Fenomeni da osservare su Marte - Danielegasparri.com
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Sebbene il polo <strong>su</strong>d non sia visibile a causa dell’inclinazione dell’asse di <strong>Marte</strong>, il cappuccio dovrebbe<br />
essere facile <strong>da</strong> identificare, in rapi<strong>da</strong> evoluzione per almeno un paio di settimane, prima che<br />
raggiunga un’estensione ed una <strong>com</strong>pattezza stabili fino al termine dell’inverno australe, ovvero<br />
Aprile.<br />
Per distinguere le nubi <strong>da</strong>lla calotta polare, è bene fare due osservazioni, la prima con un filtro bluviola,<br />
la secon<strong>da</strong> con un rosso. Le nubi si accentuano con il primo e s<strong>com</strong>paiono nel secondo, mentre<br />
la calotta polare resta visibile sempre con la stessa luminosità.<br />
Nebbie e nubi<br />
Lungo il bordo del pianeta che sorge dopo la notte marziana<br />
non è raro avvistare deboli nebbie diffuse di color<br />
azzurro, stagliarsi evidenti in contrasto con la tipica colorazione<br />
arancio della <strong>su</strong>perficie. Un filtro azzurro o<br />
violetto permetterà di accentuare notevolmente il contrasto<br />
e vi fornirà un aspetto planetario <strong>da</strong>vvero insolito:<br />
le macchie <strong>su</strong>perficiali di albedo s<strong>com</strong>pariranno quasi<br />
del tutto e lasceranno il posto a tenui chiaroscuri. A ridosso<br />
delle grandi montagne, <strong>com</strong>e il monte Olimpo e i<br />
tre vulcani della regione di Tharsis, sono spesso visibili<br />
nubi, a volte piuttosto estese e <strong>com</strong>patte, cosiddette o-<br />
rografiche, le quali si formano per meccanismi simili a<br />
quelli terrestri e tendono a dissolversi mano a mano che Osservare nubi e nebbie di colore azzurro è molto<br />
emozionante. Le dinamiche e l’evoluzione dei<br />
il giorno marziano avanza.<br />
tenui strati nuvolosi ricor<strong>da</strong>no quelle terrestri.<br />
A secon<strong>da</strong> del clima marziano, queste regioni possono<br />
apparire <strong>com</strong>pletamente avvolte <strong>da</strong> nubi più o meno estese, oppure esserne <strong>com</strong>pletamente sgombre.<br />
E’ <strong>su</strong>fficiente uno strumento <strong>da</strong> 90 mm, ed un occhio attento, per ammirare l’evoluzione meteorologica<br />
di <strong>Marte</strong>.<br />
Le tempeste di sabbia<br />
Ogni cambiamento stagionale, <strong>su</strong>l pianeta rosso, è ac<strong>com</strong>pagnato<br />
<strong>da</strong> fortissimi venti, locali o addirittura globali,<br />
che sollevano ingenti quantità di sabbia, generando<br />
delle enormi tempeste.<br />
Il passaggio tra la primavera e l’estate marziana<br />
nell’emisfero nord del pianeta tra Febbraio e Marzo può<br />
<strong>da</strong>re vita a piccole tempeste di sabbia. Data la grande<br />
distanza <strong>da</strong>l Sole in questo periodo dell’anno, difficilmente<br />
potremo assistere a tempeste <strong>su</strong> grande scala,<br />
<strong>com</strong>e <strong>su</strong>ccesse nel 2001, quanto una tempesta di sabbia<br />
coinvolse tutto il pianeta per diverse settimane.<br />
Le tempeste di sabbia <strong>su</strong> <strong>Marte</strong> sono frequenti e<br />
facili <strong>da</strong> <strong>osservare</strong> <strong>com</strong>e delle chiazze bianche in<br />
rapi<strong>da</strong> evoluzione. A volte, alcune tempeste<br />
coinvolgono tutto il pianeta, rendendo i dettagli<br />
<strong>su</strong>perficiali <strong>da</strong>l contrasto molto basso.