<br />

nella prospettiva <strong>del</strong>la variante alla strada <strong>di</strong> collegamento con Pievescola e con la S.P. <strong>del</strong>le Galleraie,<br />

impostare accessi separati per le attività produttive e soprattutto evitare la commistione <strong>dei</strong> <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />

traffico. Dovranno sempre essere adottati le precauzioni e gli accorgimenti tecnici necessari ad assicurare<br />

che i nuovi manufatti abbiano minimo impatto ambientale soprattutto per il sistema <strong>di</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque.<br />

I parcheggi <strong>di</strong> uso pubblico saranno <strong>di</strong>sposti lungo le strade <strong>di</strong> servizio, costituendo trama <strong>di</strong> riferimento per<br />

il consolidamento <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento. Contestualmente dovranno essere anche realizzate barriere vegetali<br />

lungo i margini <strong>dei</strong> lotti; questi impianti avranno profon<strong>di</strong>tà minima <strong>di</strong> 20 ml., con eccezione <strong>del</strong>la fascia a<br />

ridosso <strong>del</strong>la Traversa Maremmana che avrà spessore non inferiore a 32 ml.; le specie utilizzate dovranno<br />

essere compatibili e adeguate per il ruolo <strong>di</strong> filtro <strong>di</strong> polveri e rumore ed il profilo in sezione dovrà essere conformato<br />

in modo tale da non compromettere la sicurezza <strong>del</strong>la circolazione stradale.<br />

Per quanto riguarda l’e<strong>di</strong>ficazione, in considerazione <strong>del</strong>la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong> contesto dal punto <strong>di</strong> vista<br />

idrogeologico, i criteri sostanziali dovranno essere la limitazione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> copertura ad un massimo<br />

<strong>del</strong> 40% ed il mantenimento <strong>di</strong> una fascia libera <strong>del</strong>la massima profon<strong>di</strong>tà possibile nelle aree verso il fiume<br />

che dovranno essere preferibilmente destinate a lavorazioni o depositi all’aperto, spazi <strong>di</strong> manovra ecc. In<br />

generale dovrà essere stabilita una congrua percentuale massima <strong>di</strong> impermeabilizzazione in grado <strong>di</strong> attenuare<br />

l’impatto ambientale <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento.<br />

Per quanto concerne infine l’attività <strong>di</strong> trattamento <strong>di</strong> marmo e pietre si prevede una complessiva razionalizzazione<br />

<strong>del</strong>l’impianto, con la risistemazione <strong>del</strong>la viabilità interna, la creazione <strong>di</strong> un invaso per garantire<br />

un deposito <strong>di</strong> acqua sufficiente all’abbattimento <strong>del</strong>le polveri e la costruzione <strong>di</strong> alcuni nuovi e<strong>di</strong>fici in aderenza<br />

e a completamento <strong>di</strong> quelli esistenti.


413<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

Gli interventi <strong>di</strong> urbanizzazione interni all’area sono in fase <strong>di</strong> completamento, a meno <strong>del</strong>la nuova viabilità<br />

<strong>di</strong> raccordo con la Traversa maremmana. I nuovi e<strong>di</strong>fici ancora da realizzare, (per un residuo <strong>di</strong> 694,80 mq<br />

<strong>di</strong> Superficie coperta in aggiunta alle superfici spostate in quest’area dall’area SD 4C stralciata) dovranno<br />

avere carattere unitario utilizzando materiali coerenti con il contesto. Dovrà essere messo a punto un progetto<br />

organico degli spazi aperti limitando al minimo possibile le superfici impermeabili.<br />

Nella progettazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici devono essere utilizzati meto<strong>di</strong> per la produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile<br />

adottando soluzioni progettuali integrate all’architettura e compatibili con il contesto paesistico;<br />

Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti sono ammessi interventi fino alla riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto.


414<br />

Art. 143 - UMI S.D. 4B<br />

superficie territoriale mq. 36.438<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Obiettivo prioritario <strong>del</strong> progetto è la realizzazione <strong>di</strong> un assetto viabilistico più efficiente con il miglioramento<br />

<strong>del</strong>l’intersezione stradale sulla Traversa Maremmana e la separazione <strong>del</strong>le componenti <strong>di</strong> traffico<br />

interessate all’area industriale/artigianale da quelle <strong>di</strong> attraversamento e <strong>di</strong> destinazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a o lunga<br />

<strong>di</strong>stanza.<br />

Il tracciato dovrà seguire, per quanto possibile rispetto alle prestazioni richieste dall’infrastruttura, l’andamento<br />

<strong>del</strong>la pendenza naturale <strong>del</strong> terreno, in modo da evitare rilevanti operazioni <strong>di</strong> scavo/riporto;<br />

dovranno inoltre essere adottati le precauzioni e gli accorgimenti tecnici necessari ad assicurare che il<br />

nuovo manufatto abbia minimo impatto ambientale con particolare riguardo per il sistema <strong>di</strong> deflusso <strong>del</strong>le<br />

acque. In particolare il Programma dovrà approfon<strong>di</strong>re le soluzioni tecniche migliori per quanto riguarda<br />

l’attraversamento <strong>del</strong> fiume Elsa, definendo <strong>di</strong> concerto con le autorità competenti tutti i dettagli <strong>del</strong> tracciato<br />

(ponti, rilevati, ...).<br />

Le intersezioni saranno costituite da rotatorie a raso.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto da parte <strong>del</strong>l’A.C. sulla base <strong>di</strong> progetto preliminare, definitivo ed esecutivo.


Art. 144 - UMI S.D. 4C - stralciato -<br />

415


416<br />

Art. 145 - UMI S.D. 4D<br />

superficie territoriale mq. 79.089<br />

totale Sc<br />

(mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

I<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

T<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

2.500<br />

4.500<br />

7.000<br />

totale<br />

(mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

4.059 4.059 parcheggi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

L’area si presenta con un’immagine <strong>di</strong> forte impatto dal punto <strong>di</strong> vista visivo, l’intervento deve infatti mirare<br />

in primo luogo ad un progetto <strong>di</strong> qualità architettonica che preveda organicamente sia la riqualificazione<br />

degli e<strong>di</strong>fici esistenti che la realizzazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici utilizzando tecniche che sviluppino, il più possibile,<br />

gli aspetti legati al risparmio energetico e l’uso <strong>di</strong> energie rinnovabili e che allo stesso tempo siano compatibili<br />

con il <strong>del</strong>icato contesto paesistico.<br />

L’intervento è subor<strong>di</strong>nato alla realizzazione <strong>di</strong>, almeno una parte, <strong>di</strong> quanto previsto all’interno <strong>del</strong>l’unità<br />

minima S.D. 4B, cioè la variante alla viabilità nella <strong>di</strong>rezione Galleraie/Pievescola.<br />

Entro tale prospettiva si prevede dunque il consolidamento <strong>del</strong> polo artigianale ed il potenziamento <strong>di</strong> una<br />

sorta <strong>di</strong> polo commerciale in corrispondenza <strong>di</strong> un riconoscibile nodo viario.<br />

Contestualmente dovranno essere anche previste barriere vegetali lungo i margini <strong>dei</strong> lotti e verso la strada;<br />

questi impianti avranno profon<strong>di</strong>tà minima <strong>di</strong> 25 ml.; le specie utilizzate dovranno essere compatibili e adeguate<br />

per il ruolo <strong>di</strong> filtro <strong>di</strong> polveri e rumore ed il profilo in sezione dovrà essere conformato in modo tale da<br />

non compromettere la sicurezza <strong>del</strong>la circolazione stradale.<br />

L’inse<strong>di</strong>amento dovrà evidentemente essere dotato <strong>di</strong> cospicui spazi per il parcheggio e la sosta.<br />

Per quanto riguarda l’e<strong>di</strong>ficazione, il rapporto <strong>di</strong> copertura non dovrà comunque superare il 40%; in generale<br />

dovrà essere stabilita una congrua percentuale massima <strong>di</strong> impermeabilizzazione in grado <strong>di</strong> attenuare<br />

l’impatto ambientale <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

L’impianto <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici dovrà avere carattere unitario e compatto utilizzando materiali coerenti con il<br />

contesto tenendo conto degli allineamenti in<strong>di</strong>viduati sulle tavole “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità <strong>di</strong> intervento”<br />

<strong>del</strong> Regolamento Urbanistico. Il Piano <strong>di</strong> Lottizzazione dovrà impostare sezioni-tipo al fine <strong>di</strong> verificare lo<br />

skyline complessivo <strong>del</strong> nuovo impianto. Gli e<strong>di</strong>fici con destinazione commerciale potranno avere due livelli<br />

con il primo livello con altezza massima ml. 4.50.<br />

Dovrà essere messo a punto un progetto organico degli spazi aperti limitando al minimo possibile le superfici


417<br />

impermeabili.<br />

Nella progettazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici devono essere utilizzati meto<strong>di</strong> per la produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile<br />

adottando soluzioni progettuali integrate all’architettura e compatibili con il contesto paesistico.<br />

Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti sono ammessi interventi fino alla riqualificazione <strong>di</strong> tipo 4.<br />

Data la <strong>del</strong>icata situazione paesistica dovranno essere effettuate specifiche valutazioni <strong>di</strong> compatibilità<br />

paesistico-ambientale e <strong>di</strong> impatto sul paesaggio mirate alla verifica <strong>del</strong> corretto inserimento paesaggistico-ambientale<br />

nel rispetto <strong>del</strong>le sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze<br />

vegetali, ecc. ).<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Lottizzazione.


418<br />

Art. 146 - UMI S.D. 4E<br />

superficie territoriale mq. 50.842<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

6.000 6.000<br />

totale<br />

(mq.)<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 14.454 14.454<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

1.053 1.053 parcheggi<br />

spazi pubblici o<br />

collettivi<br />

In<strong>di</strong>rizzi per il Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento:<br />

Il nuovo inse<strong>di</strong>amento residenziale nella parte nord <strong>di</strong> Pievescola dovrà essere caratterizzato da tipologie<br />

a bassa densità e dalla valorizzazione sia <strong>del</strong>la morfologia <strong>del</strong> luogo sia <strong>del</strong>la interessante posizione<br />

panoramica. Per questo la nuova strada <strong>di</strong> servizio - a fondo cieco per dare maggiore sicurezza e<br />

tranquillità all’ambito residenziale - e l’impianto planivolumetrico saranno <strong>del</strong>ineati in modo da alterare il<br />

minimo possibile il pen<strong>di</strong>o, mettendone in luce invece le caratteristiche.<br />

Le nuove abitazioni saranno e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> massimo due piani, unifamiliari o bi/trifamiliari al massimo, con<br />

rapporto <strong>di</strong> copertura inferiore al 30% e rapporto <strong>di</strong> impermeabilizzazione inferiore al 40%. La tipologia<br />

inse<strong>di</strong>ativa <strong>di</strong> riferimento sarà quella <strong>del</strong>la casa isolata su lotto, anche secondo moduli che prevedano la<br />

combinazione e l’abbinamento, sempre garantendo opportune prestazioni <strong>di</strong> privacy e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />

spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong> singolo alloggio.<br />

Le tipologie e<strong>di</strong>lizie potranno essere stu<strong>di</strong>ate, rispetto alla conformazione <strong>del</strong> suolo, in modo da ricavare<br />

spazi accessori seminterrati e da facilitare ad esempio l’accesso alle autorimesse, precedute da uno spazio<br />

<strong>di</strong> manovra o <strong>di</strong> sosta privata con pavimentazione semipermeabile ed evitando dunque l’impiego <strong>di</strong> lunghe<br />

rampe carrabili esterne.<br />

I parcheggi <strong>di</strong> uso pubblico saranno <strong>di</strong>sposti lungo le strade <strong>di</strong> servizio.<br />

La realizzazione <strong>del</strong>l’intervento <strong>di</strong> espansione residenziale permetterà la riqualificazione ed il completamento<br />

degli spazi ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> uso pubblico attualmente limitati in pratica al solo campo da calcio, dando luogo<br />

ad un’ampia area baricentrica alla quale sarà possibile accedere agevolmente dall’intera frazione con<br />

una rete <strong>di</strong> percorsi pedonali. Le parti più attrezzate corrisponderanno alle aree in prossimità <strong>del</strong> campo<br />

sportivo, che potranno eventualmente essere sistemate con terrazzamenti o gradoni erbosi per in<strong>di</strong>viduare<br />

opportuni spazi <strong>di</strong> gioco libero; la parte centrale, invece, ed in particolare la fascia in corrispondenza<br />

<strong>del</strong>l’impluvio saranno trattate con impianti <strong>di</strong> tipo più naturalistico e piantumate con specie caratteristiche<br />

<strong>del</strong> bordo ripariale, così da costituire una sorta <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o ecologico.


419


420<br />

Art. 147 - UMI S.D. 4F<br />

superficie territoriale mq. 23.832<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

3.500 3.500<br />

totale<br />

(mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

833 833 parcheggi<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 5.293 5.293<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Il nuovo inse<strong>di</strong>amento residenziale dovrà essere caratterizzato da tipologie a bassa densità e dalla valorizzazione<br />

<strong>del</strong>la morfologia <strong>del</strong> suolo.<br />

Per questo la nuova strada <strong>di</strong> servizio - a fondo cieco per dare maggiore sicurezza e tranquillità all’ambito<br />

residenziale - e l’impianto planivolumetrico saranno <strong>del</strong>ineati in modo da alterare il minimo possibile il<br />

pen<strong>di</strong>o, mettendone in luce invece le caratteristiche. Nell’ambito <strong>del</strong> progetto si dovrà prevedere inoltre la<br />

riqualificazione <strong>del</strong> primo tratto <strong>di</strong> via Gramsci e <strong>di</strong> via I Maggio.<br />

La realizzazione <strong>del</strong>l’intervento <strong>di</strong> espansione residenziale permetterà il completamento <strong>del</strong>la maglia degli<br />

spazi ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> uso pubblico in<strong>di</strong>viduati entro il tessuto e<strong>di</strong>ficato ed a servizio <strong>del</strong>la residenza. In particolare<br />

la riqualificazione <strong>del</strong>le aree libere residuali, oggi gravemente trascurate, consentirà la creazione <strong>di</strong> una<br />

importante connessione verde.<br />

Dovrà, quin<strong>di</strong>, essere messo a punto un attento progetto <strong>di</strong> suolo e degli spazi aperti (tenendo presente<br />

la necessità <strong>di</strong> risanamento <strong>del</strong>l’area) con accurata definizione <strong>del</strong>le specie arboree e degli arbusti, che<br />

dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti con il contesto ecologico locale, salvaguardando, comunque,<br />

il più possibile, il contesto attuale e tutte le alberature esistenti, a ridosso <strong>del</strong> fosso, all’estremità ovest,<br />

dovrà essere mantenuta una fascia libera a verde ripariale.<br />

Il progetto dovrà, quin<strong>di</strong>, essere connotato <strong>del</strong>la massima attenzione all’inserimento paesaggistico, alle<br />

sistemazione esterne e al trattamento <strong>di</strong> suolo e evitando, in generale, opere che comportano eccessivi<br />

movimenti <strong>di</strong> terra e che possano alterare la conformazione attuale <strong>del</strong> terreno salvo i rimo<strong>del</strong>lamenti<br />

necessari a migliorarne la stabilità.<br />

L’intervento è subor<strong>di</strong>nato alla realizzazione <strong>del</strong>la nuova strada <strong>di</strong> supporto alle aree S.D.4E-F.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

Il progetto dovrà essere impostato con l’intento <strong>di</strong> realizzare l’integrazione tra gli spazi costruiti e gli spazi<br />

aperti anche attraverso elementi <strong>di</strong> connessione sia visiva che pedonale tra il nuovo impianto e gli spazi<br />

aperti <strong>di</strong> interesse collettivo e residenziali esistenti.


421<br />

L’impianto <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici dovrà avere carattere unitario con e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> altezza massima due piani, unifamiliari<br />

o bi/trifamiliari, con rapporto <strong>di</strong> copertura inferiore al 30% e rapporto <strong>di</strong> impermeabilizzazione inferiore al<br />

40%. La tipologia inse<strong>di</strong>ativa <strong>di</strong> riferimento sarà quella <strong>del</strong>la casa isolata su lotto, anche secondo moduli che<br />

prevedano la combinazione e l’abbinamento, sempre garantendo opportune prestazioni <strong>di</strong> privacy e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> spazi aperti <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong> singolo alloggio.<br />

Le tipologie e<strong>di</strong>lizie potranno essere stu<strong>di</strong>ate, rispetto alla conformazione <strong>del</strong> suolo, in modo da ricavare<br />

spazi accessori seminterrati e da facilitare ad esempio l’accesso alle autorimesse, precedute da uno spazio<br />

<strong>di</strong> manovra o <strong>di</strong> sosta privata con pavimentazione semipermeabile ed evitando dunque l’impiego <strong>di</strong><br />

lunghe rampe carrabili esterne.<br />

I parcheggi <strong>di</strong> uso pubblico saranno <strong>di</strong>sposti lungo le strade <strong>di</strong> servizio.<br />

Nella progettazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici devono essere utilizzati meto<strong>di</strong> per la produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile<br />

adottando soluzioni progettuali integrate all’architettura e compatibili con il contesto paesistico.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Lottizzazione.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Lottizzazione sono ammessi:<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri) con esclusione <strong>di</strong><br />

ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento residenziale massimo (Superficie netta - Sn) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

residenziale” UTOE VII “La Montagnola” (Allegato A presenti N.T.A.).


422<br />

Art. 148 - UMI S.D. 4G<br />

superficie territoriale mq. 22.931<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

2.400 2.400<br />

totale<br />

(mq.)<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

1.626 1.626 parcheggi<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 9.872 9.872<br />

spazi pubblici<br />

o collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Il progetto prevede la realizzazione <strong>di</strong> un nuovo inse<strong>di</strong>amento residenziale che si pone a margine tra il<br />

centro abitato <strong>di</strong> Pievescola e la campagna.<br />

Il principio inse<strong>di</strong>ativo per il nuovo nucleo residenziale dovrà essere coerente al carattere <strong>del</strong>l’area, in leggero<br />

pen<strong>di</strong>o ed esposta a sud; si dovranno quin<strong>di</strong> valorizzare le qualità <strong>del</strong> paesaggio esistente evitando<br />

un pesante rimo<strong>del</strong>lamento <strong>del</strong> suolo, sia nella realizzazione degli e<strong>di</strong>fici che <strong>del</strong>la strada <strong>di</strong> accesso che<br />

partendo dalla strada principale sarà a fondo cieco concludendosi in un’area <strong>di</strong> parcheggio pubblico a<br />

servizio <strong>del</strong>la residenza e <strong>dei</strong> servizi locali; con questa sistemazione si dovrà anche garantire la protezione<br />

<strong>del</strong>l’ambito residenziale da traffico improprio <strong>di</strong> attraversamento, garantendo la tutela <strong>del</strong> fosso che <strong>di</strong>vide<br />

pressoché a metà l’area.<br />

L’intervento è subor<strong>di</strong>nato alla realizzazione <strong>del</strong> completamento <strong>del</strong>la rete fognaria.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

Il principio inse<strong>di</strong>ativo dovrà conformarsi con il carattere, in leggero declivio, <strong>del</strong>l’area. L’impianto <strong>dei</strong> nuovi<br />

e<strong>di</strong>fici dovrà avere carattere unitario con e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> altezza massima due piani, unifamiliari o bi/trifamiliari<br />

(per un numero massimo <strong>di</strong> 34 unità abitative), con rapporto <strong>di</strong> copertura inferiore al 20% e rapporto <strong>di</strong><br />

impermeabilizzazione inferiore al 40%.<br />

Le tipologia e<strong>di</strong>lizie dovranno essere progettate in modo tale da lasciare libere le visuali tra un e<strong>di</strong>ficio e l’altro<br />

e consentire il facile accesso alle autorimesse evitando l’uso <strong>di</strong> lunghe rampe carrabili esterne e comunque<br />

abbinando accessi a più unità.<br />

I parcheggi <strong>di</strong> uso pubblico saranno a raso e <strong>di</strong>sposti lungo le strade <strong>di</strong> nuova realizzazione.<br />

Gli spazi ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> uso pubblico saranno trattati a giar<strong>di</strong>no utilizzando essenze vegetali coerenti con il contesto<br />

ecologico locale e potenziando la fascia <strong>di</strong> verde ripariale lungo il corso d’acqua con un’ area a<br />

verde pubblico, il progetto dovrà essere realizzato attraverso il ricorso ad adeguate tecniche <strong>di</strong> ingegneria<br />

naturalistica, idraulica ed ambientale utilizzando adeguate essenze <strong>di</strong> tipo ripario in modo da garantire la<br />

continuità ecologica e il corretto deflusso <strong>del</strong>le acque. Tra il nuovo inse<strong>di</strong>amento e la nuova strada saranno


423<br />

<strong>di</strong>sposte alberature sufficientemente dense da ricoprire ruolo <strong>di</strong> filtro visivo e rispetto alle emissioni <strong>del</strong> traffico<br />

automobilistico.<br />

Nella progettazione <strong>dei</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici devono essere utilizzati meto<strong>di</strong> per la produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile<br />

adottando soluzioni progettuali integrate all’architettura e compatibili con il contesto paesistico.<br />

Dovrà essere in<strong>di</strong>viduata una rete <strong>di</strong> percorsi pedonali <strong>di</strong> collegamento con gli spazi ver<strong>di</strong> uso collettivo e<br />

con i luoghi centrali <strong>di</strong> Pievescola.<br />

Data la <strong>del</strong>icata situazione paesistica, la valutazione Integrata dovrà porre particolare attenzione alla valutazioni<br />

<strong>di</strong> compatibilità paesistico-ambientale e <strong>di</strong> impatto sul paesaggio mirate alla verifica <strong>del</strong> corretto<br />

inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto <strong>del</strong>le sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura,<br />

vedute, essenze vegetali, ecc. ).<br />

Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

L’e<strong>di</strong>ficio esistente alla fine <strong>di</strong> via <strong>dei</strong> Lavatoi dovrà essere recuperato a residenza o a servizio <strong>del</strong> nuovo<br />

inse<strong>di</strong>amento, in questo caso sono ammessi interventi fino alla riqualificazione <strong>di</strong> tipo 3.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Lottizzazione.<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento residenziale massimo (Superficie netta - Sn) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

residenziale” UTOE VII “La Montagnola” (Allegato A presenti N.T.A.).


424


425<br />

Art. 149 - UMI S.D. 4H<br />

superficie territoriale mq. 30.106<br />

Ms - parcheggi<br />

scoperti<br />

Vg - giar<strong>di</strong>ni 13.150 13.150<br />

1.498 1.498 parcheggi<br />

spazi pubblici o<br />

collettivi<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

Obiettivo prioritario <strong>del</strong> progetto è la realizzazione <strong>di</strong> un assetto viabilistico più efficiente per il traffico non<br />

interessato a Pievescola come destinazione <strong>del</strong>lo spostamento e più adeguato al carattere prettamente<br />

residenziale <strong>del</strong>la frazione. Il nuovo percorso potrà, fra l’altro, consentire quando necessario un uso prevalentemente<br />

pedonale alla parte <strong>del</strong>la vecchia strada tra la Pieve e l’ex-scuola, che costituisce una sorta <strong>di</strong><br />

piazza allungata molto importante nell’identità <strong>del</strong> luogo.<br />

Allo stesso tempo si propone il tema <strong>del</strong>la ridefinizione <strong>del</strong> margine a sud attraverso il completamento degli<br />

spazi aperti <strong>di</strong> interesse collettivo e <strong>del</strong>le attrezzature che costituiscono i luoghi centrali <strong>di</strong> Pievescola.<br />

Il tracciato dovrà seguire, per quanto possibile rispetto alle prestazioni richieste dall’infrastruttura, l’andamento<br />

<strong>del</strong>la pendenza naturale <strong>del</strong> terreno, in modo da evitare rilevanti operazioni <strong>di</strong> scavo/riporto;<br />

dovranno inoltre essere adottati le precauzioni e gli accorgimenti tecnici necessari ad assicurare che il<br />

nuovo manufatto abbia minimo impatto ambientale con particolare riguardo per il sistema <strong>di</strong> deflusso <strong>del</strong>le<br />

acque. Le intersezioni saranno costituite da semplici incroci a raso.<br />

Il nuovo giar<strong>di</strong>no ed il completamento <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> parcheggio a servizio <strong>di</strong> Pievescola dovranno porsi in<br />

continuità ed in stretta relazione con gli spazi centrali; potranno essere eventualmente sistemati con terrazzamenti;<br />

gli spazi ver<strong>di</strong> saranno semplicemente attrezzati per la frequentazione con percorsi, sedute ed<br />

illuminazione. Lungo la nuova strada si dovranno prevedere adeguati elementi <strong>di</strong> protezione e <strong>di</strong> filtro dal<br />

punto <strong>di</strong> vista visivo e <strong>del</strong>l’inquinamento acustico/atmosferico, anche con impianti densi <strong>di</strong> alberature <strong>di</strong><br />

specie appropriate al ruolo <strong>di</strong> barriera.<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Intervento <strong>di</strong>retto sulla base <strong>di</strong> specifica convenzione con l’A.C. per la cessione <strong>del</strong>le opere pubbliche.


426<br />

Art. 150 - UMI S.D. 4I<br />

superficie territoriale mq. 14.780<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

T<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

1.000 1.000<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

40 posti letto Tr<br />

Descrizione generale <strong>del</strong>l’intervento e finalità:<br />

L’intervento prevede un progetto <strong>di</strong> riqualificazione complessivo ed unitario in un contesto <strong>di</strong> notevole rilevanza<br />

e <strong>di</strong> grande pregio oggi in situazione <strong>di</strong> profondo degrado.<br />

Pertanto andranno in<strong>di</strong>viduate fasi separate <strong>di</strong> attuazione, avendo come sfondo la riconversione <strong>di</strong> tutto il<br />

nucleo ad attività turistico ricettive <strong>di</strong> tipo alberghiero (ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 42/2000 e s.m.i. e <strong>del</strong> relativo Regolamento<br />

d’attuazione).<br />

L’obiettivo è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare attrezzature in grado <strong>di</strong> realizzare un elemento <strong>di</strong> aggregazione e <strong>di</strong> valorizzazione<br />

turistica <strong>del</strong> territorio.<br />

Viene assunto come criterio costitutivo <strong>del</strong>la progettazione la persistenza e la continuità <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong><br />

patrimonio paesaggistico considerato come continuità <strong>di</strong> risorsa ambientale, storica e culturale.<br />

L’intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subor<strong>di</strong>nato alla redazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero<br />

esteso a tutto l’UMI S.D.4I.<br />

Prescrizioni generali per gli interventi:<br />

La casa colonica dovrà essere recuperata, eliminando le superfetazioni ed adeguandola al nuovo uso.<br />

IL Piano <strong>di</strong> Recupero, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche storico-architettoniche e <strong>del</strong> contesto paesistico,<br />

potrà in<strong>di</strong>viduare, sulla base <strong>di</strong> un’attenta valutazione critica <strong>del</strong>lo stato <strong>dei</strong> luoghi e <strong>del</strong>l’analisi <strong>dei</strong> degra<strong>di</strong>,<br />

categorie <strong>di</strong> intervento aderenti alla reale situazione <strong>dei</strong> luoghi e degli e<strong>di</strong>fici.<br />

Per la parte più propriamente a<strong>di</strong>bita all’attività agricola e all’allevamento dovrà essere messo a punto un<br />

progetto <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica con la demolizione <strong>di</strong> tutti i manufatti esistenti e la loro ricostruzione<br />

per una superficie netta (Sn) massima <strong>di</strong> mq. 1.000 e con altezza massima due piani e comunque non superiore<br />

alla casa colonica esistente. I nuovi e<strong>di</strong>fici dovranno avere una tipologia adeguata al nuovo uso nel<br />

rispetto <strong>del</strong> contesto paesaggistico e <strong>dei</strong> rapporti col nucleo preesistente; l’impianto dovrà mantenere la<br />

gerarchia ed i rapporti tra<strong>di</strong>zionalmente instaurati nell’ambito <strong>del</strong> podere, lasciando il ruolo prevalente ed<br />

emergente all’e<strong>di</strong>ficio colonico originario recuperato. Le nuove costruzioni dovranno essere collocate nella<br />

zona <strong>di</strong> lieve pen<strong>di</strong>o, in alto, senza intaccare l’area occupata dal bosco, in ripida <strong>di</strong>scesa verso l’impluvio


427<br />

<strong>del</strong> Borro <strong>del</strong>la Croce.<br />

Il progetto <strong>di</strong> suolo sarà esteso a tutto l’ambito e dovrà sviluppare il tema <strong>del</strong> recupero ambientale e <strong>del</strong>la<br />

riorganizzazione, ridefinizione e riqualificazione degli spazi aperti, sia a carattere collettivo che privato prevedendo<br />

adeguate attrezzature collettive <strong>di</strong> supporto all’attività (quale ad esempio la piscina).<br />

Dovranno a tale scopo essere pre<strong>di</strong>sposte adeguate aree <strong>di</strong> parcheggio.<br />

Il progetto dovrà essere connotato <strong>del</strong>la massima attenzione all’inserimento paesaggistico, alle sistemazione<br />

esterne e al trattamento <strong>di</strong> suolo, in particolare dovranno essere salvaguardati gli aspetti relativi<br />

a vedute, punti panoramici, elementi antropici, quali i muri in pietra, e naturali che contribuiscono alla<br />

caratterizzazione <strong>del</strong>l’area, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno nel rispetto <strong>del</strong>la morfologia esistente e<br />

evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong> terra e che possano alterare la conformazione<br />

attuale dl terreno.<br />

Le essenze vegetali per la sistemazione degli spazi ver<strong>di</strong> dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti<br />

con il contesto ecologico locale.<br />

Data la <strong>del</strong>icata situazione paesistica, la valutazione Integrata dovrà porre particolare attenzione alla valutazioni<br />

<strong>di</strong> compatibilità paesistico-ambientale e <strong>di</strong> impatto sul paesaggio mirate alla verifica <strong>del</strong> corretto<br />

inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto <strong>del</strong>le sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura,<br />

vedute, essenze vegetali, ecc.).<br />

caratterizzazione <strong>del</strong>l’area, tenendo conto <strong>dei</strong> <strong>di</strong>slivelli <strong>del</strong> terreno nel rispetto <strong>del</strong>la morfologia esistente e<br />

evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti <strong>di</strong> terra e che possano alterare la conformazione<br />

attuale dl terreno.<br />

Le essenze vegetali per la sistemazione degli spazi ver<strong>di</strong> dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti<br />

con il contesto ecologico locale.<br />

Data la <strong>del</strong>icata situazione paesistica, la valutazione Integrata dovrà porre particolare attenzione alla valutazioni<br />

<strong>di</strong> compatibilità paesistico-ambientale e <strong>di</strong> impatto sul paesaggio mirate alla verifica <strong>del</strong> corretto<br />

inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto <strong>del</strong>le sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura,<br />

vedute, essenze vegetali, ecc. ).


428<br />

Modalità <strong>di</strong> attuazione:<br />

Piano <strong>di</strong> Recupero.<br />

Norme transitorie:<br />

Fino all’attuazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero sono ammessi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione degli e<strong>di</strong>fici con esclusione <strong>di</strong> ogni nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

- tutti gli interventi <strong>di</strong> manutenzione degli spazi esterni e <strong>del</strong>la rete viabile (strade e sentieri).<br />

Dimensionamento:<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento massimo (relativamente ai posti letto) è quello in<strong>di</strong>cato nella scheda “Dimensionamento<br />

turistico-ricettivo” relativa all’UTOE VII “La Montagnola” (Allegato B presenti N.T.A.).


429<br />

CAPO VI - SCHEMA DIRETTORE SD5<br />

Art. 151 - I centri e nuclei antichi<br />

1. Comprende aree il cui recupero funzionale ed architettonico rende possibile la valorizzazione, la rivitalizzazione<br />

e la tutela <strong>del</strong> patrimonio architettonico antico <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa, attraverso un insieme<br />

sistematico <strong>di</strong> interventi finalizzati alla salvaguar<strong>di</strong>a statica ed architettonica degli e<strong>di</strong>fici in muratura, con<br />

il recupero <strong>del</strong>le tecniche costruttive originarie nella loro migliore esecuzione, ovvero con il recupero <strong>del</strong>la<br />

regola d’arte.<br />

2. Interventi complessivi o parziali <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> contesti storici, complessi o insieme <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, compresi nello<br />

schema <strong>di</strong>rettore SD5, potranno essere sviluppati nell’ambito <strong>del</strong>la redazione <strong>del</strong> Programma Integrato degli<br />

Interventi, anche a seguito <strong>di</strong> richiesta <strong>dei</strong> singoli operatori pubblici e privati che intendono realizzarli.<br />

3. Per le aree comprese nello Schema Direttore SD5 l’Amministrazione Comunale, in occasione <strong>del</strong>l’adeguamento<br />

<strong>del</strong> Regolamento E<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> cui al successivo art. 163, valuterà l’opportunità <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere una “guida<br />

agli interventi” sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente che integri e sviluppi le in<strong>di</strong>cazioni riportate al Titolo IX <strong>del</strong>le<br />

presenti norme.<br />

4. Lo schema <strong>di</strong>rettore SD5 comprende una Unità Minima <strong>di</strong> Intervento.


430<br />

Art. 152 - UMI S.D. 5A<br />

superficie territoriale mq. 28.675<br />

nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

R<br />

totale Sn<br />

(mq.)<br />

200 200<br />

nuova<br />

e<strong>di</strong>ficazione<br />

In<strong>di</strong>rizzi per il Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento:<br />

La riqualificazione <strong>del</strong>l’inse<strong>di</strong>amento rurale <strong>di</strong> Casa al Prato è legata alla prospettiva <strong>di</strong> graduale <strong>di</strong>smissione<br />

<strong>del</strong>l’attività agricola vera e propria; ciò potrà avvenire recuperando buona parte degli e<strong>di</strong>fici esistenti,<br />

tranne alcuni annessi <strong>di</strong> scarsa qualità; pertanto l’intervento non significherà un’alterazione <strong>del</strong>l’impianto<br />

planivolumetrico esistente che, benchè esito <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche e aggiunte successive, presenta elementi <strong>di</strong><br />

interesse. La casa colonica domina un ambito piuttosto esteso organizzato per fasce <strong>di</strong>sposte a quota via<br />

via inferiore <strong>del</strong> terreno in pen<strong>di</strong>o: la parte in alto è sistemata con muretti <strong>di</strong> sostegno in pietra e occupata<br />

dall’oliveta, la parte in basso invece, più pianeggiante, è quasi completamente priva <strong>di</strong> alberature e ospita<br />

tutti gli annessi principali, in particolare una serie <strong>di</strong> stalle e magazzini <strong>di</strong>sposti quasi a formare una corte.<br />

Questa insolita “<strong>di</strong>spersione” degli oggetti può rappresentare un pregio siginificativo per l’inse<strong>di</strong>amento e<br />

<strong>di</strong>ventare elemento <strong>di</strong> grande interesse per il progetto.<br />

Tema <strong>del</strong> Programma sarà la definizione <strong>di</strong> un progetto complessivo degli spazi aperti che valorizzi i caratteri<br />

salienti <strong>del</strong>l’impianto - come ad esempio i terrazzamenti - e la posizione panoramica <strong>del</strong> luogo, evitando<br />

mo<strong>di</strong>fiche rilevanti al paesaggio e quin<strong>di</strong> rimo<strong>del</strong>lamenti <strong>del</strong> suolo. Sarà possibile comunque ri<strong>di</strong>segnare in<br />

parte il tracciato carrabile principale, in modo tale da rendere maggiormente fruibili gli spazi in prossimità<br />

<strong>del</strong>la casa colonica, e ricavare <strong>dei</strong> locali interrati esclusivamente nel caso <strong>del</strong>le autorimesse <strong>del</strong>l’abitazione<br />

padronale (<strong>di</strong> superficie non superiore a 200 mq.).<br />

Gli interventi specifici su ciascuno degli e<strong>di</strong>fici saranno stabiliti dal Programma, con possibilità <strong>di</strong> realizzare<br />

piccoli ampliamenti degli annessi minori purchè ciò avvenga impiegando tecnologie, materiali e finiture<br />

omogenei all’esistente; per quanto riguarda la casa colonica si ritiene ammissibile un ampliamento contestuale<br />

alla riqualificazione <strong>dei</strong> prospetti principali, soprattutto quello rivolto a est, profondamente alterato<br />

dalla trasformazione <strong>del</strong>le aperture <strong>dei</strong> locali utilizzati come rimesse.<br />

Il recupero <strong>del</strong>la casa colonica e gli interventi ad esso strettamente correlati potranno essere realizzati<br />

tramite intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto previa presentazione <strong>di</strong> un progetto unitario <strong>di</strong> massima relativo alla<br />

sistemazione <strong>del</strong> suolo <strong>del</strong>l’intera area in<strong>di</strong>viduata dalla UMI S.D. 5A secondo modalità analoghe a quelle<br />

riportate al comma 4 <strong>del</strong>l’art. 117.


431


432<br />

TITOLO XI - INTERVENTI DIFFUSI DI TRASFORMAZIONE<br />

Art. 153 - Disposizioni generali<br />

1. Nelle aree in<strong>di</strong>viduate nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità <strong>di</strong> intervento” contrassegnate con la sigla AT<br />

sono previsti interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione e <strong>di</strong> demolizione con ricostruzione e/o <strong>di</strong> assetto degli spazi<br />

aperti esistenti.<br />

2. La realizzazione degli interventi previsti dovrà avvenire secondo le in<strong>di</strong>cazioni specifiche desumibili dalle<br />

tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità <strong>di</strong> intervento” e riferite alle in<strong>di</strong>cazioni per il trattamento <strong>del</strong> suolo e per l’e<strong>di</strong>ficazione,<br />

riportate rispettivamente al titolo VI e VII <strong>del</strong>le presenti norme.<br />

3. Le quantità e<strong>di</strong>ficabili sono espresse per ciascuna area <strong>di</strong> trasformazione secondo in<strong>di</strong>ci riferiti a:<br />

- la massima superficie netta <strong>di</strong> pavimento realizzabile, definita da un in<strong>di</strong>ce territoriale rapportato all’estensione<br />

<strong>del</strong>l’intera area <strong>di</strong> trasformazione e riferito all’articolazione <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> trasformazione AT come<br />

specificato al successivo art.154;<br />

- la massima estensione planimetrica realizzabile, definita da un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> copertura rapportato all’estensione<br />

<strong>del</strong>l’area e<strong>di</strong>ficabile e riferito all’articolazione <strong>del</strong>la zona omogenea C, D o F come specificato al<br />

Titolo VIII - Zone territoriali omogenee;<br />

- il massimo numero <strong>dei</strong> piani fuori terra realizzabili.<br />

4. Per ciascuna area <strong>di</strong> trasformazione AT è previsto un intervento unitario da attuarsi attraverso adeguato<br />

Piano attuativo con i parametri <strong>di</strong> cui al successivo art.154. Il rilascio <strong>del</strong>l’autorizzazione è comunque subor<strong>di</strong>nato<br />

alla realizzazione <strong>del</strong>le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria ed agli interventi sul suolo, previsti per ciascuna<br />

area <strong>di</strong> trasformazione ed in<strong>di</strong>cate nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità <strong>di</strong> intervento”.<br />

5. Le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria identificate all’interno <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> trasformazione AT non possono<br />

essere trasferite o monetizzate e la loro realizzazione, così come quella relativa agli interventi sul suolo, è a<br />

totale carico <strong>dei</strong> privati proponenti ai quali, secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l’art. 127 comma 5 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005,<br />

non è più dovuta la quota <strong>di</strong> oneri riferita alla urbanizzazione primaria.<br />

6. Il ricorso al Piano attuativo non è obbligatorio nelle aree nelle quali siano già state realizzate le opere <strong>di</strong><br />

urbanizzazione primaria e gli interventi sul suolo previsti per ciascuna area <strong>di</strong> trasformazione ed in<strong>di</strong>cate<br />

nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità <strong>di</strong> intervento”.<br />

Art. 154 - Articolazione <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> trasformazione<br />

Le aree <strong>di</strong> trasformazione sono articolate secondo la seguente tabella che stabilisce per ciascuna articolazione<br />

l’entità <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione territoriale così come definito all’art. 19 <strong>del</strong>le presenti norme<br />

mq/mq (Sn/Sup.t)<br />

AT1 0,01<br />

AT2 0,05<br />

AT3 0,1<br />

AT4 0,15<br />

AT5 0,2<br />

AT6 0,25<br />

AT7 0,3<br />

AT8 0,35<br />

AT9 0,4<br />

AT10 0,45<br />

AT11 0,5<br />

AT12 0,55<br />

AT13 0,6<br />

AT14 -


433<br />

PARTE 5° - ATTUAZIONE DEL PIANO<br />

TITOLO XII - MODALITA’ D’ATTUAZIONE DEL PIANO<br />

Art. 155 - Disposizioni generali<br />

1. Il Regolamento Urbanistico si attua attraverso piani urbanistici attuativi <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata e<br />

attraverso intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto.<br />

2. Nelle aree <strong>di</strong> trasformazione (AT) gli interventi si attuano attraverso Piano attuativo. In tal caso le norme<br />

specifiche riferite all’area <strong>di</strong> intervento, <strong>di</strong> cui alla parte 4° <strong>del</strong>le presenti norme, si assumono come prescrizioni<br />

per la redazione <strong>del</strong> piano attuativo.<br />

3. Nelle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong>le case rurali e <strong>del</strong>le case sparse (SP), gli interventi previsti si attuano attraverso<br />

piani urbanistici attuativi <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata e attraverso intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto, secondo<br />

quanto in<strong>di</strong>cato per ciascuna scheda, come riportate all’art. 118; nei casi nei quali la modalità <strong>di</strong> attuazione<br />

in<strong>di</strong>cata è il Piano <strong>di</strong> Recupero, sono consentiti, fino all’approvazione <strong>del</strong>lo stesso, i soli interventi <strong>di</strong><br />

manutenzione or<strong>di</strong>naria e, ad esclusione degli e<strong>di</strong>fici sottoposti ad intervento <strong>di</strong> restauro, gli interventi <strong>di</strong><br />

manutenzione straor<strong>di</strong>naria; in sostituzione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero potrà essere rilasciata autorizzazione<br />

e<strong>di</strong>lizia anche sulla base <strong>di</strong> un progetto definitivo, purché esso sia relativo all’intera area sottoposta a piano<br />

attuativo e comprenda il progetto dettagliato anche <strong>di</strong> tutti gli spazi aperti.<br />

4. Nelle aree dove si prevedono interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica questi si attuano attraverso Piano<br />

urbanistico attuativo.<br />

5. Nelle zone <strong>del</strong> territorio non comprese nelle precedenti aree gli interventi previsti ed ammessi si attuano<br />

attraverso intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto.<br />

Art. 156 - Attuazione attraverso Programma Integrato d’Intervento - stralciato -<br />

Art. 157 - Strumenti <strong>di</strong> attuazione<br />

1. Le previsioni <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico sono attuate attraverso interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>retti, Piani Attuativi <strong>di</strong><br />

iniziativa pubblica o privata per i quali la L.R. 1/2005 (Titolo 5° - Capo IV° - Sezioni Prima e Seconda) definisce<br />

finalità, contenuti e procedure <strong>di</strong> approvazione e progetti <strong>di</strong> opere pubbliche.<br />

2. Ai sensi <strong>del</strong>la L. 1150/42, <strong>del</strong>la L. 457/78 e <strong>del</strong>la L.R. 1/2005 sono Piani Attuativi:<br />

- piani particolareggiati;<br />

- piani <strong>di</strong> lottizzazione;<br />

- piani per l’e<strong>di</strong>lizia economica e popolare;<br />

- piani per gli inse<strong>di</strong>amenti produttivi;<br />

- piani <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio.<br />

3. La sigla PA in<strong>di</strong>vidua alcuni degli interventi che si attuano me<strong>di</strong>ante strumento urbanistico attuativo.<br />

4. I piani attuativi in<strong>di</strong>viduati nelle tavv. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento” con la sigla AT PAn, sono riferiti<br />

a strumenti urbanistici già approvati e recepiti dal vecchio PRG. Essi riguardano:<br />

AT1 - Corsina<br />

AT2 - il Merlo<br />

AT5 - Lottizzazione industriale Dn7.<br />

5. Il Programma Aziendale Pluriennale <strong>di</strong> Miglioramento Agricolo (art. 42 L.R. 1/2005), <strong>di</strong> seguito Programma<br />

Aziendale, viene equiparato a Piano attuativo se si verifica almeno una <strong>di</strong> queste con<strong>di</strong>zioni:<br />

- preveda interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica, nuova e<strong>di</strong>ficazione o interventi <strong>di</strong> sostituzione e<strong>di</strong>lizia;<br />

- proponga deruralizzazioni con mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso degli annessi agricoli che comportino<br />

incremento <strong>del</strong> carico urbanistico.<br />

Art. 157bis – Valutazione Integrata e Valutazione d’incidenza<br />

1. I Piani Attuativi, salvo <strong>di</strong>versa in<strong>di</strong>cazione nelle presenti N.T.A e salvo verifiche <strong>di</strong> cui all’Art.14 comma<br />

L.R.1/2005, sono soggetti alla Valutazione Integrata degli Effetti ai sensi <strong>del</strong>l’art. 11 <strong>del</strong>la L.R.1/2005.


434<br />

2. Nel caso <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero la Valutazione Integrata va effettuata nel caso <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione,<br />

ristrutturazione urbanistica e comunque per tutti gli interventi <strong>di</strong> trasformazione che comportano aumento o<br />

mutamento <strong>del</strong> carico urbanistico e/o inse<strong>di</strong>ativo e mo<strong>di</strong>fiche <strong>del</strong>le destinazioni d’uso,.<br />

3. Nel caso <strong>di</strong> Programmi Aziendali (PAPMAA) la Valutazione Integrata va effettuata, nei casi in cui quest’ultimo<br />

ha valore <strong>di</strong> Piano attuativo verificato che gli interventi previsti abbiano effettive incidenze sulle risorse<br />

e, comunque, nel caso proponga deruralizzazioni con mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso che comportino<br />

incremento <strong>del</strong> carico urbanistico.<br />

4. Tutti gli interventi <strong>di</strong> trasformazione e comunque suscettibili <strong>di</strong> produrre effetti sul sito ricadenti all’interno<br />

<strong>del</strong> SIR 89 ”La Montagnola Senese” sono sottoposti a specifica Valutazione d’Incidenza.<br />

Art. 157ter - Disciplina in caso <strong>di</strong> decadenza <strong>del</strong>le previsioni in aree <strong>di</strong> trasformazione<br />

1. La <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong>le trasformazioni degli assetti inse<strong>di</strong>ativi, infrastrutturali ed e<strong>di</strong>lizi <strong>del</strong> territorio perde efficacia,<br />

ai sensi <strong>del</strong>l’Art. 55 commi 5 e 6 <strong>del</strong>la L.R. 1/2005, alla scadenza <strong>del</strong> quinquennio dall’approvazione <strong>del</strong><br />

presente Regolamento Urbanistico o dalla mo<strong>di</strong>fica che li contempla. Ne consegue che sono <strong>di</strong>mensionate<br />

su tale periodo:<br />

- le aree <strong>di</strong> iniziativa privata AT, SD e comunque tutte le aree sottoposte a piano attuativo, ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />

157 presenti NTA, nel caso in cui non siano state stipulate le relative convenzioni o atti d’obbligo a favore<br />

<strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>dei</strong> relativi piani attuativi;<br />

- le aree <strong>di</strong> iniziativa pubblica - nel caso in cui non siano stati approvati i piani attuativi o i progetti esecutivi.<br />

2. In caso <strong>di</strong> decadenza <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina pianificatoria, <strong>di</strong> cui al comma 1 presente articolo, si applica la<br />

<strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> cui all’Art 63 L.R. 1/2005 <strong>di</strong>stinguendo le aree interne ed esterne al perimetro <strong>del</strong> centro abitato<br />

come definito all’Art. 55 comma 2 b) <strong>del</strong>la L.R.1/2005.<br />

3. La perimetrazione <strong>del</strong> centro abitato è evidenziata dalle specifiche tavole h “Perimetrazione <strong>dei</strong> centri<br />

abitati” in scala 1:10.000 <strong>del</strong> presente Regolamento Urbanistico.<br />

Art. 157quater - Disciplina successiva alla realizzazione degli interventi<br />

1. Il presente articolo in<strong>di</strong>ca la <strong>di</strong>sciplina una volta realizzati ed ultimati gli interventi previsti dal presente<br />

Regolamento Urbanistico.<br />

2. Aree <strong>di</strong> completamento: sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con esclusione degli<br />

interventi <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>zione funzionale d5 e d6.<br />

3. Aree realizzate all’interno degli Schemi Direttori SD: se non <strong>di</strong>versamente in<strong>di</strong>cato, all’interno degli specifici<br />

articoli riguardanti gli Schemi Direttori, sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con esclusione<br />

degli interventi <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>zione funzionale d3, d4, d5 e d6.<br />

4. Aree realizzate all’interno <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> trasformazione AT: sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione<br />

e<strong>di</strong>lizia con esclusione degli interventi <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>zione funzionale d5 e d6.<br />

TITOLO XIII<br />

- FATTIBILITA’ GEOLOGICA<br />

Art. 158 - Fattibilità geologica<br />

1. La valutazione <strong>del</strong>la fattibilità geologica in merito ai singoli interventi previsti dal Regolamento Urbanistico<br />

si basa sulla Tav. d.2.6 “Carta <strong>del</strong>la pericolosità” in scala 1:10.000, redatta per l’intero territorio comunale a<br />

supporto <strong>del</strong> Piano Strutturale;<br />

2. dalla sovrapposizione <strong>del</strong>la tav. “Usi <strong>del</strong> suolo e modalità d’intervento” e quella <strong>del</strong>la pericolosità geologica<br />

viene attribuito il grado <strong>di</strong> fattibilità <strong>del</strong> singolo intervento;<br />

3. la carta <strong>del</strong>la fattibilità è riportata nelle “tavv. g” in scala 1:2000, <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico e si riferisce<br />

a tutte le aree <strong>di</strong> trasformazione, agli interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente e a tutti gli interventi strategici<br />

<strong>di</strong> recupero e/o trasformazione;<br />

4. la classificazione <strong>del</strong>la fattibilità è stata attribuita anche agli “e<strong>di</strong>fici rurali e case sparse” (SP) riportando la


435<br />

classe <strong>di</strong> fattibilità nelle relative schede normative con riferimento ai singoli interventi.<br />

5. Per le aree ricadenti negli Schemi Direttori SD, la fattibilità è riferita alla tipologia <strong>di</strong> massimo intervento e<br />

potrà comunque essere soggetta a mo<strong>di</strong>fica nel corso <strong>del</strong>la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>dei</strong> singoli piani attuativi.<br />

6. Dalla carta <strong>del</strong>la fattibilità sono escluse:<br />

- le aree già soggette a Piano Attuativo (PA), ormai in fase <strong>di</strong> completamento, in quanto già classificate<br />

nelle precedenti varianti urbanistiche;<br />

- le aree agricole.<br />

7. per le aree agricole si dovrà fare riferimento alla Tav. d.2.6 “Carta <strong>del</strong>la pericolosità” in scala 1:10.000<br />

<strong>del</strong> Piano Strutturale e stabilire, caso per caso, il grado <strong>di</strong> fattibilità <strong>del</strong> singolo intervento o in fase <strong>di</strong><br />

progettazione <strong>dei</strong> Piani <strong>di</strong> Miglioramento Agricolo Ambientale (PMAA).<br />

Art. 159 - Classe 1: fattibilità senza particolari limitazioni<br />

1. In<strong>di</strong>ca che la destinazione d’uso prevista ha un livello <strong>di</strong> rischio “irrilevante” per il quale si ritiene che non vi<br />

siano particolari limitazioni <strong>di</strong> natura geologica e geotecnica;<br />

2. A questa classe sono stati attribuiti interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> modesta entità (manutenzione, restauro e conservazione)<br />

con i quali non si interviene sulle strutture portanti e, soprattutto, non si altera in modo sostanziale la<br />

<strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>le tensioni sul terreno <strong>di</strong> fondazione;<br />

3. Ricadono in questa classe, in<strong>di</strong>pendentemente dal grado <strong>di</strong> pericolosità, tutti gli interventi <strong>di</strong> sistemazione<br />

a verde e ambientale.<br />

4. In questi casi la caratterizzazione geotecnica <strong>del</strong> terreno, quando necessaria, può essere ottenuta in<strong>di</strong>rettamente<br />

per mezzo <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong> dati; i calcoli geotecnici <strong>di</strong> stabilità e la valutazione <strong>dei</strong> ce<strong>di</strong>menti possono<br />

essere omessi ma la vali<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>le soluzioni progettuali adottate deve essere motivata con un’apposita<br />

relazione.<br />

Art. 160 - Classe 2: fattibilità con normali vincoli<br />

1. Questa classe equivale a livelli <strong>di</strong> basso rischio che si hanno in zone non sufficientemente note, per le<br />

quali risulta necessario, a livello <strong>di</strong> progettazione esecutiva, un approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>ante indagini<br />

geognostiche specifiche;<br />

2. In queste aree si rende utile eseguire, a supporto <strong>del</strong>l’indagine <strong>di</strong> superficie, profili stratigrafici ottenuti<br />

per mezzo <strong>di</strong> scavi in trincea o pozzetti <strong>di</strong> ispezione e, se necessario, sondaggi o penetrometrie da cui sia<br />

possibile rilevare i dati caratterizzanti, sotto il profilo geotecnico, i terreni in questione;<br />

3. A questa classe sono stati attribuiti interventi e<strong>di</strong>lizi, <strong>di</strong> vario genere ed entità, che ricadono generalmente<br />

in aree <strong>di</strong> pericolosità bassa comunque non sufficientemente note; fra questi sono compresi gli interventi<br />

<strong>di</strong> riqualificazione e trasformazione oltre a tutte le nuove e<strong>di</strong>ficazioni, strade, parcheggi, strutture interrate,<br />

campi sportivi, etc.<br />

Art. 161 - Classe 3: fattibilità con<strong>di</strong>zionata<br />

1. Questa classe equivale a livelli <strong>di</strong> rischio me<strong>di</strong>o-alti dovuti essenzialmente a pen<strong>di</strong>i il cui stato <strong>di</strong> equilibrio<br />

può essere messo in crisi da interventi anche non <strong>di</strong> eccessivo impegno.<br />

2. In questi casi si dovranno eseguire indagini geognostiche <strong>di</strong> particolare dettaglio ed approfon<strong>di</strong>mento,<br />

che valutino gli effetti sulla stabilità <strong>del</strong> pen<strong>di</strong>o e che permettano <strong>di</strong> valutare l’eventuale presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità<br />

profonde, potenziale causa <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesti gravitativi. Gli stu<strong>di</strong> dovranno in<strong>di</strong>viduare gli eventuali interventi<br />

<strong>di</strong> bonifica e consolidamento da effettuare per garantire la sicurezza <strong>del</strong>le opere da costruire e la stabilità<br />

<strong>dei</strong> versanti nel loro insieme. Tali interventi dovranno costituire parte integrante <strong>dei</strong> progetti esecutivi da<br />

sottoporre all’Amministrazione comunale per il rilascio <strong>del</strong>le relative concessioni e<strong>di</strong>lizie;<br />

3. Per le aree <strong>di</strong> fondovalle in cui è possibile la presenza <strong>di</strong> falde acquifere superficiali oltre a tutte le verifiche<br />

geognostiche relative al <strong>di</strong>mensionamento fondale si dovrà in<strong>di</strong>viduare e valutare gli effetti <strong>del</strong>l’influenza<br />

<strong>del</strong>la falda acquifera sulle fondazioni;


436<br />

4. Nelle zone a rischio <strong>di</strong> alluvionamento dovrà essere posta particolare attenzione alle quote <strong>di</strong> progetto<br />

e allo stato <strong>di</strong> manutenzione <strong>dei</strong> corsi d’acqua al fine <strong>di</strong> eliminare fenomeni <strong>di</strong> ristagno o allagamenti per<br />

deflusso <strong>di</strong>fficoltoso <strong>del</strong>le acque.<br />

Art. 162 - Classe 4: fattibilità limitata<br />

1. Questa classe equivale a livelli <strong>di</strong> rischio elevato dovuti essenzialmente al rischio <strong>di</strong> esondazione o alla<br />

presenza <strong>di</strong> aree in frana o calanchive. Si fa presente che proprio in fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong> territorio sono stati<br />

fortemente limitati tutti gli interventi ricadenti in classe 4 <strong>di</strong> pericolosità e quin<strong>di</strong> nelle aree in cui sono risultati<br />

evidenti fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto attivo o rischio <strong>di</strong> alluvionamento. Sono quin<strong>di</strong> aree a livello <strong>di</strong> rischio elevato<br />

per qualsiasi tipo <strong>di</strong> utilizzazione che non sia puramente conservativa o <strong>di</strong> ripristino;<br />

2. Nelle aree <strong>di</strong> fondovalle situate presso l’area industriale <strong>del</strong> Piano, attraversata dal Botro degli Strulli e<br />

presso l’area artigianale <strong>di</strong> Pievescola lungo il Fiume Elsa, sono state effettuate le verifiche idrauliche per<br />

colmo <strong>di</strong> piena duecentennale; in base ai risultati <strong>del</strong>le verifiche idrauliche gli interventi e<strong>di</strong>lizi sono subor<strong>di</strong>nati<br />

ai seguenti interventi <strong>di</strong> messa in sicurezza che dovranno, comunque, essere soggetti a progettazione<br />

esecutiva e <strong>di</strong>mostrare l’assenza <strong>di</strong> aggravio <strong>del</strong> rischio idraulico nel territorio a valle:<br />

ZONA INDUSTRIALE IL PIANO<br />

· Botro degli Strulli:<br />

Dovrà essere realizzata la riprofilatura <strong>del</strong> piano campagna imponendo la presenza su entrambi i lati <strong>del</strong>l’attuale<br />

fosso <strong>di</strong> un’arginatura in grado <strong>di</strong> lasciare una larghezza interna al fosso <strong>di</strong> non meno <strong>di</strong> 10 ml. e<br />

avente altezza variabile da 254 a 253 m. s.l.m. in modo da consentire la sopraelevazione con riempimento<br />

<strong>dei</strong> terreni a lato <strong>del</strong> fosso portandoli alle stesse quote <strong>del</strong>l’attuale lottizzazione industriale. Inoltre dovranno<br />

essere completamente ri<strong>di</strong>mensionati i due ponticelli esistenti, per i quali si prevede:<br />

- una risagomatura <strong>del</strong>l’alveo imme<strong>di</strong>atamente a va lle e a monte <strong>dei</strong> nuovi manufatti, creando<br />

una sezione rettangolare con sponde inclinate (inclinazione pareti 0,1 m orizzontale / 1 m verticale), da<br />

realizzarsi con gabbioniature metalliche;<br />

riempite con pietrame, in modo da creare un tratto <strong>di</strong> raccordo in imbocco e in uscita;<br />

- la sostituzione <strong>dei</strong> manufatti attuali con nuovi <strong>di</strong> tipo scatolare in c.a., a sezione rettangolare <strong>del</strong>le<br />

seguenti <strong>di</strong>mensioni:<br />

o attraversamento SP. 27 <strong>di</strong> <strong>Casole</strong> d’Elsa: <strong>di</strong>m. interne nette ml. 20 x 2,5 (h);<br />

o attraversamento a monte <strong>del</strong>la SP. 27, interno alla zona industriale: <strong>di</strong>m. interne nette ml. 16 x<br />

3,0 (h).<br />

Le <strong>di</strong>mensioni in<strong>di</strong>viduate consentono il funzionamento a deflusso libero <strong>dei</strong> nuovi manufatti, evitando che<br />

entrino in pressione in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> piena.<br />

Il franco <strong>di</strong> sicurezza tra il livello <strong>del</strong>la piena duecentennale e la quota <strong>dei</strong> rilevati stradali in corrispondenza<br />

<strong>dei</strong> nuovi attraversamenti, oltre che rispetto l’intradosso <strong>del</strong> nuovo ponte, potrà essere incrementato (in<br />

sede <strong>di</strong> progettazione <strong>dei</strong> manufatti) ipotizzando un rialzamento localizzato <strong>del</strong>le livellette stradali, con tratti<br />

idonei <strong>di</strong> raccordo, in<strong>di</strong>viduato anche a seguito <strong>del</strong> <strong>di</strong>mensionamento strutturale <strong>dei</strong> rispettivi impalcati.<br />

· Botro Maestro:<br />

Dovranno essere completati gli interventi <strong>di</strong> urbanizzazione <strong>del</strong> comparto <strong>di</strong> P.R.G. Dne7 me<strong>di</strong>ante la realizzazione<br />

<strong>del</strong>la condotta sottostante la Strada Provinciale n. 27 in cui è previsto uno scatolare in c.a. <strong>di</strong><br />

sezione rettangolare con larghezza <strong>del</strong> fondo <strong>di</strong> 4.00 ml. ed altezza <strong>di</strong> 2.00 ml.<br />

ZONA INDUSTRIALE PIEVESCOLA<br />

· Elsa superiore sponda sinistra – impianto lavorazione inerti:<br />

Realizzazione <strong>di</strong> un argine in terra a bordo piazzale con quota alla sommità <strong>di</strong> 230.50 m. s.l.m..<br />

· Elsa inferiore sponda destra – area industriale:<br />

Realizzazione <strong>di</strong> un argine artificiale o innalzamento <strong>del</strong>la quota <strong>dei</strong> piazzali prospicienti l’Elsa con una<br />

quota variabile da 229 a 225.5 m. s.l.m..<br />

Tali interventi dovranno essere soggetti a progettazione esecutiva e precedere comunque il rilascio <strong>del</strong>le


437<br />

concessioni e<strong>di</strong>lizie per nuove e<strong>di</strong>ficazioni.<br />

3. Nelle aree in classe 4 <strong>di</strong> fattibilità dovranno inoltre essere eseguite le verifiche geognostiche sia a livello<br />

<strong>di</strong> area che relative al <strong>di</strong>mensionamento fondale e si dovrà in<strong>di</strong>viduare e valutare gli effetti <strong>del</strong>la presenza<br />

<strong>del</strong>la falda acquifera sulle fondazioni.<br />

Art.162bis - Ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> Bacino <strong>del</strong> fiume Arno<br />

1. Nelle aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a P.I.4 (Pericolosità Idraulica Molto Elevata) e P.I.3 (Pericolosità Idraulica Elevata),<br />

valgono rispettivamente le prescrizioni <strong>di</strong> cui agli artt. 6 e 7 <strong>del</strong>le Norme <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Assetto idrogeologico<br />

<strong>del</strong> Fiume Arno.<br />

2. Nelle aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a P.F.4 (Pericolosità molto elevata da processi geomorfologici <strong>di</strong> versante e da<br />

frana) e P.F.3 (Pericolosità elevata da processi geomorfologici <strong>di</strong> versante e da frana), valgono rispettivamente<br />

le prescrizioni <strong>di</strong> cui agli artt. 10 e 11 <strong>del</strong>le Norme <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Assetto idrogeologico <strong>del</strong> Fiume Arno.<br />

3. Nelle aree a P.F.3 sono consentiti interventi a con<strong>di</strong>zione che siano preventivamente realizzate opere <strong>di</strong><br />

consolidamento e <strong>di</strong> messa in sicurezza, con superamento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> instabilità relative al sito interessato<br />

dalle previsioni.<br />

Art.162ter - Ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> Bacino <strong>del</strong> fiume Ombrone<br />

1. Nelle aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a P.I.M.E. (Pericolosità Idraulica Molto Elevata) e P.I.E. (Pericolosità Idraulica Elevata),<br />

valgono rispettivamente le prescrizioni <strong>di</strong> cui agli artt. 5 e 6 <strong>del</strong>le Norme <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Assetto idrogeologico<br />

<strong>del</strong> Fiume Ombrone.<br />

2. Nelle aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a P.F.M.E. (Pericolosità geomorfologica molto elevata) e P.F.E. (Pericolosità geomorfologica<br />

elevata), valgono rispettivamente le prescrizioni <strong>di</strong> cui agli artt. 13 e 14 <strong>del</strong>le Norme <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong><br />

Assetto idrogeologico <strong>del</strong> Fiume Ombrone.<br />

Art.162quater - Ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> Bacino regionale Toscana Costa<br />

1. Nelle aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a P.I.M.E. (Pericolosità Idraulica Molto Elevata) e P.I.E. (Pericolosità Idraulica Elevata),<br />

valgono rispettivamente le prescrizioni <strong>di</strong> cui agli artt. 5 e 6 <strong>del</strong>le Norme <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Assetto idrogeologico<br />

Toscana Costa.<br />

2. Nelle aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a P.F.M.E. (Pericolosità geomorfologica molto elevata) e P.F.E. (Pericolosità geomorfologica<br />

elevata), valgono rispettivamente le prescrizioni <strong>di</strong> cui agli artt. 13 e 14 <strong>del</strong>le Norme <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong><br />

Assetto idrogeologico Toscana Costa.<br />

Art. 162quinquies - Tutela degli acquiferi<br />

1. Il Regolamento Urbanistico in coerenza anche a quanto previsto dal Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento<br />

<strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> Siena prevede una specifica normativa per la tutela <strong>di</strong> tali complessi idrogeologici tramite<br />

la definizione <strong>del</strong>le aree sensibili <strong>di</strong> classe 1 e 2.<br />

Le aree sensibili <strong>di</strong> classe 1 comprendono gli acquiferi strategici <strong>del</strong>la provincia così come in<strong>di</strong>viduati dalla<br />

Tav. P01 <strong>del</strong> PTC <strong>di</strong> Siena.<br />

Le aree sensibili <strong>di</strong> classe 2 comprendono invece gli acquiferi associati ai depositi alluvionali, conglomeratici<br />

e falde detritiche <strong>di</strong> versante, secondo la mappatura riportata nella Tav. P01 <strong>del</strong> PTC <strong>di</strong> Siena.<br />

2. Per quanto concerne i vincoli e le prescrizioni previste per i complessi idrogeologici appartenenti alle<br />

classi <strong>di</strong> sensibilità sopra citate si fa riferimento prescrizioni che seguono.<br />

Disciplina <strong>del</strong>le aree sensibili <strong>di</strong> classe 1<br />

Nelle aree sensibili <strong>di</strong> classe 1, ove sono ricompresi gli acquiferi strategici <strong>del</strong>la provincia, così come in<strong>di</strong>viduate<br />

nella tav. P01 <strong>del</strong> PTC<strong>di</strong> Siena, sono vietati qualsiasi uso od attività in grado <strong>di</strong> generare, in maniera<br />

effettivamente significativa, l’infiltrazione nelle falde <strong>di</strong> sostanze inquinanti oppure <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire - ad esempio<br />

a causa <strong>di</strong> scavi, perforazioni o movimenti <strong>di</strong> terra rilevanti - il tempo <strong>di</strong> percolazione <strong>del</strong>le acque dalla<br />

superficie all’acquifero soggiacente.


438<br />

Non sono comunque possibili:- impianti <strong>di</strong> raccolta, stoccaggio o trattamento rifiuti <strong>di</strong> qualsiasi tipo con<br />

esclusione <strong>di</strong> isole ecologiche e aree attrezzate comunali per la raccolta <strong>di</strong>fferenziata <strong>di</strong> rifiuti soli<strong>di</strong> urbani<br />

nei casi <strong>di</strong> comprovata necessità da far constatare negli atti autorizzativi; - centri <strong>di</strong> raccolta, demolizione,<br />

rottamazione <strong>di</strong> autoveicoli, <strong>di</strong> macchine utensili, <strong>di</strong> beni <strong>di</strong> consumo durevoli, anche domestici; - attività<br />

comportanti l’impiego, la produzione, lo stoccaggio <strong>di</strong> sostanze pericolose, sostanze ra<strong>di</strong>oattive, così come<br />

in<strong>di</strong>viduate dalla vigente normativa nazionale e comunitaria, ivi comprese quelle sostanze che, in base alle<br />

loro caratteristiche <strong>di</strong> tossicità, persistenza e bioaccumulabilità, possono essere ritenute tali; - tubazioni <strong>di</strong><br />

trasferimento <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi dall’acqua.<br />

Nei corpi idrici superficiali ricadenti nelle aree sensibili <strong>di</strong> classe 1 o comunque ad esse connessi, le caratteristiche<br />

qualitative <strong>del</strong>le acque devono rientrare, in tutte le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> portata, in quelle in<strong>di</strong>cate dal D.Lgs.<br />

152/99. Tale <strong>di</strong>sposizione non si applica nei casi in cui le caratteristiche qualitative <strong>del</strong>le acque eccedano i<br />

limiti per <strong>di</strong>mostrate cause naturali.<br />

Nei corpi idrici <strong>di</strong> cui sopra i depuratori <strong>di</strong> reflui urbani ed industriali sono dotati, se <strong>di</strong> nuova realizzazione, <strong>di</strong><br />

opere e <strong>di</strong> impianti accessori atti ad evitare il rischio <strong>di</strong> inquinamento connesso al fermo impianti, nonchè a<br />

garantire l’eventuale stoccaggio <strong>dei</strong> reflui addotti all’impianto per un periodo minimo <strong>di</strong> 24 ore. Tali opere<br />

ed impianti accessori sono realizzati anche nei casi <strong>di</strong> ristrutturazione ed ampliamento <strong>dei</strong> depuratori esistenti<br />

che vanno comunque adeguati in tal senso entro 3 anni dall’approvazione <strong>del</strong> piano.<br />

Le pratiche colturali devono essere orientate alla prevenzione <strong>del</strong> <strong>di</strong>lavamento <strong>di</strong> nutrienti e fitofarmaci, in<br />

applicazione <strong>del</strong> co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> buona pratica agricola redatto dall’ARSIA. Nell’esercizio <strong>del</strong>le attività agricole<br />

è comunque da evitarsi lo span<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> fanghi provenienti da impianti <strong>di</strong> depurazione, nonché l’avvio <strong>di</strong><br />

nuovi impianti zootecnici intensivi <strong>di</strong> allevamento così come definiti dalla L. 319/76 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

ed integrazioni.<br />

Fino alla definizione, da parte <strong>del</strong>l’ATO e <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> Bacino, <strong>di</strong> una apposita <strong>di</strong>sciplina <strong>dei</strong> prelievi, sono<br />

<strong>di</strong> norma vietate le perforazioni <strong>di</strong> pozzi per usi privati, salvo i casi <strong>di</strong> comprovata ed eccezionale necessità<br />

da far constatare negli atti autorizzativi.<br />

Negli inse<strong>di</strong>amenti urbani esistenti ricadenti in aree sensibili <strong>di</strong> classe 1 devono essere presi provve<strong>di</strong>menti<br />

tesi a limitare l’infiltrazione <strong>di</strong> sostanze inquinanti.Le nuove fognature ed eventuali fosse biologiche devono<br />

essere alloggiate in manufatti a tenuta ed ispezionabili. Ovunque possibile, è da privilegiare il teleriscaldamento<br />

od il riscaldamento a gas metano. Come misura prudenziale non sono da prevedersi ulteriori carichi<br />

urbanistici interessanti le aree sensibili <strong>di</strong> classe 1; eventuali previsioni dovranno comunque, sulla scorta <strong>di</strong><br />

appositi specifici stu<strong>di</strong>, <strong>di</strong>mostrare la compatibilità con gli obiettivi <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui alla presente <strong>di</strong>sciplina.<br />

In tali zone, oltre alla adozione <strong>di</strong> misure tese ad evitare l’infiltrazione <strong>di</strong> sostanze inquinanti, devono essere<br />

previste tipologie e<strong>di</strong>lizie che non richiedano la realizzazione <strong>di</strong> pali o <strong>di</strong> scavi profon<strong>di</strong> che creino vie preferenziali<br />

<strong>di</strong> infiltrazione dal suolo alle falde sottostanti.<br />

Nelle aree sensibili <strong>di</strong> classe 1 non sono autorizzabili le operazioni <strong>di</strong> eliminazione e <strong>di</strong> deposito (<strong>di</strong>sciplinate<br />

dagli artt. 7 e 9 <strong>del</strong> D. Lgs. 27.01.92 n. 132) <strong>del</strong>le acque reflue e rifiuti contenenti le sostanze in<strong>di</strong>cate nell’allegato<br />

I e II <strong>del</strong> D. Lgs. 27.01.92 n. 132 “Attuazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva 80/68/CEE concernente la protezione <strong>del</strong>le<br />

acque sotterranee dall’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose”.<br />

Come misura prudenziale non sono da prevedersi ulteriori carichi urbanistici interessanti le aree sensibili <strong>di</strong><br />

classe 1; eventuali previsioni dovranno comunque, sulla scorta <strong>di</strong> appositi specifici stu<strong>di</strong>, <strong>di</strong>mostrare la compatibilità<br />

con gli obiettivi <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui alla presente <strong>di</strong>sciplina. In tali zone, oltre all’adozione <strong>di</strong> misure tese<br />

ad evitare l’infiltrazione <strong>di</strong> sostanze inquinanti, i comuni prevedono tipologie e<strong>di</strong>lizie che non richiedano la<br />

realizzazione <strong>di</strong> pali o <strong>di</strong> scavi profon<strong>di</strong> che creino vie preferenziali <strong>di</strong> infiltrazione dal suolo alle falde sottostanti.<br />

Tali accorgimenti costruttivi vanno applicati a tutte le tipologie e<strong>di</strong>lizie, comprese quelle approvate<br />

sulla base <strong>dei</strong> Programmi <strong>di</strong> miglioramento agricolo-ambientale.<br />

Disciplina <strong>del</strong>le aree sensibili <strong>di</strong> classe 2<br />

Nelle aree sensibili <strong>di</strong> classe 2, le attività antropiche sono orientate in modo da perseguire la limitazione<br />

<strong>del</strong>le infiltrazioni <strong>di</strong> sostanze inquinanti.


439<br />

I depuratori <strong>di</strong> reflui urbani ed industriali sono dotati, se <strong>di</strong> nuova realizzazione, <strong>di</strong> opere e <strong>di</strong> impianti accessori<br />

atti ad evitare il rischio <strong>di</strong> inquinamento connesso al fermo impianti, nonché a garantire l’eventuale<br />

stoccaggio <strong>dei</strong> reflui addotti all’impianto per un periodo minimo <strong>di</strong> 24 ore.Tali opere ed impianti accessori<br />

sono realizzati anche nei casi <strong>di</strong> ristrutturazione ed ampliamento <strong>dei</strong> depuratori esistenti.<br />

Opere ed impianti accessori atti ad evitare il rischio <strong>di</strong> inquinamento <strong>del</strong>le falde sono da prevedersi anche<br />

per la realizzazione <strong>di</strong>:<br />

- impianti e strutture <strong>di</strong> depurazione <strong>di</strong> acque reflue, ivi comprese quelle <strong>di</strong> origine zootecnica;<br />

- impianti <strong>di</strong> raccolta, stoccaggio o trattamento rifiuti <strong>di</strong> qualsiasi tipo;<br />

- centri <strong>di</strong> raccolta, demolizione, rottamazione <strong>di</strong> autoveicoli, <strong>di</strong> macchine utensili, <strong>di</strong> beni <strong>di</strong> consumo durevoli,<br />

anche domestici;<br />

- attività comportanti l’impiego, la produzione, lo stoccaggio <strong>di</strong> sostanze nocive, sostanze ra<strong>di</strong>oattive, prodotti<br />

e sostanze chimiche pericolose, così come in<strong>di</strong>viduate dalla vigente normativa nazionale e comunitaria,<br />

ivi comprese quelle sostanze che, in base alle loro caratteristiche <strong>di</strong> tossicità, persistenza e bioaccumulabilità,<br />

possono essere ritenute tali;<br />

- tubazioni <strong>di</strong> trasferimento <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi dall’acqua.<br />

In tali aree devono essere limitati allo stretto necessario i nuovi impegni <strong>di</strong> suolo a fini inse<strong>di</strong>ativi e infrastrutturali.<br />

Nei corpi idrici superficiali ricadenti nelle aree sensibili <strong>di</strong> classe 2 o comunque ad esse connessi, le caratteristiche<br />

qualitative <strong>del</strong>le acque devono rientrare, in tutte le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> portata, in quelle in<strong>di</strong>cate nella<br />

tabella A3 <strong>del</strong> Dpr 515/82, fatti salvi i casi citati nel comma 2 <strong>del</strong>l’art. A2.<br />

É consentito lo span<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> fanghi provenienti da impianti <strong>di</strong> depurazione ricadenti in Provincia <strong>di</strong> Siena;<br />

lo span<strong>di</strong>mento non dovrà superare le quantità minime per ettaro stabilite dalla legge.<br />

Sono fatte salve le autorizzazioni rilasciate fino alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> PTC.<br />

Le pratiche agricole devono assumere come riferimento le proposte tecniche <strong>dei</strong> <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong> produzione<br />

pre<strong>di</strong>sposti dall’Arsia, peraltro fatte proprie dal Piano Stralcio “Qualità <strong>del</strong>le acque” <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> Bacino<br />

<strong>del</strong>l’Arno.<br />

TITOLO XIV - NORME TRANSITORIE E FINALI<br />

Art. 163 - Adeguamento <strong>del</strong> Regolamento E<strong>di</strong>lizio<br />

Entro sei mesi dall’adozione <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico l’Amministrazione deve provvedere all’adeguamento<br />

<strong>del</strong> vigente Regolamento E<strong>di</strong>lizio vigente, alle norme <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico.<br />

Art. 164 - Realizzazioni in corso<br />

1. Dalla data <strong>di</strong> adozione <strong>del</strong> Regolamento Urbanistico è sospeso il rilascio <strong>di</strong> concessioni e<strong>di</strong>lizie in contrasto<br />

con le nuove prescrizioni, ad esclusione <strong>del</strong>le domande presentate prima <strong>di</strong> tale data e per le quali sia stato<br />

rilasciato parere favorevole <strong>del</strong>la Commissione E<strong>di</strong>lizia, fermo restando quanto <strong>di</strong> seguito stabilito.<br />

2. Gli strumenti attuati che non hanno ancora concluso l’iter <strong>di</strong> adozione da parte <strong>del</strong> Consiglio Comunale<br />

debbono adeguarsi alle previsioni <strong>del</strong> nuovo Piano.<br />

3. Le previsioni <strong>dei</strong> piani attuativi approvati e convenzionati sono comunque fatte salve, restando stabilito<br />

che le previsioni <strong>del</strong> nuovo Regolamento Urbanistico sono integralmente applicabili alla scadenza <strong>di</strong> tali<br />

piani.<br />

4. E’ consentito altresì portare a completa attuazione ai sensi <strong>del</strong>l’Art. 17 <strong>del</strong>la L. 1150/1942 le parti residue<br />

degli strumenti urbanistici attuativi anche se scaduti purchè siano state realizzate completamente le opere<br />

<strong>di</strong> urbanizzazione <strong>di</strong> pertinenza degli stessi interventi.<br />

5. Sono fatti salvi altresì gli strumenti attuativi già adottati dal Consiglio Comunale anche se non ancora<br />

approvati e sempre che il Consiglio ne provveda all’approvazione entro la data <strong>di</strong> approvazione definitiva<br />

<strong>del</strong> Regolamento Urbanistico. In caso contrario i suddetti piani attuativi si dovranno adeguare alle <strong>di</strong>sposi-


440<br />

zioni <strong>del</strong> nuovo Regolamento.<br />

Eventuali varianti ai piani attuativi approvati saranno permesse a con<strong>di</strong>zione che non mo<strong>di</strong>fichino le quantità<br />

e<strong>di</strong>ficabili previste oppure il perimetro (con l’eccezione <strong>del</strong> caso in cui il perimetro venga adeguato a<br />

quello in<strong>di</strong>cato dal nuovo Regolamento Urbanistico) e purché l’impianto complessivo <strong>del</strong> progetto rimanga<br />

sostanzialmente inalterato.<br />

Per i lotti oggetto <strong>di</strong> concessione e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong>retta già rilasciata alla data <strong>di</strong> adozione <strong>del</strong> nuovo Regolamento<br />

Urbanistico vale il <strong>di</strong>ritto acquisito; sono inoltre consentite varianti in corso d’opera che non mo<strong>di</strong>fichino le<br />

quantità e<strong>di</strong>ficabili previste e l’impianto complessivo <strong>del</strong> progetto. In caso <strong>di</strong> scadenza <strong>del</strong>la concessione<br />

valgono le norme <strong>del</strong> nuovo Regolamento.<br />

Art. 165 - Aree per attività estrattive e <strong>di</strong> escavazione <strong>di</strong> tipo transitorio (Ie)<br />

1. All’interno <strong>di</strong> dette aree è consentita transitoriamente l’attività estrattiva <strong>di</strong> cava. Per tali aree dovrà<br />

essere previsto il reinserimento ambientale, secondo le in<strong>di</strong>cazioni e prescrizioni riportate in dettaglio nel presente<br />

articolo.<br />

2. Al termine <strong>del</strong>la coltivazione o alla scadenza <strong>del</strong>le autorizzazioni, ciascuna area dovrà essere ricondotta<br />

agli usi previsti dal sottosistema <strong>di</strong> appartenenza;<br />

3. E’ previsto il ripristino <strong>del</strong>le aree boscate.<br />

4. Il progetto <strong>di</strong> coltivazione <strong>del</strong>le singole aree <strong>di</strong> cava, dovrà seguire quanto <strong>di</strong>sposto dalla L.R. 78/98.<br />

5. Gli interventi dovranno essere eseguiti alle seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />

- nel caso in cui siano previsti vari lotti <strong>di</strong> coltivazione, ognuno <strong>di</strong> questi dovrà essere impostato in modo tale<br />

che sia possibile effettuare il suo ripristino ambientale in<strong>di</strong>pendentemente dai lotti limitrofi, qualora questi<br />

non siano realizzati.<br />

- il materiale terrigeno superficiale, derivante dall’operazione preliminare <strong>di</strong> scoticamento, dovrà essere<br />

accantonato in apposita area <strong>di</strong> stoccaggio, in<strong>di</strong>viduata all’interno <strong>del</strong>l’area estrattiva.<br />

- dovranno essere previste tutte le opere <strong>di</strong> regimazione idraulica, da realizzarsi me<strong>di</strong>ante idonei fossi <strong>di</strong><br />

guar<strong>di</strong>a a monte <strong>del</strong>le aree interessate dagli scavi e <strong>di</strong> fossi ricettori nelle zone <strong>di</strong> valle.<br />

- dovrà essere prevista una esecuzione <strong>del</strong>la coltivazione in modo tale da permettere il ripristino ambientale<br />

anche con modesti interventi, nel caso si verificasse l’interruzione <strong>dei</strong> lavori <strong>di</strong> scavo.<br />

- dovrà essere effettuato preliminarmente un intervento <strong>di</strong> sistemazione morfologica durante il quale dovrà<br />

essere eseguita la messa in sicurezza <strong>dei</strong> fronti <strong>di</strong> scavo con <strong>di</strong>sgaggio <strong>dei</strong> massi eventualmente percolanti e<br />

il rimo<strong>del</strong>lamento <strong>del</strong>le superficie gradonate <strong>di</strong> scavo.<br />

- per gli annessi che verranno utilizzati per la coltivazione <strong>del</strong>l’area estrattiva non è ammesso un piano <strong>di</strong><br />

recupero degli stessi e pertanto si dovrà procedere alla loro demolizione a conclusione <strong>del</strong>la coltivazione.<br />

6. Per le singole aree <strong>di</strong> cava sono dettate le seguenti prescrizioni:<br />

(Ie1) - cava “il Vallone e Casine Rosse”:<br />

- l’area estrattiva potrà essere sud<strong>di</strong>visa in più lotti d’escavazione;<br />

- la quota minima prevista dal piano <strong>di</strong> coltivazione dovrà essere <strong>di</strong> 312 m s.l.m. nel settore occidentale e<br />

<strong>di</strong> 313 m s.l.m. in quello orientale;<br />

-la coltivazione dovrà essere effettuata me<strong>di</strong>ante la realizzazione <strong>di</strong> idonei gradoni <strong>di</strong> scavo d’altezza non<br />

superiore ai 10 ml. e procedendo dall’alto verso il basso per i piani orizzontali fino al raggiungimento <strong>del</strong>le<br />

quote finali previste;<br />

- al termine <strong>del</strong>la coltivazione l’area estrattiva dovrà presentarsi costituita da un fronte gradonato lungo il<br />

suo perimetro nei settori settentrionale, occidentale e meri<strong>di</strong>onale e da un ampio piazzale sub-pianeggiante<br />

impostato alla quota variabile <strong>di</strong> 312 e 313 m che si dovrà raccordare con il fosso presente sul lato<br />

occidentale.<br />

(Ie2) - cava <strong>di</strong> Pusciano:<br />

- il progetto <strong>di</strong> escavazione dovrà tenere conto <strong>del</strong>le preesistenze, rappresentate dal cimitero e dalla<br />

Chiesa <strong>di</strong> Pusciano prevedendone la loro tutela;


441<br />

- al termine <strong>del</strong>la coltivazione l’area estrattiva si configurerà costituita da un fronte gradonato perimetrale e<br />

da un ampio piazzale subpianeggiante impostato alla quota minima <strong>di</strong> 280 m s.l.m.;<br />

- la coltivazione dovrà essere effettuata me<strong>di</strong>ante la realizzazione <strong>di</strong> gradoni <strong>di</strong> scavo d’altezza non superiore<br />

ai 10 ml. con pedata minima <strong>di</strong> 3 ml., procedendo dall’alto verso il basso per piani orizzontali fino al<br />

raggiungimento <strong>del</strong>le quote finali previste.<br />

(Ie2) - Cava <strong>di</strong> Gallena:<br />

- la quota minima prevista dal piano <strong>di</strong> coltivazione nel settore settentrionale dovrà essere <strong>di</strong> 292 m s.l.m. nel<br />

settore nord occidentale e <strong>di</strong> 310 m s.l.m. in quello meri<strong>di</strong>onale;<br />

- la coltivazione dovrà essere effettuata me<strong>di</strong>ante la realizzazione <strong>di</strong> gradoni <strong>di</strong> scavo d’altezza non superiore<br />

ai 10 ml. con pedata minima <strong>di</strong> 3 ml., procedendo dall’alto verso il basso per piani orizzontali fino al<br />

raggiungimento <strong>del</strong>le quote finali previste.<br />

(Ie4) Cava <strong>del</strong> Poggio <strong>di</strong> San Michele:<br />

- la quota minima prevista dal piano <strong>di</strong> coltivazione nel settore settentrionale dovrà essere <strong>di</strong> 530 m s.l.m.;<br />

- al termine <strong>del</strong>la coltivazione l’area estrattiva si configurerà costituita da un fronte gradonato perimetrale<br />

e da un ampio piazzale subpianeggiante impostato alla quota variabile tra 535 e 530 m s.l.m che si raccorderà<br />

con la morfologia circostante;<br />

- la coltivazione dovrà essere effettuata me<strong>di</strong>ante la realizzazione <strong>di</strong> gradoni <strong>di</strong> scavo d’altezza non superiore<br />

ai 10 m con pedata minima <strong>di</strong> 3 m, procedendo dall’alto verso il basso per piani orizzontali fino al<br />

raggiungimento <strong>del</strong>le quote finali previste.<br />

7. Ai fini <strong>del</strong>la fattibilità geologica per le singole aree <strong>di</strong> cava si attribuisce classe 3: fattibilità con<strong>di</strong>zionata,<br />

<strong>di</strong> cui al precedente art. 161, in relazione agli interventi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>la morfologia esistente. Gli elaborati<br />

progettuali dovranno tenere conto <strong>del</strong>la stabilità <strong>dei</strong> versanti ed in<strong>di</strong>viduare eventuali interventi <strong>di</strong> bonifica<br />

e consolidamento, sia in fase <strong>di</strong> coltivazione che in quella <strong>di</strong> ripristino finale.<br />

Art. 166 - Inammissibilità <strong>di</strong> deroghe<br />

Le prescrizioni contenute in tutti i documenti costitutivi <strong>del</strong> nuovo Regolamento Urbanistico, Tavole e Norme<br />

Tecniche <strong>di</strong> Attuazione, non ammettono deroghe, ad eccezione <strong>di</strong> quelle previste dalla legislazione urbanistica<br />

sovraor<strong>di</strong>nata.<br />

Art. 167 – Norme transitorie<br />

1. Nelle more <strong>del</strong>l’adeguamento <strong>dei</strong> parametri <strong>di</strong>mensionali <strong>del</strong>le UTOE previsti dal PS (<strong>del</strong>la cui variante<br />

viene, contestualmente all’adozione <strong>del</strong>la presente Variante al RU, avviato il proce<strong>di</strong>mento) la quantità<br />

residua <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo, con riferimento alle destinazioni <strong>di</strong> tipo residenziale, verrà consentita secondo i<br />

criteri e le priorità che seguono:<br />

a) - interventi convenzionati alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> PS o oggetto <strong>di</strong> atto d’obbligo a seguito <strong>di</strong> inserimento<br />

nel Programma Integrato d’Intervento previsto dal RU;<br />

b) - interventi presentati in data antecedente all’adozione <strong>del</strong>la Variante <strong>di</strong> assestamento al RU;<br />

c) - interventi <strong>di</strong> completamento applicando in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità fon<strong>di</strong>aria Ef <strong>di</strong>fferenziati relativamente alle<br />

<strong>di</strong>verse caratteristiche <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse aree <strong>del</strong> territorio;<br />

d) - interventi relativi alle aree <strong>di</strong> trasformazione SD e ATn nel caso <strong>di</strong> ulteriore residuo nell’ambito <strong>di</strong> ogni<br />

singola UTOE.<br />

2. Nelle more <strong>del</strong>l’adeguamento <strong>dei</strong> parametri <strong>di</strong>mensionali <strong>del</strong>le UTOE previsti dal PS (<strong>del</strong>la cui variante<br />

viene, contestualmente all’adozione <strong>del</strong>la presente Variante al RU, avviato il proce<strong>di</strong>mento) la quantità<br />

residua <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo, con riferimento alle destinazioni <strong>di</strong> tipo turistico-ricettivo, verrà consentita esclusivamente<br />

nelle UTOE nelle quali non è stato superato il limite <strong>dei</strong> posti letto previsto.<br />

3. Restano, pertanto, esclusi dalla presente normativa <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a gli interventi con destinazione residenziale<br />

<strong>di</strong> seguito elencati:<br />

- UTOE II: Area ATPA1 “Corsina”; Area ATPA 2 “Il Merlo;


442<br />

- UTOE II: Area S.D.2A.2; Area S.D.1H; Area S.D.1G; Area S.D.1F;<br />

- UTOE II: Area AT7 Orli<br />

- UTOE II: Aree completamento rq6/tr1 in località Cavallano n°1, 2, 3;<br />

- UTOE II: Aree completamento rq6/tr1 in località Orli n°2, 6;<br />

- UTOE II: Aree completamento rq6/tr1 in località Corsina n°8;<br />

- UTOE II: nuove Aree completamento rq6 in località Corsina A e B;<br />

- UTOE III: Aree completamento rq6/tr1 n°2 lotto A;<br />

- UTOE III: nuova Area completamento rq8 - Ef=Sn/Sf = 0,15;<br />

- UTOE IV: Area completamento rq7 - n°1 lotti A e B - Ef=Sn/Sf = 0,20;<br />

- UTOE VI: Tutti gli interventi;<br />

- UTOE VII: Aree S.D.4F, S.D.4G, S.D.4E;<br />

- UTOE VII: Area AT2; AT6.<br />

- UTOE VII: Aree completamento rq6/tr1 n°1 lotto A e B;<br />

- UTOE VII: Area completamento rq6/tr1 n°2;<br />

- UTOE VII: Aree completamento rq6/tr1 n°4 lotto A;<br />

4. Restano, pertanto esclusi dalla presente normativa <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a gli interventi con destinazione turistico-ricettiva<br />

nelle UTOE <strong>di</strong> seguito elencate:<br />

- UTOE I; UTOE IV, UTOE V, UTOE VI, UTOE VII.<br />

5. Fino all’approvazione <strong>del</strong> Piano Energetico Comunale, fermo restando quanto prescritto dall’art. 7 bis<br />

<strong>del</strong>le presenti N.T.A., nel territorio rurale ovvero nelle zone a prevalente o esclusiva funzione agricola, si possono<br />

realizzare solo impianti, da parte <strong>di</strong> Impren<strong>di</strong>tori Agricoli, <strong>di</strong> potenza nominale uguale o inferiore a 200<br />

chilowatt, nonché impianti per l’autosufficienza <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio o <strong>del</strong> complesso e<strong>di</strong>lizio qualunque sia la sua<br />

destinazione d’uso.


443<br />

ALLEGATO A - Dimensionamento residenziale


444<br />

VARIANTE RU<br />

DIMENSIONAMENTO RESIDENZIALE - UTOE II - CASOLE CAPOLUOGO<br />

PS residuo<br />

E=C-D<br />

Previsioni attuazione residuo<br />

<strong>di</strong>sponibile<br />

D<br />

RU residuo<br />

attuabile<br />

<strong>di</strong>sponibile<br />

C= A-B<br />

RU previsioni confermate<br />

B<br />

Residuo attuabile<br />

(ve<strong>di</strong> tab. Stato <strong>di</strong> attuazione -<br />

Dimensionamento residenziale)<br />

A<br />

Area Convenzionati Presentato Area<br />

Sn mq. Sn mq. Sn mq. Sn mq.<br />

Sn mq. Sn mq.<br />

827<br />

ORLI Aree Compl. rq6/tr1<br />

Area n°2 690 mq<br />

Area n°6 137 mq<br />

Ef = Sn/Sf = 0,50<br />

5.406<br />

ATPAn<br />

ATPA1 4607 mq<br />

ATPA2 799 mq<br />

402<br />

CORSINA Aree Compl. rq6/tr1<br />

Area n°8 402 mq<br />

Ef = Sn/Sf = 0,50<br />

765<br />

Area Compl.<br />

rq6/tr1 - n°1 Cavallano<br />

306<br />

CAVALLANO Aree Compl. rq6/tr1<br />

Area n°3 306 mq<br />

Ef = Sn/Sf = 0,50<br />

764<br />

Area Compl.<br />

rq6/tr1 - n°2 Cavallano<br />

590<br />

CORSINA Nuove aree compl. rq6<br />

Area A mq 400<br />

Area B mq 190<br />

SD 2A.2 (<strong>Casole</strong>) 160<br />

SD 1H (Corsina) 1.200<br />

SD 1G (Cavallano) 450<br />

SD 1F (Cavallano) 119<br />

AT7 (Orli) 2.237<br />

45<br />

13.271 6.935 6.336 6.291


445<br />

Residuo attuabile<br />

(ve<strong>di</strong> tab. Stato <strong>di</strong> attuazione -<br />

Dimensionamento<br />

residenziale)<br />

A<br />

DIMENSIONAMENTO RESIDENZIALE - UTOE III - MONTEGUIDI<br />

RU previsioni confermate<br />

B<br />

RU residuo attuabile<br />

<strong>di</strong>sponibile<br />

C= A-B<br />

Previsioni attuazione residuo<br />

<strong>di</strong>sponibile<br />

D<br />

PS residuo<br />

E=C-D<br />

Area Convenzionati Presentato Area<br />

Sn mq. Sn mq. Sn mq. Sn mq.<br />

Sn mq. Sn mq.<br />

Area Compl.<br />

rq6/tr1<br />

AT2 0<br />

0<br />

AT3 0<br />

0<br />

AT5 0<br />

0<br />

0<br />

772 0 772 697<br />

0<br />

Area Compl. rq6/tr1<br />

Lotto A area n°2<br />

Ef= Sn/Sf = 0,50<br />

Nuova area compl.<br />

Rq8<br />

Ef= Sn/Sf = 0,15<br />

282<br />

415<br />

75


446<br />

Residuo attuabile<br />

(ve<strong>di</strong> tab. Stato <strong>di</strong> attuazione -<br />

<strong>di</strong>mensionamento residenziale)<br />

A<br />

VARIANTE RU<br />

DIMENSIONAMENTO RESIDENZIALE - UTOE IV - MENSANO<br />

RU previsioni confermate<br />

B<br />

RU residuo attuabile<br />

<strong>di</strong>sponibile<br />

C= A-B<br />

Previsioni attuazione residuo <strong>di</strong>sponibile<br />

D<br />

PS residuo<br />

E=C-D<br />

Area Convenzionati Presentato Area<br />

Sn mq. Sn mq. Sn mq. Sn mq.<br />

Sn mq. Sn mq.<br />

Area Compl.<br />

rq6/tr1<br />

0<br />

AT5 0<br />

0<br />

291 0 291<br />

0<br />

Aree Compl. rq7<br />

Lotti A e B Area 1<br />

Ef = Sn/Sf = 0,20<br />

235<br />

235<br />

56


447<br />

Residuo attuabile<br />

(ve<strong>di</strong> tab. Stato <strong>di</strong> attuazione -<br />

Dimensionamento<br />

residenziale)<br />

A<br />

VARIANTE RU<br />

DIMENSIONAMENTO RESIDENZIALE - UTOE VI - LA VALLE DELL'ELSA<br />

RU previsioni confermate<br />

B<br />

RU residuo<br />

attuabile<br />

<strong>di</strong>sponibile<br />

C= A-B<br />

Previsioni<br />

attuazione residuo<br />

<strong>di</strong>sponibile<br />

D<br />

PS residuo<br />

E=C-D<br />

Convenzionati<br />

Presentato<br />

Sn mq. Sn mq. Sn mq.<br />

Sn mq. Area<br />

Sn mq. Sn mq.<br />

Area<br />

0<br />

0<br />

1.000 0 1.000 1.000<br />

SD3A 0 SD3A 500<br />

SD3B 0 SD3B 500<br />

0


448<br />

Residuo attuabile<br />

(ve<strong>di</strong> tab. Stato <strong>di</strong> attuazione<br />

Dimensionamento<br />

residenziale)<br />

A<br />

VARIANTE RU<br />

DIMENSIONAMENTO RESIDENZIALE - UTOE VII - LA MONTAGNOLA<br />

RU previsioni confermate<br />

B<br />

RU residuo<br />

attuabile<br />

<strong>di</strong>sponibile<br />

C= A-B<br />

Previsioni attuazione residuo<br />

<strong>di</strong>sponibile<br />

D<br />

PS residuo<br />

E=C-D<br />

Area Convenzionati Presentato Area<br />

Sn mq. Sn mq. Sn mq. Sn mq.<br />

Sn mq. Sn mq.<br />

SD 4F 1.750<br />

SD 4F 1.750<br />

SD 4E<br />

SD 4G 2.400<br />

Area Compl.<br />

rq6/tr1 - n°2<br />

1.700<br />

246<br />

Area Compl. rq6/tr1<br />

Lotto A e Lotto B Area<br />

n°1<br />

Ef = Sn/Sf = 0,50<br />

Area Compl. rq6/tr1<br />

Area n°2 - residuo<br />

Ef = Sn/Sf = 0,50<br />

Area Compl. rq6/tr1<br />

Lotto A Area n°4<br />

Ef = Sn/Sf = 0,50<br />

794<br />

338<br />

306<br />

AT2 150 AT6 360<br />

10.331 6.246 4.085<br />

3.548<br />

537


449<br />

ALLEGATO B - Dimensionamento turistico-ricettivo


450<br />

UTOE I “BERIGNONE”<br />

UTOE I “BERIGNONE” - <strong>di</strong>mensionamento strutture turistico ricettive<br />

Località Rif. Normativ PS posti letto RU posti letto PS posti<br />

letto<br />

RU<br />

PII<br />

esistenti<br />

previsione<br />

A<br />

progett<br />

o<br />

esistenti<br />

prima<br />

adozion<br />

e<br />

previsione<br />

realizzati Varian<br />

te<br />

B<br />

residuo<br />

C= A-B<br />

Poderi Cucule,<br />

Ginepraio,<br />

Nuovo<br />

SP 019,<br />

Art.22<br />

0 200<br />

0<br />

Poderi<br />

Sorbino, Il<br />

Poggio, Casa<br />

al Vento,<br />

Leccioli<br />

SP<br />

010,<br />

011,<br />

012,<br />

020<br />

0<br />

non<br />

quantificati<br />

0 200<br />

P. Pietralata SP 004 Art.39 0 non 0 40<br />

quantificati<br />

Totale 16 250 0 200 /NQ 0 240 26<br />

Totale<br />

complessivo<br />

266 0 200 0 240 26


451<br />

UTOE II“ CASOLE CAPOLUOGO”<br />

UTOE II “CASOLE CAPOLUOGO” - <strong>di</strong>mensionamento strutture turistico ricettive<br />

Località Rif. Normativi PS posti letto RU posti letto PS posti<br />

letto<br />

RU PII previsione esistenti<br />

prima<br />

adozione<br />

esistenti progetto<br />

A<br />

previsione realizzati Variante residuo<br />

non<br />

assegnato<br />

B D = A-B<br />

Area La SP032 93 non 0 93<br />

Pergola<br />

confermata<br />

Acquaviva AT art.10 70 100 100<br />

C. Casanova SP058 40 60 1 121 2 121<br />

Cava <strong>di</strong> SD1B art.18 50 0 0<br />

Liggiano<br />

Cava <strong>di</strong> SD1C 40 0 0<br />

Liggiano<br />

P. Colombaio SP076 10 40 0 10<br />

Area Gemini 131 non 0 131<br />

quantificati<br />

C. Al Piano SP037 non 0 0<br />

quantificati<br />

P.Solaio SP082<br />

non 0 0<br />

quantificati<br />

Totale 248 250 274 3 260 + NQ 221 4 455 43<br />

Totale<br />

498 455 43<br />

complessivo<br />

1 I posti letto <strong>di</strong> previsione sono in aggiunta agli esistenti<br />

2 Così sud<strong>di</strong>visi: 65 Borgo al Cerro, 56 Antica Fonte<br />

3 Dati relativi posti letto esistenti - Fonte: Sviluppo attività economiche <strong>Comune</strong><br />

4 Dati relativi posti letto esistenti - Fonte: Sviluppo attività economiche <strong>Comune</strong>


452<br />

UTOE III “MONTEGUIDI”<br />

Località<br />

Casa<br />

Cetinaglia<br />

Casa<br />

Piettori<br />

Mulino<br />

Piettori<br />

UTOE III “MONTEGUIDI” - <strong>di</strong>mensionamento strutture turistico ricettive<br />

Rif.<br />

PS posti letto RU posti letto PS posti<br />

Normativi<br />

letto<br />

RU PII previsione<br />

previsione realizzati Variante<br />

esistenti progetto<br />

SP<br />

118<br />

SP<br />

140<br />

SP<br />

140<br />

A<br />

esistenti<br />

prima<br />

adozione<br />

0 non<br />

quantificati<br />

0 non<br />

quantificati<br />

0 non<br />

quantificati<br />

B<br />

17 17<br />

18 18<br />

0 0<br />

residuo<br />

non<br />

assegnato<br />

D = A-B<br />

Totale 0 50 0 NQ 35 5 35 15<br />

Totale<br />

Complessivo<br />

50 35 15<br />

5 Dati relativi posti letto esistenti - Fonte: Sviluppo attività economiche <strong>Comune</strong>


453<br />

UTOE IV “MENSANO”<br />

UTOE IV “MENSANO” - <strong>di</strong>mensionamento strutture turistico ricettive<br />

Località Rif. Normativi PS posti letto RU posti letto PS posti<br />

letto<br />

C.<br />

Monterotondo<br />

C. Para<strong>di</strong>so-<br />

Barbena<br />

C.<br />

Monterotondo<br />

– S. Caterina<br />

Poggio<br />

Corona-Tre<br />

Querce<br />

Il Campino<br />

Campo al<br />

Doccio-Le<br />

Macie - S.<br />

Lucia<br />

S.Isidoro<br />

RU<br />

PII<br />

previsione<br />

esistenti progetto<br />

esistenti<br />

prima<br />

adozione<br />

previsione realizzati Variante residuo<br />

A<br />

B<br />

SP 147 0 non 9 9<br />

quantificati<br />

SP 155 Art.<br />

0 50 18 18<br />

41<br />

SP 147<br />

SD3C<br />

Art.<br />

43<br />

Art.<br />

46<br />

Art.<br />

43<br />

0 non<br />

quantificati<br />

0 93<br />

Art.<br />

47<br />

S.Pietro<br />

Art.<br />

47<br />

Poggio<br />

Marino<br />

Art.<br />

47<br />

Totale 0 120 0 50/NQ 27 6 120 0<br />

Totale<br />

120 120 0<br />

complessivo<br />

D = A-B<br />

6 Dati relativi posti letto esistenti - Fonte: Sviluppo attività economiche <strong>Comune</strong>


454<br />

UTOE V “LA SELVA”<br />

UTOE V “LA SELVA” - <strong>di</strong>mensionamento strutture turistico ricettive<br />

Località Rif. Normativi PS posti letto RU posti letto PS posti<br />

letto<br />

RU<br />

PII<br />

previsione<br />

esistenti progetto<br />

esistenti<br />

prima<br />

adozione<br />

previsione realizzati Variante 7 residuo<br />

A<br />

B D = A-B<br />

Podere SP 180 0 non 41 56<br />

Molignone<br />

quantificati<br />

Podere SP 172 0 non 0 10<br />

Castagno<br />

quantificati<br />

Podere SP 175 art.17 0 17 0 17<br />

Sermena<br />

Podere Le SP 181 art.18 0 non 0 0<br />

Vigne<br />

quantificati<br />

Cetinarei SP 183 0 25 0 25<br />

P.S.Giorgio La SP 185 0 32 43 43<br />

Torre<br />

Podere<br />

Pagliano 8 SP 189<br />

44 0 0 64<br />

Totale 0 250 44 9 74 84 10 215 35<br />

Totale<br />

complessivo<br />

250 215 35<br />

7 Con la Variante vengono ri<strong>di</strong>stribuiti i posti letto considerando quelli non attribuiti o esistenti e non presi in<br />

considerazione nel RU vigente. Viene,inoltre, preso in considerazione l’Hotel “la Selva” (P. Pagliano) non<br />

rilevato tra le strutture alberghiere esistenti<br />

8 Attività alberghiera già esistente al momento <strong>del</strong>l’adozione <strong>del</strong> PS<br />

9 Dati relativi posti letto esistenti - Fonte: Sviluppo attività economiche <strong>Comune</strong><br />

10 Dati relativi posti letto esistenti - Fonte: Sviluppo attività economiche <strong>Comune</strong>


455<br />

UTOE VI “LA VALLE DELL’ELSA”<br />

UTOE VI “LA VALLE DELL’ElSA” - <strong>di</strong>mensionamento strutture turistico ricettive<br />

Località Rif. Normativi PS posti letto RU posti letto PS posti<br />

letto<br />

RU<br />

PII<br />

previsione<br />

esistenti progetto<br />

esistenti<br />

prima<br />

adozione<br />

A<br />

Querceto SP 194 0 non<br />

quantificati<br />

P. SP 195 Art.34 0 non<br />

Sant’Antonio<br />

quantificati<br />

previsione realizzati Variante residuo<br />

0<br />

0<br />

B<br />

D = A-B<br />

S. Tommaso<br />

S. Damiano<br />

La Miniera<br />

SD3C<br />

Art. 46<br />

Art. 47 0 non<br />

quantificati<br />

0 160<br />

P.San SP 193 0 non 0 10<br />

Giuseppe<br />

confermata<br />

P. La Casa SP 196 0 non 0 10<br />

confermata<br />

P. San Regolo SP 199 0 non 12 12<br />

confermata<br />

Molino SD 3A 0 30 0 30<br />

<strong>del</strong>l’Elsa<br />

P. Bonelli SP 208<br />

0 non 0 50<br />

quantificati<br />

Totale 48 300 0 30 12 11 272 76<br />

Totale<br />

348 272 76<br />

complessivo<br />

11 Dati relativi posti letto esistenti - Fonte: Sviluppo attività economiche <strong>Comune</strong>


456<br />

UTOE VII “LA MONTAGNOLA”<br />

UTOE VII “LA MONTAGNOLA” - <strong>di</strong>mensionamento strutture turistico ricettive<br />

Località Rif. Normativi PS posti letto RU posti letto PS posti<br />

letto<br />

RU<br />

PII<br />

previsione<br />

esistenti progetto<br />

esistenti<br />

prima<br />

adozione<br />

previsione realizzati Variante residuo<br />

A<br />

B D = A-B<br />

P. SP 260 0 non 0 10<br />

Monterotondo<br />

quantificati<br />

P. Scopeto SP 261 0 non 27 27<br />

quantificati<br />

P. Salvi SP 262 0 non 0 10<br />

quantificati<br />

P. S. Vittoria SP 263 0 non 0 10<br />

quantificati<br />

P. Masce SP 265 0 non 47 47<br />

quantificati<br />

P. Belvedere SD4I 0 40 0 40<br />

La Suvera SP 555 0 non 67 67<br />

quantificati<br />

Ripostena SP 240 0 non 27 27<br />

quantificati<br />

Mucellena SP 223 0 non 26 26<br />

quantificati<br />

P. Celidonia SP 228<br />

0 non 19 19<br />

confermata<br />

Totale 64 220 0 40 / N.Q. 213 283 1<br />

Totale<br />

complessivo<br />

284 283 1

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!