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Cammino in questa città che amo, con i suoi palazzi e i suoi negozi che, tranne nelle aree<br />
turistiche, sembrano appartenere agli anni cinquanta del secolo scorso. Fa freddo ma, grazie a Dio,<br />
non c’è vento, e questo rende la temperatura sopportabile. Nel tentativo di distrarmi e calmarmi,<br />
entro in una libreria, poi in una macelleria e, qualche minuto dopo, in un negozio di abbigliamento.<br />
Ogni volta che mi ritrovo in strada, mi rendo conto che la temperatura rigida contribuisce a<br />
spegnere il falò in cui mi sono trasformata.<br />
È possibile predisporsi ad amare l’uomo giusto? Certamente sì. Il problema è riuscire a dimenticare<br />
l’uomo sbagliato, che è entrato nella tua vita senza chiedere permesso, semplicemente perché<br />
stava passando da quelle parti e ha trovato la porta aperta.<br />
Di preciso, che cosa speravo di trovare in Jacob? Fin dall’inizio, sapevo che la nostra relazione era<br />
senza futuro, anche se non immaginavo che sarebbe finita in un modo così umiliante. Forse<br />
cercavo solo quello che ho avuto: avventura e gioia. O forse volevo qualcosa di più: vivere al suo<br />
fianco, aiutarlo a far carriera, fornirgli quel sostegno che non riceveva più dalla moglie, offrirgli<br />
quell’affetto che, in uno dei nostri primi incontri, si era lamentato di non avere. E, come si prende<br />
un fiore dal giardino altrui, strapparlo da quella casa per piantarlo<br />
nel mio terreno, pur avendo la certezza che i fiori non resistono a un simile trattamento.<br />
Vengo assalita da un’ondata di gelosia, ma stavolta non ho lacrime da versare: in me, c’è soltanto<br />
rabbia. Mi siedo su una panchina alla fermata di un autobus. Rimango a osservare le persone,<br />
concentratissime nei loro mondi talmente piccoli da rientrare nello schermo di un cellulare, dal<br />
quale non staccano gli occhi.<br />
Gli autobus si susseguono. Alcune persone scendono e si allontanano camminando in fretta, forse<br />
per il freddo. Altre salgono lentamente: magari non hanno la minima voglia di arrivare a casa, al<br />
lavoro, a scuola… Nessuna mostra rabbia o entusiasmo, nessuna rivela felicità o tristezza: sono<br />
solo anime in pena che affrontano meccanicamente la missione che l’universo gli ha riservato il<br />
giorno della loro nascita.<br />
Dopo lunghi minuti, finalmente mi rilasso. Ho individuato alcuni pezzi del mio rompicapo interiore.<br />
Uno è costituito dal motivo di quest’odio che viene e va, come gli autobus che mi passano davanti.<br />
Può darsi che abbia perso la cosa più importante della mia vita: la famiglia. Sono stata sconfitta<br />
nella battaglia per la ricerca della felicità, e questo non solo mi umilia, ma mi impedisce di scorgere<br />
il cammino.<br />
E mio marito? Stasera gli parlerò con estrema franchezza, confessandogli tutto. Ho l’impressione<br />
che, alla fine, mi sentirò leggera e libera, anche se mi ritroverò a pagarne le conseguenze. Sono<br />
stanca di mentire – a lui, al direttore, a me stessa.<br />
Ma, per il momento, non voglio pensarci. Adesso è la gelosia a divorare i miei pensieri. Non riesco<br />
ad alzarmi dalla panchina perché il mio corpo è prigioniero<br />
di catene invisibili – catene grosse e pesanti, pressoché impossibili da trascinarsi appresso.<br />
Marianne diceva che ama ascoltare i racconti delle avventure extraconiugali del marito mentre è a<br />
letto con lui, e poi chiedergli di fare… Di fare le stesse cose che faceva con me? Quando Jacob ha<br />
preso il preservativo dal comodino, la prima volta, avrei dovuto capire che frequentava altre<br />
donne. Da come mi ha posseduta, avrei dovuto rendermi conto che ero soltanto “una in più”.<br />
Spesso sono uscita da quel maledetto albergo con questa sensazione, ripetendomi che non avrei<br />
accettato di rivederlo – ero comunque consapevole che si trattava soltanto di un’altra delle mie<br />
menzogne e che, se mi avesse telefonato, sarei stata subito pronta, nel giorno e all’ora che avesse<br />
voluto.<br />
Sì, sapevo perfettamente tutto questo. E cercavo di convincermi che era un’avventura, una storia<br />
di sesso. Ma non era così. Oggi mi rendo conto che, nonostante lo abbia negato nelle mie notti<br />
insonni e nei miei giorni vuoti, ero innamorata di lui. Perdutamente.