Dati di base - Unione dei Comuni del Pratomagno
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2 Indagini sismiche<br />
Le onde elastiche provocate da una vibrazione si trasmettono nel suolo con velocità<br />
<strong>di</strong>fferenti per ogni litotipo. Nella prospezione sismica a rifrazione, si sfrutta la <strong>di</strong>versa<br />
velocità <strong>di</strong> propagazione <strong>del</strong>le onde longitu<strong>di</strong>nali (onde P), che sono le più veloci fra le<br />
<strong>di</strong>verse onde elastiche per determinare spessori e andamento <strong>dei</strong> livelli presenti.<br />
La prospezione consiste nel generare un'onda sismica <strong>di</strong> compressione nel terreno<br />
attraverso una determinata sorgente <strong>di</strong> energia (colpo <strong>di</strong> mazza o esplosivo etc.) e nel<br />
misurare il tempo impiegato da questa a compiere il percorso nel sottosuolo dal punto <strong>di</strong><br />
energizzazione fino agli apparecchi <strong>di</strong> ricezione (geofoni) seguendo le leggi <strong>di</strong> rifrazione<br />
<strong>del</strong>l'ottica (Legge <strong>di</strong> Snell). La rifrazione si verifica in corrispondenza <strong>del</strong>le superfici <strong>di</strong><br />
separazione tra due strati sovrapposti <strong>di</strong> densità (o meglio <strong>di</strong> modulo elastico) crescente.<br />
L'apparecchiatura necessaria per le prospezioni è costituita da una serie <strong>di</strong> ricevitori<br />
(geofoni) che vengono spaziati lungo un determinato allineamento (sten<strong>di</strong>mento) e da un<br />
cronografo che registra l'istante <strong>di</strong> inizio <strong>del</strong>la perturbazione elastica ed i tempi <strong>di</strong> primo<br />
arrivo <strong>del</strong>le onde a ciascun geofono. Così, osservando i primi arrivi su punti posti a<br />
<strong>di</strong>stanze <strong>di</strong>verse dalla sorgente energizzante, è possibile costruire una curva tempo-<strong>di</strong>stanza<br />
(dromocrona) rappresentante la variazione <strong>del</strong> minimo percorso in funzione <strong>del</strong> tempo.<br />
Attraverso meto<strong>di</strong> analitici si ricavano quin<strong>di</strong> le velocità <strong>del</strong>le onde elastiche longitu<strong>di</strong>nali<br />
(Vp) <strong>dei</strong> mezzi attraversati ed il loro spessore.<br />
La velocità <strong>di</strong> propagazione <strong>del</strong>le onde elastiche nel suolo presenta ampie variazioni; per lo<br />
stesso tipo <strong>di</strong> roccia essa <strong>di</strong>minuisce col grado <strong>di</strong> alterazione, <strong>di</strong> fessurazione e/o <strong>di</strong><br />
fratturazione; aumenta per contro con la profon<strong>di</strong>tà e l'età geologica. Sensibili <strong>di</strong>fferenze si<br />
possono avere, in rocce stratificate, tra le velocità rilevate lungo i piani <strong>di</strong> strato e quelle<br />
rilevate perpen<strong>di</strong>colarmente a questi. La velocità <strong>del</strong>le onde compressionali (onde P),<br />
<strong>di</strong>versamente da quelle trasversali (onde S) che non si trasmettono nell’acqua, è fortemente<br />
influenzata dalla presenza <strong>del</strong>la falda acquifera e dal grado <strong>di</strong> saturazione.<br />
Questo comporta che anche litotipi <strong>di</strong>fferenti possano avere uguali velocità <strong>del</strong>le onde<br />
sismiche compressionali (ad esempio roccia fortemente fratturata e materiale detritico<br />
saturo con velocità V p <strong>del</strong>l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 1400÷1700 m/sec), per cui non necessariamente<br />
l'interpretazione sismostratigrafica corrisponderà con la reale situazione geologicostratigrafica.<br />
Il metodo sismico a rifrazione è soggetto inoltre alle seguenti limitazioni: