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assaggia, facendo roteare il bicchiere, annusando il bouquet e indirizzando un cenno affermativo<br />
al cameriere – quella era solo una stupida messinscena per impressionarmi il primo giorno.<br />
Mentre aspettiamo le pietanze chiacchierando del più e del meno, svuotiamo la prima bottiglia: ne<br />
domandiamo subito un’altra. Prego mio marito di smettere di bere, altrimenti dovremo<br />
nuovamente lasciare l’automobile dove abbiamo parcheggiato, in centro – siamo più lontani da<br />
casa, stavolta.<br />
Arrivano le comande. E noi apriamo la terza bottiglia di vino. Le banalità continuano. Pettegolezzi<br />
sulle sedute del Consiglio Nazionale, complimenti per i miei due articoli sulla cura dello stress<br />
(“Una proposta alquanto insolita”), il possibile crollo dei prezzi degli immobili a causa<br />
dell’abolizione del segreto bancario che farà migrare a Singapore o a Dubai migliaia di investitori<br />
esteri, il luogo dove trascorreremo le feste di fine d’anno.<br />
Mi aspetto che il toro scenda nell’arena da un momento all’altro, ma ciò non avviene. Decido di<br />
abbassare la guardia. Bevo qualche bicchiere di vino – forse<br />
eccedo – e mi sento rilassata e allegra. Poi, all’improvviso, il cancello della plaza de toros si<br />
spalanca.<br />
“L’altro giorno mi è capitato di parlare con alcuni amici di quel sentimento idiota che si chiama<br />
‘gelosia’,” dice Marianne König. “Qual è la vostra opinione al riguardo?”<br />
Qual è la nostra opinione riguardo a un argomento che non dovrebbe essere affrontato in una<br />
cena come questa? La megera ha formulato assai bene la domanda. Avrà impiegato l’intera<br />
giornata per elaborarla. Ha definito la gelosia un “sentimento idiota”, con l’intenzione di rendermi<br />
ancora più vulnerabile.<br />
“Io sono cresciuto fra terribili scenate di gelosia,” replica mio marito.<br />
Cosa? Perché parla della sua vita privata? E con un’estranea, oltretutto.<br />
“Quindi mi sono ripromesso che, se un giorno mi fossi sposato, questo non sarebbe mai accaduto.<br />
All’inizio, è stato difficile, perché istintivamente siamo portati a controllare tutto, persino gli<br />
aspetti insondabili della vita, quelli che riguardano l’amore e la fedeltà. Alla fine, però, ci sono<br />
riuscito. E posso affermare che mia moglie, la quale incontra ogni giorno molte persone e magari<br />
rincasa con un certo ritardo, non è mai stata oggetto di una critica o un’insinuazione.”<br />
Non me ne aveva mai parlato: non sapevo che fosse cresciuto fra scenate di gelosia. L’arpia riesce<br />
a imporre sempre la propria volontà: “Andiamo a cena… Spegni la sigaretta… Parliamo del tale<br />
argomento…”<br />
Le parole di mio marito potrebbero avere due motivazioni. La prima: diffida di quest’invito e cerca<br />
di proteggermi. La seconda: mi sta dicendo, davanti a tutti,<br />
quanto io sia importante per lui. Gli accarezzo lievemente una mano. Non l’avrei mai immaginato.<br />
Pensavo che, semplicemente, non gli interessasse conoscere le beghe della mia professione.<br />
“E tu, Linda, non sei gelosa di tuo marito?” L’invito a cena ha abbattuto la barriera del “lei” del<br />
nostro primo incontro.<br />
Io?<br />
“Certo che no: mi fido ciecamente di lui. Penso che la gelosia sia un sentimento da gente malata,<br />
insicura, priva di autostima, che si sente inferiore ed è convinta che chiunque possa rappresentare<br />
una minaccia per la sua relazione. E tu?”<br />
Marianne è caduta nella sua stessa trappola.<br />
“Come ho già detto, la reputo un sentimento idiota.”<br />
“D’accordo. Ma, se scoprissi un tradimento di tuo marito, come reagiresti?”<br />
Jacob impallidisce. Fa appello a tutto il suo autocontrollo per non trangugiare l’intero bicchiere di<br />
vino dopo la mia domanda.<br />
“Mah! È difficile rispondere. Credo che le occasioni non gli manchino poiché, di certo, ogni giorno<br />
si incontrano persone insicure, annoiate dal proprio matrimonio e destinate a condurre una vita