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adulterio - paulo coelho

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anonime di persone che si ritengono importanti, con un pizzico di fortuna qualcuno riesce a<br />

riconoscersi.<br />

Darius è salito sul palco e inizia a raccontare le esperienze vissute con le diverse personalità<br />

durante i dieci anni del programma. Mi rilasso e, insieme con mio marito, mi avvicino a una delle<br />

enormi vetrate. Il mio radar interiore ha già individuato i coniugi König. Voglio mantenermi a<br />

distanza: credo che Jacob desideri la medesima cosa.<br />

“C’è qualcosa che non va?”<br />

Ecco. Oggi sono il Dr. Jekyll o Mr. Hyde? Victor Frankenstein o il suo mostro? Dovrei rispondere:<br />

“No,<br />

amore. Sto solo evitando l’uomo con cui sono andata a letto ieri. Sospetto che, in questa sala,<br />

tutti sappiano della nostra tresca, che la parola ‘amanti’ sia stampata sulla nostra fronte”?<br />

Sorrido e dico che, come ormai sarà stanco di sentire, non ho più voglia di frequentare feste e<br />

ricevimenti. In questo momento, mi piacerebbe tanto essere a casa, a occuparmi dei figli che<br />

abbiamo affidato alla babysitter. Non sono una persona che ama sbevazzare; tutta quella gente<br />

che mi saluta e vuole chiacchierare mi confonde: perché dovrei fingere di interessarmi ad<br />

argomenti insulsi, magari rispondendo con una domanda per avere il tempo di prendere un<br />

salatino e masticarlo senza apparire maleducata?<br />

Dal soffitto cala uno schermo e parte un montaggio con gli ospiti più importanti di “Pardonnezmoi”.<br />

Alcuni li ho incontrati per lavoro, ma perlopiù sono personalità straniere di passaggio a<br />

Ginevra. La nostra città è un crocevia del mondo, e partecipare a quella trasmissione è quasi<br />

obbligatorio.<br />

“Be’, possiamo andarcene. Il patron ti ha visto. Abbiamo compiuto il nostro dovere sociale.<br />

Noleggiamo un film, e godiamoci il resto della serata.”<br />

No. Ci fermeremo ancora per qualche momento, perché ci sono Jacob e Madame König.<br />

“Aspettiamo. Può sembrare maleducato andar via prima del clou della serata.” Darius comincia a<br />

chiamare sul palco alcuni degli ospiti del programma, che raccontano brevemente la loro<br />

esperienza. Mi sto annoiando da morire. I single lasciano vagare lo sguardo nel salone, alla ricerca<br />

di donne sole. Le signore, invece, si osservano vicendevolmente, analizzando abiti, trucco, e gli<br />

uomini che hanno accanto.<br />

Persa nei miei pensieri, guardo la città giù in basso, aspettando che arrivi il momento per scivolar<br />

via senza alcun biasimo.<br />

“… Te!”<br />

Io? “<br />

Amore, sta chiamando te!”<br />

Darius Rochebin mi ha appena invitato sul palco, e io non l’ho sentito. Sì, ho partecipato alla sua<br />

trasmissione con la ex presidente della Confederazione per parlare di diritti umani. Ma non sono<br />

così importante. Ed è qualcosa che non immaginavo proprio. Non ci eravamo accordati e, di<br />

conseguenza, non mi sono preparata nemmeno un discorsetto di circostanza.<br />

Darius mi chiede nuovamente di salire con un cenno. Tutti mi guardano sorridendo. Avanzo verso<br />

il palco: sono segretamente felice, perché Marianne non godrà di questo onore. E tanto meno<br />

Jacob – voleva soltanto trascorrere una serata tranquilla e gradevole, senza discorsi politici.<br />

Salgo sul palco improvvisato – in realtà è una scalinata che collega i due saloni in cima alla torre<br />

della TV –, do un bacio a Darius e comincio a raccontare un aneddoto assai poco interessante sulla<br />

mia partecipazione al programma. I single continuano la loro cerca; le donne seguitano a scrutarsi.<br />

Le persone vicine fingono di interessarsi alle mie parole. Io tengo lo sguardo fisso su mio marito –<br />

un oratore conosce il trucco di usare qualcuno del pubblico come interlocutore privilegiato che lo<br />

sostenga.

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